Kickboxing: differenze tra le versioni

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== Associazioni ==
== Associazioni ==
La federazione FIKBMS, facente capo alla [[World Association of Kickboxing Organizations|WAKO]], dal 15 novembre 2015 è disciplina sportiva associata effettiva del [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]]<ref>[http://www.coni.it/index.php?id=824 Comitato Olimpico Nazionale Italiano> Federazione Italiana Kickboxing<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> nonché l'unica federazione riconosciuta per Kickboxing, Muay Thai, Savate e Shoot Boxe. Nel panorama internazionale, invece, la WAKO non è ancora stata riconosciuta dal [[Comitato Olimpico Internazionale|CIO]] ma dal SportAccord.
La federazione FIKBMS, facente capo alla [[World Association of Kickboxing Organizations|WAKO]], dal 15 novembre 2015 è disciplina sportiva associata effettiva del [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]]<ref>[http://www.coni.it/index.php?id=824 Comitato Olimpico Nazionale Italiano> Federazione Italiana Kickboxing<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> invece, la WAKO non è ancora stata riconosciuta dal [[Comitato Olimpico Internazionale|CIO]].


== Note ==
== Note ==

Versione delle 17:01, 21 set 2017

Disambiguazione – "Kickboxer" rimanda qui. Se stai cercando il film, vedi Kickboxer - Il nuovo guerriero.
Kickboxing
InventatoAnni '60, Bandiera del Giappone Giappone
Contatto
GenereMaschile e femminile
Indoor/outdoorIndoor
Campo di giocoring
Olimpicono

La kickboxing (o kick boxing) è uno sport da combattimento di origine giapponese, diffusosi poi in USA, che combina le tecniche di calcio tipiche delle arti marziali orientali ai colpi di pugno propri del pugilato.

Storia

High kick durante un incontro

La kickboxing è nata in Giappone negli anni sessanta. In quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il full contact karate, il muay thai thailandese, il Sambo russo, il taekwondo coreano, il karate contact ed il sanda cinese.

I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno (karate full contact). Questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni '70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il Full Contact Karate.

Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.

A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine kickboxing spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano WKA ed ISKA.

Successivamente, sempre in Giappone, nel 1993, venne organizzato un torneo chiamato K-1, in cui "K" sta per Karate, Kempo e Kickboxing. In questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati. Lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi.

Visti i capitali elevatissimi e l'entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il K-1 World Grand Prix, riservato ai pesi massimi e il K-1 MAX, riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo. Il termine "K-1" ha assunto attualmente l'accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal muay thai, dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style.

Tecniche

Come già accennato, la kickboxing prevede l'utilizzo di tecniche di pugno e di calcio. Le principali sono riportate di seguito:

Tecniche di pugno

Le tecniche di pugno utilizzate nella kickboxing sono le stesse del pugilato occidentale: diretti, ganci, montanti e combinazioni dei tre:

  • diretto: colpo sferrato stendendo completamente il braccio in avanti, a colpire il volto o il busto dell'avversario. È un pugno fondamentale, e viene portato sfruttando la torsione della gamba d'appoggio, della schiena e delle spalle
  • gancio: pugno sferrato mantenendo il braccio piegato, ad uncino, ruotando la spalla
  • montante: colpo sferrato dal basso verso l'alto, a cercare solitamente il mento dell'avversario, anche se può essere diretto anche al busto o all'addome.

Tecniche di calcio

Esistono diverse tecniche di calcio nella kickboxing; di queste alcune vengono considerate fondamentali, altre sono varianti o tecniche speciali che possono essere utilizzate in combattimento. Le tecniche fondamentali di gamba utilizzate nella kickboxing sono il calcio frontale, il calcio laterale,il calcio circolare,calcio ad ascia:

  • calcio frontale: sferrato portando la gamba al petto e poi stendendola in avanti, per colpire con l'avampiede, o più raramente, il tallone.
  • calcio laterale: simile al calcio frontale ma sferrato da posizione laterale, ruotando la gamba d'appoggio di 90º e andando a colpire con l'altra utilizzando il taglio del piede;
  • calcio circolare o rotante: sferrato muovendo la gamba con una traiettoria -appunto- circolare, colpendo con la tibia o con la monta del piede. Viene realizzato torcendo tutto il corpo, a partire dal piede d'appoggio che, nell'esecuzione, ruota di 90º in avanti nella direzione del movimento. Può essere diretto alle gambe dell'avversario, e si parla in questo caso di calcio basso (low kick), al fianco (calcio medio o middle kick) infine al volto (calcio alto o high kick).
  • calcio girato:sferrato girando il corpo di 360 gradi .

Altre tipologie di calci comprendono, fra gli altri, il calcio incrociato (crescent kick), in cui la gamba compie un movimento laterale ascendente a colpire il volto, il calcio discendente (axe kick), nel quale il movimento è opposto a quello del crescent kick e il piede cade dall'alto verso il basso e lateralmente, usato solitamente per aprire la guardia avversaria, o il calcio ad uncino (hook kick) che consiste nel colpire con una traiettoria di rientro effettuando una rotazione di 90° (di pianta piede o tallone). Esistono anche altre tipologie di calci tra cui i "calci ruotati" , in cui la gamba svolge una rotazione di 360 gradi sferrando alla fine il calcio; i "calci ad elevazione" (o saltati) , in cui contemporaneo a un salto sferri il calcio; i "calci ruotati saltati".

Nella versione americana della kickboxing, quella proveniente dall'American Full contact karate, si sono sviluppate tre formule fondamentali: il Semi-contact, il Light-contact e il Full-contact. Per sfruttare al meglio il regolamento, negli anni la tecnica che caratterizza ognuna di queste versioni si è evoluta tanto da rendere completamente diversa l'impostazione e la preparazione degli atleti che la praticano. Per esempio la guardia laterale tipica del semi-contact è considerata pericolosa e da evitare nel full-contact. Inoltre esistono anche le versioni low kick e kick-light.

Sport da Tatami

Point Fighting

Il point fighting o (Semi-contact), che significa "combattimento a punti", è una formula della kickboxing che prevede un combattimento non continuato a punti. Nonostante sia meno nota della formula "full-contact", può essere considerata la disciplina che più si avvicina alla forma originaria della kickboxing, quando ancora questa era denominata "karate contact" e quando W.A.K.O. (World Association of Kickboxing Organizations) era ancora la sigla per "World All Styles Karate Organization". In effetti è, tra le tre discipline principali, quella che più si avvicina al karate, di cui questo sport è diretto discendente. Infatti prevede che i due atleti combattano sul tatami a differenza del full-contact, che è uno sport da ring, e consiste come già detto, similmente al karate, in combattimenti "al punto", cioè non continuati come nel light-contact. Altro elemento in comune con il karate, è l'utilizzo delle cinture (dalla gialla alla nera) per graduare i combattenti per esperienza e forza.

Poiché il contatto deve essere necessariamente limitato o controllato, richiede soprattutto doti specifiche di rapidità, reattività, prontezza e velocità. Essendo una disciplina "veloce", richiede uno sforzo in più e un fiato molto più preparato e resistente.

I due atleti combattono su di un tatami e si trovano uno di fronte all'altro posti ad una certa distanza mantenendo una posizione di guardia laterale rispetto all'avversario.

Il combattimento dura due minuti per round (che variano a seconda delle manifestazioni o delle fasi di una competizione) e consiste nell'avanzare frontalmente seguendo una linea immaginaria, entrare a contatto con l'avversario e nella frazione di un secondo, quindi in modo fulmineo e rapidissimo così da privilegiare la velocità e la prontezza ad altre doti, assestare una tecnica di pugno o di calcio al bersaglio, e dunque, in una delle zone "legali" del corpo dell'avversario (quindi nel tronco e nella testa, escludendo colpi ai genitali, alle gambe, al collo e ai reni).

Al termine del "contatto", l'arbitro di gara interrompe momentaneamente il combattimento e assegna il punto ad uno dei due contendenti.

Una tecnica famosa del point fighting è il "blitz", una tecnica di attacco improvviso, che non esiste nelle altre formule della kickboxing perché poco utile specialmente in caso di contatto pieno.

Oltre all'arbitro di gara ci sono anche due arbitri di linea e i tre arbitri assegnano i punti in base ai seguenti criteri:

  • Tecnica di pugno al corpo: 1 punto
  • Tecnica di pugno alla testa: 1 punto
  • Tecnica di pugno in volo: 1 punto
  • Tecnica di calcio al corpo: 1 punto
  • Tecnica di calcio alla testa: 2 punti
  • Tecnica di calcio al corpo in volo: 2 punti
  • Tecnica di calcio alla testa in volo: 3 punti
  • Tecnica di spazzata seguendo il senso articolare della gamba colpita: 1 punto

Il point fighting, facendo un paragone con altri sport, potrebbe essere definito come la "scherma" della kickboxing.

Light-contact

Il Light-contact, che letteralmente significa "contatto leggero", ma è inteso anche come "contatto controllato" ed è una formula della kickboxing che prevede un combattimento continuato a punti.

Come nel point fighting, il contatto deve essere necessariamente limitato o controllato, e privilegia soprattutto le doti specifiche di esecuzione tecnica e di pulizia dei colpi che vanno eseguiti con scioltezza e velocità, privilegiando la tecnica alla forza.

I due atleti combattono su di un tatami, ma a differenza del point fighting sono liberi di muoversi sul quadrato di gara a loro piacimento, e senza che l'arbitro interrompa il combattimento dopo l'esecuzione di una tecnica portata a segno.

Il combattimento dura due o tre round da due minuti a secondo del tipo di competizione nazionale o internazionale e i due atleti, combattono in posizione di guardia frontale o semifrontale uno dall'altro, possono trovarsi anche a distanza molto stretta e colpirsi a vicenda con le varie tecniche di pugno e di calcio previste.

L'arbitro di gara può fermare l'incontro solo in caso di "break", quando cioè gli atleti si trovano in clinch e vanno distanziati, oppure in caso di richiamo per eccessivo contatto, scorrettezze o uscita dal quadrato di gara: i richiami e le uscite comportano una sottrazione di punti e un punto alla seconda uscita alla quarta uscita dal tatami l'atleta viene squalificato.

Oltre all'arbitro centrale ve ne sono altri tre, servendosi di un cartellino come nel contatto pieno, sommano alla fine i punti totalizzati, e assegnano la vittoria, da poco è stato inserito il sistema easy scoring, dei tabelloni elettronici dove i giudici assegnano i punti con un mouse dedicato, in questo modo si ha la visione effettiva sui monitor dell'andamento dell'incontro.

Poiché nel light-contact non è previsto il K.O., la vittoria è perseguibile soltanto accumulando più punti dell'avversario e in caso di parità decidono si ha la decisione arbitrale di preferenza.

Kick-light

Esiste infine una versione del light-contact, definita Kick Light, che aggiunge alla tradizionale formula del light-contact la possibilità di colpire con i low kick, cioè con i calci circolari bassi nella parte interna o esterna del quadricipite: l'unico tipo di calcio che si può eseguire al di sotto della cintura.

La differenza con il tradizionale light-contact è che nella kick light le distanze si accorciano ulteriormente e l'atleta necessita di una prontezza e di una mobilità maggiore per evitare i pericolosissimi calci portati sotto la cintura e sferrati nella coscia, che naturalmente danno punti.

Sport da ring

Full-contact

German Open 2010

Il Full-contact, che significa "contatto pieno", è la formula più impegnativa della kickboxing, e universalmente riconosciuta come la "formula principe" di questo sport. Nato negli USA come variante del Full contact karate, in Europa e nel mondo si distaccò ben presto dall'aspetto marziale, unì subito il pugilato alle tecniche di calcio e diventò con gli anni lo sport da ring per eccellenza.

Prevede un combattimento continuato a pieno contatto e infatti, a differenza del semi-contact e del light-contact, i colpi vanno portati con forza e potenza, privilegiando appunto la forza e l'incisività, unita a stile e precisione.

Nel full-contact, la preparazione fisica degli atleti è molto più importante che nel semi-contact e nel light-contact, perché diversamente da questi, è consentita la vittoria del match anche via Knock-out (K.O.), cioè quando un combattente subisce un colpo tale da rendergli impossibile il proseguire dell'incontro.

I due atleti combattono esclusivamente su un ring da boxe e sono liberi di muoversi sul quadrato di gara a loro piacimento. Il combattimento è suddiviso in round (che possono essere dai tre ai cinque, oppure anche dai dieci ai dodici, a seconda delle federazioni o dell'importanza della competizione) da due minuti. I colpi devono essere portati nel tronco e al volto, sono quindi esclusi i colpi al di sotto della cintura.

Come per il light-contact, c'è un arbitro centrale e altri tre di giuria che assegnano i punti. Se l'incontro dura fino al termine delle riprese stabilite e non vi è stato il K.O. o l'interruzione per intervento del medico di bordo ring, allora la vittoria viene stabilita in base ai punti.

Questa formula ha molte analogie con la preparazione tecnica e atletica della boxe: infatti l'atleta deve prepararsi secondo un ferreo programma di allenamento dal punto di vista atletico e agonistico e perfezionare la precisione dell'impostazione, dei movimenti e della guardia (come nella boxe) che sono di fondamentale importanza durante il match. Inoltre, come per il light-contact, i colpi di calcio e di pugno vanno eseguiti con precisione tecnica e dovizia di perfezione, aggiungendo però una maggiore dose di forza e potenza poiché, a differenza del light, i colpi nel full devono per forza "fare male".

L'Italia possiede un'ottima scuola di Full Contact. Dagli anni '70 fino ad oggi, numerosi sono gli atleti iridati a livello mondiale ed europeo; tra i dilettanti come tra i professionisti, tra cui Giorgio Perreca (oggi Fight1), Franz Haller e Roberto Fragale.

Low-kick

Esiste infine una versione del full-contact, definita Low Kick, che per l'appunto aggiunge alla tradizionale formula del full-contact la possibilità di colpire con i low kick, cioè con i calci circolari bassi nella parte interna o esterna del quadricipite.

Associazioni

La federazione FIKBMS, facente capo alla WAKO, dal 15 novembre 2015 è disciplina sportiva associata effettiva del CONI[1] invece, la WAKO non è ancora stata riconosciuta dal CIO.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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