Quadraro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Quadraro
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma V
Data istituzione30 luglio 1977
Codice06C
Superficie1,53 km²
Abitanti20 460 ab.
Densità13 372,55 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Coordinate: 41°51′43.73″N 12°33′00.74″E / 41.862146°N 12.550206°E41.862146; 12.550206

Quadraro è la zona urbanistica 6C del Municipio V di Roma Capitale. Si estende sul quartiere Q. VIII Tuscolano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

È disposta a cuneo fra via Casilina a nord, fino a via Orazio Pierozzi, e via del Mandrione a sud-ovest, fino alla Porta Furba.

La zona confina:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Via dei Lentuli nel 1982.

Le fonti conservate all'Archivio di Stato di Roma (per l'esattezza il Catasto Alessandrino) parlano di Quadraro già dal 1600, ma esso si riferiva genericamente alla zona che dalla Porta Furba si estendeva verso i Castelli Romani. In seguito, verso gli anni dieci - venti, iniziò la sua costruzione per come ancora oggi lo si può osservare.

Con il toponimo Quadraro (derivazione del lemma in latino Guadralis) si indicava, fino agli anni trenta circa, tutta la zona a sud-est di Roma che va da Porta Furba agli attuali stabilimenti di Cinecittà.

Originariamente il toponimo si riferiva a un'antica tenuta di proprietà dei monaci dell'abbazia di Sant'Alessio all'Aventino, che l'avevano concessa in enfiteusi ad un certo Guatralis, dal quale, per corruzione, è disceso il nome Quadraro[1].

Dopo la costruzione degli stabilimenti cinematografici la zona venne sempre più frequentemente indicata con il termine "Cinecittà", e così il quartiere che sorse attorno.

Con il toponimo Quadraro si indica oggi l'area dove sorge l'insediamento urbano più antico della zona, circoscritto dalle vie Tuscolana, Casilina e di Centocelle. Questo insediamento risale all'inizio del '900 ed era una lottizzazione piuttosto ben progettata che aveva prodotto una struttura urbanistica basata su villini di due, o al massimo tre, piani con attorno un'area verde di 2.000-2.500 m² circa. Assimilabile alla zona dei villini del Pigneto, anche se di natura più spontanea ed a quest'ultimo, precedente.

Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, il Quadraro vide un'importante crescita. Considerato dal Governatorato di forte importanza per lo sviluppo della città verso i Castelli Romani, al Quadraro vennero realizzati due cinema, l'ufficio postale, la casa del fascio, un istituto per ciechi. Erano presenti inoltre molte osterie e trattorie spesso frequentate dagli attori e dalle maestranze della nuova città del cinema.

Il rastrellamento del Quadraro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rastrellamento del Quadraro.
Il monumento ai caduti nel Parco XVII Aprile 1944 (ex giardino di Monte del Grano).

Il quartiere era definito "nido di vespe" dai tedeschi, a causa del disprezzo verso tedeschi e fascisti nella zona, abitata da fasce di popolazione povera e da sfollati delle zone del fronte. Era tanto antifascista che si diceva che, per sfuggire dai tedeschi, "o vai al Vaticano o al Quadraro". Il seguente rastrellamento non fu che il modo per liberare la zona sud-orientale di Roma dalle masse comuniste, per facilitare l'eventuale ritirata tedesca. Il 17 aprile 1944 l'esercito tedesco rastrellò per rappresaglia il quartiere e oltre 900 uomini furono deportati in Germania. Alla fine del conflitto solo la metà di questi fece ritorno a casa.

Negli ultimi mesi della guerra il Quadraro fu meta di moltissimi immigrati dalle città bombardate come Cassino e di sfollati dalla Roma più centrale, obiettivo dell'assalto degli alleati.

Questo comportò il sorgere di case e casette, il più delle volte costruite con mezzi di fortuna, che riempirono i lotti non ancora edificati e molti spazi dei giardini e degli orti, dando al Quadraro un aspetto più di "borgata" che di quartiere. Questo processo di edificazione spontanea ebbe poi il suo apice negli anni dopo la guerra fino agli anni sessanta e in misura minore, settanta. Attualmente il Quadraro sta vivendo un periodo di recupero e rivalutazione dei suoi aspetti storici e urbanistici. È stato definito un "paese nella città".

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 aprile 2004, al quartiere Quadraro viene assegnata la medaglia d'oro al merito civile.[2]

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Centro dei più attivi e organizzati dell'antifascismo, il quartiere Quadraro fu teatro del più feroce rastrellamento da parte delle truppe naziste. L'operazione, scattata all'alba del 17 aprile 1944 e diretta personalmente dal maggiore Kappler, si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 18 e i 60 anni, costretti a lavorare nelle fabbriche in condizioni disumane. Molti di essi vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento. Fulgida testimonianza di resistenza all'oppressore ed ammirevole esempio di coraggio, di solidarietà e di amor patrio. 17 aprile 1944/Quartiere Quadraro - Roma»
— 17 aprile 2004[3]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La Quercia del Quadraro rimessa in sito dopo la mobilitazione.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Realizzata nel 1585 da papa Sisto V contemporaneamente all'acquedotto Felice, fu fatta restaurare ed ampliare nel 1733 da papa Clemente XII.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Internamente al giardino si trova un monumento in ricordo del rastrellamento del Quadraro del 17 aprile 1944.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

A chi romanamente cadde
Lapide in marmo riportante il simbolo dell'Italia e tredici nomi dei caduti con la scritta "A CHI ROMANAMENTE CADDE 1915-1918". Sopra la lapide una croce in ferro battuto.
  • Quercia del Quadraro, una farnia di 400 anni.
Tra gli alberi più antichi di Roma, cadde il 29 marzo 2009. È stata salvata grazie all'interessamento dei cittadini del quartiere[4].
  • Sono attivi due spazi espositivi dedicati all'arte contemporanea, visitabili gratuitamente: Spazio Y, esistente dal 2014 e ubicato in via dei Quintili 144, e Casa Vuota, aperta nel 2017 e situata in via Maia 12.

Suddivisioni storiche[modifica | modifica wikitesto]

Il Quadraro e la nevicata del 6 gennaio 1985

Le 4 suddivisioni del Quadraro sono attraversate da Via Tuscolana, che nell'area nord-est conta il Quadraro Vecchio ed il Quadraro Nuovo, ed a sud-ovest il Quadraretto e Cecafumo.

  • Quadraro Vecchio: si trova immediatamente a sinistra della Via Tuscolana, scendendo dalla fermata della metropolitana di Porta Furba (Linea A, presso l'omonimo monumento); i suoi confini sono: via degli Angeli, via di Centocelle, parco Monte del Grano, via Tuscolana e l'ex sanatorio Ramazzini.[5] L'arteria stradale centrale è Via dei Quintili.
  • Quadraretto: immediatamente a destra scendendo dalla fermata della metropolitana di Porta Furba, tra via Tuscolana e la ferrovia (Roma-Napoli, via Cassino e via Formia), ad est del parco di Tor Fiscale. Il centro è Piazza del Quadraretto, mentre Via Cartagine è sul limitare di Cecafumo.
  • Quadraro Nuovo: immediatamente a sinistra della Tuscolana, all'altezza della fermata della metropolitana Numidio Quadrato, limitata ad est dal quartiere Don Bosco, e a nord dal Parco archeologico di Centocelle, su cui sorge l'ex aeroporto omonimo. Le vie principali, che s'incrociano al centro della zona, sono Viale dei Consoli e Via Scribonio Curione.
  • Cecafumo: immediatamente a destra di Via Tuscolana, in corrispondenza della fermata della metropolitana linea A Lucio Sestio (e presso quella di Numidio Quadrato), limitata a sud dal Parco degli Acquedotti e ad ovest dalla ferrovia. Il centro è presso Largo Spartaco, e tra le vie maggiori vi sono Via Sagunto e Via del Quadraro. A sud-ovest, presso il limite della ferrovia, sorge la zona dell'INA Casa 49, comunemente nota come "49", ufficialmente "Unità di Abitazione Orizzontale" di Adalberto Libera.[6][7]

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalle stazioni Porta Furba Quadraro e Numidio Quadrato.
 È raggiungibile dalle stazioni: AlessiFilareteTor PignattaraBerardi e Balzani.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

  • Basket Tuscolano che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di Serie D.[8]
  • Volley Tuscolano nel 2021 ha vinto il campionato di Prima Divisione Femminile e tuttora partecipante al Campionato Regionale di Serie D.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Claudio Rendina (a cura di), Le strade di Roma: Pacchioni - Sassola, illustrazioni di Giulio Fefé, vol. 5, Newton Compton Editori, 1989. URL consultato l'11 marzo 2024. Ospitato su Google Libri.
  2. ^ Presidenza della Repubblica, Medaglia d'oro al merito civile.
  3. ^ Onorificenza della Presidenza della Repubblica, su Presidenza della Repubblica.
  4. ^ La Quercia del Quadraro.
  5. ^ Laura Pugno, Il Quadraro coltiva un sogno diventare una seconda Trastevere, su la Repubblica, 1º ottobre 2003, p. 7. URL consultato il 15 aprile 2010.
  6. ^ L'Unità di Abitazione Orizzontale sull'Atlante delle Architetture dei Beni Culturali
  7. ^ L'Unità di Abitazione Orizzontale su archidap.com
  8. ^ Il campionato regionale sul sito della FIP

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Margherita Guccione, Maria Margarita Segarra Lagunes, Rosalia Vittorini (a cura di), Guida ai quartieri romani Ina casa, Roma, Gangemi Editore, 2002, pp. 51-57, ISBN 978-88-492-0239-7.
  • Gina D'Alonzo, Il rastrellamento del Quadraro del 17 aprile 1944, Evoé Edizioni, 2009, ISBN 978-88-96234-05-1.
  • Carla Guidi, Operazione balena, Edizioni Associate, 2004, ISBN 978-88-267-0353-4.
  • Carla Guidi, Operazione Balena. Roma 17 aprile 1944: nazifascisti al Quadraro, Roma, Edilazio, 2013, ISBN 978-88-98135-14-1.
  • Luca Pietrafesa, Dal Quadraro all'inferno e ritorno. La storia del rastrellamento del 17 aprile 1944 raccontata dalla voce degli ultimi sopravvissuti, Roma, Reality book, 2013, ISBN 978-88-95284-32-3.
  • Francesco Sirleto, Quadraro: Una Storia Esemplare. Le vite e le lotte dei lavoratori edili in un quartiere periferico romano, Roma, Ediesse, 2006, ISBN 978-88-230-1072-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Roma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Roma