Faggete dei bassopiani inglesi

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Faggete dei bassopiani inglesi
English Lowlands beech forests
Faggete della New Forest nell'Hampshire
Ecozona Paleartica (PA)
Bioma Foreste di latifoglie e foreste miste temperate
Codice WWF PA0421
Superficie 45 600 km²
Conservazione In pericolo critico
Stati Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Cartina dell'ecoregione
Scheda WWF

Le faggete dei bassopiani inglesi sono un'ecoregione dell'ecozona paleartica, definita dal WWF (codice ecoregione: PA0421), che si estende attraverso la regione sud-orientale dell'Inghilterra[1].

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'ecoregione delle faggete di bassopiani inglesi è delimitata a sud dal canale della Manica, a est dal mare del Nord, a nord-est dalla contea di Norfolk, a nord dalle Midlands, a nord-ovest dalla valle del fiume Severn e a ovest dal Galles meridionale e dal Devonshire. Dal punto di vista ecologico, confina su tutti i lati terrestri (a nord e a ovest) con le foreste di latifoglie celtiche, un'ecoregione caratterizzata da livelli di precipitazioni più alti di quelli dei bassopiani inglesi. La maggior parte di questa ecoregione giace su colline calcaree, su cui crescono alberi di sorbo montano (Sorbus aria) minacciati dall'estrazione mineraria. Sulle pianure si sviluppano boschi di faggio (Fagus spp.) e di tasso (Taxus spp.), presenti con tutta una gamma di differenti tipi di vegetazione che riflettono le differenze pedologiche e topografiche[1].

Flora[modifica | modifica wikitesto]

La United Kingdom National Vegetation Classification riconosce tre distinte comunità vegetali entro i confini di questa ecoregione:

Generalmente le foreste sono più fresche della campagna circostante e il loro suolo è quasi perennemente all'ombra, perfino in estate, a causa della fitta copertura creata dalle chiome dei faggi. L'associazione F. sylvatica-M. perennis costituisce circa il 40% delle faggete del Regno Unito, quella F. sylvatica-R. fruticosus circa il 45% e quella F. sylvatica-D. flexuosa il restante 15%. Nella valle del Tamigi e in altre zone ripariali si trovano alcune foreste di ontano nero (Alnus glutinosa). Gli estuari e i prati allagati lungo i corsi d'acqua offrono opportunità uniche ad altre comunità di piante specialiste. Tra le orchidee qui presenti è degna di nota la minacciata cefalantera rossa (Cephalanthera rubra), che nel Regno Unito si trova solamente in tre aree limitate, tutte quante situate entro i confini di questa ecoregione. La nido d'uccello (Neottia nidus-avis) si trova specialmente nelle foreste ombrose, su suoli caratterizzati da pH elevato. Tra i muschi, è presente in queste faggete il raro Zygodon forsteri, presente anche in altre zone europee, ma poco comune anche sul continente. Tra i funghi, specie rare sono il porcino malefico (Boletus satanas) e lo steccherino dorato (Hydnum repandum)[1].

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte delle specie animali qui presenti è diffusa anche sul continente europeo; nell'ecoregione sono state censite 245 specie di vertebrati. Tra i mammiferi ricordiamo il tasso (Meles meles), la lontra (lutra lutra), lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris), il riccio europeo (Erinaceus europaeus), la lepre europea (Lepus europaeus), l'ermellino (Mustela erminea) e la puzzola (M. putorius). È presente anche il barbastello (Barbastella barbastellus), pipistrello classificato tra le specie «prossime alla minaccia» (Near Threatened) dalla IUCN. Altri piccoli mammiferi presenti sono il topo selvatico collo giallo (Apodemus flavicollis), il topo selvatico (A. sylvaticus), l'arvicola acquatica (Arvicola amphibius), il toporagno comune (Sorex araneus) e il vespertilio di Natterer (Myotis nattereri).

Tra gli anfibi sono presenti il rospo comune (Bufo bufo), la rana montana (Rana temporaria), il rospo calamita (Epidalea calamita), il tritone crestato (Triturus cristatus), il tritone palmato (Lissotriton helveticus) e il tritone punteggiato (L. vulgaris).

Tra i rettili ricordiamo la lucertola vivipara (Zootoca vivipara), ampiamente diffusa attraverso tutta l'Eurasia, la lucertola agile (Lacerta agilis), la biscia dal collare (Natrix natrix), il colubro liscio (Coronella austriaca) e l'orbettino (Anguis fragilis), uno degli squamati europei più diffusi[1].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Distesa di Hyacinthoides non-scripta nei pressi di Ivinghoe Beacon nei primi giorni di maggio

La distruzione dell'habitat naturale è la principale minaccia per questa ecoregione, mentre l'inquinamento dell'aria potrebbe causare un declino degli alberi di faggio, incrementando la loro suscettibilità alle malattie. L'inquinamento può inoltre danneggiare le popolazioni di epifite. Un'ulteriore minaccia è costituita dalle specie introdotte che stanno rimpiazzando le piante native come il faggio e il tasso. Altre minacce sono l'agricoltura intensiva e la frammentazione dell'habitat[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) English Lowlands beech forests, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 5 febbraio 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]