Fëdor Emel'janenko

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Fedor Emelianenko)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Fëdor Emel'janenko
Nazionalità Bandiera della Russia Russia
Altezza 183 cm
Peso 106 kg
Arti marziali miste
Specialità Sambo, Judo, Lotta, Pugilato, Kickboxing, Muay thai
Categoria Pesi massimi
Squadra Bandiera della Russia Fedor Team
Carriera
Incontri disputati

47

Soprannome The Last Emperor
Combatte da Bandiera della Russia Staryj Oskol, Russia
Vittorie 40
per knockout 16
per sottomissione 15
per decisione 9
Sconfitte 6
per knockout 5
per sottomissione 1
No contest 1
 

Fëdor Vladimirovič Emel'janenko (in russo Фёдор Влади́мирович Емелья́ненко?; Rubižne, 28 settembre 1976) è un ex-lottatore di arti marziali miste e di sambo russo. Una ricorrente traslitterazione del nome è Fedor Emelianenko.

È rimasto imbattuto per un intero decennio e, per ben quattro anni consecutivi, campione indiscusso dei pesi massimi nell'organizzazione giapponese Pride, al tempo considerata la migliore federazione di arti marziali miste al mondo; è stato anche il vincitore del torneo Pride Heavyweight World Grand Prix nel 2004. Nel suo palmarès può vantare anche la vittoria dei tornei openweight e absolute class RINGS, entrambi nel 2001, nonché il titolo dei pesi massimi WAMMA, conquistato e difeso tra il 2008 e il 2009. Ha combattuto anche in altre organizzazioni di prestigio come Affliction, Strikeforce, Dream e la sua M-1 Global.

Molte testate ed esperti del settore lo considerano non solo il miglior lottatore dei pesi massimi di arti marziali miste di sempre[1][2] ma anche il migliore in assoluto, tant'è che è stato premiato come miglior lottatore di tutti i tempi dagli esperti del programma televisivo statunitense Inside MMA[3]. In un sondaggio effettuato nel 2012 dal sito specializzato brasiliano Portal do Vale Tudo è risultato che i fan sudamericani ritengono che sia il russo il lottatore più forte di tutti i tempi a discapito del beniamino di casa Anderson Silva, bandiera dell'organizzazione statunitense UFC[4].

Prima di praticare MMA è stato uno degli atleti di combat sambo di maggior successo avendo vinto ben quattro mondiali, un europeo e sei campionati nazionali tra il 1999 e il 2012 nella categoria sopra i 100 kg; nel 1998 e 1999 ha vinto anche due medaglie di bronzo ai campionati nazionali di Judo. Ha un fratello minore, Aleksander, anch'egli lottatore professionista di MMA, Judo e Sambo con un passato nella Pride e nella M-1 Global.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Riconosciuto da molti come il lottatore di arti marziali miste più forte di sempre (benché su questo punto ci sia sempre stato molto dibattito, soprattutto in Nord America), Emelianenko può vantare punti di forza in ogni aspetto del combattimento: considerato di piccole dimensioni per la categoria dei pesi massimi, vanta una grandissima velocità nello spostarsi fuori e dentro la guardia dell'avversario nonché uno striking fulmineo di gancio che ha la potenza necessaria per mettere KO l'avversario.

La sua abilità migliore è probabilmente il grappling, sia offensivo sia difensivo: ha infatti più volte dato dimostrazione della sua abilità acquisita con l'esperienza nel sambo e nel Judo sottomettendo validi grappler e wrestler e riuscendo a difendersi dai tentativi di sottomissione di maestri del settore come Antônio Rodrigo Nogueira.

È anche un ottimo incassatore e quando colpito in genere non arretra, dando l'impressione di non aver accusato il colpo; nonostante ciò ha più volte avuto problemi alle arcate sopraccigliari, che quando colpite spesso si sono aperte in vistose ferite.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fëdor Emel'janenko nel 2006

Emel'janenko è nato nel 1976 a Rubižne, attualmente in Ucraina ma parte dell'Unione Sovietica al momento della sua nascita. La sua famiglia si trasferì a Staryj Oskol, in Russia, due anni dopo la sua nascita; terminata la scuola superiore nel 1991, si è laureato con lode in una scuola professionale di commercio nel 1994. Dal 1995 al 1997 ha prestato servizio militare presso l'esercito russo.

La formazione sportiva di Emel'janenko è iniziata col Sambo inizialmente col maestro Vasilij Ivanovič Gavrilov e più tardi sotto il suo attuale allenatore Vladimir Michajlovič Voronov. Voronov ricorda che a dieci anni Fëdor era piuttosto debole fisicamente ma aveva un innato talento per il grappling e le sue qualità migliori erano la perseveranza e la forza di volontà. Nel 1997 ha ricevuto la certificazione ufficiale di "Maestro di Sport" nel Sambo e divenne parte della squadra nazionale russa; ha inoltre vinto una medaglia di bronzo nel 1998 nel campionato russo di Judo. Nel 2000 ha iniziato a studiare e imparare con sorprendente velocità "calci e pugni", seguito da Aleksandr Vasil'evič Mičkov, e ha iniziato a combattere nel sambo e nelle MMA nel 2000, all'età di 25 anni, perché "non aveva denaro"[senza fonte].

Ha lavorato intensamente coi pesi ma nel 1999 li ha quasi completamente sostituiti con l'allenamento nel grappling, nella boxe e nella kickboxing. Il suo allenamento quotidiano consiste in trazioni alla sbarra, sollevamenti alle parallele e addominali; corre due volte al giorno ogni giorno per un totale di 12–15 km e spesso prende parte ad allenamenti in alta quota. Si reca inoltre a Kislovodsk con il suo team una o due volte l'anno per allenarsi: la squadra è composta dall'allenatore di grappling Voronov, quello di boxe Mičkov, quello di Muay Thai Ruslan Nagnibeda, il medico, il massaggiatore, lo psicologo Oleg Neustroev e da suo fratello Aleksander.

Fëdor Emel'janenko nel 2006 presso il Caesars Palace

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Emel'janenko ha iniziato a combattere nelle MMA nel 2000 prestando particolare attenzione a migliorare la sua tecnica di combattimento in piedi: si è infatti recato nei Paesi Bassi per imparare la kick boxing e la muay thai da Ernesto Hoost.

Nel novembre 2007 ha gareggiato nel campionato mondiale di Combat Sambo, che ha riunito 780 rappresentanti di 45 paesi. Quando il suo avversario nei quarti non si è presentato, ha acceduto direttamente alla semifinale, dove ha strangolato un lottatore bulgaro in 40 secondi. Nella finale l'altro finalista si è rifiutato di competere decretando così la vittoria di Emel'janenko. Nel 2008 non riesce ad andare oltre alla medaglia di bronzo al Campionato del Mondo di Combat Sambo, vinto dal bulgaro Blagoi Ivanov.

Spesso chiamato con pseudonimi come "L'esperimento russo" o "Il cyborg" per via del modo con cui combatte, con sguardo freddo e proverbiale imbattibilità, dal 2000 al 2010 è stato sconfitto solamente una volta dal giapponese Tsuyoshi Kohsaka (stop per decisione dell'arbitro a causa di una ferita all'arcata sopracciliare) e in quegli anni è riuscito ad avere la meglio su diversi campioni UFC quali Andrei Arlovski, Tim Sylvia e Antônio Rodrigo Nogueira; dal 2010 ha subito tre sconfitte di seguito contro i brasiliani Fabrício Werdum e Antônio Silva e contro lo statunitense Dan Henderson rendendo sempre più insistenti le voci riguardo ad un suo possibile ritiro; inoltre, con la sconfitta patita contro Werdum, ha messo fine alla sua serie di risultati utili consecutivi che durava da ben 28 incontri, al tempo la terza serie più lunga che si ricordasse nelle MMA dopo quelle di Travis Fulton (40 incontri consecutivi) e dell'amico Ihor Vovčančyn (37 incontri).

Emelianenko nel marzo 2012 in compagnia di Vladimir Putin

Per anni è stato bersaglio delle critiche di Dana White, presidente della UFC, che grazie alle notevoli risorse economiche annovera da anni i migliori talenti delle arti marziali miste; dopo che Emelianenko ha sconfitto diversi ex campioni UFC e NCAA White ha iniziato a desiderarlo per poterlo inserire subito nella UFC e organizzare la sfida per il titolo dei massimi tra il russo e l'allora campione in carica Brock Lesnar, ma Emelianenko rifiutò un'allettante proposta di contratto perché le clausole inserite da White non permettevano la collaborazione con la compagnia M-1 Global di Fedor, la possibilità per il lottatore di partecipare ai tornei di Sambo e imponevano al campione russo un rinnovo contrattuale automatico se al momento della scadenza del contratto egli fosse stato il campione di categoria in carica.

Il ritorno alla vittoria avviene contro Jeff Monson il 20 novembre all'evento "M-1 Global: Fedor vs. Monson" affermandosi per decisione unanime; successivamente sconfigge il judoka Satoshi Ishii e nel 2012 combatte il suo ultimo incontro, sconfiggendo Pedro Rizzo ed annunciando ufficialmente il suo ritiro dall'attività agonistica. Finita l'attività agonistica fonda la WMMAA (World MMA Association) con sede a Monte Carlo, oggi la più importante federazione mondiale di MMA di ispirazione olimpica, di cui è presidente onorario.

A giugno del 2016 dovette affrontare Fabio Maldonado in una promozione del circuito regionale di San Pietroburgo. Dopo aver rischiato di perdere nel primo round dopo essere stato colpito in pieno volto, Emelianenko riuscì a trionfare negli ultimi due round e vincere l'incontro in modo controverso per decisione di maggioranza. 4 media su 5 davano come risultato dell'incontro un pareggio. Tutti e tre i giudici vennero accusati di conflitto di interessi, favorendo quindi Fedor nel punteggio. Successivamente, a metà di luglio, il risultato ufficiale venne cambiato in un pareggio.

Dopo la sua terribile performance contro il brasiliano, Emelianenko annunciò di voler continuare la sua carriera e di rivedere alcune proposte ricevute in passato, la più interessante delle quali potrebbe arrivare dalla UFC. Agli inizi del 2017, tuttavia, il russo firma un contratto per più incontri con la federazione rivale a quella di Dana White, la Bellator MMA: il 18 febbraio avrebbe dovuto affrontare Matt Mitrione all'evento Bellator 172, ma a poche ore dall'incontro lo statunitense ha dovuto dare forfait a causa di un problema di calcoli renali. L'incontro si tiene il 24 giugno al Madison Square Garden di New York all'evento Bellator 180 e Mitrione vince per KO alla prima ripresa.

Il 28 aprile 2018, all'evento Bellator 198, Fedor combatte contro l'ex campione dei pesi massimi UFC Frank Mir nel terzo turno preliminare del torneo indetto per decretare il nuovo campione dei pesi massimi: Emilianenko mette KO il suo avversario dopo soli quarantotto secondi dall'inizio dell'incontro. In semifinale, all'evento Bellator 208, batte Chael Sonnen per KO tecnico ancora alla prima ripresa; in finale, tuttavia, viene sconfitto per KO in soli trentacinque secondi da Ryan Bader.

Risultati nelle arti marziali miste[modifica | modifica wikitesto]

Risultato Record Avversario Metodo Evento Data Round Tempo Città Note
Sconfitta 40-7 (1) Bandiera degli Stati Uniti Ryan Bader KO Tecnico (pugni) Bellator 290 4 febbraio 2023 1 3:04 Bandiera degli Stati Uniti Inglewood, Stati Uniti Per il titolo dei pesi massimi Bellator
Vittoria 40-6 (1) Bandiera degli Stati Uniti Timothy Johnson KO (pugni) Bellator 269 23 ottobre 2021 1 1:46 Bandiera della Russia Mosca, Russia
Vittoria 39-6 (1) Bandiera degli Stati Uniti Quinton Jackson KO Tecnico (pugni) Bellator 237 29 dicembre 2019 1 2:44 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Sconfitta 38-6 (1) Bandiera degli Stati Uniti Ryan Bader KO Tecnico (pugni) Bellator 214 26 gennaio 2019 1 0:35 Bandiera degli Stati Uniti Inglewood, Stati Uniti Finale del Bellator Heavyweight Grand Prix, per il titolo dei pesi massimi Bellator
Vittoria 38-5 (1) Bandiera degli Stati Uniti Chael Sonnen KO Tecnico (pugni) Bellator 208 13 ottobre 2018 1 4:46 Bandiera degli Stati Uniti Uniondale, Stati Uniti Semifinale del Bellator Heavyweight Grand Prix
Vittoria 37-5 (1) Bandiera degli Stati Uniti Frank Mir KO (pugni) Bellator 198 28 aprile 2018 1 0:48 Bandiera degli Stati Uniti Rosemont, Stati Uniti Quarti di finale del Bellator Heavyweight Grand Prix
Sconfitta 36–5 (1) Bandiera degli Stati Uniti Matt Mitrione KO Tecnico (pugni) Bellator 180 24 giugno 2017 1 1:14 Bandiera degli Stati Uniti New York, Stati Uniti Debutto in Bellator MMA
Vittoria 36–4 (1) Bandiera del Brasile Fabio Maldonado Decisione (unanime) EFN 50: Emelianenko vs. Maldonado 17 giugno 2016 3 5:00 Bandiera della Russia Sibur Arena, Russia
Vittoria 35–4 (1) Bandiera dell'India Singh Jaideep KO Tecnico (pugni) Rizin Fighting Federation 2 31 dicembre 2015 1 3:02 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Vittoria 34–4 (1) Bandiera del Brasile Pedro Rizzo KO (pugni) M-1 Global: Fedor vs. Rizzo 21 giugno 2012 1 1:24 Bandiera della Russia San Pietroburgo, Russia
Vittoria 33–4 (1) Bandiera del Giappone Satoshi Ishii KO (pugni) Fight For Japan: Genki Desu Ka Omisoka 2011 31 dicembre 2011 1 2:29 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Vittoria 32–4 (1) Bandiera degli Stati Uniti Jeff Monson Decisione (unanime) M-1 Global: Fedor vs. Monson 20 novembre 2011 3 5:00 Bandiera della Russia Mosca, Russia
Sconfitta 31–4 (1) Bandiera degli Stati Uniti Dan Henderson KO Tecnico (pugni) Strikeforce: Fedor vs. Henderson 30 luglio 2011 1 4:12 Bandiera degli Stati Uniti Hoffman Estates, Stati Uniti
Sconfitta 31–3 (1) Bandiera del Brasile Antônio Silva KO Tecnico (stop medico) Strikeforce: Fedor vs. Silva 12 febbraio 2011 2 5:00 Bandiera degli Stati Uniti East Rutherford, Stati Uniti Strikeforce 2011 Heavyweight Grand Prix, Quarti di finale
Sconfitta 31–2 (1) Bandiera del Brasile Fabrício Werdum Sottomissione (armbar triangolare) Strikeforce: Fedor vs. Werdum 26 giugno 2010 1 1:09 Bandiera degli Stati Uniti San Jose, Stati Uniti
Vittoria 31–1 (1) Bandiera degli Stati Uniti Brett Rogers KO Tecnico (pugni) Strikeforce: Fedor vs. Rogers 7 novembre 2009 2 1:48 Bandiera degli Stati Uniti Hoffman Estates, Stati Uniti Difende il titolo dei Pesi Massimi WAMMA
Vittoria 30–1 (1) Bandiera della Bielorussia Andrei Arlovski KO (pugno) Affliction: Day of Reckoning 24 gennaio 2009 1 3:14 Bandiera degli Stati Uniti Anaheim, Stati Uniti Difende il titolo dei Pesi Massimi WAMMA
Vittoria 29–1 (1) Bandiera degli Stati Uniti Tim Sylvia Sottomissione (rear naked choke) Affliction: Banned 19 luglio 2008 1 0:36 Bandiera degli Stati Uniti Anaheim, Stati Uniti Vince il titolo dei Pesi Massimi WAMMA
Vittoria 28–1 (1) Bandiera della Corea del Sud Choi Hong-Man Sottomissione (armbar) Yarennoka! 31 dicembre 2007 1 1:54 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Vittoria 27–1 (1) Bandiera degli Stati Uniti Matt Lindland Sottomissione (armbar) BodogFIGHT: Clash of the Nations 14 aprile 2007 1 2:58 Bandiera della Russia San Pietroburgo, Russia
Vittoria 26–1 (1) Bandiera della Nuova Zelanda Mark Hunt Sottomissione (kimura) Pride Shockwave 2006 31 dicembre 2006 1 8:16 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Difende il titolo dei Pesi Massimi Pride
Vittoria 25–1 (1) Bandiera degli Stati Uniti Mark Coleman Sottomissione (armbar) Pride 32: The Real Deal 21 ottobre 2006 2 1:17 Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Stati Uniti
Vittoria 24–1 (1) Bandiera del Brasile Zuluzinho KO Tecnico (sottomissione ai colpi) Pride Shockwave 2005 31 dicembre 2005 1 0:26 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Vittoria 23–1 (1) Bandiera della Croazia Mirko Filipović Decisione (unanime) Pride Final Conflict 2005 28 agosto 2005 3 5:00 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Difende il titolo dei Pesi Massimi Pride
Vittoria 22–1 (1) Bandiera del Giappone Tsuyoshi Kohsaka KO Tecnico (stop medico) Pride Bushido 6 3 aprile 2005 1 10:00 Bandiera del Giappone Yokohama, Giappone
Vittoria 21–1 (1) Bandiera del Brasile Antônio Rodrigo Nogueira Decisione (unanime) Pride Shockwave 2004 31 dicembre 2004 3 5:00 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Vince il torneo Pride 2004 Heavyweight Grand Prix e unifica il titolo dei Pesi Massimi Pride ad Interim
No Contest 20–1 (1) Bandiera del Brasile Antônio Rodrigo Nogueira No Contest (testata involontaria) Pride Final Conflict 2004 15 agosto 2004 1 3:52 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Torneo Pride 2004 Heavyweight Grand Prix, Finale
Vittoria 20–1 Bandiera del Giappone Naoya Ogawa Sottomissione (armbar) Pride Final Conflict 2004 15 agosto 2004 1 0:54 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Torneo Pride 2004 Heavyweight Grand Prix, Semifinale
Vittoria 19–1 Bandiera degli Stati Uniti Kevin Randleman Sottomissione (kimura) Pride Critical Countdown 2004 20 giugno 2004 1 1:33 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Torneo Pride 2004 Heavyweight Grand Prix, Quarti di finale
Vittoria 18–1 Bandiera degli Stati Uniti Mark Coleman Sottomissione (armbar) Pride Total Elimination 2004 25 aprile 2004 1 2:11 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Torneo Pride 2004 Heavyweight Grand Prix, Primo turno
Vittoria 17–1 Bandiera del Giappone Yūji Nagata KO Tecnico (colpi) Inoki Bom-Ba-Ye 2003 31 dicembre 2003 1 1:02 Bandiera del Giappone Kōbe, Giappone
Vittoria 16–1 Bandiera di Trinidad e Tobago Gary Goodridge KO Tecnico (soccer kick e pugni) Pride Total Elimination 2003 10 agosto 2003 1 1:09 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone
Vittoria 15–1 Bandiera del Giappone Kazuyuki Fujita Sottomissione (rear naked choke) Pride 26: Bad to the Bone 8 giugno 2003 1 4:17 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Vittoria 14–1 Bandiera della Lituania Egidijus Valavičius Sottomissione (kimura) RINGS Bushido Rings 7: Adrenalinas 5 aprile 2003 2 1:11 Bandiera della Lituania Vilnius, Lituania
Vittoria 13–1 Bandiera del Brasile Antônio Rodrigo Nogueira Decisione (unanime) Pride 25: Body Blow 16 marzo 2003 3 5:00 Bandiera del Giappone Yokohama, Giappone Vince il titolo dei Pesi Massimi Pride
Vittoria 12–1 Bandiera degli Stati Uniti Heath Herring KO Tecnico (stop medico) Pride 23: Championship Chaos 2 24 novembre 2002 1 10:00 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Vittoria 11–1 Bandiera dei Paesi Bassi Semmy Schilt Decisione (unanime) Pride 21: Demolition 23 giugno 2002 3 5:00 Bandiera del Giappone Saitama, Giappone Debutto in Pride
Vittoria 10–1 Bandiera dell'Australia Chris Haseman KO Tecnico (colpi) RINGS: World Title Series Grand Final 15 febbraio 2002 1 2:50 Bandiera del Giappone Yokohama, Giappone Vince il torneo Absolute Class RINGS 2001
Vittoria 9–1 Bandiera del Regno Unito Lee Hasdell Sottomissione (ghigliottina) RINGS: World Title Series 5 21 dicembre 2001 1 4:10 Bandiera del Giappone Yokohama, Giappone Torneo Absolute Class RINGS 2001, Semifinale
Vittoria 8–1 Bandiera del Giappone Ryūshi Yanagisawa Decisione (unanime) RINGS: World Title Series 4 20 ottobre 2001 3 5:00 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone Torneo Absolute Class RINGS 2001, Quarti di finale
Vittoria 7–1 Bandiera del Brasile Renato Sobral Decisione (unanime) RINGS: 10th Anniversary 11 agosto 2001 2 5:00 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone Torneo Openweight RINGS 2001, Semifinale. Vince il torneo per forfait del finalista.
Vittoria 6–1 Bandiera degli Stati Uniti Kerry Schall Sottomissione (armbar) RINGS: World Title Series 1 20 aprile 2001 1 1:47 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone Torneo Openweight RINGS 2001, Quarti di finale
Vittoria 5–1 Bandiera della Bulgaria Mihail Apostolov Sottomissione (rear naked choke) RINGS Russia: Russia vs. Bulgaria 6 aprile 2001 1 1:03 Bandiera della Russia Ekaterinburg, Russia
Sconfitta 4–1 Bandiera del Giappone Tsuyoshi Kohsaka KO Tecnico (stop medico) RINGS: King of Kings 2000 Block B 22 dicembre 2000 1 0:17 Bandiera del Giappone Osaka, Giappone Torneo King of Kings 2000, Secondo turno
Vittoria 4–0 Bandiera del Brasile Ricardo Arona Decisione (unanime) RINGS: King of Kings 2000 Block B 21 dicembre 2000 3 5:00 Bandiera del Giappone Osaka, Giappone Torneo King of Kings 2000, Primo turno
Vittoria 3–0 Bandiera del Giappone Hiroya Takada KO (pugni) RINGS: Battle Genesis Vol. 6 5 settembre 2000 1 0:12 Bandiera del Giappone Tokyo, Giappone
Vittoria 2–0 Bandiera della Georgia Levon Lagvilava Sottomissione (rear naked choke) RINGS: Russia vs. Georgia 16 agosto 2000 1 7:24 Bandiera della Russia Tula, Russia
Vittoria 1–0 Bandiera della Bulgaria Martin Lazarov Sottomissione (ghigliottina) RINGS: Russia vs. Bulgaria 21 maggio 2000 1 2:24 Bandiera della Russia Ekaterinburg, Russia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cain Velasquez names Fedor Emelianenko as the best of all time, would love to fight him down the line, su mmabay.co.uk. URL consultato il 15 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2012).
  2. ^ Shane Carwin twitter defends Fedor Emelianenko's legacy, su mmamania.com.
  3. ^ Fedor Emelianenko MMA Documentary, su fightauthority.com. URL consultato il 23 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2012).
  4. ^ Com ampla margem, Fedor vence Anderson em enquete sobre melhor da história, su portaldovaletudo.com.br (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2012).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàEuropeana agent/base/34074