Utente:Chiaramanfrev/Constantin Andreou

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Constantin Andréou (Κωνσταντίνος Ανδρέου), nato il 24 marzo 1917 a San Paolo (Brasile) e morto l'8 ottobre 2007 ad Atene (Grecia), è stato un pittore e scultore greco - francese di origine brasiliana, la cui carriera ha ricoperto sei decadi. Andréou è definito da diversi critici come una personalità che è stata capace di affermarsi all'interno dell'arte internazionale del XX secolo, principalmente grazie alle sue opere realizzate con la sua tecnica personale dell'ottone saldato.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni di vita (1917-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Constantin Andréou nasce a San Paolo (in Brasile) nel 1917 da genitori greci emigrati in Brasile anni prima. Nel 1925 ritorna in Grecia con la sua famiglia e inizia a vivere ad Atene, dove rimarrà fino alla fine della seconda guerra mondiale. Durante questi anni nasce il suo interesse per la scultura, mentre allo stesso tempo lavora come falegname e studia disegno tecnico. Si laurea nel 1935, anno in cui inizia a dedicarsi interamente alla scultura, inizialmente come autodidatta e poi consigliato da un insegnante.

Nel 1940 la Grecia entra in guerra in favore degli alleati e nel 1941 è occupata dalle truppe naziste e italiane. Durante questo periodo di occupazione, diventa membro attivo della resistenza greca. Nonostante la guerra, continua a dedicarsi alla sua arte fino a quando nel 1945 vince una borsa di studio francese, che gli permette di trasferirsi a Parigi, prima nel quartiere di Montparnasse, poi a Essonne.

Vita a Parigi (1945-2002)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1947 Andréou inizia a usare una nuova tecnica personale, la quale prevede l'uso di fogli di rame saldati. Proprio grazie a questa tecnica, è in grado di creare un nuovo modo con cui esprimere sè stesso mediante la sua arte.

A Parigi, instaura diversi rapporti d'amicizia fra cui Le Corbusier (con cui lavora fino al 1953) e Jean-Paul Sartre.

Verso la fine della decade, Andréou inizia a essere riconosciuto nell'arte francese, tanto da essere posto allo stesso livello di Mondrian, Picasso e Gastaud.

A La Ville-du-Bois trova lo spazio ideale per dare vita alle sue opere giganti e perfezionare la tecnica dell'ottone saldato, di cui è inventore. Dona al comune di Ville-du-Bois un'opera monumentale in bronzo, La Maternité, eretta di fronte alla Salle de l'Escale, e offre un monumentale affresco su legno, Le Cirque, alla biblioteca della città che aveva scelto il suo nome nel 1998 .

Nel 1988 riceve il Gran Premio Anton Pevsner per tutto il suo lavoro, nel 2000 la Croce dei Cavalieri della Legione d'Onore dalle mani del Ministro della Cultura Catherine Tasca, e viene nominato nel 2001 comandante dell'ordine delle arti e delle lettere.

Ultimi anni e morte (2002-2007)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi dedicato instancabilmente alle sue creazioni, senza preoccuparsi della sua notorietà, si ritira in Grecia nel 2003 sull'isola di Egina. Muore l'8 ottobre 2007 nella casa ad Atene, Grecia.

Nel 1991 nasce l'associazione "Amici di Andreou" con sede al numero uno del boulevard de Montmorency a Parigi.

Esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

1946: Cité internationale universitaire de Paris, Parigi

1951: Galleria Laboitie, Parigi

1954:

  • Galleria Simone Badinier, Parigi

1955: Galleria Palais-Royal, Parigi

1956: Chez Marc Voux, Parigi

1958:

1959:

1960: Galleria Lauverlin, Strasburgo

1961:

  • Galleria Pierre Domec, Parigi
  • Malmö Art Museum Malmö (Suède)

1964: Galleria La Hune, Parigi

1966: Galleria Nidrecourt, Parigi

1967: Galleria Hilton, Atene (Grecia)

1968: Galleria La Demeure, Parigi

1969:

1970:

1971:

  • Musée du Havre (esposizione retrospettiva), Le Havre
  • Centro Spatial, Brétigny-sur-Orge
  • Galleria Simone Badinier, Parigi
  • Septentrion, centro culturale di Bondus

1972: A. Remon, decoratore, Parigi

1973:

  • Septentrion, Centre culturel de Bondus
  • Galleria du Fleuve, Bordeaux

1974: Galleria Maison d'Alsace, Mulhouse

1976 : Espace Cardin, Parigi

1977:

1978:

1979:

  • Trito Mati Gallery, Atene (Grecia)
  • Galleria Salla Basse Ymarthires

1981: Galleria d'Arte Moderna Roswitha Kunstercude, Dortmund, Germania

1982:

1983:

  • Galleria hotel Astra, Parigi
  • Galleria Vikers Romeo, Parigi
  • Galleria Évasion par l'Art, Brétigny-sur-Orge
  • Galleria Anne Mome Heyreauld, Sancerre

1985: Galleria Santegelo, Parigi

1986:

1987: Galleria Antinor, Atene (Grecia)

1988:

  • Salon de Cholet (ospite d'onore), Cholet
  • Casa della cultura, Grones

1990: Salon de Rueil-Malmaison (ospite d'onore), Rueil-Malmaison

1991:

1992:

  • Vafopoulio Cultural Center, Salonicco (Grecia)
  • Rétrospective dans le cadre du Marché commun (ospite d'onore), Gonesse
  • Salon d'Antony (ospite d'onore), Antony

1993:

  • Salon Les Amis des Arts (ospite d'onore)
  • Galleria Colette Dubois, Parigi

1994: Galleria Irmos, Salonicco (Grecia)

1995:

1998:

1999:

2004: Teloglion Foundation of Art, Salanicco (Grecia)

2005: Bistrot Paris-Athènes de l'Institut français d'Athènes, Atene (Grecia)

Constantine Andréou ha inoltre partecipato, durante i suoi anni di attività, a numerose biennali ad Anversa, nei Paesi Bassi, a Parigi, alla Biennale di Venezia e in Jugoslavia .

Note e riferimenti[modifica | modifica wikitesto]

Allegati[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierre Cabanne, Andreou, Galleria Nidrecourt, Parigi 1965.
  • François Capelle, Jacques Magloire, Andréou, Scultura, Bassorilievi, Edizioni Les Amis d'Andréou, 1994.
  • Michele Dubreucq, Andréou, 40 anni di scultura, Parigi, Edizioni du Temps, 1975, 205 p.
  • JL Epivent, P. Franchini, M. Chapulis, Andréou, Parigi, Edizioni du Temps, 1983.
  • Jean-Louis Ferrier, Andréou, Ginevra, Edizioni Pierre Cailler, 1959, 77 p.
  • Tean Goldman, Max Croce, "Andréou", ad Almanach, Edizioni della Maison de la Culture de Bourges, 1970.
  • Ionel Jianou, Gérard Xuriguera, Aube Lardera, scultura moderna in Francia, Parigi, Arted Éditions d'Art, 1982.
  • Sophia Kazazi, Catalogo ragionato del dipinto di Andréou, 1987.
  • Sophia Kazazi, Erotismo nella pittura di Andréou, DEA, Università di Parigi I Sorbona, 1987.
  • Sophia Kazazi, Andréou, Pittura, Salonicco, Centro culturale Edizioni Vafopoulio, 1992.
  • Sophia Kazazi, Andreou, Pittura, Salonicco, Edizioni Galleria IRMOS 1994.
  • Sophia Kazazi, Andréou, Femme-Femmes, Edizioni Atene, 1998.
  • Nelly Kyriazi, Andréou, mostra retrospettiva al museo municipale di Atene, 1999.
  • Michel Seuphor, La scultura di questo secolo, Neuchâtel, Edizioni du Griffon, 1959.
  • René de Solier, Andréou, Parigi, Galleria Pierre Domec, 1961, 17 p. + pl.
  • Testaniere, Andréou, Edizioni du Musée du Havre, 1971.
  • Catherine Tsouvaztidou, Andréou, Les reliefs en couleur, DEA, Università di Parigi I, 1992.
  • B. Trehet, Andréou des Cyclades au Cosmos, una dualità creativa, 1991.
  • Francis Villadier, Andréou, Scultura, Edizioni du Musée de Meudon, 1995.
  • Andréou, scultura, bassorilievi a colori, Edizioni Bastas, 1999, 238 p.
  • Andreou: viaggio su strada, Associazione degli amici di Andréou, 2002.
  • Andréou, Museo municipale, Salonicco, 2004, 103 p.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1960: Andréou, diretto da Robert Lapoujade . Bianco e nero, testo di Jean-Louis Ferrier .
  • 1970: Andréou, diretto da Micos, produzione di Pierre Chabertier.
  • 1974: Andréou, produzione FR3 France Series.
  • 1997: Andréou, artista di Ville-du-Bois, diretto da Christophe Ramage.


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