Antoniotto Usodimare

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Antonio detto Antoniotto Usodimare (Genova, 14161461) è stato un mercante, navigatore ed esploratore italiano che operò al servizio del Portogallo. Tra i più noti Capitani di Mare del periodo storico dei grandi viaggi e delle grandi esplorazioni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Stemma nobiliare dei Uso di Mare
Lo stesso argomento in dettaglio: Secondo viaggio di Alvise Da Mosto.

Nato a Genova nel 1416 da famiglia facoltosa, viene da vari autori identificato con Antonio de Noli, ma l'identità fra i due non è accertata, né universalmente riconosciuta, anzi da altri autori confutata[1][2][3]. Fu inizialmente commerciante e navigatore, ma il cattivo andamento degli affari lo costrinse a rifugiarsi dapprima a Siviglia e successivamente, nel 1453, in Portogallo.

Come altri navigatori italiani, venne ingaggiato da Enrico il Navigatore e nel 1456 si unì ad Alvise Da Mosto per proseguire l'esplorazione del fiume Gambia che quest'ultimo aveva iniziato l'anno precedente insieme ad Antonio de Noli. Insieme si inoltrarono per oltre 100 km all'interno del continente, venendo a contatto pacifico con le popolazioni locali. Sulla via del ritorno toccarono le Isole Bissagos e alcune delle Isole di Capo Verde, senza tuttavia esplorarle in modo sistematico (cosa che fece invece negli anni successivi Antonio de Noli, da allora ritenuto il loro vero scopritore). Per la realizzazione delle sue carte si avvalse probabilmente anche delle nozioni riportate a Genova del mercante e esploratore Antonio Malfante.[4]

Dopo questo viaggio, di Antoniotto Usodimare si perdono le tracce. Da una lettera ai suoi creditori e da una descrizione in latino dei suoi viaggi denominata "Itinerari", entrambi conservati a Genova, si potrebbe datare la sua scomparsa intorno al 1461.

Il suo nome è stato dato ad un cacciatorpediniere della classe Navigatori della Regia Marina italiana che operò durante la seconda guerra mondiale e ad una nave mercantile italiana, appartenuta prima alla Italia di Navigazione di Genova e poi alla compagnia Lloyd Triestino di Trieste.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ N. Sarto, op. cit.
  2. ^ Emanuele Diotto. Antonio da Noli e la scoperta delle isole del Capo Verde, "La casana", 1983, 4, 10-15 Archiviato l'11 giugno 2007 in Internet Archive.
  3. ^ T. O. De Negri, op. cit., p. 613
  4. ^ Antonio Malfante, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Teofilo Ossian De Negri, Storia di Genova, Firenze, Giunti, 2003. ISBN 8809029321.
  • Nicola Sarto. Gli esploratori - poi cacciatorpediniere - classe "Navigatori", "Marinai d'Italia", 2007, 12, 17-32.

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