Virus dell'encefalite giapponese
Virus dell'encefalite giapponese (JEV) | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Riboviria |
Regno | Orthornavirae |
Phylum | Kitrinoviricota |
Classe | Flasuviricetes |
Ordine | Amarilloviricetes |
Famiglia | Flaviviridae |
Genere | Flavivirus |
Specie | Japanese encephalitis virus |
Nomi comuni | |
Virus dell'encefalite giapponese |
Il virus dell'encefalite giapponese (JEV), precedentemente noto come virus dell'encefalite B giapponese è un arbovirus della famiglia dei Flavivirus, genere flavivirus, appartiene al IV gruppo dei virus a ((+) ssRNA).[1]
Mostra una somiglianza con altri 9 virus geneticamente e antigenicamente correlati; tutti flavivirus questi che appartengono al numeroso gruppo dei virus dell'encefalite giapponese (JEV).[2]
Sono serbatoio del virus i suini domestici e gli uccelli selvatici soprattutto gli aironi; la trasmissione all'uomo provoca gravi sintomi. Tra i principali vettori di questa malattia vi sono le zanzare Culex e Culex tritaeniorhynchus vishnui. Questa malattia è più diffusa nel sud-est asiatico e in Asia orientale.[3]
Epidemiologia
[modifica | modifica wikitesto]L'encefalite giapponese (JE) è il più importante flavivirus neurotropo ed è probabilmente numericamente la più importante encefalite virale al mondo, con 50.000 casi e 10-15.000 morti. La malattia è stata riconosciuta la prima volta in Giappone nel 1870, il primo isolamento è del 1930 in un caso mortale.[4]
Clinica
[modifica | modifica wikitesto]Spesso clinicamente si manifesta con febbre mal di testa e raffreddore; talvolta però dopo una fase prodromica febbrile si ha un coma associato a convulsioni. Altre volte si manifesta clinicamente con meningite asettica, convulsioni febbrili, o un paralisi. Vi sono anche segni neurologici simili al Parkinson con rigidità, spasmi e segno della ruota dentata. La mortalità è alta con il 20-30% dei soggetti infettati, in oltre metà dei sopravvissuti si hanno sequele neurologiche permanenti. Si sono osservati alla RMN danni al talamo e ai nuclei della base.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Claude M. Fauquet, M.A. Mayo, J. Maniloff, U. Desselberger, L.A. Ball, Virus Taxonomy: VIIIth Report of the International Committee on Taxonomy of Viruses, Academic Press, 15 luglio 2005, pp. 1257–, ISBN 978-0-08-057548-3.
- ^ Nikolay B, Diallo M, Boye CS, Sall AA, Usutu virus in Africa, in Vector Borne Zoonotic Dis., vol. 11, n. 11, 2011, pp. 1417–23, DOI:10.1089/vbz.2011.0631, PMID 21767160.
- ^ Lobigs M, Diamond MS, Feasibility of cross-protective vaccination against flaviviruses of the Japanese encephalitis serocomplex, in Expert Rev Vaccines, vol. 11, n. 2, 2012, pp. 177–87, DOI:10.1586/erv.11.180, PMC 3337329, PMID 22309667.
- ^ a b Solomon T, Mallewa M, Dengue and other emerging flaviviruses, in J. Infect., vol. 42, n. 2, 2001, pp. 104–15, DOI:10.1053/jinf.2001.0802, PMID 11531316.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pei-Yong Shi, Molecular Virology and Control of Flaviviruses, Horizon Scientific Press, 1º gennaio 2012, ISBN 978-1-904455-92-9.
- Paul Shapshak, John T. Sinnott, Charurut Somboonwit, Jens Kuhn, Global Virology I - Identifying and Investigating Viral Diseases, Springer, 13 luglio 2015, pp. 487–, ISBN 978-1-4939-2410-3.
- Richard A. Kaslow, Lawrence R. Stanberry and James W. Le Duc, Viral Infections of Humans: Epidemiology and Control, Springer, 27 settembre 2014, pp. 405–, ISBN 978-1-4899-7448-8.
- Dongyou Liu, Molecular Detection of Human Viral Pathogens, CRC Press, 23 novembre 2010, pp. 314–, ISBN 978-1-4398-1237-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Japanese encephalitis virus
- Wikispecies contiene informazioni su Japanese encephalitis virus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) MicrobiologyBytes: Flavivirus, su microbiologybytes.com. URL consultato il 17 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2015).
- (EN) Viralzone: Flavivirus, su expasy.org. URL consultato il 16 gennaio 2016.