Utente:Carloffio/Prova2

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Elezioni europee del 2024
Area Bandiera dell'Unione europea Unione europea
Stato Bandiera della Romania Romania
Eletti 33 Europarlamentari
Seggi per gruppo politico
PPE
0 / 33
S&D
0 / 33
RE
0 / 33

Le elezioni europee del 2024 in Romania si terranno domenica 9 giugno per eleggere i 33 membri del Parlamento europeo spettanti alla Romania.

Nella stessa giornata è prevista la celebrazione delle concomitanti elezioni locali.

Si tratta del primo dei quattro election day programmati in Romania nel 2024. In settembre si svolgeranno i due turni delle elezioni presidenziali, mentre in dicembre quelle parlamentari[1].


Campagna elettorale[modifica | modifica wikitesto]

La campagna elettorale è iniziata il 10 maggio e si concluderà l'8 giugno[2].

Alleanza PSD PNL[modifica | modifica wikitesto]

Partito Social Democratico e Partito Nazionale Liberale, che già collaboravano al governo dal 2021, avviarono i primi discorsi per un'eventuale alleanza per le elezioni europee nell'autunno 2023.[3] Nel febbraio 2024 ufficializzarono l'intenzione di costituire una coalizione elettorale. Secondo il presidente del PSD Marcel Ciolacu i due partiti si univano per contrastare l'emergere delle "forze estremiste" in Romania per garantire stabilità al paese.[4][5] I due partiti avrebbero concorso congiuntamente alle europee e alle locali in alcuni grandi città.[6]

La convocazione delle elezioni locali ed europee nella stessa giornata rispondeva alla logica di massimizzare l'affluenza ai seggi grazie alla mobilitazione favorita dai sindaci in mano alla coalizione, in modo da isolare i partiti che definiva estremisti, cioè l'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR) e SOS Romania.[7] AUR infatti non disponeva di un cospicuo numero di sindaci o di organizzazioni sul territorio.[1] La stessa campagna elettorale per le europee passò in secondo piano, mentre vi fu un attenzione maggiore per le amministrative.[1] A tal riguardo PSD e PNL, assai diversi sul piano ideologico[5], non pubblicarono sui propri siti internet un programma per le europee.[1]

Il principale argomento addotto in campagna elettorale fu quello della stabilità e dello sviluppo.[8] Sul programma la coalizione si vantava di aver incrementato il valore dei fondi europei a disposizione per il paese, di fare gli interessi degli agricoltori, di promuovere i prodotti rumeni in Europa e di aver ottenuto l'adesione allo spazio Schengen per le frontiere aeree e marittime. Tra le altre iniziative il programma elencava misure sul piano degli investimenti nell'energia, sul sostegno ai giovani, sulla digitalizzazione dei servici pubblici, sulla difesa della natura e sul supporto diplomatico ed economico alla Moldavia.[9]

La coalizione stabilì la propria sede presso una villa sita in Șoseaua Kiseleff a Bucarest, la stessa che aveva ospitato il quartier generale dell'Unione Social-Liberale tra il 2011 e il 2014.[10] Lo slogan era «Tifiamo per la Romania» (in romeno «Ținem cu România»).[9]

In un primo momento la coalizione vagliò quale capolista il nome del rappresentante della Commissione europea in Romania, l'indipendente Ramona Chiriac, che rinunciò alla designazione il 21 marzo 2024.[11][12] L'alleanza presentò le liste definitive all'Ufficio elettorale centrale il 5 aprile.[13] I primi due nomi erano quelli dei coordinatori della campagna elettorale, cioè Mihai Tudose (PSD) e Rareș Bogdan (PNL).[12][14] Nelle liste della coalizione figurava anche Maria Grapini, formalmente iscritta al PSD per concorrere alle elezioni europee, ma politicamente vicina al Partito Umanista Social Liberale (PUSL) di Dan Voiculescu, che presentava anche candidature separate.[15][16]

Alleanza per l'Unione dei Romeni[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 2023 l'Alleanza per l'Unione dei Romeni presentò il programma di governo per il 2024[17] e nel mese di luglio avanzò una lista di candidature per le elezioni europee e il relativo programma.[18][19] Nell'autunno 2023 si fece promotrice di un'alleanza con altri partiti minori da riunire in un cosiddetto "Polo sovranista"[20][21] e strinse un accordo con l'europarlamentare Cristian Terheș, leader del Partito Nazionale Conservatore Romeno, che si sarebbe presentato come capolista nelle liste dell'AUR alle europee.[22] Nel mese di dicembre Gheorghe Piperea fu designato coordinatore della campagna elettorale.[23] Nel febbraio 2024 si iscrisse all'AUR anche un altro membro del Parlamento europeo, Tudor Ciuhodaru.[24] A ridosso del voto europeo, nonostante il rafforzamento e la crescita nei sondaggi[25], alcune filiali del partito si ritirarono dall'AUR rivolgendo al presidente George Simion l'accusa di gestire la formazione in modo dittatoriale.[1]

In campagna elettorale i candidati dell'AUR utilizzarono un linguaggio nazionalista, populista ed euroscettico.[26] Nei manifesti elettorali e negli incontri con il pubblico il partito fece ampio ricorso alle immagini di personaggi considerati gloriosi per la storia rumena, quali Michele il Coraggioso, Stefano il Grande o Vlad III di Valacchia, paragonandoli ai propri candidati e valendosi anche di attori che li impersonavano.[26][27] Lo slogan scelto per la campagna fu «I difensori della patria rumena» («Apărătorii Patriei Române»).[28]

Tra le iniziative della campagna elettorale, tra il 2023 e il 2024 l'AUR acquisì una serie di pullman dotati di apparecchiature speciali, che attraversarono il paese offrendo assistenza medica gratuita agli abitanti delle comunità rurali grazie ad un team di medici volontari militanti del partito.[29]

Il vicepresidente dell'AUR Cladiu Târziu dichiarò di voler collaborare al Parlamento europeo con altri partiti che ne condividevano l'ideologia, al fine di cambiare quelle che riteneva le politiche distruttive della Commissione europea sull'immigrazione e l'energia sostenibile.[29] Târziu si augurava di aderire ai Conservatori e Riformisti Europei e di cooperare con Identità e Democrazia. Paragonò inoltre AUR ad altri gruppi quali Fratelli d'Italia, Lega, Diritto e Giustizia, Vox e Chega.[29]

Il programma si basava su undici punti. Il primo specificava di voler riconfigurare i rapporti con l'Unione europea, di battersi per la sovranità della Romania e di opporsi al globalismo. Il partito sosteneva il progetto di un'"Europa delle nazioni". Sul piano culturale AUR si proponeva di promuovere e rafforzare le espressioni della cultura nazionale, in modo da fortificare il sentimento patriottico e l'amore per il paese, oltre a consolidare i rapporti con la Chiesa. Dal punto di vista delle relazioni esterne l'obiettivo era quello di condurre una politica estera indipendente e non imposta dai poteri di Bruxelles o Mosca. Tra gli altri punti il partito sosteneva la piena adesione all'area Schengen, la riunificazione con la Moldavia e il consolidamento del ruolo della Romania nella NATO. Il resto del programma esponeva i progetti dell'AUR su assistenza sociale, istruzione e giovani, accesso ai fondi europei (con la riduzione della burocrazia), salute, agricoltura, sostegno alle aziende locali, turismo e ambiente.[8][30]

L'AUR presentò le liste all'Ufficio elettorale centrale l'8 aprile 2024.[28]

Alleanza Destra Unita[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2023 l'Unione Salvate la Romania annunciò che la capolista per le elezioni europee sarebbe stata il sindaco di Câmpulung, Elena Lasconi. Nel mese di novembre tuttavia l'ufficio nazionale del partito ne ritirò la candidatura, in seguito alle sue rivelazioni riguardanti il referendum del 2018 per il divieto dei matrimoni omosessuali, cui la Lasconi aveva votato per il "sì", in contrapposizione alle indicazioni dell'USR.[25][31][32]

Per far fronte all'indebolimento avvenuto nel corso del 2023, nei mesi successivi l'USR si avvicinò ad altri partiti della destra conservatrice (Partito del Movimento Popolare e Forza della Destra)[25][33]. I tre partiti giunsero ad un accordo per la formazione di una coalizione il 14 dicembre 2023[34] e quattro giorni più tardi comunicarono che avrebbero partecipato congiuntamente a tutte le tornate elettorali del 2024 con il nome di Alleanza Destra Unita.[35][36]

Il 28 gennaio 2024 la coalizione presentò i candidati e il programma[36][37], mentre il successivo 28 febbraio fu lanciato lo slogan «Non lasciare che ti rubino il futuro. Scegli la Romania moderna» (in romeno «Nu-i lăsa să-ţi fure viitorul. Alege România modernă»).[38] La coalizione fece propaganda elettorale anche all'estero, affiggendo in Italia dei manifesti in lingua romena rivolti alla comunità di migranti.[39]

Il programma basato su dodici punti prevedeva la piena ammissione della Romania all'area Schengen anche per le frontiere terrestri, l'adesione alla zona euro, un miglior utilizzo dei fondi europei, il rafforzamento della lotta alla corruzione e dello stato di diritto, il sostegno all'Ucraina nel conflitto con la Russia e l'appoggio al percorso europeo della Moldavia, oltre a diversi piani d'azione nel campo della salute, dell'istruzione, dell'agricoltura, delle pensioni, dell'ambiente.[8][40]

Il 17 marzo 2024 l'Ufficio elettorale centrale respinse in un primo momento la registrazione della coalizione per ragioni amministrative, mentre una sentenza della corte di cassazione due giorni più tardi ne riconobbe il diritto a partecipare alle elezioni.[41][42] ADU presentò le liste definitive l'8 aprile 2024.[43]

Altri partiti[modifica | modifica wikitesto]

  • SOS Romania: il partito di Diana Șoșoacă si definiva nazionalista, conservatore ed euroscettico.[44] Tra le prese di posizione del suo presidente vi fu anche quella del ritiro della Romania dall'Unione europea.[44] Malgrado la contiguità ideologica con l'AUR[45][46][47], SOS Romania decise di presentare liste proprie e in alcuni casi si contrappose all'Alleanza per l'Unione dei Romeni.[44][48] Il partito registrò le candidature l'8 aprile 2024.[43][49] Il 21 maggio rese pubblico il programma per le europee.[50] Tra le misure promesse dalla Șoșoacă figuravano la riapertura delle miniere; l'incoraggiamento all'utilizzo del denaro contante, la riduzione di tutte le tasse; la diminuzione dell'età pensionabile a 60 anni; il mantenimento del leu quale moneta nazionale; il risarcimento da parte della Commissione europea dei fondi utilizzati per la vaccinazione anti-COVID; la fine della vaccinazione obbligatoria e il ritiro di tutte le misure imposte dalle autorità di Bruxelles; lo stop agli aiuti all'Ucraina; l'uscita della Romania dall'Organizzazione mondiale della sanità; l'abrogazione di ogni legislazione europea che violasse la superiorità della Costituzione della Romania; il respingimento delle quote di migranti; la protezione della tradizione cristiana contro il globalismo e una presunta agenda LGBT; il divieto delle operazioni per il cambio di sesso e i matrimoni gay.[8][51]
  • Unione Democratica Magiara di Romania: il partito rappresentante la minoranza ungherese approvò i candidati nel corso del consiglio permanente del 1º marzo 2024[52] e presentò le liste il 10 aprile.[53] Nelle prime due posizioni confermò i suoi due europarlamentari uscenti Iuliu Winkler e Loránt Vincze.[54] Il partito pubblicò un piano di dodici priorità da difendere in sede europea: il sostegno alle norme UE per la protezione delle minoranze; maggiori fondi europei; nuovi posti di lavoro per i giovani; l'applicazione del salario minimo europeo; un processo decisionale per la gestione della migrazione che fosse competenza di ogni Stato membro; il supporto agli agricoltori locali e alle piccole imprese; una transizione all'economia verde equilibrata e non imposta dall'alto; azioni più forti contro l'estremismo (sull'ultimo punto l'UDMR faceva espresso riferimento all'AUR).[55]
  • REPER: il partito europeista di Dacian Cioloș rese pubblici i candidati l'11 marzo 2024[56] e presentò le liste il 10 aprile.[57] Tra i dieci punti del programma figuravano la lotta alla corruzione; il sostegno agli agricoltori; l'implementazione dell'economia verde; il miglioramento dell'istruzione e della salute; l'ingresso della Romania in Schengen; l'adozione dell'euro; l'istituzione di un esercito europeo; il supporto all'Ucraina e l'ammissione della Moldavia all'Unione europea.[58]
  • Partito Umanista Social Liberale: convalidò internamente le candidature nel corso del consiglio nazionale del 5 aprile 2024[59] e le presentò all'Ufficio elettorale centrale il 10 aprile. Secondo il suo presidente esecutivo Cristian Popescu Piedone l'obiettivo era superare la soglia di sbarramento.[60]

Sondaggi[modifica | modifica wikitesto]

https://en.wikipedia.org/wiki/Opinion_polling_and_seat_projections_for_the_2024_European_Parliament_election

Data Casa sondaggistica Campione PSD
PSE
PNL
PPE
AUR
ECR
USR
ALDE
PMP
PPE
FD
PPE
UDMR
PPE
SOS
ID
PRO
PSE
PUSL
PSE
REPER
-
Altri Vantaggio
53% 39%
53% 39%
7-15 Mag 2024 CSPS 2.613 27% 34% 25% 7% 3% 4% 7%
12-20 Apr 2024 INSCOP 1.100 46,6% 16,7% 13,8% 5,1% 4,5% 2,7% 1,5% 1,8% 7,3% 29,9%
5-9 Apr 2024 AtlasIntel 1.764 31,6% 19,9% 24,6% 4,9% 8% 3% 2,4% 3,3% 2,3% 7%
1-7 apr 2024 CSPS 4.085 27,2% 30,2% 23,4% 4,8% 2,8% 5,8% 5,8% 3%
26 Mar-2 Apr 2024 Sociopol 1.002 47% 23% 14% 4% 3% 1% 5% 3% 24%
19-28 Mar 2024 CURS 1.067 53% 14% 14% 5% 5% 4% 5% 39%
17-29 Mar 2024 CSPS 2.088 37% 27% 21% 4% 11% 10%
Mar 2024 Euractiv N.D. 42% 25% 14% 5% 5% 2% 1% 6% 17%
23 Feb-5 Mar 2024 Ipsos 970 42,4% 20,7% 14,2% 3,6% 5,9% 5,1% 3% 5,2% 21,7%
22-29 Feb 2024 INSCOP 1.100 43,7% 20,6% 13,7% 3,9% 6,4% 3,7% 0,9% 7,1% 23,1%
Feb 2024 Sociopol N.D. 42% 28% 15% 5% 3% 2% 1% 1% 3% 14%
N.D. 31% 17% 24% 13% 5% 3% 2% 1% 1% 3% 7%
Feb 2024 INSOMAR 1.030 40,8% 30,5% 11,5% 4,5% 2% 1,7% 1,5% 7,5% 10,3%
19-20 Feb 2024 Avangarde 950 31% 20% 18% 15% 5% 8% 2% 1% 11%
3-14 Feb 2024 CURS 1.067 31% 20% 20% 13% 4% 4% 2% 2% 4% 11%
15-27 Gen 2024 CURS 1.082 30% 19% 21% 14% 5% 4% 3% 4% 9%
16-24 Gen 2024 INSCOP 1.100 29,5% 18,8% 18,4% 12,9% 4,8% 6,5% 3% 0,5% 5,6% 10,7%
8-22 Gen 2024 Avangarde 1.150 31% 21% 19% 14% 5% 8% 1% 1% 10%
8-9 Gen 2024 INSOMAR 1.050 25% 21% 22% 9% 2% 3% 3% 1% 14% 3%
Gen 2024 Sociopol N.D. 29% 17% 23% 13% 5% 3% 2% 1% 1% 6% 6%
Gen 2024 CIRA 1.000 30% 20% 18% 14% 2% 2% 5% 6% 2% 1% 10%
26-30 Dic 2023 CURS 852 31% 19% 19% 9% 4% 1% 4% 5% 2% 4% 2% 12%
30 Ott-6 Nov 2023 Mercury Res. 1.227 28% 15% 19% 19% 4% 2% 3% 4% 1% 1% 4% 9%
26% 15% 21% 24% 5% 4% 1% 4% 2%
20-28 Set 2023 Avangarde 994 31% 21% 19% 13% 3% 1% 5% 5% 1% 1% 10%
11-25 Set 2023 LARICS 1.003 31,5% 22,9% 14,6% 15,2% 4,4% 3,2% 4,7% 3,5% 8,6%
28-31 Ago 2023 INSOMAR 1.030 25% 15% 27% 7% 3% 3% 4% 4% 2% 10% 2%
26 Maggio 2019 Elezioni 2019 22,5% 27% 22,4% 5,8% 5,2% 6,4% 4,5%

Affluenza[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo elettorale è stato di 18 267 732 elettori. L'affluenza in Romania si è attestata al 49,02%[61][62], con una crescita di circa 16 punti rispetto alle elezioni europee del 2014, quando fu del 32,44%[61] e di 9 punti rispetto alle ultime elezioni parlamentari in Romania del 2016, quando fu del 39,49%[61]. Nelle 441 sezioni di voto ubicate all'estero hanno votato 375 219 elettori[63].

Area Corpo elettorale Affluenza
h 12:00 h 15:00 h 18:00 h 21:00 Var. da 2014 Tot votanti
Romania 18 267 732 15,06% 27,68% 39,01% 49,02% Aumento 16,58% 8 954 959
Estero 375 219
Fonte: Biroul Electoral Central

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Liste Sigla Partito europeo Gruppo Voti % Seggi Differenza
% Seggi
Alleanza PSD PNL PSD
PNL

PSE
PPE

S&D
PPE
2 449 068 27,00 8
PSD: 4
PNL: 4
11,99 Aumento[64] 4 Aumento[64]
Alleanza per l'Unione dei Romeni AUR ECR ECR 54 942 0,61 - nuovo
Alleanza Destra Unita ADU
ALDE
PPE
-

RE
PPE
PPE
2 028 236 22,36 8
USR: 4
PMP: 4
FD: 4
11,99 Aumento[65] 4 Aumento[65]
Unione Democratica Magiara di Romania UDMR PPE PPE 476 777 5,26 2 1,04 Diminuzione Stabile
SOS Romania SOS - - 20 411 0,23 - nuovo
Partito Umanista Social Liberale PUSL - - 522 104 5,76 2 nuovo
Rinnoviamo il Progetto Europeo della Romania REPER - RE 2 040 765 22,50 8 nuovo
Partito degli Uomini Liberi POL - - 583 916 6,44 2 nuovo
Romania Socialista RS SE - 372 760 4,11 - 1,04 Diminuzione[66] Stabile[66]
Partito Grande Romania PRM - - 51 787 0,57 - nuovo
Partito dei Patrioti PP - - 53 351 0,59 - nuovo
Alternativa Giusta AD ECR - 40 435 0,45 - nuovo
Partito Diaspora Unita PDU - - 26 439 0,29 - nuovo
Partito Nuova Romania PNR 100 669 1,11 - nuovo
Partito Nazionale Contadino Maniu-Mihalache PNȚMM 100 669 1,11 - nuovo
Vlad Gheorghe Ind. - - 131 021 1,44 - nuovo
Paula Pîrvănescu Ind. - - 117 141 1,29 - nuovo
Nicolae Ștefănuță Ind. - - 100 669 1,11 - nuovo
Silvestru Șoșoacă Ind. - - 100 669 1,11 - nuovo
Paul Octavian Jurma Ind. - - 100 669 1,11 - nuovo
Ilie Cătălin Mustățea Ind. - - 100 669 1,11 - nuovo
Petru Mîndru Ind. - - 100 669 1,11 - nuovo
Totale 9 069 822 32
Voti nulli 274 415
Votanti (affluenza: 51,20%) 9 352 472
Aventi diritto voto 18 267 256

Europarlamentari eletti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Europarlamentari della Romania della X legislatura.

Era prevista l'elezione di 32 europarlamentari, con l'opzione di un trentatreesimo solamente dopo la realizzazione dell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Questi avrebbe dovuto essere Victor Negrescu, giunto nono nelle liste del PSD[67]. Victor Ponta, eletto nelle liste di PRO Romania, annunciò che avrebbe rinunciato all'incarico prima dell'inizio della legislatura, lasciando libero un posto per il collega Mihai Tudose, terzo nelle liste del partito[68][69]. I 32 europarlamentari eletti furono[67][68]:

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Reazioni[modifica | modifica wikitesto]

Già dai primi exit poll della sera del 26 maggio risultò che il PSD si trovava sotto la soglia del 30% e che gli alleati dell'ALDE non avrebbero oltrepassato lo sbarramento del 5%. La prima reazione venne da Klaus Iohannis, che ringraziò pubblicamente i rumeni per la partecipazione al voto europeo e a quello per il referendum sulla giustizia, affermando che il governo avrebbe dovuto rassegnare le proprie dimissioni[70][71].

Dragnea riconobbe la sconfitta, ma dichiarò che il partito non avrebbe lasciato la guida del governo, come richiesto dall'opposizione[71][72]. All'interno dello stesso PSD, tuttavia, si sollevarono voci di malcontento a causa del risultato negativo. Il vicepresidente Marian Oprișan affermò di aspettarsi l'addio di Dragnea alla presidenza[71][73], mentre il sindaco di Bucarest Gabriela Firea sottolineò che il PSD era a rischio di sparizione, come risultato delle sue politiche degli ultimi anni, e aveva bisogno di rilanciarsi per dimostrarsi come forza politica credibile[74]. Il 27 maggio 2019, quando lo spoglio non era ancora stato completato, l'Alta corte di cassazione e giustizia si pronunciò in via definitiva su un'inchiesta nella quale Dragnea figurava come imputato per abuso d'ufficio. Dopo numerosi rinvii, scaturiti dalla volontà di non influenzare la campagna elettorale, il tribunale condannò il leader del PSD a 3 anni e 6 mesi di detenzione, aprendo un'ulteriore breccia nel partito[75]. Il primo ministro Viorica Dăncilă, quindi, in qualità di presidente esecutivo del PSD assunse ad interim la funzione di presidente del partito e annunciò che, malgrado la gravità della situazione, non avrebbe rassegnato le proprie dimissioni[76].

L'Alleanza dei Liberali e dei Democratici di Călin Popescu Tăriceanu non riuscì a superare la soglia di sbarramento del 5% rimanendo senza europarlamentari[77], mentre il 30 maggio, ormai prossima all'espulsione, decise di abbandonare il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa di Verhofstadt[78].

Voto all'estero[modifica | modifica wikitesto]

Il voto all'estero fu caratterizzato da lunghe code presso le ambasciate, mentre numerosi elettori rimasero in attesa per ore per accedere ai seggi, insufficienti per il flusso di persone da gestire[79]. La situazione fu sottolineata dagli osservatori già nella giornata del 26 maggio, mentre Ludovic Orban annunciò che avrebbe denunciato il ministro degli esteri Teodor Meleșcanu per le condizioni in cui si erano svolte le operazioni di voto all'estero[80]. Meleșcanu respinse le critiche, affermando che il ministero di cui era titolare aveva fatto tutto il possibile per garantire la corretta realizzazione delle procedure di voto[81] mentre, scusandosi con gli elettori, il 27 maggio avviò una serie di indagini interne per far luce sulle situazioni più gravi[82]. Esprimendosi sulla vicenda, il 29 maggio il presidente Iohannis chiese le dimissioni immediate di Meleșcanu e del ministro degli affari interni Carmen Dan[83]. Mentre i due ministri si rifiutarono di dare seguito alle parole del presidente della repubblica, anche il primo ministro Dăncilă si schierò al fianco dei membri del suo governo, respingendo la richiesta[84]. Il 5 giugno la Direzione nazionale anticorruzione della Romania avviò un'inchiesta per far luce sulla vicenda[85]. Un rapporto ufficiale del ministero degli esteri, tuttavia, affermò che erano stati rispettati tutti gli obblighi di legge e che i rallentamenti erano dovuti principalmente alla contemporanea indizione del referendum sulla giustizia da parte del presidente della repubblica, che aveva triplicato i tempi necessari per esprimere il voto[86].

Per ovviare a tali difficoltà a partire dalle successive tornate elettorali, nel luglio 2019 il parlamento ratificò una legge che prevedeva l'introduzione del voto per corrispondenza e l'estensione a tre giorni del voto per le circoscrizioni estere[87].

Insediamento del Parlamento europeo[modifica | modifica wikitesto]

Il nuovo parlamento si insediò il 2 luglio. PNL, PMP e UDMR confermarono la propria partecipazione al Gruppo del Partito Popolare Europeo, garantendogli 14 membri.

Il PSD sotto la presidenza Dăncilă riallacciò i rapporti con il Partito del Socialismo Europeo, elemento che, malgrado gli attriti dei mesi precedenti, permise agli otto suoi rappresentanti di far parte del Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici anche nella nuova legislatura[88].

Gli otto membri dell'Alleanza 2020 USR PLUS confermarono i propositi espressi in campagna elettorale, legandosi al nuovo gruppo parlamentare Renew Europe, costituito sulle istanze del Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa e sostenuto dal presidente francese Emmanuel Macron, dal primo ministro olandese Mark Rutte e dal leader di Ciudadanos Albert Rivera[89]. Il 19 giugno Dacian Cioloș fu persino nominato capogruppo di Renew Europe al parlamento europeo[90].

PRO Romania, già membro osservatore del Partito Democratico Europeo (PDE) dall'8 febbraio 2019[91], ottenne lo status di membro a pieno titolo l'11 giugno 2019[92]. Nonostante ciò, il partito non fu ammesso al gruppo Renew Europe di cui il PDE faceva parte. Il PDE motivò l'esclusione affermando che PRO Romania era entrato nel partito europeo solamente dopo le elezioni e non aveva concorso alla campagna elettorale sotto la propria sigla[93]. La stessa Alleanza 2020 USR PLUS, del resto, si era opposta alla possibilità di condividere la propria partecipazione a Renew Europe con il partito di Victor Ponta[94]. Il 25 giugno il leader di PRO Romania annunciò di aver realizzato un accordo con l'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. I suoi due europarlamentari, quindi, parteciparono al gruppo S&D, pur senza entrare nella delegazione del PSD[95].

Commissione d'inchiesta per presunte frodi[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 giugno 2019 su iniziativa del PSD fu costituita una commissione parlamentare d'inchiesta incaricata di analizzare presunti casi di frode elettorale occorsi in occasione del voto del 26 maggio. Il primo ministro Dăncilă motivò la scelta con le numerose polemiche che seguirono la pubblicazione dei risultati, malgrado il presidente dell'Autorità elettorale permanente, Florin Mitulețu-Buică, avesse garantito che le operazioni di voto si fossero svolte in piena regolarità[96][97].

La commissione fu presieduta dal deputato PSD Lia Olguța Vasilescu e si prefiggeva di convocare rappresentanti dell'Autorità parlamentare permanente, dell'Ufficio elettorale centrale, del ministero degli esteri, del ministero degli interni, del servizio di telecomunicazioni speciali, della direzione per l'anagrafe e l'amministrazione delle basi di dati e dell'Istituto nazionale di statistica[96][98]. Il 9 luglio fu ascoltato il ministro degli interni Carmen Dan[99].

Note[modifica | modifica wikitesto]

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