Pierre-Louis Moreau de Maupertuis

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Pierre-Louis Moreau de Maupertuis

Pierre-Louis Moreau de Maupertuis (Saint-Malo, 28 settembre 1698Basilea, 27 luglio 1759) è stato un matematico, fisico, filosofo, naturalista e astronomo francese.

Introdusse in Francia le idee di Newton con l'opera Sulle leggi dell'attrazione e il Discorso sulle differenti figure degli astri del 1732. Formulò per la prima volta il principio di minima azione, che da lui prende il nome di Principio di Maupertuis.

Biografia

Nacque a Saint-Malo, in Francia, imparò la matematica grazie all'assistenza di un tutore privato.

Opinione
di Maupertuis
(da Newton)
Opinione
di Cassini
(da Descartes)

La sua reputazione come scienziato e come uomo di lettere accrebbe notevolmente quando si trasferì a Parigi. Nel 1723 fu ammesso all'Académie Royale des Sciences. I suoi primi studi si concentrarono sulle teorie di Isaac Newton, che ancora ai suoi tempi non erano accettate al di fuori dell'Inghilterra. In seguito contestò i modelli proposti da Jacques Cassini sulla presunta forma ovale della terra.

Fece un importante viaggio in Lapponia per dimostrare, con successo, attraverso la misurazione di un grado di meridiano, che la terra era schiacciata ai poli. Oltre agli studi che lo resero celebre per il principio che prese il suo nome, si dedicò alla filosofia naturale sostenendo idee originali che vennero in parte pubblicate nel celebre libro Vénus physique (1745). In quest'opera Maupertuis si oppone al preformismo allora imperante, riproponendo l'epigenesi e sostenendo idee (quali l'ereditarietà dei caratteri parentali, la mutazione casuale, ecc.) che anticipano in qualche misura i concetti della moderna genetica.
Importante è anche la sua attività di moralista, che lo porterà alla pubblicazione dell'Essai de philosophie morale (1749), in cui difende la verità e la superiorità del Cristianesimo sulle dottrine pagane, all'epoca riviviscenti.
Nel 1740 si recò a Berlino invitato da Federico II di Prussia e venne fatto prigioniero dagli austriaci durante la battaglia di Mollwitz. Successivamente fu nominato presidente della Preußische Akademie der Wissenschaften di Berlino, ma la sua posizione soffrì il sarcasmo del suo avversario Voltaire e il lungo conflitto tra la Francia e la Prussia.
Nel 1751 pubblica sotto pseudonimo la Dissertatio inauguralis metaphysica de universali naturæ systemate (poi tradotta in francese ed inclusa nell'edizione completa delle Œuvres con il nome più noto di Systême de la Nature), nella quale elabora l'ipotesi di un panpsichismo universale (contenente anche una forma di monismo neutrale), da opporre alle tesi materialistiche d'impianto meccanicistico e riduzionistico, in cui gli elementi, dotati di un potere embrionale di percezione e coscienza, agiscono secondo un fine immanente stabilito da Dio. L'opera occasionerà una diatriba con Diderot, che, in una serie di obiezioni, accuserà Maupertuis di spinozismo; accusa tuttavia smentita con veemenza dall'autore stesso, e che appare non del tutto fondata, giacché le idee espresse da Maupertuis nell'opera rappresentano una particolare combinazione dei pensieri di Leibniz, Newton e Malebranche, uniti alle più recenti scoperte biologiche. Lo stesso autore, attaccando il meccanicismo deterministico e riduzionistico di Epicuro e Cartesio, si volge indirettamente anche contro Spinoza, e soprattutto contro il contemporaneo e conterraneo La Mettrie che su tale teoria fisico-biologica aveva posto il fondamento del suo sistema metafisico materialistico. In seguito, tuttavia, Diderot rivaluterà e riprenderà le idee di Maupertuis all'interno della celebre opera Le Rêve de d'Alembert.

Nel 1752 pubblica le Lettres, nella quarta delle quali espone l'ipotesi della mera esistenza fenomenica del mondo corporeo, facendosi così sostenitore di una forma d'idealismo su base empiristica.

Si occupa anche di linguistica e glottologia, pubblicando due brevi opuscoli, nei quali aderisce a posizioni non differenti da quelle del vescovo Berkeley.

Trascorse gli ultimi anni di vita, dapprima nel sud della Francia e infine a Basilea dove morì nel 1759, ospite della famiglia Bernoulli. Venne sepolto a Dornach, nella chiesa cattolica[1] nella quale si può ancora vedere, sul pavimento in cotto, la pietra tombale con la sola scritta « MAUPERTUIS » e, sulla parete, una lapide celebrativa (non originale). In suo onore è stato intitolato sulla Luna il "cratere Maupertuis".

Il finalismo e il principio di Maupertuis

Lo stesso argomento in dettaglio: Principio di Maupertuis.
(FR)

«L'action est proportionnelle au produit de la masse par la vitesse et par l'espace. Maintenant, voici ce principe, si sage, si digne de l'Être Suprême: lorsqu'il arrive quelque changement dans la Nature, la quantité d'action employée pour ce changement est toujours la plus petite qu'il soit possible»

(IT)

«L'azione è proporzionale al prodotto della massa per la velocità e lo spazio. Ecco dunque il principio così saggio, così degno dell'Essere Supremo: appena si verifica un qualche cambiamento nella Natura, la quantità d'azione impiegata per questo cambiamento è sempre la minore possibile»

Maupertuis, appartenendo alla corrente leibniziana, individuò il principio di minima azione generalizzando il principio di Fermat, nell'intento di trovare un'alternativa alle leggi della dinamica di Newton, viste come insufficienti, poiché conducevano ad un universo costituito da un moto casuale di particelle interagenti secondo la sola legge di gravità, che non spiegava la presenza di strutture organizzate e della vita nell'Universo, e più razionale del continuo intervento dell'Orologiaio creatore del cosmo ipotizzato da Newton.

Riconoscimenti

Membro della Royal Society - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ La chiesa è ora sconsacrata e sede di un piccolo museo di storia locale.

Opere

  • Discours sur les differentes figures des astres (1732).
  • La figure de la Terre, déterminée par les Observations de Messieurs Maupertuis, Clairaut, Camus, Le Monnier & de M. l’Abbé Outhier, accompagnés de M. Celsius (1738).
  • Discours sur la parallaxe de la Lune, pour perfectionner la Théorie de la Lune et celle de la Terre (1741).
  • Eléments de la géographie (1742).
  • Lettre sur la comète de 1742 (1742).
  • Astronomie nautique ou élémens d’Astronomie, tant pour un observatoire fixe, que pour un observatoire mobile (Paris, 1743, 1745 et 1746).
  • Accord de différentes loix de la nature qui avoient jusqu’ici paru incompatibles (1744).
  • Vénus physique (1745).
  • Les loix du mouvement et du repos déduites d'un principe metaphysique (1746).
  • Essai de Philosophie morale (1749).
  • Essai de Cosmologie (1750).
  • Dissertatio inauguralis metaphysica, de universali naturæ systemate, pro gradu doctoris habita (Erlangen, 1751). Pubblicata sotto il falso nome di "Doctor Baumann".
  • Lettres (Dresde, 1752).
  • Lettres sur le progrès des sciences (1752).
  • Essai sur la formation de corps organisés (Paris [ Berlin ], 1754). Traduzione francese della Dissertatio, pubblicata nelle Œuvres (ed. 1756 e 1768) sotto il titolo di Systême de la nature.

Opere complete

  • Les Œuvres de Mr. de Maupertuis, Dresde, 1752, 1 vol. in-4°. (ed. incompleta).
  • Œuvres de Maupertuis, Lyon, 1756, 4 voll. in-8°.
  • Œuvres de Maupertuis, Lyon, 1768, 2e ed., 4 voll. in-8°.

Traduzioni italiane

  • Lettere filosofiche, Venezia, 1760, in-8°. (Trad. delle Lettres). (Nuova ed., Lettere filosofiche e scientifiche. Lettera sul progresso delle scienze, a cura di Federico Focher, Pavia, Pavia University Press, 2014).
  • La Venere fisica, Venezia, 1767, in-8°. (Nuova ed., a cura di Federico Focher, Pavia, Ibis (coll. Studia Ghisleriana), 2003).
  • Saggio di Cosmologia - Differenti figure delle stelle, Venezia, 1768, in-8°.
  • Elogio di Montesquieu, a cura di Domenico Felice, in Montesquieu.it, 3 (2011).

Studi

  • Giorgio Tonelli, La pensée philosophique de Maupertuis. Son milieu et ses sources, (Edizione postuma a cura di Claudio Cesa) Hildesheim, Georg Olms, 1987.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Seggio 8 dell'Académie française Successore
Abbé de Saint-Pierre 1743 - 1759 Jean-Jacques Lefranc de Pompignan
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