Vai al contenuto

Respect (film)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Respect
Immagine promozionale tratta dal trailer
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Canada
Anno2021
Durata145 min
Generebiografico, drammatico, musicale
RegiaLiesl Tommy
SoggettoCallie Khouri, Tracey Scott Wilson
SceneggiaturaTracey Scott Wilson
ProduttoreScott Bernstein, Jonathan Glickman, Harvey Mason Jr.
Produttore esecutivoSue Baden-Powell, Jason Cloth, Aaron L. Gilbert
Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer, BRON Studios, Cinesite, Creative Wealth Media Finance, Glickmania
Distribuzione in italianoEagle Pictures
FotografiaKramer Morgenthau
MontaggioAvril Beukes
MusicheKris Bowers
ScenografiaIna Mayhew
CostumiClint Ramos
TruccoNatasha Arellano, Parra Thomas
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Respect è un film del 2021 diretto da Liesl Tommy.

La pellicola narra le vicende della cantautrice Aretha Franklin, dall'infanzia nel coro della chiesa del padre predicatore fino alla celebrità.[1]

Nel 1952, Aretha Franklin, 10 anni, vive con il padre pastore battista, C. L. Franklin, e le sue sorelle Erma e Carolyn a Detroit, nel Michigan. La morte improvvisa di sua madre Barbara Siggers Franklin e le avance di un amico di famiglia traumatizzano Aretha che, di conseguenza, non è disposta a parlare fino a quando suo padre non la costringe a cantare in chiesa dopo settimane di silenzio.

Aretha, ora adolescente e già madre di due figli (nati da 2 stupri), nel 1959 incontra Ted White, un produttore locale, a una festa a casa di suo padre: i due iniziano una conversazione prima di essere interrotti dal padre di Aretha, che avverte Ted di stare lontano dalla sua famiglia. Più tardi, C.L. regala ad Aretha dei biglietti per New York per un incontro con John Hammond, dirigente della prestigiosa Columbia Records.

Dopo che le è stato offerto un contratto, Aretha inizia a cantare brani jazz con la Columbia, tra cui Ac-Cent-Tchu-Ate the Positive.

Dopo quattro album, Aretha non ha ancora un successo come cantante jazz. Dopo aver cantato un tributo ad un'amica di famiglia di lunga data Dinah Washington, che inizialmente è arrabbiata per il gesto di Aretha, le viene suggerito di trovare canzoni che la smuovano emotivamente e di smettere di cercare di adattarsi all'immagine raffinata che suo padre vuole che mostri. Aretha si riunisce con Ted White, con il quale inizia una relazione. Frustrata dalla mancanza di successo dopo nove album, Aretha inizia a saltare le sessioni di registrazione per vederlo, mettendo in imbarazzo suo padre. Con grande dispiacere delle sue sorelle e lo sgomento del loro padre, Aretha torna a casa e presenta Ted alla sua famiglia, annunciando il suo desiderio che Ted diventi il suo manager; suo padre acconsente a malincuore, per poi scoppiare a piangere da solo temendo il destino della figlia (conoscendo già il comportamento di White).

Nel 1961, Ted e Aretha si sposano e hanno un figlio, mentre Aretha viene abbandonata dalla Columbia. Ted ottiene un accordo con il produttore discografico veterano Jerry Wexler della Atlantic Records, che la affianca a musicisti affermati in Muscle Shoals, dove Aretha inizia a registrare il suo primo successo, I Never Loved A Man (The Way I Love You). Tuttavia, la sessione di registrazione viene interrotta dopo che Ted litiga con il manager dello studio.

Dopo uno scontro fisico con Ted, rivelatosi presto violento e che le provoca un occhio nero, Aretha torna a casa a Detroit e ascolta la sua canzone alla radio, che le dà il potere di assumere un ruolo più pratico nella sua carriera. Una notte, Aretha e Carolyn sono ispirate a ri-arrangiare la storica canzone Respect di Otis Redding, che diventa in poco tempo il suo singolo numero 1.

Prima di un concerto, il dottor Martin Luther King, amico di famiglia di lunga data dei Franklin, onora Aretha con un premio del Southern Christian Leadership Center, proclamando il 16 febbraio "Aretha Franklin Day" a Detroit. Aretha canta un'altra sua hit, (You Make Me Feel Like) A Natural Woman, e crea piani per cantare per un altro evento per i diritti civili a Memphis, sfidando il piano di Ted per lei di incontrare Wexler e altri dirigenti per discutere la prospettiva di un tour. Dopo che il Time ha pubblicato un articolo in cui si descrive l'abuso di Ted nei confronti di Aretha nella hall di un hotel, Ted, arrabbiato, affronta Aretha, che finalmente, resasi forte, tronca i rapporti e lo caccia per sempre via dalla sua vita.

Dopo la rottura del suo matrimonio con Ted, Aretha inizia a frequentare il suo tour manager Ken Cunningham e alla fine ha il suo quarto figlio. Dopo aver appreso dell'assassinio del Dr. King nell'aprile 1968, il padre di Aretha, sconvolto, discute ubriaco con lei sulla direzione delle marce pacifiche, esprimendo dubbi sulla pazienza e capacità della generazione più giovane di ottenere guadagni a lungo termine; Aretha non concorda con il padre, il quale le dice che ha smarrito la via del Signore.

Aretha continua a pubblicare successi, ma si trova a lavorare troppo, raddoppiando costantemente le apparizioni e affronta la pressione della sua carriera buttandosi sempre più nell'alcol e nelle droghe anche molto pesanti, come il metadone. I fratelli di Aretha tentano di aiutarla, ma Aretha dice loro che sono supportati dal suo successo e dai suoi soldi. Durante uno spettacolo, Aretha ubriaca cade dal palco e Ken decide di andarsene. Aretha continua a trovare conforto nel bere fino a quando non ha una visione della sua defunta madre, che la aiuta a capire la sua vera vocazione, così che decide di tornare sobria, portando Ken a riconciliarsi con lei.

Aretha si convince che deve tornare alle sue radici gospel e si avvicina a Wexler con l'idea di produrre un album gospel. Dubitando della capacità dell'album di vendere, Wexler tenta di dissuaderla prima di cedere a condizione che lei permetta di filmare la registrazione. Aretha inizia le prove con l'amico di famiglia James Cleveland, ora un rispettato artista gospel. Durante la registrazione, Aretha è felice di vedere che suo padre ha accettato di venire, e si scusa con Aretha per il dolore che le ha causato quando le diede dell'atea.

Aretha inizia poi a cantare Amazing Grace, omonimo brano tratto dall'album più venduto della sua carriera con oltre due milioni di copie negli Stati Uniti, ottenendo una doppia certificazione di platino.

La stessa Aretha Franklin aveva approvato la scelta di Jennifer Hudson per interpretarla nel film biografico, approvazione arrivata prima che la cantante morisse nell'agosto 2018.[2]

Le riprese del film sono iniziate il 2 settembre 2019 ad Atlanta[3] e sono terminate il 15 febbraio 2020.[4]

Il primo trailer del film è stato diffuso a partire dal 28 giugno 2020.[1]

Distribuzione

[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola, inizialmente fissata per una distribuzione limitata al Natale 2020[1], è stata distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 13 agosto 2021,[5] mentre in Italia, inizialmente prevista dal 7 ottobre 2021,[6] viene anticipata al 30 settembre precedente.[7]

Il film ha incassato 24,2 milioni di dollari nel Nord America e 8,6 nel resto del mondo, per un totale di 32,8 milioni di dollari in tutto il mondo.[8]

Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 68% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 6,3 su 10 basato su 140 critiche,[9] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 63 su 100 basato su 38 critiche.[10]

Manohla Dargis, critica del New York Times, ha affermato che il film "trova il suo ritmo", elogiando le performances di Mary J. Blige e Jennifer Hudson, definendo quest'ultima un "piacere solo guardarla entrare in una stanza".[11] Peter Debruge di Variety ha definito il film un "biopic eccessivamente rispettoso che evita di rivelare i traumi che hanno plasmato la leggenda della Franklin, ma offre il piacere di sentire la Hudson reinterpretare le canzoni di Aretha Franklin, dai primi standard jazz che ha interpretato per la Columbia alla sua reinvenzione del singolo di Otis Redding che dà il nome al film".[12]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b c Filmato audio MGM, RESPECT - Official Teaser Trailer, su YouTube, 28 giugno 2020. URL consultato il 29 giugno 2020.
  2. ^ Valentina D'Amico, RESPECT: JENNIFER HUDSON CHIEDE RISPETTO NEL TRAILER DEL BIOPIC SU ARETHA FRANKLIN, su Movieplayer.it, 29 giugno 2020. URL consultato il 29 giugno 2020.
  3. ^ (EN) Rodney Ho, EXCLUSIVE: Aretha Franklin biopic ‘Respect’ starring Jennifer Hudson shooting in Georgia, su ajc.com, 10 settembre 2019. URL consultato il 29 giugno 2020.
  4. ^ (EN) Anita Bennett, Jennifer Hudson Says It Was An “Honor” After Wrapping Production On Aretha Franklin Biopic ‘Respect’, su Deadline, 15 febbraio 2020. URL consultato il 29 giugno 2020.
  5. ^ Matteo Tosini, Tomb Raider 2 non ha più una data di uscita, slitta anche la release del biopic su Aretha Franklin, su badtaste.it, 28 ottobre 2020. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  6. ^ Filmato audio Eagle Pictures, Respect - Trailer italiano ufficiale [HD] Dal 7 ottobre solo al cinema, su YouTube, 19 maggio 2021. URL consultato il 19 maggio 2021.
  7. ^ Eagle Pictures, Respect - Dal 30 settembre solo al cinema, su Facebook, 6 settembre 2021. URL consultato il 6 settembre 2021.
  8. ^ (EN) Respect, su Box Office Mojo. URL consultato il 21 febbraio 2024.
  9. ^ (EN) Respect, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 2 settembre 2021. Modifica su Wikidata
  10. ^ (EN) Respect, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 2 settembre 2021. Modifica su Wikidata
  11. ^ (EN) Manohla Dargis, ‘Respect’ Review: Giving a Queen Her Propers, su The New York Times, 12 agosto 2021. URL consultato il 2 settembre 2021.
  12. ^ (EN) Peter Debruge, ‘Respect’ Review: Jennifer Hudson Gives Flattering Yet Flat Aretha Franklin Portrait, su Variety, 9 agosto 2021. URL consultato il 2 settembre 2021.
  13. ^ (EN) GOLDEN GLOBE NOMINATIONS 2022: THE FULL LIST OF NOMINEES, su Rotten Tomatoes, 13 dicembre 2021. URL consultato il 14 dicembre 2021.
  14. ^ Beatrice Pagan, MTV MOVIE & TV AWARDS 2022, SPIDER-MAN: NO WAY HOME ED EUPHORIA DOMINANO LE NOMINATION, su Movieplayer.it, 11 maggio 2022. URL consultato il 15 maggio 2022.
  15. ^ (EN) 2021 NOMINEES, su Satellite Award. URL consultato il 14 gennaio 2022.
  16. ^ Davide Stanzione, SAG Awards 2021: annunciate le nomination dei premi degli attori americani, su Best Movie, 12 gennaio 2022. URL consultato il 14 gennaio 2022.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]