Big Calm

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Big Calm
album in studio
ArtistaMorcheeba
Pubblicazione16 marzo 1998
Durata50:23
Dischi1
Tracce11
GenereTrip hop
Musica elettronica
Downtempo
EtichettaChina Records, Sire Records
ProduttoreMorcheeba, Pete Norris
RegistrazioneMorcheeba Heads Quarter, South London (Regno Unito)
FormatiCD, LP, MC, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Australia Australia[1]
(vendite: 35 000+)
Bandiera del Canada Canada[2]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Francia Francia[3]
(vendite: 100 000+)
Dischi di platinoBandiera del Regno Unito Regno Unito[4]
(vendite: 300 000+)
Morcheeba - cronologia
Album precedente
(1996)
Album successivo
(2000)
Singoli
  1. The Music That We Hear (Moog Island)
    Pubblicato: 15 febbraio 1997
  2. Shoulder Holster
    Pubblicato: 10 novembre 1997
  3. The Sea
    Pubblicato: 16 febbraio 1998
  4. Blindfold
    Pubblicato: 30 marzo 1998
  5. Let Me See
    Pubblicato: 1º giugno 1998
  6. Part of the Process
    Pubblicato: 17 agosto 1998

Big Calm è il secondo album in studio del gruppo musicale britannico Morcheeba, pubblicato il 16 marzo 1998 dalla China Records e dalla Sire Records.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Prodotto dai Morcheeba insieme a Pete Norris, Big Calm è stato lanciato sul mercato a distanza di quasi due anni dal precedente album in studio, Who Can You Trust? (1996). Il gruppo iniziò la composizione del progetto discografico già il 25 dicembre 1995, durante l'attesa della pubblicazione del loro primo disco. I fratelli Godfrey collaborarono insieme nella loro casa, organizzando le strutture delle canzoni, avrebbero poi presentato le demo alla cantante Skye Edwards, e la band, nel suo complesso, avrebbe creato la parte musicale e testuale.[5] In un'intervista rilasciata nel 2013 a The Quietus Ross Godfrey ha dichiarato che la scrittura dell'album venne realizzata nel giro di una notte:[6]

«Big Calm è una cosa strana. È il nostro disco di maggior successo di sempre, e quello che piace di più alla gente, ma in realtà io e Paul ci siamo seduti con mezza pasticca di speed e una bottiglia di vodka e praticamente lo abbiamo scritto in una notte! Non sto scherzando! Ci siamo svegliati la mattina dopo, teste sulla scrivania: "Bene, cosa abbiamo allora?" E l'abbiamo ascoltato, e c'era solo una canzone classica dopo una canzone classica! Non abbiamo mai provato a farlo di nuovo, e non so perché. Ma abbiamo dato tutto a Skye e abbiamo detto: "Puoi rendere questo suono molto più dolce?" Sapevamo bene che saremmo stati così impegnati da non avere il tempo di fare il "secondo disco difficile", quindi abbiamo pensato di farlo prima che uscisse il primo.»

In seguito al soddisfacente riscontro di Who Can You Trust?, il trio si assicurò la possibilità di produrre un album più personale, in cui l'originale stile trip hop e downtempo si contamina a sonorità pop, lounge, reggae, jazz ed elettroniche. Se il lavoro d'esordio, infatti, era opportunisticamente ispirato al Bristol sound, corrente musicale affermatasi negli anni novanta, al fine di ottenere un contratto discografico e il consenso della stampa, con Big Calm, i Morcheeba mostrano uno spettro musicale più ampio e complesso, caratterizzato da una grande varietà stilistica, coerentemente alla loro sensibilità artistica. In un'intervista pubblicata il 25 ottobre 1998 dal quotidiano statunitense The New York Times, Ross Godfrey ha dichiarato:[7]

«Non ci siamo mai veramente considerati una band trip hop, anche se siamo saliti su quel carrozzone per ottenere un contratto discografico e avere un certo profilo. Siamo sempre stati molto diversi e la musica che stavamo creando prima di Who Can You Trust? era country blues con violini e ritmi hip hop. Quindi Big Calm, in un certo senso, è stato davvero un ritorno da dove venivamo.»

La copertina del disco, realizzata dal designer Giraffe, è un omaggio a quella della raccolta Hi Fi Companion (1966) del compositore statunitense Ray Conniff.

Stile musicale[modifica | modifica wikitesto]

In Big Calm ogni brano musicale racconta una storia diversa, non seguendo un filo tematico conduttore. La vocalità soul jazz di Skye Edwards emerge in particolare in due ballate: The Sea, una dedica al mare caratterizzata da uno shuffle ipnotico contrastato da una chitarra funky, e Fear and Love, in cui un violoncello e una chitarra classica guidano la voce in falsetto sullo sfondo di un'orchestra d'archi. Il connubio tra suoni acustici e sintetici è presente anche nella canzone sentimentale Blindfold. La varietà stilistica, inoltre, attraversa vari generi: Friction dai toni reggae e Let Me See dai toni latini, mentre Over and Over e Part of the Process si distinguono per sonorità country. Collateralmente all'inedita componente orchestrale, il ritorno al primato della musica elettronica si riscontra particolarmente in Bullet Proof (contenente un campionamento del brano Straight Out Of The Jungle dei Jungle Brothers), Big Calm e Shoulder Holster, le prime due sono tracce strumentali che richiamano le tendenze hip hop del gruppo, la terza è una canzone legata alla tematica del senso di colpa, impostata su un raga indiano con martellanti percussioni. L'influenza per le melodie orientali inoltre trova spazio in un'ulteriore traccia strumentale Diggin' in a Watery Grave.

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

La pubblicazione dell'album è stata trainata dall'uscita di due singoli: Shoulder Holster e The Sea, rilasciati rispettivamente il 10 novembre 1997 e il 16 marzo 1998, a questi singoli si aggiunge The Music That We Hear (Moog Island), pubblicato in precedenza il 15 febbraio 1997, e presente esclusivamente come traccia bonus nella versione dell'album lanciata per il mercato statunitense. Il 30 marzo 1998 è stato pubblicato come quarto singolo Blindfold, a cui hanno fatto seguito Let Me See e infine Part of the Process, rispettivamente il 1º giugno e il 17 agosto 1998.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[8]
Entertainment Weekly[9]A-
Los Angeles Times[10]
New Musical Express[11]
Pitchfork[12]
Rolling Stone[13]
Spin[14]

Big Calm ha ricevuto recensioni generalmente positive da parte della critica specializzata. Scrivendo per All Music, Stephen Thomas Erlewine offre un'opinione favorevole sull'album, affermando che «Occasionalmente, l'album può sembrare un po' distante, come se le fusioni e le produzioni fossero più importanti delle canzoni attuali, ma il trio è così musicalmente abile, e la voce di Skye Edwards è così incantevole, che Big Calm diventa irresistibile a modo suo».[8] Natalie Nichols sul Los Angeles Times afferma: «Le vocalità di Skye Edwards sono facilmente ipnotiche, sospese seducentemente al di sopra dei soliti ritmi dei fratelli Ross e Paul Godfrey».[10] Kara Manning scrive per Rolling Stone: «Big Calm è un album imprevedibile e seducente, una passeggiata irrequieta per i romanticamente irritati».[13] Più discreto il giudizio di James P. Wisdom, il quale afferma su Pitchfork: «Big Calm è qualificato, al di sopra del branco ma a malapena a malapena trip hop, con tutti gli elementi giusti nella camera ma nessuna scintilla di intuizione o rischio. Funziona sullo sfondo della conversazione telefonica interurbana con il tuo ex, ma sospetto che non impressionerà troppe nuove conoscenze».[12]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Paul Godfrey, Ross Godfrey e Skye Edwards, eccetto dove indicato.

  1. The Sea – 5:47
  2. Shoulder Holster – 4:04
  3. Part of the Process – 4:24
  4. Blindfold – 4:37
  5. Let Me See – 4:20
  6. Bullet Proof – 4:11
  7. Over and Over – 2:20
  8. Friction – 4:13
  9. Diggin' a Watery Grave – 1:34
  10. Fear and Love – 5:04
  11. Big Calm – 6:00 (Paul Godfrey, Ross Godfrey, Skye Edwards, Jason Furlow)
Traccia bonus nell'edizione statunitense
  1. The Music That We Hear (Moog Island) – 3:50
Tracce bonus nell'edizione giapponese
  1. Shoulder Holster (Radio Mix) – 4:14
  2. Shoulder Holster (Diabolical Brothers Mix) – 5:56

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo
Altri musicisti
  • Steve Bentley-Klein – arrangiamento degli strumenti a corda e violino (tracce 1, 4, 7 e 10), tromba (traccia 10)
  • Leigh Gordon – basso (tracce 1, 3, 5 e 10)
  • Richard Bridgmont – violoncello (tracce 1, 4, 7 e 10)
  • Tim Grant – viola (tracce 1, 4, 7 e 10)
  • Dave Lee – corno (tracce 1, 4, 7 e 10)
  • Dominic Pipkin – tastiere (tracce 1, 4 e 5)
  • Mickey Posner – viola (tracce 1, 4 e 10)
  • Emma Pritchard – violoncello (tracce 1, 4 e 10)
  • Steve Wright – viola (tracce 1, 4 e 10)
  • Howard Ball – violino (tracce 1, 4 e 10)
  • David Emanuel – violino (tracce 1, 4 e 10)
  • Clive Hughes – violino (tracce 1, 4 e 10)
  • Howard Ball – violino (tracce 1, 4 e 10)
  • Iain McLeod – violino (tracce 1, 4 e 10)
  • Peter Oxer – violino (tracce 1, 4 e 10)
  • Emlyn Singleton – violino (tracce 1, 4 e 10)
  • DJ First Rate – scratch (tracce 2 e 6)
  • Spikey T – toasting (tracce 2 e 8)
  • Graeme Kyle – cori (tracce 3 e 7)
  • Pierre La Rue – fiddle (traccia 3)
  • Martin Carling – batteria (tracce 4 e 10)
  • Jimmy Hastings – flauto (traccia 5)
  • Laura Melhuish – violino (traccia 7)
  • Dave Hake – tromba (traccia 8)
  • Chris Hetter – trombone (traccia 8)
  • DJ Swamp – scratch (traccia 11)
Produzione
  • Pete Norris – produzione, programmazione sintetizzatore, ingegneria del suono

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche settimanali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1998) Posizione
massima
Australia[15] 67
Austria[15] 22
Francia[15] 18
Germania[15] 81
Italia[16] 17
Norvegia[15] 22
Nuova Zelanda[15] 17
Regno Unito[17] 18
Svizzera[15] 37

Classifiche di fine anno[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1998) Posizione
Italia[16] 43
Nuova Zelanda[18] 38
Regno Unito[19] 69

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2000 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 1º marzo 2020.
  2. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato l'11 marzo 2020.
  3. ^ (FR) Les Certifications, su snepmusique.com, Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 1º marzo 2020.
  4. ^ (EN) Morcheeba, Big Calm, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 1º marzo 2020.
  5. ^ (EN) Classic album: Morcheeba on Big Calm, su musicradar.com, MusicRadar, 9 giugno 2014. URL consultato il 2 marzo 2020.
  6. ^ (EN) Specs, Drugs & Rock & Roll: True Stories Of Morcheeba, su thequietus.com, The Quietus, 18 ottobre 2013. URL consultato il 2 aprile 2021.
  7. ^ (EN) MUSIC; Trip-Hop Reinvents Itself to Take on the World, su nytimes.com, The New York Times, 25 ottobre 1998. URL consultato il 2 marzo 2020.
  8. ^ a b (EN) Stephen Thomas Erlewine, Big Calm, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 13 marzo 2020.
  9. ^ (EN) Marc Weingarten, Big Calm, su ew.com, Entertainment Weekly, 1º maggio 1998. URL consultato il 13 marzo 2020.
  10. ^ a b (EN) Natalie Nichols, In Brief, su latimes.com, Los Angeles Times, 29 marzo 1998. URL consultato il 13 marzo 2020.
  11. ^ (EN) Sylvia Patterson, MORCHEEBA - Big Calm (China), su nme.com, New Musical Express, 1998. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 1999).
  12. ^ a b (EN) James P. Wisdom, Morcheeba: Big Calm, su pitchforkmedia.com, Pitchfork, giugno 1998. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2003).
  13. ^ a b (EN) Kara Manning, Morcheeba: Big Calm, su rollingstone.com, Rolling Stone, 23 marzo 1998. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2009).
  14. ^ (EN) Will Hermes, Morcheeba - Big Calm (China/Sire), su books.google.it, Spin, maggio 1998. URL consultato il 14 marzo 2020.
  15. ^ a b c d e f g (NL) Morcheeba - Big Calm, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 13 marzo 2020.
  16. ^ a b Gli album più venduti del 1998, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 5 aprile 2021.
  17. ^ (EN) Big Calm, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 13 marzo 2020.
  18. ^ (EN) Official Top 40 Albums - End of Year Charts 1998, su nztop40.co.nz, The Official NZ Music Charts. URL consultato il 5 aprile 2021.
  19. ^ (EN) End of Year Album Chart Top 100 - 1998, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 5 aprile 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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