Stop the Clocks (raccolta Oasis)
Stop the Clocks raccolta discografica | |
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Artista | Oasis |
Pubblicazione | 20 novembre 2006 |
Durata | 87:13 |
Dischi | 2 |
Tracce | 18 |
Genere | Britpop Rock alternativo |
Etichetta | Big Brother Recordings, Sony |
Produttore | The Band |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Australia[1] (vendite: 35 000+) Canada[2] (vendite: 50 000+) Giappone[3] (vendite: 100 000+) |
Dischi di platino | Irlanda (4)[4] (vendite: 60 000+) Regno Unito (5)[5] (vendite: 1 500 000+) |
Oasis - cronologia | |
Stop the Clocks è il quarto album di raccolta del gruppo musicale britannico Oasis, pubblicato il 20 novembre 2006.
Il disco è stato anticipato dall'omonimo EP, pubblicato il 13 novembre 2006. Per un breve periodo è stata disponibile nei negozi una versione speciale del CD, contenente un DVD con un'intervista al gruppo e alcune esibizioni dal vivo.
La raccolta ha esordito in seconda posizione nelle chart britanniche e ha venduto più di 2.5 milioni di copie nel mondo, di cui un milione e mezzo soltanto in Gran Bretagna.
La copertina è stata creata da Peter Blake, autore della copertina del famoso album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Già poco dopo l'uscita di Don't Believe the Truth la Sony comunicò di aver l'intenzione di pubblicare un greatest hits, nonostante il parere contrario della band, e soprattutto di Noel Gallagher. Pare che gli Oasis siano stati spinti a pubblicarlo proprio per poter risolvere il contratto discografico che li legava alla Sony, così come la band voleva da tempo: la casa discografica, sapendo che non avrebbero rinnovato il contratto alla fine del 2006, voleva chiudere il periodo con una raccolta e la band, praticamente obbligata, decise di assumere l'incarico di scegliere le canzoni.
Nel settembre dello stesso anno arriva la conferma e viene svelata la tracklist ufficiale. La reazione dei fans è per lo più di delusione: ci si aspettavano scelte diverse, soprattutto il nuovo inedito che dà il titolo alla raccolta, poi una diversa selezione che non escludesse brani amatissimi e popolari come Stand by Me, Whatever, Don't Go Away, All Around the World e Stop Crying Your Heart Out. Noel ha motivato l'esclusione di brani inediti dicendo che avrebbero spostato l'attenzione da quelli vecchi.
Contestualmente alla notizia dell'uscita del greatest hits la Sony comunicò che sarebbe stato pubblicato anche un film-documentario dal titolo Lord Don't Slow Me Down, basato sul tour mondiale della band del 2005-06.
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Disco 1
- Rock 'n' Roll Star
- Some Might Say
- Talk Tonight
- Lyla
- The Importance of Being Idle
- Wonderwall
- Slide Away
- Cigarettes & Alcohol
- The Masterplan
- Disco 2
- Live Forever
- Acquiesce
- Supersonic
- Half the World Away
- Go Let It Out
- Songbird
- Morning Glory
- Champagne Supernova
- Don't Look Back in Anger
DVD dell'edizione speciale
[modifica | modifica wikitesto]- Lock the Box (intervista a Noel e Liam Gallagher)
- Fade Away (live at Chicago Metro '94)
- Champagne Supernova (live at Knebworth '96)
- Trailer del film-documentario Lord Don't Slow Me Down
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2006) | Posizione massima |
---|---|
Australia[6] | 34 |
Austria[6] | 22 |
Belgio (Fiandre)[6] | 18 |
Belgio (Vallonia)[6] | 34 |
Francia[6] | 127 |
Germania[6] | 54 |
Giappone[7] | 1 |
Irlanda[6] | 2 |
Italia[6] | 14 |
Nuova Zelanda[6] | 18 |
Paesi Bassi[6] | 73 |
Regno Unito[8] | 2 |
Spagna[6] | 42 |
Stati Uniti[9] | 89 |
Svezia[6] | 29 |
Svizzera[6] | 19 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2006 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 24 giugno 2015.
- ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 24 giugno 2015.
- ^ (JA) ゴールド等認定作品一覧 2006年11月, su riaj.or.jp, Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 24 giugno 2015.
- ^ (EN) 2006 Certification Awards – Multi Platinum, su irishcharts.ie, The Irish Charts. URL consultato il 24 giugno 2015.
- ^ (EN) Oasis, Stop The Clocks, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 24 giugno 2015.
- ^ a b c d e f g h i j k l m (NL) Oasis - Stop the Clocks, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 9 luglio 2015.
- ^ (JA) ストップ・ザ・クロックス, su oricon.co.jp, Oricon. URL consultato il 9 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2017).
- ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 26 November 2006 - 02 December 2006, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 9 luglio 2015.
- ^ (EN) Oasis – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 9 luglio 2015. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stop the Clocks, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Stop the Clocks, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Album compilation
- Album britpop
- Album degli Oasis
- Album del 2006
- Album rock alternativo
- Album certificati disco d'oro in Australia
- Album certificati disco d'oro in Canada
- Album certificati disco d'oro in Giappone
- Album certificati quattro volte disco di platino in Irlanda
- Album certificati cinque volte disco di platino nel Regno Unito
- Album al numero uno in Giappone