Alfa Romeo 177

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Alfa Romeo 177
Descrizione generale
Costruttore Bandiera dell'Italia  Alfa Romeo
Categoria Formula 1
Squadra Autodelta
Progettata da Carlo Chiti
Sostituita da Alfa Romeo 179
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio Monoscocca in alluminio
Motore Alfa Romeo 3.0 B12
Trasmissione Hewland-Alfa Romeo
Dimensioni e pesi
Passo 2740 mm
Peso 610 kg
Altro
Carburante Agip
Pneumatici Goodyear
Risultati sportivi
Debutto Gran Premio del Belgio 1979
Piloti 35. Bandiera dell'Italia Bruno Giacomelli
36. Bandiera dell'Italia Vittorio Brambilla
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
3 0 0 0

L'Alfa Romeo 177 fu una vettura di Formula 1 utilizzata dalla scuderia Autodelta durante la stagione 1979. Il nome derivava dal fatto che il progetto era nato nel 1977. Esordì nel Gran Premio del Belgio con alla guida Bruno Giacomelli.

Con questa vettura, anche se gestita dall'Autodelta, il marchio di Arese faceva il suo ritorno con una vettura propria nel mondiale di Formula 1 dopo i titoli piloti nel 1950 e 1951.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Alfa Romeo 177 con Bruno Giacomelli al volante.

Il progetto è dovuto all'ingegner Carlo Chiti che installò sulla vettura un motore a 12 cilindri contrapposti nato per le vetture sport Alfa Romeo 33TT12 e 33SC12. Dal 1976 questo motore spingeva la Brabham, e il rapporto con la scuderia di Bernie Ecclestone continuò fino al '79. La vettura effettuò i primi collaudi nel maggio del 1978[1] e, visti i fino ad allora carenti risultati della scuderia inglese, il mese successivo Chiti decise che la vettura avrebbe dovuto debuttare a Monza tre mesi dopo, decisione poi anticipata al Gran premio precedente per evitare la pressione mediatica in Italia,[2] ma nella settimana precedente il gran premio si svolsero dei test sulla pista francese del Paul Ricard, con i piloti Vittorio Brambilla e Niki Lauda: sulla vettura vennero testate le coperture della Goodyear, dopo che nei test di maggio le gomme erano state fornite dalla Pirelli.[1][3] L'Alfa Romeo comunicò ufficialmente il suo interesse a creare una propria vettura, in alternativa alla Brabham, rimandando però il suo esordio all'approntamento di un nuovo propulsore con architettura V12, che meglio si addiceva alle wing car rispetto al 12 cilindri piatto installato sulla 177, e dichiarandosi comunque pronta a proseguire la collaborazione con la scuderia inglese,[4] infine il debutto della vettura fu rinviato al sesto gran premio della stagione successiva, il secondo a disputarsi in Europa.[5][6][7]

Carriera agonistica[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Brambilla sull'Alfa Romeo 177 all'autodromo di Monza nel 1979.

Giacomelli utilizzò la vettura sia nel Gran Premio del Belgio che in quello di Francia. Il successivo modello 179 venne pensato per sfruttare l'effetto suolo, e per questo equipaggiato con un nuovo propulsore con architettura a V.

La 179 esordì al Gran Premio d'Italia. In quella occasione ci fu l'ultima apparizione della 177, con al volante Vittorio Brambilla il quale ritornava alle gare esattamente un anno dopo il terribile incidente del 1978 in cui perse la vita Ronnie Peterson avvenuto sempre in occasione del Gran Premio d'Italia. La vettura, surclassata da una concorrenza dotata di vetture più aggiornate, si qualificò ventiduesima in qualifica (in penultima fila) a oltre quattro secondi di distacco dalla pole position di Jean-Pierre Jabouille su Renault RS10 e si classificò dodicesima a un giro di distacco dal vincitore Jody Scheckter su Ferrari 312 T4.

Risultati in Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Anno Team Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1979 Alfa Romeo Alfa Romeo 115-12 G Bandiera dell'Italia Giacomelli Rit 17 0 16º
Bandiera dell'Italia Brambilla 12

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giorgio Terruzzi, Lauda proverà l'Alfa, in La Stampa, 23 agosto 1978, p. 10. URL consultato il 13 febbraio 2013.
  2. ^ redazione "El Mundo Deportivo".
  3. ^ Giorgio Terruzzi, F. 1, Lauda ha provato la nuova Alfa-"È una macchina abbastanza buona", in La Stampa, 24 agosto 1978, p. 10. URL consultato il 13 febbraio 2013.
  4. ^ Michele Fenu, Chiarimenti sull'Alfa, in La Stampa, 26 agosto 1978, p. 10.
  5. ^ Cristiano Chiavegato, Le nuove Ferrari davanti a tutti, in La Stampa, 1º marzo 1979, p. 21. URL consultato il 13 febbraio 2013.
  6. ^ Ercole Colombo, Brambilla forse correrà con l'Ats, in Stampa Sera, 5 marzo 1979, p. 19. URL consultato il 17 settembre 2012.
  7. ^ (ES) El "Kahusen" en el G. P. de España F-1, in El Mundo Deportivo, 27 aprile 1979, p. 28. URL consultato il 20 settembre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia dei modelli Alfa Romeo (1950-1979)
Categoria Anni '50 Anni '60 Anni '70
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Proprietà IRI
Compatte Dauphine* Alfasud
Medie Giulietta (750/101)
Giulia Nuova
Giulietta
Grandi 1900 2000 (1958) 1750 Alfetta
6C 2500 2600 2000 Alfa 6
Cabriolet 1900C Cabriolet
Coupé Giulietta Sprint Alfasud Sprint
Giulietta Sprint Speciale Alfa Romeo Junior Zagato
Giulia GT Alfetta GT, GTV e GTV6
1900C Sprint 2000 Sprint 2600 Sprint Montreal
Spider Giulietta Spider Giulia Spider Spider
Gran Sport Quattroruote
2000 Spider 2600 Spider
Supersportive 6C 2500 SS Villa d'Este 33 Stradale
Fuoristrada Matta
Da competizione Giulietta SZ TZ/TZ2 Tipo 33
GTA/GTAm GTV Turbodelta
158-159 177
*Prodotta su licenza Renault