Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica

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Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica
StatoItalia (bandiera) Italia
Istituito13 agosto 2007
SedeRoma
Sito websicurezzanazionale.gov.it

L'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica è un organo di direzione politica e di indirizzo della Presidenza del Consiglio dei ministri, nell'ambito delle strutture d'intelligence del Sistema di informazione per la sicurezza.

Fu previsto con la Riforma dell'intelligence italiana del 2007, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 13 agosto 2007. Nell'ottobre 2007 l'allora capo del governo Romano Prodi delegò il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Micheli.[1]

Nel 2011 il Presidente del Consiglio Mario Monti inizialmente non delegò, mantenendo le sue prerogative sull'intelligence italiana. Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non nominò un'autorità delegata, mantenendone la responsabilità nelle sue mani per la durata quasi totale dei due governi da lui presieduti.

Nel giugno 2021 il governo Draghi approva la costituzione di una Agenzia per la cybersicurezza nazionale, alle dipendenze del Presidente del Consiglio e dell'Autorità delegata[2] (la delega in materia di cybersecurity viene affidata il 13 settembre 2021).[3]

Nel novembre 2022 il governo Meloni modifica la norma istitutiva, per permettere all’Autorità Delegata di assumere anche altre funzioni governative.[4]

La legge 3 agosto 2007 n. 124 all'art. 3, ne prevede l'eventuale istituzione, con una nomina da parte del Presidente del consiglio dei ministri, che - come dice la parola stessa - può delegare le sue prerogative in materia a un ministro senza portafoglio o a un sottosegretario di Stato alla Presidenza, il quale - per l'appunto - in questo caso assume la denominazione di Autorità delegata nello specifico ambito normativo e operativo. Viene fatta eccezione per quelle riservate in via esclusiva allo stesso Presidente del Consiglio, dall'art. 1, comma 1, della medesima legge. Fino al novembre 2022 il delegato, durante l'incarico, non poteva esercitare ulteriori funzioni di governo.

L'Autorità delegata fa parte del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) e del Comitato interministeriale per la cybersicurezza.

Presiede il Collegio di vertice, composto dal Direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e dai Direttori dell'AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e dell'AISI (Agenzia informazioni e sicurezza interna).[5] Presiede inoltre il Comitato di Vertice dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, composto dal Direttore generale e dal Vice Direttore generale dell'agenzia.[6]

Autorità delegata

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Autorità delegata Partito Mandato Governo Leg.
Inizio Fine
1 Enrico Micheli
(1938-2011)
La Margherita 26 ottobre 2007 8 maggio 2008 Prodi II XV
2 Gianni Letta
(1935-)
Indipendente 8 maggio 2008 16 novembre 2011 Berlusconi IV XVI
3 Gianni De Gennaro
(1948-)
Indipendente 14 maggio 2012 28 aprile 2013 Monti
4 Marco Minniti
(1956-)
Partito Democratico 17 maggio 2013 22 febbraio 2014 Letta XVII
22 febbraio 2014 12 dicembre 2016 Renzi
5 Luciano Pizzetti
(1959-)
Partito Democratico 29 dicembre 2016 1º giugno 2018 Gentiloni
6 Pietro Benassi
(1954-)
Indipendente 22 gennaio 2021 13 febbraio 2021 Conte II XVIII
7 Franco Gabrielli
(1960-)
Indipendente 1º marzo 2021 22 ottobre 2022 Draghi
8 Alfredo Mantovano
(1958-)
Indipendente 24 novembre 2022 in carica Meloni XIX

Nei periodi in cui non vi è Autorità delegata è lo stesso Presidente del Consiglio pro-tempore che mantiene le sue prerogative sull'intelligence italiana.

Linea temporale

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  1. ^ www.interno.gov.it
  2. ^ Articolo 3, Testo coordinato del decreto-legge n.82 del 14 giugno 2021
  3. ^ Agenzia cybersicurezza nazionale
  4. ^ cybersecurity360.it
  5. ^ www.sicurezzanazionale.gov.it
  6. ^ Art. 9 del Regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale
  • Carlo Mosca, Stefano Gambacurta, Giuseppe Scandone, Marco Valentini, I Servizi di informazione e il segreto di Stato (Legge 3 agosto 2007, n. 124), Giuffrè, Milano 2008, ISBN 88-14-14724-8, Pp. XXVIII - 1.046

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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