Janet Jackson's Rhythm Nation 1814

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Rhythm Nation 1814)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Janet Jackson's Rhythm Nation 1814
album in studio
ArtistaJanet Jackson
Pubblicazione19 settembre 1989
Durata64:28
Dischi1
Tracce20
GenereContemporary R&B[1]
EtichettaA&M Records
ProduttoreJimmy Jam & Terry Lewis, Janet Jackson, Jellybean Johnson
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera di Hong Kong Hong Kong[2]
(vendite: 7 500+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda[3]
(vendite: 7 500+)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[4]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[5]
(vendite: 25 000+)
Dischi di platinoBandiera del Canada Canada[6]
(vendite: 100 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[7]
(vendite: 300 000+)
Bandiera dell'Australia Australia (2)[8]
(vendite: 140 000+)
Bandiera del Giappone Giappone (2)[9]
(vendite: 400 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (6)[10]
(vendite: 6 000 000+)
Janet Jackson - cronologia
Album precedente
(1987)
Album successivo
(1993)
Logo
Logo del disco Janet Jackson's Rhythm Nation 1814
Logo del disco Janet Jackson's Rhythm Nation 1814
Singoli
  1. Miss You Much
    Pubblicato: 22 agosto 1989
  2. Rhythm Nation
    Pubblicato: 24 ottobre 1989
  3. Escapade
    Pubblicato: 8 gennaio 1990
  4. Alright
    Pubblicato: 4 marzo 1990
  5. Come Back to Me
    Pubblicato: 18 giugno 1990
  6. Black Cat
    Pubblicato: 28 agosto 1990
  7. Love Will Never Do (Without You)
    Pubblicato: 2 ottobre 1990
  8. State of the World
    Pubblicato: 6 febbraio 1991

Janet Jackson's Rhythm Nation 1814, solitamente ricordato come Rhythm Nation 1814 o più semplicemente come Rhythm Nation, è il quarto album in studio della cantautrice statunitense Janet Jackson, pubblicato il 19 settembre 1989 dalla A&M Records.

Secondo album della cantante ad essere co-prodotto dal duo Jimmy Jam & Terry Lewis, divenne il secondo album della Jackson a conquistare la posizione numero 1 della classifica statunitense Billboard 200 dopo Control. Dall'album vennero estratti 8 singoli, 7 dei quali arrivarono tra i primi 5 posti della classifica Billboard Hot 100 (stabilendo un record) e 4 dei quali raggiunsero la posizione numero 1 in tre anni diversi tra il 1989 e il 1991: Miss You Much, Escapade, Black Cat e Love Will Never Do (Without You).[11] Il disco venne certificato con 6 dischi di platino negli Stati Uniti, risultando l'album di maggior successo del 1990 nel paese.[12] La rivista Rolling Stone l'ha inserito al 275º posto della sua "lista dei 500 migliori album".[13]

L'album ha ricevuto 9 nomination ai Grammy Award, facendo diventare Janet Jackson la prima artista donna ad essere nominata al premio Produttore dell'anno e vincendo un Grammy come Miglior video musicale di lunga durata per il cortometraggio Rhythm Nation 1814 Film contenente i video di Miss You Much, The Knowledge e Rhythm Nation.[14] Ha ricevuto inoltre 5 American Music Award, 8 Billboard Music Award e 2 MTV Video Music Award tra i quali il prestigioso Video Vanguard Award.[15]

Nel marzo 2021, l'album è stato inserito nel prestigioso National Recording Registry degli Stati Uniti venendo descritto come «tesoro audio degno di essere conservato per sempre in base alla sua importanza culturale, storica o estetica nel patrimonio sonoro registrato della Nazione».[16] Il co-produttore dell'album, Jimmy Jam, ha ringraziato per l'onore dichiarando[17]:

«Volevamo che Rhythm Nation comunicasse davvero un potenziamento. Cercava di descrivere la realtà, ma era anche un invito all'azione. Lo scopo di Janet era guidare le persone e farlo attraverso la musica, che penso sia il massimo unificatore di persone. Al punto in cui siamo nella società odierna, i testi di Rhythm Nation e State of the World risuonano in modo altrettanto potente, se non di più, come una narrazione di ciò che sta accadendo nella società. Non esiste una data di scadenza per l'ottima musica.»

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il successo riscosso dall'album Control nel 1986, la cantante fu incoraggiata ad assumere maggior controllo creativo sul suo lavoro.[18] Secondo Billboard, la A&M Records voleva un seguito di Control. Si vociferò addirittura che la casa discografica desiderasse un disco dal titolo Scandal, incentrato sulla vita privata e sulla famiglia della Jackson.[19] Jimmy Jam negò quest'ultima tesi, ma confermò che l'etichetta chiedeva un «Control numero 2».[20] Janet si oppose: «Non volevo fare questo, ma qualcosa in cui credevo sul serio e di cui mi sentivo sicura».[21]

Genesi dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

(EN)

«We are a nation with no geographic boundaries, bound together through our beliefs.
We are like-minded individuals, sharing a common vision, pushing toward a world rid of color-lines.»

(IT)

«Siamo una nazione senza confini geografici, unita da ciò in cui crediamo.
Siamo individui uniti da un'opinione, che condividono una visione unica, alla ricerca di un mondo privo di confini tra i colori.»

L'album rappresentò una svolta significativa nella carriera dell'artista: oltre ai pezzi più leggeri sulle relazioni amorose, già presenti in Control, ospitò infatti brani di interesse sociale che affrontavano argomenti quali il superamento del razzismo tra bianchi e neri, le difficoltà dei bambini dei quartieri poveri nel trovare una collocazione all'interno della società e l'importanza dell'istruzione scolastica per le classi sociali subalterne per poter migliorare il loro stile di vita. Il titolo dell'album faceva riferimento al diritto all'istruzione per le donne, che fu riconosciuto negli Stati Uniti nel 1814. Il 1814 fu anche l'anno in cui venne composto l'inno nazionale statunitense The Star Spangled Banner; il riferimento all'inno è un suggerimento di come la musica, in questo caso identificata con l'inno nazionale, sia sovranazionale e possa superare i confini etnici.[22] Alcuni notarono inoltre come "R" (Rhythm) e "N" (Nation) fossero rispettivamente la 18ª e la 14ª lettera dell'alfabeto inglese, ma Janet disse che si trattava di un caso.[19]

La scelta della popstar di cantare brani dalle tematiche sociali fu criticata in un primo momento.[23] Jimmy Jam raccontò che Janet si interessò di tematiche sociali dopo aver seguito al telegiornale un massacro in una scuola negli Stati Uniti. I brani Livin' in a World (They Didn't Make), Rhythm Nation e State of the World furono ispirati a questa tragedia.[19] Il titolo "Rhythm Nation" fu concepito dalla cantante in una conversazione con i suoi produttori: «Pensai che sarebbe stato fantastico creare una nazione nostra» e aggiunse «che sarebbe stata una nazione con un messaggio positivo, in cui chiunque avrebbe potuto vivere».[19][24] Lo scopo principale della cantante era sensibilizzare il pubblico più giovane. La Jackson si ispirò a Joni Mitchell, Bob Dylan, Tracy Chapman e agli U2, tutti artisti con un seguito già adulto e impegnato[25], ma anche a suo fratello Michael Jackson che, negli anni precedenti, aveva pubblicato sempre più canzoni con tematiche sociali, come We Are the World, We Are Here to Change the World e Man in the Mirror[15], la Jackson dichiarò: «Non sono così ingenua, so che un album o una canzone non cambieranno il mondo. Voglio solo, attraverso la mia musica e il mio ballo, indirizzare l'attenzione e gli sforzi della gente verso qualcosa che faccia in qualche modo la differenza».[26]

Produzione e registrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il co-produttore dell'album, Jimmy Jam.
Il co-produttore dell'album, Terry Lewis.

Rhythm Nation 1814 fu registrato nel corso di sette mesi ai Flyte Tyme Studios di Minneapolis, principalmente nell'inverno 1988. Secondo Jimmy Jam, lui, Lewis e la Jackson si isolarono per dedicarsi all'album. Nessun delegato della A&M Records fu invitato a partecipare alle sessioni in studio.[27] Il trio produsse i brani Rhythm Nation, State of the World, Alright, Escapade, Come Back to Me e Someday Is Tonight. Cinque brani furono scritti e prodotti da Jam e Lewis senza la Jackson: The Knowledge, Miss You Much, Love Will Never Do (Without You) e Livin' in a World (They Didn't Make), mentre Black Cat fu scritto dalla sola Janet e prodotto da Jellybean Johnson. John McClain fu il produttore esecutivo dell'album. Il disco faceva grande uso di sintetizzatori e batteria.[28] Jam e Lewis aggiornarono il loro materiale di studio provando nuovi strumenti tra batterie e tastiere. Se Control faceva grande uso del LinnDrum, le canzoni di Rhythm Nation 1814 furono registrate con un E-mu SP-1200, strumento tipico della musica hip hop di quegli anni. Il sintetizzatore analogico Oberheim OB-8 e altri della Sequential Circuits furono utilizzati durante il missaggio e l'incisione. L'unico strumento usato in Control presente anche in Rhythm Nation 1814 fu una tastiera Ensoniq Mirage.[27] Per prime furono registrate le basi di Miss You Much, Love Will Never Do (Without You) ed Escapade, considerate più vicine alle «orecchiabili canzoni movimentate» che la Jackson, Jam e Lewis avevano realizzato per Control, «un perno della musica dance e pop degli anni Ottanta».[27][29] Jam ricordò come la cantante amasse registrare la parte vocale con un solo scheletro della canzone, e che altri strumenti fossero aggiunti in un secondo momento, in modo che la sua voce ricoprisse un ruolo centrale.[30] «Janet ha registrato anche tutti i cori e non solo la voce principale. Lei ama cantare tutte le parti, è un disco cantato da Janet al cento per cento».[27] Nella traccia Rhythm Nation la sua voce va da Sib3 a un Sol5.[31] Il musicologo Richard J. Ripani notò come l'album sia un compendio di rhythm and blues contemporaneo «che fa uso di elementi comuni a tutto il genere rhythm and blues, come i campionamenti in loop di Thank You (Falettinme Be Mice Elf Agin) di Sly and the Family Stone, swing triplicati, parti rappate e note blues (re e sol naturali)».[32] Jon Pareles notò come l'album si adattasse a vari formati radiofonici, dal pop alle ballate alla contemporanea adulta, fino al rock.[33] Black Cat riscosse attenzione non solo per essere stata composta interamente da Janet Jackson, ma per allontanarsi dal resto del suo repertorio, in quanto un brano hard rock, prodotto da Jellybean Johnson e con Dave Berry alla chitarra, fu inciso con un misto di amplificatori Rockman e Marshall, per conferire alla canzone un sound heavy metal.[30] Secondo Amanda Petrusich di The New Yorker, l'album racchiude numerosi generi musicali, tra cui l'hip hop (Alright), l'hard rock (Black Cat), il new jack swing (Rhythm Nation), il bubblegum pop (Escapade) e l'R&B (Somebody Is Tonight).[34]

Tematiche[modifica | modifica wikitesto]

Janet Jackson interpreta Rhythm Nation nel 2011 durante l'Up Close and Personal World Tour.

Le prime canzoni in scaletta affrontavano il tema delle ingiustizie sociali, mentre le ultime esploravano l'amore, le relazioni romantiche e la sessualità. L'omogeneità dell'album, dei singoli e dei video si rifletteva in immagini in bianco e nero, dominate da uno stile militare.[27] Jam spiegò: «Mettere Rhythm Nation, Living in a World e The Knowledge come prime tre canzoni del disco serviva a stabilirne il tono. La continuazione doveva essere: «Avete afferrato il concetto? Bene. Ora si balla... e si passava a Miss You Much. Era una struttura voluta».[35] Jam aggiunse che, per motivi puramente commerciali, sarebbe andata meglio «una bellissima foto a colori di Janet in copertina» e che «l'album si sarebbe dovuto chiamare Escapade, le prime tracce sarebbero potute essere Miss You Much, Love Will Never Do (Without You) ed Escapade, con Livin' in a World (They Didn't Make), The Knowledge e Rhythm Nation in chiusura, ma le immagini che si sarebbero venute a creare non sarebbero state le stesse».[27] Kate Kelly scrisse che l'album «rivela una coscienza sociale, un interesse per l'istruzione, la demonizzazione delle droghe, l'importanza di avere accesso a vitto e alloggio. Si può pensare che siano argomenti poco importanti per la musica dance o per il pop radiofonico, ma la Jackson mette insieme le sue idee con un istinto dance che fa battere i cuori di chiunque si lanci in pista per ballare».[36] Variety lo definì «quasi un concept album le cui prime tre canzoni parlano di criminalità, della diffusione del crack, di razzismo, senzatetto e analfabetismo infantile, non esattamente la ricetta ideale per far festa. E tuttavia il disco ha riscosso più successo di Control».[35]

(EN)

«In complete darkness we are all the same,
it is only our knowledge and wisdom that separates us.
Don't let your eyes deceive you.»

(IT)

«Nell'oscurità assoluta siamo tutti uguali,
sono solo le nostre conoscenze e la nostra saggezza a distinguerci.
Non lasciarti ingannare dagli occhi.»

I video[modifica | modifica wikitesto]

L'album venne ampiamente promosso tramite dei video musicali elaborati e con grandi coreografie che vennero acclamati da pubblico e critica. I primi due singoli estratti, Miss You Much e Rhythm Nation, vennero accompagnati da due videoclip, collegati tra loro, girati in bianco e nero: entrambi presentavano coreografie elaborate mentre il secondo era caratterizzato da una complessa coreografia in stile militare. Entrambi i video facevano parte di un cortometraggio di 30 min. chiamato Rhythm Nation 1814 Film costruito utilizzando come colonna sonora tre brani dell'album, Miss You Much, The Knowledge e Rhythm Nation, che narra di due ragazzini, uno bianco e uno di colore, che per vivere fanno i lustrascarpe e aspirano a essere musicisti. Uno dei due ragazzini diventa vittima della droga e muore ucciso da uno spacciatore, lasciando solo e disperato l'amico. Nel 1990 vinse un Grammy Award nella categoria "Best Long Form Music Video" ("Miglior video di lunga durata").[14] Il video di Alright era ambientato invece negli anni '40 e vedeva anche la presenza del musicista Cab Calloway come guest star, mentre il video di Love Will Never Do (Without You) venne girato dal famoso fotografo delle top model, Herb Ritts, e per la prima volta mostrava una Janet con la pancia scoperta e in atteggiamenti sexy.[37][38]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Rolling Stone[39]
AllMusic[40]
Los Angeles Times[41]
The Village Voice[42]A-

Il disco fu accolto positivamente dalla critica musicale, sebbene qualcuno si stupì dell'interesse della Jackson verso tematiche socio-politiche.[18] Il Los Angeles Times definì l'album «intrigante ed eterogeneo», spaziando «dalla denuncia sociale a pezzi sensuali e provocanti, dalla musica dance a canzoni di influenza jazz e di musica brasiliana» aggiungendo che «vocalmente, [Janet] Jackson si espone di più - non nascondendosi dietro la magia tecnologica tanto quanto aveva fatto in Control. La sua voce, tuttavia, rimane in qualche modo sottile ed esile».[43] Rolling Stone apprezzò l'interesse al sociale di Janet Jackson, «che abbandona un punto di vista egoista per uno più universale, invitandoci a fare lo stesso».[44] La testata lodò l'equilibrio di «disperazione e ottimismo, frustrazione e speranza» contenuto nelle tracce dalle tematiche sociali.[44] Keyboard Magazine definì il disco «una potente testimonianza di integrazione razziale, responsabilità sociale e integrità personale».[45] Il The Boston Globe paragonò il disco della Jackson ai lavori degli Aerosmith e di Billy Joel, definendolo «un disco dance con una coscienza sociale impenitente, che tratta i temi di droga, senzatetto, analfabetismo e ribellione adolescenziale. La Jackson si è spinta molto oltre l'immagine superficiale di cantante dance, attirando l'interesse di quegli amanti del rock e del rap che di solito voltano la testa dall'altra parte». Il San Francisco Chronicle considerò l'album il degno successore di Control: «a cavallo tra i due estremi del romanticismo e dell'impegno sociale a portata di tutti».[46] In una recensione del The New York Times Jon Pareles paragonò il disco ai Pink Floyd e a The Dark Side of the Moon (1973) e ai Guns N' Roses con il loro Appetite for Destruction (1987),[33] pur rimarcando come «la musica è compatta, cerca di mascherare imperfezioni e rivela ritmi artificiali e robotici; ma la voce tutta gola della signorina Jackson, accompagnata da cori di se stessa o armonie annacquate, non barcolla né s'infrange mai».[33] Robert Christgau scrisse per The Village Voice: «La sua voce è incerta nel dichiarare vaghe pretese sociali come lo è nel dichiarare la sua posizione nei confronti della sessualità, ma la musica resta il messaggio».[47]

A distanza di anni, l'album non manca di incontrare pareri favorevoli. Slant Magazine ha definito il disco «un capolavoro»:[48] «La sua femminilità era più credibile, con un tocco di viva mascolinità, con un piglio più adulto, ma con una fanciullezza più spontanea. Si tratta di elementi necessari per il progetto di Janet di divenire portavoce di un'utopia multiculturale e internazionale».[48] Sebbene abbia definito la voce della Jackson «friabile e fragile», AllMusic lodò lo spirito del disco, definendolo «pieno di perle» e dichiarando: «Per chi intenda acquistare il suo primo disco di Janet Jackson, Rhythm Nation merita persino di più di Control, e non è poco».[49]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 l'album ricevette 4 nomination ai Grammy Awards come Miglior strumentazione per Rhythm Nation, Miglior canzone femminile rhythm and blues per Miss You Much mentre il cortometraggio realizzato per accompagnare Rhythm Nation fruttò alla Jackson un Grammy per il Miglior video musicale di lunga durata.[14] La cantante fu inoltre nominata come Miglior produttrice dell'anno, diventando la prima artista donna a venire nominata per questa categoria.[50][51] L'anno successivo ricevette invece tre nomination per i singoli Alright e Black Cat.[52]

Agli American Music Award del 1990 e del 1991, ricevette invece i premi come Artista femminile dance preferita, Artista femminile Pop/Rock preferita, Artista femminile Soul/R&B preferita, Singolo dance preferito e Singolo R&B preferito (entrambi per Miss You Much).[15]

Dalla rivista Billboard ricevette invece i riconoscimenti come Top Hot 100 Singles Artist of the Year, Top Selling Album of the Year (Album più venduto dell'anno), Top Selling R&B Album of the Year (Album R&B più venduto dell'anno), Top Selling R&B Albums Artist of the Year, Top Selling R&B Artist of the Year (Artista R&B più venduta dell'anno), Top Dance Club Play Artist of the Year (Miglior artista di musica dence/club dell'anno) e Top Hot Dance 12" Singles Sales Artist of the Year.[15]

Agli MTV Video Music Awards 1990 ricevette invece i premi come Miglior coreografia (per Rhythm Nation) e il prestigioso Video Vanguard Award[15] mentre, lo stesso anno, l'artista venne onorata con una stella sulla Hollywood Walk of Fame.[53]

Nel marzo 2021, l'album è stato inserito nel prestigioso National Recording Registry degli Stati Uniti venendo descritto come «tesoro audio degno di essere conservato per sempre in base alla sua importanza culturale, storica o estetica nel patrimonio sonoro registrato della Nazione».[17]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Interlude: Pledge – 0:47
  2. Rhythm Nation – 5:31 (Janet Jackson, James Harris III, Terry Lewis)
  3. Interlude: T.V. – 0:22
  4. State of the World – 4:48 (Janet Jackson, James Harris III, Terry Lewis)
  5. Interlude: Race – 0:05
  6. The Knowledge – 3:54 (James Harris III, Terry Lewis)
  7. Interlude: Let's Dance – 0:03
  8. Miss You Much – 4:12 (James Harris III, Terry Lewis)
  9. Interlude: Come Back – 0:21
  10. Love Will Never Do (Without You) – 5:50 (James Harris III, Terry Lewis)
  11. Livin' in a World (They Didn't Make) – 4:41 (James Harris III, Terry Lewis)
  12. Alright – 6:26 (Janet Jackson, James Harris III, Terry Lewis)
  13. Interlude: Hey Baby – 0:10
  14. Escapade – 4:44 (Janet Jackson, James Harris III, Terry Lewis)
  15. Interlude: No Acid – 0:05
  16. Black Cat – 4:50 (Janet Jackson)
  17. Lonely – 4:59 (James Harris III, Terry Lewis)
  18. Come Back to Me – 5:33 (Janet Jackson, James Harris III, Terry Lewis)
  19. Someday Is Tonight – 6:00 (Janet Jackson, James Harris III, Terry Lewis)
  20. Interlude: Livin'...in Complete Darkness – 1:07

Durata totale: 64:28

Successo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

L'album debuttò al numero 28 della Billboard 200, raggiungendo infine la posizione numero 1 e rimanendo in cima alla classifica per 4 settimane consecutive, vendendo 3 milioni di copie entro i primi 4 mesi dalla sua uscita e diventando l'album più venduto del 1990 negli Stati Uniti.[12][22] La Recording Industry Association of America (RIAA) ha certificato l'album 6 volte disco di platino. A livello internazionale, l'album ha raggiunto il numero 1 in Australia, dove è stato certificato doppio platino dall'Australian Recording Industry Association (ARIA), e in Sudafrica. In Canada è entrato tra i primi 5 ed è stato certificato platino. L'album raggiunse il numero 4 nel Regno Unito, ricevendo una certificazione di platino. È anche entrato nella top ten del Giappone e della Nuova Zelanda, dove è stato certificato doppio platino e oro. Raggiunse la top 25 della Svezia, nonché la top 30 nei Paesi Bassi e in Germania. Ha anche ricevuto certificazioni d'oro in Svizzera e Hong Kong.[15] In tutto si certificano vendite per oltre 12 milioni di copie in tutto il mondo.[15]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Paese (1989–91) Posizione
massima
Australia 1
Canada 5
Paesi Bassi 28
Germania 39
Giappone 8
Nuova Zelanda 9
Svezia 24
Svizzera 23
Regno Unito 4
Billboard (USA) 1
Album rhythm and blues/hip hop (USA) 1

Classifiche di fine anno[modifica | modifica wikitesto]

Anno (1990) Posizione
Stati Uniti[12] 1
Anno (1991) Posizione
Australia[54] 13

Classifiche di tutti i tempi[modifica | modifica wikitesto]

Classifica Posizione
Stati Uniti[55] 94

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Touré, Janet, su rollingstone.com, Rolling Stone, 24 giugno 1993. URL consultato il 31 maggio 2019.
    «On Control and Rhythm Nation, Jackson’s collaborators, producers Jimmy Jam and Terry Lewis, were hotter than a flame’s bright yellow center. Those albums are exemplary late-Eighties state-of-the-art R&B»
  2. ^ (EN) Gold Disc Award presented [1977-2008], su ifpihk.org, IFPI Hong Kong. URL consultato il 27 gennaio 2021.
  3. ^ Scapolo, Dean (2007), The Complete New Zealand Music Charts 1966–2006, ISBN 978-1-877443-00-8
  4. ^ (NL) Goud & Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 13 dicembre 2022.
  5. ^ The Official Swiss Charts and Music Community: Awards (Janet Jackson; 'Rhythm Nation'), Hung Medien, su swisscharts.com.
  6. ^ Canadian album certifications – Janet Jackson – Rhythm Nation 1814, Music Canada. Copia archiviata, su musiccanada.com. URL consultato il 5 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012)..
  7. ^ British album certifications Janet Jackson – 'Janet Jackson's Rhythm Nation 1814', British Phonographic Industry. https://www.bpi.co.uk/brit-certified/.
  8. ^ Kent, David (2003), Australian Chart Book 1970–1992, ISBN 0-646-11917-6
  9. ^ Japanese album certifications – Janet Jackson – 'Rhythm Nation 1814', Recording Industry Association of Japan. http://www.riaj.or.jp/data/others/gold/198909.html.
  10. ^ American album certifications – Janet Jackson – 'Rhythm Nation 1814', Recording Industry Association of America. Copia archiviata, su riaa.com. URL consultato il 5 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012)..
  11. ^ Sal Cinquemani, 'Janet Jackson's Rhythm Nation 1814' Turns 30: All the Songs Ranked, su Billboard, 19 settembre 2019.
  12. ^ a b c Year End Charts, su Billboard. URL consultato il 13 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2008).
  13. ^ (EN) 500 Greatest Albums of All Time, su Rolling Stone, 31 maggio 2012.
  14. ^ a b c (EN) Janet Jackson, su GRAMMY.com, 19 novembre 2019.
  15. ^ a b c d e f g Craig Halstead, Chris Cadman, Janet Jackson: For The Record, 2015, ISBN 978-1508697213.
  16. ^ (EN) Jon Blistein, Janet Jackson, Nas, Kermit the Frog Added to National Recording Registry, su Rolling Stone, 24 marzo 2021. URL consultato il 25 marzo 2021.
  17. ^ a b (EN) Chris Willman, National Registry Adds 25 Records: Janet Jackson, Nas, Kermit the Frog, Marlo Thomas, Jackson Browne, FDR and More, su Variety, 24 marzo 2021. URL consultato il 25 marzo 2021.
  18. ^ a b Martin Strong, The Great Rock Discography: Complete Discographies Listing Every Track, Canongate U.S., 2004, p. 749, ISBN 978-1-84195-615-2.
  19. ^ a b c d Fred Bronson, Billboard's Hottest Hot 100 Hits, Watson-Guptill, 2002, p. 362, ISBN 978-0-8230-7738-0.
  20. ^ Kenneth Patridge, Jimmy Jam remembers the making of 'Janet Jackson's Rhythm Nation 1814': Exclusive Q&A, in Billboard, 18 settembre 2014. URL consultato il 19 settembre 2014.
  21. ^ Robert E. Johnson, Janet Jackson turns serious: 'It's nice to laugh, but don't be the joke', in Jet, vol. 77, n. 5, 6 novembre 1989, pp. 60-62, ISSN 0021-5996 (WC · ACNP).
  22. ^ a b Kenneth Partridge, Janet Jackson's 'Rhythm Nation 1814' revisited by Jimmy Jam & Terry Lewis: track-by-track review, in Billboard, 18 settembre 2014.
  23. ^ Janet's Nation, in Ritz, David, marzo 1990.
  24. ^ Newsmakers, in Houston Chronicle, 18 febbraio 1990, p. 2, ISSN 1074-7109 (WC · ACNP).
  25. ^ Gillian G. Gaar, She's a Rebel: The History of Women in Rock & Roll, Seal Press, 2002, p. 325, ISBN 978-1-58005-078-4.
  26. ^ Jefferson Graham, Janet in command; Jackson rules her own ‘Nation’; Highlights of a rhythmic life, in USA Today, 15 dicembre 1989, p. 1.D, ISSN 0734-7456 (WC · ACNP).
  27. ^ a b c d e f Chris Williams, Key tracks: Jimmy Jam on 'Janet Jackson’s Rhythm Nation 1814', Red Bull Music Academy, 19 settembre 2014. URL consultato l'11 luglio 2015.
  28. ^ John Shepherd, David Horn, Continuum Encyclopedia of Popular Music of the World Volume 8: Genres: North America, A&C Black, 2012, pp. 353, 375, ISBN 978-1-4411-6078-2.
  29. ^ Jeffrey H. Wallenfeldt, Black American Biographies: The Journey of Achievement, Rosen Publishing, 2010, p. 290, ISBN 978-1-61530-137-9.
  30. ^ a b Fred Bronson, The Billboard Book of Number One Hits, Billboard Books, 2003, pp. 752, 770, ISBN 978-0-8230-7677-2.
  31. ^ Janet Jackson 'Rhythm Nation' Sheet Music, Musicnotes. URL consultato il 1º luglio 2014.
  32. ^ Richard J. Ripani, The New Blue Music: Changes in Rhythm & Blues, 1950–1999, University Press of Mississippi, 2006, pp. 131–132, 152–153, ISBN 978-1-57806-862-3.
  33. ^ a b c Jon Pareles, Janet Jackson adopts a new attitude: concern, in The New York Times, 17 settembre 1989, p. A.31, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP).
  34. ^ (EN) Amanda Petrusich, Janet Jackson’s “Rhythm Nation 1814”, su newyorker.com, The New Yorker. URL consultato il 5 maggio 2019.
  35. ^ a b Andrew Barker, Janet Jackson: Beyond the velvet rope, in Variety, 23 maggio 2013. URL consultato il 25 luglio 2014.
  36. ^ Kate Kelley, Janet Jackson fuses social concepts in song, dance, in Beaver County Times, 14 marzo 1990, p. C.8.
  37. ^ (EN) Kevin Wicks, 10 Greatest Janet Jackson Music Videos, su BBC America, 10 maggio 2016.
  38. ^ (EN) Amanda Petrusich, Janet Jackson’s “Rhythm Nation 1814” Wanted Us to Dance Away Our Differences, in The New Yorker, 20 novembre 2018.
  39. ^ (EN) Vince Aletti, Rhythm Nation 1814, su rollingstone.com, Rolling Stone.
  40. ^ (EN) Alex Henderson, Janet Jackson Rhythm Nation 1814, su allmusic.com, All Music Guide.
  41. ^ (EN) Dennis Hunt, Jackson Gets Thoughtful : JANET JACKSON “Janet Jackson’s Rhythm Nation 1814.” A&M;, su latimes.com, Los Angeles Times.
  42. ^ (EN) Robert Christgau, Rhythm Nation 1814, su robertchristgau.com, The Village Voice.
  43. ^ Dennis Hunt, Jackson gets thoughtful : Janet Jackson "Janet Jackson's Rhythm Nation 1814" A&M ***, in Los Angeles Times, 29 ottobre 1989, p. 52, ISSN 0458-3035 (WC · ACNP).
  44. ^ a b Vince Aletti, Janet Jackson: "Rhythm Nation 1814": Music Reviews, in Rolling Stone, 19 ottobre 1989. URL consultato il 12 giugno 2008 (archiviato il 30 aprile 2008).
  45. ^ Jam & Lewis: Hot house & serious soul with the magicians of Minneapolis, in Keyboard, Widders-Ellis, Andy, maggio 1990, p. 26.
  46. ^ Michael Snyder, Janet Jackson still in control/New album "Rhythm Nation" is a worthy successor to smash LP, in San Francisco Chronicle, 5 novembre 1989, p. 44.
  47. ^ Robert Christgau, Consumer Guide, in The Village Voice, December 26, New York, 1989. URL consultato il 14 ottobre 2014.
  48. ^ a b Eric Henderson, Janet Jackson: "Janet Jackson's Rhythm Nation 1814": Music review, in Slant Magazine, 7 settembre 2009. URL consultato l'11 novembre 2009.
  49. ^ Alex Henderson, Rhythm Nation 1814, AllMusic, 2008.
  50. ^ Grammy Award nominees listed, in Tulsa World, 12 gennaio 1990, p. 8.C, ISSN 8750-5959 (WC · ACNP).
  51. ^ Paul Grien, The "Producer of the Year" category turns 40, su grammy.com, National Academy of Recording Arts and Sciences. URL consultato il 29 agosto 2014.
  52. ^ Jones, Hammer, Jackson top Grammy nominees, in Jet, vol. 79, n. 15, 28 gennaio 1991, p. 56.
  53. ^ (EN) Janet Jackson, su Hollywood Walk of Fame, 25 ottobre 2019.
  54. ^ ARIA End of Year Albums Chart 1991, su aria.com.au, ARIA. Hung Medien. URL consultato il 16 gennaio 2011.
  55. ^ https://www.billboard.com/charts/greatest-billboard-200-albums

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica