Socimi
Società Costruzioni Industriali Milano - SoCIMi | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1969 a Milano |
Fondata da | Alessandro Marzocco |
Chiusura | 1994 |
Sede principale | Milano |
Controllate | Franchi Fratelli Macchi Officine Padane |
Settore | Automobilistico, difesa |
Prodotti |
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Slogan | «La forza trazione» |
Società Costruzioni Industriali Milano - SoCIMi S.p.A. è un'azienda italiana in amministrazione straordinaria attiva nella produzione di armi da fuoco e veicoli per il trasporto pubblico.
Fondata nel 1969 da Alessandro Marzocco, la società fu investita dall'inchiesta di Mani pulite e nel 1992 il Tribunale di Milano ne dichiarò lo stato di insolvenza, ponendola quindi in amministrazione straordinaria e poi, dal 2002, in liquidazione. Nel 2014 è stata depositata dalla Assuntore San Tommaso Uno domanda di concordato.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La nascita
[modifica | modifica wikitesto]Fondata nel 1969 a Milano dall'ingegnere Alessandro Marzocco, cresce molto rapidamente diventando un partner di grandi aziende come Fiat Ferroviaria, FIAT Iveco, Breda Costruzioni Ferroviarie, BredaMenarinibus e ABB (per quanto riguardava l'allestimento elettrico dei filobus). Essa produceva tram, metropolitane, motori di trazione elettrici per filobus, carrozzerie per autobus e filobus.
L'attività produttiva
[modifica | modifica wikitesto]La società aveva due siti produttivi: uno ad Arluno, dove erano presenti più di 80 dipendenti, e lo stabilimento di Binasco, più importante impiegava 350 persone, lo stabilimento centrale di via Varesina, che impiegava 120 persone ed un'ultima sede a Sassari.
Con l'allargamento del gruppo, rientrarono tra i siti produttivi anche lo stabilimento Fratelli Macchi di Gazzada Schianno, le Officine Padane di Modena (ambedue specializzate nella carrozzeria di mezzi pesanti, soprattutto autobus) e la Franchi di Brescia (produttrice di armi e munizioni).
Il suo fatturato annuo superava i 200 miliardi di lire nel 1990. Le città che acquistarono i filobus Socimi furono Cagliari, Milano, Modena e Salerno. Le uniche città che acquistarono i tram, furono invece Strasburgo e Roma, con alcuni prototipi presenti anche a Milano.
Il coinvolgimento in tangentopoli e la chiusura
[modifica | modifica wikitesto]A seguito di diverse indagini per il coinvolgimento nell'inchiesta Mani pulite, nel 1992 ci fu una confessione da parte dell'ex amministratore delegato[1], dal quale vennero fuori le rivelazioni su tangenti da parte della Socimi per l'aggiudicazione degli appalti delle società ATM di Milano e ATAC-ACOTRAL di Roma. Le tangenti ammontavano a circa 32 miliardi di lire (corrispondenti a poco più di 16 milioni di euro) versate in 10 anni agli amministratori delegati delle aziende interessate[2].
Trovatasi in notevoli difficoltà economiche a seguito del coinvolgimento in Mani pulite l'azienda fu dichiarata insolvente nel 1992, venendo posta in amministrazione straordinaria, e terminò le proprie attività nel 1994. Nel 2000 lo stabilimento di Binasco fu rilevato da ATM.[senza fonte] Nel suo interno si trovavano le motrici ATAC serie 9000 ancora in fase di allestimento. Alcune vetture furono recuperate mentre per altre di loro si procedette alla demolizione. Nel 2002 l'a.s. passa da un approccio risanatorio ad una gestione liquidatoria e infine nel 2014 viene presentata domanda di concordato dalla società Assuntore San Tommaso Uno, controllata dall'investment company statunitense Värde Partners.[3]
Prodotti
[modifica | modifica wikitesto]Filobus
[modifica | modifica wikitesto]I mezzi di trasporto principalmente prodotti dalla Socimi erano filobus realizzati su telai Fiat e Iveco, con la sola eccezione di un prototipo costruito su telaio Volvo B59-59.
Alcune caratteristiche erano la presenza di accumulatori per la marcia autonoma, l'installazione del servosterzo - allora assente sulla maggior parte dei filobus costruiti in Italia e che ha portato ad una riduzione dell'uso del filobus come mezzo di trasporto - e, per la maggior parte dei modelli, la presenza di aste di captazione realizzate in fibra di carbonio e dotate di doppi pistoni e carrucole per evitare i cosiddetti "colpi di frusta" dovuti allo scarrucolamento improvviso delle aste[senza fonte].
Le parti elettriche erano fornite da ditte quali Magneti Marelli (motori di trazione) e ABB (elementi di trazione).
- 7534: Filobus da 12 metri realizzato su telaio Volvo e provato nel 1978 a Cremona[4];
- F8801LU/LS: Filobus da 12 metri in allestimento urbano e suburbano per Salerno.
- F8820: Filobus da 12 metri prodotto per Milano;
- F8839: Filobus da 12 metri prodotto per il CTM Cagliari;
- F8843: Filosnodato da 18 metri prodotto per l'ATM Milano;
- F8845: Filobus da 12 metri prodotto per Cagliari;
- F8833: Filobus da 12 metri per Modena;
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Un filosnodato Socimi 8843 milanese
Tram
[modifica | modifica wikitesto]I tram Socimi vennero prodotti principalmente per due città:
- Roma: i tram serie 9000 a pianale parzialmente ribassato[5];
- Strasburgo: in collaborazione con la Bombardier per la costruzione del Flexcity Eurotram.
Nel giugno 1989 la Socimi presentò il prototipo S-350 LRV, primo tram al mondo a pianale ribassato per tutta la lunghezza del rotabile.[6] Immatricolato dall'ATM di Milano con il numero 5001 e brevemente provato sulla rete tranviaria meneghina[7], non entrò mai in servizio regolare.
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Tram Socimi T8000
Treni
[modifica | modifica wikitesto]La Socimi ha costruito anche le carrozze “tipo hinterland” delle Ferrovie Nord Milano (1981-1983), gli elettrotreni EMU300 per la Taiwan Railways Administration (1989)[8] ed elettromotrici per le linee 1, 2 e 3 della metropolitana di Milano (1986-1991)[9]. Alcune commesse vennero raccolte anche all'estero.
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Carrozza semipilota FNM "hinterland" in livrea bianco-verde
Armi
[modifica | modifica wikitesto]Produceva anche armi, specialmente fucili; tra queste armi figura la pistola mitragliatrice SOCIMI 821. Nel febbraio 1987 la società rilevò la Luigi Franchi di Brescia dal gruppo Berardi[10].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Monica Zapelli, Un uomo onesto, Sperling & Kupfer editori, 2012, p. 105. ISBN 978-88-20-05210-2.
- ^ Goffredo Buccini, Gli affari della Socimi. Un manager racconta, in Corriere della Sera, 25 settembre 1992, p. 2.
- ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Parte Seconda, n° 58 del 17 maggio 2014, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 2 luglio 2022.
- ^ Socimi 7534, in Bollettino GRAF n° 6, Roma, aprile 1979, pp. 29-30
- ^ Il materiale degli anni Novanta, su tramroma.com, http://www.tramroma.com. URL consultato il 20 settembre 2013.
- ^ Sergio Viganò, Pavimento tutto basso: ne vale sempre la pena?, in Ingegneria Ferroviaria, vol. 2, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 2011, p. 119.
- ^ Stefano Alfano, Roberto Costa, Trasporti a Milano. Il parco veicoli di ATM Milano dalle origini ad oggi. Volume secondo - i veicoli su ferro, a cura degli autori, Cividate al Piano (BG), 2016, ISBN 979-12-200-1048-1, pp.88-89
- ^ TRA Trains Overview, su railway.gov.tw, http://www.railway.gov.tw. URL consultato il 24 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2014).
- ^ I mezzi, su sottomilano.it, http://www.sottomilano.it. URL consultato il 19 dicembre 2016.
- ^ La Franchi in grave difficoltà si avvia alla chiusura, in la Repubblica, 18 aprile 1992.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Alessandro Marzocco
- Mani Pulite
Altri progetti
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