The Wild Boys

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The Wild Boys
singolo discografico
Una scena del video
ArtistaDuran Duran
Pubblicazione26 ottobre 1984
Durata4:18
Album di provenienzaArena
GenereNew wave
Dance rock
EtichettaEMI
ProduttoreNile Rodgers
Registrazioneluglio 1984[1]
Formati7", 12"
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 200 000+)
Dischi d'oroBandiera del Canada Canada[3]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Germania Germania[4]
(vendite: 250 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[5]
(vendite: 500 000+)
Duran Duran - cronologia
Singolo precedente
(1984)
Singolo successivo
(1985)

The Wild Boys è un singolo del gruppo musicale britannico Duran Duran, pubblicato nell'ottobre 1984 per promuovere l'album dal vivo Arena.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Unico inedito in studio del live Arena, il brano è stato prodotto da Nile Rodgers, che aveva lavorato al remix del precedente singolo del gruppo, The Reflex.

L'idea per la canzone venne dal regista Russell Mulcahy, che voleva realizzare un lungometraggio basato sul romanzo Ragazzi selvaggi (The Wild Boys: A Book of the Dead) di William S. Burroughs. Egli propose alla band di comporre una colonna sonora rock per il film, in maniera simile a come avrebbe chiesto ai Queen per Highlander - L'ultimo immortale nel 1986.[6]

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il videoclip del brano è stato diretto da Russell Mulcahy e pagato oltre un milione di sterline, all'epoca una cifra sbalorditiva per un video musicale.[7] La scenografia ricopriva un'intera estremità dei Pinewood Studios, famosi per i film di James Bond, con una piramide metallica e un mulino a vento su una profonda piscina chiusa, insieme a dozzine di elaborati costumi, protesi, trucchi e una grafica computerizzata all'avanguardia. I membri del gruppo indossano abiti ruvidi e lacerati, simili a quelli del film Interceptor - Il guerriero della strada. Le coreografie di danza sono curate da Arlene Phillips.

Una versione estesa del video è inclusa nel film concerto Arena: An Absurd Notion, uscito in VHS nel 1985. Lo stesso anno ha vinto il primo BRIT Award al miglior video britannico.

Successo in classifica[modifica | modifica wikitesto]

The Wild Boys fu uno dei maggiori successi del gruppo, stazionando in seconda posizione nella Billboard Hot 100 per quattro settimane consecutive, dietro Out of Touch di Hall & Oates e Like a Virgin di Madonna.[8] Raggiunse inoltre le parti alte delle classifiche europee, incluso il secondo posto nel Regno Unito e il primo in Germania e Italia.

Curiosità e citazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel video ufficiale della canzone Caruso di Lucio Dalla, nel momento in cui il celebre cantautore, in un hotel, si avvicina alla reception, e ordina una camera, l'albergatore sta ascoltando alla radio The Wild Boys.
  • Nel film I pompieri del 1985, il pompiere effettivo Daniele Traversi interpretato da Ricky Tognazzi insieme ai pompieri Armando Bigotti il "capo-squadra" (Andrea Roncato), Alberto Spina (Christian De Sica), Paolo Casalotti (Paolo Villaggio), e il pompiere "licenziato" Nicola Ruoppolo (Lino Banfi), citarono il verso del ritornello "The Wild Boys" dei Duran Duran per far uscire da dentro una camera d'albergo una bambina impaurita dall'incendio.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

7" Single
  1. The Wild Boys – 4:16
  2. (I'm Looking For) Cracks in the Pavement (Live) – 4:08
12" Maxi
  1. Wilder Than Wild Boys (Extended Mix) – 7:58
  2. The Wild Boys – 4:14
  3. (I'm Looking For) Cracks in the Pavement (Live) – 4:08

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1984) Posizione
massima
Australia[9] 3
Austria[10] 2
Belgio (Fiandre)[10] 2
Canada[11] 2
Europa[12] 1
Finlandia[13] 4
Francia[10] 13
Germania[10] 1
Irlanda[14] 2
Italia[15] 1
Norvegia[10] 6
Nuova Zelanda[10] 5
Paesi Bassi[10] 3
Regno Unito[16] 2
Spagna[17] 3
Stati Uniti[8] 2
Svezia[10] 19
Svizzera[10] 2

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) John Tyalor, In the Pleasure Groove: Love, Death, and Duran Duran, Penguin Publishing Group, 16 ottobre 2012, p. 177, ISBN 978-1-101-59359-2. URL consultato il 2 settembre 2016.
  2. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 12 aprile 2016.
  3. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 12 aprile 2016.
  4. ^ (DE) Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 12 aprile 2016.
  5. ^ (EN) Duran Duran - The Wild Boys – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 12 aprile 2016.
  6. ^ VH1 interview with John Taylor, su vh1.com. URL consultato il 24 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
  7. ^ (EN) Top 5 Futuristic Music Videos by Duran Duran, su futuredude.com, 27 aprile 2012. URL consultato l'8 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2013).
  8. ^ a b (EN) Duran Duran – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 12 aprile 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  9. ^ (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  10. ^ a b c d e f g h i (NL) Duran Duran - The Wild Boys, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 12 aprile 2016.
  11. ^ (EN) Top Singles - December 15, 1984, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 12 aprile 2016.
  12. ^ (EN) MusicSeek.info – UK, Eurochart, Billboard & Cashbox No.1 Hits, su musicseek.info. URL consultato il 12 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2006).
  13. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  14. ^ (EN) Database, su irishcharts.ie, The Irish Chart. URL consultato il 12 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  15. ^ Hit Parade Italia - Indice per Interprete: D, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 12 aprile 2016.
  16. ^ (EN) Official Singles Chart Top 100: 11 November 1984 - 17 November 1984, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 12 aprile 2016.
  17. ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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