Carbonato di calcio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carbonato di calcio
Carbonato di calcio a temperatura ambiente
Carbonato di calcio a temperatura ambiente
Nome IUPAC
triossocarbonato (IV) di calcio
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCaCO3
Peso formula (u)100,09
Aspettosolido cristallino bianco
Numero CAS471-34-1
Numero EINECS207-439-9
PubChem10112
DrugBankDB06724
SMILES
C(=O)([O-])[O-].[Ca+2]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)2,93
Solubilità in acqua0,014 g/l a 293 K
Costante di solubilità a 298 K4,96×10−9
Temperatura di fusione>825 °C (1 098 K) con decomposizione
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)−1207,6
ΔfG0 (kJ·mol−1)−1129,1
S0m(J·K−1mol−1)91,7
C0p,m(J·K−1mol−1)83,5
Indicazioni di sicurezza
Frasi H--
Consigli P--

Il carbonato di calcio, noto anche con la sigla E170 nella codifica europea dei coloranti alimentari è il sale di calcio dell'acido carbonico, avente formula CaCO3. Puro, a temperatura ambiente è un solido bianco poco solubile in acqua, cui impartisce una reazione lievemente basica: 100 grammi in un litro di acqua a 20 °C formano una sospensione il cui pH è circa 10.

Come gli altri carbonati, subisce decomposizione per riscaldamento o per contatto con sostanze acide, liberando anidride carbonica. Su questa sua caratteristica si basa il metodo per la sua determinazione, detto analisi calcimetrica. È il maggiore componente del calcare sospeso in acqua e il principale responsabile della sua durezza. In combinazione con il riscaldamento dell'acqua per usi civili dà origine all'incrostazione calcarea.

In geologia, il carbonato di calcio è il materiale che costituisce, in tutto o in parte, una grande varietà di tipi di rocce, per l'appunto chiamate rocce carbonatiche: il marmo, le rocce calcaree, il travertino. I minerali costituiti da carbonato di calcio sono l'aragonite, la vaterite e la calcite.

In zoologia è il componente di svariate strutture rigide di innumerevoli animali soprattutto marini come molluschi, artropodi, ecc. dei quali forse le più note sono le conchiglie.

Impieghi[modifica | modifica wikitesto]

Trova impiego come materia prima nel processo Solvay della sintesi del carbonato di sodio, e nei processi di patinatura della carta come sbiancante e opacizzante.

È usato come colorante alimentare. È il componente principale della cosiddetta "carta di pietra", un tipo di plastica particolarmente robusto. È usato anche come riempitivo per colori all'acqua, pastelli e gessetti. In forma di gesso naturale è utilizzato in pittura sin dall'antichità come inerte costituente con colla animale i fondi per dipingere. Come pigmento pittorico si ritrova con il nome di bianco di San Giovanni o bianco di Cennini (carbonato di calcio con idrossido di calcio). È il principale componente del pigmento bianco d'uovo.

Nelle competizioni automobilistiche e motociclistiche (nel cui gergo è chiamato “filler”) viene impiegato dai commissari di pista come assorbente per materiali oleosi che a volte possono riversarsi sulla pista durante una gara, È utilizzato nei processi di estrusione per pvc e polipropilene.

In agricoltura, è usato per correggere il pH del terreno, qualora risulti troppo acido. È utilizzato nel periodo prefioritura per evitare il marciume apicale di alcuni tipi di ortaggi. È' anche usato in agricoltura contro la disidratazione delle piante nei periodi di siccità estiva; in particolar modo, è stato sperimentato su piante di pomodoro per combattere stress idrico e scottature[1]. È inoltre efficace come repellente contro le formiche.

Impatto ambientale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: No Cav.

La produzione di carbonato di calcio ha un impatto ambientale e paesaggistico rilevante a causa dell'attività estrattiva. In particolare, nel bacino delle Alpi Apuane, è da anni in corso un'aspra battaglia ambientalista per la chiusura delle cave dalle quali si ricava marmo e carbonato di calcio.

Peraltro non sarebbe indispensabile produrre questo materiale da fonti minerali non rinnovabili in quanto è possibile estrarlo anche da fonti alternative e rinnovabili, come i sottoprodotti dell'industria ittica e delle produzioni alimentari animali in genere: conchiglie, carapaci di crostacei[2][3], gusci d'uova[4], gusci di chiocciole e ossa del bestiame macellato[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Informatore agrario nº 26/2012
  2. ^ Cozze e gamberi sono diventati elementi cardine dell’economia circolare, su linkiesta.it.
  3. ^ stefania, Dai gusci dei frutti di mare una possibile miniera di carbonato di calcio, su Rinnovabili.it, 20 luglio 2017. URL consultato il 2 settembre 2023.
  4. ^ (EN) Nongnuch Laohavisuti, Banjong Boonchom e Wimonmat Boonmee, Simple recycling of biowaste eggshells to various calcium phosphates for specific industries, in Scientific Reports, vol. 11, n. 1, 26 luglio 2021, pp. 15143, DOI:10.1038/s41598-021-94643-1. URL consultato il 6 settembre 2023.
  5. ^ (EN) Abarasi Hart, Komonibo Ebiundu e Ebikapaye Peretomode, Value-added materials recovered from waste bone biomass: technologies and applications, in RSC Advances, vol. 12, n. 34, 2022, pp. 22302–22330, DOI:10.1039/D2RA03557J. URL consultato il 6 settembre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 31082 · LCCN (ENsh85018780 · GND (DE4132861-9 · BNE (ESXX530537 (data) · BNF (FRcb11981073z (data) · J9U (ENHE987007293773705171 · NDL (ENJA00577669