Anna Maria Mussolini

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La tomba di Anna Maria Mussolini nel cimitero di Predappio

Anna Maria Mussolini, coniugata Negri (Forlì, 3 settembre 1929[1]Roma, 25 aprile 1968), è stata una conduttrice radiofonica italiana, quintogenita di Benito Mussolini e Rachele Guidi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ultima figlia di Benito Mussolini e di Rachele Guidi,[2] nacque il 3 settembre 1929 a Villa Carpena, nell'omonima frazione di Forlì. A sette anni fu colpita da una grave forma di poliomielite virale che le procurò problemi permanenti e causò nel padre una crisi depressiva che lo condusse vicino all'abbandono del potere.[3] Trascorse un'infanzia benestante a Villa Torlonia, residenza romana della famiglia. Dopo l'arresto di Mussolini, nel luglio del 1943, fu confinata con la madre e il fratello Romano presso la Rocca delle Caminate, residenza estiva della famiglia, dalla quale fu liberata dai nazisti poco dopo il padre.[2]

Nell'aprile del 1945, caduto il regime fascista, tentò con la madre e il fratello la fuga in Svizzera, ma al confine di Chiasso vennero respinti.[4] I doganieri elvetici avrebbero consentito l'ingresso della sola Anna Maria per un ricovero ospedaliero, ma la madre rifiutò.[5]

Rifugiatisi per alcuni giorni nella villa di un militare di Como,[4] seppero dall'edizione straordinaria de L'Unità dell'uccisione di Mussolini.[5][6] Il 30 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale arrestò i tre, che vennero portati nel carcere di San Donnino. Furono liberati dagli americani che li condussero a Villa d'Este. Successivamente i tre furono dati in custodia agli inglesi, che li inviarono a Montecatini Terme. Sempre sotto la custodia degli alleati inglesi furono internati in un campo di concentramento a Tivoli. Il 20 luglio del 1945 lasciò con la madre e il fratello Romano il campo di concentramento di Terni e furono trasferiti sull'isola d'Ischia in confino.[5]

Nel secondo dopoguerra non si avvicinò alla politica e preferì non utilizzare il cognome familiare. Sfruttando la propria passione per l'arte e la cultura, negli anni sessanta iniziò il lavoro di conduttrice presso la RAI in radio.[3] Utilizzando il cognome del marito, condusse una trasmissione a puntate di successo, Rotocalco musicale, in cui ospitava e intervistava noti personaggi del mondo dello spettacolo, della musica leggera e jazz.[7] Tuttavia, quando le sue origini furono scoperte e rese pubbliche, scaturirono polemiche e lei venne licenziata dal luogo di lavoro.[3]

La notte di Capodanno fra il 1959 e il 1960 a Cortina D'Ampezzo conobbe il presentatore Giuseppe Negri (in arte "Nando Pucci").[8] I due si sposarono l'11 giugno del 1960 nella basilica di Sant'Apollinare in Classe[9][10] ed ebbero due figlie: Silvia (1961) ed Edda Negri Mussolini (1963, sindaco di Gemmano dal 2009 al 2012).

Operata nel 1966 a causa di un tumore al seno, nell'aprile del 1968 contrasse la varicella. Il cancro si ripresentò e la varicella degenerò in un'endocardite.[7] Morì all'alba del 25 aprile 1968 all'età di soli 38 anni.[11]

È sepolta con il padre e i fratelli nella cripta del cimitero di Predappio. Nel 2008 sono stati pubblicati in volume gli scritti d'infanzia e il diario personale (datato 1942), insieme con un'intervista alle figlie Silvia ed Edda.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurizio Fagiolo dell'Arco e Claudia Gian Ferrari, Les Italiens de Paris: de Chirico e gli altri a Parigi nel 1930, Milano, Skira, 1998, p. 286.
  2. ^ a b Antonio Spinosa, Edda: una tragedia italiana, Mondadori, Milano, 1993 ("Oscar storia", 268). ISBN 9788804499817
  3. ^ a b c Michele Ianes, Mussolini, Rachele e quel piccolo fiore, in L'Adige, 22 giugno 2008, p. 11.
  4. ^ a b Vittorio Mussolini, Benito Mussolini, mio padre (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2014)., documentario.
  5. ^ a b c Maria Scicolone, A tavola con il duce: ricette e racconti inediti di casa Mussolini, Gremese, Roma, 2004, ISBN 8884403243
  6. ^ Barbara Palombelli, Storie di famiglia. L'ultimo testimone racconta la vita quotidiana tra Roma e Predappio: «Eravamo una famiglia di operai e intellettuali». «Una vita col cognome Mussolini senza mai pensare alla politica». Il figlio Romano: di papà conservo solo la vecchia poltrona di villa Torlonia, in Corriere della Sera, 22 gennaio 2001, p. 17 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011).
  7. ^ a b Luca Valente, Libri. Una puntuale biografia dell'ultimogenita del dittatore firmata dallo storico Lorenzo Baratter. La vita breve e sfortunata del "piccolo fiore" del duce. Anna Maria Mussolini, quasi uccisa dalla polio a 7 anni, dopo la guerra si rifece una vita come conduttrice radio ma morì nel ’68, in Il Giornale di Vicenza, 14 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2009).
  8. ^ Fabrizio Ciano, Quando il nonno fece fucilare papà, a cura di Dino Cimagalli, Milano, Mondadori, 1991.
  9. ^ Marta Boneschi, La grande illusione. I nostri anni Sessanta, Milano, Mondadori, 1996. ("Le Scie").
  10. ^ Il matrimonio tra Anna Maria Mussolini e Giuseppe Negri. La Settimana Incom 01934 del 16 giugno 1960, su youtube.com, Roma, Istituto Luce Cinecittà, 1960.
  11. ^ Susanna Dolci, Recensioni. L'ultima figlia del duce..., in Il Fondo. Magazine di Miro Renzaglia, 1º settembre 2008.
  12. ^ L'ultima figlia del Duce. Recensione: Pietro Ricciardi, Anna Maria Mussolini, l'ultima figlia del Duce, in Mondointasca giornale online di turismo e cultura del viaggiare, VII, 5 marzo 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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