Museo di belle arti di Budapest

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Museo di belle arti di Budapest
L'ingresso principale del museo in piazza degli Eroi.
Ubicazione
StatoBandiera dell'Ungheria Ungheria
LocalitàBudapest
IndirizzoDózsa György út 41
Coordinate47°30′57.13″N 19°04′36.41″E / 47.51587°N 19.07678°E47.51587; 19.07678
Caratteristiche
TipoPinacoteca
Istituzione1906
FondatoriLajos Kossuth
Apertura1906
DirettoreLászló Baán
Sito web

Il Museo di belle arti di Budapest (in ungherese Szépművészeti Múzeum) è ospitato in un monumentale palazzo sul lato occidentale della piazza degli Eroi (Hősök tere in ungherese), eretto in stile eclettico-neoclassico dagli architetti Albert Schickedanz e Fülöp Herzog all'inizio del Novecento. Al suo interno conserva una tra le più importanti collezioni di dipinti del mondo, con opere che percorrono tutto l'arco di tempo che va dal Medioevo al Novecento e tutte le principali scuole europee.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il museo fu aperto al pubblico, nell'attuale sede, nel 1906. Il primo ampio nucleo delle collezioni che oggi il museo vanta venne acquisito grazie a donazioni e lasciti di nobili e prelati ungheresi che, tra Settecento ed Ottocento, avevano sviluppato una competente passione collezionistica.

Nel 1848, appena cessati i moti rivoluzionari indipendentisti, si occupò personalmente dell'ampliamento della collezione (facendovi trasferire opere provenienti da molteplici edifici pubblici) Lajos Kossuth, il popolare eroe e padre della patria ungherese.

Il suo fine era - come scrive Vittorio Sgarbi - «creare un vero tesoro nazionale che certificasse la legittimità dell'Ungheria di stare sullo stesso piano delle grandi nazioni europee (la Francia del Louvre, la Spagna del Prado, la Gran Bretagna della National Gallery), e servisse ai connazionali per trovare motivi di riconoscimento nella storia documentata da questo patrimonio, anche in rievocazione ideale del vecchio tesoro che i sovrani ungheresi avevano raccolto e che gli Ottomani avevano disperso nel Cinquecento».[1]

Marco Palmezzano, San Sebastiano.

Da allora la politica di ampliamento, attraverso donazioni ed acquisti, non ebbe sosta. Il più importante ampliamento avvenne nel 1870, quando la famiglia dei principi Esterházy accettò di vendere al governo la sua straordinaria raccolta comprendente 636 dipinti (con opere di pittori del calibro di Raffaello, Correggio, Veronese, Rubens, Van Dyck, Tiepolo e Goya).

Il museo fu bombardato e saccheggiato dalle truppe naziste durante la seconda guerra mondiale. Le opere trafugate furono restituite nel dopoguerra. L'ampliamento delle collezioni continuò con il governo comunista del Paese (con l'acquisto di capolavori di Poussin, El Greco, Monet, Corot e molti altri).

Le collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Le raccolte sono oggi articolate in sei sezioni:

Una mostra dal titolo Da Raffaello a Goya. Ritratti dal Museo di belle arti di Budapest, tenuta a Torino tra l'ottobre 2004 e il gennaio 2005, ha consentito al grande pubblico di apprezzare la straordinaria collezione di ritratti presenti nel museo (opere di Raffaello, Gentile Bellini, Tiziano, Tintoretto, Moroni, Veronese, El Greco, Rubens, Goya e molti altri).

Raffaello, Ritratto di Pietro Bembo (1504 circa).
Corrado Giaquinto, Allegoria della pittura, (1750 circa).

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vittorio Sgarbi, "Il museo come necessità politica e identità culturale: il caso di Budapest", in Vittorio Sgarbi, Daniela Magnetti e Vilmos Tátrai (a cura di), Da Raffaello a Goya. Ritratti dal Museo di belle arti di Budapest (catalogo dell'omonima mostra allestita a Torino, Palazzo Bricherasio, dal 1º ottobre 2004 al 23 gennaio 2005), Milano, Electa, 2004, p. 31. ISBN 978-88-370-3153-4 (il testo è consultabile anche on line).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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