Discussione:Giuseppe Garibaldi

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Lettera a Cavour[modifica wikitesto]

Gentili utenti, la voce presenta nella sezione "Personalità" una serie di giudizi dati da vari personaggi e studiosi sul Generale. In particolare si riporta uno stralcio di una lettera di Vittorio Emanuele II a Cavour riguardante Garibaldi e ne viene fuori una opinione poco lusinghiera. Il tono della parte che introduce la citazione della missiva mi ha dato la sensazione di voler presentare il re come un ingrato. A quanto so, VE apprezzava Garibaldi più di quanto facesse Cavour, e questo mi lascia perplesso. Per di più, e qui ritengo vada concentrata di più l'attenzione, tale lettera del 22 novembre 1860 non viene "allegata" alla voce wikipedia, risulta irreperibile alle normali ricerche in internet e i pochi riferimenti trovati qua e là non sembrano provenire da fonti favorevoli a Garibaldi, al Re e all'Italia Unita. Che sia opportuno eliminarla?

27 dicembre 2019

lo stralcio dalla lettera è senza fonte. Ho provato anch'io a cercare una fonte seria ed attendibile, qualche testo scritto da storici professionisti che lavorano in ambito accademico: non sono riuscita a trovarla. Se nessuno riesce a trovarla, sono d'accordo nel cancellarla.

--Linneus (msg) 17:45, 27 dic 2019 (CET)[rispondi]

Ho modificato la nota relativa alla lettera di Vittorio Emanuele a Cavour indicandone la fonte "seria e attendibile". --Gierre (msg) 10:20, 28 dic 2019 (CET)[rispondi]

Il rientro in Italia e la seconda guerra d'indipendenza[modifica wikitesto]

Nel testo viene citato il barone Karl Urban. Il collegamento però porta ad un attore del Signore degli Anelli. Pertanto rimuovo il collegamento a Karl Urban. --188.218.246.144 (msg) 23:56, 25 set 2011 (CEST)[rispondi]


L'articolo va indubbiamente ampliato, se si vede la pagina Inglese si rimane un po' di stucco nel constatare il maggior rilievo che viene dato a uno dei più grandi eroi Italiani in da parte di stranieri rispetto alla medesima pagina dei suoi connazionali

Garibaldi aveva scelto d'essere Vegetariano[modifica wikitesto]

Questo e' un dato reale, e la sua reiterata cancellazione nella pagina di wiki è vergognosa. La scelta vegetariana di garibaldi e' un dato importante della sua biografia! Riporto il testo, migliorabile, che ingiustamente viene continuamente cancellato:

- - - - - - - - - -

-Filosofia di vita- A tratti ateo, a tratti agnostico, Garibaldi arrivò nel corso dell'esistenza a maturare la scelta vegetariana, e il piu' ampio rispetto per ogni forma di vita, sia essa animale o vegetale.

Si vedano al riguardo le biografie su di lui redatte da Denis MACK SMITH.

- - - - - - - - - - Aggiornamento al 31-05-2011

Ciao, prima di tutto volevo ringraziare chi si e' preso cura di documentare ed inserire correttamente le informazioni sul testo di Mack Smith, permettendo cosi' all'informazione di apparire con i suoi corretti riferimenti.

Avevo poi aggiunto altre cose che mi sembravano ben poste, ma Spinoziano ha ritenuto di spianarle dicendo "per favore non inserire aggiunte a caso; magari chiedi prima in discussione"; ok, insomma, provo a dirti, Spinoziano, il perche' delle info che avevo aggiunto e del riordinamento su base cronologica della sezione relativa alla nascita dell'enpa.

La citazione di Smith, com'e' ora, è incompleta, la frase di smith infatti proseguiva, e quello che risulta da questa citazione parziale è ambiguo: ad un lettore all'oscuro dei fatti, viene da intendere che garibaldi, ormai fuso di testa a pochi giorni dalla morte, smise di mangiare carne e anche di bere, e percio' mori'. Beh, il testo originale di smith prosegue invece affermando che garibaldi mantenne al contempo la sua abitudine di fumare sigari, e contestualizzando cronologicamente gli eventi - come risulta dal libro - intorno al 1856-1860, si comprende come lo smettere di bere si riferisse solo all'alcool, e come la tendenza progressiva a diventare vegetariano sia maturata in modo cosciente e razionale vent'anni prima della morte, ed e' alla base della succesiva nascita dell'enpa.

Riporto sotto il paragrafo sulla protezione animali cosi' come lo avevo redatto per i motivi di cui sopra, e che invece Spinoziano ha reputato erroneamente essere frutto di "aggiunte a caso". Ciao (marco)

--La società protettrice degli animali--

A seguito dell'acquisto da parte di Garibaldi di metà dell'isola di Caprera, avvenuto nel 1856 e finalizzato a fare del luogo la sua residenza, lo storico Denis Mack Smith di Lui riporta : « ..più tardi si fece sempre più vegetariano; lo stretto contatto con la solitaria natura gli diede l'eccentrica credenza che gli animali e perfino le piante avessero un'anima cui non si doveva nuocere. Divenuto mezzo vegetariano, rinunciò quasi interamente anche a bere; ma ritenne il consueto gusto per i sigari.»[1].

Nel 1871 viene promossa da Garibaldi la prima società in Italia per la protezione degli animali: la Regia società torinese protettrice degli animali[2] (oggi ENPA), contro i maltrattamenti che gli animali subivano sia in campagna sia in città, specie da parte dei guardiani e dei conducenti.[3]

Il privato degli ultimi vent'anni del Generale, il suo intimo legato alla residenza a Caprera, viene raccontato dalla figlia Clelia nel libro Mio Padre uscito nel 1948.

Affermava Garibaldi: «Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete, correre in loro aiuto se estenuati da fatica o malattia, questa è la più bella virtù del forte verso il debole»[4].

  1. ^ Denis Mack Smith, Garibaldi (Garibaldi. A Great Life in Brief, 1956), traduzione di G.E. Valdi, Mondadori, 1995, cap. VI, p. 53.
  2. ^ Cfr. Barbara De Mori, Che cos'è la bioetica animale, Carocci editore, Roma 2007, p. 75.
  3. ^ Cfr. Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora, Carocci editore, Roma 2008, p. 103.
  4. ^ Citato in Franco Libero Manco, Biocentrismo. L'alba della nuova civiltà, Nuova Impronta Edizioni, Roma 1999, pp. 202-203.

Segnalo un errore nel riferimento a re Cleombroto. Cleombroto era re di Sparta, e non di Tebe. In ogni caso, se Cleombroto era re di Tebe, allora è errata la voce a cui reindirizza il link nella biografia di Garibaldi.

A presto, guglielmo

cito dall'inizio: "ed è il personaggio storico italiano più celebre nel mondo." che esagerato! il valore assoluto di tale affermazione è semplicemente falso; piuttosto renderla più realistica, relativizzandola, tipo: "è uno dei..." opp "della storia dell'italia unita" e/o "dei personaggi militari" "nell'america latina" etcetc ciao! 20091005 g.(non ho letto il resto)

Concordo, almeno sarebbe il caso di citare una fonte, poichè tra le personalità che potrebbero vantarsi di questo titolo ci sono: Cristoforo Colombo(primo esploratore europeo in America), Leonardo da Vinci(autore di una delle icone della pittura qual'è la Gioconda), Michelangelo Buonarroti (autore del David e degli affresci della Cappella Sistina), Galileo Galilei(e che ve lo dico a fare), Benito Mussolini("protagonista",seppur in negativo, della Seconda Guerra Mondiale).

Oltretutto sarebbe da riconsiderare il concetto di "italiano", poichè il Gari è nato a Nizza e teoricamente sarebbe francese, considerandolo italiano, sarebbe necessario considerare tali anche Napoleone(nato in Corsica pochi anni dopo che questa venisse acquistata dalla Francia), Giulio Cesare(nato a Roma), Ottaviano(nato anch'egli a Roma) e Nerone(nato ad Anzio).

Attendo risposta, ringrazio chiunque me ne dia una. --84.220.35.117 (msg) 00:40, 4 mag 2010 (CEST)Marco--84.220.35.117 (msg) 00:40, 4 mag 2010 (CEST)5/3/2010 0,40[rispondi]

No Garibaldi non è considerabile francese a differenza di Napoleone, infatti è nato quando Nizza era ancora "Italiana", mentre napoleone è nato in una corsica già francese --Apofis 04:34, 19 mag 2012 (CEST)

Meucci&Garibaldi[modifica wikitesto]

Garibaldi fu socio di Meucci a New York e più che candele erano caldaie gli oggetti della loro produzione. 20091005 g.

Cronologia dopo il 1871[modifica wikitesto]

L'edizione delle sue Memorie [Giulio Einaudi Editore, Torino (1975) pp 459-469] contiene una cronologia della sua vita dal 1871 alla sua morte. Parte segue.

5 aprile 1871. "L'Economista d'Italia" pubblica un progetto di colonizzazione per la Sardegna, formulato da G. ...

3-4 luglio 1872. Scrive la prefazione alla stesura delle sue memorie, dove fra l'altro è detto: " ... Gli uragani non hanno spazzato ancora l'atmosfera appestata dal puzzo de' cadaveri, e già si pensa alla rivincita. Le genti sono afflitte da malanni d'ogni specie: carestie, inondazioni, colera. Che importa: tutti s'armano fino ai denti."

2, 29 agosto 1872. Scrive lettere nelle quali si dichiara sostenitore dell'istruzione obbligatoria, ma laica, e del suffragio universale.

20 dicembre 1872. Scrive al cancelliere tedesco Otto von Bismarck una lettera dove fra l'altro si dice: " ... Voi avete operato delle grandi cose nel mondo. Compite oggi la brillantissima vostra carriera coll'iniziativo di un Arbitrato mondiale. ... A Ginevra, sede dell'Arbitrato, si mandino delegati di ogni Stato. 1) Guerra impossibile tra le nazioni. 2) Ogni dissidio tra esse giudicato dall'Arbitrato mondiale ..."

2 marzo 1874. Aderisce con una lettera al Comitato centrale della "Lega internazionale della pace e della libertà", per l'arbitrato internazionale.

25 gennaio 1875. ... intende sostenere in Parlamento il suo progetto di deviazione del Tevere e di bonifica dell'Agro romano ...

29 marzo 1875. Rivolgendosi alle popolazioni di Trento e Trieste, dice: "Io sono per l'arbitrato internazionale, cioè per l'assoluta abolizione della guerra fra nazioni e nazioni. ... ma ciò non toglie che si debbano manifestare al mondo alcune reclamazioni di alta giustizia: Trento e Trieste."

11 maggio 1875. Riceve una deputazione di Siciliani e si augura che venga respinto il progetto di legge sui provvedimenti straordinari di pubblica sicurezza per la Sicilia, la quale non è "ingovernabile" ma "balordamente governata."

13 maggio 1876. Scrive una lettera ai colleghi del Parlamento, in cui fra l'altro è detto: "Io sottopongo ... la proposta di legge seguente: finché l'Italia non sia rilevata dalla depressione finanziaria, in cui indebitamente è stata posta, nessuna pensione, assegno o stipendio, pagati dallo Stato, potranno oltrepassare le cinque mila lire annue."

11 febbraio 1878. Scrive a Benedetto Cairoli, nominato presidente del Consiglio il 24 marzo, una lettera, in cui fra l'altro si legge: "1) L'abolizione del macinato farebbe un effetto sorprendente. ... 2) Conviene sospendere l'emigrazione dei nostri contadini in lontani paesi e trovar modo di sistemarli nell'Agro romano. Le spese di colonizzazione potrebbero farsi coi denari che si sprecano nelle fortificazioni di Roma."

13 novembre 1878. Scrive a Benedetto Cairoli, presidente del Consiglio: " ... per uno Stato retto liberamente la lista civile è esorbitante e lo sono pure i palazzi e le tenute regie. Inoltre, per i grandi lavori di cui abbisogna l'Italia e per spingerla a quel grado di prosperità a cui può pretendere, non bastano certamente pochi milioni lesinati su d'un cespite o l'altro delle rendite pubbliche: vi vogliono delle misure radicali che vi possano economizzare dei miliardi."

26 settembre 1880. Dopo essersi dimesso da deputato, scrive a C. Dobelli, direttore del giornale "La Capitale," di non poter essere "tra i legislatori di un Paese dove la libertà è calpestata e la legge non serve nella sua applicazione che a garantire la libertà ai Gesuiti ed ai nemici dell’unità d’Italia." "Tutt'altra Italia,--aggiunge,--io sognavo nella mia vita, non questa, miserabile all'interno e umiliata all'estero"

Per riguardo all'autonomia del Sud dopo la campagna del 1860, Garibaldi scrisse: "In altri tempi si sarebbe potuto riunire una costituente: in quell'epoca era impossibile, ed altro non si sarebbe ottenuto che perdita di tempo ed uno sconvolgimento ridicolo della questione. I popoli ingannati dalle consorterie tutto speravano dal governo riparatore." [p 372]. Utente:Italus 10 giugno 2007

frase non NPOV[modifica wikitesto]

"per le sue imprese militari a favore della libertà in Sud America ed Europa" la sua partecipazione alla guerra di secessione in Brasile non la vedrei molto come in favore della libertà --Francomemoria 20:55, 10 dic 2005 (CET) Gribaldi ha combattuto per l a provincia seccessiuonista di Rio Grande ke voleva separarsi dall impero zarista. peppino in quella guerra ha fatto azioni coragiose per i suoi estimatori e terroristiche per i suo nemici.--Angelo Not 21:01, 10 dic 2005 (CET)[rispondi]


Il problema che stai esprimendo un giudizio, quindi non è NPOV, l'impero non era zarista, comunque il Brasile era su una struttura federale anche all'epoca, e le posizione dei secessionisti erano repubblicane solo perché non avevano nessun re, non era certo un governo "popolare" quello dei secessionisti ma solo dell'alta borghesia del Rio Grande, la zona più ricca del Brasile, all'ora e credo anche ora --Francomemoria 21:13, 10 dic 2005 (CET)[rispondi]

Dipende da cosa intendi per federale. L'Impero del Brasile era diviso in province (art. 2, cost. del 25 marzo 1824) che godevano di una certa autonomia - secondo il dettato costituzionale -,ma non al punto da poterle configurare come stati federati. Inoltre ai sensi dell'articolo 165 il Presidente della provincia era nominato dall'Imperatore, che poteva anche rimuoverlo. Il senato era sì organizzato sulla base di elezioni provinciali, ma i suoi membri erano a vita (art. 40) ed in più ne facevano parte i principi del sangue. Tutto ciò stona con un'interpretazione federale - e anche popolare - della costituzione dell'Impero del Brasile, che ebbe anche una vita travagliata. Era una normale costituzione borghese, neanche tanto reazionaria, del XIX secolo ma tutto finisce qui. Ora, infine, è possibile che Garibaldi combattesse per l'alta borghesia del Rio Grande, ma l'Imperatore da chi era appoggiato, non credo dai poveracci di Rio! --Edoardo.Dedo 17:56, 14 feb 2007 (CET)[rispondi]

ammiraglia[modifica wikitesto]

che le Garibaldi siano state navi ammiraglie della MM italiana è vero ma anche altre navi si sono fregiate di questo titolo fra cui ricordo la Vittorio Veneto (che precedette l'attuale Garibaldi), quindi non mi sembra del tutto esatta la curiosità riportata--Francomemoria 15:35, 14 gen 2006 (CET)[rispondi]

cb La discussione proviene dalla pagina Wikipedia:Bar.
– Il cambusiere Pietrodn 14:48, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]

leggendo la Vs biografia su Giuseppe Garibaldi, ho notato diverse cose che non combaciano con le notizie che ho raccolto un po' sui libri, un po' su documenti. Ma la cosa che mi fa specie, anche se può sembrare una sciocchezza, è come è scritto Tanganrog....io l'ho scritto giusto e voi? Tonino Arcibaldo Canella

Usando un'approcio da ignorante della geografia russa ho fatto una query su Google e Tanganrog e' molto piu' frequente di Tganrog riportato nella voce Giuseppe Garibaldi. Ti suggerisco di modificare l'articolo direttamente. --TheCADexpert (talk) 05:55, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]
Anch'io sono un ignorante della geografia russa :-), ma la città si scrive Таганрог (quindi, Taganrog) oggi. Non so nulla delle versioni storiche del nome, ma google non ha rilevato perché il nome si scrive talvolta anche Tanganrog nell'alfabeto latino. Rgrg 08:56, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]
La traslitterazione delle parole russe in alfabeto latino non è unica. Per esempio en.wiki riporta en:Taganrog. La discussione potrebbe continuare nel Geobar --Rutja76(scrivimi!) 09:13, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]
Aiuto:Convenzioni di nomenclatura indica di usare questa convenzione convenzione ONU e fare redirect dalle altre.--Moroboshi 11:46, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]
Comunque, questo nome è composto da caratteri che hanno la stessa traslitterazione tra i sistemi diversi, e non vedo da dove viene questo n. Rgrg 13:03, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Il nome corretto è Taganrog (dalla fondazione 1696), dato dai fondatori casacchi in quanto situato sull’istmo di Taganij Rog (Corno di Tagan) e da allora non ha cambiato nome. Tagan in russo è il treppiede che sosteneva la pentola sul fuoco, mentre tangan non esiste. La traslitterazione che ha aggiunto quella n (e non ne vedo la necessità), è un abuso o forse solo un errore accettato per versione corretta. Sta a noi decidere cosa scegliere. --IvaTrieste 14:27, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Il bello è che Google restituisce tra i primi risultati il sito ufficiale della città: http://www.taganrogcity.com/index.html (che è riportato anche nella voce inglese), dove si vede chiaramente qual è il nome. Inoltre la stessa wikipedia italiana ha già la voce Taganrog. Per quanto riguarda la voce su Garibaldi, è evidente che si trattava di un semplice refuso e bastava correggerlo appena trovato (comunque l'ho corretto io). Lucio Di Madaura (disputationes) 18:26, 2 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Nelle sezioni biografiche della voce si usa sia il presente storico che il passato. Credo che si debba prendere una decisione e "uniformare" i tempi verbali... --AltraStoria 12:12, 5 lug 2006 (CEST)[rispondi]

Tendenzialmente sarebbe preferibile il passato. Procedi pure ^_^. --Amon(☎ telefono-casa...) 12:33, 5 lug 2006 (CEST)[rispondi]
Fatto :) --AltraStoria 15:10, 5 lug 2006 (CEST)[rispondi]

Ho avuto modo di studiare varie biografie di Giuseppe Garibaldi, ed in alcune di esse il nostro eroe viene presentato in maniera diversa da quella che si studia a scuola fino ad oggi. In verità, le cronache dell'epoca riportano svariate nefandezze commesse da Garibaldi nel Sud America, mentre ben diversa è la storia che ha portato Garibaldi alla liberazione del Regno delle Due Sicilie. Molti testi riportano un aiuto economico (oltre all'appoggio delle navi militari) da parte del governo inglese, mentre di certo i mille - da soli - non hanno sicuramente conquistato un bel nulla in Sicilia ed in Campania: l'esercito piemontese e bande armate locali hanno fatto la maggior parte del lavoro. Anche in Sicilia, poi, le cronache riportano quello che in ogni azione di guerra, da chiunque condotta, ovunque ed in qualsiasi tempo perpetrata, si porta appresso: soprusi, angherie, ruberie, stupri. Infine, il famoso OBBEDISCO: perché, cos'altro avrebbe potuto dire - con alle spalle una banda più o meno raffazzonata e di fronte un esercito organizzato ed bene armato - il nostro eroe? Avete notizie in merito?

Non so chi sei ma quello che dici è oggi normalmente riconosciuto da tutti gli storici non faziosi. L'intervento di Garibaldi con la spedizione dei mille ebbe il certo finanziamento del governo inglese e dei massoni. Non fu un caso che Garibaldi scelse di sbarcare a Marsala, città che all'epoca era praticamente in mano alle ricche famiglie inglesi; neppure fu un caso che l'armistizio fu firmato all'interno di una nave inglese. Tale denaro servì per corrompere generali e notabili borbonici. Evidentemente queste cose non si dovevano sapere e, infatti, Ippolito Nievo che, per il suo ruolo nella spedizione (capo dell'intendenza), era a conoscenza di come veniva amministrato il denaro, fu fatto annegare nel suo viaggio di ritorno da Palermo a Napoli a bordo dell'"Ercole" che affondò per una esplosione nelle caldaie. (Fonte: Vittorio Messori, "Pensare la storia", San Paolo, Milano 1992). Giusi La Tona
Ma erano pagati anche gli alti comandi borbonici? Su su fino al re? In tal caso, prego, fuori nomi e documenti storicamente accertabili, sennò il tutto si riduce a chiacchiera (sia pur divertente), pur nel dovuto rispetto per Messori e per le sue eccitanti sostanziali dietrologie. --Cloj 11:59, 30 nov 2006 (CET)[rispondi]
Mack Smith, in Cavour contro Garibaldi, accenna alla politica britannica del tempo. Non parla di finanziamenti, ma afferma che il governo vittoriano ha aiutato dietro le quinte Garibaldi. -- .mau. ✉ 12:08, 30 nov 2006 (CET)[rispondi]
Ma questo si sa e nessuno lo nega seriamente. Che i vapori arrivassero nella sostanziale chiusura di un occhio (e forse due), che l'ammonente presenza del naviglio di Sua Maestà ammonisse a non assumere decisioni troppo affrettate da parte borbonica (d'altra parte i Mille erano appena il triplo di quei dissennati sbarcati a Sapri... un'inezia!). Ma non si va oltre più di tanto. Simpatia, aiuti clandestini e compagnia cantando. Qualcuno vorrebbe però che tutta la Spedizione non fosse che una gran pagliacciata, o un gran complotto massonico (certo Garibaldi era massone, come tutti i re, compresa la casa regnante borbonica), con i Borbonici comprati dalle sonanti sterline di personaggi cion il grembiulino e il compasso in mano. Il che appare eccessivo, fuori misura, storicamente non documentato e animato (sembrerebbe) dalla smania di tirare giù dal piedistallo un personaggio fin troppo retoricamente amato (ma non dalle autorità ufficiali dell'epoca). Insomma si esagera alquanto. O sbaglio? --Cloj 00:06, 1 dic 2006 (CET)[rispondi]
È indubbio che Garibaldi fosse ben più amato dalla popolazione che dai politici, ed è anche abbastanza probabile che almeno nei livelli intermedi di esercito e nobiltà ci siano stati parecchi che abbiano subito pensato a fare il salto della quaglia. Poi è chiaro che le tesi sensazionaliste siano esagerate: purtroppo è una cosa comune, e la notorietà del Peppino G. non aiuta certo. -- .mau. ✉ 10:23, 1 dic 2006 (CET)[rispondi]
D'accordo su questo, anche se forse non si trattò sempre - per dirla con Longanesi - di "correre in soccorso del vincitore". La crescente inefficienza di un sistema (quello borbonico) che nel Settecento era stato per molti versi all'avanguardia culturale e scientifica, era ormai del tutto in disfacimento morale e le periferie erano sempre più intolleranti nei confronti delle prepotenze e delle ruberie del centro. Se vogliamo, un po' la situzione pre-rivoluzionaria in Francia. Da qui l'amore, anche smodato, (e talora disilluso, come mostrano i fatti di Bronte) per Don Peppino, il suo mangia-pretismo, il suo afflato rivoluzionario e repubblicano. Io contestavo soltanto la tesi troppo semplicistica e molto sensazionalistica secondo cui la Spedizione dei Mille fu destituita di significato e di conseguenze storiche di rilievo. D'accordo con la smitizzazione della storia oleografica ma l'eccesso è spesso più inaccettabile storicamente. --Cloj 12:20, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]
A proposito di corse in soccorso dei vincitori, io non trascurerei - ben inteso, come indizio - lo stupendo romanzo "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, che offre un quadro, pur romanzato, assolutamente realistico dell'atteggiamento delle classi dirigenti siciliane e meridionali proprio all'epoca dell'impresa dei Mille.
Questo elemento non andrebbe trascurato ed aiuta, secondo me, a comprendere come l'impresa sia molto probabilmente accaduta, nel posto giusto ed al momento giusto, per uno di quegli accidenti che rendono la Storia umana imprevedibile nelle sue accelerazioni, a far precipitare un edificio già minato e pronto a crollare, per essere ricostruito, si badi bene, riutilizzandone in gran parte i materiali da costruzione.
A chi sembra individuare senz'altro, in certi processi storici, il salto della quaglia come un atteggiamento tutto italiano e solo, caratteristicamente, indecorosamente italiano, forse conviene far notare che anche oggi, mentre si dispiega sotto i nostri occhi, la Storia non si muove secondo leggi e criteri molto differenti e che non ci sono popoli dotati di dirigenze esenti dalle miserie umane o del tutto immuni dai capricci della fortuna.
Forse è la profondità della nostra esperienza storica a conferirci la prospettiva, l'acume e la spregiudicata libertà di riconoscere quel che siamo, ciò che probabilmente altri non hanno la forza o la possibilità di fare, almeno nella stessa misura.
La retorica che vuole il Peppino nazionale bieco negriero in grembiulino massonico non è che l'altra faccia della stessa medaglia di quell'altra, che ha - per esempio - fortemente esagerato il significato militare di Calatafimi: una grande battaglia con una trentina di morti e feriti in tutto, da ambo le parti: la stessa retorica delle grida manzoniane, che ha lo stesso identico scopo: sottrarre ai popoli la coscienza di sé stessi manipolando la Storia, per farla: come Tomasi fa dire al Principe di Salina: «bisogna che tutto cambi, perché tutto resti com'è». --Piero Montesacro 18:14, 9 gen 2007 (CET)[rispondi]

la storiella dei mille e di marsala[modifica wikitesto]

>er gli amanti della Storia, possiamo citare alcuni eventi che illuminano quanto sia pieno di sfumature e contraddizioni ciò che ci raccontano. Garibaldi fu il conquistatore del Regno delle Due Sicilie? E come fece a raggiungere Marsala – con due piroscafi praticamente rubati – se a contrastarlo c’era la Marina Partenopea, ossia la più forte ed organizzata Armata Navale italiana dell’epoca? Come mai le navi di Francesco II non fecero a pezzi il Piemonte ed il Lombardo? Semplicemente perché nel porto di Marsala erano ormeggiate – casualmente – due fregate britanniche. Quando le navi borboniche giunsero nel luogo dello sbarco, non riuscirono a far molto per il timore di colpire i due legni inglesi – che a loro volta avrebbero chiamato qualche “fratello maggiore” della Flotta del Mediterraneo britannica – e Garibaldi riuscì ad inoltrarsi nell’interno indisturbato. Successivamente, parecchi alti ufficiali borbonici si fecero corrompere – ma qui entriamo già in aree dubbie – mentre la presenza delle due navi inglesi è inconfutabile. Molti, però, continuano a ritenere l’impresa dei Mille una semplice combinazione di coraggio e fortuna, mentre dietro all’impresa c’era la precisa volontà britannica, che vedeva in un futuro (e relativamente debole) stato italiano un contrasto all’espansione francese nel Mediterraneo.[1]

Embè? Allora la Rivoluzione sovietica è opera della Germania per il fatto che essa aveva fornito il vagone piombato a Lenin? LOL --Cloj 11:54, 30 nov 2006 (CET)[rispondi]

Faccio notare che a quei tempi non c' erano i radar, era impossibile seguire una nave in alto mare se non inviando un naviglio apposito, e tanto meno sapere dove sarebbe sbarcata, se non avvistandola dalla costa. Inoltre era difficile credere al successo di una impresa guidata da un fanatico con al seguito una armata raccogliticcia (erano volontari, non uomini d' arme), sia pure in scala minore vi era l' antecedente nefasto della strage di Sapri. La marina partenopea non fece a pezzi le due navi garibaldine in quanto colta di sorpresa (avete una idea del tempo necessario per togliere dall' ormeggio navi da guerra, di quel periodo, e portarle in posizione di battaglia entro, o nelle vicinanze di un porto commerciale di quei tempi, qual' era il porto di Marsala?), come anche testimoniato dalle cronache e dai racconti dei presenti e probabilmente aggravato dalla solita inazione italica in assenza di ordini dettagliati. Riguardo alla capacita' effettiva della marina stessa e della sua velocita' di intervento rapido invito a leggere la storia dell' Isola Ferdinandea per averne una idea e farsi un giudizio. Le navi inglesi erano a Marsala in quanto la marina inglese faceva il bello e cattivo tempo coi borboni, dai tempi dell' ammiraglio Nelson, e non si capisce perché avrebbe dovuto favorire la crescita di una nazione unica, per contrastare la Francia, nella penisola italiana da parte del Piemonte, che si era appena alleato con Napoleone III, ossia coi francesi!. Le sarebbe stato piu' utile brigare per tenere lo status quo ed i Borboni a regnare. Pensare che il neonato stato italiano avrebbe avuto la forza di compararsi con quello francese sul piano espansionistico meditterraneo era una farneticazione che nessuna mente politica e militare dell' epoca avrebbe potuto concepire e la storia espansionista inglese dimostra che costoro fossero tutt' altro che stupidi in questi calcoli geopolitici. (in Libia ci andammo nel 1911, ossia 50 anni dopo). Seguendo la stessa logica del solito grande complotto perche' la flotta francese allora non intercetto' Garibaldi nel Tirreno? Lasciamo lasciamo la dietrologia alle riviste e ai giornali che troviamo in edicola. -- Bramfab parlami 12:16, 1 dic 2006 (CET)[rispondi]

Sottoscrivo in pieno. --Cloj 12:23, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]


è ridicolo come 2 professoruncoli napoletani scrivendo alcuni libelli, tr al'altro privi di qualsiasi fondamento ed esponendo solo teorie e ipotesi, ma alcuna prova, siano riusciti a ottenebrare non pochi meridionali facendoli credere che il Mezzogiorno dei servidella gleba spagnolo fosse una sorta di paradiso! facendoli credere che un paio di ferrovie lunghe 20 km in tutto il sud significassero "infrastrutture", facendo loro dimenticare che colera, tifo e peste erano ancora diffuse nelle città del sud e che la condizione della totalità del popolo, nobiltà e minuscola alta borghesia fosse di un paio di secoli indietro rispetto al nord del paese, che era entrato nella rivoluzione industriale quasi 50 anni prima e che aveva in Lombardia, Piemonte e Liguria un triangolo industriale già affermato a metà dell'800, quando in tutto il sud le "industrie" si contavano sulle dita di una mano. senza poi parlare della condizione subumana dei lavoratori e dei contadini, del più bieco analfabetismo, diffuso a percentuali prossime al 90% e alla proverbiale corruzione dello stesso Stato borbonico!

C'è anche da far notare un'altra cosa. Garibaldi sbarca in Sicilia anche perché nel 1848/49 la Sicilia ha combattuto una vera e propria guerra contro Napoli ma anche contro i Borbone, in difesa della autonomia e della costituzione siciliana. Per cui, a differenza di Sapri, la popolazione si pensava essere perlomeno non pregiudizialmente ostile ai garibaldini. Inoltre c'è da chiedersi come mai gli ufficiali dell'esercito borbonico avessero questa curiosa tendenza a farsi comprare da chiunque! Non credo che i loro parigrado sardo-piemontesi, garibaldini o francesi, avrebbero accettato a cuor leggero una tangente per far perdere il loro esercito o per tradirlo. Se uno stato ha degli ufficiali così allora è un problema di quello stato non dell'invasore. Si dimentica infine che i Borbone Napoli - che non credo fossero massoni come si dice sopra - avevano avuto la tendenza per tutto l'ottocento a concedere costituzioni sotto la spinta dell'opinione borghese armata, salvo poi ritirarle alla prima occasione, di regola in un bagno di sangue normalmente appoggiato da armate straniere (tipo gli austriaci). Ora perché meravigliarsi se alla prima occasione utile la stessa borghesia restituì alla famiglia reale il favore? --Edoardo.Dedo 17:38, 14 feb 2007 (CET)[rispondi]


C'è anche da far notare che lei, Edoardo Dedo, sembra essersi acculturato con il libro Cuore, infatti dovrebbe sapere che l'immagine che dà del regno borbonico è assai stereotipata e, ormai, parzialmente smentita.

Caro anonimo, premetto che la frase che inizia con “due professorucoli napoletani…" e termina con "proverbiale corruzione ecc..”, non è mia ed è rimasta attaccata alla mia ultima osservazione. Detto ciò c'è da far notare che il libro Cuore gode un’immeritata cattiva fama, in realtà è utilissimo per capire un’epoca, una mentalità, che non è poi neanche così schifosa: una scuola laica, l’uguaglianza davanti alla legge e via discorrendo. Non sono quindi del tutto d’accordo con l’elogio di Franti di Eco, Cuore è utile per gli storici esattamente come qualsiasi altro documento, tutto sta nel contestualizzarlo. Tornando a noi. Non solo ho letto la storiografia “revisionista” sul Risorgimento, ma ogni tanto vi ho trovato pure qualche spunto interessante. Tuttavia molto spesso è solo un’agiografia uguale e contraria a quella risorgimentale, con la differenza che la prima- la legittimista - è un po’ più piagnucolosa. Dunque: 1812, 9 dicembre 1820, 10 febbraio 1848 e per finire 28 febbraio 1849. Le dicono niente queste date? Bene sono altrettante costituzioni solennemente giurate da alcuni sovrani della casa di Borbone Napoli che, per tutta una serie di spiacevoli “accidenti” sono state ritirate, soffocate nella culla oppure semplicemente disapplicate; tuttavia chi le aveva concesse e giurate, rimase bellamente e solennemente sul trono. Tecnicamente, se ben mi sovviene, chi non rispetta un giuramento è uno spergiuro, anche se re (non lo facevano solo i Borbone, anche i Savoia, ma perlomeno loro, alla fine, lo Statuto Albertino lo hanno mantenuto, anche perché costretti a farlo). Così alla terza costituzione che qualcuno giura e poi non applica o ritira, forse qualcun'altro si offende, non trova?, e pensa che la sua fedeltà debba essere data a qualcuno di un po' più affidabile. Andiamo avanti: nel 1821 l’esercito costituzionale napoletano, fedele al re in carica Ferdinando è battuto da quello austriaco, spedito in Italia, dopo Lubiana, per riportare l’ordine - quello della Santa Alleanza - a sud e per ripristinare sul trono chi? Ma il re costituzionale di Napoli, che diamine!, tal Ferdinando, quello che ha giurato fedeltà alla costituzione e che viene restaurato ancora come re, ma senza il fastidioso aggettivo. Continuiamo: è indubbio che nel 1848/49 la Sicilia combatta una vera e propria guerra di secessione dal Regno – l’aveva già fatto contro i liberali nel 1820, proprio non ci volevano stare sotto a Napoli -, giungendo al punto di offrire la propria corona ad un Savoia – dinastia che, per un breve periodo nel XVIII secolo, era già stata sovrana di Sicilia.-. Sarà che l’isola era molto offesa per via di quella costituzione del 1812 e delle sue autonomie che quei distrattoni dei sovrani di casa Borbone non volevano ricordarsi di mettere in pratica. La secessione viene soffocata nel sangue, metodo sicuro per favorire una riappacificazione tra i siciliani ed i napoletani. Garibaldi sbarca in Sicilia proprio per questo,non c'era bisogno di spie, bastava una buona emeroteca con i giornali del 1848/49! Nel 1860 i siciliani sono più pronti a combattere contro Napoli che contro Torino e comunque non combattono contro Garibaldi, popolo e nobiltà. Dopo Bronte forse qualcuno cambia idea, ma oramai la Sicilia è conquistata e di certo non avrebbero rivoluto indietro i Borbone Napoli. Diverso era il caso di Sapri, qui la popolazione aveva aiutato la propria gendarmeria e le proprie truppe di linea a respingere lo sbarco di quelli che percepiva come invasori – e dal loro punto di vista non avevano tutti i torti. Gli ufficiali che tradiscono, specie quelli superiori, è un leit motiv della campagna legittimista; non hanno tutti i torti, specie a livello superiore gli alti ufficiali borbonici hanno un comportamento che lascia molto perplessi. Questi ultimi infatti hanno la curiosa tendenza a lasciarsi sfuggire occasioni vitali per ributtare a mare Garibaldi o per impedirgli di passare sul continente o di occupare città siciliane a go-go.Non mi riferisco ovviamente al fatto che nessuno intercettò il Piemonte ed il Lombardo, perché come qualcuno ha brillantemente e correttamente spiegato sopra, nel 1860 è difficile capire dove sia una nave senza i radar, mi riferisco alle operazioni militari sull'isola e sul continente. Le operazioni militari dei regi furono condotte in una maniera approssimativa (termine pietoso): un po’ per incompetenza, i comandanti borbonici erano vecchi ed i migliori spesso erano ex militari murattiani o ex carbonari ed avevano il dentino avvelenato con i Borbone, sa per quella faccenda delle costituzioni, qualcuno s'offende...e un po’ erano comprati. Ora, come ho scritto, se uno stato ha di questi ufficiali è un problema suo e non di chi lo invade. Questo non vuol dire che gli ufficiali inferiori o i soldati fossero dei vili! No, assolutamente, quando si tratta di combattere, combattono eroicamente: Volturno, Gaeta, Civitella del Tronto ecc…E molti si dimostrano più fedeli degli ufficiali, quando, prigionieri, rifiuteranno di passare nell’esercito sardo, e non furono certo trattati bene – credo ad occhio e croce che l’esercito unitario accolse più ex ufficiali borbonici che garibaldini. Del resto l’esercito delle due Sicilie era mediamente efficiente, per l’epoca, aveva discrete scuole tecniche,un'artiglieria decente, una buona scuola militare e un'ottima marina - la storia del "facite ammuina" è probabilmente inventata, di certo non appare nei regolamenti navali - ma questo non bastò. Vi era, in verità, una forte tensione tra i reparti indigeni della linea e quelli stranieri, ma Francesco II, un po’ per esigenze di bilancio, un po’ perché non era stupido – era molto indeciso e debole ma nel momento della verità a Gaeta si comportò con onore e coraggio - aveva cominciato a tagliare le truppe estere. A questo punto, sorge spontanea una domanda, perché tutti tradiscono da don Liborio con i funzionari civili, a generali e ufficiali della flotta?Perchè complottano contro il povero Francesco II - appena salito al trono e sicuramente non colpevole di tutto questo scatafascio - anche i membri della sua famiglia reale, dagli zii ai fratellastri? Perché, molti se non tutti coloro che sono in posizione chiave, apparentemente, passano armi e bagagli con Garibaldi, mi è simpatico perché non è che lui sia un vincente, o con Cavour? Ecco questo la storiografia legittimista non lo spiega, meglio non vuole spiegarlo. Forse anche lei, caro anonimo potrebbe dare un’occhiata a Cuore, quante cose s’imparano!--Edoardo.Dedo

Ho caricato una bella immagine del monumento equestre dedicato a Garibaldi che si trova alla Spezia, penso che potrebbe tornare utile per questo articolo, magari nel paragrafo finale in cui si dice che l'eroe è molto spesso citato in vie e piazze. La foto si trova su Commons se cercate la Spezia. --Icarus83 02:09, 29 set 2006 (CEST)[rispondi]

luogo di nascita[modifica wikitesto]

ma garibaldi era originario di piana degli albanesi(pa) ???? questa cosa l'avevo letta mesi fa..ma non ricordo in quale versione(italiana,tedesca o inglese)

sicuramente no, visto che era nizzardo. -- .mau. ✉ 12:18, 13 ott 2006 (CEST)[rispondi]

Chi decide cosa scrivere? e cosa è vero?[modifica wikitesto]

Pi di qualche volta il sig. Nick1915 mi ha cancellato cambiamenti sulla voce Giuseppe Garibaldi. Cambiamenti che riguardano il vero, come un articolo de El Pais che contestava il fatto che Garibaldi fosse un eroe, o il fatto, risaputo, che Anita avesse 5 figli e fosse sposata prima di scappare col Garibaldi. Oppure che lo stesso fosse un massone, anche questo documentato. Oppure che in Sud America non è considerato l'Eroe dei due mondi, ma un vile, permettetemi la parola, negriero ed assassino. Vorrei una risposta Grazie --BonBartolomeo 00:28, 2 gen 2007 (CET)[rispondi]


Forse non in tutto il Sud America, dato che a Rosario, Argentina, per fare un esempio, nel Parco dell'indipendenza (Parque de L'Indipendencia) c'è un suo monumento, come credo a Buenos Aires, ma ci sono varie vie a lui dedicate anche in giro per il continente. Ora il fatto che ci siano monumenti a lui dedicati in Argentina contro la quale combatté per l'indipendenza dell'Uruguay può essere un dato interessante. C'è anche una municipalità brasiliana che si chiama Garibaldi nel Rio Grande do Sul- ovvio!- (Brasile), con circa trentamila abitanti. Sai che secondo me se vai a chiedere agli abitanti del Rio Grande do Sul - e ai loro storici - cosa ne pensano dell'Imperatore Brasiliano dell'epoca Pedro II, ti diranno, più o meno, quello che tu dici di Garibaldi. Questo non prova nulla per carità, ma forse indica che l'opinione che vede Garibaldi come un "vile negriero e assassino" non è l'unica né tantomeno la dominante in Sudamerica. Quanto al fatto di essere massone, potrà sembrarti strano ma i tre quarti dei libertadores sudamericani dell'ottocento lo erano e sono tuttora considerati i Padri della Patria nei loro rispettivi paesi. Diciamo forse che la verità si situa nel mezzo e che è storicamente corretto non incensare nessuno ma neanche cadere nell'errore opposto? Infine negli anni trenta/quaranta del XIX secolo di antischiavisti in giro per il continente americano ne trovavi pochini pochini.--160.78.97.169 12:50, 15 feb 2007 (CET)[rispondi]

Giuseppe Garibaldi o Giuseppe Maria Garibaldi?[modifica wikitesto]

Ho letto da alcune parti che il nome completo di Giuseppe Garibaldi fosse Giuseppe Maria Garibaldi. E' così?


Parlar male di Garibaldi[modifica wikitesto]

Non posso dire che Garibaldi mi sia molto simpatico, tuttavia mi sembra che in wiki-it inizi ad essere un po' troppo bistrattato. Capisco che la sua figura sia molto impopolare tra chi sogna ancora il Lombardo-veneto e/o il regno delle due Sicilie, o semplicemente verso chi pensa che la storia non abbia bisogno di eroi. Ed e' anche vero che il fatto che mori' quasi in miseria, senza garantire a se stesso ed ai suoi parenti e amici vantaggi economici lo pone quasi al di fuori dell' italianita' media. Tuttavia cancellare una frase che afferma che Garibaldi sia forse il personaggio storico più famoso e popolare nell'immaginario collettivo degli italiani, dicendo che questa e' POV e da dimostrare, mi sembra cozzi palesemente contro la realta':

  1. Quasi in ogni paese in Italia vi e' una piazza od una via intitolata a Garibaldi, se non una lapide appesa ad un edificio a suo ricordo. Non credo che nessun altro italiano sia cosi' celebrato pubblicamente.
  2. l' espressione "parlar male di Garibaldi" nacque appunto dal fatto che chiunque parlasse male di Garibaldi era oggetto di pubblica esecrazione.
  3. Se nel 1948 il Fronte Popolare uso' l' immagine di Garibaldi come emblema elettorale vi sara' un buon motivo?
  4. Poiche' e' quasi matematicamente certo che vi sia un personaggio storico piu' amato di altri in ogni nazione, mi sapreste indicare chi e' piu'unanimemente famoso e popolare di Garibaldi nell' immaginario collettivo italiano? (Intendo personaggi storici storici, per cui Totti, Cannavaro e Valentino Rossi non contano!). -- Bramfab parlami 16:51, 9 gen 2007 (CET)[rispondi]
uhm, direi che il problema sia di tutt'altro segno e ti segnalo che non ha a che fare con la valutazione del personaggio, che non ci competerebbe né in bene né in male. Non voliamo così alto, sono solo questioni di bassa metodica.
La frase rimossa, "forse il personaggio storico più famoso e popolare nell'immaginario collettivo degli italiani" contiene un giudizio che potremmo accettare solo quando ne fosse precisato l'estensore, e quando questa eventuale menzione possa considerarsi un dato consono alla voce nell'economia della trattazione; in difetto, si tratta di un giudizio personale che - condivisibile o meno, non è affatto questo il punto - nelle nostre voci non può stare. A sua volta, l'immaginario collettivo degli italiani va descritto soprattutto a proposito di come questa "comune" percezione sarebbe stata registrata e da chi.
Purtroppo nessuno degli elementi che mi inviti a valutare può tradursi in un giudizio del genere. Della toponomastica, ometto di dire della sua gestione essenzialmente politica (politica locale - non è un giudizio, è un dato di fatto che si può agevolmente riscontrare nelle procedure previste per la sua formazione). Altrettanto dal simbolo di un partito (a proposito, ma allora perché non l'hanno usato tutti? :-) non posso trarre indicazioni travalicanti l'ambito politico di riferimento, e comunque la si pensi, falce e martello - altro simbolo di quella formazione - non sono per analogia il simbolo "più famoso e popolare nell'immaginario collettivo degli italiani".
Nemmeno posso ricavare una deducibilità del dato per assenza di elementi a confutazione, poiché sarebbe probatio diabolica e non la usiamo per le voci. Quindi il fatto che non sappiamo (o non ci interessi) indicare un personaggio che lo fosse più di Peppe, non fa ipso facto di lui il più famoso e popolare.
Personalmente non mi interrogo, per amor di Patria, su cosa potrei attendermi scendendo in strada ed intervistando dei passanti su Garibaldi, la risposta - metterei in conto - potrebbe essere molto divergente dalle tue aspettative; e comunque non sarebbe un campionamento scientifico.
Tutto questo per dire che se non si tratta del risultato di uno studio condotto con metodo scientifico ed opportunamente referenziato a fonte, nella voce non ci può stare. Tutto qui. Checché ne pensi io, checché ne pensi tu :-) --HVB 17:37, 9 gen 2007 (CET)[rispondi]
Se falce e martello fosse stato il simbolo piu' amato dagli italiani avrebbero usato quello nel 48 e sopratutto come simbolo sarebbe ancora ben in vista nel simbolo dei DS ed altri partiti di sinistra talmente ovvio ...
Toponomastica; quante piazze e vie (ed anche citta') sono state rinominate nel dopoguerra? Idem quante lapidi e ambaradam vari del ventennio sono stai rimossi o cancellati? Non mi risulta che la toponomastica e gli 'arredi urbani" dedicati a Garibaldi abbiano subito cancellazioni. Su questo punto e sul precedente penso che nessuno obiettivamente possa ridire qualcosa. Idem la frase parlar male di Garibaldi non credo sia usata solo a Milano.
Andando piu' in la' dello specifico, IMHO ritengo che sia POV anche rimuovere arbitrariamente una frase giudicata POV senza neppure metterla preventivamente in discussione.
D'accordo che non e' possibile fare un sondaggio a riguardo. -- Bramfab parlami 18:44, 9 gen 2007 (CET)[rispondi]

Episodio di Bronte[modifica wikitesto]

Non è assolutamente vero che a Bronte i contadini furono sterminati perchè non volevano arruolarsi nell'esercito garibaldino! Ma dove l'avete letto?? LOL In realtà i contadini, che vedevano in Garibaldi qualcuno che gli avrebbe ridato la terra, invasero il Municipio per bruciare i documenti che li legavano alla terra. Mentre facevano questo inneggiavano a Garibaldi e all'Italia. In realtà il progetto di Garibaldi era solo dedicato all'indipendenza italiana ed era di natura patriottica, e niente aveva a che fare con un'eventuale trasformazione sociale. Quando questi contadini si misero a saccheggiare le proprietà dei signori e borghesi in campagna, tra cui la duchessa Nelson che abitava da quelle parti (donna ovviamente influente negli ambienti inglesi, ed è facile capire il perchè). Garibaldi, che voleva assicurarsi la posizione favorevole dell'Inghilterra per la propria azione, accettò di buon grado l'invito via frequenti telegrammi della signora inglese ad inviare dei soldati nella città. Garibaldi allora inviò Bixio con l'ordine di dare un segnale forte di quello che realmente era l'intento garibaldino, contrario assolutamente a quelle rivendicazioni sociali della terra, e volto soltanto alla conquista di quei territori. Inoltre i contadini non furono sterminati brutalmente e indiscriminatamente, ma furono arrestati, e solo coloro che perseveravano furono fermati con la forza. Ora sono di fretta e non ho potuto metterlo giù bene..la fonte è "resoconto di Benedetto Radice (1910)" Se qualcuno può modificarlo il prima possibile è meglio..altrimenti lo farò io più avanti!--82.56.142.95 20:15, 2 apr 2007 (CEST)[rispondi]

L'utente qui sopra si riferisce all'eliminazione della frase «una strage a Bronte dove, dai garibaldini furono passati per le armi, contadini e braccianti,di tutte le età ,che non accettavano di arruolarsi con la truppa garibaldina» ([2]). Invito chi è esperto a valutare. --Amon(☎ telefono-casa...) 18:19, 6 apr 2007 (CEST)[rispondi]


  • In effetti, Bronte era un feudo della famiglia Nelson sin da quando Ferdinando I delle Due Sicilie e la moglie Maria Carolina ne ottennero un decisivo aiuto nel massacro della Repubblica Partenopea (ciò che permise loro di vendicarsi dei giacobini con un orrendo e memorabile massacro). Un feudo enorme, di terra ricchissima, che Nelson (che non visitò mai Bronte) affidò ben volentieri al fratello ed ai di lui discendenti. Che lo tennero sino al 1950 o '60. Nei decenni sino al 1860 la SIcilia si ribellò almeno tre volte ai Borbone di Napoli: nel 1821, nel 1848 e nel 1860. Le prime due volte i sovrani repressero la rivoluzione nel sangue (bombardamento di Messina e molte altre amenità). La terza volta si trovarono di fronte Garibaldi, e persero.
  • Dopodichè, nella marcia da Palermo (ove la popolazione insorse con grande coraggio e combattività dopo l'arrivo dei garibaldini, nonostante il bombardamento dalla cittadella) a Messina (dove la guarnigione, in cambio del mancato assalto alla cittadella, accettò di consegnare la città e di non ostacolare Garibaldi nel passaggio dello stretto) Garibaldi non piteva certo permettersi eventi lesivi degli interessi inglesi. Il consenso di Parigi e Londra (benchè le due capitali non avessero incoraggiato la spedizione) era essenziale al buon esito della guerra. Mentre Garibaldi avanzava sulla costa nord, Bixio passò su Catania e, di lì, appena ebbe evidenza di una, assai sanguinosa, insurrezione popolare CONTRO I NOTABILI LEGATI AI NELSON, stabilì di intervenire.
  • Certamente la sollevazione aveva sparso molto sangue, certamente Bixio agì con enorme durezza. Tutto qui. --Musso 23:34, 8 giu 2007 (CEST)[rispondi]

La vera storia di Garibaldi[modifica wikitesto]

Invito caldamente tutti a leggere questa pagina dove è spiegato chi era veramente "l'eroe dei due mondi" e come andarono veramente le cose nella sua spedizione, e pregherei dopo ciò di modificare la voce inserendo la verità e non le falsità riportate sui molti libri di storia

anche questo articolo a proposito: [3]

Segnalo anch'io un articolo interessante (anche se non so verificarne l'attendibilità): [4]] --HAL9000 (contattami) 16:57, 25 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Un sito russo, all'apparenza, che parla tra le righe di un grande complotto massonico per conquistare il mondo! Interessante, senonché il canovaccio dei "Protocolli dei Savi anziani di Sion", "capolavoro"- totalmente inventato - antisemita dell'Okrana zarista si basava su un precedente libercolo che riteneva i massoni colpevoli di tutte le rivoluzioni possibili ed immaginabili. Sai il termine Rivoluzione era piuttosto ostico per lo Zar ;). Che la massoneria abbia avuto un influsso sulle rivoluzioni del XVIII e XIX secolo è un dato assodato. Ma, prima cosa, essi non erano l'equivalente storico della Spectre di Bond; inoltre, anche se non tutti lo sanno, esistevano anche fratellanze reazionarie segrete, ma il loro "appeal" era sicuramente inferiore, sostenevano che loro erano superiori e gli altri inferiori, mentre i framassoni sostenevano l'uguaglianza degli uomini, concetto sicuramente più invitante! Secondo, le logge non erano neanche così unite al loro interno ma divise in una pluralità di riti ed obbedienze, molto spesso in conflitto tra di loro, vedi il caso delle obbedienze inglesi e di quelle francesi, con programmi ed idee piuttosto divergenti su alcuni punti chiave, le prime di formazione cristiana protestante - molto spesso - le seconde agnostiche se non atee. Per farla breve non bastava esere massone per andare d'accordo con un altro massone, era preferibile fare parte della stessa obbedienza. Le logge hanno veicolato sicuramente molti principi illuministi, ma non tutti i massoni erano rivoluzionari, alcuni sovrani assoluti erano affiliati loro stessi! Ciao a presto!--Edoardo.Dedo 14:28, 24 ott 2007 (CEST)[rispondi]

Ho reinserito acune delle curiosità precedentemente cancellate in qanto le ho ritenute indicative della fama che Garibaldi ha tuttora e dell'importanza tributatagli

Comincio chiedendo scusa: le ho ri-rimosse prima di proseguire la discussione. Sentiti libero di ri-aggiungerle:) Secondo le linee guida approvate nella policy riguardanti le curiosità, ho rimosso quelle che ritengo (mia umile opinione) siano poco adatte alla voce in questione.
--torneo di rugby: credo sia più adatto alla voce disambigua, in caso qualcuno cercasse proprio quello
--"the garibald": l'ho spostata nella voce disambigua, ma IMHO avrebbe più senso nella voce relativa alla squadra di calcio; oppure il testo potrebbe essere integrato nella sezione in cui si parla della dimostrazione di popolarità tributata a Garibaldi nel suo viaggio a Londra
--portaerei, ecc. Nella disambigua c'è già un elenco di navi "battezzate" in ricordo dell'eroe dei due mondi.

In attesa di leggere chiunque voglia replicare, buon lavoro a tutti --AltraStoria 11:19, 13 lug 2007 (CEST)[rispondi]

scusa la mia incapacità ma non riesco a trovare 'sta pagina con le polici, puoi linkarmela? Riguardo invece su chi colpì garibaldi sull'aspromonte ricordo d'aver sentito in tele durante il 200esimo dalla nascita che non si conosce chi l'abbia ferito, cosa ke mi pare decisamente congruente col caos che dovrebbe regnare su un campo di battaglia, tuttavia siccome vado sul filo della mia (scarsa) memoria non ci metto mano: qualcuno è più informato? BùR20

Wikipedia:Svuota la sezione curiosità --Jaqen «il guardiano» 16:12, 14 set 2007 (CEST)[rispondi]
Forse tra le curiosità si potrebbe inserire che il libretto con la descrizione di ogni tappa del Giro d'Italia viene chiamato Garibaldi.

Albero genealogico della famiglia Garibaldi‎[modifica wikitesto]

Ho unito il contenuto della voce Albero genealogico della famiglia Garibaldi‎ che conteneva esclusivamente l'albero genealogico di Garibaldi. Questa è la crono di quella voce:

Cronologia
(corr) (prec)  20:48, 27 ago 2007 80.224.231.222 (discussione | blocca) (15.960 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  20:46, 27 ago 2007 80.224.231.222 (discussione | blocca) (15.960 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  19:47, 27 ago 2007 200.106.37.199 (discussione | blocca) (15.890 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  15:26, 27 ago 2007 217.126.80.110 (discussione | blocca) (15.891 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  15:24, 27 ago 2007 217.126.80.110 (discussione | blocca) (15.901 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  15:22, 27 ago 2007 217.126.80.110 (discussione | blocca) (15.914 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  06:12, 27 ago 2007 201.230.171.92 (discussione | blocca) (15.886 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  23:19, 26 ago 2007 190.42.14.174 (discussione | blocca) (15.166 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  23:16, 26 ago 2007 190.42.14.174 (discussione | blocca) (15.108 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  19:54, 25 ago 2007 80.224.231.222 (discussione | blocca) (14.897 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  23:17, 24 ago 2007 200.106.37.199 (discussione | blocca) (14.894 byte) (annulla)
(corr) (prec)  22:50, 24 ago 2007 200.106.37.199 (discussione | blocca) (15.184 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  22:04, 24 ago 2007 200.37.250.197 (discussione | blocca) (14.903 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  21:59, 24 ago 2007 200.37.250.197 (discussione | blocca) (14.837 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  21:37, 24 ago 2007 80.224.231.222 (discussione | blocca) (14.692 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  11:24, 24 ago 2007 88.8.38.168 (discussione | blocca) (14.465 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  23:45, 23 ago 2007 80.224.247.148 (discussione | blocca) (14.465 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  01:51, 19 ago 2007 MM (discussione | contributi | blocca) (13.435 byte) (annulla)
(corr) (prec)  01:48, 19 ago 2007 MM (discussione | contributi | blocca) m (13.392 byte) (annulla)
(corr) (prec)  18:58, 11 ago 2007 Gianfranco (discussione | contributi | blocca) m (ha spostato Famiglia Garibaldi a Albero genealogico della famiglia Garibaldi) (annulla)
(corr) (prec)  16:49, 7 ago 2007 Francescomozzi (discussione | contributi | blocca) (13.299 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  16:46, 7 ago 2007 Francescomozzi (discussione | contributi | blocca) (13.242 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  10:54, 12 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (13.096 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  15:56, 11 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (8.770 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  15:36, 10 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (6.981 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  15:21, 10 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (6.773 byte) (annulla)
(corr) (prec)  08:56, 10 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (5.915 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  23:28, 9 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (5.240 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  23:04, 9 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (4.054 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  23:02, 9 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (3.933 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  22:59, 9 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (3.890 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  22:55, 9 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (3.789 byte) (→L'albero genealogico) (annulla)
(corr) (prec)  22:32, 9 lug 2007 Angelosante (discussione | contributi | blocca) (3.075 byte) (Nuova pagina: ==L'albero genealogico==  '''Angelo Garibaldi''' (Val Garibaldo 1741-) sposa Isabella Puccio   │  ├──> '''Domenico Garibaldi''' (1768-1844) sposa Rosa R...)

Presidente della Società Atea[modifica wikitesto]

Garibaldi è stato presidente della Società Atea ma la cosa non è accennata su questa voce wiki. Credo che andrebbe trattata come notizia certa. Infatti ho visto il diploma di nomina nel museo alla sua casa di Caprera dwdp 23:00 18 set 2007 (CEST)

Correzione[modifica wikitesto]

Ho cancellato "Cacciatori delle Alpi" sostituendolo con Corpo Volontari Italiani in quanto la prima unità militare operò solamente con questa dicitura nel 1859. --Cadria 22:38, 20 ott 2007 (CEST)[rispondi]

Cronologia dopo il 1871[modifica wikitesto]

L'edizione delle sue Memorie [Giulio Einaudi Editore, Torino (1975) pp 459-469] contiene una cronologia della sua vita dal 1871 alla sua morte. Parte segue. novembre da Ferdinando Zanetti. Nella pagina a lui relativa ci sono tutte i riferimenti bibliografici. mentre di questo Tassinari parla solo il sito http://www.castelbolognese.org/ospedale.htm in cui si scrive "Ma fra tutti i cimeli Paolo Tassinari custodiva con maggiore orgoglio la fotografia con dedica di Giuseppe Garibaldi. Essa gli ricordava uno degli incarichi più delicati affidati alla sua perizia di chimico: l’esame del pus che usciva dalla ferita riportata da Garibaldi nel tragico scontro di Aspromonte del 1862". Fece solo un esame non l' operazione! Io lo ricorreggo e prego l' autore della modifica di motivare la sua tesi con fonti appropriate. --Giorgiomonteforti 20:27, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]

Monumenti nel Mondo[modifica wikitesto]

In molte pagine di Wikipedia dedicate a Garibaldi in altre lingue è presente un paragrafo riguardante i monumenti dedicati a lui nel mondo con tanto di immagini; direi che si potrebbe inserire tale paragrafo (magari copiato dai paragrafi delle altre lingue) anche nella pagina italiana.

Presunte violazioni di copyright[modifica wikitesto]

Ogni parola di questa voce e' stata scritta, cancellata, modificata innumerevoli volte, ormai da anni. Come si possa affermare che derivi dalla scopiazzatura di una striminzita paginetta web scritta nell' ottobre del 2007 e' una deduzione cha va oltre la mia capacita' di comprensione. Al massimo saranno gli autori di quella paginetta che hanno copiato da noi, ormai dovremmo averci fatto il callo! --Bramfab Discorriamo 16:59, 27 nov 2007 (CET)[rispondi]

quindi dici che copiano loro? Fammi sapere qui o su Wikipedia:Sospette violazioni di copyright/Log segnalazioni/27 novembre 2007 dove questo copyvio o presunto tale è stato segnalato. --KS«...» 17:02, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]
Immagino si riferisca a questo edit. --Piero Montesacro 17:12, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]
La violazione di copyright non è presunta e non si riferisce all'intera voce ma a questo intervento di anonimo che ha sostituito il contenuto precedente con materiale proveniente da un sito internet e protetto da copyright. Prima di rimuovere avvisi relativi a questioni delicate come quella del copyviol sarebbe opportuno verificare attentamente le modifiche intervenute nella voce, accertarsi che l'apposizione dell'avviso sia effettivamente dovuta a "deduzione" e presumere la preparazione, la conoscenza delle regole e la buona fede di chi ha inserito detto avviso. --Fantomas 17:33, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]
Confermo la violazione di copyright. E aggiungo che la violazione arriva da questa biografia datata dicembre 2003. Mi pare un copyviol rilevante (ce ne sono di irrilevanti?). Comunque ho una proposta, scherzosa ma non troppo: che la ripulitura la esegua Bramfab, perché mi pare che in questo caso abbia fatto un madornale errore di valutazione e l'aver rimosso il controlcopy mi è sembrata una (im)perdonabile leggerezza. Un gesto da parte di Bramfab: ok, ho sbagliato, provvedo a ripulire la crono. È una proposta, eh. Altrimenti faccio io, ci mancherebbe :-) --kiado 17:54, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]

cenere sulla testa e penitenza[modifica wikitesto]

Caro Kiado, purtroppo da ieri sera, come ho anche scritto altrove, ho problemi di connessione (altrimenti con tutta la carne la fuoco di oggi, inclusa una discussione sulla voce Renato Curcio a cui non riesco ad avere tempo per partecipare, avrei almeno triplicati i miei interventi odierni), per cui vedo solo ora il messaggio su Garibaldi, e mi accorgo che ho preso un grosso abbaglio inscusabile, ripeto inscusabile. Ho provato a correggere, ossia cancellare, ma mi sono accorto che un impaziente Rojelio era gia' intervenuto. Che fare? faro' di disagio virtu' penitenziale e per almeno una settimana digiunero' di wikipedia. --Bramfab Discorriamo 18:58, 28 nov 2007 (CET)[rispondi]

Eroe dei 2 mondi o meno[modifica wikitesto]

All'inizio della voce appare la seguente frase Di recente in ambienti leghisti è invalso l'uso di chiamarlo "ladro dei due mondi" facendo leva su presunti (e mai dimostrati) abusi perpetrati direttamente da lui ai danni delle popolazioni dell'Italia del Sud, tralasciando la veridicità o meno della cosa, non mi pare una frase enciclopedica, sopratutto posta all'inizio della voce, come scrivere sotto la voce Berlusconi, Berluskaiser o il nano, o sotto la voce Prodi il mortadella, ecc... A me pare valdalismo e cancellerei la frase in questione --Lecter 13:19, 12 gen 2008 (CET)[rispondi]

Tagliata di netto. ci sono una caterva di giudizi su Garibaldi: perchè quello dei leghisti (membri di un partito che bene che gli vada prende il 4% su scala nazionale) dovrebbe essere tanto rilevante da metterlo addirittura all'inizio? --BùR20 13:46, 12 gen 2008 (CET)[rispondi]

Comincio professandomi apertamente ignorante, e pertanto indegno di portare avanti una mia opinione in merito a quello che vi sto per chiedere. Su alcuni fonti internet di cui non conosco l'attendibilità ma di cui ho potuto notare la faziosità ho trovato la notizia che Garibaldi sarebbe stato punito in Sud America per abigeato al taglio di un orecchio e per quel motivo avrebbe sempre portato da allora i capelli lunghi. Pensate che:

  • ci sia qualche possibilità che sia vero, conviene riportare la notizia pur mettendo che le fonti non sono concordi
  • sia una bufala, ma siccome alcune fonti storiche di parte la spacciano per vera vale la pena accennarne nella pagina e smentirla con eventuali altre fonti storiche
  • sia una bufala che non trova riscontro in nessuna fonte seria e pertanto non merita nemmeno menzione

?

ciao --Toobaz rispondi 10:59, 19 gen 2008 (CET)[rispondi]

ho sentito dire da amici stranieri una storia simile, ma con questa variante:

quando garibaldi fu in sudamerica costrinse una ragazzina (minorenne) di fare l'amore (stupro etc), questa brasiliana o argentina (non ricordo) nel bel mentre gli morse l'orecchio...ed è d'allora e per questa ragione che nessun ritratto lo riprende con l'orecchio (sinistro?) scoperto;

ed in america latina è conosciuto molto per questo episodio ed altri similari;

questo ho sentito dire e questo riferisco; potrebbe andare sotto curiosità o voci o dicerie; ciao! 20101005g.

Un articolo della Repubblica non basta, per dire che la storia dell'orecchio è falsa serve la foto. Senza foto, vincono le testimonianze. Grazie a tutti,

fammi capire, testimonianze senza fonte e dicerie varie vs. un articolo di repubblica dove si parla esplicitamente della cosa. Direi invece che la cosa ci puo' stare.--Hal8999 (msg) 09:11, 21 set 2010 (CEST)[rispondi]
ti faccio capire: secondo me non ci può stare perchè l'articolo non riporta la foto di improbabile esistenza, per quanto ne sappiamo potrebbe trattarsi di una falsa testimonianza e comunque è una sola, la prima nella storia, contro migliaia (!!) tra cui nientemeno che Francesco Crispi. Come dice un saggio detto popolare: "se le campane suonano, da qualche parte c'è una festa!". Quindi non è corretto e onesto

dichiarare che la storia dell'orecchio sia false, nè tanto meno vera forse, ma non ci sono prove che sia falsa.

crispi? e da dove e' uscito crispi? al momento la smentita e' assai ben circostanziata. le migliaia (migliaia? perche' non milioni di miliardi) di "testimonianze" no. --Hal8999 (msg) 13:04, 21 set 2010 (CEST)[rispondi]
Mostrami una di queste foto di garibaldi con l'orecchio intatto e solo allora potremo lasciare la frase "La notizia è totalmente inventata e le foto di Garibaldi in età avanzata mostrano come entrambe le orecchie fossero intatte". Per il momento va tolta perchè una enciclopedia seria non può permettersi giudizi storici del genere. Per quanto riguarda Crispi a te la lettura delle sue testimonianze. [Pitagorico]
cosa ti fa pensare che rumiz si sia inventato la cosa? mostrami tu l'atto di condanna al taglio dell'orecchio per abigeato. indicami tu il punto in cui crispi parla della cosa, non ho tempo ne' voglia di leggermi tutta la sua produzione letterarria. e cerchiamo di smetterla con queste buffonate. --Hal8999 (msg) 19:05, 21 set 2010 (CEST)[rispondi]
piano con i toni Hal8999, non smetto affatto perchè non sono buffonate le mie. Quello che mi fa pensare che Rumiz si sia inventato la cosa è che è di parte e non c'è possibilità di verificare la cosa. Secundum stiamo parlando della parola di una persona contro centinaia di anni di storia in cui si racconta del famoso orecchio sinistro di Garibaldi. Ti ricordo, se non lo sai, che Garibaldi stesso si inventò che la causa dell'orecchio tagliato fu una pallottola che gli trapassò il collo parte per parte. Cosa ovviamente ridicola perchè gli avrebbe causato sicuramente la morte. Quindi informati meglio và!!! [Pitagorico]
signor [Pitagorico] se Rumiz può essere di parte non lo possono essere anche le voci sullo stupro e sul conseguente orecchio mancante? mi sembra che la testimonianza di un giornalista serio come Rumiz abbia più valore di qualche voce borbonica...--Menelik (msg) 00:38, 22 set 2010 (CEST)[rispondi]
allora, qui si tratta di tradizione storica, il parere di un chicchessia giornalista non conta se non porta delle prove. Io ritengo che la dicitura "Alcuni denigratori ecc ecc" sia DI PARTE e non NEUTRALE come recita uno dei 5 PILASTRI di WIkipedia. Pertanto VA RIMOSSA tale dicitura perchè non è supportata da prove. Punto e basta. Per cortesia finiamola con questa inutile edit war. Grazie. Inoltre la storia dell'orecchio è riportata dell'autorevole biografia di Giovanni Battista Cuneo. Ora sto raccogliendo altre fonti, vista la tua caparbietà sono costretto a perdere tempo in questa inutile ricerca.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Pitagorico (discussioni · contributi).
Ed alla prossima guerra di revert blocco te invece della pagina. --Vito (msg) 11:34, 22 set 2010 (CEST)[rispondi]
-Vito ok blocca pure ma fatto sta che viene violata la neutralità dell'informazione che non aiuta alla reputazione di questa pagina. Utente:Pitagorico
Giovanni Battista Cuneo (qua,pagina 8) parla delle orecchie di garibaldi, ma non dice che una di esse fu mozzata. Le ricerche di fonti non sono mai inutili. Buon lavoro. --Hal8999 (msg) 19:12, 22 set 2010 (CEST)[rispondi]

La voce ha molti errori, se voi volete vedere buona infoermazione di Garibladi, vedete questo sitio: http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Personaggi/Garibaldi01.htm Un sitio che dice chi era veramente Garibaldi. --DueSicilie 03:08, 23 gen 2008 (CET)[rispondi]

prima di stravolgere una discreta voce in base a teorie fondate su "basi insicure e pilastri traballanti" (definizione di Sergio Romano da qua), forse e' meglio discutere un po', no?--Hal8999 03:41, 23 gen 2008 (CET)[rispondi]
Io non posso redattare di nuovo tutta la voce, ma si tu la vuoi megliorare puoi vedere questi link:

Tutti dicono lo stesso, Garibldi non fu un eroe. --DueSicilie 14:03, 23 gen 2008 (CET)[rispondi]


  • Certo nemmeno un brigante. Sul buon Giuseppe sono stati stampati migliaia di volumi. Per buona sorte, non tutti scritti Da quando Bossi ha fatto la sua apparizione nella politica italiana (vedi Romano, op. cit.). Inoltre, l'incipit recita un diverso concetto: è noto anche con l'appellativo di eroe dei due mondi, per le sue imprese militari compiute sia in Sud America che in Europa. E che il buon Giuseppe fosse e sia noto con quell'appellativo, è indiscutibile. --Musso 22:50, 25 gen 2008 (CET)[rispondi]

Curiosità[modifica wikitesto]

Vedo che in testa alla sezione Curiosità è stato inserito il seguente avviso: "La sezione «Curiosità» è sconsigliata dalle linee guida di Wikipedia-La voce può essere migliorata integrando i contenuti rilevanti nel corpo della voce e rimuovendo quelli inappropriati".
Mi permetto di dissentire: in una voce già tanto corposa, che è stato necessario dividere in molteplici altre voci, dove diavolo si penserebbe di inserire informazioni (comnque rilevanti) quali:

  • il suo nome è presente in più di 5500 comuni su 8100, in media 6 comuni su 10.
  • 1200 le lapidi in Italia che testimoniano che in quel luogo Giuseppe Garibaldi passò, dormì o parlò.
  • la cittadinanza onoraria di San Marino.
  • i biscotti Garibaldi
  • il pesce Garibaldi
  • i mariachi di piazza Garibaldi a Città del Messico

... ed avanti così? A mio modesto parere, l'unico posto è quello. --Musso 00:45, 20 feb 2008 (CET)[rispondi]

Concordo con Musso, ma poiche' nulla impedira' a qualche passante per la pagina di rimettere la template, senza neppure leggere il contenuto del paragrafo, cosa ne dite se ne cambiassimo il titolo in qualcosa come: "Minimalia garibaldine", "fatti/eventi minori garibaldini" o ..(inserire altri suggerimenti) ... ? --Bramfab Discorriamo 10:13, 20 feb 2008 (CET)[rispondi]
Così come una rosa ha lo stesso puzzo comunque la si voglia chiamare (cit.) così una sezione delle curiosità non cambia la sua natura comunque la si voglia rinominare, sempre curiosità restano --BùR20 15:40, 20 feb 2008 (CET)[rispondi]
Siamo tutti d'accordo, mi pare: come dice BùR20, restino le curiosità (perché non si può altrimenti) e, come dice Bramfab, cambiamo nome in "Minimalia garibaldine". Ok? --Musso 20:18, 20 feb 2008 (CET)[rispondi]

per la paglietta dedo[modifica wikitesto]

La strage di Bronte", mi ero fermato all'arrivo del generalone bixio nel paese di Bronte, chiamato in soccorso dalla famiglia nelson, proprietaria della ducea e da lì ricomincio. Ovviamente i tumulti erano finiti ed i colpevoli si erano dati alla macchia. Ma al fido cane da presa di garibardo, spettava il compito di dare un esempio a tutti i siciliani, per far capire loro chi comandava ormai sull'isola (gli inglesi ovviamente). Così si mise su uno pseudo tribunale, fondato su non si sa quale diritto e rispondente a leggi inesistenti, che processò in meno di quattro ore ben 150 persone. Ma chi erano gli accusati? e da chi erano accusati? e perchè? Ovviamente gli accusati erano tutti filo Borbonici o comunque persone non gradite ai neo garibardini, che tramite la delazione si vendicavano di torti o liti del passato. A bixio ovviamente tutto questo non importava, mica era lì per far rispettare la giustizia, quindi scelse cinque accusati e li fece condannare a morte. Tra gli accusati vi era un avvocato, Nicolò Lombardo, che scioccamente, credendo ancora nella legalità (cancellata dal garibardo) e sapendosi innocente, non si diede alla macchia come chiestogli dagli amici. Questa sua fiducia gli costò la vita con altri e quattro compagni di sventura. Tra questi, Nunzio Ciraldo Fraiunco, che era demente dalla nascita, quello che noi chiamiamo cinicamente un innocuo scemo del villaggio. I condannati furono fucilati il 10 agosto 1860. Fino a qui la storia, ma ora voglio sottoporvi a una mia deduzione inerente questi accadimenti, che giustifica il titolo del post.

Nome dei condannati: Nicolò Lombardo, Nunzio Ciraldo Fraiunco, Nunzio Longi Longhitano, Nunzio Nunno Spitaleri, Nunzio Samperi.

Nome del proprietatio di Bronte: famiglia nelson (inglesi)

Credo che quella canaglia di bixio scelse i cinque condannati, non per aver commesso i fatti, ma solo perchè i loro nomi cominciavano per N in omaggio alla famiglia inglese dei nelson. Vi prego smentite questa mia teoria o vengo assalito dai conati di vomito.


  • Perché non ti registri e ti firmi? Renderebbe più semplice la discussione.
  • Per rafforzare i conati, ricorda che Nelson ebbe la ducea in premio per aver favorito Ferdinandi I e Maria Carolina nel massacro della Repubblica Partenopea. Lì i giustiziati non furono sei ma 124 - Siccome ex-malo bonum, ecco nascere lo pseudonimo che rese famose le Sorelle Brontë (con la dieresi).
  • Se vennero scelti tutti per N, chissà. Andrebbe, però, perlomeno trovata e discussa la fonte di una simile informazione (non cabalistica).
  • Le fonti che conosco io, invece, non parlano di 'tumulti' ma di efferate violenze, non solo contro la proprietà (dei Nelson), ma anche contro le persone (dei notabili a loro legati). Dunque non concordo con la tua espressione "nella legalità (cancellata dal garibardo)", perché quella era già scomparsa da alcuni giorni.
  • Che Bixio abbia agito con brutalità, è testimonianza comune. Immaginavo peggio, però, e leggendo da te che vennero fucilati solo in 6 su 150 processati, sono rimasto piacevolmente sorpreso. Immaginavo molto peggio.
  • Che Bixio volesse far capire loro chi comandava ormai sull'isola (gli inglesi ovviamente), non lo condivido. Direi, semmai, che Garibaldi non poteva certo permettersi eventi lesivi degli interessi inglesi (ancorché marginali): il consenso di Parigi e Londra (benchè le due capitali non avessero incoraggiato la spedizione) era essenziale al buon esito della guerra - Ladifferenza di interpretazione non è, concorderai, di questione di lana caprina.
  • Bixio non passò da Bronte sulla via di Messina, ma dovette tornare indietro da Messina. Dove era già giunto per concentrarsi con Garibaldi, in vista del tentativo di forzare lo stretto. Fucilare Lombardo e gli altri non rientrava certamente fra le loro priorità. La brutalità si spiega (non "si giustifica"), quindi, non solo per la, assai sanguinosa, insurrezione dei giorni precedenti, ma, anche, con la fretta.
  • Che Nicolò Lombardo avesse, o meno, delle responsabilità, lo ignoro. --Musso 20:50, 20 feb 2008 (CET)[rispondi]
Dunque,mio caro anonimo, se in questo titolo ti riferisci a me, mi pare di avere scritto, riguardo alla Sicilia testuale: << Dopo Bronte forse qualcuno cambia idea, ma oramai la Sicilia è conquistata (nota il verbo che ho usato) >>. Ciò premesso i siciliani non, riscrivo: NON vogliono i Borbonici, infatti nel 1821, nel 1848/49 gli sparano addosso e quando arriva Garibaldi si affidano a lui. Dimentichi inoltre che nel 1848/49 il parlamento di Sicilia, soppresso dai Borbone, ma guarda un po', aveva offerto la corona dell'Isola ai Savoia...
Del resto durante il periodo napoleonico i Borbone erano rimasti in Sicilia perché la flotta inglese li proteggeva, non perché i siciliani li volessero. Bronte è un episodio di "ordine pubblico", con conseguenze molto dure, come accadeva all'epoca. Secondo te i borbonici, a parti inverse, si sarebbero comportati diversamente? Avrebbero perdonato tutti, non avrebbero fucilato nessuno, non avrebbero avuto paura degli inglesi e della loro reazione?
Un dato interessante è che la gente del luogo aspettava solo che i napoletani se ne andassero per saccheggiare le terre della famiglia Nelson, che neanche risiedeva lì, ovviamente! La reazione di Bixio è una comune - NON GIUSTIFICABILE ma SPIEGABILE -, azione di polizia, condotta con i duri parametri del XIX secolo! Ripeto: ma davvero tu credi che se un gruppo di persone attaccava le proprietà della famiglia Nelson in Sicilia, regnanti i Borbone, non gli avrebbero sparato addosso? E non avrebbero impiccato un po' a casaccio? E' curioso perché Bronte è un cavallo di battaglia degli storici revisionisti filo borbonici, quando gli unici che dovrebbero protestare sono,al limite e con ragione, i siciliani che non volevano i Borbone e che speravano che il nuovo ordine avrebbe loro portato ciò che desideravano. La cosa che Bronte dimostra è che alcuni dei suoi abitanti non volevano né amavano i Nelson, li saccheggiano, e neppure Francesco II, saccheggiano perché non c'è più la sua polizia che li protegge, ma tu ti lamenti perché Bixio ha reagito come avrebbe reagito un qualsiasi generale borbonico.
A proposito, a chi avevano preso le terre i Borbone per darle ai Nelson?
Infine, lo sai perché gli inglesi non appoggiano più i loro amiconi Borbone Napoli? Perchè il penultimo re era riuscito a litigare con tutti gli stati d'Europa, Austria compresa, era rimasto amico solo dei Russi. Che c'entra dici tu, c'entra perché gli inglesi non vogliono i russi nel Mediterraneo (sai la guerra di Crimea...)ed allora cambiano cavallo!
Vedi la storia è sempre molto complessa, se vuoi ridurla a Bronte, padronissimo, ma non capisco cosa c'entro io! Infine, buona parte di quello che ti avrei scritto lo ha già fatto ottimamente Musso!--Edoardo.Dedo 16:48, 28 feb 2008 (CET)[rispondi]
Alcune ultime osservazioni. La tua memoria storica, mio caro anonimo è sicuramente e caratteristicamente, selettiva. Mi chiedo, dato che tu ti indigni tanto della sorte dei poveri siciliani massacrati (6 su 150 - fonti tue -, per i criteri del XIX secolo uno dei processi militari più garantisti del creato! tuttavia non Giustificabile lo stesso), che cosa ne pensi di quando i regi, nel 1849, massacrarono allegramente civili siciliani a Messina? Allora furono i "generaloni borbonici", i cani da presa di Ferdinando (per usare le tue metafore su Bixio) ad autorizzare i massacri, come la mettiamo? Loro sì i garibaldini no? Cioè, scoppia un tumulto nelle tue retrovie, in tempo di guerra, in cui un gruppo di persone, con tutte le ragioni che vuoi, attacca, saccheggia ed uccide...che cosa faresti tu, generalone del XIX secolo? Ci mandi i vigili urbani? Fai finta di niente? Mandi una colonna con l'ordine di riportare l'ordine il più presto possibile? L'ultima forse... e questo l'avrebbe fatto qualsiasi esercito di qualsiasi Paese, anche i tuoi Napoletani. Brutto? certo, orribile! Giustificabile? No, spiegabile? sì. La guerra, qualsiasi guerra è una cosa orrenda e non c'è da stupirsi, come fai selettivamente tu, se vi accadono dei massacri indiscriminati; c'è da stupirsi, come sottolinea giustamente Musso, che la reazione sia stata così "controllata", processi militari invece che fucilazioni immediate e solo 6 esecuzioni! Infine <<pagliette>> era come Ferdinando, uno dei peggiori sovrani della casa di Borbone Napoli, chiamava i liberali ed i progressisti i quali, pensa un po', ritenevano che se un re giura una costituzione debba poi rispettarla, ma guarda che pretese! Sai, all'inizio nel 1820 e nel 1848, le pagliette non volevano l'Unità, perlomeno non nei termini che poi avvennero, non erano così masochisti, sognavano una federazione italiana. Furono i continui spergiuri del tuo amico coronato a buttarli tra le braccia di Cavour e Garibaldi! Se per te è un insulto, per me è un onore essere definito paglietta da uno spergiuro! saluti, anonimo--Edoardo.Dedo 09:23, 29 feb 2008 (CET)[rispondi]

_________________
Concordo con le linee generali dell’intervento di Edoardo.Dedo. Mi limito a poche note a margine, che non modificano la sostanza di tale contributo:

  • I Borbone le terre per darle ai Nelson le aveva prese per decreto e sequestro.
  • Non credo che “i Borbone erano rimasti in Sicilia perché la flotta inglese li proteggeva”, almeno dopo il 1815 e sino al 1860: bastò l’esercito napoletano. Al contrario, vi erano restati sino al 1815 per la protezione inglese.
  • Sono d’accordo che si “aspettava solo che i napoletani se ne andassero per saccheggiare le terre della famiglia Nelson”. Solo non attribuirei tale sentimento a “la gente del luogo”, bensì ad una parte della medesima: anche le vittime erano siciliani di Bronte.
  • Sono d’accordo che “gli inglesi non appoggiano più i loro amiconi Borbone Napoli? Perchè il penultimo re era riuscito a litigare con tutti gli stati d'Europa”. Sono d’accordo con l’espressione “amicone”. Solo, non concordo che avessero litigato anche con l’Austria. Tutt’altro. --Musso 14:29, 7 mar 2008 (CET)[rispondi]

non mi trovo. Pura agiografia, la storia va riscritta[modifica wikitesto]

Per agiografia si intende quella produzione letteraria, spesso elegiaca, che ha per oggetto i santi, coloro che hanno praticato le virtù in grado eroico e per tale motivo riconosciute dall'autorità della Chiesa cattolica o di un'altra Chiesa cristiana (martiri, eremiti, fondatori di monasteri e di ordini religiosi ecc.); afferisce alla letteratura cristiana. Il termine indica anche la letteratura critica su tale materia.

Si è sempre creduto che le uniche colpe di cui si coprirono gli ignobili savoia, fossero riconducibili alle 2 guerre mondiali, l'uso di armi chimiche nelle guerre coloniali e non solo, la firma delle leggi raziali ed il fascismo. Ma i savoia fecero di molto peggio. Durante e dopo l'annessione del Regno delle due Sicilie si manifestò un problema inaspettato. I soldati Borbonici rimanevano fedeli al loro re e visto che per motivi di immagine non potevano essere massacrati sul posto, si decise di allestire per loro una SOLUZIONE FINALE. Furono trasferiti al nord tra milano genova e torino in appositi CAMPI DI CONCENTRAMENTO, con una sola certezza, dovevano entrarci in piedi ed uscirci stesi. L'italia era ormai unita e quelli erano italiani, ma italiani di serie B. Solo la fortezza delle finestrelle, ora emblema del piemonte e di torino, ingoiò tra 25000 e 50000 soldati Borbonici, risputandone solo i corpi esanimi. Il numero ufficiale dei morti nei LAGER è ancora coperto dal segreto di stato, malgrado questo decada dopo 50 anni, ma in fondo ne sono passati solo 170. Visto che alcuni dubitano su quanto scrivo vi allego il carteggio trà cavour e il generale lamarmora, riguardante questa tematica e anche la bibliografia, aspetto vostri commenti e domande.

lettera di Cavour a Farini, luogotenente a Napoli, datata 21 novembre 1860, n. 2551 vol. III: "Carissimo amico. Io vi prego a nome pure dei miei colleghi a rifletterci ancora sopra prima di spedire qui tutte le truppe napoletane che il Papa e i Francesi ci restituiscono, è, a parer mio, atto impolitico sotto tutti gli aspetti. Il trattare tanta parte del popolo da prigionieri non è mezzo di conciliare al nuovo regime le popolazioni del Regno. Il pensare di trasformarli in soldati dell'esercito nazionale è impossibile e inopportuno. Pochissimi consentono ad entrare volontariamente nel nostro esercito, il costringerli a farlo sarà dannoso anziché utile almeno per ciò che riflette gran parte di essi. Ho pregato Lamarmora di visitare lui stesso i prigionieri che sono a Milano. Lo fece con quella cura che reca nell'adempimento di tutti i suoi doveri. Poscia mi scrisse dichiarandomi che il vecchio soldato napoletano era canaglia di cui era impossibile trarre partito; che corromperebbe i nostri soldati se si mettesse in mezzo a loro. Credo che bisogna fare una scelta, mandare a casa tutti quelli che hanno piú di due anni di servizio, dichiarando loro che al menomo disordine sarebbero richiamati sotto le armi e mandati a battaglioni di rigore. Tenere sotto le armi quelli che non hanno compiti due anni di servizio e quelli fonderli nei reggimenti, costringendoli a servire per amore o per forza. Vi prego di comunicare queste idee a Fanti, invitandolo a nome del Consiglio a soprassedere almeno per qualche tempo dallo spedire a Genova quegli ospiti incomodi... Vi mando la lettera di Lamarmora sui prigionieri Napoletani... ".

la lettera di lamarmora

"... Non ti devo lasciar ignorare che i prigionieri Napoletani dimostrano un pessimo spirito. Su 1600 che si trovano a Milano non arriveranno a 100 quelli che acconsenton a prendere servizio. Sono tutti coperti di rogna e di vermina, moltissimi affetti da mal d'occhi... e quel che è piú dimostrano avversione a prendere da noi servizio. Jeri a taluni che con arroganza pretendevano aver il diritto di andar a casa perché non volevano prestare un nuovo giuramento, avendo giurato fedeltà a Francesco secondo, gli rinfacciai che per il loro Re erano scappati, e ora per la Patria comune, e per il Re eletto si rifiutavan a servire, che erano un branco di carogne che avressimo trovato modo di metterli alla ragione. Non so per verità che cosa si potrà fare di questa canaglia, e per carità non si pensi a levare da questi Reggimenti altre Compagnie surrogandole con questa feccia. I giovani forse potremo utilizzarli, ma i vecchi, e son molti, bisogna disfarsene al piú presto".

del Carteggio di Cavour, La Liberazione del Mezzogiorno, Zanichelli

Su questi orrori poggia tutta la retorica del risorgimento, del mito garibaldino e dei savoia. Gente he, per inciso, io non odio ma schifo cordialmente anche se sono passati quasi 150 anni. Del resto le conseguenze noi meridionali le stiamo pagando oggi più che mai e questa è una risposta a chi dice che sono fatti lontani oramai! -ho citato anche le fonti, che dirti di più,ciao firmato endema Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Endema (discussioni · contributi). Firmare correttamente aiuta


Copiato da qui' --Bramfab Discorriamo 18:23, 21 feb 2008 (CET)[rispondi]

  • “ignobili savoia”, “soluzione finale”, “campi di concentramento”, “Fenestrelle ingoiò tra 25000 e 50000 soldati Borbonici, risputandone solo i corpi esanimi”, “lager”, “coperto dal segreto di stato” ?????????
  • La citata lettera di Cavour, semplicemente, discute della opportunità di spostare i soldati già arruolati nell’esercito italiano in caserme a settentrione per reinquadrarle nell’esercito italiano. Cavour scrive che sarebbe meglio dimetterli dal’esercito. Infatti suggerisce di “mandare a casa [non al lager] tutti quelli che hanno piú di due anni di servizio, dichiarando loro che al menomo disordine sarebbero richiamati sotto le armi e mandati a battaglioni di rigore. Tenere sotto le armi quelli che non hanno compiti due anni di servizio e quelli fonderli nei reggimenti, costringendoli a servire per amore o per forza.
  • I commenti del Lamarmora sono al livello del suo normale linguaggio. Ma, ancora una volta, egli discute della possibilità di inquadrarli nell’esercito italiano, non di mandarli in “campi di concentramento”.

=> La “soluzione finale”, caro mio, era l’esonero dal servizio militare. --Musso 14:49, 7 mar 2008 (CET)[rispondi]

L'esercito borbonico nel 1860 poteva contare - formalmente - su una forza militare, in tempo di guerra, pari a quella sarda: circa 80.000 uomini; notazione per l'anonimo la Sicilia era esentata dalla leva, dall'isola si potevano reclutare solo volontari, ma la leva del "Regno delle Due Sicilie" non era paragonabile per portata, neanche quella sarda se per questo, ad una moderna leva militare en masse del XX secolo. Prendiamo quindi la cifra di ottantamila uomini come base di calcolo (anche se presenti alle bandiere erano molto meno).
Dire che a Fenestrelle furono sepolti tra i 25000 ed i 50000 soldati borbonici vuol dire dare cifre probabilmente cabalistiche, data la mera difficoltà materiale di sotterrare anche solo la cifra minore di vittime; 25000 cadaveri non sono pochi!Per comparazione al Volturno l'esercito napoletano ebbe 308 morti, 820 feriti e un migliaio di prigionieri a fronte di una forza di circa 25000 combattenti. Ma sproloquiare una tale cifra vorrebbe anche dire che l'esercito napoletano era stato preso nella sua quasi totalità prigioniero. Infatti sottraendo agli 80000 i morti, i malati i feriti e gli invalidi ed i disertori, ma anche le truppe che riuscirono a riparare in territorio pontificio scampando alla cattura e quelle sciolte da Francesco II prima di chiudersi a Gaeta e che non furono presi prigionieri, infine dobbiamo anche togliere i reparti stranieri, bavaresi e svizzeri che il Regno d'Italia non avrebbe potuto "sterminare" a Fenestrelle, la cifra di combattenti rimasta è molto vicina - per eccesso! - a circa 25.000 uomini - in effetti a Gaeta erano presenti circa 22000 soldati all'inizio dell'assedio-. Tuttavia tu affermi che i morti in prigionia erano molti di più arrivando a creare la cifra di 50000. Conseguenza logica di questa tesi e calcoli (tra i 25 ed i 50000 eliminati su una forza potenziale mobilitabile di 80000!): niente brigantaggio come resistenza all'invasore; infatti dato che l'esercito napoletano era stato totalmente annientato, di reduci non ne avresti trovati più se non con il lanternino e quindi ...forse erano davvero solo briganti (cosa che io so non vera)!
Pensaci anonimo! --Edoardo.Dedo (msg) 12:39, 10 mar 2008 (CET)[rispondi]

ANCORA BRONTE SENZA DIERESI[modifica wikitesto]

Dopo la vile invasione del regno Borbonico, da parte della marmaglia garibaldina, le idee di quest'ultimo cominciarono a dilagare. Ovviamente fecero breccia in quelle categorie sociali più umili e ignoranti, speranzose di cambiare facilmente la loro triste condizione e non così intelligenti da capire che l'invasione aveva una valenza meramente economica e non sociale. Così le genti dei paesi di Bronte, Randazzo, Castiglione, Regalbuto, Centorbi e altri, insorsero contro le classi più abbienti dei loro rispettivi paesi, invocando e reclamando le terre ai contadini che il garibardo aveva fintamente promesso loro pur di far proseliti. Il 2 agosto 1860 cominciarono i disordini, che sfociarono in saccheggi incendi e ci furono 16 morti annoverati tra le fila della nobiltà e della borghesia locale, (ma guarda caso non fedeli ai Borbone). Il garibaldo fu informato dei fatti e preoccupato inviò immantinente il suo uomo migliore, bixio, al comando di un battaglione di garibaldini.

Il noto ufficliale garibaldino arrivato a Bronte fece arrestare tutti quelli che vennero ritenuti colpevoli e messo su un tribunale finto per dare un tocco d'ufficialità, in meno di 4 ore processò 150 persone e ne condannò alla pena di morte 5. Fino a qui è quanto normalmente ci è dato da sapere dai nostri mendaci libri di testo, ma dovrebbe saltare all'occhio la stranezza dei fatti. Perchè il grande patriota fa sparare sulla gente che lui stesso dice di amare e di voler rendere libera? Perchè tanta solerzia a reprimere una piccola rivolta locale? Perchè mandare il "grande bixio" a sporcarsi le mani? Perchè proprio a Bronte e non in uno degli altri comuni? La risposta è facile ma bisogna fare un piccolo passo indietro. Nel 1799 il tristemente famoso ammiraglio inglese horatio nelson, represse con le armi i rivoltosi della Repubblica Partenopea, sorta a Napoli sulla scia dei movimenti insurrezionali nati con la rivoluzione francese e napoleone. In cambio ricevette un feudo da parte di Ferdinando di Borbone, la ducea di nelson, ovvero un feudo sito tra Bronte e Maniace in sicilia. L'abbazia di Santa Maria di Maniace, fondata nel XII secolo da Margherita di Navarra, divenne il castello nelson. I rivoltosi di Bronte si erano ribellati al dominio dispotico della famiglia nelson e dei loro affiliati e non alla nobiltà Borbonica, ed è per questo che garibardo corse in aiuto della duchessa di nelson, mandando il suo fido cane da presa. Gli inglesi minacciavano di non aiutare e sovvenzionare più garibardo nella sua impresa mercenaria se questi non avesse garantito il controllo inglese della sicilia e il generalone obbedi.


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Al prossimo intervento del genere (peraltro copycol da [rifondazioneborbonica.splinder.com/archive/2008-01 ]), faccio rollback --Hal8999 11:37, 22 feb 2008 (CET)[rispondi]

____________________________

  • Ripeto: perché non ti registri e ti firmi? Renderebbe più semplice la discussione.
  • Leggo: “vile invasione del regno Borbonico”, “marmaglia garibaldina”, “mendaci libri di testo”, “invasione” che “aveva una valenza meramente economica e non sociale” (???), chi non capisce è “umile e ignorante”. La “nobiltà e della borghesia locale guarda caso (???) non fedeli ai Borbone” => Tutto questo, per me, è polvere e fango. Non argomenti di una discussione.
  • Quanto alle circostanze specifiche della ducea (diciamo da “Nel 1799 il tristemente famoso ammiraglio inglese” a “duchessa di nelson”) siamo d’accordo.
  • La conclusione, invece, sono, putroppo insozzate dai seguenti epiteti: “fido cane da presa” ... “impresa mercenaria”. --Musso 14:37, 7 mar 2008 (CET)[rispondi]

Tomba di Garibaldi[modifica wikitesto]

La tomba di Garibaldi a Nizza (?).

Salve, girando su commons ho troato questa foto. La didascalia dice che e' una foto della tomba di Garibaldi a Nizza. Ma la tomba di Garibaldi non e' a Caprera? Come prima ipotesi pensavo fosse la tomba di un altro Giuseppe Garibaldi pero' la lapide sopra (che non riesco a leggere completamente), sembra riferirsi a questo Giuseppe Garibaldi. Qualcuno ci capisce qualcosa?--Hal8999 (msg) 11:20, 5 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Apparentemente è un cenotafio - monumento funebre senza il corrispettivo cadavere che è sepolto in altro luogo, nel nostro caso a Caprera - e sembra essere stato aggiunto a quella che potrebbe essere la - o una - tomba di famiglia dei Garibaldi. Saluti --Edoardo.Dedo (msg) 10:41, 6 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Ho corretto la descrizione l'immagine in questione per evitare che susciti dubbi. -- Basilicofresco (msg) 17:01, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]

Salve, potete inserire tra le onorificenze che a Garibaldi è dedicato l'asteroide 4317 Garibaldi. Grazie. --Harlock81 (msg) 21:30, 30 nov 2008 (CET)[rispondi]

hello, avete una fonte per Come marinaio piemontese Garibaldi assunse il nome di battaglia Cleombroto, un eroe tebano, fratello gemello di Pelopida che combatté con Epaminonda contro Sparta. anche perchè Cleombroto era re di Sparta e non mi sembra che Pelopida abbia avuto un fratello gemello. grazie. Pramzan 16:27, 22 feb 2009 (CET)

Cane di Garibaldi[modifica wikitesto]

Non sarebbe meglio spostare il paragrafetto sul cane di Garibaldi, ora completamente in nota, in una sezione "==Cane di Garibaldi==" verso il fondo della voce? -- Basilicofresco (msg) 17:01, 19 lug 2009 (CEST)[rispondi]

✔ Fatto --Spinoziano (msg) 10:26, 30 mag 2011 (CEST)[rispondi]
Ma non capisco la nota 189. Si tratta dello stesso cane? Chi morì: il console o il cane? --Spinoziano (msg) 10:53, 30 mag 2011 (CEST)[rispondi]
Quella nota così non ha senso. L'ho tolta, in attesa che qualcuno eventualmente la riscriva in maniera più comprensibile. --Spinoziano (msg) 10:28, 4 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Garibaldi e le Guerre Boere[modifica wikitesto]

Buon giorno, sto cercando di rintracciare questo monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi. Il monumento è stato fuso nella Fonderia Artistica Francesco Bruni (mio bisnonno) a fine ottocento. Il passaparola familiare mi porta l'informazione (non so quanto veritiera) che tale monumento è stato eretto a seguito della collaborazione con i Boeri di Giuseppe Garibaldi nelle Guerre Boere (prima o seconda). Mi risulta che nella terza guerra Boera, vinta dagli Inglesi, il nipote di Giuseppe Garibaldi (Peppino Garibaldi) si sia schierato con gli Inglesi (essendo di madre Inglese). Del monumento la mia famiglia ha perduto le tracce; ci piacerebbe poter far rivivere la memoria. Le immagini sono state da me scannerizzate partendo da foto originali, ormai datate e non in perfetto stato di conservazione. In attesa di un vostro gentile riscontro, colgo l'occasione per inviare cordiali saluti

Arturo Bruni Tel. 0622180126 Cell. 3484757913 e-mail arturo.bruni@alice.it

File:IMAGE0004.jpg File:IMAGE0005.jpg

Dal libro "La rabbia e l'orgoglio" di Oriana Fallaci,è bene precisare quanto segue: Antonio Meucci non aveva nessuna fabbrica di candele,fu Garibaldi trasferitosi in casa di quest'ultimo nell'Ottobre del 1950 che per sbarcare il lunario decise prima di aprire una fabbrica di salsiccie senonchè dati i scarsi profitti trasformarla in fabbrica di candele

nb Garibaldi fu socio di Meucci a New York e più che candele erano caldaie gli oggetti della loro produzione. 20091005 g.

Organizzazione pagina[modifica wikitesto]

Le sezioni da 2 a 13 (cioé: Sui mari d'Europa, Da marinaio a ricercato, Esilio in Sud America (...) Ultimi anni a Caprera) non dovrebbero essere sottosezioni di biografia????? --Luke18389 (msg) 12:03, 14 nov 2009 (CET)[rispondi]

Il nome Garibaldi[modifica wikitesto]

Il fatto che in Islanda si dia come secondo nome Garibaldi (peraltro fatto non supportato da fonti) mi pare un'autentica bufala. Aspetterei ancora un po' per inserire fonti che smentiscano ciò, in alternativa cancellerei tutto il paragrafo.--Slowdancing (msg) 11:41, 23 nov 2009 (CET)[rispondi]

Rimosso paragrafo visto il mancato dissenso.--Slowdancing (msg) 09:34, 27 nov 2009 (CET)[rispondi]

Garibaldi era massone ed anticlericale,non ateo[modifica wikitesto]

Viene erroneamente indicato Garibaldi come ateo: Egli era in realtà un importante personaggio della Massoneria, nella quale aveva ricoperto ruoli di grande rilievo. Come ben noto i massoni credono in un essere superiore che chiamano "Grande Architetto": dai documenti delle logge massoniche risulta che Garibaldi sia sempre stato in linea con questa posizione. Peraltro è ben noto come Egli fosse un determinato anticlericale ed antipapalino e la sua richiesta di non essere avvicinato da preti in punto di morte si riferisce al desiderio di non essere accostato alla Chiesa nemmeno morendo, e non ad un ateismo che non faceva parte del massone Garibaldi. --ALESSANDROMARCOA (msg) 21:56, 13 dic 2009 (CET)[rispondi]

Fuori le fonti, altrimenti è aria fritta--SandorKrasna (msg) 00:18, 9 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Solo oggi, per caso, leggo le osservazioni, che per la verità mi sembrano un po' spocchiose, dell'amico di cui sopra: ho solo puntualizzato che Garibaldi era MASSONE, come del resto ben chiarisce la relativa voce con un apposito capitolo. Se poi il nostro amico non sa che i Massoni non sono atei, è il caso che si documenti bene in materia....Punto.--almar007 (msg) 15:47, 9 mag 2013 (CEST)[rispondi]

francobollo[modifica wikitesto]

visto che non posso inserirlo io , fatelo voi ecco qui grazie --Angelo Not (msg) 23:46, 22 set 2010 (CEST)[rispondi]

L'orecchia di Garibaldi[modifica wikitesto]

Mi sembra sciocca questa edit-war sulla base di fonti di seconda mano. L'articolo di Repubblica parla di foto Alinari, e sul sito Alinari c'è una pagina che manda a una galleria di foto di Garibaldi, in cui si vedono diverse immagini con le orecchie visibili. Per esempio qui, qui, qui, qui e qui. Invece di rimandare tortuosamente all'articolo che ne parla, si potrebbe semplcemente ricordare che esistono diverse foto, con link diretto alle immagini. Se c'è una cosa che andrebbe giustificata con fonti, è invece la "leggenda" della mancanza dell'orecchio: io non ne avevo mai sentito parlare. C'è almeno una fonte che ne parla? (Un ultimo dettaglio per l'amministratore che sbloccherà la pagina: sarebbe possibile modificare il brutto anglicismo "Anche noto con l'appellativo" in un più accettabile "Noto anche con l'appellativo"?) --Vermondo (msg) 16:05, 24 set 2010 (CEST)[rispondi]

grazie per i link e le foto! Sull'esistenza della leggenda, ne parla lo stesso Rumiz nel suo articolo: "Vorrei far mangiare quel volume, a pezzetti, alle migliaia di creduloni che hanno abboccato alla leggenda del ladro punito col taglio dell'orecchio" oppure da una googlata, vedo che ne ha parlato anche Micciche' su siciliaoggi [[5]]--Hal8999 (msg) 18:44, 24 set 2010 (CEST)[rispondi]
OK. Trovata anche la fonte letteraria. In: Bruno Lima, Due Sicilie 1860 : l'invasione : lineamenti di diritto internazionale : principi canonistici sullo stato di necessità contro la violenza ingiusta, Verona, Fede & cultura, 2008, ISBN 9788889913703, p. 44 (consultato qui via google books) si legge: "Ladro di cavalli, dopo che in America latina gli venne reciso per questa ragione il lobo dell'orecchio sinistro, portò per tutta la vita i capelli lunghi per nascondere tale vergogna.(n. 29)" (e nella nota 29 si legge: "29. Cfr. De Biase E., L'Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie, op. cit., 70 ss.; Oneto G., L'Iperitaliano. Eroe o cialtrone?, op. cit., 31.") con allusione a:
  • Erminio De Biase, L' Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie : vivi e lascia morire, Napoli : Controcorrente, [2002] (privo di ISBN) (In questo libro, per la verità l'accusa è solo adombrata in modo vago: dico e non dico. Infatti si legge (p. 70): "Non è ufficialmente provata la mancanza dell'orecchio sinistro (mutilazione che risalirebbe ai tempi della sua permanenza in Sud America e che si praticava ai ladri di cavalli ed agli stupratori), ma se si osserva con attenzione il ritratto più famoso di lui, quello della collezione Alinari [sic: di ritratti nella collezione Alinari ce ne sono un sacco], ciò appare possibile. Si nota subito, infatti, come i capelli scendano piatti sul lato sinistro, mentre nella parte destra rigonfiandosi essi seguono il naturale rilievo dell'orecchio..." (il testo che ho trovato comincia qui e continua qui)
ed a:
  • Gilberto Oneto, L' Iperitaliano : Eroe o cialtrone? : biografia senza censure di Giuseppe Garibaldi, Rimini : Il Cerchio, [2006] ISBN 88-8474-116-5.
A quanto sembra tutte fonti piuttosto recenti (e, a occhio e croce, abbastanza orientate a un revisionismo d'accatto). --Vermondo (msg) 01:28, 25 set 2010 (CEST)[rispondi]

Tecnicamente adesso è francese.Scrivete condottiero francese di origine italiana.


Scusate, ma delle 5 foto dove si vedrebbero le orecchie di Garibaldi, non ce n'è una dove l'orecchio sia COMPLETAMENTE scoperto. Nom mi sembrano per nulla delle prove. Se il lobo venne tagliato parzialmente in seguito ad un morso sulla parte superiore, il fatto che questa sia sempre coperta da capelli, mi lascia anzi presupporre il contrario.

A chi dice che Garibaldi sia francese di origine italiana, ricordo che Nizza divenne definitivamente francese nel 1860 a seguito di un plebiscito farsa; tutti prima consideravano Nizza italiana (v. anche Abba: "Da Quarto al Volturno", dove parla di Nizza come primo porto italiano).

Infine sui cosiddetti "testi revisionisti d'accatto", vorrei dire che le dicerie negative su Garibaldi tante volte non sono state "inventate" in questo tempo, ma sono state tramandate oralmente da generazione in generazione.

Infine, è curioso notare come la scheda relativa a Garibaldi sia solo un'agiografia al personaggio e sia impossibile da modificare. Alla faccia del dibattito storico e dell'"enciclopedia libera". Come avrebbe detto Totò: "Ma mi faccia il piacere!!" Pigellino --Pigellino74 (msg) 08:59, 24 feb 2011 (CET)[rispondi]

  1. Sorry, ma pur apprezzando l'impegno di chi ha scritto la voce da quel poco che ho letto la prosa non è un granché. Secondo me non è da "B" in prosa! "C" è meglio.
  2. La voce pesa quasi 180 kb non sarebbe meglio sintetizzare la voce per portarla a 125kb spostando i dettagli troppo approfonditi nelle voci sulle battaglie e sulle guerre?
  3. Si potrebbero inserire eventuali critiche? Ho letto tempo fa sul sito dei neoborbonici che avrebbe ucciso Anita durante la fuga ma non credo che sia attendibile dato il POV di quel sito...

--79.23.144.138 (msg) 22:15, 5 feb 2011 (CET)[rispondi]

L'attuale nota 184 spiega la critica di cui accenni, per la voce (ora pesa 170 kb) eliminerei sezioni quali "Filatelia" (da spostare in Giuseppe Garibaldi nella cultura popolare), "Garibaldi e Cavour", "Cronologia" e "Curiosità".--AnjaManix (msg) 12:38, 6 feb 2011 (CET)[rispondi]

Guerra civile americana[modifica wikitesto]

Ho modificato il testo riguardante la guerra civile americana. Infatti essa era prima chiamata erroneamente guerra di secessione americana, quando invece in inglese viene definita "Civil War". Così ho sostituito i termini da "guerra di secessione americana" a "guerra civile americana". --Toshi796 (msg) 14:35, 17 mar 2011 (CET)[rispondi]

L'errore e' tuo, il nome di questa guerra nella storiografia in lingua italiana e' guerra di secessione o guerra di secessione americana. La tua e' una traduzione letterale non usata dagli storici.--Bramfab Discorriamo 22:40, 22 mar 2011 (CET)[rispondi]
Io ho in casa due testi su questo periodo storico e ambedue riportano, fin dal titolo, la dicitura "Guerra civile americana". I testi sono Reid Mitchell, La Guerra civile americana, Il mulino, Roma-Bari 2003, e Raimondo Luraghi, Storia della guerra civile americana, BUR, Milano 2009 (ristampa). Toshi796 (msg) 14:03, 10 apr 2011 (CEST)[rispondi]
Un paio di rondini non fanno primavera.--Bramfab Discorriamo 14:20, 10 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Quante inesattezze![modifica wikitesto]

Mi rendo conto che la voce soffre a causa dell'impresa dei Mille, ma anche altri si sono dati da fare!!! Per ora di grave ho trovato (e corretto) solo la dichiarazione che Nizza facesse parte della Repubblica di Genova, mentre era dei Savoia dal XIV secolo. Sto lavorando sulla voce. Evitate, per cortesia le edit war... Accetto volentieri contributi e critiche. --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 22:33, 22 mar 2011 (CET)[rispondi]

Bravo, già ora va meglio :) Comunque pregherei di diffidare di Indro Montanelli, che è un giornalista e non uno storico e che spesso nei suoi libri ha commesso parecchie inesattezze. Per esempio nel I volume della sua Storia d'Italia allegato al Corriere io che sono appassionato di storia tardo-antica/alto-medioevale ho trovato varie inesattezze che io trovo imperdonabili (perché sono molto esigente, sono in grado di scovare errori persino sulla Treccani!), anche se per fortuna la storia non è troppo stravolta (gli errori sono in minor numero delle info corrette). Ho visto che è citato come fonte, secondo me invece è meglio usare fonti più accademiche e attendibili! Indro Montanelli proprio no!--87.20.150.252 (msg) 16:05, 23 mar 2011 (CET)[rispondi]

Il passaggio di garibaldi in VAl di Bisenzio (1849)[modifica wikitesto]

Salve

Ho lavorato con i miei ragazzi (sono un insegnante di storia delle medie) sul passaggio di Garibaldi in Val di Bisenzio, abbiamo prodotto un testo, che ripercorre il suo percorso tenendo conto della bibliografia e delle fonti disponibili, mi chiedevo se aggiungere in questa parte oppure fare una nuova voce? Che ne dite? Stefano
Grazie della pronta risposta. Mi chiedevo se forse si poteva inserire nella voce Marcia di Garibaldi da Roma a Comacchio? oppure si potrebbe inserire nella voce perlomeno il riferimento alla Val di Bisenzio in modo da creare un link alla voce che inserirò. Che ne dici?

Saluti Stefano

Vorrei segnalare che tra i monumenti a lui dedicati manca quello del comune di Iseo, particolarmente importante in quanto è stato il primo a essergli stato dedicato.

Testi troppo lunghi[modifica wikitesto]

I capitoli: La navigazione, La vita da ricercato, L'esilio in Sud America, sono troppo lunghi (in particolare l'ultimo).
Sono dell'idea di ridurli considerevolmente. Attendo opinioni prima di intervenire. --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 12:27, 14 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Contrario, da suddividere in più paragrafi come giusto che sia. Si tratta di una parte molto corposa della vita di Garibaldi e di informazioni importanti che andrebbero perse altrimenti. Da eliminare sezioni quali Cronologia - Garibaldi e l'unificazione italiana - Garibaldi e Cavour - Curiosità - e ridurre considerevolmente Influenza culturale, tutte sezioni poco enciclopediche--AnjaManix (msg) 16:08, 14 apr 2011 (CEST)[rispondi]
D'accordo con Anja, per ridurli come propone Federico andrebbero scorporati, laddove e qualora ne ricorrano i presupposti. ---- Theirrules yourrules 04:40, 18 apr 2011 (CEST)[rispondi]
La parte di Garibaldi in Sud America andrebbe messa in una voce apposita e ampliata bene, tipo Garibaldi in Sud America sia per la durata del tempo che ivi trascorse e per quello che fece. Consideriamo che se ritorno' in Italia nel '48 ricevendo le accoglienze che ricevette e la possibilità di fare quello che fece, lo dovette alla fama guadagnata in America latina, non per quello che in precedenza aveva fatto in Italia.--Bramfab Discorriamo 10:02, 18 apr 2011 (CEST)[rispondi]
Mi piace l'idea di creare la voce "Garibaldi in Sud America", così in questa possiamo rendere il testo più leggero e non si perde nulla --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 19:00, 18 apr 2011 (CEST)[rispondi]
Concordo con Bramfab.--AnjaManix (msg) 00:03, 19 apr 2011 (CEST)[rispondi]
Si può senz'altro fare. ---- Theirrules yourrules 00:10, 19 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Tutela degli animali e alimentazione[modifica wikitesto]

Cari amici di Garibaldi, prendendo spunto da una segnalazione che è stata annullata sul vegetarianesimo di Garibaldi, ho trovato tale notizia nella biografia scritta da Dennis Mack Smith: ... Più tardi si fece sempre più vegetariano; lo stretto contatto con la solitaria natura gli diede l’eccentrica credenza che gli animali e perfino le piante avessero un’anima cui non si dovesse nuocere.
La cosa non mi stupisce, in quanto G. fu tra i promotori della società protettrice degli animali (poi ENPA) e nutriva un profondo rispetto per la natura.
Lo so che un solo ref è ancora pochino, ma io proporrei di segnalare la cosa. Potremmo ampliare il capitolo La società protettrice degli animali, rinominandola in modo da contenere i concetti filosofici in cui Garibaldi credeva: c'è anche la battaglia per l'uguaglianza e i diritti civili, ci sono le sue intuizioni - consentitemi il termine - protomarxiste e chissà quante altre idee che gli frullarono nel capo a Caprera e mi piacerebbe approfondire. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! (scrivimi) 08:45, 28 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Sono d'accordo per inserire una menzione sul vegetarismo di Garibaldi nella sezione La società protettrice degli animali (scritta da me). Ma devi specificare meglio la fonte della citazione: autore, titolo dell'opera, eventuale traduttore, editore, città, anno, numero di pagina, eventuale isbn. Inoltre lascerei il titolo della sezione com'è, senza mischiare la questione degli animali con altre tematiche etiche, che è meglio semmai trattare in eventuali altre sezioni. --Spinoziano (msg) 10:27, 29 mag 2011 (CEST)[rispondi]
@Spinoziano qui manca la pagina del testo inseriscila per cortesia o l'aggiunta verrà tolta;
@Fiandro io rimango contrario--AnjaManix (msg) 17:35, 29 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Commento Fa piacere ricevere pareri, anche se contrari. Significa che con il dibattito e la concertazione si trova più facilmente una condivisione.
@AnjaManix Mi vorresti gentilmente spiegare le ragioni della tua contrarietà? Che Garibaldi mangiasse poca carne anche in gioventù è risaputo. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! (scrivimi) 20:37, 29 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Ho trovato un link che può essere fonte accreditata [6]. Ma occorre modificare la frase. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! (scrivimi) 20:50, 29 mag 2011 (CEST)[rispondi]
Problema risolto. Non ci ho dormito su la notte, ma ho trovato i riferimenti precisi del capitolo e della pagina, verificando con i miei occhi la correttezza della citazione (l'edizione che ho consultato è quella uscita in allegato anni fa con Famiglia Cristiana). --Spinoziano (msg) 05:49, 30 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Garibaldi aveva scelto d'essere Vegetariano[modifica wikitesto]

Garibaldi aveva scelto d'essere Vegetariano

Questo e' un dato reale, e la sua reiterata cancellazione nella pagina di wiki è vergognosa. La scelta vegetariana di garibaldi e' un dato importante della sua biografia! Riporto il testo, migliorabile, che ingiustamente viene continuamente cancellato:

- - - - - - - - - -

-Filosofia di vita- A tratti ateo, a tratti agnostico, Garibaldi arrivò nel corso dell'esistenza a maturare la scelta vegetariana, e il piu' ampio rispetto per ogni forma di vita, sia essa animale o vegetale.

Si vedano al riguardo le biografie su di lui redatte da Denis MACK SMITH.

- - - - - - - - - - Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.72.39.113 (discussioni · contributi).

Come ho risposto poco più sopra, non credo ci sia nessun problema ad aggiungere nella voce che Garibaldi era vegetariano, ma occorre citare una fonte precisa e riportare la notizia in maniera neutra, senza stabilire collegamenti arbitrari con le idee politiche o religiose del personaggio. --Spinoziano (msg) 10:27, 29 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Nizza all'epoca in cui nacque Garibaldi[modifica wikitesto]

Perché nella scheda sintetica è riportato "Nizza Regno di Sardegna (1720-1861) - 4 luglio 1807"? L'articolo stesso dice che all'epoca Nizza era sotto dominio francese. Checché se ne dica in alcuni interventi di questa discussione, ammettere che sia nato in territorio a tutti gli effetti francese non farebbe certo automaticamente di lui un francese. Certo, prima e dopo la sua nascita Nizza fu italiana, ma quando Garibaldi nacque non lo era, è molto semplice! Se dovessi seguire i vostri paradossi di cui sopra, dovrei quindi considerare etiope il sardissimo signore che l'altro giorno al seggio del referendum m'ha presentato i suoi documenti, e risultava nato ad Addis Abeba...Delle due una: o non si mette nulla a fianco al nome della città oppure si riporta il dato esatto, ossia il fatto che Nizza alla nascita di Garibaldi faceva parte dell'impero francese.--MrCazzuola (msg) 08:46, 17 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Il template richiede: data e luogo di nascita, non data, luogo e nazione di nascita. Per cui ho eliminato la nazione, informazione ininfluente (salvo che per un veloce controlla per risposta a quiz televisivo) e fuorviante in una tabella riassuntiva.--Bramfab Discorriamo 09:52, 17 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Pagina Giuseppe Garibaldi, errori e/o incertezze sul suo avversaio di Luino (15 agosto 1848)[modifica wikitesto]

Leggendo la suddetta pagina e giungendo oltre al riferimento Nr. 154 trovo la frase "...poi a Luino dove il 15 agosto 1848 ebbe il primo scontro in Italia contro gli austriaci (comandati dal Colonnello Molynary) e verso Varese, poi navigando sul Lago Maggiore, essendosi impadronito dei battelli, penetrò per poco nel territorio austriaco."

Avrei un dubbio su "Colonnello Molynary": Dai libri scritti su carta e da fonti di cui se ne possono trovare sul web in PDF risulta che il personaggio in questione sia stato un Maggiore e che il suo nome sia "Mollinarj" se indicato in tedesco e "Mollinary" (y anziché j) se... per così dire... fu italianizzato.

Colonnello Molynary o Maggiore Mollinarj?

Bye--GuroneseDoc (msg) 15:05, 31 ott 2011 (CET)[rispondi]

La sezione note è vastissima. Propongo di mettere le note in un cassetto, ad esempio:

{{Cassetto|Note| {{references|2}} }}

--  Il Passeggero - amo sentirvi 00:53, 24 dic 2011 (CET)[rispondi]

contrario, le note non sono un accessorio, ma una parte importante della voce. Per quanto ne so, nessuna voce di wiki ha le note cassettate (e se ne conosci una dimmelo che corro a togliere il cassetto)--Hal8999 (msg) 08:46, 24 dic 2011 (CET)[rispondi]

I referimenti online all'icipit sono qui http://altrimondi.gazzetta.it/2011/01/viva-litalia-risorgimento-e-re.html http://www.greenews.info/rubriche/ascanio-celestini-mi-piace-chi-non-e-docile-fermiamo-inceneritori-e-alta-velocita-20110114/ --Ipvariabile (msg) 23:35, 8 feb 2012 (CET)[rispondi]

Dopo tutti gli sforzi che molti contributori prima di me hanno fatto per rendere questa voce ricca e dettagliata (anche se secondo me è scritta in forma di cronaca) adesso arriva questo Ipvariabile che per protagonismo o gusto per la beffa ci appiccica sopra e ben visibile a tutti questa frase volgarissima che magari l'Eroe dei 2 mondi avrà anche detto ma che tuttavia non qualifica proprio per niente la figura di Garibaldi. Non sto dicendo che costui nel linguaggio era un santo ovviamente, ma che non bisogna equipararlo a un Vittorio Sgarbi o a un Roberto Da Crema qualsiasi.
Non è una questione di sacralità del personaggio (in democrazia non esistono santuari inviolabili), ma di onestà!
Se Ipvariabile proprio non ce la fa a resistere dal citare quella frase orrenda e banale, in ogni caso secondo me inappropriata, che la confini al massimo in wikiquote. Io però consiglio di dimenticarla.
Ing.dox(msg) 01:28, 9 feb 2012 (CET)[rispondi]

Caro Ing apprezzo che dagli insulti personali nel campo oggetto e agli annullamenti di modifiche alla voce hai finalmente deciso di passare da queste parti. A te l'incipit non va bene perche' lo consideri volgare? Per me non lo e' e sinceramente a me piace molto. Raccogliamo qui i pareri e vediamo. --Ipvariabile (msg) 11:48, 9 feb 2012 (CET)[rispondi]

Citazione nell'incipit[modifica wikitesto]

«Io son fatto per romper i coglioni a mezza umanità: e l’ho giurato. Si! Ho giurato per Cristo! Di consacrare la mia vita all’altrui perturbazione[1]»

  1. ^ Viva l’Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione, Aldo Cazzullo, Mondadori

La voce ha una categoria propria (Categoria:Giuseppe Garibaldi), quindi, come succede in tutti gli altri casi, tutte le categorie della voce devono diventare sottocategorie di questa. E' assurdo, com'è ora, che la categoria Garibaldi contenga di tutto tranne la voce su "Garibaldi"... Siccome le categorie non devono essere orfane è scontato che una categoria su Garibaldi debba avere, ad esempio, la sottocategoria "Generali italiani". Poiché non è corretto attribuire una pagina contemporaneamente a due o più categorie gerarchicamente dipendenti, la voce non deve comparire nelle sottocategorie della sua categoria più specializzata. Ok? Ergo, per non fare un accavallamento dovrò togliere qualla categoria dalla voce. Il procedimento si ripete per tutte le altre categorie... Capisco che si chiude un occhio sulle categorie automatiche, ma per tutte le altre non ci sono scuse.
Se nella categoria poi ci sono state messe voci astruse, che andrebbero categorizzate meglio, questo è un altro discorso. Ad esempio nelle categorie dei pittori non mettiamo semplicemente i dipinti, perché non è giusto categorizzare un dipinto in "pittori italiani": viene invece creato un ulteriore livello con "Dipinti del pittore X". Se volete un esempio guardate Categoria:Andrea Mantegna... Chiedo il ripristino immediato delle modifche che avevo fatto alle categorie della voce e alle sottocategorie di Categoria:Giuseppe Garibaldi. Grazie --Sailko 07:51, 10 feb 2012 (CET)[rispondi]

La tua modifica comportava, come scritto, che tra le altre cose Inno di Garibaldi, {{Giuseppe Garibaldi}} ed altre cose finissero nelle categorie della colonna a sinistra.
In realtà il problema era questo, è bastato fare mente locale 10", scusami se non ci sono arrivato ieri sera ma ero cotto. Dopo la modifica qui sopra ho ripristinato la tua categorizzazione (nel cui merito non entro, per me era una semplice questione insiemistica).--Shivanarayana (msg) 11:48, 10 feb 2012 (CET)[rispondi]
(conflittato da Shiva, qui sopra; buffo: abbiamo scelto lo stesso esempio) Partiamo dicendo che, semmai, è la categoria dei "Generali italiani" ad avere come sottocategoria la categoria su Garibaldi, e non viceversa. Detto questo il problema della modifica che sia il sottoscritto che, a giudicare dalla cronologia, anche altri hanno ritenuto di discutere è che la categoria specifica in oggetto (e non solo questa, ovviamente, quindi il discorso è più generale) contiene le voci più disparate; ora essendo che "Le categorie e relative sottocategorie sono degli indici per la ricerca tematica delle pagine; vanno quindi pensate secondo una gerarchia ad albero, che faciliti il percorso di ricerca dell'informazione" (grassetto mio, da qui) avremmo una gerarchia che, ad esempio dalla voce Inno di Garibaldi porta alle categorie legate ai politici italiani, il che in un albero gerarchico delle categorie dove le voci "appartengono", sì, alla categoria più specifica, ma ovviamente "ereditano" anche tutte le categorie gerarchiche superiori, è scorretto. Seguendo questo ragionamento, me ne rendo conto, la categoria su Garibaldi dovrebbe contenere solo la voce sul generale stesso, il che pone un problema di ordine più generale che forse è il caso di affrontare. Attendo altri pareri. --Pap3rinik (msg) 12:10, 10 feb 2012 (CET)[rispondi]
Come rilevi resta sempre un problema di "categorizzazione indiretta" per cui risalendo l'albero dalle pere si arriva alla scimmia, e non è bello. Inconcepibile era il trovarsi l'inno ficcato direttamente nelle categorie di cui sopra.--Shivanarayana (msg) 13:00, 10 feb 2012 (CET)[rispondi]
Del template non mi ero proprio accorto... Per quanto riguarda la successione logica all'interno delle categorie non sarà bello trovare un Inno in una sottocategoria di "Politici italiani", ma mettendo da parte certe reticenze, è una cosa che succede già ampliamente in qualsiasi categoria.. ad esempio dalla categoria Comuni italiani posso risalire, tramite le categorie "personalità legate" fino a Garibaldi, eppure Garibaldi non è un comune italiano! Dai santi posso risalire agli edifici di culto, dai musei ai direttori, dai comuni ai sindaci, ecc. E' ovvio che il politico italiano sia Garibaldi e che dalla sua categoria possa accedere a una serie di pagine correlate alla sua figura. Sbagliato sarebbe stato invece se l'inno si fosse trovato direttamente in "Politici italiani". Ci sono altri dubbi? --Sailko 13:30, 10 feb 2012 (CET)[rispondi]

(rientro) Riprendo il discorso sottolineando alcuni problemi di categorizzazione della categoria omonima.

  • La categoria NON dovrebbe appartenere a tutte le categorie a cui invece appartiene la voce, per il semplice fatto che la categoria Giuseppe Garibaldi serve a raccogliere le voci che riguardano tematiche legate a Giuseppe Garibaldi come soggetto storico. A mio avviso, quindi, la categoria NON dovrebbe essere categorizzata in:
  • Patrioti italiani;
  • Condottieri italiani;
  • Militari sabaudi;
  • Medaglie d'oro al valor militare;
  • Rivoluzionari italiani;
  • Personalità legate a Genova;
  • Corsari italiani;
  • Mercenari italiani;
  • Anticlericali italiani.
Ho qualche dubbio per quel che riguarda le categorie:
  • Mazziniani;
  • Eroi Nazionali;
  • Personalità del Risorgimento.

Pareri? --Mr buick (msg) 11:15, 3 dic 2012 (CET)[rispondi]

Dunque, partiamo dal presupposto che la situazione attuale è un caos, e che tutte le argomentazioni portate hanno una logica. Un'opzione possibile, usata spesso per esempio in geografia, è che se una voce ha una categoria propria, la voce va solo nella sua categoria e la categoria va nelle categorie in cui andrebbe la voce (esempio, Italia). Con la geografia, tutto sommato, è abbastanza facile definire una gerarchia, più che altro perché le relazioni sono quasi sempre verticali e ordinate (un monumento è in un comune che è in una provincia che è in una regione che è in uno stato che è in un continente - magari in qualche punto è in due ma la cosa non si complica molto, sono rare le situazioni dove uno stato è in un monumento). Con le biografie la cosa è più complicata, innanzitutto ci sono le categorie automatiche che, se da un lato sono uno strumento potentissimo, dall'altro sono rigide (anche se volendo si mette il bio senza generare categorie nella voce e si ripete il bio nella categoria, genererebbe un incipit breve che contestualizza la categoria - il problema è che non si sincronizza). Il discorso dei Mille è più complesso, da una parte ha senso che i Mille siano una sottocategoria di Garibaldi (perché i Mille non sarebbero esistiti senza Garibaldi), d'altra parte ha senso che una categoria sui Mille contenga Garibaldi - il problema è che non hanno senso le due cose insieme, perché si crea un loop nell'albero delle categorie. Se vogliamo, è un problema di come si definisce la gerarchia. Sul discorso di Shivanarayana, io credo che non sia un problema se nell'albero delle categorie dei generali italiani uno trovi la casa di Garibaldi, giustamente bisogna fare attenzione quando si categorizzano i template a stabilire cosa si vuole fare (categorizzare il template o le voci che lo contengono - non è facile accorgersi degli errori perché non è immediato l'inserimento nelle categorie). --Cruccone (msg) 15:42, 3 dic 2012 (CET)[rispondi]
Secondo me, i casi geografici hanno poco a che vedere con categorie eponime biografiche: come cercavo di spiegare più su, la categoria Giuseppe Garibaldi non dovrebbe essere una sottocat di patrioti italiani, perché è l'uomo Giuseppe Garibaldi ad essere un patriota italiano, non l'argomento Giuseppe Garibaldi. Invece è vero che l'argomento Giuseppe Garibaldi (cioè la categoria, per intenderci) possa far parte della Categoria:Risorgimento italiano (non di "Personalità del Risorgimento", dove invece dovrebbe andare la voce Giuseppe Garibaldi). Ora devo scappare, però il problema delle cat Eponime è complesso e dovremmo ragionarci attentamente sopra, a prescindere dall'affaire Garibaldi. --Mr buick (msg) 16:09, 3 dic 2012 (CET)[rispondi]

La voce sicuramente ha buone possibilità di essere una VdQ, ma va ancora in parte migliorata. In particolare ho notato che l'infobox è molto scarno e mancano varie cose. Io stesso ho aggiunto di recente la citazione iniziale e nell'infobox. --Allions Invia messaggio 08:58, 19 mag 2012 (CEST)[rispondi]

Condanna a morte e guerra del 1848[modifica wikitesto]

Ciao a tutti. Leggendo la voce, mi sfuggono le circostanze per cui Garibaldi, tornato nel 1848 in Italia dal periodo sudamericano, non trovò pronto il Regno di Sardegna ad eseguire la condanna a morte che pesava sulla sua testa dal 1834. Forse non ho letto con attenzione, ma non ho trovato riferimenti ad amnistie o (ipotizzo) ad una tolleranza che il Regno di Sardegna avrebbe avuto nei suoi confronti in considerazione della guerra in atto. Grazie anticipate,--Xerse (msg) 19:29, 18 mar 2013 (CET)[rispondi]

Ho tolto questa spazza blog che si contraddicono. Per favore qui in questa voce..., fonti serie, accademiche, non spazza blog/pov inseriti per solleticare le proprie convinzioni. Grazie! :) Invito gli amministratori e i rollbacker a vigilare. Grazie! --Xinstalker (心眼) (msg) 15:01, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Ecco le così considerate autorevoli fonti a sostegno:

--Xinstalker (心眼) (msg) 15:13, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Perché un articolo sul sito UAAR non sarebbe attendibile? Il sito è scritto da persone competenti, non è un "blog". Non entro nella questione, non essendo io il padrone di nessun sito e non voglio incorrere in censure, ma perché gli atti del congresso sul risorgimento sarebbero fonte attendibile e irrefutabile sul deismo di Garibaldi? E perché un massone non può essere ateo? Il "Grande Architetto dell'Universo" è un principio ordinatore più che una vera divinità, ad esempio le logge di obbedienza francese accettano anche atei, inoltre non basta che una persona scriva o dica "grazie a Dio" o espressioni simili per qualificarlo credente, così come chi dice Per Giove non vuol dire che creda in Zeus. Il GOI attuale ammette solo deisti e religiosi, mentre la Gran Loggia degli ALAM, scissione successiva all'epoca di Garibaldi, credo ammetta anche non credenti. Nella massoneria ci sono stati decine di atei (esempi sono Mark Twain, Proudhon, Foscolo, Plutarco Elias Calles, Salvador Allende). Non so se ci sia un'esplicita dichiarazione di fede di Garibaldi. Credo che Garibaldi fosse ateo ma non razionalista, comunque. Però anche una fonte accademica può essere schierata: non per questo un'affermazione è neutrale, solo perché scritta in un libro. Non ho trovato nessuna dichiarazione di fede o di miscredenza firmata e sottoscritta di Giuseppe Garibaldi, quindi sarebbe meglio dire che era uno scettico e anticlericale, anche se con una posizione non ben definita, e toglierlo anche dalle personalità atee/agnostiche, ma non attribuirgli una fede precisa.

Anzi Garibaldi era piuttosto confuso e poco chiaro sulle sue credenze intime, spesso rilasciava dichiarazioni esplicite che poi si rimangiava: su en.wiki: "Garibaldi subscribed to the anti-clericalism common among Latin liberals, and did much to circumscribe the temporal power of the Papacy. His personal religious convictions are unclear to historians—in 1882 he wrote "Man created God, not God created Man," yet in his autobiography he is quoted as saying "I am a Christian, and I speak to Christians – I am a true Christian, and I speak to true Christians. I love and venerate the religion of Christ, because Christ came into the world to deliver humanity from slavery..." and "you have the duty to educate the people—educate the people—educate them to be Christians—educate them to be Italians... Viva Italia! Viva Christianity!" "Sinistra costituzionale, correnti democratiche e società italiana dal 1870 al 1892: atti del XXVII Convegno storico toscano" (Livorno, 23-25 settembre 1984) Fonte: http://books.google.com/books?id=l3ofAAAAMAAJ

Le religioni/non religioni dei personaggi pubblici, infine, sono enciclopediche al 100 % soprattutto se i tali personaggi vivono/hanno vissuto in ambienti dominati dalla chiesa cattolica o da altre istituzioni, non serve appianare gli aspetti più scomodi di un eroe cosiddetto "nazional-popolare" (tipo gli insulti verso Pio IX), solo per evitare edit-war o contestazioni.--StefanoRR (msg) 15:39, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Il guaio e' che Garibaldi era molto umorale e si muoveva e parlava più spinto d'impeto o di cuore che di testa, per cui oggi si riesce a mettergli in bocca tutto quello che si vuole. Sicuramente era anticlericale, aumentando il suo odio verso il clero, (quello romano in particolare, viceversa a Palermo partecipando ad una messa solenne nella cattedrale tenne la sciabola sguainata durante tutta la lettura del Vangelo a titolo di difensore della fede - Vedi Scirocco) nel tempo, causa la questione romana e le difficoltà di avere l'annullamento del suo matrimonio religioso,; che fosse morto ateo e' più difficile a dirsi, forse neppure si era posto il problema. Ovviamente la confusione aumenta non solo causa di quegli atei che lo inscrivono tra i loro, ma anche causa di quei cattolici che facendo l'equazione mangiaprete=ateo anch'essi lo inseriscono fra gli atei.--Bramfab Discorriamo 15:51, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]
Io allora non lo metterei fra gli atei, ma nemmeno tra i credenti, una posizione simile a quella di Einstein, abbastanza controversa, al massimo agnostico abbastanza incerto e molto "umorale", appunto, stile Vittorio Alfieri. Mangiapreti non vuol dire ateo per forza, però ho dovuto togliere Voltaire dalla categoria filosofi atei in cui era stato messo, essendo lui sì un deista sicuro, ma qualche cattolico avrà pensato sulla scia di quello che diceva Edmunde Burke che anticlericale=ateo, il che non è vero, Martin Lutero odiava il clero cattolico ma non era ateo.

Poi Garibaldi verso la fine dela sua vita era persino più panteista che deista, addirittura pare che credesse nello spiritismo unito a con convinzioni pseudo-teosofiche/mazziniani. --StefanoRR (msg) 16:03, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Signori tutti, anche io conservo delle opinioni sul nostro, purtroppo però le opinioni, considerazioni, obiezioni privi di fonti attendibili sono POV. Se vogliamo indicare Garibaldi 'anche' come 'ateo' non c'è problema purché ci sia almeno una fonte, attendibile ovviamente, che lo sostenga in modo chiaro. Eppure di biografie e di studi accademici su questo personaggio storico di assoluto rilievo ne sono stati prodotti. Sì perché per una voce del genere, storica con un personaggio di assoluto rilievo storico, occorre una fonte autorevole ovvero accademica. Non blog o 'opinionisti', etc.etc. Grazie per la comprensione wikipediana. --Xinstalker (心眼) (msg) 16:27, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Il sito-blog della uaar portato da te come fonte, scritta da un opinionista tra i tanti, come me, te e bramfab, che si esprime in questo modo...

«Il pecorismo bigotto, ormai tracimato fin oltre il cosiddetto arco costituzionale, sembra godere nel rendere finalmente pan per focaccia alla valanga di improperi con cui quell’impunito dalla camicia rossa ha sommerso quel cattolicismo retrivo e reazionario che fece di tutto per opporsi all’unità d’Italia pur di mantenere il potere temporale. Il tragicomico però è che i suoi sfoghi anticlericali in gran parte non hanno perso di attualità. Anzi, tutto fa pensare che vadano rilanciati, perché tanto livore nei suoi confronti deriva proprio dalla restaurazione in atto grazie a una controriforma strisciante.»

ti sembra una fonte adatta per wikipedia? Per me no. Quindi non hai il consenso se ritieni che sto sbagliando chiedi una mediazione. ciao! --Xinstalker (心眼) (msg) 16:31, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Unione materiale da voce trasformata in redirect[modifica wikitesto]

Salve a tutti, Io sono un neofita di wikipedia ma volevo segnalare che su questa Voce nella Sezione Biografia al paragrafo La Fuga da Roma e la morte di Anita c'è una inesattezza. Dove si riporta che "il 30 luglio si ritrovava a Montecopiolo .." In realtà si Garibaldi si ritrovò nel Comune di Monte Grimano(che confina con la Rep. Di San Marino) dove tutt'ora esiste un cippo commemorativo del passaggio dell'eroe con la seguente incisione "il 30 luglio 1849 Garibaldi si fermò sul Tassona (comune di Monte Grimano) per dirigersi il giorno dopo a S.Marino dove sciolse la legione". Da lì negozio con i Reggenti della piccola repubblica di S.Marino il passaggio per il territorio da sempre neutrale. Vi prego quindi di verificare la fonte, e se possibile modificare visto che per noi montegrimanesi è da sempre motivo di orgoglio aver offerto riparo a Giuseppe Garibaldi. Grazie mille per l'attenzione. Fabio Ottaviani

Casa natale di Garibaldi[modifica wikitesto]

Nel verificare la modifica di un IP, che correggeva l'indirizzo della casa natale di Garibaldi da " Piazza Sprovieri" a "Piazza Sprivieri", non ho trovato tale piazza a Nizza. Cercando sul web ho trovato una targa, sita al n. 2 di Quai Papacino (fronte porto), che ricorda come la casa natale fosse di fronte (ora arguisco non ci sia più). Ho corretto l'indirizzo pur non trovando notizie su testi. Se qualcuno ha una foto in licenza libera la potrebbe inserire come ref? --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 17:16, 15 nov 2013 (CET)[rispondi]

"è considerato dalla Storiografia non indipendente (...) come l'eroe nazionale"? dalla storiografia maggioritaria (anche internazionale) direi, a meno di non credere alle buffonate neoborboniche, che nulla hanno di storico e sono state a più riprese sbeffeggiate dagli storici seri come Alessandro Barbero. Aggiungerei anche la categoria scrittore all'incipit, come per altri politici o militari autori di libri, scritti politici e memoriali vari (vedere Churchill considerato anche storico e giornalista, ha preso anche il Nobel), tra l'altro Garibaldi ha scritto anche romanzi.--StefanoRR (msg) 17:21, 26 ott 2014 (CET)[rispondi]

contesto l'italianita di garibaldi[modifica wikitesto]

Se si definisce Tintoretto, un pittore italiano, in quanto ora Venezia e' parte dell'italia, sarebbe giusto definire Garibaldi Francese, dato che e' nato a Nizza, ora città francese. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2.192.136.134 (discussioni · contributi).

Io, se ti puòò aiutare, sono d'accordo con te. Erano state fatte miliardi di proposte per mettere fine a questa cosa abbastanza ridicola (Jacopone da Todi era un poeta italiano e altre amenità simili). Avevo anche proposto di fare calcolare al database di WP che, se uno era nato in una città in un certo anno, il database avrebbe potuto pescare sotto quale amaminstrazione o Stato la città fosse a quell'epoca ma mi hanno contestato insistendo che Jacopone da Todi era italiano:-)--Paolobon140 (msg) 18:06, 24 lug 2017 (CEST)[rispondi]

[@ Paolobon140], la tua proposta è sensatissima e più che condivisibile: che fine ha fatto? --84.221.229.217 (msg) 16:38, 11 nov 2017 (CET)[rispondi]

Io sono dell'avviso che andrebbe riportata la nazionalità, non in base alla mera constatazione dello Stato a cui oggi appartiene la città di nascita; ma, al limite, indicare la nazionalità d'appartenenza della stessa città all'epoca dei fatti (ciò vale per qualsiasi personaggio; caso limite, cito ad esempio Virgilio che coi criteri usati in questo contesto qualcuno potrebbe 'voler' definire italiano, mentre è fattuale che sia latino, sebbene sia nato in territorio che oggi definiamo Italia). Invero, mi si perdoni l'ardire, l'ideale sarebbe riuscire a risalire ad una fonte più precisa e puntuale come certificati di nascita e/o documenti che vi facciano riferimento o ancora, altre fonti attendibili/autorevoli che riportino la nazionalità degli stessi. --BOSS.mattia (msg) 17:12, 11 nov 2017 (CET)[rispondi]
Sono d'accordo, anche per evitare amenità come definire "italiano" il minatore sabaudo Pietro Micca. --84.221.229.217 (msg) 17:21, 11 nov 2017 (CET)[rispondi]

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 11:02, 9 mar 2018 (CET)[rispondi]

Date di nascita e morte delle sorelle non tornano[modifica wikitesto]

Ciao a tutti,

Scusate se faccio casino o non seguo l'etichetta, non modifico pagine di Wikipedia da anni. Scrivo perchè sembra che qualcosa non torni dove si menzionano le date di nascita e morte delle due sorelle di Giuseppe. La voce dice: "Maria Elisabetta (1798-1799) e Teresa (1817-1820), morte in tenera età in un incendio insieme alla balia". Se è così dovrebbero avere date di nascita simili e medesimo anno di morte. Essendo all'estero non mi è facile verificare, quindi mi limito a segnalare. Ciao!

Marco

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Deputato in Uruguay?[modifica wikitesto]

Nel bio è definito tale dal 23 febbraio 1848, fatto non ripreso nella voce; non ho trovato documentazioni sulla sua elezione, pertanto ho inserito l'avviso. Se qualcuno ne sa di più, metta una fonte o elimini. Grazie. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 10:00, 29 ago 2019 (CEST)[rispondi]

Ciao! Lavorando su un personaggio ferroviario nato l'8 settembre 1807 mi è venuta la curiosità di vedere chi altri lo ha accompagnato nella nascita. Nessuno di "conosciuto". Poi sono andato nel "Nati nel 1807" di en-wiki e ci ho trovato G. Garibaldi con tanto di foto. Ma da noi non c'è [[10]]. Eppure nella biografia, qui dietro, c'è scritto. Sbaglio io? Template bio da sistemare? Mah! --Silvio Gallio (msg) 10:02, 29 dic 2021 (CET)[rispondi]