Troppo forte: differenze tra le versioni
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Versione delle 16:21, 3 set 2011
Troppo forte è un film del 1986 diretto da Carlo Verdone.
Trama
Roma. Oscar Pettinari, chiamato affettuosamente dagli amici Troppo forte, è un giovane della periferia che frequenta Cinecittà e sogna di diventare attore cinematografico nei film d'azione, o almeno di avere dei ruoli da stuntman. Una mattina viene scartato ad un provino da un importante produttore cinematografico americano per il suo aspetto troppo bonario, ma conosce un avvocato decisamente estroso, il conte Giangiacomo Pigna Corelli Inselci. Con l'aiuto di questo strano personaggio, Oscar inscena un incidente in moto per incastrare il produttore che lo aveva scartato al provino, ma destino vuole che alla guida dell'auto che lo "avrebbe" investito non ci sia il produttore, ma Nancy, una giovane e bellissima attrice americana, nonché amante dell'uomo, la quale per questo perderà la parte.
Oscar, dall'animo buono, ospita la ragazza a casa sua, in attesa che giunga a Roma suo marito per riportarla in America. Col tempo tra i due nascerà un'amicizia, mentre il rapporto con l'avvocato porterà a situazioni al limite, tra operazioni chirurgiche superflue ed arringhe inverosimili in tribunale per cercare di vincere la causa. Alla fine Nancy torna negli Stati Uniti, consapevole che quest'esperienza le ha fatto capire che la carriera non è tutto, mentre l'avvocato avrà una (delle tante) crisi di personalità: infatti il sedicente legale non è altro che un mitomane, già calatosi in altri ruoli (docente, ecclesiasta...) e si risveglierà credendosi un insegnante di danza classica. Oscar perde la causa, ma non si da per vinto e presto affronta l'ennesimo provino, stavolta con la consapevolezza di essere il migliore...
Colonna sonora
Le musiche del film furono realizzate da Antonello Venditti, da sempre legato anche musicalmente all'amico Verdone.
Curiosità
- Il ruolo dell'avvocato era stato inizialmente pensato da Carlo Verdone per Leopoldo Trieste, ma Alberto Sordi dopo aver letto la sceneggiatura volle a tutti i costi farne parte, "obbligando" Verdone a dare a lui la parte.
- Sergio, l'uomo delle scommesse, interpretato da Mario Brega, non era previsto inizialmente nel film. Fu l'insistenza di Brega, che riteneva non potesse non esserci in un film del genere, a "obbligare" Verdone ad inventare un ruolo per lui nel film.
- Carlo Verdone, Sergio Leone e Rodolfo Sonego andarono a scrivere il film in Costa d'Avorio perché Leone riteneva che lì si sarebbe lavorato meglio che in Italia.
- La scena iniziale del flipper è stata quasi del tutto improvvisata da Verdone.
- Il film nella sua prima settimana al botteghino incassò più di Rambo II: la vendetta. Curiosamente, in Troppo forte John Rambo è uno dei miti di Oscar Pettinari.
- Verdone non riuscì a convincere Stella Hall a girare la scena di nudo alla spiaggia e dovette ricorrere ad una controfigura[senza fonte].
- Il personaggio di Oscar Pettinari fu considerato il "Nando Moriconi degli anni ottanta", imitazione del famoso personaggio del film Un americano a Roma[1].
- L'ultima scena del film è stata girata da Sergio Leone[senza fonte].
Note
- ^ CHI SI RIVEDE, MORICONI NANDO! MA ORA E' DIVENTATO 'METALLARO', in la Repubblica, 31 gennaio 1986, p. 19. URL consultato il 24 novembre 2010.
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