Giardino dei Giusti del Mondo

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Giardino dei Giusti del Mondo
L'insegna del giardino
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPadova
Indirizzovia Forcellini, angolo viale dell'Internato Ignoto, 24 (zona Terranegra)
Caratteristiche
TipoParco storico
Inaugurazione5 ottobre 2008
GestoreComune di Padova
Realizzazione
ProprietarioComune di Padova
Mappa di localizzazione
Map
Sito web
Coordinate: 45°23′40.32″N 11°54′38.68″E / 45.394532°N 11.910744°E45.394532; 11.910744

Il Giardino dei Giusti del Mondo è un parco di Padova, nella zona di Terranegra, creato per onorare i Giusti, persone che con la loro azione si sono opposti ai genocidi del XX secolo.

A differenza di altri luoghi e monumenti simili dedicati singolarmente a eventi come la Shoah o il genocidio armeno, il Giardino di Padova intende onorare i Giusti di qualunque genocidio, come quello del Ruanda e quello bosniaco.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo scultoreo del giardino.

Il giardino fu inaugurato il 5 ottobre 2008 dopo un percorso svolto dal comune di Padova all'interno del progetto Padova Casa dei Giusti (Padua Home of Righteous), nato nel 1999 da un'idea di Giuliano Pisani.[1]

Ispirandosi al titolo di Giusto tra le nazioni israeliano, al Giardino dei Giusti di Gerusalemme e agli omologhi giardini di Erevan e Sarajevo, fu deciso di realizzare un luogo dove onorare personalità che avevano protetto, a rischio della propria vita, i perseguitati dai genocidi. Nel 2000 fu organizzato il convegno internazionale Si può sempre dire un sì o un no: i giusti contro il genocidio degli Armeni e degli Ebrei in collaborazione con il Comitato per la Foresta Mondiale dei Giusti di Milano, analoga iniziativa sorta nel capoluogo lombardo nel 2003.[2][3]

La sede del giardino fu scelta nei pressi del Tempio nazionale dell'internato ignoto e dell'attiguo museo. La chiesa, nuova sede parrocchiale, fu fatta costruire dal parroco monsignor Giovanni Fortin negli anni cinquanta dopo la sua deportazione a Dachau, in memoria degli internati e delle vittime dei campi di concentramento.[2]

Il progetto artistico fu affidato allo scultore padovano Elio Armano che realizzò delle strutture scultoree richiamanti delle grandi sbarre di ferro invecchiato. L'opera fu in realtà realizzata in cemento armato con un particolare rivestimento per ottenere l'aspetto del ferro arrugginito voluto dall'artista.[4]

Nel giardino ogni Giusto viene onorato con una pianta e una stele recante il suo nome. Il progetto prevede di ampliare il giardino in una sorta di "via dei Giusti" lungo l'argine (ribattezzato per l'occasione Passeggiata Cammino dei Giusti del Mondo) del canale San Gregorio, una delle diramazioni del fiume Bacchiglione in città, in adiacenza al quale sorge il giardino.[5] Una prima tappa è stata inaugurata il 2 ottobre 2011. Un anno dopo, il 14 ottobre 2012, in occasione della quinta cerimonia di assegnazione del titolo di Giusto, è stato inaugurato il Giardino dei Giusti del Mondo di Noventa Padovana: i primi sette chilometri del Cammino dei Giusti del Mondo sono tracciati. Nel 2013, lungo la passeggiata Cammino dei Giusti del Mondo, è stata inaugurata una seconda tappa, con nove alberi che ricordano nove grandi storie, mentre un altro ciliegio è andato ad arricchire il Giardino di Noventa Padovana.[6][7]

Sul grande muro che circonda le strutture scultoree è riportato il motto del Giardino, una frase attribuita a Hannah Arendt: «Si può sempre dire un sì o un no».

Il 2 ottobre 2011 anche il celebre campione di ciclismo Gino Bartali è stato inserito tra i Giusti del giardino padovano per il suo impegno in favore degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.[8]

I Giusti riconosciuti[modifica | modifica wikitesto]

Dieci alberelli furono piantati nel 2008 in occasione dell'inaugurazione e altri vengono aggiunti annualmente (dodici nel 2009, dieci nel 2010, undici nel 2011, tredici nel 2012 e dieci l'anno successivo).[2][8][9][10]

La stele dedicata a Giorgio Perlasca.
Veduta del giardino.
Anno Nome[11] Nazione Genocidio
2008[2] Giacomo Gorrini Bandiera dell'Italia Italia armeno
2008 Armin Theophil Wegner Bandiera della Germania Germania armeno
2008 Ayse Nur Zarakolu Bandiera della Turchia Turchia armeno
2008 Carlo Angela Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2008 Padre Placido Cortese Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2008 Giovanni Palatucci Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2008 Giorgio Perlasca Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2008 Pierantonio Costa Bandiera dell'Italia Italia ruandese
2008 Jacqueline Mukansonera Bandiera del Ruanda Ruanda ruandese
2008 Lazar Manojlović Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina bosniaco
2009[12] Hasan Amca Bandiera della Turchia Turchia armeno
2009 Jakob ed Elizabeth Künzler Bandiera della Svizzera Svizzera armeno
2009 Suor Marguerite Bernes Bandiera della Francia Francia ebraico
2009 Giovanni e Regina Bettin Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2009 Padre Antonio Dressino Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2009 Varian Mackey Fry Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti ebraico
2009 Pietro e Giuliana Lestini Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2009 Gertrud Luckner Bandiera della Germania Germania ebraico
2009 Zura Karuhimbi Bandiera del Ruanda Ruanda ruandese
2009 Dragan Andrić Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina bosniaco
2009 Djuro Ivković Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina bosniaco
2009 Ivanka Šućur Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina bosniaco
2010[13] Hrant Dink Bandiera della Turchia Turchia armeno
2010 Henry Morgenthau senior Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti armeno
2010 Giacinto e Maria Alberoni, Silvio ed Elena Ester Macerani Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2010 Elsa e Gino Bellio, Giuditta Drigo Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2010 Elio Gallina Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2010 Jan Karski Bandiera della Polonia Polonia ebraico
2010 Ida Brunelli Lenti Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2010 Irena Sendler (o Sendlerowa) Bandiera della Polonia Polonia ebraico
2010 Mbaye Diagne Bandiera del Senegal Senegal ruandese
2010 Antonia Locatelli Bandiera dell'Italia Italia ruandese
2011[14] Anatole France Bandiera della Francia Francia armeno
2011 Fethiye Çetin Bandiera della Turchia Turchia armeno
2011 Chiune e Yukiko Sugihara Bandiera del Giappone Giappone ebraico
2011 Emilia Marinelli Valori Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2011 Gino Bartali Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2011 Sofija Binkienė Bandiera della Lituania Lituania ebraico
2011 Tullo Centurioni (o Tullio Centurioni) Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2011 Padre Eros Borile Bandiera dell'Italia Italia ruandese
2011 Padre Vito Giorgio Bandiera dell'Italia Italia ruandese
2011 Padre Vito Misuraca Bandiera dell'Italia Italia ruandese
2011 Gabriele Moreno Locatelli Bandiera dell'Italia Italia bosniaco
2012[10] Fayez El Ghossein Bandiera della Siria Siria armeno
2012 Ragip Zarakolu Bandiera della Turchia Turchia armeno
2012 Sergio Lana Bandiera dell'Italia Italia bosniaco
2012 Fabio Moreni Bandiera dell'Italia Italia bosniaco
2012 Guido Puletti Bandiera dell'Italia Italia bosniaco
2012 Mario Canessa Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2012 Aurelio e Ines Conci Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2012 Ercole e Gina Piana Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2012 Mons. Oddo Stocco e le famiglie di San Zenone degli Ezzelini Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2012 Luigi e Antonietta Strazzabosco Bandiera della Turchia Turchia ebraico
2012 Alberto Vasio Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2012 Raoul Wallenberg Bandiera della Svezia Svezia ebraico
2012 Karel Weirich Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia ebraico
2013[15] Mustafa Aga Azizoglou Bandiera della Turchia Turchia armeno
2013 Lida Basso Frisini Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2013 Giovanni Borromeo Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2013 Benedetto e Isabella De Beni Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2013 Odoardo Focherini Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2013 Maria Lazzari Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2013 Dimităr Pešev Bandiera della Bulgaria Bulgaria ebraico
2013 Angelo Roncalli (papa Giovanni XXIII) Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2013 Ferdinando Gardellin Bandiera dell'Italia Italia ebraico
2013 Damas Gisimba e Carl Wilkens Bandiera della RD del Congo RD del Congo, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti ruandese

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il Giardino dei Giusti del Mondo, su padovanet.it, PadovaNET, rete civica del Comune di Padova. URL consultato il 16 settembre 2011.
  2. ^ a b c d Il Giardino dei Giusti del Mondo di Padova (PDF), su padovanet.it, Comune di Padova, ottobre 2009. URL consultato il 16 settembre 2011.
  3. ^ Chi siamo, su gariwo.net, Gariwo, Comitato per la Foresta dei Giusti. URL consultato il 4 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2012).
  4. ^ Il Giardino dei Giusti a Padova, su cantiere-online.com, Cantiere Online. URL consultato il 16 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2009).
  5. ^ Il Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, su italiarmenia.it, Associazione Italiarmenia. URL consultato il 16 settembre 2011.
  6. ^ Il ricordo dei Giusti si allunga verso il mare, in Il Mattino di Padova, Gruppo Editoriale L'Espresso Spa, 15 ottobre 2012. URL consultato il 15-ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  7. ^ Padova: domenica 14 ottobre prende avvio il 'Cammino dei Giusti', in Libero.it, Editoriale Libero srl, 9 ottobre 2012. URL consultato il 15 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ a b Nel «Giardino dei Giusti del mondo» un albero per ricordare l'eroe Bartali, in Corriere del Veneto, Editoriale Veneto srl, 27 settembre 2011. URL consultato il 3 ottobre 2011.
  9. ^ Padova: quarta giornata dei Giusti del Mondo, su unipd-centrodirittiumani.it, Archivio Pace Diritti Umani, Università degli Studi di Padova - Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli. URL consultato il 4 ottobre 2011.
  10. ^ a b pag. 12, Il Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, a cura di Federica Fassolo, 5 ed., Comune di Padova, ottobre 2012.
  11. ^ I Giusti - Biografia e storia dei Giusti celebrati a Padova, su padovanet.it, PadovaNET, rete civica del Comune di Padova. URL consultato il 16 settembre 2011.
  12. ^ Giusti riconosciuti nel 2009, su padovanet.it, PadovaNET, rete civica del Comune di Padova. URL consultato il 16 settembre 2011.
  13. ^ Giusti riconosciuti nel 2010, su padovanet.it, PadovaNET, rete civica del Comune di Padova. URL consultato il 16 settembre 2011.
  14. ^ Giusti riconosciuti nel 2011, su padovanet.it, PadovaNET, rete civica del Comune di Padova. URL consultato il 4 ottobre 2011.
  15. ^ Giusti riconosciuti nel 2013, su padovanet.it, PadovaNET, rete civica del Comune di Padova. URL consultato il 19 maggio 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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