Paranoid (album Black Sabbath)

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Paranoid
album in studio
ArtistaBlack Sabbath
Pubblicazione18 settembre 1970
Durata42:07
Dischi1
Tracce8
GenereHeavy metal[1]
Hard rock[1][2]
Rock progressivo[3]
Proto doom[4]
EtichettaVertigo
ProduttoreRodger Bain
RegistrazioneRegent Sound Studios ed Island Studios (Londra), 16-21 giugno 1970[5]
FormatiLP, 2 LP, 5 LP, MC, CD, 2 CD, 4 CD, download digitale
Certificazioni originali
Dischi d'oroDanimarca (bandiera) Danimarca[6]
(vendite: 10 000+)
Germania (bandiera) Germania[7]
(vendite: 250 000+)
Dischi di platinoCanada (bandiera) Canada[8]
(vendite: 100 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[9]
(vendite: 300 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (4)[10]
(vendite: 4 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoItalia (bandiera) Italia[11]
(vendite: 50 000+)
Black Sabbath - cronologia
Album precedente
(1970)
Album successivo
(1971)
Logo
Logo del disco Paranoid
Logo del disco Paranoid
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic [1]
Blender
Rolling Stone [12]
Pitchfork [13]

Paranoid è il secondo album in studio del gruppo musicale britannico Black Sabbath, pubblicato per la prima volta nel Regno Unito il 18 settembre 1970 dalla Vertigo Records.

«Neanche noi [Black Sabbath] all'epoca sapevamo di star componendo dei futuri classici, quando avevamo fatto War Pigs o Paranoid

Registrato, in soli cinque giorni[15], negli stessi studi in cui fu registrato il primo album[16], inizialmente doveva essere pubblicato con il titolo di War Pigs (l'omonima canzone si chiamava Walpurgis e aveva un testo diverso[17]) a causa dell'impatto della guerra del Vietnam[18][19], poi il titolo fu cambiato in Paranoid, anche se sulla copertina rimane la rappresentazione di un war pig (tradotto letteralmente: porco da guerra)[20]. Con Paranoid i Black Sabbath mostrano di sapere andare oltre l'immagine "oscura" del loro primo album proponendo dei brani con temi più attuali come War Pigs, che ha un testo pacifista o Iron Man, con un testo fantascientifico.

L'album riscosse un notevole successo commerciale (rappresenta tuttora il maggior successo del gruppo), certificato con sei dischi di platino (uno in Canada, quattro negli Stati Uniti e uno in Italia) e uno d'oro (nel Regno Unito) e contribuì alla nascita degli stilemi dell'heavy metal. Tutti i brani dell'album hanno riscosso un grande successo (eccetto Rat Salad, una jam session con un assolo di batteria di Bill Ward), in particolare War Pigs, Paranoid (questo brano, molto popolare negli anni settanta, ha lasciato un evidente segno nella storia della musica rock in generale ed è stato nel tempo oggetto di numerose cover da parte di svariati artisti, tra cui gli Iron Maiden, i Faith No More, i Pantera e i Megadeth), Planet Caravan (questo brano sarà reinterpretato dai Pantera che lo pubblicheranno anche come singolo), Iron Man e Fairies Wear Boots.

I Black Sabbath nel 1970. Da sinistra Tony Iommi, Bill Ward, Ozzy Osbourne e Geezer Butler.
(EN)

«On their second and supremely heavy album, Paranoid, there are laments on the destruction of war and the hypocrisy of politicians, the perils of technology, and the perils of drug abuse[12]

(IT)

«Sul loro secondo e pesantissimo disco, Paranoid, troviamo lamenti sulla distruzione della guerra e l'ipocrisia dei politici, i pericoli della tecnologia e dell'abuso di droga.»

Nei decenni successivi alla sua pubblicazione iniziale, Paranoid è stato considerato da molti come il miglior album dei Black Sabbath, e secondo alcuni è il migliore album heavy metal di tutti i tempi[21].

All'epoca l'album, come il suo predecessore, fu giudicato male dal critico musicale Robert Christgau, che lo classificò con il voto C-, pur ammettendo che i Black Sabbath lo avessero stupito con il loro heavy metal[22]. Tuttavia, in seguito, la critica si è mostrata molto più favorevole nei confronti dell'album, rispetto a quelle poche critiche negative degli anni settanta. Steve Huey, di All Music Guide, cita Paranoid come «uno dei più grandi e influenti album heavy metal di tutti i tempi» e ha inoltre definito il sound heavy metal di Paranoid come «lo stile più heavy metal di qualsiasi altro album nella storia»[1], mentre Ben Mitchell di Blender lo ha descritto come «il più grande album heavy metal di tutti i tempi».

Nel giugno del 2017 la rivista Rolling Stone ha collocato l'album al primo posto tra i 100 migliori album metal di tutti i tempi.[23]

Testi di Ozzy Osbourne., musiche di Geezer Butler, Ozzy Osbourne, Tony Iommi e Bill Ward.

  1. War Pigs – 7:55 – Nella versione USA dell'album il titolo è Luke's Wall/War Pigs.
  2. Paranoid – 2:50
  3. Planet Caravan – 4:30
  4. Iron Man – 6:00
  5. Electric Funeral – 4:50
  6. Hand of Doom – 7:10
  7. Rat Salad – 2:30
  8. Fairies Wear Boots – 6:15 – Nella versione USA dell'album il titolo è Fairies Wear Boots/Jack the Stripper

Durata totale: 42:00

Primo CD bonus nell'edizione deluxe del 2009
  1. War Pigs (quadrafonic mix) – 7:58
  2. Paranoid (quadrafonic mix) – 2:52
  3. Planet Caravan (quadrafonic mix) – 4:35
  4. Iron Man (quadrafonic mix) – 5:58
  5. Electric Funeral (quadrafonic mix) – 4:52
  6. Hand of Doom (quadrafonic mix) – 7:09
  7. Rat Salad (quadrafonic mix) – 2:30
  8. Fairies Wear Boots (quadrafonic mix) – 6:14
Secondo CD bonus nell'edizione deluxe del 2009
  1. War Pigs (strumentale) – 7:58
  2. Paranoid (alternative lyrics) – 2:52
  3. Planet Caravan (alternative lyrics) – 4:35
  4. Iron Man (strumentale) – 5:58
  5. Electric Funeral (strumentale) – 4:52
  6. Hand of Doom (strumentale) – 7:09
  7. Rat Salad (alternative mix) – 2:30
  8. Fairies Wear Boots (strumentale) – 6:14

Personale tecnico

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  • Rodger Bain – produzione
  • Marcus Keef – design, fotografia, copertina
  • Tom Allom – ingegneria del suono
  • Brian Humphries – ingegneria del suono
Classifica Posizione
Official Albums Chart Regno Unito (bandiera) 1[24]
ARIA Charts Australia (bandiera) 4[25]
Hit parade Italia Italia (bandiera) 5[26]
SNEP Francia (bandiera) 9[27]
Billboard 200 Stati Uniti (bandiera) 12[28]
Billboard Canadian Albums Canada (bandiera) 20[29]


Riconoscimenti

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Pubblicazione Paese Riconoscimento Anno Posizione
Rolling Stone Stati Uniti (bandiera) The 500 Greatest Albums of All Time[21] 2012 131
Rock and Roll Hall of Fame Stati Uniti (bandiera) Rock and Roll Hall of Fame Definitive 200[30] 2007 62
Guitar World Stati Uniti (bandiera) 100 Greatest Guitar Albums Of All Time[31] 2006 6
Paese Data Etichetta Formato
Europa Europa (bandiera) 18 settembre 1970 Vertigo Records LP
Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 7 gennaio 1971 Warner Bros. Records LP
Regno Unito Regno Unito (bandiera) Dicembre 1973 Vertigo Records LP
Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 1975 Warner Bros. Records LP
Regno Unito Regno Unito (bandiera) Gennaio 1976 Vertigo Records LP
Regno Unito Regno Unito (bandiera) 28 febbraio 1996 Castle Communications CD
Regno Unito Regno Unito (bandiera) 2004 Sanctuary Records CD
Regno Unito Regno Unito (bandiera) 30 marzo 2009 Sanctuary Records 2 CD+DVD
  1. ^ a b c d (EN) Steve Huey, Paranoid, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 23 aprile 2014.
  2. ^ Alessandro Mattedi, Black Sabbath - Paranoid, su rockline.it. URL consultato il 23 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  3. ^ Black Sabbath - Biografia, su OndaRock. URL consultato il 30 novembre 2022.
  4. ^ (EN) Black Sabbath - Paranoid Review, su WVUA FM. URL consultato il 30 novembre 2022.
  5. ^ Articolo Archiviato il 13 marzo 2012 in Internet Archive. sul brano Paranoid
  6. ^ (DA) Paranoid, su IFPI Danmark. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  7. ^ (DE) Black Sabbath – Paranoid – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 24 marzo 2023.
  8. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 19 settembre 2016.
  9. ^ (EN) Paranoid, su British Phonographic Industry. URL consultato il 5 agosto 2023.
  10. ^ (EN) Paranoid – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 19 settembre 2016.
  11. ^ Paranoid (certificazione), su FIMI. URL consultato il 4 novembre 2020.
  12. ^ a b Black Sabbath, su rollingstone.com. URL consultato il 2 novembre 2014.
  13. ^ Black Sabbath: Paranoid Album Review, su pitchfork.com. URL consultato il 29 ottobre 2021.
  14. ^ Ozzy Osbourne intervista a Rockol
  15. ^ (EN) Steve Taylor, A to X of Alternative Music, Continuum International Publishing Group, 2006, p. 40, ISBN 0-8264-8217-1, ..
  16. ^ Articolo Archiviato il 13 marzo 2012 in Internet Archive. sul brano Paranoid dal sito mixonline.com
  17. ^ Storia delle registrazioni dell'album, dal sito headheritage.co.uk, a cura di Julian Cope)
  18. ^ [Storia] delle registrazioni dell'album, dal sito headheritage.co.uk, a cura di Julian Cope)
  19. ^ Lista dei migliori 100 album secondo Channel 4. Al quindicesimo posto vi è Paranoid, sulla cui descrizione vi sono alcune informazioni
  20. ^ Si tratta di un soldato, in una sequenza di 3 immagini, che esegue una imboscata da dietro un albero, correndo aggressivamente con la spada sguainata
  21. ^ a b Posizione dell'album sul sito di Rolling Stone. Il numero riportato vicino al titolo indica la posizione nella lista, su rollingstone.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012).
  22. ^ Robert Christgau: recensione Paranoid
  23. ^ (EN) Christopher R. Weingarten, Tom Beaujour, Hank Shteamer, Kim Kelly, Steve Smith, Brittany Spanos, Suzy Exposito, Richard Bienstock, Kory Grow, Dan Epstein, J.D. Considine, Andy Greene, Rob Sheffield, Adrien Begrand, Ian Christe, The 100 Greatest Metal Albums of All Time, su rollingstone.com, Rolling Stone, 21 giugno 2017. URL consultato il 13 ottobre 2017.
  24. ^ Paranoid primo nelle classifiche di vendita inglesi
  25. ^ ARIA Charts, su poparchives.com.au. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2011).
  26. ^ Hit Parade Italia - Album 1971
  27. ^ SNEP Albums, su infodisc.fr. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2012).
  28. ^ Paranoid All Music
  29. ^ Canadian Charts Search
  30. ^ The Definitive 200, su timepieces.nl. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2010).
  31. ^ (EN) Guitar World's 100 Greatest Guitar Albums Of All Time, su rateyourmusic.com. URL consultato il 2 novembre 2014.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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