Stefano Stefani: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ortografia
fix
Riga 50: Riga 50:
|data_morte=
|data_morte=
|titolo =
|titolo =
|professione= Imprendtore
|professione= Imprenditore
|partito=[[Lega Nord]]
|partito=[[Lega Nord]]
|legislatura=[[XII Legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XV Legislatura della Repubblica Italiana|XV]]
|legislatura=[[XII Legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XV Legislatura della Repubblica Italiana|XV]]
Riga 97: Riga 97:
Ha ricoperto le cariche governative di [[sottosegretario (Italia)|sottosegretario]] del [[Ministero dello Sviluppo Economico|Ministero delle Attività produttive]] durante il [[governo Berlusconi II]]<ref>{{Cita web|url = http://legxiv.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d50373&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml.asp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacomposizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d50373|titolo = Scheda personale di Stefano Stefani|editore = [[Camera dei deputati]]|accesso = 6 aprile 2012}}</ref> e [[sottosegretario (Italia)|sottosegretario]] del [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare|Ministero dell'Ambiente e del Territorio]] durante i governi Berlusconi II e [[Governo Berlusconi III|Berlusconi III]].<ref>{{Cita web|url = http://www.governo.it/Governo/Governi/berlusconi3.html|titolo = III Governo Berlusconi (23.04.2005 - 17.05.2006)|editore = Sito ufficiale della [[Presidenza del Consiglio dei ministri]]|accesso = 30 marzo 2012}}</ref>
Ha ricoperto le cariche governative di [[sottosegretario (Italia)|sottosegretario]] del [[Ministero dello Sviluppo Economico|Ministero delle Attività produttive]] durante il [[governo Berlusconi II]]<ref>{{Cita web|url = http://legxiv.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d50373&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml.asp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacomposizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d50373|titolo = Scheda personale di Stefano Stefani|editore = [[Camera dei deputati]]|accesso = 6 aprile 2012}}</ref> e [[sottosegretario (Italia)|sottosegretario]] del [[Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare|Ministero dell'Ambiente e del Territorio]] durante i governi Berlusconi II e [[Governo Berlusconi III|Berlusconi III]].<ref>{{Cita web|url = http://www.governo.it/Governo/Governi/berlusconi3.html|titolo = III Governo Berlusconi (23.04.2005 - 17.05.2006)|editore = Sito ufficiale della [[Presidenza del Consiglio dei ministri]]|accesso = 30 marzo 2012}}</ref>


In una lettera aperta del 2003 su [[La Padania]], quando era sottosegretario, Stefani definiva i tedeschi “biondi stereotipati dall’orgoglio ipernazionalista” che “invadono rumorosamente le nostre spiagge ma sul loro quotidiano più letto, la [[Bild Zeitung|Bild]] (…) non dimenticano di menzionare (…) il numero dei furti d’auto a Rimini o addirittura le ultime statistiche dei morti di mafia in Sicilia”. Stefani si riferiva a [[Martin Schulz]], allora eurodeputato socialista, protagonista di uno scontro con [[Silvio Berlusconi]] a [[Strasburgo]], definito “ubriaco di tronfie certezze”, abituato a sentirsi “primo della classe” e ad assumere “atteggiamenti protervi”. La lettera di Stefani causò la cancellazione delle ferie del [[cancelliere (Germania)|cancelliere]] tedesco [[Gerhard Schroeder]] in Italia, e la vicenda si concluse con le dimissioni di Stefani da sottosegretario.<ref name=post>[http://www.ilpost.it/2012/04/05/stefano-stefani/ Il Post, 5 aprile 2012]</ref> Stefani venne poi reintegrato come sottosegretario nel dicembre [[2004]].
In una lettera aperta del 2003 su [[La Padania]], quando era sottosegretario, Stefani definiva i tedeschi “biondi stereotipati dall’orgoglio ipernazionalista” che “invadono rumorosamente le nostre spiagge ma sul loro quotidiano più letto, la [[Bild Zeitung|Bild]] (…) non dimenticano di menzionare (…) il numero dei furti d’auto a Rimini o addirittura le ultime statistiche dei morti di mafia in Sicilia”. Stefani si riferiva a [[Martin Schulz]], allora eurodeputato socialista, protagonista di uno scontro con [[Silvio Berlusconi]] a [[Strasburgo]], definito “ubriaco di tronfie certezze”, abituato a sentirsi “primo della classe” e ad assumere “atteggiamenti protervi”. La lettera di Stefani causò la cancellazione delle ferie del [[Cancellieri della Germania|cancelliere]] tedesco [[Gerhard Schroeder]] in Italia, e la vicenda si concluse con le dimissioni di Stefani da sottosegretario.<ref name=post>[http://www.ilpost.it/2012/04/05/stefano-stefani/ Il Post, 5 aprile 2012]</ref> Stefani venne poi reintegrato come sottosegretario nel dicembre [[2004]].


Nel [[2003]] si è candidato a sindaco di [[Vicenza]], sostenuto solo dalla [[Lega Nord]], che non aveva stretto un patto con la [[Casa delle Libertà]]. Stefani raccoglie il 9.6% dei consensi.
Nel [[2003]] si è candidato a sindaco di [[Vicenza]], sostenuto solo dalla [[Lega Nord]], che non aveva stretto un patto con la [[Casa delle Libertà]]. Stefani raccoglie il 9.6% dei consensi.
Riga 106: Riga 106:
Stefani è stato coinvolto nelle inchieste giudiziarie sul fallimento del villaggio turistico "''Skipper''" ad [[Umago]], della [[Credieuronord]], e nel caso dei finanziamenti pubblici a ''Il Giornale d'Italia''.
Stefani è stato coinvolto nelle inchieste giudiziarie sul fallimento del villaggio turistico "''Skipper''" ad [[Umago]], della [[Credieuronord]], e nel caso dei finanziamenti pubblici a ''Il Giornale d'Italia''.


Nel caso del villaggio ''Skipper'', Stefani fu raggiunto da un [[avviso di garanzia]] della procura di Padova nel luglio 2004 per [[bancarotta fraudolenta]] (poi passata a [[bancarotta]] semplice) riguardo al fallimento della società "Ceit", intermediaria nell'investimento.<ref>[http://www.lettera43.it/politica/35922/lega-paradisi-pericolosi.htm Lettera43]</ref> Stefani fu [[assolto]] nel dicembre 2011 "per non aver commesso il fatto",<ref>[http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/12/07/news/villaggio-vacanze-leghista-politici-assolti-1.2839628 Messaggero Veneto]</ref> dopo aver risarcito 500.00 euro ad una banca carinziana.<ref name=fatto>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/07/banca-padana-giornale-ditalia-villaggio-turistico-disavventure-leghiste-nuovo-tesoriere/202959/ Il Fatto Quotidiano], 7 aprile 2012</ref>
Nel caso del villaggio ''Skipper'', Stefani fu raggiunto da un [[avviso di garanzia]] della procura di Padova nel luglio 2004 per [[bancarotta fraudolenta]] (poi passata a [[bancarotta]] semplice) riguardo al fallimento della società "Ceit", intermediaria nell'investimento.<ref>[http://www.lettera43.it/politica/35922/lega-paradisi-pericolosi.htm Lettera43]</ref> Stefani fu [[assoluzione|assolto]] nel dicembre 2011 "per non aver commesso il fatto",<ref>[http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/12/07/news/villaggio-vacanze-leghista-politici-assolti-1.2839628 Messaggero Veneto]</ref> dopo aver risarcito 500.00 euro ad una banca carinziana.<ref name=fatto>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/07/banca-padana-giornale-ditalia-villaggio-turistico-disavventure-leghiste-nuovo-tesoriere/202959/ Il Fatto Quotidiano], 7 aprile 2012</ref>


Nel 2000 Stefani, assieme a [[Maurizio Balocchi]], tesoriere della Lega prima di Belsito, sono i due sottosegretari che siedono nel CDA della banca [[Credieuronord]], sostenuta da Bossi e finanziata tramite 3.000 sottoscrizioni nelle sezioni leghiste. A seguito del fallimento, rilevato da Bankitalia nel 2003, la banca "padana" viene rilevata dalla [[ Banca Popolare di Lodi]] di [[Gianpiero Fiorani]]. Il Carroccio offre come pegno la storica sede di via Bellerio, la scuola leghista di Varese e il prato di Pontida, per evitare la bancarotta e la perdita dei risparmi dei sottoscrittori. Stefani, assieme agli altri membri del CDA, viene colpito da una sanzione amministrativa di circa 7.000 euro comminata dal Ministero dell'Economia di [[Giulio Tremonti]].<ref name=fatto/>
Nel 2000 Stefani, assieme a [[Maurizio Balocchi]], tesoriere della Lega prima di Belsito, sono i due sottosegretari che siedono nel CDA della banca [[Credieuronord]], sostenuta da Bossi e finanziata tramite 3.000 sottoscrizioni nelle sezioni leghiste. A seguito del fallimento, rilevato da Bankitalia nel 2003, la banca "padana" viene rilevata dalla [[ Banca Popolare di Lodi]] di [[Gianpiero Fiorani]]. Il Carroccio offre come pegno la storica sede di via Bellerio, la scuola leghista di Varese e il prato di Pontida, per evitare la bancarotta e la perdita dei risparmi dei sottoscrittori. Stefani, assieme agli altri membri del CDA, viene colpito da una sanzione amministrativa di circa 7.000 euro comminata dal Ministero dell'Economia di [[Giulio Tremonti]].<ref name=fatto/>

Versione delle 19:10, 11 giu 2013

Stefano Stefani

Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Ambiente e del Territorio
Durata mandato30 dicembre 2004 –
17 maggio 2006
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreAntonio Martusciello
SuccessoreBruno Dettori

Sottosegretario di Stato del Ministero delle Attività produttive
Durata mandato12 giugno 2001 –
17 luglio 2003
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreMauro Fabris
SuccessoreRoberto Cota

Dati generali
Partito politicoLega Nord
Titolo di studiolicenza media inferiore
Professioneimprenditore orafo

Template:Membro delle istituzioni italiane Template:Membro delle istituzioni italiane Stefano Stefani (Vicenza, 29 settembre 1938) è un politico italiano.

Carriera imprenditoriale

Primo di quattro figli dopo la licenza media inferiore lascia gli studi per affiancare la madre Lucinda, rimasta vedova giovanissima, nel nascente commercio di oreficeria. Nel 1963 fonda la Stefano Stefani srl, azienda specializzata nell’import/export di pietre preziose, con particolare attenzione ai mercati indiano e sudamericano. Presidente della Sezione Orafi di Confindustria Vicenza, grande appassionato di sci, dal 1978 al 1992 ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione Nazionale Sci della F.I.E..[1]

Nominato Cavaliere della Repubblica Italiana nel 1978 con decreto del Presidente Sandro Pertini. Cavaliere ufficiale della Repubblica Italiana nel 1987 con decreto del Presidente Francesco Cossiga.[senza fonte]

Carriera politica

Inizia a fare politica con la Lega Nord/Liga Veneta a partire dai primi anni ‘90 ricoprendo diversi incarichi all’interno del partito. Segretario provinciale della Lega Nord di Vicenza dal 1992 al 1994, presidente federale del partito dal 1995 al 2002, contribuisce in modo determinante alla nascita dei media padani, La Padania e Radio Padania Libera.

Stefani è stato eletto senatore nella XII e XV Legislatura (1994-96 e 2006-08) e deputato nella XIII, XIV e XVI Legislatura (1996-2006 e dal 2008). È stato presidente della III Commissione permanente Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati e si colloca fra i dieci deputati più produttivi per quantità ed efficacia dell'attività svolta.[2]

Ha ricoperto le cariche governative di sottosegretario del Ministero delle Attività produttive durante il governo Berlusconi II[3] e sottosegretario del Ministero dell'Ambiente e del Territorio durante i governi Berlusconi II e Berlusconi III.[4]

In una lettera aperta del 2003 su La Padania, quando era sottosegretario, Stefani definiva i tedeschi “biondi stereotipati dall’orgoglio ipernazionalista” che “invadono rumorosamente le nostre spiagge ma sul loro quotidiano più letto, la Bild (…) non dimenticano di menzionare (…) il numero dei furti d’auto a Rimini o addirittura le ultime statistiche dei morti di mafia in Sicilia”. Stefani si riferiva a Martin Schulz, allora eurodeputato socialista, protagonista di uno scontro con Silvio Berlusconi a Strasburgo, definito “ubriaco di tronfie certezze”, abituato a sentirsi “primo della classe” e ad assumere “atteggiamenti protervi”. La lettera di Stefani causò la cancellazione delle ferie del cancelliere tedesco Gerhard Schroeder in Italia, e la vicenda si concluse con le dimissioni di Stefani da sottosegretario.[5] Stefani venne poi reintegrato come sottosegretario nel dicembre 2004.

Nel 2003 si è candidato a sindaco di Vicenza, sostenuto solo dalla Lega Nord, che non aveva stretto un patto con la Casa delle Libertà. Stefani raccoglie il 9.6% dei consensi.

Il 5 aprile 2012 il consiglio federale della Lega Nord lo nomina nuovo tesoriere del partito subentrando al dimissionario Francesco Belsito coinvolto in una inchiesta su presunti fondi neri al partito che hanno portato anche le dimissioni di Umberto Bossi da segretario federale. Stefani è affiancato da un nuovo comitato amministrativo di tesoreria composta da Roberto Simonetti e Silvana Comaroli, che sostituiranno i senatori Roberto Castelli e Piergiorgio Stiffoni, membri del comitato durante la gestione Belsito. Il consiglio ha deliberato inoltre che il comitato amministrativo sottoponga immediatamente ad una società di revisione dei conti esterna la certificazione della situazione patrimoniale della Lega Nord.[6].Stefani è anche presidente della Lega Nord Estero.

Inchieste giudiziarie

Stefani è stato coinvolto nelle inchieste giudiziarie sul fallimento del villaggio turistico "Skipper" ad Umago, della Credieuronord, e nel caso dei finanziamenti pubblici a Il Giornale d'Italia.

Nel caso del villaggio Skipper, Stefani fu raggiunto da un avviso di garanzia della procura di Padova nel luglio 2004 per bancarotta fraudolenta (poi passata a bancarotta semplice) riguardo al fallimento della società "Ceit", intermediaria nell'investimento.[7] Stefani fu assolto nel dicembre 2011 "per non aver commesso il fatto",[8] dopo aver risarcito 500.00 euro ad una banca carinziana.[9]

Nel 2000 Stefani, assieme a Maurizio Balocchi, tesoriere della Lega prima di Belsito, sono i due sottosegretari che siedono nel CDA della banca Credieuronord, sostenuta da Bossi e finanziata tramite 3.000 sottoscrizioni nelle sezioni leghiste. A seguito del fallimento, rilevato da Bankitalia nel 2003, la banca "padana" viene rilevata dalla Banca Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani. Il Carroccio offre come pegno la storica sede di via Bellerio, la scuola leghista di Varese e il prato di Pontida, per evitare la bancarotta e la perdita dei risparmi dei sottoscrittori. Stefani, assieme agli altri membri del CDA, viene colpito da una sanzione amministrativa di circa 7.000 euro comminata dal Ministero dell'Economia di Giulio Tremonti.[9]

Nel 2007 la procura di Roma mette Stefani sotto indagini per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio nella vicenda dei finanziamenti pubblici a Il Giornale d’Italia, usato per rastrellare 14 milioni di contributi all’editoria di partito. Stefani era accusato di aver intascato una parte dei fondi ottenuti da Massimo Bassoli, immobiliarista ed ex direttore-editore del quotidiano, in cambio del “patrocinio” prestato o promesso dalla Lega. Bassoli versò alla Lega 117.000 euro, contabilizzati in bilancio; le intercettazioni di Bassoli non poterono essere utilizzate in indagine secondo la legge Boato, e la posizione di Stefani venne archiviata.[9]

Note

  1. ^ Biografia su Leganord.org
  2. ^ Openpolis, Indice di produttività parlamentare
  3. ^ Scheda personale di Stefano Stefani, su legxiv.camera.it, Camera dei deputati. URL consultato il 6 aprile 2012.
  4. ^ III Governo Berlusconi (23.04.2005 - 17.05.2006), su governo.it, Sito ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri. URL consultato il 30 marzo 2012.
  5. ^ Il Post, 5 aprile 2012
  6. ^ Lega, Bossi lascia, nominati Maroni-Calderoli-Dal Lago, Stefani tesoriere, in Reuters, 5 aprile 2012. URL consultato il 6 aprile 2012.
  7. ^ Lettera43
  8. ^ Messaggero Veneto
  9. ^ a b c Il Fatto Quotidiano, 7 aprile 2012

Collegamenti esterni

Predecessore Presidente federale della Lega Nord Successore
Franco Rocchetta 1995 - 2002 Luciano Gasperini
Predecessore Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico Successore
Mauro Fabris 11 giugno 2001-17 luglio 2003 Roberto Cota
Predecessore Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Ambiente e del Territorio Successore
Antonio Martusciello 30 dicembre 2004-17 maggio 2006 Bruno Dettori