Etimologia del nome Italia

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L'Italia secondo i greci, corrispondente all'attuale Calabria

Il significato della parola Italia è stato oggetto di ricostruzioni non soltanto da parte di linguisti ma anche di storici, tradizionalmente attenti alla questione; non sempre, tuttavia, ci si trova di fronte ad etimologie in senso stretto bensì ad ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla ricostruzione specificatamente linguistica del nome, e che con il tempo hanno formato un ricco corpus di soluzioni[1] tra le quali sono numerose quelle che si riferiscono a tradizioni (come ad esempio l'esistenza di un re di nome Italo) o comunque fortemente problematiche (come ad esempio la connessione del nome con la vite). Quel che è solitamente giudicato come certo è che il nome inizialmente indicasse solo la parte posta nell'estremo meridione della Penisola, la Calabria. All'inizio doveva limitarsi a quell'estrema parte della Calabria che giace a sud dei golfi di Sant'Eufèmia e di Squillace, oppure, secondo un'altra possibile interpretazione delle fonti, pressappoco al Cilento, tra i fiumi Sele e Lao.

Il mito di Italo

Lo stesso argomento in dettaglio: Itali e Italo (mitologia).

«La regione, che ora chiamasi Italia, anticamente tennero gli Enotri; un certo tempo il loro re era Italo, e allora mutarono il loro nome in Itali; succedendo ad Italo Morgete, furono detti Morgeti; dopo venne un Siculo, che divise le genti, che furono quindi Morgeti e Siculi; e Itali furono quelli che erano Enotri»

Esistono varie leggende sul personaggio di Italo, vissuto, secondo il mito, 16 generazioni prima della guerra di Troia e re del popolo degli Enotri. Da lui deriverebbe il nome Italia: dato prima alla regione corrispondente al suo regno, ovvero quasi tutta la Calabria ad esclusione della zona settentrionale, si estese successivamente a tutta la penisola (fino alle attuali regioni di Toscana e Marche) come narrano Tucidide, Aristotele, Antioco di Siracusa e Strabone. Re Italo condusse gli Enotri da una vita nomade ad un popolo stabile che si stanziò nell'estrema propaggine delle coste europee, nell'attuale istmo di Catanzaro nell'omonima provincia delimitata rispettivamente ad oriente dal golfo di Squillace e ad occidente dal Golfo di Sant'Eufemia. La capitale del suo regno era, secondo Strabone, Pandosia Bruzia, oggi da identificare probabilmente con la città di Acri.

Secondo quanto ci racconta Strabone, dei confini dell'Italia parlava già Antioco di Siracusa (V secolo a.C.) nella sua opera Sull'Italia,[2] il quale la identificava con l'antica Enotria. A quel tempo si estendeva dallo stretto di Sicilia, fino al golfo di Taranto (ad est) ed al golfo di Posidonia (ad ovest).[3] In seguito, con la conquista romana dei secoli successivi, il termine Italia venne identificato con i territori compresi fino alle Alpi, comprendendo, pertanto, anche la Liguria (fino al fiume Varo) e l'Istria fino a Pola.[3] Di fatto tutti i suoi abitanti furono considerati Italici e Romani.[3]

Secondo quanto ci riporta Antioco di Siracusa, il successore di Italo fu Re Morgete, che governò l'Italia (dunque l'odierna Calabria). Sino a quando questa fu invasa dai Bruzi, un popolo che si stabili nella parte centro-settentrionale della regione ed elesse come capitale Cosenza.

Italia come terra dei tori

Tra le proposte che motivano il nome al di là di una vera e propria analisi linguistica può essere ricordata quella di Domenico Romanelli, il quale, basandosi sull'antica ma mai pienamente accettata ipotesi che esso stesse in relazione con i tori, lo spiegava con il fatto che coloro che provenivano dal mare da ovest vedessero sagome taurine nelle penisole Brezia e Japigia[4].

Nei tempi antichi le terre dell'attuale Calabria erano conosciute come Italia. I Greci indicarono l'origine del nome in Ouitoulía dal vocabolo "Italòi" (plurale di Italós), termine con il quale i coloni achei che giunsero nelle terre dell'attuale Calabria ambiguamente designavano sia i Vituli, una popolazione che abitava le terre a sud dell'istmo di Catanzaro, il cui etnonimo era etimologicamente relato al vocabolo indicante il toro, animale sacro ai Vituli e da loro divinizzato, che i tori stessi: il greco italós infatti è di derivazione italica, specificamente deriva dalla osco-umbra uitlu, toro appunto (vedasi il latino uitellus, forma con suffisso diminutivo che significa vitello). Ouitoulía venne così a significare "terra dei Vituli" o "terra dei tori". A supporto di questa ipotesi, si ricorda che nella parte meridionale della penisola calabrese (laddove poi si sviluppò la più grande civiltà italica prima dell'avvento di Roma) esistono toponimi di origine magnogreca (alcuni tradotti in latino dai Normanni) probabilmente facenti capo alla più antica etimologia di terra dei tori (dei bovini): Bova, Bovalino, Taurianova, Gioia Tauro, ecc.

Origine africana

Più tardi Gian Domenico Romagnosi faceva risalire il nome a quello dei Taliani, genti provenienti da una città africana chiamata Tala:

«I Taliani, resi con le loro istituzioni agricole stanziati in mezzo alle potenti orde numidiche, e forse non potendo reggere ai loro assalti, o estendersi nel paese, furono costretti ad emigrare; e però passando prima in Sicilia, dove lasciarono le loro tracce con le celle sepolcrali su le scogliere dei monti; indi in Tuscania, dove praticarono lo stesso. Di là, resi co'l tempo forti e numerosi, estesero il loro dominio nella esperica regione»

Eugenio Malgeri tuttavia, nel 1899, ponendosi in una prospettiva consapevolmente linguistica, avvertiva che la questione relativa al significato del nome restava la più difficile ed era in definitiva irrisolvibile perché nessuno poteva sapere a quale lingua fosse appartenuto il nome “Italia”[5].

Origine greca

Le proposte etimologiche, mai interrotte sebbene complessivamente poco note nella loro diversità, continuano in tempi recenti. In qualche caso viene ripresa la tradizione essenzialmente greca del nome, che più di altre dà valore all'ipotesi di una sua espansione da sud a nord: i Greci avrebbero applicato a poco a poco il nome "Italia" a una sempre più ampia regione, fino al momento della conquista romana, quando esso venne esteso all'intera penisola[6].

Per qualche linguista che ha sostenuto questa tesi, il nome si baserebbe su una forma greca non attestata (dunque ipotetica) come *Aιθαλία (Aithalìa) che nella sua parte iniziale Aith- (tipica di parole riferite al fuoco) conterrebbe un riferimento alla dimensione vulcanica delle terre della penisola. Questo significato resisterebbe ad esempio nel nome dell'Etna, in greco antico "Aitna"[7]. Tale proposta era stata avanzata già da Gabriele Rosa, secondo il quale i primi greci giunti nella penisola l'avrebbero chiamata appunto

«Aιθαλια (Italia) vulcanica, ovvero fiammeggiante e fuligginosa, pel motivo medesimo che dissero Aιθαλια le isole Elba (Ilva), di Lemno e di Chio, piene di fucine»

Rosa tuttavia non affrontò, chiarendoli, gli argomenti strettamente linguistici che l'avevano condotto a una simile soluzione, lasciando così la sua proposta nella dimensione prescientifica[1].

Origine etrusca

A questa ipotesi si oppone quella che, con una soluzione che ha precedenti autorevoli e tuttavia poco ricordati nella sua più recente ripresa, propone una soluzione etrusca del nome dell'Italia[9]; si tratta di una ricostruzione che giudica inammissibile l'ipotesi “greca” e implica conclusioni simmetricamente opposte a quest'ultima, come ad esempio il fatto che il nome si sia propagato da nord verso sud.

Origine sannitica

Altri sostengono invece che il nome “Italia” dev'essere stato un prestito piuttosto tardo per il latino, dato che manca del tutto qualunque traccia dell'oscillazione della vocale mediana, notata nella fase posta tra il VI e il V secolo[10].

In particolare, la parola "Italia" non sarebbe altro che un prestito linguistico della parola Viteliù di origine osca al greco che a sua volta la passò al latino dopo che la "v" era decaduta. Anche in quest'ultimo caso si tratta di una spiegazione piuttosto ricorrente e, al di là delle citate osservazioni linguistiche, veniva motivata col fatto che Víteliú significasse "terra di bovini giovani" (cfr Lat vitulus "vitello", umb vitlo "vitello")[11]. Questa tradizione poggia sul fatto che il toro era un simbolo molto diffuso presso quelle genti della penisola che, al centro-sud, si opponevano all'avanzata della cultura romana (si veda la voce guerra sociale), tanto da essere spesso eloquentemente raffigurato nell'atto di incornare una lupa su esemplari della monetazione della guerra sociale. Su tale monetazione, risalente al 90 a.C., ritrovata nell'antica città di CORFINIUM (in Abruzzo), è presente una personificazione dell'Italia come dea, accompagnata a una legenda che riproduce il suo nome, ITALIA, in alfabeto latino, o l'equivalente VITELIU[12] (Víteliú=Italia) in alfabeto osco. Si tratta della prima testimonianza epigrafica dell'uso del nome Italia.

Dionigi di Alicarnasso, seppure scrivesse in greco, in Antichità romane (I, 35) ricorda che il nome "Italia", secondo Antioco di Siracusa, deriva dal re Italo il quale ridusse sotto il suo potere l'area compresa tra il golfo napetino e scilletico; secondo Ellanico di Lesbo il termine deriva da "vitulus", il vitello fuggito al tempo di Eracle e così nominato dalla popolazione del posto poco pratica del greco, che attraversò parte della penisola e, a nuoto, lo stretto siculo.

Origine semitica

Un'altra teoria recente, piuttosto contestata, suggerisce che Italia derivi da "Atalu", una parola accadica (lingua semitica come il Fenicio) ricostruita dallo studioso Giovanni Semerano e che significherebbe “terra del tramonto”.

Note

  1. ^ a b Alberto Manco, Italia. Disegno storico-linguistico, 2009, Napoli, L'Orientale, ISBN 978-88-95044-62-0.
  2. ^ Strabone, Geografia, VI, 1,4.
  3. ^ a b c Strabone, Geografia, V, 1,1.
  4. ^ Domenico Romanelli, Antica topografia istorica del Regno di Napoli, Napoli 1815
  5. ^ E. Malgeri, Sul nome Italia. Nuove osservazioni, Messina, 1899
  6. ^ Guillotining, M., History of Earliest Italy, trans. Ryle, M & Soper, K. in Jerome Lectures, Diciassettesima serie, p.50
  7. ^ D. Silvestri, “Per una etimologia del nome Italia”, AIΩN-linguistica 22, 2000
  8. ^ Gabriele Rosa, Le origini della civiltà in Europa, Milano, Editori del Politecnico, 1863. URL consultato il 31-12-09.
  9. ^ Massimo Pittau, “Il nome dell’Italia è probabilmente etrusco”, RION IX, 2003, 1
  10. ^ Ł. Wojtilak, “On the Etymology of the Name Italia”, Incontri Linguistici 26, 2003
  11. ^ J. P. Mallory e D.Q. Adams, Enciclopedia della cultura indo-europee (Londra: Fitzroy e Dearborn, 1997), 24
  12. ^ Giacomo Devoto, Gli antichi Italici, Vallecchi, 1931 (p. 116)

Voci correlate