Luigi Corioni

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Luigi Corioni, 1990 circa

Luigi Corioni, detto Gino[1][2] o anche Ginetto[3] o Ginaccio[4] (Castegnato, 9 giugno 1937Brescia, 8 marzo 2016), è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1962 fonda la Saniplast S.p.A., azienda bresciana specializzata in arredamenti da bagno[5].

Negli anni successivi entra anche nel mondo del calcio, prima come presidente dell'Ospitaletto, che porta dai dilettanti alla Serie C1, e poi, verso la fine dell'era Farina, come consigliere del Milan[5].

Il 5 gennaio 1982 viene nominato Commendatore della Repubblica dal Presidente Sandro Pertini[6].

Nel 1985 diventa presidente del Bologna, che sotto la sua presidenza ottiene la promozione in Serie A e si qualifica alla Coppa UEFA[5].

Ceduto il Bologna, nel gennaio 1992 diviene presidente del Brescia[5], succedendo a Claudio Cremonesi[7]; anche in questo caso la squadra centra la promozione in Serie A e arriva ad un passo dalla qualificazione alla Coppa UEFA nel 2001, grazie ad un gruppo guidato da Carlo Mazzone in panchina e Roberto Baggio sul campo[8]. Corioni ricopre la carica di presidente del Brescia per 23 anni, portando in squadra giocatori del calibro di Roberto Baggio, Josep Guardiola, Luca Toni, Marek Hamšík, Alessandro Diamanti, Gheorghe Hagi e Andrea Pirlo.[9]

Corioni (a sinistra) e Roberto Baggio nel 2000

Nel luglio 2014, a conclusione di una stagione deludente della squadra, piazzatasi a metà classifica nel campionato di Serie B, lontana dalla zona play-off e con tre allenatori esonerati, una crisi di liquidità colpisce la società. UBI Banca, principale sponsor e creditore del Brescia Calcio, avvia la procedura di commissariamento per garantire l'iscrizione del Brescia al campionato cadetto successivo e la corresponsione degli stipendi ai giocatori, pretendendo al contempo le dimissioni di Corioni da presidente[10].

Nel febbraio 2015 cede la proprietà della società, sotto la regia di UBI Banca e del presidente degli industriali bresciani Marco Bonometti, alla fiduciaria milanese Profida[11].

Muore la notte dell'8 marzo 2016 presso gli Spedali Civili di Brescia, dopo una lunga malattia, all'età di 78 anni[12].

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 marzo del 2019 è stato intitolato a Corioni lo stadio di Ospitaletto[13][14].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 5 gennaio 1982[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In ricordo di Gino Corioni, su legab.it, Lega Nazionale Professionisti B. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  2. ^ Gino Corioni, il «gran lombardo» tutto fabbrica, famiglia e calcio, in Corriere della Sera, 7 marzo 2017. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  3. ^ Emozioni forti a Brescia: ieri è tornato Roby Baggio. 10 anni dopo, su fantacalcio.it, Fantacalcio, 20 marzo 2014. URL consultato l'8 febbraio 2019.
    «[...] il Presidente che volle Baggio, Ginetto Corioni, a fare gli onori di casa.»
  4. ^ Corioni e quei memorabili derby «Coi bergamaschi ci ridiamo su», in Bergamo Post, 9 marzo 2016. URL consultato l'8 febbraio 2019.
    «[...] la genialità di Ginaccio Corioni, ol Gino [...]»
  5. ^ a b c d Carlos Passerini, Affari, spie e campioni: il calcio firmato Corioni, in Corriere della Sera, Brescia, 9 giugno 2012. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  6. ^ a b Corioni Sig. Luigi, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  7. ^ Vincenzo Corbetta, «Il Brescia futuro? Sarà fortemente ridimensionato», in Bresciaoggi, 2 aprile 2011. URL consultato il 9 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2019).
    «[...] Claudio Cremonesi, che dal '90 al '92 tenne il posto in caldo a Corioni, che nel frattempo stava lasciando Bologna.»
  8. ^ Giancarlo Padovan, La favola del Brescia finisce senza sconfitte, in Corriere della Sera, 22 agosto 2001, p. 38. URL consultato il 1º ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2015).
  9. ^ Luca Bertelli, Baggio, Pirlo, Hubner, Hagi e Galli: la top 11 del Brescia di Gino Corioni, in Corriere della Sera, Brescia, 10 marzo 2016. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  10. ^ Giulio Mola, Corioni lascia il Brescia, 22 anni di presidenza tra luci e ombre, in Il Giorno, Brescia, 17 luglio 2014. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  11. ^ Ora è ufficiale: Brescia Calcio, proprietà cambiata. Profida ha sottoscritto l'aumento di capitale del club, in Corriere della Sera, 26 febbraio 2015. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  12. ^ Brescia in lutto, morto l'ex presidente Corioni. Il cordoglio di Baggio, in Sport Mediaset, 8 marzo 2016. URL consultato il 9 febbraio 2019.
  13. ^ Calcio ed emozioni a Ospitaletto nel segno di Corioni e Gozio, in giornaledibrescia.it, 22 marzo 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
  14. ^ Ospitaletto, omaggio a Gozio e Corioni: lo stadio intitolato ai due storici dirigenti, in ilgiorno.it, 17 marzo 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
Predecessore Presidente del Brescia Successore
Claudio Cremonesi 1992-2014 Luigi Ragazzoni
Predecessore Presidente del Bologna Successore
Giuseppe Brizzi 1985-1991 Piero Gnudi