Aldo Brizzi: differenze tra le versioni

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== Compositore ==
== Compositore ==
Aldo Brizzi ha scritto musiche da camera, sinfoniche, brani elettronici, opere, canzoni per formazioni quali gli archi della [[Berliner Philharmoniker|Filarmonica di Berlino]], l'[[Orchestre Philharmonique de Radio France]], the [[European Union Youth Orchestra]], [https://www.bamberger-symphoniker.de Bamberger Symphoniker], [[Southwest German Radio Symphony Orchestra|Baden-Baden Radiosymfonieorkester]], [https://drkoncerthuset.dk/dr-symfoni-orkestret/danish-national-symphony-orchestra/ Orchestra della Radio Danese], [https://www.fondazionecantiere.it/it/ Orchestra del Cantiere di Montepulciano], [[Quartetto Arditti|Arditti String Quartet]], [https://www.eoc.fr Ensemble Orchestrale de Lyon], Ensemble de cuivres et perc de l'[[Ensemble InterContemporain|InterContemporain di Parigi]], etc.
Aldo Brizzi ha scritto musiche da camera, sinfoniche, brani elettronici, opere, canzoni per formazioni quali gli archi della [[Berliner Philharmoniker|Filarmonica di Berlino]], l'[[Orchestre Philharmonique de Radio France]], the [[European Union Youth Orchestra]], Bamberger Symphoniker, [[Southwest German Radio Symphony Orchestra|Baden-Baden Radiosymfonieorkester]], Orchestra della Radio Danese, Orchestra del Cantiere di Montepulciano, [[Quartetto Arditti|Arditti String Quartet]], Ensemble Orchestrale de Lyon, Ensemble de cuivres et perc de l'[[Ensemble InterContemporain|InterContemporain di Parigi]], etc.


Esordisce con il brano "Piccola Serenata" eseguito nel 1979 dal [http://www.gmcl.pt Grupo de Música Contemporânea de Lisboa] alla [https://gulbenkian.pt/en/ Fondazione Gulbenkian]. Si tratta di un brano per flauto, viola e percussione, aperto e ancora memore degli anni delle avanguardie storiche, a quel tempo ancora in piena attività.
Esordisce con il brano "Piccola Serenata" eseguito nel 1979 dal Grupo de Música Contemporânea de Lisboa alla Fondazione Gulbenkian. Si tratta di un brano per flauto, viola e percussione, aperto e ancora memore degli anni delle avanguardie storiche, a quel tempo ancora in piena attività.


Il primo gennaio 1981 è il primo compositore vivente ad essere eseguito dalla [[European Union Youth Orchestra]] con il brano "Objet d'art" per flauto e archi diretto da [https://wikipedia.org/wiki/James_Judd James Judd]. Lo stesso brano viene selezionato nel concorso "Venezia Opera Prima" organizzato dal [[Gran Teatro La Fenice|Teatro La Fenice di Venezia]] dove viene eseguito da [[Roberto Fabbriciani]], flauto solista e [https://www.operabase.com/artists/antonello-allemandi-1605/it Antonello Allemandi,] direttore.
Il primo gennaio 1981 è il primo compositore vivente ad essere eseguito dalla [[European Union Youth Orchestra]] con il brano "Objet d'art" per flauto e archi diretto da [[James Judd]]. Lo stesso brano viene selezionato nel concorso "Venezia Opera Prima" organizzato dal [[Gran Teatro La Fenice|Teatro La Fenice di Venezia]] dove viene eseguito da [[Roberto Fabbriciani]], flauto solista e Antonello Allemandi, direttore.


Sempre nel 1981, al [https://www.fondazionecantiere.it/it/ Cantiere d'Arte di Montepulciano], prima di "Wayang Purwa" per oboe e orchestra, solista [https://wikipedia.org/wiki/Burkhard_Glaetzner Burkhard Glaetzner,] direttore [https://wikipedia.org/wiki/Jan_Latham-Koenig Latham Koenig].
Sempre nel 1981, al Cantiere d'Arte di Montepulciano, prima di "Wayang Purwa" per oboe e orchestra, solista [[Burkhard Glaetzner]], direttore [[Jan Latham Koenig]].


Dopo questo inizio in cui la dialettica e i riferimenti alle avanguardie storiche sono palesi, inizia una serie di pezzi da camera dove un canto segreto, come sospeso in un labirinto di silenzi, si fa spazio in maniera sottile e delicata. Tra i brani di questo periodo "Schizzi da boudoir" per clarinetto e pianoforte del 1981, eseguito in prima al [[Southbank Centre|Southbank Center]] di Londra da [https://philharmonia.co.uk/bio/mark-van-de-wiel/ Mark Van de Wiel] e [https://wikipedia.org/wiki/Jan_Latham-Koenig Latham Koenig], "Mirtenlied" per flauto e arpa, presentato in prima assoluta all'[https://www.maisondelaradio.fr/le-studio-104 Auditorium 104 di Radio France] a Parigi da [[Pierre-Yves Artaud]] e Sylvie Beltrando nel [[1982]] e "Canto sulla lontananza" per viola sola, eseguita in prima [http://www.bnportugal.gov.pt/index.php?option=com_content&view=article&id=593%3Adoacao-do-espolio-de-antonio-de-oliveira-e-silva-a-bnp&catid=49%3Aaquisicoes&Itemid=635&lang=pt Antônio Oliveira e Silva] alla [https://gulbenkian.pt/en/ Fondazione Gulbenkian] a [[Lisbona]] nel [[1983]], inseguito registrato in un disco vinile da [https://wikipedia.org/wiki/Vincent_Royer Vincent Royer] (Edipan 1985) e su CD da [http://www.federazionecemat.it/index.php?id=5.2.4&lg=it&pag=bio&cat=inte&wh=334 Maurizio Barbetti] (Rara 1996).
Dopo questo inizio in cui la dialettica e i riferimenti alle avanguardie storiche sono palesi, inizia una serie di pezzi da camera dove un canto segreto, come sospeso in un labirinto di silenzi, si fa spazio in maniera sottile e delicata. Tra i brani di questo periodo "Schizzi da boudoir" per clarinetto e pianoforte del 1981, eseguito in prima al [[Southbank Centre]] di Londra da Mark Van de Wiel e Latham Koenig, "Mirtenlied" per flauto e arpa, presentato in prima assoluta all'Auditorium 104 di Radio France a Parigi da [[Pierre-Yves Artaud]] e Sylvie Beltrando nel [[1982]] e "Canto sulla lontananza" per viola sola, eseguita in prima Antônio Oliveira e Silva alla Fondazione Gulbenkian a [[Lisbona]] nel [[1983]], in seguito registrato in un disco vinile da [[Vincent Royer]] (Edipan 1985) e su CD da Maurizio Barbetti (Rara 1996).


Nel 1982 frequenta i [[Corsi estivi di Darmstadt|Ferienkuerse für Neue Musik]] di [[Darmstadt]], dove, nell'effervescente atmosfera internazionale creata dall'allora direttore [https://wikipedia.org/wiki/Friedrich_Ferdinand_Hommel Friedrich Hommel], inizia la carriera di direttore d'orchestra dirigendo un brano di Kübler. Nello stesso anno il soprano canadese Brenda Mitchell presenta a Darmstadt la prima de "Della grande attesa" (1978-81) per voce femminile su testi di [[Friedrich Nietzsche|Friedrich Nietzsche.]] Nell'edizione successiva dei Ferienkurse, nel 1984, come compositore, vince lo StipendienPreis. Nel 1986 dirige uno storico concerto monografico di musiche di [[Giacinto Scelsi|Scelsi]] seguito da un secondo, molto intenso e carico di significati, nel 1988, nel [[Duomo di Spira|Duomo di Speyer]], tre giorni dopo che il mondo della musica aveva appreso la notizia della morte di Giacinto Scelsi, dirigendo i grandi solisti della musica contemporanea, da [https://wikipedia.org/wiki/Irvine_Arditti Irvine Arditti] a [[Fernando Grillo]], da [https://wikipedia.org/wiki/Rohan_de_Saram Rohan de Saram] a [[Pierre-Yves Artaud|Pierre-Yevs Artaud]]. Nel 1990 viene nominato direttore degli Ensemble des Ferienkurse e rimane in carica fino al 1994.
Nel 1982 frequenta i [[Corsi estivi di Darmstadt|Ferienkuerse für Neue Musik]] di [[Darmstadt]], dove, nell'effervescente atmosfera internazionale creata dall'allora direttore [[Friedrich Ferdinand Hommel]], inizia la carriera di direttore d'orchestra dirigendo un brano di Kübler. Nello stesso anno il soprano canadese Brenda Mitchell presenta a Darmstadt la prima de "Della grande attesa" (1978-81) per voce femminile su testi di [[Friedrich Nietzsche]]. Nell'edizione successiva dei Ferienkurse, nel 1984, come compositore, vince lo StipendienPreis. Nel 1986 dirige uno storico concerto monografico di musiche di [[Giacinto Scelsi|Scelsi]] seguito da un secondo, molto intenso e carico di significati, nel 1988, nel [[Duomo di Spira]], tre giorni dopo che il mondo della musica aveva appreso la notizia della morte di Giacinto Scelsi, dirigendo i grandi solisti della musica contemporanea, da [[Irvine Arditti]] a [[Fernando Grillo]], da [[Rohan de Saram]] a [[Pierre-Yves Artaud]]. Nel 1990 viene nominato direttore degli Ensemble des Ferienkurse e rimane in carica fino al 1994.


Nel 1983 inizia una serie di composizioni per strumento solo, "De la trasmutatione de' metalli", brani che, in contrasto con le delicate sospensioni sonore dei brani precedenti, iniziano a scandagliare l'universo fenomenologico del suono con una forza ritmica e, attraverso [[Glissando|glissati]] e [[Battimenti (musica)|battimenti]], una polifonia [[Musica microtonale|microtonale]] assai vigorosa. Il primo, per il sassofonista [http://kientzy.pro/en/home Daniel Kientzy] è scritto per due sassofoni suonati contemporaneamente dallo stesso interprete al quale è anche affidata una linea di suoni da emettere con la voce. Il secondo, per tuba e voce (un solo esecutore), è scritto per Mel Cultberson, che lo esegue in prima a [[Nancy]]. Il terzo, per contrabbasso, traspone su due-tre corde suonate simultaneamente tutto il potenziale di polifonia microtonale già sviluppata in precedenza ma con un arco indipendente che sempre induce all'enfasi ritmica ripetitiva dal carattere ormai del tutto personale. Questo procedimento inizia a sfiorare momenti ipnotici che il suono aveva sempre esaltato in musiche etniche non occidentali ma raramente nella musica contemporanea. ''De la trasmutatione de' metalli III'' vince il Concorso Franco Evangelisti (presidente della giuria [[Ennio Morricone]]), nel 1986. ''De la trasmutatione de' metalli IV,'' per percussione, del 1988, scritto per Thierry Miroglio, viene eseguito in prima al festival [https://www.cirm-manca.org MANCA] a [[Nizza]]. Le percussioni sono solo strumenti a pelle, trai i quali 4 timpani in costante glissando che arrivano a mantenere la stessa pulsazione spettrale dei brani precedenti. Sul programma di sala Robin Freeman scrive: "De la transmutatione de' metalli IV traduce in cerimonia, in rito, l'''opus'' alchemico pur portando avanti in un modo sottilissimo quell'arte della pulsazione che dà un profilo tutto particolare alla musica di Aldo Brizzi". ''De la trasmutatione de' metalli V,'' per violino, riprende i moduli polifonici del pezzo per contrabbasso, alternando suoni normali ad armonici. Il brano ha vinto il Junge Komponisten Forum di [[Colonia]] ed è stato eseguito alla [[Westdeutscher Rundfunk Köln|WDR]] da [[Saschko Gawriloff]] nel 1989. Il sesto brano, per pianoforte, è anch'esso basato su una sola nota in incessante trasformazione e parte dal principio di un ritmo ripetitivo e ossessivo. E' stato eseguito al New Music Festival di [[Bucarest]] da [http://www.silviabelfiore.it Silvia Belfiore] nel 1992 e nella sua versione definitiva da Oscar Pizzo al festival Antasten di [[Heilbronn]] nel 2003. Il settimo e ultimo brano della serie è per chitarra, ed è stato scritto per [http://www.francescocuoghi.it Francesco Cuoghi] che l'ha eseguito in prima a [[Bruxelles]] nel 2000.
Nel 1983 inizia una serie di composizioni per strumento solo, "De la trasmutatione de' metalli", brani che, in contrasto con le delicate sospensioni sonore dei brani precedenti, iniziano a scandagliare l'universo fenomenologico del suono con una forza ritmica e, attraverso [[Glissando|glissati]] e [[Battimenti (musica)|battimenti]], una polifonia [[Musica microtonale|microtonale]] assai vigorosa. Il primo, per il sassofonista Daniel Kientzy è scritto per due sassofoni suonati contemporaneamente dallo stesso interprete al quale è anche affidata una linea di suoni da emettere con la voce. Il secondo, per tuba e voce (un solo esecutore), è scritto per Mel Cultberson, che lo esegue in prima a [[Nancy]]. Il terzo, per contrabbasso, traspone su due-tre corde suonate simultaneamente tutto il potenziale di polifonia microtonale già sviluppata in precedenza ma con un arco indipendente che sempre induce all'enfasi ritmica ripetitiva dal carattere ormai del tutto personale. Questo procedimento inizia a sfiorare momenti ipnotici che il suono aveva sempre esaltato in musiche etniche non occidentali ma raramente nella musica contemporanea. ''De la trasmutatione de' metalli III'' vince il Concorso Franco Evangelisti (presidente della giuria [[Ennio Morricone]]), nel 1986. ''De la trasmutatione de' metalli IV,'' per percussione, del 1988, scritto per Thierry Miroglio, viene eseguito in prima al festival MANCA a [[Nizza]]. Le percussioni sono solo strumenti a pelle, trai i quali 4 timpani in costante glissando che arrivano a mantenere la stessa pulsazione spettrale dei brani precedenti. Sul programma di sala Robin Freeman scrive: "De la transmutatione de' metalli IV traduce in cerimonia, in rito, l'''opus'' alchemico pur portando avanti in un modo sottilissimo quell'arte della pulsazione che dà un profilo tutto particolare alla musica di Aldo Brizzi". ''De la trasmutatione de' metalli V,'' per violino, riprende i moduli polifonici del pezzo per contrabbasso, alternando suoni normali ad armonici. Il brano ha vinto il Junge Komponisten Forum di [[Colonia]] ed è stato eseguito alla [[Westdeutscher Rundfunk Köln|WDR]] da [[Saschko Gawriloff]] nel 1989. Il sesto brano, per pianoforte, è anch'esso basato su una sola nota in incessante trasformazione e parte dal principio di un ritmo ripetitivo e ossessivo. È stato eseguito al New Music Festival di [[Bucarest]] da Silvia Belfiore nel 1992 e nella sua versione definitiva da Oscar Pizzo al festival Antasten di [[Heilbronn]] nel 2003. Il settimo e ultimo brano della serie è per chitarra, ed è stato scritto per Francesco Cuoghi che l'ha eseguito in prima a [[Bruxelles]] nel 2000.


Nel frattempo Aldo Brizzi ha scritto un breve quartetto per archi "...da un frammento" presentato dal [[Quartetto Arditti]] al Festival de la Rochelle, e brano per soprano leggero e ensemble, "Le erbe della Thule", su testi/suggestioni poetiche di [[Harry Martinson]], eseguita dall'[https://www.ensemble2e2m.com Ensemble 2E2M] al [[Centro Georges Pompidou|Centre Pompidou]] di Parigi diretto da [[Paul Méfano]], soprano Judy Wham. "Il libro dell'interrogazione poetica I" per 6 percussionisti e 9 strumenti, arreca una scrittura assai complessa che libera violentissimi suoni isolati delle percussioni ad un ruotare costante a diverse velocità differenti, simultaneamente, dei primi 57 armonici dello spettro di Mi da parte degli altri strumenti. Questo brano ha vinto il premio dell'[https://www.fonoteca.ch/gallery/chiMusic/aem_it.htm Anno Europeo della Musica] indetto dal [https://www.festival-automne.com Festival d'Automne Paris], [https://www1.wdr.de/index.html WDR], [[Biennale di Venezia]] – dove la giuria era composta da [[Iannis Xenakis]], [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]], [https://www.treccani.it/enciclopedia/helmut-friedrich-lachenmann_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Helmuth Lachelman], [[Mario Messinis]] ed è stato eseguito in prima alla WDR di Colonia nel 1985 dall'Ensemble Köln diretto da [https://wikipedia.org/wiki/Robert_H.P._Platz Robert Platz].
Nel frattempo Aldo Brizzi ha scritto un breve quartetto per archi "...da un frammento" presentato dal [[Quartetto Arditti]] al Festival de la Rochelle, e brano per soprano leggero e ensemble, "Le erbe della Thule", su testi/suggestioni poetiche di [[Harry Martinson]], eseguita dall'Ensemble 2E2M al [[Centro Georges Pompidou|Centre Pompidou]] di Parigi diretto da [[Paul Méfano]], soprano Judy Wham. "Il libro dell'interrogazione poetica I" per 6 percussionisti e 9 strumenti, arreca una scrittura assai complessa che libera violentissimi suoni isolati delle percussioni ad un ruotare costante a diverse velocità differenti, simultaneamente, dei primi 57 armonici dello spettro di Mi da parte degli altri strumenti. Questo brano ha vinto il premio dell'Anno Europeo della Musica indetto dal Festival d'Automne Paris, WDR, [[Biennale di Venezia]] – dove la giuria era composta da [[Iannis Xenakis]], [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]], Helmuth Lachelman, [[Mario Messinis]] ed è stato eseguito in prima alla WDR di Colonia nel 1985 dall'Ensemble Köln diretto da [[Robert_H.P._Platz|Robert Platz]].


Nel 1986 scrive "Kammerkonzert n. 1" per flauto, clarinetto, violino e pianoforte, brano in due movimenti che sono il sunto delle diverse tappe messe a fuoco da Brizzi in quei primi anni. Il primo movimento si rifà alle sottigliezze di melodie quasi impercettibili che si sciolgono nel silenzio e viceversa, il secondo movimento invece s'ispira alla serie de "La trasmutatione de' metalli". Qui i quattro strumenti si fondono fino a divenire come un unico "solo" strumento, creando una percezione di differenti piani e prospettive di tempo, dinamica, ritmo e timbro come provenienti da un'unica sorgente di suono. La prima esecuzione è avvenuta all'[https://www.israel-festival.org/en/ Israel Festival], a [[Gerusalemme]], con il Nuovo Ensemble Italiano diretto dall'autore nel 1986.
Nel 1986 scrive "Kammerkonzert n. 1" per flauto, clarinetto, violino e pianoforte, brano in due movimenti che sono il sunto delle diverse tappe messe a fuoco da Brizzi in quei primi anni. Il primo movimento si rifà alle sottigliezze di melodie quasi impercettibili che si sciolgono nel silenzio e viceversa, il secondo movimento invece s'ispira alla serie de "La trasmutatione de' metalli". Qui i quattro strumenti si fondono fino a divenire come un unico "solo" strumento, creando una percezione di differenti piani e prospettive di tempo, dinamica, ritmo e timbro come provenienti da un'unica sorgente di suono. La prima esecuzione è avvenuta all'Israel Festival, a [[Gerusalemme]], con il Nuovo Ensemble Italiano diretto dall'autore nel 1986.


Altri brani di quegli anni sono "for Racheli", brevissimo prezzo per violoncello del 1986 eseguito in prima da [https://wikipedia.org/wiki/Rohan_de_Saram Rohan de Saram] ai [[Duomo di Spira|Duomo di Speyer]] per i [[Corsi estivi di Darmstadt|Ferienkurse di Darmstadt]] 1988 e "Déchets d'atelier" per due pianoforti, dove la micropoliritmia del ribattuto viene esaltata e resa struttura portante del brano.
Altri brani di quegli anni sono "for Racheli", brevissimo prezzo per violoncello del 1986 eseguito in prima da [[Rohan de Saram]] al [[Duomo di Spira]] per i [[Corsi estivi di Darmstadt|Ferienkurse di Darmstadt]] 1988 e "Déchets d'atelier" per due pianoforti, dove la micropoliritmia del ribattuto viene esaltata e resa struttura portante del brano.


Su invito del Centre Européen for la Recherche Musicale de [[Metz]], Brizzi scrive "Mi ha sefer ..", gigantesco affresco per più di 150 parti di sassofono (dal soprano al contrabbasso) su nastro magnetico, ognuna su un'altezza e ritmo ribattuto a velocità differenti. Per l'esecuzione dal vivo si aggiungono una parte di sassofono e di percussione. La prima esecuzione, ai Rencontres Internationales de Metz, nel 1986 è stata eseguita da [http://kientzy.pro/en/home Daniel Kientzy] e [https://wikipedia.org/wiki/Jean-Pierre_Drouet Jean Pierre Drouet].
Su invito del Centre Européen for la Recherche Musicale de [[Metz]], Brizzi scrive "Mi ha sefer ..", gigantesco affresco per più di 150 parti di sassofono (dal soprano al contrabbasso) su nastro magnetico, ognuna su un'altezza e ritmo ribattuto a velocità differenti. Per l'esecuzione dal vivo si aggiungono una parte di sassofono e di percussione. La prima esecuzione, ai Rencontres Internationales de Metz, nel 1986 è stata eseguita da Daniel Kientzy e [[Jean-Pierre Drouet]].


Nel 1987 scrive "Il libro dell'interrogazione poetica III" per tre voci di basso, 2 percussionisti (che suonano solo tam-tam e gong amplificati e spazializzati) e 7 ottoni. Qui il gioco spettrale si fa ancora più sottile, tra le risonanze che si rimandano incessantemente gli strumenti e il gioco più [[Poliritmia|poliritmico]] che polifonico delle articolazioni, quasi cluster vocali che ricordano certe modalità tibetane, delle tre voci di basso. La prima è avvenuta all'[[Abbazia di Royaumont]], eseguita dagli Singcircle di Londra e dall'ensemble de cuivres et  percussions de l’[[Ensemble InterContemporain|InterContemporain]], diretti da Annick Mink nel 1987.
Nel 1987 scrive "Il libro dell'interrogazione poetica III" per tre voci di basso, 2 percussionisti (che suonano solo tam-tam e gong amplificati e spazializzati) e 7 ottoni. Qui il gioco spettrale si fa ancora più sottile, tra le risonanze che si rimandano incessantemente gli strumenti e il gioco più [[Poliritmia|poliritmico]] che polifonico delle articolazioni, quasi cluster vocali che ricordano certe modalità tibetane, delle tre voci di basso. La prima è avvenuta all'[[Abbazia di Royaumont]], eseguita dagli Singcircle di Londra e dall'ensemble de cuivres et  percussions de l’[[Ensemble InterContemporain|InterContemporain]], diretti da Annick Mink nel 1987.
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Il "Kammerkonzert n. 2" scritto per la Philharmonisches Kammermusik Collegium Berlin (un gruppo di solisti della [[Berliner Philharmoniker|Filarmonica di Berlino]]) è stato eseguito dapprima alla [[Sophia-Antipolis|Fondazione Sophia  Antipolis]], ad [[Antibes]] nel 1989 e a [[Orléans]] nel 1990, sempre dalla formazione berlinese diretta da Aldo Brizzi. I 10 archi solisti in pochi, intensissimi minuti compiono una sintesi tra ciò che nel Kammerkonzert n. 1 era suddiviso in due movimenti: melodie, qui microtonali, quasi corali, che sorgono e svaniscono nel silenzio, alternate o sovrapposte a scariche di energia ritmica su una sola nota, un Fa, e su glissandi che ne arricchiscono i fenomeni che si autogenerano, fino a prospettare una terza dimensione sonora.
Il "Kammerkonzert n. 2" scritto per la Philharmonisches Kammermusik Collegium Berlin (un gruppo di solisti della [[Berliner Philharmoniker|Filarmonica di Berlino]]) è stato eseguito dapprima alla [[Sophia-Antipolis|Fondazione Sophia  Antipolis]], ad [[Antibes]] nel 1989 e a [[Orléans]] nel 1990, sempre dalla formazione berlinese diretta da Aldo Brizzi. I 10 archi solisti in pochi, intensissimi minuti compiono una sintesi tra ciò che nel Kammerkonzert n. 1 era suddiviso in due movimenti: melodie, qui microtonali, quasi corali, che sorgono e svaniscono nel silenzio, alternate o sovrapposte a scariche di energia ritmica su una sola nota, un Fa, e su glissandi che ne arricchiscono i fenomeni che si autogenerano, fino a prospettare una terza dimensione sonora.


Da un colloquio con [[Giacinto Scelsi]] nasce l'idea di rifare la strumentazione dei "Funerailles d'Alexandre", un suo brano degli anni '60. Brizzi propone all'autore un'orchestrazione per sassofono contrabbasso privo d'imboccatura, pianoforte suonato sulla cordiera eccitando le singole corde con fili di nylon (secondo il principio del [https://wikipedia.org/wiki/Sound_icon sound icon] di [[Horațiu Rădulescu|Radulescu]]), controfagotto , contrabbasso e percussione per avvicinarsi quanto possibile a quell'immagine suggerita da Scelsi di trombe che fanno crollare i muri, come a [[Gerico]]. Prepara questa versione nell'estate del 1988, a Berlino, nell'appartamento dove era vissuto Cage, che allora condivideva con [[Horatiu Radulescu]] e [https://wikipedia.org/wiki/Éric_Tanguy Eric Tanguy], Ma Scelsi non arriverà ad ascoltare questa versione, in quanto eseguita al festival [https://festivalmusica.fr Musica di Strasburgo], nel settembre 1988, nel primo concerto postumo dedicato alla musica di Scelsi. Da questo momento le orchestrazioni e versioni di brani pre-esistenti diviene per Brizzi un modo di ri-creazione, partendo dallo stesso principio che [http://www.augustodecampos.com.br/home.htm Augusto de Campos] indica per la traduzione creativa, rinominandola intraduzione e in seguito extraduzione.
Da un colloquio con [[Giacinto Scelsi]] nasce l'idea di rifare la strumentazione dei "Funerailles d'Alexandre", un suo brano degli anni '60. Brizzi propone all'autore un'orchestrazione per sassofono contrabbasso privo d'imboccatura, pianoforte suonato sulla cordiera eccitando le singole corde con fili di nylon (secondo il principio del [[sound icon]] di [[Horațiu Rădulescu|Radulescu]]), controfagotto , contrabbasso e percussione per avvicinarsi quanto possibile a quell'immagine suggerita da Scelsi di trombe che fanno crollare i muri, come a [[Gerico]]. Prepara questa versione nell'estate del 1988, a Berlino, nell'appartamento dove era vissuto Cage, che allora condivideva con [[Horatiu Radulescu]] e [[Éric Tanguy]], Ma Scelsi non arriverà ad ascoltare questa versione, in quanto eseguita al festival Musica di Strasburgo, nel settembre 1988, nel primo concerto postumo dedicato alla musica di Scelsi. Da questo momento le orchestrazioni e versioni di brani pre-esistenti diviene per Brizzi un modo di ri-creazione, partendo dallo stesso principio che Augusto de Campos indica per la traduzione creativa, rinominandola intraduzione e in seguito extraduzione.


La summa di quanto esposto a livello di principio compositivo nei suoi vari differenti aspetti nei brani fino ad ora elencati, viene riassunta e fatta esplodere nelle sue potenzialità in "Morgana" (1986-1989) che arreca come sottotitolo " tre studi sull'illusorio per un balletto immaginario", per grande orchestra sinfonica. La prima esecuzione avviene a [[Parigi]], con l'[[Orchestre Philharmonique de Radio France]] diretta da [https://wikipedia.org/wiki/Jan_Latham-Koenig Jan Lathan Koenig] nel 1989.
La summa di quanto esposto a livello di principio compositivo nei suoi vari differenti aspetti nei brani fino ad ora elencati, viene riassunta e fatta esplodere nelle sue potenzialità in "Morgana" (1986-1989) che arreca come sottotitolo " tre studi sull'illusorio per un balletto immaginario", per grande orchestra sinfonica. La prima esecuzione avviene a [[Parigi]], con l'[[Orchestre Philharmonique de Radio France]] diretta da [[Jan Lathan-Koenig]] nel 1989.


Dal 1990 fino al 1992 Brizzi non scrive musica. La crescente carriera di direttore d'orchestra, i viaggi e soprattutto i soggiorni in Messico dove inizia ad intuire che un mondo senza l'apporto della musica popolare (quella autentica) non è poi così ricco. Quindi tace, viaggia, ascolta. E nel 1993 approda a Salvador Bahia, città decisiva per la sua vita e carriera. A Bahia ascolta la percussione afro-brasiliana e ne rimane folgorato. Nella successione poliritmica e così carica di [[swing]] di gruppi come [[Olodum]] (quando suonava ancora all'aperto senza amplificazione) Brizzi intravedeva delle potenzialità timbriche, poliritmiche e addirittura spettrali in grado di dare nuova linfa alla sua musica euro-occidentale.
Dal 1990 fino al 1992 Brizzi non scrive musica. La crescente carriera di direttore d'orchestra, i viaggi e soprattutto i soggiorni in Messico dove inizia ad intuire che un mondo senza l'apporto della musica popolare (quella autentica) non è poi così ricco. Quindi tace, viaggia, ascolta. E nel 1993 approda a Salvador Bahia, città decisiva per la sua vita e carriera. A Bahia ascolta la percussione afro-brasiliana e ne rimane folgorato. Nella successione poliritmica e così carica di [[swing]] di gruppi come [[Olodum]] (quando suonava ancora all'aperto senza amplificazione) Brizzi intravedeva delle potenzialità timbriche, poliritmiche e addirittura spettrali in grado di dare nuova linfa alla sua musica euro-occidentale.


Nel 1993 inizia una serie di brani che sfoceranno nel suo primo CD monografico "The labyrinth trial". Il primo è "Nochecita", scritto nel 1993 per percussionisti che suonano tre strumenti a tastiera uguali ([[Vibrafono|vibrafoni]], [[glockenspiel]], etc.) alternati a parti di [[maracas]]. Segue "Tardecita" per due chitarre, anch'esso, come il precedente, basato su trascrizioni di ritmi africani o afro-latino-americani, decontestualizzati e inseriti in un ordine di armonie spettrali. Segue "el olvido, el futuro" per viola, live electronics e nastro, del 1997, dove il lavoro elettronico è stato preparato all'UPIC a Parigi e la prima eseguita da Maurizio Barbetti alla [[La Géode|Geode]] di Parigi. "Orphée" per flauto, arpa, viola e chitarra è stato scritto nel 1995 ed eseguito nello stesso anno alla  [https://gulbenkian.pt/en/ Fondazione Gulbenkian] dal [http://www.gmcl.pt Grupo de Música Contemporânea de Lisboa] diretto da [[Jorge Peixinho]]. Ma il brano più emblematico è "L'épreuve du Labyrinthe" per viola e nastro. Il nastro consiste esclusivamente in suoni di viola preregistrati e sovrapposti sulla base di frammenti ritmici estratti dalla musica popolare afro-brasiliana. I suoni della viola sono trasformati da filtri digitali fino a risultare la simulazione di una batteria di percussioni. Il nastro è stato realizzato negli studi del GRAME di Lione nel 1995 e la prima esecuzione è stata realizzata nel 1996 al festival [https://www.lyon.fr/evenement/musique/biennale-des-musiques-exploratoires Musiques en Scène] di [[Lione]] da [http://www.federazionecemat.it/index.php?id=5.2.4&lg=it&pag=bio&cat=inte&wh=334 Maurizio Barbetti]. Il disco esce nel 1998 e fa scrivere ad [http://www.augustodecampos.com.br/home.htm Augusto de Campos], su [https://www.folha.uol.com.br A Folha de São Paulo], poi riportato nel suo libro Música de Invenção 2: "Quello che spicca nelle composizioni di Brizzi è il nuovo respiro che porta alla cosiddetta "musica spettrale", in quel suo riciclare originalissimo della musica percussiva afro-latina di cui si nutre. Così facendo non tende ad auto-folclorizzzarsi, ma piuttosto a de-folklorizzare queste creazioni spontanee di arte popolare che, estratte dai contesti di spettacolo che tendono alla normalizzazione e alla formula, rinvigoriscono l'area della libera ricerca. Qui, liberi dalle imposizioni della comunicabilità immediata, i ritmi e i movimenti possono essere fuori dagli schemi, con audaci discontinuità e sovrapposizioni. D'altra parte, è possibile stimolare il discorso erudito e cerebrale con il ''duende'' delle creazioni primarie e cercare gli [[Eidos|''eidos'']] sonori - non gli stereotipi, ma gli archetipi e i prototipi dell'esperienza musicale, in ciò che è più universale e meno campanilista".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Augusto de Campos|autore2=|autore3=|anno=2016|titolo=Música de Invenção II|rivista=|editore=Perspectiva|città=São Paulo|volume=|numero=}}</ref>
Nel 1993 inizia una serie di brani che sfoceranno nel suo primo CD monografico "The labyrinth trial". Il primo è "Nochecita", scritto nel 1993 per percussionisti che suonano tre strumenti a tastiera uguali ([[Vibrafono|vibrafoni]], [[glockenspiel]], etc.) alternati a parti di [[maracas]]. Segue "Tardecita" per due chitarre, anch'esso, come il precedente, basato su trascrizioni di ritmi africani o afro-latino-americani, decontestualizzati e inseriti in un ordine di armonie spettrali. Segue "el olvido, el futuro" per viola, live electronics e nastro, del 1997, dove il lavoro elettronico è stato preparato all'UPIC a Parigi e la prima eseguita da Maurizio Barbetti alla [[La Géode|Geode]] di Parigi. "Orphée" per flauto, arpa, viola e chitarra è stato scritto nel 1995 ed eseguito nello stesso anno alla  Fondazione Gulbenkian dal Grupo de Música Contemporânea de Lisboa diretto da [[Jorge Peixinho]]. Ma il brano più emblematico è "L'épreuve du Labyrinthe" per viola e nastro. Il nastro consiste esclusivamente in suoni di viola preregistrati e sovrapposti sulla base di frammenti ritmici estratti dalla musica popolare afro-brasiliana. I suoni della viola sono trasformati da filtri digitali fino a risultare la simulazione di una batteria di percussioni. Il nastro è stato realizzato negli studi del GRAME di Lione nel 1995 e la prima esecuzione è stata realizzata nel 1996 al festival Musiques en Scène di [[Lione]] da Maurizio Barbetti. Il disco esce nel 1998 e fa scrivere ad Augusto de Campos, su ''A Folha de São Paulo'', poi riportato nel suo libro ''Música de Invenção 2'': "Quello che spicca nelle composizioni di Brizzi è il nuovo respiro che porta alla cosiddetta "musica spettrale", in quel suo riciclare originalissimo della musica percussiva afro-latina di cui si nutre. Così facendo non tende ad auto-folclorizzzarsi, ma piuttosto a de-folklorizzare queste creazioni spontanee di arte popolare che, estratte dai contesti di spettacolo che tendono alla normalizzazione e alla formula, rinvigoriscono l'area della libera ricerca. Qui, liberi dalle imposizioni della comunicabilità immediata, i ritmi e i movimenti possono essere fuori dagli schemi, con audaci discontinuità e sovrapposizioni. D'altra parte, è possibile stimolare il discorso erudito e cerebrale con il ''duende'' delle creazioni primarie e cercare gli [[Eidos|''eidos'']] sonori - non gli stereotipi, ma gli archetipi e i prototipi dell'esperienza musicale, in ciò che è più universale e meno campanilista".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Augusto de Campos|autore2=|autore3=|anno=2016|titolo=Música de Invenção II|rivista=|editore=Perspectiva|città=São Paulo|volume=|numero=}}</ref>


Il disco esce con un art-design dell'artista argentina [https://inesfontenla.idra.it Inés Fontenla], tratto dal suo lavoro ''[https://inesfontenla.idra.it/immagine-terra-inquieta/ Terra inquieta]'' nel quale Brizzi ha riconosciuto un legame con quella che è poi stata definita da [https://www.cordasbrasileiras.com/quem-somos/?lang=it Raffaele Bella] sul [[Il manifesto|Manifesto]] come "musica delle nuove geografie"<ref>{{Cita news|autore=Raffaele Bella|titolo=Il Brasile di Aldo Brizzi|pubblicazione=Il Manifesto|data=2000|via=http://www.cordasbrasileiras.com/wp-content/uploads/2019/01/il_brasile_di_aldo_brizzi_1.pdf}}</ref> che poi l'ha portata a realizzare video d'arte su tre brani e, aggiungendo alle proiezioni dei momenti di danza e scenografia, la presentazione del disco, tra il 1998 e il 2000 a [[Roma]], [[Madrid]], [[Acqui Terme]], [[Bruxelles (comune)|Bruxelles]], [[Porto (Portogallo)|Oporto]], [[Salvador (Brasile)|Salvador Bahia]], [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], [[L'Avana|La Havana]], [[Milano]], è diventato il primo spettacolo multimedia di Aldo Brizzi.
Il disco esce con un art-design dell'artista argentina Inés Fontenla, tratto dal suo lavoro ''Terra inquieta'' nel quale Brizzi ha riconosciuto un legame con quella che è poi stata definita da Raffaele Bella sul [[Il manifesto|Manifesto]] come "musica delle nuove geografie"<ref>{{Cita news|autore=Raffaele Bella|titolo=Il Brasile di Aldo Brizzi|pubblicazione=Il Manifesto|data=2000|via=http://www.cordasbrasileiras.com/wp-content/uploads/2019/01/il_brasile_di_aldo_brizzi_1.pdf}}</ref> che poi l'ha portata a realizzare video d'arte su tre brani e, aggiungendo alle proiezioni dei momenti di danza e scenografia, la presentazione del disco, tra il 1998 e il 2000 a [[Roma]], [[Madrid]], [[Acqui Terme]], [[Bruxelles (comune)|Bruxelles]], [[Porto (Portogallo)|Oporto]], [[Salvador (Brasile)|Salvador Bahia]], [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], [[L'Avana|La Havana]], [[Milano]], è diventato il primo spettacolo multimedia di Aldo Brizzi.


Da questo disco attingono artisti tra i più svariati: [[Alfredo Arias]] inserisce queste musiche nei suoi spettacoli “Le frigo”, di [[Copi]], [[Théâtre de Chaillot]], Parigi 1999 e “Les Bonnes” di [[Jean Genet]], Théâtre de l'Athénée, Parigi 2001. [[Ilze Scamparini]] utilizza "L'épreuve du Labyrinthe" per un documentario della [[Rede Globo]] sull'[[Afghanistan]] (2001) e la cineasta June Meirelles trasforma la musica del CD di Brizzi in colonna sonora di ben due film: "[http://alicevarajaonamiradomeuolhar.blogspot.com/2010/10/o-olho-do-abutre-na-cinemateca.html O olho do abutre]" e "[https://www.fabiocampana.com.br/2009/03/adaptacao-ao-cinema-de-lygia-fagundes-telles-confira-“venha-ver-o-por-do-sol”-de-june-meireles/ Venha a ver o por do sol]".
Da questo disco attingono artisti tra i più svariati: [[Alfredo Arias]] inserisce queste musiche nei suoi spettacoli “Le frigo”, di [[Copi]], [[Théâtre de Chaillot]], Parigi 1999 e “Les Bonnes” di [[Jean Genet]], Théâtre de l'Athénée, Parigi 2001. [[Ilze Scamparini]] utilizza "L'épreuve du Labyrinthe" per un documentario della [[Rede Globo]] sull'[[Afghanistan]] (2001) e la cineasta June Meirelles trasforma la musica del CD di Brizzi in colonna sonora di ben due film: ''O olho do abutre'' e ''Venha a ver o por do sol''.


Durante questo periodo di intenso approfondimento verso nuove direzioni Brizzi riceve una commissione per un pezzo per grande orchestra dai [[Festival di Donaueschingen|Donaueschinger Musiktage]] (1994). Scrive "Nosce te ipsum" per grande orchestra a microintervalli composta esclusivamente da strumenti a suono continuo, summa di micro-melodie-timbro dal rigore contrappuntistico privo da qualsiasi tipo di ornamentazione Viene eseguita a [[Donaueschingen]] dalla [[Southwest German Radio Symphony Orchestra|SWF Sinfonieorchester Baden-Baden]] diretta da [http://www.zsoltnagy.de/biography-enhanced.php Zsolt Nagy].
Durante questo periodo di intenso approfondimento verso nuove direzioni Brizzi riceve una commissione per un pezzo per grande orchestra dai [[Festival di Donaueschingen|Donaueschinger Musiktage]] (1994). Scrive "Nosce te ipsum" per grande orchestra a microintervalli composta esclusivamente da strumenti a suono continuo, summa di micro-melodie-timbro dal rigore contrappuntistico privo da qualsiasi tipo di ornamentazione Viene eseguita a [[Donaueschingen]] dalla [[Southwest German Radio Symphony Orchestra|SWF Sinfonieorchester Baden-Baden]] diretta da Zsolt Nagy.


Nel 1997 scrive "Afrodite" per orchestra, che non è altro che "L'épreuve du labyrinthe" trascritta per orchestra, eseguita anni dopo, nel 2016, dall'[https://www.teatromassimo.it/gli-artisti/orchestra/ Orchestra del Teatro Massimo] di Palermo diretta dall'autore.
Nel 1997 scrive "Afrodite" per orchestra, che non è altro che "L'épreuve du labyrinthe" trascritta per orchestra, eseguita anni dopo, nel 2016, dall'Orchestra del Teatro Massimo di Palermo diretta dall'autore.


Tra il 1996 e 1998 Brizzi scrive due brani per ensemble che sono il punto d'arrivo di questo periodo di ricerche: "La lingua della soglia" per 7 strumenti, eseguito in prima a Parigi al [[Festival Présences|Festival Presence]] 1997 dall'Ensemble dell'[[Orchestre Philharmonique de Radio France|Orchestra Filarmonica di Radio France]] diretta da [https://www.sco.com.sg/en/orchestra/musical-leadership/music-director.html Tsung Ye] e "Barravento" per contrabbasso solista, sassofono basso concertante, ensemble e live electronics, eseguito in prima a [[Saint-Étienne|Saint-Etienne]], nel 1999 dall'[https://www.eoc.fr Ensemble Orchestral Contemporain de Lyon] diretto da [http://www.daniel-kawka.com Daniel Kawka] con [[Jean-Pierre Robert]] e [http://kientzy.pro/en/home Daniel Kientzy] come solisti. Ne "La lingua della soglia" Il punto di riferimento iniziale sono stati, per il compositore, gli studi di [[Simha Arom]] sulla musica dei [[Aka (popolo)|pigmei Aka]] dell'[[Africa centrale|Africa Centrale]]. Brizzi ha messo a fuoco "il carattere ambiguo delle altezze e delle durate generate per la polimetria e la tecnica dell'[[Hoquetus|hochetus]], l'interconnessione poliritmica di accenti, timbri o attacchi di figure diverse che si svolgono simultaneamente, lo spessore dei gradi della scala e la loro fusione nel timbro".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Aldo Brizzi|autore2=|autore3=|data=1997|titolo=La lingua della Soglia|rivista=Programma di sala Festiva Présence - Radio France|volume=|numero=}}</ref> In "Barravento" pone le stesse basi ma utilizzando ritmi e melodie del culto animista afro-brasiliano conosciuto come [[Candomblé]]. Nel dizionario della lingua portoghese Aurélio si legge che "barravento è l’attimo immediatamente precedente alla propulsione nello stato di trance"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Aldo Brizzi|autore2=|autore3=|data=gennaio 2000|titolo=Barravento|rivista=Programma di sala dell'Ensemble Orchestra Contemporain|volume=|numero=}}</ref>. Brizzi ci presenta qui una sequenza di ritmi e melodie dedicate ai principali [[Orisha|orixá]] del candomblé che conducono, come nelle cerimonie autentiche, allo stato d'ipnosi poliritmica fino al punto culminante dove tutto si sospende su lunghissime risonanze elettroniche che lasciano intravvedere il mondo con lo sguardo di un'iniziato in stato di possessione.
Tra il 1996 e 1998 Brizzi scrive due brani per ensemble che sono il punto d'arrivo di questo periodo di ricerche: "La lingua della soglia" per 7 strumenti, eseguito in prima a Parigi al [[Festival Présences]] 1997 dall'Ensemble dell'[[Orchestre Philharmonique de Radio France|Orchestra Filarmonica di Radio France]] diretta da Tsung Ye e "Barravento" per contrabbasso solista, sassofono basso concertante, ensemble e live electronics, eseguito in prima a [[Saint-Étienne|Saint-Etienne]], nel 1999 dall'Ensemble Orchestral Contemporain de Lyon diretto da Daniel Kawka con [[Jean-Pierre Robert]] e Daniel Kientzy come solisti. Ne "La lingua della soglia" Il punto di riferimento iniziale sono stati, per il compositore, gli studi di [[Simha Arom]] sulla musica dei [[Aka (popolo)|pigmei Aka]] dell'[[Africa centrale|Africa Centrale]]. Brizzi ha messo a fuoco "il carattere ambiguo delle altezze e delle durate generate per la polimetria e la tecnica dell'[[Hoquetus|hochetus]], l'interconnessione poliritmica di accenti, timbri o attacchi di figure diverse che si svolgono simultaneamente, lo spessore dei gradi della scala e la loro fusione nel timbro".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Aldo Brizzi|autore2=|autore3=|data=1997|titolo=La lingua della Soglia|rivista=Programma di sala Festiva Présence - Radio France|volume=|numero=}}</ref> In "Barravento" pone le stesse basi ma utilizzando ritmi e melodie del culto animista afro-brasiliano conosciuto come [[Candomblé]]. Nel dizionario della lingua portoghese Aurélio si legge che "barravento è l’attimo immediatamente precedente alla propulsione nello stato di trance"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Aldo Brizzi|autore2=|autore3=|data=gennaio 2000|titolo=Barravento|rivista=Programma di sala dell'Ensemble Orchestra Contemporain|volume=|numero=}}</ref>. Brizzi ci presenta qui una sequenza di ritmi e melodie dedicate ai principali [[Orisha|orixá]] del candomblé che conducono, come nelle cerimonie autentiche, allo stato d'ipnosi poliritmica fino al punto culminante dove tutto si sospende su lunghissime risonanze elettroniche che lasciano intravvedere il mondo con lo sguardo di un'iniziato in stato di possessione.


Partendo dall'esperienza di queste esecuzioni, Brizzi individua come un problema far suonare a musicisti che fanno parte dalla cultura scritta procedimenti musicali e ritmi (con i relativi timbri) che normalmente si manifestano esclusivamente attraverso la cultura orale. Inizia così la sua collaborazione con percussionisti di Bahia che non hanno formazione musicale classica. Con una serie di accorgimenti che perfeziona progressivamente arriva a far incontrare questi ritmi non scritti, ma estremamente precisi nell'atto delle esecuzioni, con partiture di musiche scritte in forma anche complessa.
Partendo dall'esperienza di queste esecuzioni, Brizzi individua come un problema far suonare a musicisti che fanno parte dalla cultura scritta procedimenti musicali e ritmi (con i relativi timbri) che normalmente si manifestano esclusivamente attraverso la cultura orale. Inizia così la sua collaborazione con percussionisti di Bahia che non hanno formazione musicale classica. Con una serie di accorgimenti che perfeziona progressivamente arriva a far incontrare questi ritmi non scritti, ma estremamente precisi nell'atto delle esecuzioni, con partiture di musiche scritte in forma anche complessa.


Nel 1998 va a vivere a Salvador Bahia, dove riceve l'incarico di visiting professor all'[[Università federale di Bahia|Univesità Federale di Bahia]] e nello stesso tempo in cui approfondisce con gli allievi di composizione dell'università le articolazioni musicali più riposte nei linguaggi musicali classici della cultura scritta, inizia a frequentare e a collaborare con alcuni musicisti dell'area popolare. Fonda dapprima un gruppo di percussionisti, Terra em Transe, con il quale esperimenta dei modi di comunicazione che permettono di "comporre" in tempo reale stilemi ritmici inusuali partendo esclusivamente dalle basi della cultura orale che li hanno prodotti e conservati nella memoria storica degli afro discendenti. Produce una serie di pezzi per il film di [[Georg Brintrup|Georg Brintrupp]] "[[Tamburi e Dei|Tambores e deuses]]" prodotto da ARTE. Queste stesse musiche sono state portate in tournée in Italia con concerti, nel 2001, in [[Piazza del Duomo (Milano)|Piazza Duomo a Milano]], [[Pisa]], [[Venezia]] per approdare nel 2002 al festival di percussione Percpan, di Salvador Bahia, con la partecipazione di [[Gilberto Gil]] e [[Arnaldo Antunes]].
Nel 1998 va a vivere a Salvador Bahia, dove riceve l'incarico di visiting professor all'[[Università federale di Bahia]] e nello stesso tempo in cui approfondisce con gli allievi di composizione dell'università le articolazioni musicali più riposte nei linguaggi musicali classici della cultura scritta, inizia a frequentare e a collaborare con alcuni musicisti dell'area popolare. Fonda dapprima un gruppo di percussionisti, Terra em Transe, con il quale esperimenta dei modi di comunicazione che permettono di "comporre" in tempo reale stilemi ritmici inusuali partendo esclusivamente dalle basi della cultura orale che li hanno prodotti e conservati nella memoria storica degli afro discendenti. Produce una serie di pezzi per il film di [[Georg Brintrup|Georg Brintrupp]] "[[Tamburi e Dei|Tambores e deuses]]" prodotto da ARTE. Queste stesse musiche sono state portate in tournée in Italia con concerti, nel 2001, in [[Piazza del Duomo (Milano)|Piazza Duomo a Milano]], [[Pisa]], [[Venezia]] per approdare nel 2002 al festival di percussione Percpan, di Salvador Bahia, con la partecipazione di [[Gilberto Gil]] e [[Arnaldo Antunes]].


Inizia un decennio dove Brizzi si rivolge a composizioni dal linguaggio trasversale, senza preconcetti culturali, dove semplici melodie e sofisticazioni tecnologiche assumono la stessa importanza: nasce il suo album ''Brizzi do Brasil (1998-2002)'', 12 canzoni con testi di Aldo Brizzi, [http://www.augustodecampos.com.br/bio_eng.htm Augusto de Campos], [https://wikipedia.org/wiki/Tuzé_de_Abreu Tuzé de Abreu] e [https://wikipedia.org/wiki/Francisco_Serrano_(poet) Francisco Serrano] a cui hanno partecipato [[Caetano Veloso]], [[Gilberto Gil]], [http://www.augustodecampos.com.br/bio_eng.htm Augusto de Campos], [[Arnaldo Antunes]], [[Carlinhos Brown]], [[Margareth Menezes]], [[Olodum]], [[Teresa Salgueiro]] (cantante di [[Madredeus]]), [[Tom Zé]], [https://wikipedia.org/wiki/Ala_dos_Namorados Ala dos Namorados], Virgínia Rodrigues e [https://wikipedia.org/wiki/Zeca_Baleiro Zeca Baleiro]. oltre a strumentisti di area sia popolare che colta. L'album ha vinto il ''Trofeu Caymmi'' in [[Brasile]], come miglior disco dell'anno [[2003]] e il brano "Misterio de Afrodite" è stato selezionato dalla A. Hepburn Foundation entrando nella compilation [[UNICEF]] 2005. Con questo disco, Brizzi, esce dai confini d'interesse della musica contemporanea e altri settori della critica musicale e di pubblico lo vedono come l'avvenimento di quel momento: " Brizzi do Brasil è uno dei dischi di cui più si sta parlando da qualche tempo a questa parte"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Programma di sala|autore2=|autore3=|anno=2004|titolo=ATERFORUM|rivista=|città=Ferrara|volume=|numero=}}</ref>, "Aldo Brizzi è una specie di miracolo. Italiano, è riuscito a firmare uno dei più interessanti dischi di musica brasiliana del momento"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Elisa Manisco|autore2=|autore3=|data=11 marzo 2004|titolo=La Repubblica|rivista=|volume=|numero=}}</ref>, "sapiente mistura di elettronica, sound brasiliano e pulsazioni africane. ...Il risultato è qualcosa di estremamente nuovo eppure di intimamente noto, di apparentemente orecchiabile.."<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Daniela Gangale|autore2=|autore3=|data=maggio 2004|titolo=Il giornale della musica|rivista=|volume=|numero=}}</ref>. Ma anche musicologi che sempre hanno seguito il percorso musicale d'avanguardia di Brizzi, come [[Renzo Cresti]], seguono il compositore in questa novità: "Brizzi filtra attraverso il suo bruciante e velenoso pensiero, un veleno che lui, alla maniera dei cacciatori di caccia grossa, si inietta piano piano, in maniera da esserne immune; un veleno che uccide gli accademici e i formalisti di ogni latitudine e longitudine, lasciando vivere chi sa concedersi a una musica naturale".<ref>{{Cita web|url=http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=3&quale_dettaglio=74|titolo=Aldo Brizzi}}</ref>
Inizia un decennio dove Brizzi si rivolge a composizioni dal linguaggio trasversale, senza preconcetti culturali, dove semplici melodie e sofisticazioni tecnologiche assumono la stessa importanza: nasce il suo album ''Brizzi do Brasil (1998-2002)'', 12 canzoni con testi di Aldo Brizzi, Augusto de Campos, [[Tuzé de Abreu]] e Francisco Serrano a cui hanno partecipato [[Caetano Veloso]], [[Gilberto Gil]], Augusto de Campos, [[Arnaldo Antunes]], [[Carlinhos Brown]], [[Margareth Menezes]], [[Olodum]], [[Teresa Salgueiro]] (cantante di [[Madredeus]]), [[Tom Zé]], Ala dos Namorados, Virgínia Rodrigues e Zeca Baleiro. oltre a strumentisti di area sia popolare che colta. L'album ha vinto il ''Trofeu Caymmi'' in [[Brasile]], come miglior disco dell'anno [[2003]] e il brano "Misterio de Afrodite" è stato selezionato dalla A. Hepburn Foundation entrando nella compilation [[UNICEF]] 2005. Con questo disco, Brizzi, esce dai confini d'interesse della musica contemporanea e altri settori della critica musicale e di pubblico lo vedono come l'avvenimento di quel momento: " Brizzi do Brasil è uno dei dischi di cui più si sta parlando da qualche tempo a questa parte"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Programma di sala|autore2=|autore3=|anno=2004|titolo=ATERFORUM|rivista=|città=Ferrara|volume=|numero=}}</ref>, "Aldo Brizzi è una specie di miracolo. Italiano, è riuscito a firmare uno dei più interessanti dischi di musica brasiliana del momento"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Elisa Manisco|autore2=|autore3=|data=11 marzo 2004|titolo=La Repubblica|rivista=|volume=|numero=}}</ref>, "sapiente mistura di elettronica, sound brasiliano e pulsazioni africane. ...Il risultato è qualcosa di estremamente nuovo eppure di intimamente noto, di apparentemente orecchiabile.."<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Daniela Gangale|autore2=|autore3=|data=maggio 2004|titolo=Il giornale della musica|rivista=|volume=|numero=}}</ref>. Ma anche musicologi che sempre hanno seguito il percorso musicale d'avanguardia di Brizzi, come [[Renzo Cresti]], seguono il compositore in questa novità: "Brizzi filtra attraverso il suo bruciante e velenoso pensiero, un veleno che lui, alla maniera dei cacciatori di caccia grossa, si inietta piano piano, in maniera da esserne immune; un veleno che uccide gli accademici e i formalisti di ogni latitudine e longitudine, lasciando vivere chi sa concedersi a una musica naturale".<ref>{{Cita web|url=http://www.renzocresti.com/dettagli.php?quale=3&quale_dettaglio=74|titolo=Aldo Brizzi}}</ref>
In quegli anni Brizzi s'immerge anche in lavori di trascrizione e ricreazione: dapprima l'orchestrazione di "Alma Brasileira" di [[Heitor Villa-Lobos|Villa-Lobos]], presentata al [https://festival.org.mx Festival del Centro Historico], Messico 1992, eseguita da La Camerata Panamericana diretta da Brizzi, in seguito la revisione di due grandi brani per orchestra di [https://wikipedia.org/wiki/Jorge_Peixinho Peixinho], "A viagem natural da invenção" (1998) e "Eurídice reamada" su commissione della [https://cesem.fcsh.unl.pt CESEM] di Lisbona e il ciclo completo degli "[https://wikipedia.org/wiki/Spanisches_Liederbuch_(Wolf) Spanishes Liederbuch]" di Hugo Wolf per voci e 7 strumenti, eseguito in prima al [https://schlossfestspiele.de/aktuelles Festival di Ludwigsburg] del 2003 con la direzione di Aldo Brizzi.
In quegli anni Brizzi s'immerge anche in lavori di trascrizione e ricreazione: dapprima l'orchestrazione di "Alma Brasileira" di [[Heitor Villa-Lobos|Villa-Lobos]], presentata al [https://festival.org.mx Festival del Centro Historico], Messico 1992, eseguita da La Camerata Panamericana diretta da Brizzi, in seguito la revisione di due grandi brani per orchestra di Jorge Peixinho, "A viagem natural da invenção" (1998) e "Eurídice reamada" su commissione della CESEM di Lisbona e il ciclo completo degli ''Spanishes Liederbuch'' di Hugo Wolf per voci e 7 strumenti, eseguito in prima al Festival di Ludwigsburg del 2003 con la direzione di Aldo Brizzi.


Nel 2000 scrive "En to pan" per sassofono (sopranino e contrabbasso) e elettronica elaborata negli studi del [https://inagrm.com/fr GRM] a Parigi ed eseguita all'[https://www.maisondelaradio.fr/le-studio-104 Auditorium de Radio France] da [http://kientzy.pro/en/home Daniel Kientzy]. Nel 2001 vengono alla luce ben tre brani per pianoforte: "Blue", dove un ostinato melodico dapprima semplicissimo si sviluppa fino a divenire estremamente virtuosistico, scritto per [https://wikipedia.org/wiki/Marcel_Worms Marcel Worms]ed eseguito in prima ad Amsterdam, "Le terre della dea lontana", eseguito da [http://www.silviabelfiore.it Silvia Belfiore] ad Assisi e "Giuliana Angela" eseguito in prima da [https://wikipedia.org/wiki/James_Clapperton James Clapperton] al festival Antasten di Heilbronn. A proposito di quest'ultimo brano l'autore ha scritto: "Giuliana Angela era il nome di mia mamma. Ogni attimo è una lieve linea di un labirinto tra carillon e requiem,  tra requiem e ninna-nanna. E ogni momento rappresenta passaggi diversi della memoria intesi come ere geologiche differenti dello stesso paesaggio".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Aldo Brizzi|autore2=|autore3=|anno=2001|titolo=Giuliana Angela|rivista=Programma di sala Festival Antasten|volume=|numero=}}</ref>
Nel 2000 scrive "En to pan" per sassofono (sopranino e contrabbasso) e elettronica elaborata negli studi del GRM a Parigi ed eseguita all'Auditorium de Radio France da Daniel Kientzy. Nel 2001 vengono alla luce ben tre brani per pianoforte: "Blue", dove un ostinato melodico dapprima semplicissimo si sviluppa fino a divenire estremamente virtuosistico, scritto per Marcel Worms ed eseguito in prima ad Amsterdam, "Le terre della dea lontana", eseguito da Silvia Belfiore ad Assisi e "Giuliana Angela" eseguito in prima da James Clapperton al festival Antasten di Heilbronn. A proposito di quest'ultimo brano l'autore ha scritto: "Giuliana Angela era il nome di mia mamma. Ogni attimo è una lieve linea di un labirinto tra carillon e requiem, tra requiem e ninna-nanna. E ogni momento rappresenta passaggi diversi della memoria intesi come ere geologiche differenti dello stesso paesaggio".<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Aldo Brizzi|autore2=|autore3=|anno=2001|titolo=Giuliana Angela|rivista=Programma di sala Festival Antasten|volume=|numero=}}</ref>


Nel 2002 compone "Endless Trails", un vasto ciclo per le voci etniche di [https://wikipedia.org/wiki/Neela_Bhagwat Neela Bagvath] (cantante indiana), [https://wikipedia.org/wiki/Wimme_Saari Wimme Saari] (cantante lappone), 3 flauti, 3 percussionisti afro-brasiliani ed elettronica in surround 7.1. Viene presentato in prima al festival 38° Rugissants di Grenoble, seguito dalla tournée in Francia nel 2002 e da esecuzioni al [[Forum sociale mondiale|World Social Forum]] di [[Mumbai]] nel 2004 e al Festival di [[Nuova Consonanza]] a Roma nel 2007. Si tratta di un grande affresco, 13 brani con una durata complessiva di quasi due ore, che trattano del senso del sacro nel suono, passando da armonie dalla densità spettrale a poliritmie cariche di energia e sfidando le convenzioni della musica di cultura orale e scritta, che qui coesistono di una forma naturale, sebbene a livelli di complessità vertiginosa.
Nel 2002 compone "Endless Trails", un vasto ciclo per le voci etniche di Neela Bagvath (cantante indiana), Wimme Saari (cantante lappone), 3 flauti, 3 percussionisti afro-brasiliani ed elettronica in surround 7.1. Viene presentato in prima al festival 38° Rugissants di Grenoble, seguito dalla tournée in Francia nel 2002 e da esecuzioni al [[Forum sociale mondiale|World Social Forum]] di [[Mumbai]] nel 2004 e al Festival di [[Nuova Consonanza]] a Roma nel 2007. Si tratta di un grande affresco, 13 brani con una durata complessiva di quasi due ore, che trattano del senso del sacro nel suono, passando da armonie dalla densità spettrale a poliritmie cariche di energia e sfidando le convenzioni della musica di cultura orale e scritta, che qui coesistono di una forma naturale, sebbene a livelli di complessità vertiginosa.


Sulla scia di ''Brizzi do Brasil,'' Aldo Brizzi compone una seconda serie di canzoni che affida ad un gruppo che fonda in Brasile, [http://www.aldobrizzi.net/aco_acucar_eng.htm Aço do Açúcar] formato dalla vocalist [[Reis (cantante)|Graça Reis]], chitarra, percussione, tastiere ed elettronica. I testi sono di [http://carlosrenno.com Carlos Rennó], Aldo Brizzi, [https://wikipedia.org/wiki/Francisco_Serrano_(poeta) Francisco Serrano]. Registrato nel 2004 il disco esce per un'etichetta brasiliana indipendente nel 2005.
Sulla scia di ''Brizzi do Brasil'', Aldo Brizzi compone una seconda serie di canzoni che affida ad un gruppo che fonda in Brasile, ''Aço do Açúcar'', formato dalla vocalist [[Reis (cantante)|Graça Reis]], chitarra, percussione, tastiere ed elettronica. I testi sono di Carlos Rennó, Aldo Brizzi, Francisco Serrano. Registrato nel 2004 il disco esce per un'etichetta brasiliana indipendente nel 2005.


Nel [[2005]] con il regista e drammaturgo [[Alfredo Arias]] presenta ''Mambo Mistico'' ([http://www.theatre-chaillot.fr/fr ''Théâtre National de Chaillot'',] [[Parigi]] poi a Nantes e Marsiglia), che ottiene il premio ''Les souffleur'' come miglior musica per la stagione teatrale [[2004]]-[[2005|05]] in [[Francia]]. Il lavoro, per 8 cantanti, bandoneon, chitarra, contrabbasso, 2 percussionisti, tastiere ed elettronica, è stato presentato come musical ma in realtà si tratta di una vera e propria opera in due atti.
Nel [[2005]] con il regista e drammaturgo [[Alfredo Arias]] presenta ''Mambo Mistico'' (Théâtre National de Chaillot, [[Parigi]] poi a Nantes e Marsiglia), che ottiene il premio ''Les souffleur'' come miglior musica per la stagione teatrale [[2004]]-[[2005|05]] in [[Francia]]. Il lavoro, per 8 cantanti, bandoneon, chitarra, contrabbasso, 2 percussionisti, tastiere ed elettronica, è stato presentato come musical ma in realtà si tratta di una vera e propria opera in due atti.


Nel 1993 ha diretto installazioni sonore alle [[Teotihuacan|Piramidi di Teotihuacán]] in [[Messico]].
Nel 1993 ha diretto installazioni sonore alle [[Teotihuacan|Piramidi di Teotihuacán]] in [[Messico]].


Nel [[2000]] co-produce il doppio album "Cristal" del gruppo portoghese [https://wikipedia.org/wiki/Ala_dos_Namorados Ala dos Namorados] ([[EMI]]), Disco d'Oro in Portogallo.
Nel [[2000]] co-produce il doppio album "Cristal" del gruppo portoghese Ala dos Namorados ([[EMI]]), Disco d'Oro in Portogallo.




Nel 2006 [[Teresa Salgueiro]] realizza l'album ''Obrigado'' (EMI) includendo due brani composti da Aldo Brizzi.
Nel 2006 [[Teresa Salgueiro]] realizza l'album ''Obrigado'' (EMI) includendo due brani composti da Aldo Brizzi.
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Nel [[2007]] presenta il progetto ''Loving Glance'', musica elettronica dilatata dalla melancolia brasiliana della voce femminile di [[Reis (cantante)|Graça Reis]]. Qui la musica si sviluppa tra diversi generi e copre un vasto spettro di elettronica e musiche influenzate dall'elettronica. Combina elementi di [[trip hop]], [[Drum and bass|drum'n bass]] e classica con ritmi di [[world music]] come la [[bossa nova]] e la musica di culto animista afro-brasiliana, il [[candomblé]].
Nel [[2007]] presenta il progetto ''Loving Glance'', musica elettronica dilatata dalla melancolia brasiliana della voce femminile di [[Reis (cantante)|Graça Reis]]. Qui la musica si sviluppa tra diversi generi e copre un vasto spettro di elettronica e musiche influenzate dall'elettronica. Combina elementi di [[trip hop]], [[Drum and bass|drum'n bass]] e classica con ritmi di [[world music]] come la [[bossa nova]] e la musica di culto animista afro-brasiliana, il [[candomblé]].


Tra il 2008 e il 2011 concerti multipiattaforma di “mixed realities” con [[Graça Reis]] (contemporaneamente sia sul palco tradizionale sia con interazioni video operate a distanza via internet). Principali performances: all'“[[:en:Auditorio_Nacional_(Mexico)|Auditorio Nacional]]” a Città del Messico, a Santiago del Cile, a La Paz in Bolivia, “[https://oifuturo.org.br Oi Futuro Ipanema]” a Rio de Janeiro, al “[http://www.tca.ba.gov.br TCA]” a Salvador, al “[[:pt:Centro_Cultural_Banco_do_Brasil_(São_Paulo)|BDB]]” a San Paolo, all'“Oxident” a Berlino, al “[[Teatro Mercadante]]” di Napoli, al “[https://gmem.org/festivals/les-musiques-2020/ Festival Gmem]” a Marsiglia, alla “[[Queen Elizabeth Hall|Queen Elisabeth Hall]]” e al “[https://www.ronniescotts.co.uk Ronnie Scott's]” a Londra, a “[[Palazzo Ducale (Milano)|Palazzo Ducale]]” a Milano, all'[[Teatro dell'Opera del Cairo|Opera del Cairo]], al [[Castello di Rivoli]], in una tournée in [[Charente Marittima|Charente Maritime,]] per concludersi con registrazioni nei [https://inagrm.com/fr GRM Studios] di Parigi e con una serie di video in 3D prodotto da [https://www.youtube.com/channel/UCA1AGVHTGRxgbi0UtaTD1bg 3DAlliance] a Bologna.
Tra il 2008 e il 2011 concerti multipiattaforma di “mixed realities” con [[Graça Reis]] (contemporaneamente sia sul palco tradizionale sia con interazioni video operate a distanza via internet). Principali performances: all'“Auditorio Nacional” a Città del Messico, a Santiago del Cile, a La Paz in Bolivia, “Oi Futuro Ipanema” a Rio de Janeiro, al “TCA” a Salvador, al “BDB” a San Paolo, all'“Oxident” a Berlino, al “[[Teatro Mercadante]]” di Napoli, al “Festival Gmem” a Marsiglia, alla “[[Queen Elizabeth Hall]]” e al “Ronnie Scott's” a Londra, a “[[Palazzo Ducale (Milano)|Palazzo Ducale]]” a Milano, all'[[Teatro dell'Opera del Cairo|Opera del Cairo]], al [[Castello di Rivoli]], in una tournée in [[Charente Marittima|Charente Maritime,]] per concludersi con registrazioni nei GRM Studios di Parigi e con una serie di video in 3D prodotto da 3DAlliance a Bologna.


Nel 2012 scrive l'opera multimedia ''Alter'', un progetto sulla migrazione, memoria e identità che viene eseguita in otto città francesi nell'agosto dello stesso anno.
Nel 2012 scrive l'opera multimedia ''Alter'', un progetto sulla migrazione, memoria e identità che viene eseguita in otto città francesi nell'agosto dello stesso anno.


Nel 2013 riceve la bourse d'écriture [https://beaumarchais.asso.fr Beaumarchais/SACD] 2013 (Parigi) per il progetto d'opera “Cilégie”.
Nel 2013 riceve la bourse d'écriture a Parigi per il progetto d'opera “Cilégie”.


Nello stesso anno firma l'arrangiamento orchestrale e dirige la performance di [[Caetano Veloso]] al [[Festival di Sanremo|Festival d Sanremo]] e firma la sonorizzazione delle vigne e cantine del Barolo a Bricco Rocche in occasione di una esposizione di [[Valerio Berruti]].
Nello stesso anno firma l'arrangiamento orchestrale e dirige la performance di [[Caetano Veloso]] al [[Festival di Sanremo]] e firma la sonorizzazione delle vigne e cantine del Barolo a Bricco Rocche in occasione di una esposizione di [[Valerio Berruti]].


Nel 2014 prima dell'opera da camera ''Gabriel & Gabriel'', tratta da un testo di [https://wikipedia.org/wiki/Pauline_Alphen Pauline Alphen], commissione dell'[https://www.ensemblealmaviva.com Ensemble AlmaViva], direzione di [https://wikipedia.org/wiki/John_Dew_(director) John Dew] e coreografia di [https://wikipedia.org/wiki/Lin_Mei-hong Mei Hong Lin], al [http://www.theatre-rungis.fr Théâtre de Rungis] seguita da 19 recite al [https://www.theatredunois.org Théâtre Dunois], Parigi, seguite da repliche all'[https://operadetours.fr Opera de Tours] e alla Scène Wuitton.
Nel 2014 prima dell'opera da camera ''Gabriel & Gabriel'', tratta da un testo di [https://wikipedia.org/wiki/Pauline_Alphen Pauline Alphen], commissione dell'Ensemble AlmaViva, direzione di John Dew e coreografia di Mei Hong Lin, al Théâtre de Rungis seguita da 19 recite al Théâtre Dunois, Parigi, seguite da repliche all'Opera de Tours e alla Scène Wuitton.


Sempre nel 2014 viene nominato vice-presidente della [http://www.scelsi.it Fondazione Isabella Scelsi].
Sempre nel 2014 viene nominato vice-presidente della Fondazione Isabella Scelsi.


Nel 2015: concerto con [[Gilberto Gil]] e [[Graça Reis]] a Salvador dove presenta in anteprima brani di “Amor Azul”, progetto d'opera tratto dal [[Gītagovinda|Gitagovinda]] di [[Jayadeva]] e ha partecipato con [[Graça Reis]], [http://www.rohandesaram.co.uk Rohan de Saram] e [https://wikipedia.org/wiki/Raghunath_Manet Raghunath Manet] ad una tournée in Italiacon un repertorio da Brizzi a [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]] a [[Giacinto Scelsi|Scelsi.]]
Nel 2015: concerto con [[Gilberto Gil]] e [[Graça Reis]] a Salvador dove presenta in anteprima brani di “Amor Azul”, progetto d'opera tratto dal [[Gītagovinda|Gitagovinda]] di [[Jayadeva]] e ha partecipato con [[Graça Reis]], Rohan de Saram e Raghunath Manet ad una tournée in Italia con un repertorio da Brizzi a [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]] a [[Giacinto Scelsi|Scelsi]].


Nel dicembre 2015 termina un lungo progetto in collaborazione con [http://kientzy.pro/en/home Daniel Kientzy] e il [https://conservatoire.agglopolys.fr Conservatorio di Blois], esce il disco ''Vela'', per Nova Musica - Parigi, 7 brani per saxofono e 3 ensemble.
Nel dicembre 2015 termina un lungo progetto in collaborazione con Daniel Kientzy e il Conservatorio di Blois, esce il disco ''Vela'', per Nova Musica - Parigi, 7 brani per saxofono e 3 ensemble.


=== Commissioni ===
=== Commissioni ===
Composizioni commissionate da: [http://www.theatre-chaillot.fr/fr Théâtre National de Chaillot] di Parigi, [https://www.ihwa.de/index.php/de/ Hugo-Wolf-Akademie], Stoccarda; [https://www.facebook.com/jazzsinfonicabrasil/about/?ref=page_internal Orchestra Jazz-Sinfonica San Paolo]-Brasile; Antasten Festival Heilbronn; [https://cesem.fcsh.unl.pt Cesem], Lisbona; [https://gulbenkian.pt/en/ Fondazione Gulbenkian] di Lisbona; [https://www.grame.fr GRAME] di Lione, Istituto Svizzero di Roma; Ministero della Cultura Francese; [[Radio France]]; [[SACEM]]; Festival 38e Rugissants di Grenoble, [[Festival di Donaueschingen|Donaueschinger Musiktage]]; [https://www.royaumont.com/fr/fondation Fondazione Royaumont]; ASAFRA di Parigi; AlmaViva Ensemble, Town of Bielefeld.
Composizioni commissionate da: Théâtre National de Chaillot di Parigi, Hugo-Wolf-Akademie, Stoccarda; Orchestra Jazz-Sinfonica San Paolo-Brasile; Antasten Festival Heilbronn; Cesem, Lisbona; Fondazione Gulbenkian di Lisbona; GRAME di Lione, Istituto Svizzero di Roma; Ministero della Cultura Francese; [[Radio France]]; [[SACEM]]; Festival 38e Rugissants di Grenoble, [[Festival di Donaueschingen|Donaueschinger Musiktage]]; Fondazione Royaumont; ASAFRA di Parigi; AlmaViva Ensemble, Town of Bielefeld.


== Premi ==
== Premi ==

Versione delle 16:33, 26 gen 2021

File:Brizzi1.tif
Aldo Brizzi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Brasile Brasile
GenereClassica contemporanea
Periodo di attività musicale1979 – in attività
EtichettaRara, Eldorado, EMI, Nova Musica
Sito ufficiale

Aldo Brizzi (Alessandria, 7 giugno 1960) è un compositore e direttore d'orchestra italiano. Di formazione classica, studia presso il conservatorio di Milano, e in seguito si perfeziona con Leonard Bernstein (all'Accademia di Santa Cecilia a Roma), Pierre Boulez (al Centre Akanthes, Avignone) e Sergiu Celibidache (all'Univesità di Magonza, alla Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo e ai suoi corsi e incontri privati a Monaco di Baviera e a Parigi); si è inoltre laureato al DAMS di Bologna con una tesi su "Le sorgenti inudibili del suono - la musica di Horatiu Radulescu". Negli anni ottanta ha frequentato Giacinto Scelsi, dal quale ha intuito il potere del suono oltre la mera scrittura. I corsi di Fenomenologia della musica e direzione d'orchestra di Sergiu Celibidache gli hanno ulteriormente indicato la strada da percorrere.

Compositore

Aldo Brizzi ha scritto musiche da camera, sinfoniche, brani elettronici, opere, canzoni per formazioni quali gli archi della Filarmonica di Berlino, l'Orchestre Philharmonique de Radio France, the European Union Youth Orchestra, Bamberger Symphoniker, Baden-Baden Radiosymfonieorkester, Orchestra della Radio Danese, Orchestra del Cantiere di Montepulciano, Arditti String Quartet, Ensemble Orchestrale de Lyon, Ensemble de cuivres et perc de l'InterContemporain di Parigi, etc.

Esordisce con il brano "Piccola Serenata" eseguito nel 1979 dal Grupo de Música Contemporânea de Lisboa alla Fondazione Gulbenkian. Si tratta di un brano per flauto, viola e percussione, aperto e ancora memore degli anni delle avanguardie storiche, a quel tempo ancora in piena attività.

Il primo gennaio 1981 è il primo compositore vivente ad essere eseguito dalla European Union Youth Orchestra con il brano "Objet d'art" per flauto e archi diretto da James Judd. Lo stesso brano viene selezionato nel concorso "Venezia Opera Prima" organizzato dal Teatro La Fenice di Venezia dove viene eseguito da Roberto Fabbriciani, flauto solista e Antonello Allemandi, direttore.

Sempre nel 1981, al Cantiere d'Arte di Montepulciano, prima di "Wayang Purwa" per oboe e orchestra, solista Burkhard Glaetzner, direttore Jan Latham Koenig.

Dopo questo inizio in cui la dialettica e i riferimenti alle avanguardie storiche sono palesi, inizia una serie di pezzi da camera dove un canto segreto, come sospeso in un labirinto di silenzi, si fa spazio in maniera sottile e delicata. Tra i brani di questo periodo "Schizzi da boudoir" per clarinetto e pianoforte del 1981, eseguito in prima al Southbank Centre di Londra da Mark Van de Wiel e Latham Koenig, "Mirtenlied" per flauto e arpa, presentato in prima assoluta all'Auditorium 104 di Radio France a Parigi da Pierre-Yves Artaud e Sylvie Beltrando nel 1982 e "Canto sulla lontananza" per viola sola, eseguita in prima Antônio Oliveira e Silva alla Fondazione Gulbenkian a Lisbona nel 1983, in seguito registrato in un disco vinile da Vincent Royer (Edipan 1985) e su CD da Maurizio Barbetti (Rara 1996).

Nel 1982 frequenta i Ferienkuerse für Neue Musik di Darmstadt, dove, nell'effervescente atmosfera internazionale creata dall'allora direttore Friedrich Ferdinand Hommel, inizia la carriera di direttore d'orchestra dirigendo un brano di Kübler. Nello stesso anno il soprano canadese Brenda Mitchell presenta a Darmstadt la prima de "Della grande attesa" (1978-81) per voce femminile su testi di Friedrich Nietzsche. Nell'edizione successiva dei Ferienkurse, nel 1984, come compositore, vince lo StipendienPreis. Nel 1986 dirige uno storico concerto monografico di musiche di Scelsi seguito da un secondo, molto intenso e carico di significati, nel 1988, nel Duomo di Spira, tre giorni dopo che il mondo della musica aveva appreso la notizia della morte di Giacinto Scelsi, dirigendo i grandi solisti della musica contemporanea, da Irvine Arditti a Fernando Grillo, da Rohan de Saram a Pierre-Yves Artaud. Nel 1990 viene nominato direttore degli Ensemble des Ferienkurse e rimane in carica fino al 1994.

Nel 1983 inizia una serie di composizioni per strumento solo, "De la trasmutatione de' metalli", brani che, in contrasto con le delicate sospensioni sonore dei brani precedenti, iniziano a scandagliare l'universo fenomenologico del suono con una forza ritmica e, attraverso glissati e battimenti, una polifonia microtonale assai vigorosa. Il primo, per il sassofonista Daniel Kientzy è scritto per due sassofoni suonati contemporaneamente dallo stesso interprete al quale è anche affidata una linea di suoni da emettere con la voce. Il secondo, per tuba e voce (un solo esecutore), è scritto per Mel Cultberson, che lo esegue in prima a Nancy. Il terzo, per contrabbasso, traspone su due-tre corde suonate simultaneamente tutto il potenziale di polifonia microtonale già sviluppata in precedenza ma con un arco indipendente che sempre induce all'enfasi ritmica ripetitiva dal carattere ormai del tutto personale. Questo procedimento inizia a sfiorare momenti ipnotici che il suono aveva sempre esaltato in musiche etniche non occidentali ma raramente nella musica contemporanea. De la trasmutatione de' metalli III vince il Concorso Franco Evangelisti (presidente della giuria Ennio Morricone), nel 1986. De la trasmutatione de' metalli IV, per percussione, del 1988, scritto per Thierry Miroglio, viene eseguito in prima al festival MANCA a Nizza. Le percussioni sono solo strumenti a pelle, trai i quali 4 timpani in costante glissando che arrivano a mantenere la stessa pulsazione spettrale dei brani precedenti. Sul programma di sala Robin Freeman scrive: "De la transmutatione de' metalli IV traduce in cerimonia, in rito, l'opus alchemico pur portando avanti in un modo sottilissimo quell'arte della pulsazione che dà un profilo tutto particolare alla musica di Aldo Brizzi". De la trasmutatione de' metalli V, per violino, riprende i moduli polifonici del pezzo per contrabbasso, alternando suoni normali ad armonici. Il brano ha vinto il Junge Komponisten Forum di Colonia ed è stato eseguito alla WDR da Saschko Gawriloff nel 1989. Il sesto brano, per pianoforte, è anch'esso basato su una sola nota in incessante trasformazione e parte dal principio di un ritmo ripetitivo e ossessivo. È stato eseguito al New Music Festival di Bucarest da Silvia Belfiore nel 1992 e nella sua versione definitiva da Oscar Pizzo al festival Antasten di Heilbronn nel 2003. Il settimo e ultimo brano della serie è per chitarra, ed è stato scritto per Francesco Cuoghi che l'ha eseguito in prima a Bruxelles nel 2000.

Nel frattempo Aldo Brizzi ha scritto un breve quartetto per archi "...da un frammento" presentato dal Quartetto Arditti al Festival de la Rochelle, e brano per soprano leggero e ensemble, "Le erbe della Thule", su testi/suggestioni poetiche di Harry Martinson, eseguita dall'Ensemble 2E2M al Centre Pompidou di Parigi diretto da Paul Méfano, soprano Judy Wham. "Il libro dell'interrogazione poetica I" per 6 percussionisti e 9 strumenti, arreca una scrittura assai complessa che libera violentissimi suoni isolati delle percussioni ad un ruotare costante a diverse velocità differenti, simultaneamente, dei primi 57 armonici dello spettro di Mi da parte degli altri strumenti. Questo brano ha vinto il premio dell'Anno Europeo della Musica indetto dal Festival d'Automne Paris, WDR, Biennale di Venezia – dove la giuria era composta da Iannis Xenakis, Luigi Nono, Helmuth Lachelman, Mario Messinis ed è stato eseguito in prima alla WDR di Colonia nel 1985 dall'Ensemble Köln diretto da Robert Platz.

Nel 1986 scrive "Kammerkonzert n. 1" per flauto, clarinetto, violino e pianoforte, brano in due movimenti che sono il sunto delle diverse tappe messe a fuoco da Brizzi in quei primi anni. Il primo movimento si rifà alle sottigliezze di melodie quasi impercettibili che si sciolgono nel silenzio e viceversa, il secondo movimento invece s'ispira alla serie de "La trasmutatione de' metalli". Qui i quattro strumenti si fondono fino a divenire come un unico "solo" strumento, creando una percezione di differenti piani e prospettive di tempo, dinamica, ritmo e timbro come provenienti da un'unica sorgente di suono. La prima esecuzione è avvenuta all'Israel Festival, a Gerusalemme, con il Nuovo Ensemble Italiano diretto dall'autore nel 1986.

Altri brani di quegli anni sono "for Racheli", brevissimo prezzo per violoncello del 1986 eseguito in prima da Rohan de Saram al Duomo di Spira per i Ferienkurse di Darmstadt 1988 e "Déchets d'atelier" per due pianoforti, dove la micropoliritmia del ribattuto viene esaltata e resa struttura portante del brano.

Su invito del Centre Européen for la Recherche Musicale de Metz, Brizzi scrive "Mi ha sefer ..", gigantesco affresco per più di 150 parti di sassofono (dal soprano al contrabbasso) su nastro magnetico, ognuna su un'altezza e ritmo ribattuto a velocità differenti. Per l'esecuzione dal vivo si aggiungono una parte di sassofono e di percussione. La prima esecuzione, ai Rencontres Internationales de Metz, nel 1986 è stata eseguita da Daniel Kientzy e Jean-Pierre Drouet.

Nel 1987 scrive "Il libro dell'interrogazione poetica III" per tre voci di basso, 2 percussionisti (che suonano solo tam-tam e gong amplificati e spazializzati) e 7 ottoni. Qui il gioco spettrale si fa ancora più sottile, tra le risonanze che si rimandano incessantemente gli strumenti e il gioco più poliritmico che polifonico delle articolazioni, quasi cluster vocali che ricordano certe modalità tibetane, delle tre voci di basso. La prima è avvenuta all'Abbazia di Royaumont, eseguita dagli Singcircle di Londra e dall'ensemble de cuivres et  percussions de l’InterContemporain, diretti da Annick Mink nel 1987.

Il "Kammerkonzert n. 2" scritto per la Philharmonisches Kammermusik Collegium Berlin (un gruppo di solisti della Filarmonica di Berlino) è stato eseguito dapprima alla Fondazione Sophia  Antipolis, ad Antibes nel 1989 e a Orléans nel 1990, sempre dalla formazione berlinese diretta da Aldo Brizzi. I 10 archi solisti in pochi, intensissimi minuti compiono una sintesi tra ciò che nel Kammerkonzert n. 1 era suddiviso in due movimenti: melodie, qui microtonali, quasi corali, che sorgono e svaniscono nel silenzio, alternate o sovrapposte a scariche di energia ritmica su una sola nota, un Fa, e su glissandi che ne arricchiscono i fenomeni che si autogenerano, fino a prospettare una terza dimensione sonora.

Da un colloquio con Giacinto Scelsi nasce l'idea di rifare la strumentazione dei "Funerailles d'Alexandre", un suo brano degli anni '60. Brizzi propone all'autore un'orchestrazione per sassofono contrabbasso privo d'imboccatura, pianoforte suonato sulla cordiera eccitando le singole corde con fili di nylon (secondo il principio del sound icon di Radulescu), controfagotto , contrabbasso e percussione per avvicinarsi quanto possibile a quell'immagine suggerita da Scelsi di trombe che fanno crollare i muri, come a Gerico. Prepara questa versione nell'estate del 1988, a Berlino, nell'appartamento dove era vissuto Cage, che allora condivideva con Horatiu Radulescu e Éric Tanguy, Ma Scelsi non arriverà ad ascoltare questa versione, in quanto eseguita al festival Musica di Strasburgo, nel settembre 1988, nel primo concerto postumo dedicato alla musica di Scelsi. Da questo momento le orchestrazioni e versioni di brani pre-esistenti diviene per Brizzi un modo di ri-creazione, partendo dallo stesso principio che Augusto de Campos indica per la traduzione creativa, rinominandola intraduzione e in seguito extraduzione.

La summa di quanto esposto a livello di principio compositivo nei suoi vari differenti aspetti nei brani fino ad ora elencati, viene riassunta e fatta esplodere nelle sue potenzialità in "Morgana" (1986-1989) che arreca come sottotitolo " tre studi sull'illusorio per un balletto immaginario", per grande orchestra sinfonica. La prima esecuzione avviene a Parigi, con l'Orchestre Philharmonique de Radio France diretta da Jan Lathan-Koenig nel 1989.

Dal 1990 fino al 1992 Brizzi non scrive musica. La crescente carriera di direttore d'orchestra, i viaggi e soprattutto i soggiorni in Messico dove inizia ad intuire che un mondo senza l'apporto della musica popolare (quella autentica) non è poi così ricco. Quindi tace, viaggia, ascolta. E nel 1993 approda a Salvador Bahia, città decisiva per la sua vita e carriera. A Bahia ascolta la percussione afro-brasiliana e ne rimane folgorato. Nella successione poliritmica e così carica di swing di gruppi come Olodum (quando suonava ancora all'aperto senza amplificazione) Brizzi intravedeva delle potenzialità timbriche, poliritmiche e addirittura spettrali in grado di dare nuova linfa alla sua musica euro-occidentale.

Nel 1993 inizia una serie di brani che sfoceranno nel suo primo CD monografico "The labyrinth trial". Il primo è "Nochecita", scritto nel 1993 per percussionisti che suonano tre strumenti a tastiera uguali (vibrafoni, glockenspiel, etc.) alternati a parti di maracas. Segue "Tardecita" per due chitarre, anch'esso, come il precedente, basato su trascrizioni di ritmi africani o afro-latino-americani, decontestualizzati e inseriti in un ordine di armonie spettrali. Segue "el olvido, el futuro" per viola, live electronics e nastro, del 1997, dove il lavoro elettronico è stato preparato all'UPIC a Parigi e la prima eseguita da Maurizio Barbetti alla Geode di Parigi. "Orphée" per flauto, arpa, viola e chitarra è stato scritto nel 1995 ed eseguito nello stesso anno alla  Fondazione Gulbenkian dal Grupo de Música Contemporânea de Lisboa diretto da Jorge Peixinho. Ma il brano più emblematico è "L'épreuve du Labyrinthe" per viola e nastro. Il nastro consiste esclusivamente in suoni di viola preregistrati e sovrapposti sulla base di frammenti ritmici estratti dalla musica popolare afro-brasiliana. I suoni della viola sono trasformati da filtri digitali fino a risultare la simulazione di una batteria di percussioni. Il nastro è stato realizzato negli studi del GRAME di Lione nel 1995 e la prima esecuzione è stata realizzata nel 1996 al festival Musiques en Scène di Lione da Maurizio Barbetti. Il disco esce nel 1998 e fa scrivere ad Augusto de Campos, su A Folha de São Paulo, poi riportato nel suo libro Música de Invenção 2: "Quello che spicca nelle composizioni di Brizzi è il nuovo respiro che porta alla cosiddetta "musica spettrale", in quel suo riciclare originalissimo della musica percussiva afro-latina di cui si nutre. Così facendo non tende ad auto-folclorizzzarsi, ma piuttosto a de-folklorizzare queste creazioni spontanee di arte popolare che, estratte dai contesti di spettacolo che tendono alla normalizzazione e alla formula, rinvigoriscono l'area della libera ricerca. Qui, liberi dalle imposizioni della comunicabilità immediata, i ritmi e i movimenti possono essere fuori dagli schemi, con audaci discontinuità e sovrapposizioni. D'altra parte, è possibile stimolare il discorso erudito e cerebrale con il duende delle creazioni primarie e cercare gli eidos sonori - non gli stereotipi, ma gli archetipi e i prototipi dell'esperienza musicale, in ciò che è più universale e meno campanilista".[1]

Il disco esce con un art-design dell'artista argentina Inés Fontenla, tratto dal suo lavoro Terra inquieta nel quale Brizzi ha riconosciuto un legame con quella che è poi stata definita da Raffaele Bella sul Manifesto come "musica delle nuove geografie"[2] che poi l'ha portata a realizzare video d'arte su tre brani e, aggiungendo alle proiezioni dei momenti di danza e scenografia, la presentazione del disco, tra il 1998 e il 2000 a Roma, Madrid, Acqui Terme, Bruxelles, Oporto, Salvador Bahia, San Paolo, La Havana, Milano, è diventato il primo spettacolo multimedia di Aldo Brizzi.

Da questo disco attingono artisti tra i più svariati: Alfredo Arias inserisce queste musiche nei suoi spettacoli “Le frigo”, di Copi, Théâtre de Chaillot, Parigi 1999 e “Les Bonnes” di Jean Genet, Théâtre de l'Athénée, Parigi 2001. Ilze Scamparini utilizza "L'épreuve du Labyrinthe" per un documentario della Rede Globo sull'Afghanistan (2001) e la cineasta June Meirelles trasforma la musica del CD di Brizzi in colonna sonora di ben due film: O olho do abutre e Venha a ver o por do sol.

Durante questo periodo di intenso approfondimento verso nuove direzioni Brizzi riceve una commissione per un pezzo per grande orchestra dai Donaueschinger Musiktage (1994). Scrive "Nosce te ipsum" per grande orchestra a microintervalli composta esclusivamente da strumenti a suono continuo, summa di micro-melodie-timbro dal rigore contrappuntistico privo da qualsiasi tipo di ornamentazione Viene eseguita a Donaueschingen dalla SWF Sinfonieorchester Baden-Baden diretta da Zsolt Nagy.

Nel 1997 scrive "Afrodite" per orchestra, che non è altro che "L'épreuve du labyrinthe" trascritta per orchestra, eseguita anni dopo, nel 2016, dall'Orchestra del Teatro Massimo di Palermo diretta dall'autore.

Tra il 1996 e 1998 Brizzi scrive due brani per ensemble che sono il punto d'arrivo di questo periodo di ricerche: "La lingua della soglia" per 7 strumenti, eseguito in prima a Parigi al Festival Présences 1997 dall'Ensemble dell'Orchestra Filarmonica di Radio France diretta da Tsung Ye e "Barravento" per contrabbasso solista, sassofono basso concertante, ensemble e live electronics, eseguito in prima a Saint-Etienne, nel 1999 dall'Ensemble Orchestral Contemporain de Lyon diretto da Daniel Kawka con Jean-Pierre Robert e Daniel Kientzy come solisti. Ne "La lingua della soglia" Il punto di riferimento iniziale sono stati, per il compositore, gli studi di Simha Arom sulla musica dei pigmei Aka dell'Africa Centrale. Brizzi ha messo a fuoco "il carattere ambiguo delle altezze e delle durate generate per la polimetria e la tecnica dell'hochetus, l'interconnessione poliritmica di accenti, timbri o attacchi di figure diverse che si svolgono simultaneamente, lo spessore dei gradi della scala e la loro fusione nel timbro".[3] In "Barravento" pone le stesse basi ma utilizzando ritmi e melodie del culto animista afro-brasiliano conosciuto come Candomblé. Nel dizionario della lingua portoghese Aurélio si legge che "barravento è l’attimo immediatamente precedente alla propulsione nello stato di trance"[4]. Brizzi ci presenta qui una sequenza di ritmi e melodie dedicate ai principali orixá del candomblé che conducono, come nelle cerimonie autentiche, allo stato d'ipnosi poliritmica fino al punto culminante dove tutto si sospende su lunghissime risonanze elettroniche che lasciano intravvedere il mondo con lo sguardo di un'iniziato in stato di possessione.

Partendo dall'esperienza di queste esecuzioni, Brizzi individua come un problema far suonare a musicisti che fanno parte dalla cultura scritta procedimenti musicali e ritmi (con i relativi timbri) che normalmente si manifestano esclusivamente attraverso la cultura orale. Inizia così la sua collaborazione con percussionisti di Bahia che non hanno formazione musicale classica. Con una serie di accorgimenti che perfeziona progressivamente arriva a far incontrare questi ritmi non scritti, ma estremamente precisi nell'atto delle esecuzioni, con partiture di musiche scritte in forma anche complessa.

Nel 1998 va a vivere a Salvador Bahia, dove riceve l'incarico di visiting professor all'Università federale di Bahia e nello stesso tempo in cui approfondisce con gli allievi di composizione dell'università le articolazioni musicali più riposte nei linguaggi musicali classici della cultura scritta, inizia a frequentare e a collaborare con alcuni musicisti dell'area popolare. Fonda dapprima un gruppo di percussionisti, Terra em Transe, con il quale esperimenta dei modi di comunicazione che permettono di "comporre" in tempo reale stilemi ritmici inusuali partendo esclusivamente dalle basi della cultura orale che li hanno prodotti e conservati nella memoria storica degli afro discendenti. Produce una serie di pezzi per il film di Georg Brintrupp "Tambores e deuses" prodotto da ARTE. Queste stesse musiche sono state portate in tournée in Italia con concerti, nel 2001, in Piazza Duomo a Milano, Pisa, Venezia per approdare nel 2002 al festival di percussione Percpan, di Salvador Bahia, con la partecipazione di Gilberto Gil e Arnaldo Antunes.

Inizia un decennio dove Brizzi si rivolge a composizioni dal linguaggio trasversale, senza preconcetti culturali, dove semplici melodie e sofisticazioni tecnologiche assumono la stessa importanza: nasce il suo album Brizzi do Brasil (1998-2002), 12 canzoni con testi di Aldo Brizzi, Augusto de Campos, Tuzé de Abreu e Francisco Serrano a cui hanno partecipato Caetano Veloso, Gilberto Gil, Augusto de Campos, Arnaldo Antunes, Carlinhos Brown, Margareth Menezes, Olodum, Teresa Salgueiro (cantante di Madredeus), Tom Zé, Ala dos Namorados, Virgínia Rodrigues e Zeca Baleiro. oltre a strumentisti di area sia popolare che colta. L'album ha vinto il Trofeu Caymmi in Brasile, come miglior disco dell'anno 2003 e il brano "Misterio de Afrodite" è stato selezionato dalla A. Hepburn Foundation entrando nella compilation UNICEF 2005. Con questo disco, Brizzi, esce dai confini d'interesse della musica contemporanea e altri settori della critica musicale e di pubblico lo vedono come l'avvenimento di quel momento: " Brizzi do Brasil è uno dei dischi di cui più si sta parlando da qualche tempo a questa parte"[5], "Aldo Brizzi è una specie di miracolo. Italiano, è riuscito a firmare uno dei più interessanti dischi di musica brasiliana del momento"[6], "sapiente mistura di elettronica, sound brasiliano e pulsazioni africane. ...Il risultato è qualcosa di estremamente nuovo eppure di intimamente noto, di apparentemente orecchiabile.."[7]. Ma anche musicologi che sempre hanno seguito il percorso musicale d'avanguardia di Brizzi, come Renzo Cresti, seguono il compositore in questa novità: "Brizzi filtra attraverso il suo bruciante e velenoso pensiero, un veleno che lui, alla maniera dei cacciatori di caccia grossa, si inietta piano piano, in maniera da esserne immune; un veleno che uccide gli accademici e i formalisti di ogni latitudine e longitudine, lasciando vivere chi sa concedersi a una musica naturale".[8]

In quegli anni Brizzi s'immerge anche in lavori di trascrizione e ricreazione: dapprima l'orchestrazione di "Alma Brasileira" di Villa-Lobos, presentata al Festival del Centro Historico, Messico 1992, eseguita da La Camerata Panamericana diretta da Brizzi, in seguito la revisione di due grandi brani per orchestra di Jorge Peixinho, "A viagem natural da invenção" (1998) e "Eurídice reamada" su commissione della CESEM di Lisbona e il ciclo completo degli Spanishes Liederbuch di Hugo Wolf per voci e 7 strumenti, eseguito in prima al Festival di Ludwigsburg del 2003 con la direzione di Aldo Brizzi.

Nel 2000 scrive "En to pan" per sassofono (sopranino e contrabbasso) e elettronica elaborata negli studi del GRM a Parigi ed eseguita all'Auditorium de Radio France da Daniel Kientzy. Nel 2001 vengono alla luce ben tre brani per pianoforte: "Blue", dove un ostinato melodico dapprima semplicissimo si sviluppa fino a divenire estremamente virtuosistico, scritto per Marcel Worms ed eseguito in prima ad Amsterdam, "Le terre della dea lontana", eseguito da Silvia Belfiore ad Assisi e "Giuliana Angela" eseguito in prima da James Clapperton al festival Antasten di Heilbronn. A proposito di quest'ultimo brano l'autore ha scritto: "Giuliana Angela era il nome di mia mamma. Ogni attimo è una lieve linea di un labirinto tra carillon e requiem, tra requiem e ninna-nanna. E ogni momento rappresenta passaggi diversi della memoria intesi come ere geologiche differenti dello stesso paesaggio".[9]

Nel 2002 compone "Endless Trails", un vasto ciclo per le voci etniche di Neela Bagvath (cantante indiana), Wimme Saari (cantante lappone), 3 flauti, 3 percussionisti afro-brasiliani ed elettronica in surround 7.1. Viene presentato in prima al festival 38° Rugissants di Grenoble, seguito dalla tournée in Francia nel 2002 e da esecuzioni al World Social Forum di Mumbai nel 2004 e al Festival di Nuova Consonanza a Roma nel 2007. Si tratta di un grande affresco, 13 brani con una durata complessiva di quasi due ore, che trattano del senso del sacro nel suono, passando da armonie dalla densità spettrale a poliritmie cariche di energia e sfidando le convenzioni della musica di cultura orale e scritta, che qui coesistono di una forma naturale, sebbene a livelli di complessità vertiginosa.

Sulla scia di Brizzi do Brasil, Aldo Brizzi compone una seconda serie di canzoni che affida ad un gruppo che fonda in Brasile, Aço do Açúcar, formato dalla vocalist Graça Reis, chitarra, percussione, tastiere ed elettronica. I testi sono di Carlos Rennó, Aldo Brizzi, Francisco Serrano. Registrato nel 2004 il disco esce per un'etichetta brasiliana indipendente nel 2005.

Nel 2005 con il regista e drammaturgo Alfredo Arias presenta Mambo Mistico (Théâtre National de Chaillot, Parigi poi a Nantes e Marsiglia), che ottiene il premio Les souffleur come miglior musica per la stagione teatrale 2004-05 in Francia. Il lavoro, per 8 cantanti, bandoneon, chitarra, contrabbasso, 2 percussionisti, tastiere ed elettronica, è stato presentato come musical ma in realtà si tratta di una vera e propria opera in due atti.

Nel 1993 ha diretto installazioni sonore alle Piramidi di Teotihuacán in Messico.

Nel 2000 co-produce il doppio album "Cristal" del gruppo portoghese Ala dos Namorados (EMI), Disco d'Oro in Portogallo.

Nel 2006 Teresa Salgueiro realizza l'album Obrigado (EMI) includendo due brani composti da Aldo Brizzi.

Nel 2007 presenta il progetto Loving Glance, musica elettronica dilatata dalla melancolia brasiliana della voce femminile di Graça Reis. Qui la musica si sviluppa tra diversi generi e copre un vasto spettro di elettronica e musiche influenzate dall'elettronica. Combina elementi di trip hop, drum'n bass e classica con ritmi di world music come la bossa nova e la musica di culto animista afro-brasiliana, il candomblé.

Tra il 2008 e il 2011 concerti multipiattaforma di “mixed realities” con Graça Reis (contemporaneamente sia sul palco tradizionale sia con interazioni video operate a distanza via internet). Principali performances: all'“Auditorio Nacional” a Città del Messico, a Santiago del Cile, a La Paz in Bolivia, “Oi Futuro Ipanema” a Rio de Janeiro, al “TCA” a Salvador, al “BDB” a San Paolo, all'“Oxident” a Berlino, al “Teatro Mercadante” di Napoli, al “Festival Gmem” a Marsiglia, alla “Queen Elizabeth Hall” e al “Ronnie Scott's” a Londra, a “Palazzo Ducale” a Milano, all'Opera del Cairo, al Castello di Rivoli, in una tournée in Charente Maritime, per concludersi con registrazioni nei GRM Studios di Parigi e con una serie di video in 3D prodotto da 3DAlliance a Bologna.

Nel 2012 scrive l'opera multimedia Alter, un progetto sulla migrazione, memoria e identità che viene eseguita in otto città francesi nell'agosto dello stesso anno.

Nel 2013 riceve la bourse d'écriture a Parigi per il progetto d'opera “Cilégie”.

Nello stesso anno firma l'arrangiamento orchestrale e dirige la performance di Caetano Veloso al Festival di Sanremo e firma la sonorizzazione delle vigne e cantine del Barolo a Bricco Rocche in occasione di una esposizione di Valerio Berruti.

Nel 2014 prima dell'opera da camera Gabriel & Gabriel, tratta da un testo di Pauline Alphen, commissione dell'Ensemble AlmaViva, direzione di John Dew e coreografia di Mei Hong Lin, al Théâtre de Rungis seguita da 19 recite al Théâtre Dunois, Parigi, seguite da repliche all'Opera de Tours e alla Scène Wuitton.

Sempre nel 2014 viene nominato vice-presidente della Fondazione Isabella Scelsi.

Nel 2015: concerto con Gilberto Gil e Graça Reis a Salvador dove presenta in anteprima brani di “Amor Azul”, progetto d'opera tratto dal Gitagovinda di Jayadeva e ha partecipato con Graça Reis, Rohan de Saram e Raghunath Manet ad una tournée in Italia con un repertorio da Brizzi a Palestrina a Scelsi.

Nel dicembre 2015 termina un lungo progetto in collaborazione con Daniel Kientzy e il Conservatorio di Blois, esce il disco Vela, per Nova Musica - Parigi, 7 brani per saxofono e 3 ensemble.

Commissioni

Composizioni commissionate da: Théâtre National de Chaillot di Parigi, Hugo-Wolf-Akademie, Stoccarda; Orchestra Jazz-Sinfonica San Paolo-Brasile; Antasten Festival Heilbronn; Cesem, Lisbona; Fondazione Gulbenkian di Lisbona; GRAME di Lione, Istituto Svizzero di Roma; Ministero della Cultura Francese; Radio France; SACEM; Festival 38e Rugissants di Grenoble, Donaueschinger Musiktage; Fondazione Royaumont; ASAFRA di Parigi; AlmaViva Ensemble, Town of Bielefeld.

Premi

Come compositore riceve: “Venezia Opera Prima” - Venezia (Teatro La Fenice – giuria: Franco Donatoni, Giacomo Manzoni, Aldo Clementi) 1981; “Anno Europeo della Musica 1985” (Festival d'Automne Paris, WDR, Biennale di Venezia – giuria: Iannis Xenakis, Luigi Nono, Helmuth Lachelman, Mario Messinis); “Franco Evangelisti 1986”- Roma: presidente della giuria: Ennio Morricone). “Junge Komponisten Forum 1989” – Colonia; Trofeu Caymmi - Brasile 2003 (per il cd “Brizzi do Brazil” come miglior disco dell'anno): selezione della [https://www.ahepburn.com/ahcf.html A. Hepburn Foundation] (il brano “Mistério de Afrodite” viene inserito la compilation UNICEF 2005) Les Souffleur – Parigi 2005 (per il musical “Mambo Mistico” come “miglior musica per teatro 2004-05”), SACD-Beaumarchais 2013 (Parigi) bourse d'écriture per il progetto d'opera “Cilégie”.

Direttore d'orchestra

Direttore principale dei “Ensemble of Ferienkurse” - Darmstadt (1990-94), del Grupo de Música Contemporânea de Lisboa (1995-96) e dell'Akanthos Ensemble (1992-1998 / 2002-2005), del Nuovo Ensemble Italiano (1986-87) e dell'Ensemble Antidogma di Torino (1982-85). E' dal 2016 direttore musicale del Núcleo de Ópera da Bahia, Brasile. Inoltre ha diretto l’ensemble d'archi della Filarmonica de Berlino , l'Orchestra da Camera di Santa Cecília - Roma, l’Orchestra Nacional de México, l’Orchestra Nacional de Oporto, l'Orchestra del Teatro Massimo di Palermo e registrato dischi con la Bamberger Symphoniker, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la Filarmonica di Torino, l’Orchestra Metropolitana de Lisbona, il Quartetto Arditti, etc. ottenendo premi come “Superchoc de Le Monde de la Musique” e “Diapason d'or” e il disco d'oro per la registrazione con la Filarmonica di Torino nel disco “Cristal” - EMI.

  • Ha lavorato con solisti quali Irvine Arditti, Alexander Balanescu, Dan Grigore, Pierre-Yves Artaud, Ezio Bosso, Flavio Boltro, Dorin Marc, Gerardo Gandini, Yuko Suzuky, Christoph Moosmann, Vincent Royer, Daniel Kientzy, Thierry Miroglio, Federico Mondelci, Mario Ulloa, Maurizio Barbetti, Roberto Fabbriciani, Cecilia Chailly, Stefano Scodanibbio, Giancarlo Schiaffini, Mieko Kanno, Horacio Franco, Fernando Grillo, Veaceslav Bachis e i cantanti Michiko Hirayama, Hanna Schaer, Jo Ann Pickens, Maria Luisa Tamez, Françoise Kubler, Graça Reis, Nicholas Isherwood, Isabel Soccaja, Brenda Mitchell, Susana Moncayo, Ian Honeyman, Regina Orozco, Vincenzo Manno, Luisa Castellani, Nuccia Focile; ha diretto opere lavorando con registi quali Jesusa Rodríguez, Stephane Braunschweig, John Dew, Cornelia Geiser, Alfredo Arias, Mietta Corli, Carmelo Agnello, Ugo Pitozzi e i scenografi Bernard Michel, Francis Miroglio e Josef Svoboda.

In progetti di musica trasversale e/o popolare ha lavorato con Caetano Veloso, Gilberto Gil, Teresa Salgueiro, Ala dos Namorados, Arnaldo Antunes, Eugenio Bennato, Wimme Saari, Neela Baghwat, Carlinhos Brown, Tom Zé, Margareth Menezes, Zeca Baleiro, Virginia Rodrigues, Raghunath Manet.

  • Ha diretto opere a Berlin - Hebbel Theater; Paris - La Ferme du Buisson; Oporto – Teatro Rivoli; Bruxelles – Espace Senghor; Paris – Théàtre National de Chaillot; Nantes – Espace 44; Marseille - Théâtre du Gymnase, Grenoble – Scène National de Meylan, Annecy – Scène Nationale, Madrid - Palacio de Bellas Artes, Orléans – Carré-Theatre; Città del Messico -Teatro de la Ciudad; Lille – Opera; Antwerpen - De Sigel; Bucarest – Atheneum, Lisbona, Teatro Cortez, Salvador Bahia, Teatro Castro Alves.
  • Ha diretto concerti in Festival e sale quali: World Music Days ‘93 (il concerto diapertura alle Piramidi di Teotihuacán e quello di chiusura al Teatro de BellasArtes a Città del Messico), settembre Musica, Auditorium di Torino, FondazioneGulbenkian di Lisbona, Tage für Neue Musik della SWF (Rottemburg), Fondazione Levi (Venezia), Festival Musica /Strasbourg), Festival d'été (Givevra), Teatro Comunale di Bologna, Israel Festival, Teatro Regio di Torino, Festival di Portorico, Musikhalle di Ambugo, Centre Pompidou di Parigi.

Discografia essenziale

  • 50 years of new music in Darmstadt, CD Col Legno, 1996
  • The labyrinth trial (disco monografico), CD Rara-Kho, 1998
  • Brizzi do Brasil (disco monografico), CD Eldorado/Sony Brasil, 2002 CD Amiata Records (2004)
  • Aço do Açúcar (disco monografico con la cantante Graça Reis e il gruppo Aço do Açúcar), CD Indipendente/Brasil, 2005
  • Obrigado (disco monografico di Teresa Salgueiro), CD EMI Portugal, 2006
  • Reis (EP di Reis), WorldMediaVision Mexico, 2008
  • Vela (ciclo di 7 brani per saxofono e 3 ensemble. Nova Musica, 2015

Bibliografia

Scritti di Aldo Brizzi

Scritti su Aldo Brizzi

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN59284854 · ISNI (EN0000 0000 8386 3338 · SBN CFIV025399 · Europeana agent/base/39520 · LCCN (ENnr91008413 · GND (DE135436141 · BNF (FRcb140404537 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr91008413
  1. ^ Augusto de Campos, Música de Invenção II, São Paulo, Perspectiva, 2016.
  2. ^ Raffaele Bella, Il Brasile di Aldo Brizzi, in Il Manifesto, 2000. Ospitato su http://www.cordasbrasileiras.com/wp-content/uploads/2019/01/il_brasile_di_aldo_brizzi_1.pdf.
  3. ^ Aldo Brizzi, La lingua della Soglia, in Programma di sala Festiva Présence - Radio France, 1997.
  4. ^ Aldo Brizzi, Barravento, in Programma di sala dell'Ensemble Orchestra Contemporain, gennaio 2000.
  5. ^ Programma di sala, ATERFORUM, Ferrara, 2004.
  6. ^ Elisa Manisco, La Repubblica, 11 marzo 2004.
  7. ^ Daniela Gangale, Il giornale della musica, maggio 2004.
  8. ^ Aldo Brizzi, su renzocresti.com.
  9. ^ Aldo Brizzi, Giuliana Angela, in Programma di sala Festival Antasten, 2001.