Alessandro Natta: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
"''[[Illuminismo|Illuminista]], [[giacobino]] e [[Comunismo|comunista]]''" per sua stessa definizione<ref>''[https://www.repubblica.it/online/politica/natta/natta/natta.html È morto Alessandro Natta]''</ref>, nacque nella città [[Liguria|ligure]] di [[Oneglia]], sestogenito di una famiglia borghese di commercianti, di tradizioni cattoliche e socialiste (un suo cugino fu [[Mario Jsmaele Castellano]], [[Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino|arcivescovo di Siena]]). Conseguita la [[liceo classico|maturità classica]], si iscrisse dapprima a Lettere per poi frequentare la [[Scuola Normale Superiore di Pisa]]<ref name="Treccani">Fonte: ''Treccani.it L'Enciclopedia Italiana'', riferimenti in Collegamenti esterni.</ref> insieme al futuro Presidente della Repubblica Italiana [[Carlo Azeglio Ciampi]], laureandosi nel 1940 a pieni voti.<ref>{{cita web | url = https://www.mentelocale.it/genova/eventi/82732-giornata-di-studi-su-alessandro-natta-a-tursi-lezione-di-storia-e-di-vita.htm | titolo = Giornata di studi su Alessandro Natta a Tursi: Lezione di storia e di vita | data = 24 maggio 2018 | città = Genova | sito = mentelocale.it | urlarchivio = https://archive.today/20190816154613/https://www.mentelocale.it/genova/eventi/82732-giornata-di-studi-su-alessandro-natta-a-tursi-lezione-di-storia-e-di-vita.htm | dataarchivio = 16 agosto 2019 | urlmorto = no | accesso = 16 agosto 2019 }}</ref> Proprio a [[Pisa]] ebbe inizio la sua militanza antifascista, sotto l'influsso - più che del [[comunismo]] - della cultura [[socialismo liberale|liberal-socialista]] di [[Guido Calogero|Calogero]] e [[Aldo Capitini|Capitini]]. Fu membro dei [[Gruppi Universitari Fascisti]] (GUF) di Pisa e scrisse alcuni articoletti culturali nella rivista ''Il Campano'', edita da questo movimento fino al 1943.
"''[[Illuminismo|Illuminista]], [[giacobino]] e [[Comunismo|comunista]]''" per sua stessa definizione<ref>''[https://www.repubblica.it/online/politica/natta/natta/natta.html È morto Alessandro Natta]''</ref>, nacque nella città [[Liguria|ligure]] di [[Oneglia]], sestogenito di una famiglia borghese di commercianti, di tradizioni cattoliche e socialiste (un suo cugino fu [[Mario Jsmaele Castellano]], [[Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino|arcivescovo di Siena]]). Conseguita la [[liceo classico|maturità classica]], si iscrisse dapprima a Lettere per poi frequentare la [[Scuola Normale Superiore di Pisa]]<ref name="Treccani">Fonte: ''Treccani.it L'Enciclopedia Italiana'', riferimenti in Collegamenti esterni.</ref> insieme al futuro Presidente della Repubblica Italiana [[Carlo Azeglio Ciampi]], laureandosi nel 1940 a pieni voti.<ref>{{cita web | url = https://www.mentelocale.it/genova/eventi/82732-giornata-di-studi-su-alessandro-natta-a-tursi-lezione-di-storia-e-di-vita.htm | titolo = Giornata di studi su Alessandro Natta a Tursi: Lezione di storia e di vita | data = 24 maggio 2018 | città = Genova | sito = mentelocale.it | urlarchivio = https://archive.today/20190816154613/https://www.mentelocale.it/genova/eventi/82732-giornata-di-studi-su-alessandro-natta-a-tursi-lezione-di-storia-e-di-vita.htm | dataarchivio = 16 agosto 2019 | urlmorto = no | accesso = 16 agosto 2019 }}</ref> Proprio a [[Pisa]] ebbe inizio la sua militanza antifascista, sotto l'influsso - più che del [[comunismo]] - della cultura [[socialismo liberale|liberal-socialista]] di [[Guido Calogero|Calogero]] e [[Aldo Capitini|Capitini]]. Fu membro dei [[Gruppi Universitari Fascisti]] (GUF) di Pisa e scrisse alcuni articoletti culturali nella rivista ''Il Campano'', edita da questo movimento fino al [[1943]].


Durante la [[seconda guerra mondiale]] venne inviato in [[Grecia]], nel [[Dodecaneso italiano]], e nel caos dell'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]], partecipò a [[Rodi]] alla difesa dell'[[aeroporto di Gadurrà]] attaccato dai tedeschi<ref name="Treccani"/>. Imprigionato, rifiutò di collaborare con tedeschi e [[Repubblica Sociale Italiana|repubblichini]] e subì l'[[Internamento dei militari italiani nella seconda guerra mondiale|internamento]]<ref name="Treccani"/> in un campo di prigionia nella stessa Rodi<ref>Nella scheda dell{{'}}''Enciclopedia Italiana'' (vedi Collegamenti esterni, viene internato in Germania: "Ferito, fu deportato in Germania".</ref>. Fu poi trasferito a Lero sul [[Oria (piroscafo)|piroscafo Oria]], che poi, durante un altro trasferimento di internati militari italiani il 12 febbraio 1944 subì uno dei più sanguinosi naufragi del Mediterraneo. Natta, pur non coinvolto direttamente, nel suo libro "L'altra resistenza" ci lascia una testimonianza sconvolgente delle condizioni in cui avvenivano questi trasporti.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] venne inviato in [[Grecia]], nel [[Dodecaneso italiano]], e nel caos dell'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]], partecipò a [[Rodi]] alla difesa dell'[[aeroporto di Gadurrà]] attaccato dai tedeschi<ref name="Treccani"/>. Imprigionato, rifiutò di collaborare con tedeschi e [[Repubblica Sociale Italiana|repubblichini]] e subì l'[[Internamento dei militari italiani nella seconda guerra mondiale|internamento]]<ref name="Treccani"/> in un campo di prigionia nella stessa Rodi<ref>Nella scheda dell{{'}}''Enciclopedia Italiana'' (vedi Collegamenti esterni, viene internato in Germania: "Ferito, fu deportato in Germania".</ref>. Fu poi trasferito a Lero sul [[Oria (piroscafo)|piroscafo Oria]], che poi, durante un altro trasferimento di internati militari italiani il 12 febbraio 1944 subì uno dei più sanguinosi naufragi del Mediterraneo. Natta, pur non coinvolto direttamente, nel suo libro "L'altra resistenza" ci lascia una testimonianza sconvolgente delle condizioni in cui avvenivano questi trasporti.


===Ingresso nel PCI===
===Ingresso nel PCI===
Natta rientra in Italia solo nell'agosto del 1945 e successivamente racconterà queste vicende, sue e degli altri internati italiani nei [[lager]] tedeschi, nel volume autobiografico ''L'altra Resistenza''. Iscrittosi nello stesso anno al [[Partito Comunista Italiano]] di Imperia<ref name="Treccani"/>, vi si dedica a tempo pieno. Un impegno che lo vedrà successivamente consigliere comunale, segretario di federazione e infine tra i protagonisti della vita del partito entrando a fare parte dei massimi organismi assieme a [[Luigi Longo]]. Eletto deputato con il [[Fronte Democratico Popolare]] alle [[elezioni politiche in Italia del 1948|elezioni politiche del 1948]], sarà riconfermato per dieci legislature consecutive.
Natta rientra in Italia solo nell'agosto del [[1945]] e successivamente racconterà queste vicende, sue e degli altri internati italiani nei [[lager]] tedeschi, nel volume autobiografico ''L'altra Resistenza''. Iscrittosi nello stesso anno al [[Partito Comunista Italiano]] di Imperia<ref name="Treccani"/>, vi si dedica a tempo pieno. Un impegno che lo vedrà successivamente consigliere comunale, segretario di federazione ed infine tra i protagonisti della vita del partito entrando a far parte dei massimi organismi assieme a [[Luigi Longo]]. Eletto deputato con il [[Fronte Democratico Popolare]] alle [[elezioni politiche in Italia del 1948|elezioni politiche del 1948]], sarà riconfermato per 10 legislature consecutive.


Stretto assertore della "[[via italiana al socialismo]]", sarà vicino a [[Enrico Berlinguer]] fino a entrare nell'ufficio di segreteria. Nel 1966, insieme a [[Donato Scutari]], partecipa a [[Sofia]], in [[Bulgaria]], alla Conferenza di tutti i dirigenti e Segretari dei Partiti comunisti del mondo, dove riesce a fare passare la linea di non scomunicare il [[Partito Comunista Cinese]]. Nel 1969 fu lui a tenere la relazione per l'espulsione del gruppo di ''[[il manifesto]]''.
Stretto assertore della "via italiana al [[socialismo]]", sarà vicino ad [[Enrico Berlinguer]] fino ad entrare nell'ufficio di segreteria. Nel [[1966]], insieme a [[Donato Scutari]], partecipa a [[Sofia]], in [[Bulgaria]], alla Conferenza di tutti i dirigenti e Segretari dei Partiti comunisti del mondo, dove riesce a far passare la linea di non scomunicare il [[Partito Comunista Cinese]]. Nel [[1969]] fu lui a tenere la relazione per l'espulsione del gruppo de ''[[il manifesto]]''.


===Segretario generale del partito comunista===
===Segretario generale del partito comunista===
Il 26 giugno 1984, scomparso prematuramente Berlinguer, Natta diventa nuovo [[Segretario generale]] del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]<ref name="Treccani"/><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/06/27/natta-segretario-con-227-voti-undici-astenuti.html ''Natta segretario con 227 voti e undici astenuti''] articolo di Alberto Stabile, ''la Repubblica'', 27 giugno 1984.</ref> e, pur nella continuità con il predecessore, cercherà di stemperare i toni della polemica apertasi con il [[PCUS]] [[Mosca (Russia)|moscovita]]. Sarà addirittura protagonista di un viaggio nella capitale dell'allora [[Unione Sovietica]] organizzato da [[Armando Cossutta]], che genererà furiose polemiche all'interno del partito.
Il 26 giugno [[1984]], scomparso prematuramente Berlinguer, Natta diventa nuovo [[Segretario generale]] del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]<ref name="Treccani"/><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/06/27/natta-segretario-con-227-voti-undici-astenuti.html ''Natta segretario con 227 voti e undici astenuti''] articolo di Alberto Stabile, ''la Repubblica'', 27 giugno 1984.</ref> e, pur nella continuità con il predecessore, cercherà di stemperare i toni della polemica apertasi con il [[PCUS]] [[Mosca (Russia)|moscovita]]. Sarà addirittura protagonista di un viaggio nella capitale dell'allora [[Unione Sovietica]] organizzato da [[Armando Cossutta]], che genererà furiose polemiche all'interno del partito.


[[File:NATTA811.jpg|thumb|upright=1.3|Alessandro Natta alla manifestazione del PCI a [[piazza del Popolo (Roma)|piazza del Popolo]] a [[Roma]] contro la [[US Navy|flotta USA]] in [[Oman]], 17 ottobre 1987]]
[[File:NATTA811.jpg|thumb|upright=1.3|Alessandro Natta alla manifestazione del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] a [[piazza del Popolo (Roma)|piazza del Popolo]] a [[Roma]] contro la [[US Navy|flotta USA]] in [[Oman]], 17 ottobre 1987]]


Al congresso di [[Firenze]] del 1986 viene confermato segretario. Guida il partito alle [[Elezioni politiche in Italia del 1987|elezioni politiche del 1987]] con un programma denominato "Alternativa democratica", ma il risultato delle urne non è favorevole al PCI. Il 30 aprile 1988 è colpito da un [[infarto]] mentre partecipa a un evento politico a Gubbio<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Infarto per Natta. La grande paura.|pubblicazione=La Repubblica|data=1º maggio 1988|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/01/infarto-per-natta-la-grande-paura.html}}</ref>. Dopo le sue dimissioni, il 21 giugno, la carica passa ad [[Achille Occhetto]]<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Botteghe Oscure. Occhetto Day|pubblicazione=La Repubblica|data=19 giugno 1988|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/06/19/botteghe-oscure-occhetto-day.html?ref=search}}</ref>, esponente della generazione dei "cinquantenni" con i quali il [[Partito Comunista Italiano]] concluderà la propria vicenda storica. Riguardo al modo in cui Occhetto venne decretato segretario, Natta espresse alcune critiche contenute in una lettera che egli stesso inviò ai membri del Partito, nella quale denunciava un comportamento non leale nei suoi confronti<ref>[https://candidonews.wordpress.com/2012/10/18/quando-dalema-rottamo-natta-e-occhetto-da-pubblico/ Quando D'Alema rottamò Natta e Occhetto, da ‘Pubblico’]</ref>.
Al congresso di [[Firenze]] del [[1986]] viene confermato segretario. Guida il partito alle [[Elezioni politiche in Italia del 1987|elezioni politiche del 1987]] con un programma denominato "Alternativa democratica", ma il risultato delle urne non è favorevole al PCI. Il 30 aprile [[1988]] è colpito da un [[infarto]] mentre partecipa ad un evento politico a Gubbio<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Infarto per Natta. La grande paura.|pubblicazione=La Repubblica|data=1º maggio 1988|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/01/infarto-per-natta-la-grande-paura.html}}</ref>. Dopo le sue dimissioni, il 21 giugno la carica passa ad [[Achille Occhetto]]<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Botteghe Oscure. Occhetto Day|pubblicazione=La Repubblica|data=19 giugno 1988|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/06/19/botteghe-oscure-occhetto-day.html?ref=search}}</ref>, esponente della generazione dei "cinquantenni" con i quali il [[Partito Comunista Italiano]] concluderà la propria vicenda storica. Riguardo al modo in cui Occhetto venne decretato segretario, Natta espresse alcune critiche contenute in una lettera che egli stesso inviò ai membri del Partito, nella quale denunciava un comportamento non leale nei suoi confronti<ref>[https://candidonews.wordpress.com/2012/10/18/quando-dalema-rottamo-natta-e-occhetto-da-pubblico/ Quando D'Alema rottamò Natta e Occhetto, da ‘Pubblico’]</ref>.


=== Gli ultimi anni ===
=== Gli ultimi anni ===
Natta è con il "Fronte del no", insieme a Cossutta, quando Occhetto propone - nella storica [[svolta della Bolognina]] - il cambio del nome: egli è firmatario, con [[Aldo Tortorella]] e [[Pietro Ingrao]], della mozione 2, che si propone di rinnovare la cultura politica del partito senza abbandonare il [[marxismo]].
Natta è con il "Fronte del no", insieme a Cossutta, quando Occhetto propone - nella storica [[svolta della Bolognina]] - il cambio del nome: egli è firmatario, con [[Aldo Tortorella]] e [[Pietro Ingrao]], della mozione 2, che si propone di rinnovare la cultura politica del partito senza abbandonare il [[marxismo]].


Quando sulle ceneri del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] nasce il [[Partito Democratico della Sinistra]] Natta non vi rimane, ma non aderisce nemmeno al [[Partito della Rifondazione Comunista]]<ref name="Treccani"/>, non ravvisando grosse prospettive nella nuova formazione politica creata da Cossutta, [[Sergio Garavini]], [[Lucio Libertini]] e altri. Nel 1991 abbandona formalmente la politica attiva con una lettera al quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]''<ref>{{Cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/23/addio-di-natta-in-una-lettera.html |titolo=''L'addio di Natta in una lettera alla Iotti'', quotidiano ''la Repubblica'' 23 aprile 1991. |accesso=5 gennaio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304131238/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/23/addio-di-natta-in-una-lettera.html |urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/16/natta-lascia-con-un-monito-difendete-il.html |titolo=''Natta lancia un monito "Difendete il Parlamento"'', quotidiano ''la Repubblica'', 16 maggio 1991. |accesso=5 gennaio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304105847/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/16/natta-lascia-con-un-monito-difendete-il.html |urlmorto=no }}</ref> nella quale, oltre a esprimere sfiducia verso tutta la classe politica del paese, respinge il progetto di [[repubblica presidenziale]] perseguito in quegli anni da [[Bettino Craxi]]. Contestualmente Natta lascia anche il seggio alla Camera<ref>{{Cita web |url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/10/03/natta-lascia-la-camera.html |titolo=NATTA LASCIA LA CAMERA, quotidiano ''la Repubblica'', 3 ottobre 1991.|accesso=8 settembre 2021|}}</ref>.
Quando sulle ceneri del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] nasce il [[Partito Democratico della Sinistra]], Natta non vi rimane, ma non aderisce nemmeno al [[Partito della Rifondazione Comunista]]<ref name="Treccani"/>, non ravvisando grosse prospettive nella nuova formazione politica creata da Cossutta, [[Sergio Garavini]], [[Lucio Libertini]] ed altri. Nel [[1991]] abbandona formalmente la politica attiva con una lettera al quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]''<ref>{{Cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/23/addio-di-natta-in-una-lettera.html |titolo=''L'addio di Natta in una lettera alla Iotti'', quotidiano ''la Repubblica'' 23 aprile 1991. |accesso=5 gennaio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304131238/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/23/addio-di-natta-in-una-lettera.html |urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/16/natta-lascia-con-un-monito-difendete-il.html |titolo=''Natta lancia un monito "Difendete il Parlamento"'', quotidiano ''la Repubblica'', 16 maggio 1991. |accesso=5 gennaio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304105847/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/16/natta-lascia-con-un-monito-difendete-il.html |urlmorto=no }}</ref> nella quale, oltre ad esprimere sfiducia verso tutta la classe politica del paese, respinge il progetto di [[repubblica presidenziale]] perseguito in quegli anni da [[Bettino Craxi]]. Contestualmente Natta lascia anche il seggio alla Camera<ref>{{Cita web |url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/10/03/natta-lascia-la-camera.html |titolo=NATTA LASCIA LA CAMERA, quotidiano ''la Repubblica'', 3 ottobre 1991.|accesso=8 settembre 2021|}}</ref>.


Nel 1996 esprime la sua soddisfazione per l'ingresso (con il [[Governo Prodi I|primo Governo Prodi]]) di [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione Comunista]] nell'area di governo, mentre criticherà la scelta di [[Fausto Bertinotti]], segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]], di togliergli la fiducia nel 1998.
Nel [[1996]] esprime la sua soddisfazione per l'ingresso (con il [[Governo Prodi I|primo Governo Prodi]]) di [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione Comunista]] nell'area di governo, mentre criticherà la scelta di [[Fausto Bertinotti]], segretario del [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]], di togliergli la fiducia nel [[1998]].


Il 23 maggio 2001 muore a [[Imperia]], sua città natale.
Il 23 maggio [[2001]] muore ad [[Imperia]], sua città natale.


Il 18 gennaio 2009, in occasione del novantunesimo anniversario dalla sua nascita, la città di Imperia gli ha dedicato alla memoria il [[molo]] lungo di Oneglia, dove Natta amava passeggiare dopo essersi ritirato a vita privata. Inaugurato sempre alla sua memoria, un [[altorilievo]] bronzeo opera dello scultore [[Riccardo Cordero]]<ref>{{Cita web|url=http://www.riviera24.it/articoli/2009/01/18/53560/con-un-altorilievo-e-lintitolazione-della-passeggiata-imperia-ricorda-alessandro-natta|titolo=Con un altorilievo e l'intitolazione della passeggiata, Imperia ricorda Alessandro Natta|autore=Francesco Li Noce|data=18 gennaio 2009|accesso=6 agosto 2020|urlarchivio=https://archive.today/20130413075414/http://www.riviera24.it/articoli/2009/01/18/53560/con-un-altorilievo-e-lintitolazione-della-passeggiata-imperia-ricorda-alessandro-natta}}</ref>.
Il 18 gennaio [[2009]], in occasione del novantunesimo anniversario dalla sua nascita, la città di Imperia gli ha dedicato alla memoria il [[molo]] lungo di Oneglia, dove Natta amava passeggiare dopo essersi ritirato a vita privata. Inaugurato sempre alla sua memoria, un [[altorilievo]] bronzeo opera dello scultore [[piemonte]]se [[Riccardo Cordero]]<ref>{{Cita web|url=http://www.riviera24.it/articoli/2009/01/18/53560/con-un-altorilievo-e-lintitolazione-della-passeggiata-imperia-ricorda-alessandro-natta|titolo=Con un altorilievo e l'intitolazione della passeggiata, Imperia ricorda Alessandro Natta|autore=Francesco Li Noce|data=18 gennaio 2009|accesso=6 agosto 2020|urlarchivio=https://archive.today/20130413075414/http://www.riviera24.it/articoli/2009/01/18/53560/con-un-altorilievo-e-lintitolazione-della-passeggiata-imperia-ricorda-alessandro-natta}}</ref>.


===Ateismo===
===Ateismo===
L'[[ateo|ateismo]] di Alessandro Natta è documentalmente provato da più fonti. Tra queste si ricordano il libro ''I tre tempi del Presente'', [[Edizioni Paoline]], 13 marzo 1989, scritto a quattro mani con il vaticanista del quotidiano ''[[l'Unità]]''' [[Alceste Santini]]; il libro ''Alessandro Natta il semplice frate'' di [[Daniele La Corte]], Privitera editore, pg.201. Questo volume è stato presentato lunedì 3 dicembre 2001 presso la sede dell'[[Ordine dei Giornalisti]], a [[Genova]].
L'[[ateo|ateismo]] di Alessandro Natta è documentalmente provato da più fonti. Tra queste si ricordano il libro ''I tre tempi del Presente'', [[Edizioni Paoline]], 13 marzo 1989, scritto a quattro mani col vaticanista del quotidiano ''[[l'Unità]]''' [[Alceste Santini]]; il libro ''Alessandro Natta il semplice frate'' di [[Daniele La Corte]], Privitera editore, pg.201. Questo volume è stato presentato lunedì 3 dicembre 2001 presso la sede dell'[[Ordine dei Giornalisti]], a [[Genova]].


Il quotidiano ''PISANotizie'', il 26 maggio 2012, a cura di Mauro Stampacchia, dedica ampio spazio all'evento culturale ''Alessandro Natta, un normalista'', tenutosi nella sala Azzurra della [[Scuola Normale Superiore di Pisa]] dove, per l'occasione, è stata presentata anche l'edizione dei discorsi parlamentari del segretario del PCI dopo la morte di Berlinguer. In tale contesto l'[[ateismo]] di Natta è stato rimarcato, tra gli altri intellettuali del PCI, dal dirigente [[Aldo Tortorella]].
Il quotidiano ''PISANotizie'', il 26 maggio [[2012]], a cura di Mauro Stampacchia, dedica ampio spazio all'evento culturale ''Alessandro Natta, un normalista'', tenutosi nella sala Azzurra della [[Scuola Normale Superiore di Pisa]] dove, per l'occasione, è stata presentata anche l'edizione dei discorsi parlamentari del segretario del PCI dopo la morte di Berlinguer. In tale contesto, l'[[ateismo]] di Natta è stato rimarcato, tra gli altri intellettuali del PCI, dal dirigente [[Aldo Tortorella]].


== Opere ==
== Opere ==
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/08/Natta_cosi_sinistra_rovina_co_0_0005087353.shtml ''Natta: così la sinistra va in rovina. «Serve una nuova grande forza di ispirazione socialista. Basta con il leaderismo»''] intervista a Natta di Ottavio Rossani, ''Corriere della Sera'', 8 maggio 2000, p.&nbsp;4, Archivio storico. <small>URL visitato il 13 agosto 2012</small>
* [http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/08/Natta_cosi_sinistra_rovina_co_0_0005087353.shtml ''Natta: così la sinistra va in rovina. «Serve una nuova grande forza di ispirazione socialista. Basta con il leaderismo»''] intervista a Natta di Ottavio Rossani, ''Corriere della Sera'', 8 maggio 2000, p.&nbsp;4, Archivio storico. <small>URL visitato il 13 agosto 2012</small>

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Versione delle 18:36, 16 apr 2024

Alessandro Natta

Segretario generale del Partito Comunista Italiano
Durata mandato26 giugno 1984 –
10 giugno 1988
PredecessoreEnrico Berlinguer
SuccessoreAchille Occhetto

Presidente del Partito Comunista Italiano
Durata mandato1989 –
11 marzo 1990
PredecessoreLuigi Longo
SuccessoreAldo Tortorella

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
22 aprile 1992
LegislaturaI, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X
Gruppo
parlamentare
Partito Comunista Italiano
CircoscrizioneLiguria
CollegioGenova
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPCI (1945-1991)
Titolo di studioLaurea in lettere
UniversitàScuola Normale Superiore
ProfessioneInsegnante

Alessandro Natta (Oneglia, 7 gennaio 1918Imperia, 23 maggio 2001) è stato un politico italiano, deputato e segretario del Partito Comunista Italiano.

Biografia

"Illuminista, giacobino e comunista" per sua stessa definizione[1], nacque nella città ligure di Oneglia, sestogenito di una famiglia borghese di commercianti, di tradizioni cattoliche e socialiste (un suo cugino fu Mario Jsmaele Castellano, arcivescovo di Siena). Conseguita la maturità classica, si iscrisse dapprima a Lettere per poi frequentare la Scuola Normale Superiore di Pisa[2] insieme al futuro Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, laureandosi nel 1940 a pieni voti.[3] Proprio a Pisa ebbe inizio la sua militanza antifascista, sotto l'influsso - più che del comunismo - della cultura liberal-socialista di Calogero e Capitini. Fu membro dei Gruppi Universitari Fascisti (GUF) di Pisa e scrisse alcuni articoletti culturali nella rivista Il Campano, edita da questo movimento fino al 1943.

Durante la seconda guerra mondiale venne inviato in Grecia, nel Dodecaneso italiano, e nel caos dell'8 settembre 1943, partecipò a Rodi alla difesa dell'aeroporto di Gadurrà attaccato dai tedeschi[2]. Imprigionato, rifiutò di collaborare con tedeschi e repubblichini e subì l'internamento[2] in un campo di prigionia nella stessa Rodi[4]. Fu poi trasferito a Lero sul piroscafo Oria, che poi, durante un altro trasferimento di internati militari italiani il 12 febbraio 1944 subì uno dei più sanguinosi naufragi del Mediterraneo. Natta, pur non coinvolto direttamente, nel suo libro "L'altra resistenza" ci lascia una testimonianza sconvolgente delle condizioni in cui avvenivano questi trasporti.

Ingresso nel PCI

Natta rientra in Italia solo nell'agosto del 1945 e successivamente racconterà queste vicende, sue e degli altri internati italiani nei lager tedeschi, nel volume autobiografico L'altra Resistenza. Iscrittosi nello stesso anno al Partito Comunista Italiano di Imperia[2], vi si dedica a tempo pieno. Un impegno che lo vedrà successivamente consigliere comunale, segretario di federazione ed infine tra i protagonisti della vita del partito entrando a far parte dei massimi organismi assieme a Luigi Longo. Eletto deputato con il Fronte Democratico Popolare alle elezioni politiche del 1948, sarà riconfermato per 10 legislature consecutive.

Stretto assertore della "via italiana al socialismo", sarà vicino ad Enrico Berlinguer fino ad entrare nell'ufficio di segreteria. Nel 1966, insieme a Donato Scutari, partecipa a Sofia, in Bulgaria, alla Conferenza di tutti i dirigenti e Segretari dei Partiti comunisti del mondo, dove riesce a far passare la linea di non scomunicare il Partito Comunista Cinese. Nel 1969 fu lui a tenere la relazione per l'espulsione del gruppo de il manifesto.

Segretario generale del partito comunista

Il 26 giugno 1984, scomparso prematuramente Berlinguer, Natta diventa nuovo Segretario generale del PCI[2][5] e, pur nella continuità con il predecessore, cercherà di stemperare i toni della polemica apertasi con il PCUS moscovita. Sarà addirittura protagonista di un viaggio nella capitale dell'allora Unione Sovietica organizzato da Armando Cossutta, che genererà furiose polemiche all'interno del partito.

Alessandro Natta alla manifestazione del PCI a piazza del Popolo a Roma contro la flotta USA in Oman, 17 ottobre 1987

Al congresso di Firenze del 1986 viene confermato segretario. Guida il partito alle elezioni politiche del 1987 con un programma denominato "Alternativa democratica", ma il risultato delle urne non è favorevole al PCI. Il 30 aprile 1988 è colpito da un infarto mentre partecipa ad un evento politico a Gubbio[6]. Dopo le sue dimissioni, il 21 giugno la carica passa ad Achille Occhetto[7], esponente della generazione dei "cinquantenni" con i quali il Partito Comunista Italiano concluderà la propria vicenda storica. Riguardo al modo in cui Occhetto venne decretato segretario, Natta espresse alcune critiche contenute in una lettera che egli stesso inviò ai membri del Partito, nella quale denunciava un comportamento non leale nei suoi confronti[8].

Gli ultimi anni

Natta è con il "Fronte del no", insieme a Cossutta, quando Occhetto propone - nella storica svolta della Bolognina - il cambio del nome: egli è firmatario, con Aldo Tortorella e Pietro Ingrao, della mozione 2, che si propone di rinnovare la cultura politica del partito senza abbandonare il marxismo.

Quando sulle ceneri del PCI nasce il Partito Democratico della Sinistra, Natta non vi rimane, ma non aderisce nemmeno al Partito della Rifondazione Comunista[2], non ravvisando grosse prospettive nella nuova formazione politica creata da Cossutta, Sergio Garavini, Lucio Libertini ed altri. Nel 1991 abbandona formalmente la politica attiva con una lettera al quotidiano la Repubblica[9][10] nella quale, oltre ad esprimere sfiducia verso tutta la classe politica del paese, respinge il progetto di repubblica presidenziale perseguito in quegli anni da Bettino Craxi. Contestualmente Natta lascia anche il seggio alla Camera[11].

Nel 1996 esprime la sua soddisfazione per l'ingresso (con il primo Governo Prodi) di PDS e Rifondazione Comunista nell'area di governo, mentre criticherà la scelta di Fausto Bertinotti, segretario del PRC, di togliergli la fiducia nel 1998.

Il 23 maggio 2001 muore ad Imperia, sua città natale.

Il 18 gennaio 2009, in occasione del novantunesimo anniversario dalla sua nascita, la città di Imperia gli ha dedicato alla memoria il molo lungo di Oneglia, dove Natta amava passeggiare dopo essersi ritirato a vita privata. Inaugurato sempre alla sua memoria, un altorilievo bronzeo opera dello scultore piemontese Riccardo Cordero[12].

Ateismo

L'ateismo di Alessandro Natta è documentalmente provato da più fonti. Tra queste si ricordano il libro I tre tempi del Presente, Edizioni Paoline, 13 marzo 1989, scritto a quattro mani col vaticanista del quotidiano l'Unità' Alceste Santini; il libro Alessandro Natta il semplice frate di Daniele La Corte, Privitera editore, pg.201. Questo volume è stato presentato lunedì 3 dicembre 2001 presso la sede dell'Ordine dei Giornalisti, a Genova.

Il quotidiano PISANotizie, il 26 maggio 2012, a cura di Mauro Stampacchia, dedica ampio spazio all'evento culturale Alessandro Natta, un normalista, tenutosi nella sala Azzurra della Scuola Normale Superiore di Pisa dove, per l'occasione, è stata presentata anche l'edizione dei discorsi parlamentari del segretario del PCI dopo la morte di Berlinguer. In tale contesto, l'ateismo di Natta è stato rimarcato, tra gli altri intellettuali del PCI, dal dirigente Aldo Tortorella.

Opere

  • Le ore di Yalta, Roma, Editori Riuniti, 1970.
  • Le radici della nostra libertà. Il patrimonio della Resistenza e lo sviluppo della democrazia. Discorso pronunciato per il 40º della liberazione, Milano, 13 aprile 1985, Roma, Dipartimento stampa, propaganda e informazione del PCI, 1985.
  • Togliatti in Parlamento, Roma, Editori Riuniti, 1988. ISBN 88-359-3200-9.
  • I tre tempi del presente. Intervista di Alceste Santini, Cinisello Balsamo, Edizioni Paoline, 1989. ISBN 88-215-1709-8.
  • L'altra Resistenza. I militari italiani internati in Germania, Torino, Einaudi, 1997. ISBN 88-06-14314-X.
  • Anch'io in Arcadia, Imperia, Centro Editoriale Imperiese, 1998.
  • Serrati. Vita e lettere di un rivoluzionario, Roma, Editori Riuniti, 2001. ISBN 88-359-5095-3.
  • Discorsi parlamentari (1948-1988), 2 voll., Roma, Camera dei Deputati, 2011.

Note

  1. ^ È morto Alessandro Natta
  2. ^ a b c d e f Fonte: Treccani.it L'Enciclopedia Italiana, riferimenti in Collegamenti esterni.
  3. ^ Giornata di studi su Alessandro Natta a Tursi: Lezione di storia e di vita, su mentelocale.it, Genova, 24 maggio 2018. URL consultato il 16 agosto 2019 (archiviato il 16 agosto 2019).
  4. ^ Nella scheda dell'Enciclopedia Italiana (vedi Collegamenti esterni, viene internato in Germania: "Ferito, fu deportato in Germania".
  5. ^ Natta segretario con 227 voti e undici astenuti articolo di Alberto Stabile, la Repubblica, 27 giugno 1984.
  6. ^ Infarto per Natta. La grande paura., in La Repubblica, 1º maggio 1988.
  7. ^ Botteghe Oscure. Occhetto Day, in La Repubblica, 19 giugno 1988.
  8. ^ Quando D'Alema rottamò Natta e Occhetto, da ‘Pubblico’
  9. ^ L'addio di Natta in una lettera alla Iotti, quotidiano la Repubblica 23 aprile 1991., su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 5 gennaio 2009 (archiviato il 4 marzo 2016).
  10. ^ Natta lancia un monito "Difendete il Parlamento", quotidiano la Repubblica, 16 maggio 1991., su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 5 gennaio 2009 (archiviato il 4 marzo 2016).
  11. ^ NATTA LASCIA LA CAMERA, quotidiano la Repubblica, 3 ottobre 1991., su ricerca.repubblica.it. URL consultato l'8 settembre 2021.
  12. ^ Francesco Li Noce, Con un altorilievo e l'intitolazione della passeggiata, Imperia ricorda Alessandro Natta, su riviera24.it, 18 gennaio 2009. URL consultato il 6 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).

Bibliografia

  • Frane Barbieri, Caro Gorbaciov, caro Natta, La Stampa, 1987.
  • Luciano Cavalli (a cura di), Per una biografia politica di Alessandro Natta, in Leadership e democrazia, Cedam, 1987.
  • Paolo Turi, Natta e il Pci. Una biografia sociologica, Centro interuniversitario di sociologia politica, 1990.
  • Paolo Turi, L'ultimo segretario. Vita e carriera di Alessandro Natta, Cedam, 1996.
  • Giorgio Devoto (a cura di), Alessandro Natta. Atti della Giornata di studio, 18 febbraio 2002, San Marco dei Giustiniani, 2002.
  • Giulia Strippoli, Alessandro Natta, « Dizionario Biografico degli Italiani », vol. 78, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2013.
  • Roberto Speciale, Alessandro Natta. Una vita esemplare fra cultura e politica, De Ferrari, 2017.
  • Andrea Gandolfo, Bibliografia degli scritti di Alessandro Natta, Aracne, 2021.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Segretario del PCI Successore
Enrico Berlinguer 1984-1988 Achille Occhetto
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