Libertà economica del mondo

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Disambiguazione – Se stai cercando l'indice di libertà economica pubblicato annualmente dal The Wall Street Journal con il think tank Heritage Foundation, vedi Indice della libertà economica.
Libertà economica del mondo
Titolo originale(EN) Economic Freedom of the World
AutoreJames Gwartney, Robert A. Lawson, Joshua C. Hall, Ryan Murphy, Robbie Butler, John Considine, Hugo J. Faria, Rosemarie Fike, Fred McMahon, Hugo M. Montesinos-Yufa, Dean Stansel, Meg Tuszynski[1][2]
1ª ed. originale2005
Generestatistica, economia
Lingua originaleinglese

Libertà Economica del Mondo (in inglese Economic Freedom of the World) è un indice annuale pubblicato dal think tank canadese libertario Fraser Institute[3]. L'indagine tenta di misurare il livello di libertà economica nelle nazioni del mondo. È stato utilizzato in studi e revisioni paritarie, una parte di queste hanno individuato una serie di effetti benefici di una maggiore libertà economica[4].

I partecipanti alle conferenze che hanno portato alla creazione di questo indice hanno raggiunto un consenso sul fatto che i cardini della libertà economica siano: scelta personale piuttosto che scelta collettiva, scambio volontario coordinato dai mercati piuttosto che allocazione attraverso il processo politico, libertà di entrare e competere nei mercati, protezione delle persone e delle loro proprietà dall'aggressione di altri.[5]

L'indice misura: dimensioni del governo (spese, tasse e imprese, struttura legale), sicurezza dei diritti di proprietà, accesso al denaro, libertà di commercio internazionale e regolamentazione del credito, del lavoro e delle imprese.[5] Il rapporto utilizza 42 variabili distinte, con dati presi ad esempio dalla Banca mondiale, per misurare ciò. Alcuni esempi: aliquote fiscali, livello di indipendenza giuridica, tassi di inflazione, costi di importazione e prezzi regolamentati. A ciascuna delle 5 aree di cui sopra è assegnato lo stesso peso nel punteggio finale.[5]

Carta che mostra la correlazione tra libertà economica ed altri fattori (le barre verdi indicano maggiore libertà economica, quelle rosse minore libertà economica)

Sia questo indice che quello del Wall Street Journal mostrano la tendenza dei Paesi classificati come più liberi economicamente ad avere redditi pro capite più elevati[6], una felicità media maggiore[7], un reddito più elevato del 10% della popolazione più povera[8], una maggiore aspettativa di vita[8][9], una maggiore alfabetizzazione[10][11], una minore mortalità infantile[10][11], un maggiore accesso alle fonti d'acqua e una minore corruzione[10][11]. La percentuale di reddito che va al 10% più povero è la stessa sia per i paesi più che per quelli economicamente meno liberi[12].

Le persone che vivono nel primo quinto della classifica dei Paesi più liberi godono di un reddito medio di $23.450 e un tasso di crescita negli anni '90 del 2,56% all'anno; al contrario, il quinto più in basso nella classifica ha avuto un reddito medio di $2.556 e un tasso di crescita del -0,85% negli anni '90. Il 10% più povero della popolazione ha un reddito medio di $728 nei paesi meno liberi rispetto ad oltre $7.000 nei paesi più liberi. L'aspettativa di vita delle persone che vivono nelle nazioni più libere economicamente è di 20 anni più lunga rispetto alle persone nei paesi meno liberi.[13]

Una maggiore libertà economica, misurata sia dall'indice Heritage che da quello dell'Istituto Fraser, è fortemente correlata alla maggiore felicità auto-dichiarata[14]. La libertà economica risulta essere circa 54 volte più efficace della democrazia (misurata dall'indice di democrazia) nel diminuire i conflitti violenti[15].

Per quanto riguarda la salute ambientale, gli studi non hanno riscontrato alcun effetto positivo o negativo. Più importante, in questo, potrebbe essere la curva di Kuznets[16].

L'Indice della libertà economica del mondo è stato più ampiamente utilizzato rispetto a qualsiasi altra misura di libertà economica, a causa della sua copertura di un periodo di tempo più lungo[17]. Nel 2016 il rapporto è stato citato in 412 riviste di ricerca indipendenti[18].

Alcuni studiosi sostengono che le relazioni tra libertà economica e crescita economica non siano così forti[19], altri che il processo per stabilire la libertà economica usato per questo indice sia arbitrario[20], altri che i Paesi più liberi e deregolamentati economicamente abbiano sofferto di più nella crescita della produzione durante la crisi finanziaria della fine degli anni 2000.[21]

Classifica dei Paesi per il 2017, basata sul Report Annuale 2019[22]:

Posizione Stato Punteggio complessivo (su scala da 0 a 10)
1 Hong Kong 8.91
2 Singapore 8.71
3 Nuova Zelanda 8.50
4 Svizzera 8.40
5 USA 8.19
6 Irlanda 8.13
7 Regno Unito 8.09
8 Canada 8.08
9 Australia 8.07
9 Mauritius 8.07
11 Malta 7.97
12 Georgia 7.94
13 Cile 7.89
13 Danimarca 7.89
13 Estonia 7.89
16 Lituania 7.88
17 Giappone 7.86
17 Lussemburgo 7.86
19 Taiwan 7.85
20 Germania 7.82
21 Finlandia 7.80
22 Repubblica Ceca 7.75
23 Islanda 7.74
24 Lettonia 7.73
25 Paesi Bassi 7.72
26 Austria 7.71
27 Armenia 7.70
28 Cipro 7.68
28 Romania 7.68
30 Albania 7.67
31 Panama 7.66
32 Norvegia 7.62
33 Corea del Sud 7.59
34 Guatemala 7.57
35 Svezia 7.56
36 Spagna 7.55
37 Bulgaria 7.54
38 Israele 7.53
39 Portogallo 7.52
40 Belgio 7.51
40 Slovacchia 7.51
42 Perù 7.49
43 Cambogia 7.44
43 Giordania 7.44
45 Mongolia 7.43
46 Costa Rica 7.41
46 Italia 7.41
48 Uganda 7.39
49 Botswana 7.37
50 Bahrein 7.35
50 Francia 7.35
52 Malaysia 7.34
53 Filippine 7.32
54 Ungheria 7.27
54 Indonesia 7.27
56 Croazia 7.26
56 Ruanda 7.26
58 Bahamas 7.25
59 Polonia 7.24
60 Gambia 7.23
61 Giamaica 7.17
61 Emirati Arabi Uniti 7.17
63 Capo Verde 7.16
63 El Salvador 7.16
65 Honduras 7.16
65 Seychelles 7.16
67 Slovenia 7.15
68 Kazakistan 7.10
69 Qatar 7.07
70 Kenya 7.05
70 Uruguay 7.05
72 Paraguay 7.03
73 Macedonia del Nord 7.02
74 Nicaragua 7.01
75 Libano 6.97
76 Messico 6.93
77 Repubblica Dominicana 6.92
77 Kirghizistan 6.92
79 India 6.91
80 Serbia 6.89
81 Nigeria 6.86
81 Thailandia 6.86
83 Montenegro 6.84
83 Zambia 6.84
85 Belize 6.78
85 Russia 6.78
87 Bhutan 6.77
87 Tanzania 6.77
89 Oman 6.76
90 Figi 6.74
91 Trinidad e Tobago 6.70
92 Bosnia ed Erzegovina 6.69
92 Marocco 6.69
94 Colombia 6.68
95 Laos 6.67
95 Turchia 6.67
97 Moldavia 6.66
98 Suriname 6.65
99 Bielorussia 6.64
100 Brunei 6.62
101 Sudafrica 6.61
102 Grecia 6.59
103 Ghana 6.58
104 Sri Lanka 6.57
105 Liberia 6.56
106 Namibia 6.53
107 Arabia Saudita 6.52
107 Swaziland 6.52
109 Lesotho 6.50
110 Haiti 6.49
110 Nepal 6.49
112 Barbados 6.45
113 Cina 6.42
114 Kuwait 6.41
115 Papua Nuova Guinea 6.36
116 Azerbaigian 6.34
117 Guyana 6.32
118 Ecuador 6.28
119 Vietnam 6.27
120 Brasile 6.23
121 Togo 6.21
122 Tunisia 6.20
123 Bangladesh 6.18
124 Burundi 6.17
124 Senegal 6.17
126 Bolivia 6.14
126 Madagascar 6.14
128 Mauritania 6.11
129 Benin 6.08
130 Burkina Faso 6.07
131 Malawi 6.06
132 Tagikistan 6.05
133 Timor Est 5.99
134 Costa d'Avorio 5.97
135 Ucraina 5.96
136 Mali 5.91
136 Pakistan 5.91
138 Gabon 5.88
139 Guinea 5.86
140 Camerun 5.84
140 Yemen 5.84
142 Niger 5.83
143 Etiopia 5.72
143 Iran 5.72
145 Zimbabwe 5.69
146 Argentina 5.67
147 Myanmar 5.63
148 Sierra Leone 5.63
149 Mozambico 5.60
150 Ciad 5.42
151 Repubblica Centrafricana 5.23
151 Guinea-Bissau 5.23
153 Iraq 5.21
154 Repubblica del Congo 5.08
155 Egitto 5.05
155 Siria 5.05
157 RD del Congo 5.00
158 Angola 4.83
159 Algeria 4.77
160 Sudan 4.67
161 Libia 4.45
162 Venezuela 2.58
  1. ^ Dato riferito all'edizione 2016
  2. ^ FreetheWorld, su freetheworld.com.
  3. ^ Economic Freedom of the World: 2016 Annual Report; Fraser Institute, ISBN 978-0-88975-408-9, ISSN 1482-471X; OCLC 45197922
  4. ^ WebCite query result, su freetheworld.com. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2018).
  5. ^ a b c (EN) Quality of Government, Not Size, Is the Key to Freedom and Prosperity, su Niskanen Center, 27 aprile 2017. URL consultato il 3 giugno 2020.
  6. ^ Marco Scordamaglia, Libertà economica come fattore di sviluppo [collegamento interrotto], su ExportPlanning, Lunedì 09 Aprile 2018 10:06. URL consultato il 3 giugno 2020.
  7. ^ In Pursuit of Happiness Research. Is It Reliable? What Does It Imply for Policy?, su cato.org. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2011).
  8. ^ a b (EN) Economic Freedom of the World, su Cato Institute. URL consultato il 3 giugno 2020.
  9. ^ Issues, su The Buckeye Institute. URL consultato il 3 giugno 2020.
  10. ^ a b c Economic freedom 04 annual report (PDF), su freetheworld.com. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  11. ^ a b c Index of Economic Freedom – Executive Summary (PDF), su heritage.org. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2008).
  12. ^ Free the World (PDF), su freetheworld.com. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
  13. ^ Economic Freedom Needed To Alleviate Poverty - The Buckeye Institute, su web.archive.org, 6 ottobre 2006. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2006).
  14. ^ In Pursuit of Happiness Research: Is It Reliable? What Does It Imply for Policy? | Will Wilkinson | Cato Institute: Policy Analysis, su web.archive.org, 19 febbraio 2011. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2011).
  15. ^ Economic Freedom and Peace (PDF), su cato.org. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2008).
  16. ^ The Ratio Institute, The Benefits of Economic Freedom: A Survey (PDF), su ratioinstitutet.nu. URL consultato il 3 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2007).
  17. ^ Volume 4, Issue 2, May 2007 · Econ Journal Watch, su econjwatch.org. URL consultato il 3 giugno 2020.
  18. ^ Citations in 2016 Professional Literature of the Fraser Institute's Economic Freedom Research (PDF), su fraserinstitute.org.
  19. ^ Jakob de Haan e Clemens L. J. Siermann, Further Evidence on the Relationship between Economic Freedom and Economic Growth, in Public Choice, vol. 95, n. 3/4, 1998, pp. 363–380. URL consultato il 22 luglio 2024.
  20. ^ (EN) Jac C. Heckelman e Michael D. Stroup, Whcich Economic Freedoms Contribute to Growth?, in Kyklos, vol. 53, n. 4, 2000-11, pp. 527–544, DOI:10.1111/1467-6435.00132. URL consultato il 22 luglio 2024.
  21. ^ (EN) Domenico Giannone, Michele Lenza e Lucrezia Reichlin, Market Freedom and the Global Recession, in IMF Economic Review, vol. 59, n. 1, 1º aprile 2011, pp. 111–135, DOI:10.1057/imfer.2010.14. URL consultato il 22 luglio 2024.
  22. ^ 2019 ANNUAL REPORT: Economic Freedom of the World (PDF), su fraserinstitute.org.

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