Chiesa vetero-cattolica croata

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Chiesa vetero-cattolica croata
Classificazionevetero-cattolica
Fondata1924
Separata daChiesa cattolica
AssociazioneUnione di Utrecht delle Chiese vetero-cattoliche
DiffusioneCroazia e Bosnia ed Erzegovina
PrimateJohn Ekemenzie Okoro (vescovo delegato)
Vitomir Burek
Forma di governoepiscopale-sinodale
Congregazioni36 parrocchie
Sito ufficialehrvatska-starokatolicka-crkva.com

La Chiesa vetero-cattolica croata ((HR) Starokatolička Hrvatska crkva) fu fondata dopo la prima guerra mondiale da cattolici nazionalisti in Croazia; nel 1924 il primo sinodo elesse vescovo Marc Kalogjerá, canonico di Spalato, e la Chiesa scelse di aderire all'Unione di Utrecht delle Chiese vetero-cattoliche; il 25 febbraio dello stesso anno il vescovo croato fu consacrato dall'Arcivescovo di Utrecht Franciscus Kenninck.

Dopo l'annullamento di alcuni matrimoni religiosi dietro pagamento da parte di Kalogjerá, nel 1933 la Conferenza episcopale vetero-cattolica internazionale (IBK) estromise il vescovo croato dall'Unione di Utrecht, creando uno scisma in cui in una minoranza seguì il vescovo Kalogjerá, mentre la maggioranza rimase in unione con l'Unione di Utrecht. A capo di quest'ultima fazione fu eletto I. Cerovski, il quale morì dopo poco tempo; a succedergli fu scelto Anton Donković, il quale però non ricevette la consacrazione episcopale e morì in un campo di concentramento tedesco nel 1943. Nel 1961 fu eletto vescovo Vilim Huzjak, che fu consacrato dall'Arcivescovo di Utrecht Andreas Rinkel

Durante la seconda guerra mondiale le comunità vetero-cattoliche, un tempo numerose (circa 100) furono quasi completamente eliminate da parte dell'alleanza tra il clero cattolico e lo Stato Ustascia di Ante Pavelić[1]. Dopo la guerra la Chiesa vetero-cattolica croata fondò l'"Unione delle Chiese vetero-cattoliche nella Repubblica socialista federale di Jugoslavia".Nel 1975 la Chiesa è tornata ad essere membro dell'Unione di Utrecht, e nel 1991 ha assunto il nome attuale.

Oggi ci sono parrocchie a Zagabria (due chiese; negli anni trenta del XX secolo esisteva anche un cimitero vetero-cattolico), a Šaptinovci e a Donje Dubrave (Bosnia ed Erzegovina), sotto la giurisdizione di uno dei delegati dell'IBK (attualmente il vescovo emerito austriaco Bernhard Heitz)[2]; dopo il vescovo, il rappresentante di grado più elevato di questa Chiesa è Vitomir Burek.

La Chiesa ha un organo giornalistico ufficiale, "Hrvatski Katolicki Glasnik"

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Christian Flügel: Die Utrechter Union und die Geschichte ihrer Kirchen.Norderstedt: Verlag Books on Demand, 2006, Seite 56-57 (ISBN 3-8334-6069-5).
  2. ^ Georg Spindler, Bischof, sag bitte „Hvaljen Isus!“. Synode der kroatischen Alt-Katholiken, in: Christen heute. Zeitschrift der Alt-Katholiken für Christen heute, 52. Jahrgang, Dezember 2008, Seite 271-272., su alt-katholisch.de. URL consultato il 5 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2013).

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