Valeria Solarino

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Valeria Solarino nel 2014 al Taormina Film Fest

Valeria Solarino (Barcelona, 4 novembre 1978) è un'attrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata in Venezuela da genitori italiani emigrati per lavoro, cresce a Torino, città d'origine di sua madre[1] e che considera la propria città d'appartenenza.[2] Sotto la Mole si diploma e comincia a frequentare la facoltà di filosofia all'università, che poi abbandona per dedicarsi alla recitazione studiando presso la scuola del locale Teatro Stabile. Dopo qualche esperienza sul palcoscenico viene notata e scelta da Mimmo Calopresti per un piccolo ruolo nel film La felicità non costa niente (2003). È l'inizio di una rapida carriera: nello stesso anno interpreta il ruolo di Maja nel film Fame chimica di Paolo Vari e Antonio Bocola e, sempre nel 2003, veste i panni di Bea, una delle ragazze conosciute dai tre giovani protagonisti di Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi, colui che, peraltro, da allora diventerà il suo compagno di vita.[3][4]

Il 2005 è l'anno della consacrazione: interpreta il ruolo di Linda, accanto a Fabio Volo nel film La febbre di Alessandro D'Alatri. L'anno dopo recita ne Viaggio segreto di Roberto Andò. Nel 2008 è candidata al David di Donatello per la migliore attrice protagonista per Signorina Effe di Wilma Labate, mentre l'anno seguente ottiene vari riconoscimenti per l'interpretazione di Angela in Viola di mare.[5] Nel 2010 recita in Vallanzasca - Gli angeli del male nella parte di Consuelo, ruolo a cui segue l'anno successivo Ruggine. Nel 2013 partecipa alla seconda stagione della serie televisiva Una grande famiglia nel ruolo di Giovanna. Dal 2014 al 2017 è impegnata nella trilogia di Smetto quando voglio diretta da Sydney Sibilia.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Valeria Solarino nel 2008

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Sogno di una periferia, regia di Aldo Turco (2001)
  • Risveglio di primavera, rega di Marco Plini (2001)
  • Amleto, regia di Walter Le Moli (2002)
  • Raccontare l'inferno, regia di Ola Cavagna (2002)
  • Inferno, regia di Mauro Avogadro (2002)
  • Vasta è la prigione, regia di Mauro Avogadro (2003)
  • Romeo e Giulietta, regia di Jean Christophe Sais (2003)
  • Genio buono e genio cattivo, regia di Mauro Avogadro (2003)
  • Vocazione/Set, regia di Gabriele Vacis (2004)
  • La signorina Julie, di August Strindberg, regia di Valter Malosti (2010-2012)
  • Palamede - L'eroe cancellato, regia di Alessandro Baricco (2015-2017)
  • Una giornata particolare, di Ettore Scola e Ruggero Maccari, regia di Nora Venturini (2016-2018)
  • Misantropo, regia di Nora Venturini (2018-2020)
  • Gerico Innocenza Rosa, testo e regia di Luana Rondinelli (2021-2022)
  • Perfetti sconosciuti, testo e regia di Paolo Genovese (2023)

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Ebook[modifica | modifica wikitesto]

  • Sogni da raccontare. 7 fiabe, OVS supports Save the Children, 2014

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella»
— 19 dicembre 2018[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dario Cresto-Dina, Valeria Solarino, giovane diva: "Non voglio essere una meteora", su repubblica.it, 17 febbraio 2008.
  2. ^ Valeria Solarino: "Torino è la mia città, e il Carignano il mio luogo del cuore", su lastampa.it.
  3. ^ Emanuele Bigi, Valeria Solarino: «Ci sposeremo da vecchi», su vanityfair.it, 3 marzo 2015.
  4. ^ Arianna Ascione, Valeria Solarino e Giovanni Veronesi, i segreti di un amore longevo tenuto lontano dai riflettori, su corriere.it, 11 aprile 2021.
  5. ^ Cinema: Viola di mare vince Nice Festival, 19/a edizione USA, su regione.toscana.it, 23 novembre 2009. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2012).
  6. ^ Solarino Sig.ra Valeria, su quirinale.it.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN12138488 · ISNI (EN0000 0001 1467 8590 · SBN RAVV419147 · LCCN (ENno2008177967 · GND (DE1061366448 · BNE (ESXX4919449 (data) · BNF (FRcb16600841t (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2008177967