Mario Palanti

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Mario Palanti
Mario Palanti nel 1924, ritratto dal fratello Giuseppe Palanti, Museo del Novecento, in deposito presso la Galleria d'Arte Moderna di Milano
NascitaMilano, 20 settembre 1885
MorteMilano, 4 settembre 1978
Luogo di sepolturaCimitero Monumentale di Milano
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaEsercito
Anni di servizio1915 - 1918
GradoTenente[1]
GuerrePrima guerra mondiale
L'Eternale: mole littoria
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Autografo di Mario Palanti

Mario Palanti (Milano, 20 settembre 1885Milano, 4 settembre 1978) è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mario Palanti nacque a Milano da una famiglia di origini cremonesi.[2] Cominciò la sua formazione artistica nel 1904 all'età di 19 anni quando entrò all'Accademia di Brera, preceduto dal fratello Giuseppe Palanti, di alcuni anni più grande. Si diplomò architetto nel 1909. Partecipò alla prima guerra mondiale nel Genio militare italiano sul fronte trentino.

Arrivato in Argentina nel 1909, lavorò in primo luogo nello studio di Arturo Prins ed Oskar Razenhofer, per i quali collaborò tra le altre cose nella progettazione della nuova sede della Facoltà di Diritto della capitale, un edificio simbolo dello stile neogotico. Tra i suoi primi lavori indipendenti risaltano per il loro singolare stile due vicini edifici, entrambi nel Viale Rivadavia e costruiti nel 1914: uno per i due atlanti che sostengono i balconi del secondo piano, e l'altro per la sua facciata che presenta tre robusti archi di quattro piani di altezza. Tra le sue opere più importanti la costruzione del Palazzo Barolo[3] a Buenos Aires e l'edificio gemello Palazzo Salvo a Montevideo.

Tra gli altri lavori vanno ricordati l'Hotel Castelar, sulla Avenida de Mayo, l'Edificio Roccatagliata di Avenida Santa Fe y Callao, Palazzo Alcorta, grande edificio per i fratelli Resta, concessionari di automobili che commercializzavano in veicoli Chrysler,[4] con pista di prove sulla terrazza, situato sulla Avenida Figueroa Alcorta, ed infine la casa madre a Buenos Aires della Banca francese ed italiana per l'America del Sud, divenuta poi Banca Sudameris e poi Banca Patagonia. Nel 1924 propose al Presidente del Consiglio italiano dell'epoca Benito Mussolini di erigere in Roma il più alto grattacielo del mondo per l'epoca, con 88 piani e 335 m di altezza totale.[5][6] A cavallo degli anni '20-'30 progettò un sistema, brevettato, per erigere costruzioni a secco: il Palandomus.[7][8] Morì a 92 anni e venne tumulato nel cimitero Monumentale di Milano.[9]

Palazzo Salvo, Montevideo

Opere in Sud America[modifica | modifica wikitesto]

  • 1914: Edificio de viviendas. Avenida Rivadavia 1916, Buenos Aires.
  • 1914: Edificio de viviendas, proprietà di Bernardo Vila. Avenida Rivadavia 2625, Buenos Aires.
  • 1914: Cine Presidente Roca. Avenida Rivadavia 3736, Buenos Aires. (Demolito)
  • 1915: Chalet proprietà di Alberto Grimoldi. Avenida Rivadavia 5050, Buenos Aires. (Demolito)
  • 1919/23: Palazzo Barolo, proprietà di Luis Barolo. Avenida de Mayo 1370, Buenos Aires.
  • 1919/24: Edificio de viviendas, proprietà di Juan Uboldi. Avenida Rivadavia 2460, Buenos Aires.
  • 1919/24; Palacio Comercial, proprietà di Emilio Valsechi. San José esq. Adolfo Alsina, Buenos Aires.
  • 1919/24: Casa Matriz del Banco Francés e Italiano para la América del Sur. Teniente General Perón esq. San Martín, Buenos Aires.
  • 1920: Edificio Roccatagliata, proprietà di Andrés Rocatagliata. Avenida Santa Fe esq. Avenida Callao, Buenos Aires.
  • 1921: Edificio de viviendas, proprietà di Andrés Rocatagliata. Avenida Santa Fe 1769/71, Buenos Aires.
  • 1922: Residencia particular. Eduardo Costa 3079/99, Buenos Aires. (Associato: Alguier)
  • 1922: Palazzo Salvo, proprietà dei fratelli Salvo. Avenida 18 de Julio entre Plaza Independencia y Andes, Montevideo.
  • 1927: Palazzo Automotor, proprietà di Resta. Avenida Figueroa Alcorta 3351, Buenos Aires.
  • 1927/8: Hotel Excelsior (attualmente Castelar Hotel). Avenida de Mayo 1142

Opere a Milano[modifica | modifica wikitesto]

  • 1924-28: Edicola Palanti, presente nel cimitero Monumentale di Milano; dal 1981 Civico Mausoleo Palanti, ove riposano cittadini illustri che hanno legato il proprio nome alla città di Milano, tra i quali Hermann Einstein, Walter Chiari, Giovanni D'Anzi, Luigi Berlusconi, e lo stesso Mario Palanti.
  • 1942: Rampe pedonali e carrabili che permettono l'accesso da piazza Andrea Doria (ora piazza Duca d'Aosta) alla galleria di testa della stazione Centrale di Milano.[10]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

[11]

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Cresti e Giuseppe Cruciani Fabozzi, Mario Palanti. Un architetto tra eclettismo e fascismo, 1ª ed., Milano, Pontecorboli Editore, 2015, ISBN 978-88-97080-77-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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