Arvin (nave da carico)

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M/N Arvin
Descrizione generale
TipoCargo
ClasseVolgo-Balt
ProprietàURSS/Russia (1975-1992)
White Sea & Onega Shipping Co. (1992-1997)
Delphin Maritime Co. Ltd. (1997-2009)
RE Shipping & Trade Ltd. (2009-2013)
Arvin Shipping Ltd. (2013-2021)
Porto di registrazione San Pietroburgo (1975-1991)
San Pietroburgo (1991-1992)
La Valletta (1992-2013)
Phnom Penh (2013-2016)
Malakal Harbour (2016-2021)
IdentificazioneIndicativo di chiamata radio ITU:
Tango
T
Eight
8
Alfa
A
Two
2
Two
2
Seven
7
Eight
8
(Tango-Eight-Alfa-Two-Two-Seven-Eight)

Numero MMSI: 511315000
Numero IMO: 8874316

CostruttoriZávody ťažkého strojárstva
CantiereKomárno, Cecoslovacchia
Completamento1975
Entrata in servizio1975
Nomi precedentiVolgo-Balt 189 (1975-1997)
Destino finaleNaufragata dopo essersi spezzata al largo della Turchia il 15 gennaio 2021
Caratteristiche generali
Dislocamento4 761 t
Stazza lorda2 516 tsl
Portata lorda3 509 tpl
Lunghezza114 m
Larghezza14 m
Pescaggio3,8 m
PropulsioneDiesel con potenza di 1 030 kW (1 380 CV)
Velocità7,1 nodi (13,15 km/h)
Capacità di carico3 509 tpl
Equipaggio12 membri
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L'Arvin è stata una nave cargo battente bandiera di Palau diventata tristemente famosa per il video, caricato sulla piattaforma web 2.0 YouTube,[1] che ritrae il momento della sua rottura, nel 2021.

La nave mercantile fluviale/marittima si spezzò in due e affondò durante una tempesta al largo di Bartın, in Turchia. Delle 13 persone a bordo 4 morirono, 3 rimasero disperse e 6 furono soccorse; undici erano ucraini e due russi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Precedentemente conosciuta come Volgo-Balt 189, l'Arvin fu costruita nel 1974 in Cecoslovacchia come nave mercantile marittima/fluviale. Venne venduta e reimmatricolata più volte nel corso della sua storia. Fu rinominata Arvin nel 1997 dalla Delphin Maritime Co. Ltd., nome che mantenne per il resto della sua carriera.[2]

La classe Volgo-Balt era composta da navi mercantili destinate a navigare in acque generalmente calme e non in mare aperto. Tuttavia, molti bastimenti di questa serie vennero utilizzati all'interno e attorno al Mar Nero, dove molti affondarono nel corso degli anni, tra cui la Volgo-Balt 214, perduta nel 2019 con i suoi 13 membri dell'equipaggio.[3] Due mesi dopo il naufragio dell'Arvin, anche la Volgo-Balt 179 affondò nel Mar Nero, con 10 dei 13 membri dell'equipaggio sopravvissuti.[4]

Nel 2020, i funzionari portuali in Georgia notarono una grave corrosione del ponte e portelli meteorologici mal mantenuti sull'Arvin, suggerendo che la nave dovesse essere demolita.[5] Il suo proprietario, però, non la fece smantellare. Avrebbe dovuto sottoporsi a un audit importante nell'aprile 2021.[6]

Il naufragio[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 gennaio 2021, la nave lasciò Poti, in Georgia, diretta a Burgas, in Bulgaria. Trasportava circa 2.900 tonnellate di urea da utilizzare come fertilizzante, considerati non pericolosi. Cercò riparo dalle intemperie al largo della costa di Sinope, Turchia, il 5 gennaio 2021, dove rimase per nove giorni. Il 14 salpò di nuovo, solo per ancorare a Bartın il giorno successivo in previsione di ulteriori condizioni meteorologiche avverse.[6]

Il 17 gennaio il tempo peggiorò. Il mare grosso con onde alte 2-3 metri con venti di forza 5-6 (17-27 nodi, 31-50 km/h, 20-31 mph) causò il beccheggio e il rollio della nave. Intorno alle 11:00 ora locale, il comandante della nave ordinò che i motori principali venissero avviati per fornire un controllo aggiuntivo. Verso le 12:20, l'Arvin si spezzò in due. L'equipaggio lanciò l’allarme non appena si accorse di quanto stava accadendo e inviò un messaggio tramite l'interfono per abbandonare la nave. La forza del mare, tuttavia, impedì la possibilità di intervento immediato da parte di altre navi non distanti.

Dieci dei dodici membri dell'equipaggio si radunarono sul ponte di poppa, la maggior parte indossando una muta di sopravvivenza; il comandante e l'ufficiale capo non arrivarono al raduno. La nave iniziò ad inclinarsi verso il porto e l'equipaggio iniziò a lasciare la nave. Il terzo ufficiale, il cuoco, l'ingrassatore, il terzo ufficiale di macchina e un cadetto riuscirono a salire su una lancia di salvataggio, mentre il direttore di macchina e il primo ufficiale di macchina si tuffarono in mare. Secondo le interviste dell'equipaggio, diversi membri che non erano presenti sulla scialuppa di salvataggio si aggrapparono a un pezzo di legno per rimanere a galla. Non tutti quelli che riuscirono a salire sulla zattera o si aggrapparono al legno sopravvissero. La guardia costiera turca salvò sei persone e recuperò tre o quattro corpi (i rapporti variano). I restanti due o tre corpi non furono mai ritrovati. Il corpo del comandante fu ritrovato sulle coste turche.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Filmato audio arxipelagos com, MV Arvin Moment of breaking of the ship (Video) #shipwrecks #Ship_Accident, su YouTube.
  2. ^ ARVIN, General Cargo Ship - Details and current position - IMO 8874316 - VesselFinder, su www.vesselfinder.com. URL consultato il 28 settembre 2023.
  3. ^ (EN) Video: Six Dead After Soviet-Era Freighter Sinks in Black Sea, su The Maritime Executive. URL consultato il 28 settembre 2023.
  4. ^ (EN) BNS | ERR, Estonian-owned cargo vessel sinks in Black Sea, at least two dead, su ERR, 11 marzo 2021. URL consultato il 28 settembre 2023.
  5. ^ (EN) Questions raised over carrier sinking within sight of land and two, su Freight News, 5 febbraio 2021. URL consultato il 28 settembre 2023.
  6. ^ a b (EN) ARVIN MMC Casualty Investigation Report (PDF), su palaureg.com, 1º marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2022).
  7. ^ redazione, Onda spezza la nave in due: il dramma ripreso in diretta dalla cabina - VIDEO - BreveNews.Com, su Brevenews, 18 febbraio 2021. URL consultato il 13 maggio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]