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Ondata di avvistamenti dell'autunno 1954

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Per ondata di avvistamenti dell'autunno 1954 si intende una serie di numerosi avvistamenti di UFO verificatisi nei mesi di settembre, ottobre e novembre del 1954. In quel periodo gli avvistamenti si verificarono soprattutto in Europa dove, secondo uno studio effettuato da Donald Johnson, si concentrò circa il 75% degli avvistamenti mondiali. La maggior parte degli avvistamenti fu segnalata nell'ovest e nel sud del continente europeo. La nazione maggiormente interessata fu la Francia, dove si verificò circa il 70% degli in avvistamenti europei, seguita dall'Italia, dove si verificò circa l'8% degli avvistamenti. In alcuni casi si verificarono effetti fisici (segni sul terreno, caduta di bambagia silicea). Furono segnalati anche diversi incontri ravvicinati. Il maggior numero di avvistamenti si verificò nel mese di ottobre. Quella del 1954 fu la prima ondata di avvistamenti UFO che interessò l'Europa.

Principali avvistamenti in Francia

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  • 10 settembre: Marius Dewilde, un ferroviere che abitava vicino alla stazione di Quarouble, fu testimone di un presunto avvistamento di UFO. Secondo il suo racconto, alle 22:30 sentì abbaiare il cane e uscì di casa con la lampadina tascabile incamminandosi lungo i binari. Ad un certo punto vide uno strano apparecchio e accanto ad esso due esseri alti circa un metro che indossavano uno scafandro. I due esseri risalirono sull'apparecchio, che si alzò in volo. Nel successivo sopralluogo effettuato dalla polizia furono riscontrati segni sulle traversine e sul pietrisco tra i binari. Il caso ebbe un notevole risalto sui giornali francesi[1][2].
  • 24 settembre: avvistamenti di UFO furono segnalati in sei località: Bayonne, Lencouacq, Tulle, Ussel, Gelles, Vichy. Dallo studio di tali avvistamenti, l'ufologo Aimé Michel trasse spunto per la sua teorie sulle linee BAVIC (acronimo formato dalle parole Bayonne e Vichy, dove avvennero il primo e l'ultimo avvistamento della giornata).
  • 30 settembre: nei pressi di Marcilly-sur-Vienne, sette operai di un cantiere edile e il capocantiere Georges Gatay ebbero un presunto incontro ravvicinato con un UFO. Essi videro un apparecchio a forma di disco e accanto ad esso un umanoide di piccola statura, che aveva in mano un casco. Secondo il racconto dei testimoni, sia il disco che l'umanoide svanirono all'improvviso[3].
  • 7 ottobre: avvistamenti di UFO vennero segnalati in 28 località diverse, tra cui La Ferté-Macé, Lavenay, Montlevicq, Ballon, Cassis, Corbigny, Puymoyen, Marcillac.
  • 24 ottobre: Emile Turpin, un ispettore delle ferrovie, si trovava nei pressi di Boulogne-sur-Mer e stava per fotografare alcuni siti preistorici. All'improvviso, secondo il suo racconto, vide in cielo un apparecchio a forma di disco, con un rigonfiamento nella parte centrale; Turpin riuscì a scattare due foto dell'oggetto prima che prendesse quota e sparisse dalla sua vista[4].

Il caso di Bélesta

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Il 16 ottobre a Bélesta verso le 21:30 gli abitanti della città videro una luminosità che sembrava provenire da un oggetto molto brillante situato sul bordo della montagna. L'oggetto salì verso il cielo, ridiscese, apparve e scomparve di seguito per parecchie volte. Dopo circa 20 minuti i testimoni videro un altro oggetto e dopo ancora qualche minuto se ne aggiunse un terzo; i tre oggetti cambiavano continuamente e rapidamente colore. Il fenomeno terminò alle 22:05. Il giornale La Dépêche du Midi dedicò al fenomeno un lungo articolo, parlando di "sfere luminose che si muovevano come in una specie di ronda magica". Il caso fu citato successivamente anche in libri di noti ufologi[5].

Nel 2009 un uomo, René Lagarde, ha confessato che si trattava di uno scherzo che aveva organizzato insieme ai suoi amici, una mezza dozzina di giovani. L'idea dello scherzo fu ispirata ai giovani dalla grande attenzione che i mezzi di comunicazione davano all'ondata di avvistamenti UFO di quell'autunno, per cui radio e giornali parlavano quasi ogni giorno di dischi volanti. L'apparecchio per realizzare lo scherzo venne fabbricato con una forcella di bicicletta, un manubrio, una ruota ed alcune potenti lampade elettriche[6].

Principali avvistamenti in Italia

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Il "caso Lotti"

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L'episodio, verificatosi lunedì 1º novembre 1954, alle 6:30 del mattino.[10][11][12][13], è conosciuto come "Caso Lotti" o anche "Caso Cennina".[10] La prima inchiesta sull'accaduto fu condotta solo nel 1972 da Siro Menicucci.[14] Seguirono nel 1973 quella di Paolo Fiorino[14] e nel 1977 quella di Roberto Pinotti, fondatore del Centro Ufologico Nazionale. Il caso divenne famoso anche negli Stati Uniti.[15]

Rosa Lotti Dainelli, contadina quarantenne, sposata e madre di quattro figli,[13][16] viveva insieme alla famiglia in una casa colonica nel podere "La Collina" situato in una zona isolata tra Capannole e Cennina, frazione di Bucine in provincia di Arezzo.[11][12] È stata considerata un soggetto mentalmente stabile ed attendibile.[10][17] Proveniva da una famiglia umile, di scarsa cultura e «aveva sentito parlare di dischi volanti solo due o tre volte».[17] Rosa Lotti Dainelli, con l'intenzione di assistere alla messa di Ognissanti e visitare il cimitero,[12] percorse un sentiero di campagna che portava alla chiesa di Cennina. In occasione della messa indossava il vestito nuovo[12] e per non rovinare le scarpe buone decise di portarle a mano, insieme alle calze e a un mazzo di garofani (Dianthus caryophyllus)[12][18][19] come offerta alla Madonna pellegrina, la cui processione era avvenuta la sera prima.[12]

La donna conosceva bene quel sentiero, lo aveva percorso molte volte, anche di notte.[12]

Nei pressi di una radura a circa 20 metri di distanza intravide tra i cespugli[20] un oggetto appuntito.[11] Avvicinandosi notò che era fusiforme ed era incastrato nel terreno in posizione verticale.[10][12]

«Era alto circa due metri e largo, al centro, circa un metro e venti centimetri, di colore marrone opaco. Nella parte centrale si notavano, opposti l'uno all'altro, due finestrini a forma di oblò e, in mezzo a questi, ricavato nel "cono" inferiore, uno sportello di "vetro" chiuso.»

«Una specie di doppio cono, alto oltre due metri e largo circa un metro nel mezzo [...] L'esterno dell'oggetto brillava come fosse metallo ben lucidato. Nella parte bassa del cono c'era un portello aperto di vetro, e all'interno si potevano vedere due piccoli sedili, piccoli come quelli usati dai bambini. Nella parte centrale più larga del fuso, c'era una specie di vetro rotondeggiante, stondato che seguiva la forma rotonda della misteriosa macchina.»

«Come due campane unite insieme alla loro base»

«L'oggetto era molto ingrossato al centro e appuntito alle estremità. Sembrava ricoperto di cuoio.»

Dai cespugli uscirono improvvisamente due esseri dalle fattezze umanoidi ma alti soltanto un metro («Quasi come uomini, ma delle dimensioni di bambini»[12]). Indossavano una tuta grigia aderente con bottoni lucenti, una corta mantellina sulle spalle, «un casco apparentemente di cuoio che copriva, con due dischetti, anche le orecchie.» e un nastro di cuoio intorno alla fronte.[11][12]

«Avevano degli occhi magnifici, pieni di intelligenza. I loro nasi avevano una forma normale, le loro bocche come quelle degli uomini ma le labbra superiori erano leggermente curvate al centro, in modo che anche quando non stavano ridendo si vedevano i loro denti. Avevano denti come i nostri, larghi, denti forti, ma corti (come fossero stati limati) e piuttosto in fuori come quelli dei conigli.»

I due esseri le presero i fiori e una calza che riposero nell'ordigno fusiforme.[11] Da come gesticolavano e dal tono della voce non sembravano minacciosi, ma amichevoli.[12] Parlavano una lingua descritta come simile al cinese[21] (ripetevano «liu, lai, loi, lau, loi, lai, liu»).[12] La signora protestò per riavere indietro le sue cose ma i due esseri le restituirono solo una parte dei fiori tenendosene cinque.[12] Con una calza legarono il mazzo dei fiori restanti e lo posero nell'ordigno.[17] Uno dei due prese dall'interno dell'oggetto fusiforme uno strumento cilindrico marrone e lo puntò verso la signora «dando l'impressione di scattare delle fotografie».[11] Spaventata la donna si allontanò nel bosco senza però essere inseguita.[11]

Dopo il racconto dell'avvenimento i carabinieri ispezionarono il luogo e trovarono una buca, presumibilmente creata dalla punta dell'oggetto infilata nel terreno.[11][12]

Ampelio Torzini (allora un bambino di sei anni) in occasione di un tema scolastico rivelò di aver assistito insieme al fratello di nove anni, Marcello, al colloquio tra la donna e i due esseri non identificati mentre erano a pascolare i maiali nella radura.[11] Non è sicuro se i due fratelli potessero essere considerati testimoni oculari attendibili o se il racconto fosse solo frutto della fantasia dei due.[11]

Il racconto della donna fu accompagnato da diverse testimonianze di avvistamenti di oggetti volanti non identificati che coincidono per collocazione temporale. Le notizie sono riportate dai quotidiani toscani Il Giornale del Mattino e La Nazione tra il 2 e il 5 novembre.[11] In totale si contano 24 testimoni di avvistamenti di "dischi diurni":

  • Alle 6:30 circa un operaio di S. Leolino, mentre era a caccia, vide un corpo luminoso scendere di quota fino ad atterrare nella zona in cui avvenne l'incontro tra la donna e i due esseri non identificati.[11]
  • Sempre verso le 6:30 il floricoltore Andrea Livi e il figlio Vittorio percorrendo il tratto stradale Bucine/Ambra osservarono «un ordigno conico di colore rosso, luminoso, e delle dimensioni di circa due metri, che sembrò innalzarsi da Ambra ed attraversare la zona emettendo fiammelle e lasciando dietro di sé‚ una scia di volute bluastre come di fumo».[11][22]
  • Un muratore di venticinque anni, Romualdo Berti, avvistò un «razzo luminoso che si alzava in verticale dal bosco di Ambra, sprigionando fiammelle bluastre dalla coda. L'oggetto si diresse verso sud, da Cennina verso Badia a Ruoti».[11]
  • Passate le 7:00 Luigi Dini, impiegato alla Corte d'appello di Firenze, assieme alla figlia, vide «una strana cosa volante» proveniente dal Falterona e diretta verso Arezzo (verso sud).[11]
  • Il meccanico Marcello Pistocchi, percorrendo in motocicletta il tratto che da Mercatale porta a Bucine, avvistò nel cielo «un ordigno sferico che volava orizzontalmente e che emanava una luce così forte da illuminare a giorno il terreno sottostante». La luce proveniva da un faro al centro dell'oggetto e da altri due ai lati. Emanava una scia di colore rosso-blu. Gridando, Pistocchi attirò l'attenzione di Giuliano Colcelli e sua sorella Tosca che, affacciatisi alla finestra della loro casa, videro l'oggetto mentre si allontanava. Lo descrissero come «una specie di uovo rossastro».[11]
  • Al fenomeno assistettero anche Gino Pianigini, Luigi Bianchi e don Nerio Rossi (da Cennina).
  • Le evoluzioni dell'oggetto furono descritte anche da Ottorino Santarelli, Otello Buriasi e Angiolino Brogi (da Pietraviva), che descrissero l'oggetto come un «"globo celeste" che volava in direzione di S. Lucia e, secondo Santarelli, emetteva strani lampi fra il celeste e il rosso».[11]
  • Secondo La Nazione altre nove persone avvistarono un oggetto volante luminoso nella zona di Bucine.[11]

Avvistamenti in altri Paesi europei

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Vennero segnalati avvistamenti anche in Austria, Svizzera, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio, Germania, Scandinavia (principalmente Svezia), Paesi balcanici (principalmente Jugoslavia) e altri Paesi[23].

Particolare rilevanza ebbe l'avvistamento effettuato il 25 ottobre a Belgrado. Alcuni testimoni in servizio all'aeroporto, tra cui l'ingegnere aeronautico Vladimir Aivas e il capitano dell'aeronautica militare Stjepan Djitkol, osservarono intorno alle 6.15 a.m. un oggetto a forma di sigaro ed altri oggetti più piccoli di forma ovale o circolare che sorvolarono l'aerostazione. Alcuni oggetti furono osservati poco più tardi da Petar Đurković, astronomo dell'Osservatorio di Belgrado, secondo cui non erano riconducibili a meteoriti. La notizia dell'avvistamento fu riportata il 27 ottobre dai giornali di Belgrado, che riferirono che il fenomeno era stato osservato anche da centinaia di semplici cittadini[24][25].

Da notare che lo stesso giorno e quasi alla stessa ora dell'avvistamento di Belgrado, un disco luminoso fu avvistato nel cielo di Vienna da numerosi testimoni[26].

Spiegazioni degli scettici

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Lo psichiatra George Heuyer, uno dei pionieri dell'ipotesi psicosociale sugli UFO, in un lavoro pubblicato nel 1954 sul Bulletin de l'Acadèmie Nationale de Médecine, espresse l'idea che le ondate di avvistamenti di UFO come quella del 1954 potevano essere espressione di un'isteria di massa.

La bambagia silicea caduta durante gli avvistamenti in Italia è stata invece spiegata con il fenomeno del ballooning, che avviene durante le migrazioni dei ragni[27].

Una parte degli avvistamenti potrebbe essere spiegata con i lanci di palloni aerostatici che durante la guerra fredda venivano effettuati verso i Paesi dell'Europa dell'Est per motivi di spionaggio[28].

  1. ^ OVNI 007- Marius Dewilde
  2. ^ Preston Dennett, Rosemary Ellen Guiley, UFOs and Aliens, Chelsea House, 2008, p. 52-53
  3. ^ UFO Vanishes in France, su ufocasebook.com. URL consultato il 1º settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).
  4. ^ GERU- Catalogue d'observations d'OVNI Archiviato il 24 agosto 2011 in Internet Archive.
  5. ^ Aimé Michel, Mistérieux object célestes, Séghers Editeur, 1954.
  6. ^ OVNI à Bélesta en 1954: c'était une blague
  7. ^ L'observation de Clare Boothe Luce
  8. ^ Pier Giorgio Viberti, Incontri ravvicinati, Giunti, Firenze, 2010
  9. ^ Malini-Campaniolo, UFO. Il dizionario enciclopedico, Giunti, Forenze, 2006
  10. ^ a b c d Pinotti, 2011, p.147.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Avvistamenti Arezzo e Provincia, su ecn.org.
  12. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (EN) Sergio Conti, The 1954 Cennina Landing and Encounter with Humanoids Source: Sergio Conti, excerpt from FSR (Sept/Oct 1972), su ufoevidence.org, UFO Evidence (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2013).
  13. ^ a b Pinotti, 1991, p. 93.
  14. ^ a b 1954 - Cennina - IR3, su ufo.it (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2015).
  15. ^ Federica Crini, Le segnalazioni di oggetti volanti e la famosa vicenda di Cennina, su valdarnopost.it, 2 novembre 2011. URL consultato il 23 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2019).
  16. ^  Rosa Dainelli insieme al marito e ai quattro figli. 2 novembre 1954. URL consultato il 3 marzo 2014 (archiviato il 3 marzo 2014). L'immagine è stata tratta da questa fonte.
  17. ^ a b c Pinotti, 1991, p. 94.
  18. ^ Calze e garofani attirano i marziani? (JPG), in Tutti, Poggio d'Ambra, 14 novembre 1954. URL consultato il 3 marzo 2014 (archiviato il 3 marzo 2014).
  19. ^ Roberto Pinotti riporta «garofani e giorgine». Cfr. Pinotti, 1991, p. 93.
  20. ^ Sergio Conti riporta «vicino a un pino», altre fonti citano un cipresso.
  21. ^ Pinotti, 1991, pp. 93-95.
  22. ^ Anno 1954, su crprato.it, Centro Ricerche Prato. URL consultato il 3 marzo 2014 (archiviato il 20 maggio 2012).
  23. ^ The Worldwide UFO Wave of 1954 Report
  24. ^ Edward J. Ruppelt, The Report of Unidentified Flying Objects, Doubladay e Co., 1956
  25. ^ MUFON UFO Journal, October 1989
  26. ^ 1954 UFOCAT
  27. ^ Massimo Polidoro, Corso CICAP
  28. ^ Cold War Balloons and the Greek UFO Wave of 1954, su vembos.gr. URL consultato il 19 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2017).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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