Giovanni De Vivo

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Giovanni De Vivo
vescovo della Chiesa cattolica
In spe fundati
 
Incarichi ricopertiVescovo di Pescia (1993-2015)
 
Nato20 marzo 1940 a Siena
Ordinato presbitero15 marzo 1964 dal vescovo Francesco Niccoli
Nominato vescovo18 dicembre 1993 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo23 gennaio 1994 dall'arcivescovo Gaetano Bonicelli
Deceduto20 settembre 2015 (75 anni) a Pescia
 

Giovanni De Vivo (Siena, 20 marzo 1940Pescia, 20 settembre 2015) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Siena, città capoluogo di provincia e sede arcivescovile, il 20 marzo 1940 da genitori originari di Monteroni d'Arbia.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Frequentò le scuole medie inferiori nel seminario vescovile di Colle di Val d'Elsa, per poi passare al Pontificio Seminario Regionale "Pio XII" di Siena per il ginnasio e il liceo. Concluse il percorso in preparazione all'ordine sacro a Roma, presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore, e conseguì la licenza in teologia alla Pontificia Università Lateranense.[1]

Il 15 marzo 1964 fu ordinato presbitero, a Colle di Val d'Elsa, dal vescovo Francesco Niccoli.

Dopo l'ordinazione, e per i successivi 25 anni, fu insegnante di filosofia al Seminario regionale di Siena; al contempo continuò gli studi, fino ad ottenere la laurea in filosofia presso l'Università degli Studi di Firenze. Fu parroco a Strove dal 1969 al 1974, vicario parrocchiale della chiesa di Santa Caterina a Colle di Val d'Elsa dal 1974 al 1977, e a Castellina Scalo fino al 1989.[1]

Nel 1987, a seguito della piena unione delle sedi diocesane di Siena, Colle di Val d'Elsa e Montalcino, fu nominato vicario episcopale per la zona pastorale di Colle di Val d'Elsa. Nell'aprile 1990 il nuovo arcivescovo Gaetano Bonicelli gli affidò l'incarico di vicario generale dell'arcidiocesi. Nello stesso periodo fu anche parroco a Mensano e Collalto.[1] A lungo impegnato nell'Azione Cattolica, ne fu assistente spirituale nella sua diocesi e, in seguito, a livello toscano.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 dicembre 1993 papa Giovanni Paolo II lo nominò 16º vescovo di Pescia; succedette a Giovanni Bianchi, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 23 gennaio 1994 ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Siena, dall'arcivescovo Gaetano Bonicelli, co-consacranti l'arcivescovo Mario Jsmaele Castellano e il vescovo Fernando Charrier. Il 6 marzo dello stesso anno prese possesso della diocesi. Scelse come motto episcopale "In spe fundati".

Nella Conferenza episcopale toscana fu delegato per la pastorale giovanile e le aggregazioni laicali.

Alla guida della diocesi, si impegnò nella riorganizzazione delle parrocchie, promuovendo l'edificazione di due nuovi edifici di culto, la chiesa dei Santi Lucia e Allucio[2] e la chiesa rettoria di Cristo Redentore, e il restauro di altri edifici antichi.[3]

Promosse opere a sostegno di quanti affrontavano difficoltà economiche, soprattutto con l'istituzione della Mensa della Caritas di Montecatini Terme,[4] la cui attività crebbe negli anni fino a raggiungere la fornitura di quasi 19.000 pasti, dopo i lavori di ampliamento nel 2012.[5]

Il 25 gennaio 2015 divenne cittadino onorario di Pescia.[6]

Malato da tempo, morì a Pescia, all'età di 75 anni, il 20 settembre 2015.[1] Dopo le esequie, celebrate il 24 settembre in piazza Mazzini a Pescia dall'arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, fu sepolto nella cattedrale cittadina.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Lutto per il colligiano Giovanni De Vivo, Arcivescovo della diocesi senese, su valdelsa.net, 20 settembre 2015. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  2. ^ Prima messa per la chiesa di Santa Lucia, su Il Tirreno, 15 marzo 2012. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  3. ^ Emanuele Cutsodontis, È morto monsignor Giovanni De Vivo, vescovo di Pescia da oltre 20 anni, su La Nazione, 20 settembre 2015. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  4. ^ Monsignor De Vivo: "L'ascolto è la prima carità", su La Nazione, 4 novembre 2009. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  5. ^ Mensa Caritas, numeri da paura: 8.500 pasti nel 2008, quasi 19.000 nel 2012, su valdinievoleoggi.it, 22 novembre 2013. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  6. ^ Monsignor Giovanni De Vivo cittadino onorario di Pescia, su Il Tirreno, 25 gennaio 2015. URL consultato il 23 gennaio 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Pescia Successore
Giovanni Bianchi 18 dicembre 1993 – 20 settembre 2015 Roberto Filippini