Colomanno I di Bulgaria

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Colomanno I di Bulgaria
zar di Bulgaria
In carica1241 –
1246
PredecessoreIvan Asen II
SuccessoreMichele II Asen
Nascita1234
Morteagosto/settembre 1246
Casa realeAsen
PadreIvan Asen II
MadreAnna Maria d'Ungheria
Religioneortodossa

Colomanno I Asen di Bulgaria[1], noto anche come Kaliman Asen I o semplicemente come Colomanno I di Bulgaria (in bulgaro Калиман Асен I? (1234 – agosto/settembre 1246), fu zar del Secondo Impero bulgaro dal 1241 al 1246, anno della sua morte.

Figlio di Ivan Asen II di Bulgaria e di Anna Maria d'Ungheria, aveva solo sette anni quando succedette al padre nel 1241. Negli anni successivi, l'Impero mongolo invase la Bulgaria e impose ai suoi abitanti il pagamento di un tributo annuale. Secondo dicerie dell'epoca relative alla sua morte, Colomanno fu probabilmente vittima di avvelenamento.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1234, Colomanno era figlio di Ivan Asen II di Bulgaria e di Anna Maria d'Ungheria.[2] Sua madre morì prima del 1237, quando il padre, rimasto vedovo, sposò Irene Comneno Ducas.[3][4] Anche Ivan Asen morì nella prima metà del 1241.[2]

Regno[modifica | modifica wikitesto]

Colomanno aveva solo sette anni quando succedette al padre.[5][6] Sebbene nessuna fonte coeva fornisca informazioni sulle vicende politiche che interessarono l'impero quando il monarca era minorenne, risulta logico credere che, in sua vece, la Bulgaria fosse amministrata da uno o più reggenti.[5][6] Lo storico Alexandru Madgearu ha sostenuto che il fratello di Ivan Asen, Alessandro, fosse molto probabilmente l'unico reggente per conto di Colomanno;[6] altri studiosi hanno ritenuto che fu istituito un consiglio di reggenza sotto la guida del patriarca Gioacchino I.[7] In ambito geopolitico, Bulgaria, Impero latino e Impero di Nicea firmarono una tregua di due anni poco dopo l'ascesa di Colomanno Asen.[2]

Due ecclesiastici contemporanei, Ruggero di Puglia e Tommaso Arcidiacono, riferiscono che Kadan (un figlio di Ögödei, gran khan dei mongoli) aggredì la Bulgaria nel marzo del 1242.[6] Tommaso Arcidiacono afferma anche che Kadan e Batu Khan «decisero di radunare le loro forze militari» in Bulgaria.[6][8] Più di sessant'anni dopo, Rashid al-Din Hamadani riferisca inoltre che «dopo molti combattimenti» Kadan aveva catturato due città in «Ulaqut», termine che molto probabilmente significava Valacchia e che all'epoca si impiegava in modo intercambiabile con la Bulgaria a causa della doppia identità dello Stato.[9] Le testimonianze archeologiche dimostrano che almeno una dozzina di fortezze bulgare (tra cui Tărnovo, Preslav e Isaccea) furono distrutte durante l'invasione mongola.[10] Sebbene la Bulgara non fosse stato occupata, i suoi abitanti dovettero comunque in seguito pagare un tributo agli asiatici.[11][12]

Papa Innocenzo IV convocò un concilio di Lione nel tentativo di costituire una coalizione contro i mongoli nel 1245.[13] Egli inviò anche una lettera a Colomanno, esortandolo a portare la Chiesa ortodossa bulgara in piena comunione con la Santa Sede e a inviare delegati a Lione.[14] Colomanno aveva soltanto dodici anni quando morì nell'agosto o nel settembre del 1246.[13] Lo storico bizantino contemporaneo Giorgio Acropolita testimonia che sulla morte del giovane si diffusero voci contraddittorie.[13] Alcuni sostenevano che «era morto a causa di una malattia», mentre altri riferivano che «era stato avvelenato nell'ambito di una congiura segretamente pianificata per detronizzarlo e compiuta da coloro che gli erano ostili».[13][15] Poiché anche l'influente patriarca Vissarion morì nel settembre 1246, Madgearu ha sostenuto che questa coincidenza implica che entrambi furono uccisi da coloro i quali si opponevano all'unione della Chiesa.[13] Un documento del XIV secolo cita Colomanno Asan quale sovrano della «Moldo-Valacchia» (o Moldavia).[16]

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

L'isola di Kaliman, situata in Antartide e non distante dall'isola di Livingston, deve il nome all'imperatore Colomanno Asen I di Bulgaria.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ivan Duičev, Medioevo Bizantino-Slavo: Saggi di storia letteraria, Ed. di Storia e Letteratura, 1968, p. 396.
  2. ^ a b c Madgearu (2016), p. 225.
  3. ^ Fine (1994), p. 133.
  4. ^ Madgearu (2016), p. 221.
  5. ^ a b Fine (1994), p. 154.
  6. ^ a b c d e Madgearu (2016), p. 228.
  7. ^ Andreev, Lazarov e Pavlov (2012), p. 318.
  8. ^ Arcidiacono Tommaso di Spalato: Storia dei vescovi di Salona e Spalato (cap. 39), p. 303.
  9. ^ Madgearu (2016), pp. 10, 229.
  10. ^ Madgearu (2016), p. 231.
  11. ^ Fine (1994), p. 155.
  12. ^ Madgearu (2016), p. 233.
  13. ^ a b c d e Madgearu (2016), p. 236.
  14. ^ Madgearu (2016), p. 235.
  15. ^ Annali di Giorgio Acropolita, cap. 43, p. 225.
  16. ^ Madgearu (2016), p. 208.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Fonti secondarie[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Imperatori di Bulgaria Successore
Ivan Asen II 1241 - 1246 Michele II Asen
Controllo di autoritàVIAF (EN100148147533596810169 · GND (DE1121323561 · WorldCat Identities (ENviaf-100148147533596810169