Eugen Tomac

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Eugen Tomac

Europarlamentare
In carica
Inizio mandato2 luglio 2019
LegislaturaIX
Gruppo
parlamentare
PPE
CircoscrizioneRomania
Sito istituzionale

Membro della Camera dei deputati della Romania
Durata mandato19 dicembre 2012 –
20 giugno 2019
LegislaturaVII, VIII
Gruppo
parlamentare
PDL (fino a settembre 2013)
Non iscritti (settembre 2013-marzo 2015)
Democratico Popolare (marzo-giugno 2015)
Non iscritti (giugno 2015-luglio 2016)
UNPR (luglio-dicembre 2016)
PMP (da dicembre 2016)
CircoscrizioneEstero (VII)
Bucarest (VIII)
Sito istituzionale

Presidente del Partito del Movimento Popolare
In carica
Inizio mandato19 febbraio 2022
PredecessoreCristian Diaconescu

Durata mandato16 giugno 2018 –
9 dicembre 2020
PredecessoreTraian Băsescu
SuccessoreCristian Diaconescu

Durata mandato30 gennaio 2015 –
27 marzo 2016
PredecessoreElena Udrea
SuccessoreTraian Băsescu

Durata mandato23 luglio 2023[1] –
8 giugno 2014
PredecessorePartito creato
SuccessoreElena Udrea

Dati generali
Partito politicoPDL (fino al 2013)
PMP (dal 2013)
Titolo di studioLaurea in storia
UniversitàUniversità di Bucarest
ProfessioneStorico

Eugen Tomac (Babele, 27 giugno 1981) è un politico romeno.

È europarlamentare per il Partito Popolare Europeo dal 2019.

Precedentemente è stato membro della camera dei deputati della Romania in due mandati, segretario di Stato per i rumeni nel mondo dei governi Boc e Ungureanu e consigliere del presidente della Romania Traian Băsescu.

È stato a più riprese presidente del Partito del Movimento Popolare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

È nato nel villaggio di Babele (in ucraino Озерне) nel Distretto di Izmaïl, in Ucraina, da una famiglia di etnia rumena.[2] Si è trasferito in Romania a 17 anni grazie a una borsa di studio offerta dal governo.[3]

Ha seguito dei corsi presso il centro "Eudoxiu Hurmuzachi" per i rumeni all'estero e nel 2003 si è laureato in storia all'Università di Bucarest con una tesi dal titolo «Bessarabia, provincia rumena alla periferia dell'URSS».[2][3] Nel 2005 ha conseguito un master sulla storia della Romania nel XX secolo presso lo stesso ateneo con la tesi «Meccanismi di denazionalizzazione in URSS».[4][5]

Attività professionale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2000 ha fondato la "Lega dei giovani rumeni nel mondo" e nel 2005 il "Centro per l'educazione democratica", associazioni in cui ha organizzato attività educative per gli studenti e per le comunità rumene oltre i confini del paese.[2][3][6] Tra il 2004 e il 2006 ha gestito il programma "News to know" per ragazzi provenienti dalle zone rurali svantaggiate della Romania, con il supporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America.[3][7]

È stato redattore per la rivista "Magazin istoric" (2004-2006) e professore all'Istituto "Eudoxiu Hurmuzachi" (2007-2008).[3][4] Ha collaborato inoltre come giornalista con "Ziua", "Confluențe", Radio România Cultural e Televiziunea Română.[3]

Segretario di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005 è stato assunto dall'amministrazione presidenziale di Traian Băsescu come consigliere sui problemi dei rumeni all'estero.[2][3]

Nel 2008 si è iscritto al Partito Democratico Liberale, di cui è stato primo vicepresidente della filiale estera fino al 2012.[8] Il partito lo ha candidato come deputato alle parlamentari del 2008 nel collegio n. 2 per l'Europa orientale e l'Asia[9] ma, nonostante abbia ricevuto il maggior numero di preferenze (1.427), non ha ottenuto l'elezione per via della ripartizione dei seggi stabilita dalla legge elettorale.[2][10]

Nel gennaio 2009 è stato indicato dal governo Boc quale segretario di Stato per le relazioni con i rumeni nel mondo in seno al ministero degli esteri. Nel dicembre dello stesso anno, in seguito all'istituzione del Dipartimento per i rumeni nel mondo, ente in subordine al primo ministro, è stato trasferito alla guida della nuova struttura[11]. È stato confermato nello stesso ruolo anche nel successivo governo Ungureanu.[3][12] Durante l'incarico ha promosso la semplificazione delle procedure per l'acquisizione della cittadinanza rumena da parte dei moldavi e ha supportato altre iniziative per la Moldavia, quali donazioni di libri per le biblioteche e le scuole.[3] Dopo la sfiducia al governo Ungureanu, l'11 maggio 2012 si è dimesso da segretario di Stato.[3]

Il 18 maggio 2012 è stato nominato consigliere di Stato del presidente Băsescu presso il Dipartimento per le relazioni internazionali e le politiche europee.[11]

Deputato[modifica | modifica wikitesto]

Al voto del 9 dicembre 2012 ha conseguito il 78% delle preferenze nel collegio n. 2 della sezione estero ed è stato eletto deputato.[13] Il 21 dicembre è stato nominato presidente della Commissione per le comunità di rumeni nel mondo della camera.[14] Da deputato ha avuto varie prese di posizione per il sostegno alla comunità rumena di Timočka Krajina in Serbia, sulla sua rappresentatività istituzionale, sull'insegnamento in lingua romena nell'area e sul riconoscimento del diritto di culto ortodosso rumeno.[15][16] Si è inoltre espresso per l'agevolazione del riconoscimento della cittadinanza agli abitanti di etnia rumena negli altri stati.[17] Nel maggio 2013 ha aperto un proprio ufficio parlamentare a Chișinău in Moldavia.[18]

Ha ceduto la presidenza della commissione per i rumeni all'estero nel settembre 2013, in seguito alla decisione di lasciare il PDL.[19][20] Nel corso della legislatura è stato anche membro della Commissione comune per l'integrazione europea tra il Parlamento della Romania e il Parlamento della Repubblica di Moldavia (da marzo 2013 ad aprile 2014).[20]

Nel 2015 è stato inserito dalla Russia in una lista nera in cui figuravano 89 politici e funzionari dell'Unione europea a cui non era consentito l'ingresso nel paese, in risposta al regime di sanzioni contro Mosca.[21]

Presidente del Partito del Movimento Popolare[modifica | modifica wikitesto]

Al fianco di altri collaboratori del presidente della Romania, nel 2013 è stato tra i fondatori del Partito del Movimento Popolare, formazione politica di centro-destra voluta da Băsescu dopo i conflitti con la dirigenza del PDL.[19][22] Tra gli obiettivi del partito figuravano il sostegno all'integrazione europea della Moldavia e, a lungo termine, la sua riunificazione con la Romania.[23][24][25] Tomac ne è stato presidente ad interim dal 23 luglio 2013 fino all'organizzazione del primo congresso del partito del 7 giugno 2014, quando è stato nominato vicepresidente.[26][27] È tornato alla guida del PMP nel gennaio 2015, in conseguenza delle dimissioni di Elena Udrea.[28] È poi stato confermato al congresso dell'8 febbraio 2015.[29]

Nell'ottobre 2015 ha lasciato la presidenza a Traian Băsescu, appena iscrittosi al partito, mentre Tomac ha assunto la funzione di presidente esecutivo, che è stata formalizzata nel marzo dell'anno successivo.[30][31]

Alle elezioni locali del 2016 si è candidato a sindaco del Settore 1 di Bucarest ed è arrivato quarto con il 7% dei voti. Nel dicembre dello stesso anno è stato rieletto deputato per un secondo mandato. È stato quindi capogruppo del PMP alla camera, membro della Commissione per la politica estera, di quella per gli affari europei e di quella per l'integrazione europea della Moldavia.[20]

Il 16 giugno 2018 è succeduto a Băsescu alla presidenza del PMP.[32] Si è dimesso il 9 dicembre 2020, dopo l'insuccesso delle elezioni parlamentari, alle quali il PMP non ha oltrepassato la soglia di sbarramento.[33]

È tornato per la quarta volta alla presidenza del PMP dopo il congresso del 19 febbraio 2022[34], ma la sua nomina è stata contestata in tribunale dal suo predecessore Cristian Diaconescu, lo che accusava di violazioni procedurali allo statuto e si riteneva il presidente legittimo del partito.[35]

Europarlamentare[modifica | modifica wikitesto]

Alle europee del 2019 è stato eletto europarlamentare nelle liste del PMP insieme a Traian Băsescu e ha aderito al Gruppo del Partito Popolare Europeo. Al Parlamento europeo ha rivestito i ruoli di membro della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali e della sottocommissione per i diritti dell'uomo e di membro sostituto della Commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione. Ha fatto parte della delegazione all'assemblea parlamentare Euronest e dei comitati per le relazioni con la Serbia, l'Armenia, l'Azerbaigian e la Georgia.[36]

In qualità di eurodeputato le sue attività si sono concentrare sul partenariato orientale e sui Balcani, nonché sulla democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani, l'occupazione e le politiche sociali, la protezione della diaspora rumena e i diritti della minoranza rumena nel mondo. Nei suoi interventi nella plenaria del Parlamento europeo ha condannato la Russia e la Bielorussia per le presunte violazioni dei diritti umani, dello stato di diritto, della libertà di parola e contro le supposte interferenze di Mosca nella politica di altri Stati sovrani. Inoltre ha spesso espresso preoccupazione per la presenza di militari russi sul territorio della Repubblica di Moldavia e ha segnalato il pericolo dell'ammasso di truppe russe al confine ucraino.[37]

Ha manifestato in più occasioni il proprio sostegno per l'adesione di Romania e Bulgaria all'area Schengen.[38] Nel dicembre 2022 si è rivolto alla Corte di giustizia dell'Unione europea contro il veto posto dall'Austria alla Romania in sede di Consiglio Giustizia e Affari interni, invocando una violazione del diritto alla libera circolazione dei cittadini.[39] Il 26 ottobre 2023 il tribunale ha respinto il suo ricorso poiché inammisibile.[40] Nel 2024, dopo l'adesione a Schengen per le sole frontiere marittime e aeree, ha criticato quelle che a suo modo di vedere erano le debolezze e le reticenze delle autorità di Bucarest e ha sollecitato un'accelerazione dei negoziati per l'apertura anche dei confini terrestri.[41][42]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ad interim.
  2. ^ a b c d e (RO) Autobiografia di Eugen Tomac sul sito web personale, su eugentomac.ro (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2016).
  3. ^ a b c d e f g h i j (RO) Cine este Eugen Tomac, noul președinte al Partidului Mișcarea Populară: Fost membru PDL, consilier prezidențial și variantă de premier, Libertatea, 16 giugno 2018. URL consultato il 5 aprile 2024.
  4. ^ a b (RO) Curriculum vitae di Eugen Tomac sul sito della Camera dei deputati della Romania, su cdep.ro.
  5. ^ (RO) Sa intelegem scenariul din Republica Moldova. Rusia duce o campanie politică foarte agresivă, su contributors.ro, Contributors, 19 giugno 2015.
  6. ^ (RO) Echipa, su democracyeducation.eu, Centrul pentru Educație Democratică. URL consultato il 24 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2009).
  7. ^ (RO) Ambasadorul SUA a premiat viitorii jurnalisti ai Romaniei, su 2004.rgnpress.ro, Romanian Global News, 31 ottobre 2004. URL consultato il 24 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2007).
  8. ^ (RO) Cine este Eugen Tomac, deputatul român care îl schimbă pe Băsescu la șefia PMP, Ziarul de Gardă, 16 giugno 2018. URL consultato il 5 aprile 2024.
  9. ^ (RO) Anca Simina, PDL curăță listele de Don Juani, Evenimentul Zilei, 18 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2008).
  10. ^ (RO) Rezultatele votului din colegiul D2 pentru românii din afara granițelor (PDF), su becparlamentare2008.ro, Biroul Electoral Central (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2008).
  11. ^ a b (RO) Eugen Tomac a fost numit consilier de stat în administrația prezidențială din România, Unimedia, 18 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2012).
  12. ^ (RO) Monitorul Oficial al României, Anul 177 (XXI) — Nr. 919 (PDF), su dprp.gov.ro, Monitorul Oficial al României (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  13. ^ (RO) Rezultate Alegeri Parlamentare 2012. Cine este singurul candidat ARD care a câștigat alegerile cu peste 50%, Gândul, 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2013).
  14. ^ (RO) Eugen Tomac, ales președinte al Comisiei pentru românii de pretutindeni din Parlamentul României, Unimedia, 22 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2012).
  15. ^ (RO) Petruța Smântână, Eugen Tomac, preşedintele Comisiei parlamentare pentru românii de pretutindeni, Politica Românească, 15 giugno 2013.
  16. ^ (RO) Presedintele Comisiei pentru Romanii din afara garanitelor tarii a Camerei Deputaților, Eugen Tomac: orice divizare a minorității romanesti reprezinta dispret fata de intreaga natiune romana, su rgnpress.ro, Romanian Global News (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  17. ^ (RO) Deputatul Eugen Tomac cere posibilitatea dobândirii cetățeniei române pentru românii autohtoni din Serbia, Ucraina, Macedonia, Albania, Ungaria, Bulgaria, Croația, Grecia, su rgnpress.ro, Romanian Global News (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  18. ^ (RO) Ion Preasca, Deputatul român Eugen Tomac îşi deschide birou la Chişinău, Adevărul, 22 aprile 2013.
  19. ^ a b (RO) Deputatul Eugen Tomac a demisionat din PDL și se alătură Mișcării Populare, Mediafax, 19 luglio 2023.
  20. ^ a b c (RO) Profilo di Eugen Tomac sul sito della Camera dei deputati della Romania, su cdep.ro.
  21. ^ (DE) Russische "Visasperrliste" vom RAM am 27.5. an EU-Delegation Moskau übergeben (PDF), Yle, 26 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2015).
  22. ^ (EN) Popular Movement Party (PMP) officially registered, ActMedia.eu, 24 luglio 2013.
  23. ^ (EN) Tomasz Dąborowski, Prospects for the centre-left government in Romania, su osw.waw.pl, Centre for eastern studies, 11 gennaio 2017. URL consultato il 6 aprile 2024.
  24. ^ (EN) Popular Movement Party (PMP) officially registered, ActMedia.eu, 24 luglio 2013.
  25. ^ (RO) Congres la partidul lui Basescu: Vot unanim pentru obiectivul unirii Romaniei cu R. Moldova, Ziare, 27 marzo 2016.
  26. ^ (RO) Partidul Mişcarea Populară şi-a depus actele de înfiinţare. Tomac: Suntem parteneri ai preşedintelui, Jurnalul Național, 23 luglio 2013.
  27. ^ (RO) Sebastian Zachmann e Mădălina Mihalache, Elena Udrea a fost aleasă preşedintele PMP şi a anunţat candidatul partidului la preşedinţie: Cristian Diaconescu, Adevărul, 7 giugno 2014.
  28. ^ (RO) Elena Udrea s-a autosuspendat din funcţia de preşedinte al Partidului Mişcarea Populară, Jurnalul Național, 29 gennaio 2015.
  29. ^ (RO) Congres PMP: Apariție surprinzătoare a lui Traian Băsescu, absență motivată a Elenei Udrea. Eugen Tomac a fost ales președinte, România liberă, 8 febbraio 2015. URL consultato il 19 maggio 2015.
  30. ^ (RO) Mihai Ivascu e Alina Neagu, Congresul PMP Traian Basescu a fost ales presedintele partidului: E pacat sa plec cu experienta acumulata in cele mai inalte functii ale statului roman fara sa v-o impartasesc, HotNews, 24 ottobre 2015.
  31. ^ (RO) Băsescu, votat preşedinte al PMP în unanimitate, Bursa, 27 marzo 2016. URL consultato il 2 aprile 2024.
  32. ^ (RO) Eugen Tomac a fost ales președinte al PMP, la Congresul Extraordinar al partidului, in Libertatea, 16 giugno 2018. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  33. ^ (RO) Eugen Tomac a demisionat de la șefia PMP, su hotnews.ro, HotNews, 9 dicembre 2020. URL consultato il 9 dicembre 2020.
  34. ^ (RO) Congres PMP: Eugen Tomac, ales președinte, HotNews, 19 febbraio 2022.
  35. ^ (RO) Disputa pentru șefia PMP, un război care are la mijloc mulți bani. Eugen Tomac și Cristian Diaconescu își joacă supraviețuirea politică, Fanatik, 10 maggio 2022.
  36. ^ Profilo di Eugen Tomac sul sito del Parlamento europeo, su europarl.europa.eu.
  37. ^ Contributi alle discussioni in Aula sul sito del Parlamento europeo, su europarl.europa.eu.
  38. ^ (RO) Eurodeputatul Eugen Tomac: „România a ratat intrarea în Schengen în acest an. Anul viitor nu există aproape nicio şansă”, Digi 24, 4 dicembre 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  39. ^ (RO) Eugen Tomac a cerut ANULAREA votului Austriei la Curtea de Justiție a Uniunii Europene, Realitatea, 13 dicembre 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  40. ^ (RO) Eugen Tomac anunță că va ataca în recurs la Curtea de Justiție a UE decizia Tribunalului UE privind procesul Schengen, G4 Media, 29 ottobre 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  41. ^ (RO) Tomac: Aderarea la Schengen cu granița terestră, în prima parte a anului viitor, RFI, 26 marzo 2024. URL consultato il 6 aprile 2024.
  42. ^ (RO) Tomac despre intrarea in Schengen: actuala putere vrea sa ne prezinte un mare esec drept o uriasa victorie, Agerpres, 8 gennaio 2024. URL consultato il 6 aprile 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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