Proto-anthophyllite

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Proto-anthophyllite
Classificazione Strunz (ed. 10)9.DD.05[1]
Formula chimica☐Mg2Mg5Si8O22(OH)2[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[3]
Parametri di cellaa=9,3553(8)Å, b=17,9308(15)Å, c=5,3117(4)Å, V=891,0(3)ų, Z=2[3]
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m
Gruppo spazialePnmn[3]
Proprietà fisiche
Densità calcolata2,98[4] g/cm³
Durezza (Mohs)6[4]
Sfaldaturaperfetta secondo {110}[4]
Fratturairregolare[4]
Coloreincolore[4][5]
Lucentezzavitrea[4][5]
Opacitàda trasparente a traslucida[5]
Strisciobianco[4][5]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La proto-anthophyllite è un minerale, un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di magnesio-ferro-manganese in base alla revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012[6], precedentemente era classificato come appartenente al gruppo degli anfiboli Mg-Fe-Mn-Li[7].

Già nel 1960 erano stati sintetizzati degli anfiboli che cristallizzano secondo il gruppo spaziale Pnmn (chiamati protoanfiboli)[8], nel 1989 sono stati descritti i primi protoanfiboli naturali[9] ed infine nel 2002 è stata pubblicata la descrizione della scoperta del termine ricco di magnesio fra gli scarti della miniera dismessa di cromite ubicata a Takase, prefettura di Okayama, Giappone e la prima descrizione è stata pubblicata nel 2002[4][5][10] ed approvata dall'IMA con il nome di protoanthophyllite che è stato cambiato in quello attuale con la revisione della nomenclatura del supergruppo dell'anfibolo nel 2012[6].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La proto-anthophyllite è stata scoperta sotto forma di cristalli prismatici lunghi fino a 5 mm allungati in direzione dell'asse c[4].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La proto-anthophyllite è stata trovata nel serpentino alterato termicamente associata a forsterite, talco, minerali del serpentino, clorite, spinello ricco in cromo, magnetite, pentlandite e calcite. Alcuni cristalli contengono lamelle di antofillite e altri piriboli[3]. Probabilmente si è formata in seguito a reazioni di metamorfismo di contatto a partire da forsterite e talco o come inversione dall'antofillite[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Proto-anthophyllite mineral information and data - mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 12 novembre 2013.
  2. ^ The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Update: October 2013 (PDF), su pubsites.uws.edu.au. URL consultato l'8 novembre 2013.
  3. ^ a b c d Konishi (2003), p. 1718.
  4. ^ a b c d e f g h i j Konishi (2003), p. 1719.
  5. ^ a b c d e Mandarino, p. 1252.
  6. ^ a b Hawthorne, p. 2035.
  7. ^ Leake, p. 1359.
  8. ^ G. V. Gibbs, Bloss F. D., Shell H. R., Proto-amphibole, a new polytype, in American Mineralogist, vol. 45, 1960, pp. 974–989.
  9. ^ S. Sueno, Matsuura S., Gibbs G. V., Boisen M.B. Jr., A crystal chemical study of protoanthophyllite: orthoamphiboles with the protoamphibole structure, in Physics and Chemistry of Minerals, vol. 25, 1998, pp. 366–377.
  10. ^ Konishi (2002), p. 1096.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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