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{{NN|trasporti|marzo 2012}}
{{Infobox linea ferroviaria
|nome=Ferrovia del Frejus
|originale=
|mappa=Ferrovia del Frejus-mappa.gif
|inizio=[[Torino]]
|fine=[[Modane]]
|apertura= 1854 (Torino - Bussoleno - Susa)<br>1871 (Bussoleno - Modane)
|apertura2=
|chiusura=
|gestore=[[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]<ref>per il tratto in territorio italiano</ref><br />[[Réseau Ferré de France|RFF]]<ref>per il tratto in territorio francese</ref>
|gestore2=
|lunghezza=103
|nazioni={{ITA}}<br>{{FRA}}
|scartamento= 1435 [[millimetro|mm]]
|elettrificata=3 k[[volt|V]] [[Corrente continua|CC]] (dal 1961)
|diramazioni= [[Ferrovia Bussoleno-Susa|Bussoleno-Susa]] (8 km)<br />[[stazione di Torino San Paolo|Torino San Paolo]]/Bivio Pronda – Torino Orbassano (4,5 km)
|note=
}}
La '''ferrovia del Frejus''' ('''Torino – Modane/Susa''', o a seconda delle definizioni anche ''Torino – Modane – Chambéry – Culoz'') è la strada ferrata internazionale che partendo da [[Torino]] ne attraversa la cintura suburbana, per transitare poi attraverso la [[valle di Susa]] ed il [[traforo ferroviario del Frejus]], e terminare infine presso la località francese di [[Modane]]. Da qui inizia la [[ferrovia Culoz-Modane|linea per Culoz]], gestita dalle [[Réseau Ferré de France|ferrovie francesi]] (RFF), che permette ai treni di proseguire verso [[Lione]], [[Ginevra]] e [[Parigi]].

Il tratto in territorio italiano, da Torino fino al traforo, è gestito da [[Rete Ferroviaria Italiana]] (RFI), mentre quello in territorio francese, fino a Modane, è di competenza di RFF. Quest'ultimo tratto, sulla base di accordi fra l'Italia e la Francia, è dotato di un [[segnalamento ferroviario|sistema di segnalamento]] rispettoso degli ''standard'' delle [[Ferrovie dello Stato]].

A volte è definita "Ferrovia del Fréjus" l'intera tratta Torino – Modane – Chambéry – Culoz, compresa quindi la tratta [[Ferrovia Culoz-Modane|Culoz-Modane]], la quale in altri testi è indicata come ''ferrovia della Savoia'' o ''della Moriana''.

== Storia ==
{| class="wikitable" style="float:right"
|-
|- style="background:#efefef;"
! Tratta
! Inaugurazione
|-
|-
|align="left"|[[Torino]]-[[Bussoleno]]-[[Susa (Italia)|Susa]]
|align="right"|25 maggio [[1854]]<ref>Parte della linea Torino - Susa</ref>
|-
|align="left"|Bussoleno-[[Modane]]
|align="right"|16 ottobre [[1871]]
|}

Nel periodo in cui in tutta Europa andava affermandosi il trasporto su rotaia (metà del [[XIX secolo]]), l'allora [[regno di Sardegna|governo piemontese]] iniziò a costruire una linea ferroviaria attraverso la [[valle di Susa]], con la prospettiva della realizzazione di un traforo attraverso le Alpi.

La prima tratta, da [[Torino]] a [[Susa (Italia)|Susa]], fu inaugurata il 22 maggio [[1854]]. Nello stesso periodo si discuteva organicamente del progetto del traforo, i cui lavori iniziarono il 31 agosto [[1857]] e terminarono con l'inaugurazione nel settembre [[1871]]; mentre nel frattempo veniva anche completato il tratto di ferrovia tra [[Bussoleno]] e [[Bardonecchia]] i cui lavori erano iniziati già nel [[1867]]. La decisione degli ingegneri di far partire la tratta mancante da Bussoleno, per superare un forte dislivello in prossimità di [[Meana di Susa|Meana]], fu assai criticata perché escluse la città di [[Susa (Italia)|Susa]] dalla linea internazionale, isolandola su un breve troncone laterale. L'apertura del traforo portò anche alla chiusura della [[ferrovia del Moncenisio]].

La linea, originariamente a binario semplice, venne raddoppiata il 1º dicembre 1908 tra il [[Quadrivio Zappata]] e [[Collegno]]<ref>Ordine di Servizio n. 348 del 1908</ref>, nel [[1909]] tra [[Beaulard]] e [[Salbertrand]], nel [[1911]] tra Collegno ed [[Alpignano]], nel [[1912]] tra Alpignano ed [[Avigliana]], nel [[1915]] tra Avigliana e [[Bussoleno]], e nel [[1984]] tra Bussoleno e Salbertrand.

L'elettrificazione ([[trifase]]) fu completata tra il [[1912]] ed il [[1920]], ma questo sistema fu abbandonato nel [[1961]] con l'adozione dell'alimentazione a 3000 [[volt]] in [[corrente continua]]. La nuova elettrificazione, che comportò la conversione dell'interno nodo di Torino, venne inaugurata festosamente il 9 giugno dello stesso anno, alla presenza del Ministro dei Trasporti [[Giuseppe Spataro]]<ref>{{Cita pubblicazione
|titolo = T.E. sulla Milano-Torino. 3000 Volt sulla Modane-Alessandria
|autore = Renzo Marello
|rivista = [[Voci della Rotaia]]
|volume = anno IV
|numero = 6
|anno = 1961
|mese = giugno
|p = 3
}}</ref>.

== Caratteristiche ==
La linea ferroviaria Torino-Modane è lunga 103&nbsp;km, interamente elettrificata ed a doppio binario. È dotata del sistema di [[blocco automatico a correnti codificate]].

=== Percorso ===
[[File:TrafFerrFrejus.JPG|thumb|Ingresso del [[Traforo ferroviario del Frejus|Traforo del Frejus]] sul lato italiano.]]
{| class="wikitable" style="float:left; margin: 1em; font-size:90%"
|-
!colspan=6|Stazioni e fermate
|-
{{Percorso_fer1|KBHFa|0+000|[[Stazione di Torino Porta Nuova|Torino Porta Nuova]]||}}
{{Percorso_fer3||ABZlf|CONTl|{{BSkm|1+092|0+000}}||Linea per [[Ferrovia Torino-Genova|Genova]], [[Ferrovia Torino-Fossano-Savona|Savona]] e [[Ferrovia Torino-Pinerolo-Torre Pellice|Pinerolo]]}}
{{Percorso_fer1|TUNNELa}}
{{Percorso_fer3|tCONTr|tABZrf||{{BSkm|1+276|0+000}}||[[Ferrovia Torino-Milano|Linea per Milano]]}}
{{Percorso_fer3||tABZrg|tCONTl|||Quadrivio Zappata: per [[Stazione di Torino Lingotto|Torino Lingotto]], [[Ferrovia Torino-Genova|Genova]], [[Ferrovia Torino-Fossano-Savona|Savona]] e [[Ferrovia Torre Pellice-Pinerolo-Torino|Torre Pellice]]}}
{{Percorso_fer3|tCONTr|tABZlg||||[[Ferrovia Torino-Milano|Linea per Milano]]}}
{{Percorso_fer1|TUNNELe}}
{{Percorso_fer1|DST|1+566|[[stazione di Torino San Paolo|Torino San Paolo]]}}
{{Percorso_fer2|v-STRa|d}}
{{Percorso_fer5||dSTRl|dKRZo|dABZq+l|KDSTr|||linea per [[Orbassano]]}}
{{Percorso_fer2|d|vSTRe-|4+112|Bivio Pronda}}
{{Percorso_fer1|HST|5+128|[[Stazione di Grugliasco|Grugliasco]]|* 2009}}
{{Percorso_fer1|BHF|7+426|[[Stazione di Collegno|Collegno]]||300 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|AKRZu|||[[Autostrada A55#Tangenziale Nord|Tangenziale Nord di Torino]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|11+643|[[Stazione di Alpignano|Alpignano]]||338 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|HST|16+861|[[Stazione di Rosta|Rosta]]||343 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|BHF|21+736|[[Stazione di Avigliana|Avigliana]]||348 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|HST|25+359|[[Stazione di Sant'Ambrogio|Sant'Ambrogio]]||352 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|BHF|28+945|[[Stazione di Condove-Chiusa San Michele|Condove-Chiusa San Michele]]||367 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|BHF|32+196|[[Stazione di Sant'Antonino-Vaie|Sant'Antonino-Vaie]]||380 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|AKRZu|||[[Autostrada A32]]}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE|||Fiume [[Dora Riparia]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|35+729|[[Stazione di Borgone|Borgone]]||399 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|HST|38+578|[[Stazione di Bruzolo di Susa|Bruzolo di Susa]]||408 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|BHF|43+166 (0+000)|[[Stazione di Bussoleno|Bussoleno]]||441 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|CONTr|ABZrf||||[[Ferrovia Bussoleno-Susa|Linea per Susa]]}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE|||Fiume [[Dora Riparia]]}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL1}}
{{Percorso_fer1|BHF|50+523 (7+650)| [[Stazione di Meana|Meana]]||595 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL1}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL2}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL2|||Galleria Tagliata}}
{{Percorso_fer1|BHF|57+097 (15+079)|[[Stazione di Chiomonte|Chiomonte]]||771 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL2}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL2}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL1}}
{{Percorso_fer1|DST|63+070 (21+992)|[[Exilles]]||933 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|TUNNELa|64+176|Galleria di Serre de la Voute|(1096 m)}}
{{Percorso_fer1|TUNNELe|65+272|}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE|||Fiume [[Dora Riparia]]}}
{{Percorso_fer1|AKRZu|||[[Autostrada A32|Autostrada Torino-Bardonecchia]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|66+809 (25+945)|[[Stazione di Salbertrand|Salbertrand]]||1007 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE|70+585||Ponte Ventoux sul fiume [[Dora Riparia]]}}
{{Percorso_fer1|BHF|72+748|[[Stazione di Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere|Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere]]||1067 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE|||Fiume [[Dora di Bardonecchia]]}}
{{Percorso_fer1|HST|78+558|[[Stazione di Beaulard|Beaulard]]||1145 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL1}}
{{Percorso_fer1|WBRÜCKE|||Fiume [[Dora di Bardonecchia]]}}
{{Percorso_fer1|TUNNEL1}}
{{Percorso_fer1|BHF|83+831|[[Stazione di Bardonecchia|Bardonecchia]]||1258 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|TUNNELa|84+425 |[[Traforo ferroviario del Frejus|Traforo del Frejus]]|(13.657 m)}}
{{Percorso_fer1|tDST|91+188|PC Frejus}}
{{Percorso_fer1|tGRENZE|91+215|Confine di Stato||1338 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|tDST|98+145|PC Terre Froides}}
{{Percorso_fer1|TUNNELe|98+082}}
{{Percorso_fer1|BHF|102+548|[[Stazione di Modane|Modane]]||1057 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|CONTf|||[[ferrovia Culoz-Modane|Linea per Chambéry e Culoz]]}}|-
!colspan=6|Diramazione Bussoleno-Susa
|-
{{Percorso_fer1|CONTg|||Linea per Torino}}
{{Percorso_fer1|BHF|43+165|[[Stazione di Bussoleno|Bussoleno]]||440 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer5|c||ABZlf|CONTl|c|||Linea per Modane}}
{{Percorso_fer1|KHSTe|50+692|[[Stazione di Susa|Susa]]||503 m s.l.m.}}
|}

La tratta montana inizia da Bussoleno e i due binari di corsa hanno tracciati diversi, quello diretto a Bardonecchia, percorre tutto in galleria fino a Salbertrand, mentre quello in arrivo da Bardonecchia, ha meno tratti in galleria e corre leggermente più in basso. Da Salbertrand seguono lo stesso tracciato. Quello diretto a Bardonecchia, essendo il binario "di salita" al valico, è stato progettato con un percorso in gallerie a "S" per contenere la pendenza, aumentando la lunghezza.

Tra Bussoleno e Salbertrand comunque i due binari si incontrano allo stesso livello, nelle stazioni intermedie. Caso particolare la fermata di Exilles, con un binario alto e uno basso. Tale fermata non è più in servizio quotidiano, essendo dall'altra parte della vallata rispetto al paese di Exilles, e all'omonimo forte. Ma viene comunque attivata su richiesta, es. in occasione di treni storici, o come fermata straordinaria per salita e discesa di comitive. All'uscita ovest di Bardonecchia è situato l'imbocco del traforo, sormontato da un monumentale portale merlato e accompagnato da due torri circolari merlate.

Proseguendo a piedi lungo la strada per la frazione di Rochemolles si può intravedere sulla sinistra del torrente il primo imbocco del traforo all'epoca dello scavo, tale imbocco ora è murato ma presenta alcuni fori da cui si riesce a vedere i binari all'interno.

Il punto più elevato del tracciato è 1338&nbsp;m, all'interno del traforo del Frejus. L'ascesa massima (o pendenza) è del 30‰, ma viene raggiunta solo per circa 1 km di linea presso il tunnel del Frejus; data la brevità del tratto la documentazione di RFI considera la pendenza massima della linea il 28‰.<ref>RFI-Italfer - Relazione tecnica di esercizio NLTL (giugno 2010) - Descrizione delle caratteristiche funzionali della linea storica - documento D040-00-R-16-RG-ES0001-001-A, p. 8.</ref> L'ascesa più significativa raggiunta per un tratto più lungo ammonta al 26‰ per circa 20 km a monte di Bussoleno.
{{cn|Le sagome delle gallerie (quasi tutte A+ o B) hanno una larghezza di 2,72&nbsp;m ed un'altezza di 3,96 o 4,11&nbsp;m.}}
{{clear}}

===Tabella delle velocità massime===
Di seguito sono elencate (in [[km/h]]) le velocità massime consentite sulla linea del Frejus per i [[rango (ferrovia)|ranghi]] A, B, C e P.

Questi dati non hanno pretesa di esaustività ma sono riportati, in modo semplificato, solo per funzione informativa. Sullo [http://www.rfi.it/quadronormativo/NORMATIVA%20ESERCIZIO/Compartimenti/DCM%20TO/FCLxRFI/fclpdfcap%5Cf002_cap6-7dal20050103.pdf Schema della ferrovia Torino-Modane] ad opera di [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] se ne può trovare la descrizione completa.

{| class="wikitable sortable" style="text-align:center"
!sezione / [[rango (ferrovia)|ranghi]]
!A
!B
! data-sort-type="number" | C
! data-sort-type="number" | P
! data-sort-type="number" | Progr. chilom.
|-
| style="text-align:left" |Torino P.N. - Quadrivio Zappata
|90
|90
|90
|90
|0-1
|-
| style="text-align:left" |Quadrivio Zappata - Torino S. Paolo
|140
|150
|150
|150
|1-2
|-
| style="text-align:left" |Torino S. Paolo - Collegno
|140
|155
|155
|155
|2-7
|-
| style="text-align:left" |Collegno - Alpignano
|130
|150
|150
|150
|7-12
|-
| style="text-align:left" |Alpignano - Rosta
|100
|105
|105
|105
|12-17
|-
| style="text-align:left" |Rosta - Avigliana
|125
|135
|135
|135
|17-22
|-
| style="text-align:left" |Avigliana - Borgone
|130
|155
|155
|155
|22-36
|-
| style="text-align:left" |Borgone - Bussoleno
|130
|150
|150
|150
|36-43
|-
| style="text-align:left" |Bussoleno - Susa (diramazione)
|75
|80
| -
| -
|43-51
|-
| style="text-align:left" |Bussoleno - P.C. Meana
|80
|85
|85
|90
|43-51
|-
| style="text-align:left" |P.C. Meana - Exilles
|90
|95
|100
|100
|51-63
|-
| style="text-align:left" |Exilles - Salbertrand
|90
|100
|100
|100
|63-67
|-
| style="text-align:left" |Salbertrand - Oulx
|100
|105
|110
|130
|67-73
|-
| style="text-align:left" |Oulx - Beaulard
|120
|130
|130
|130
|73-79
|-
| style="text-align:left" |Beaulard - Bardonecchia
|95
|100
|100
|100
|79-84
|-
| style="text-align:left" |Bardonecchia - P.C. Frejus
|75
|80
|85
|85
|84-86
|-
| style="text-align:left" |P.C. Frejus - Modane
|70/100
|75/110
|75/110
|75/110
|86-103
|}

== Lavori di adeguamento ==
== Lo stato di fatto: la "linea storica" ==
{{U|Ferrovia del Frejus|trasporti|febbraio 2013}}
{{vedi anche|Ferrovia del Frejus}}
Tra Torino e Lione è presente un collegamento ferroviario di tipo tradizionale a [[doppio binario]]. La linea è elettrificata in [[corrente continua]], a 3000 volt in territorio italiano e a 1500 V in quello francese. Dal capoluogo piemontese la [[ferrovia del Frejus]] giunge fino a [[Modane]] attraversando la [[valle di Susa]] e valicando lo spartiacque grazie al [[traforo ferroviario del Frejus|traforo ferroviario omonimo]]. Dalla cittadina francese la [[ferrovia Culoz-Modane|linea scende fino a Culoz]], percorrendo la [[Moriana|val Moriana]]; si immette quindi sulla [[ferrovia Lione-Ginevra|Lione–Ginevra]] giungendo fino a Lione. Esiste un secondo itinerario, a binario semplice elettrificato in [[corrente alternata]] da {{formatnum:25000}} volt e frequenza da 50 [[hertz]], che da [[Chambery]] giunge a [[Saint-André-le-Gaz]], innestandosi presso questo scalo sulla Lione–Grenoble, la quale è a doppio binario ed elettrificata a 25&nbsp;kV CA, 50&nbsp;Hz. Nel complesso, la gestione delle infrastrutture è suddivisa fra [[Rete Ferroviaria Italiana]] (RFI), società di proprietà di [[Ferrovie dello Stato]] SpA che gestisce la rete ferroviaria, nel tratto italiano, e [[Réseau Ferré de France]] (RFF), società ferroviaria di proprietà di [[Société nationale des chemins de fer français|SNCF]], in quello francese.

Queste linee furono costruite tra gli [[anni 1850|anni cinquanta]] e gli [[anni 1870|anni settanta]] del [[XIX secolo]];<ref>{{cita libro|titolo=Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926| editore = Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato| città=Roma| anno=1927}} Vedi {{Cita web |autore=Alessandro Tuzza| data=1997-2007| url=http://www.trenidicarta.it/aperture.html| titolo=Trenidicarta.it| accesso=24 marzo 2012}}</ref> in epoche successive furono oggetto di diversi ammodernamenti e di rifacimenti, anche con mutamenti parziali dei percorsi.<ref name="Quaderni1-3">Le caratteristiche e la storia della linea "storica" sono oggetto del 1° e del 3° quaderno dell'Osservatorio governativo sulla Torino-Lione.</ref>

Per quanto riguarda la tratta italiana, una serie di ammodernamenti furono attuati in varie fasi dal [[1967]] al [[1984]] raddoppiando i binari e riducendo la pendenza in alcune tratte.<ref>Quaderno 1 dell'osservatorio, p. 18</ref> In connessione a questi lavori, fu attuata anche la ristrutturazione del nodo di Torino realizzando lo scalo merci di [[Orbassano]] in sostituzione di quello Lingotto-Smistamento<ref>Lo scalo di Orbassano fu concepito sulla base del concetto di scomposizione e ricomposizione dei treni, cioè di movimentazione dei carri, mentre ormai da molti decenni i trasporti internazionali sono basati sul concetto di movimentazione dei container e necessitano di sistemi per il loro carico/scarico e stoccaggio.</ref> e dando avvio ai lavori del [[passante ferroviario di Torino]], oggi completato.

Gli ultimi ammodernamenti della linea "storica" del Frejus hanno avuto inizio nel 2003 e si sono conclusi fra il 2007<ref name="LavoriCLF2007"/> ed il 2011<ref name="Articolo Repubblica"/> con l'adeguamento dei sistemi di segnalamento e della sagoma limite, oggi di tipo B1 (o GB1).

In tema di sicurezza, restano legate alla linea storica le criticità descritte dal rapporto COWI 2006: “Anche il contesto geografico è difficile poiché la Moriana e la Val di Susa comportano numerosi fiumi a regime torrenziale e sono soggette a forti sbalzi termici e precipitazioni a carattere eccezionale. Ne risulta che gli incidenti più frequenti ai quali è soggetta la linea sono dovuti a: 1) nevicate la cui intensità può interrompere totalmente il traffico per ore; 2) temporali la cui violenza può innescare cadute di massi e colate di fango; 3) gelate che provocano la formazione di stalattiti di ghiaccio nei tunnel e possono comportare rotture o deformazioni dei binari; 4) inondazioni (piene dell'Arc e dei suoi affluenti, piene della Dora), meno frequenti, ma dalle gravi conseguenze. Queste limitazioni ambientali e geologiche aumentano sensibilmente i costi di manutenzione della linea.”<ref name="COWI"/>

=== Altitudine, pendenze e velocità sostenibili ===
Riguardo all'altitudine, il punto più elevato raggiunto dal tracciato ferroviario è di 1338,45&nbsp;m [[Livello del mare|s.l.m.]], all'interno del traforo;<ref>{{cita libro|autore=Severino Grattoni|autore2=Germain Sommeiller|titolo=Traforo delle Alpi tra Bardonnèche e Modane: Relazione della Direzione tecnica alla Direzione generale delle strade ferrate dello stato|url=http://books.google.com/books?id=u-SpJuCqEV4C&&pg=PA98|p=98|anno=1863|editore=Tipografia Ceresole e Panizza}}</ref><ref>[http://www.treni2000.it/art/art8/art8_2.htm Treni 2000 on line - La linea ferroviaria Torino-Modane]</ref><ref>[http://www.trail.unioncamere.it/scheda_infrastruttura_dettaglio_print.asp?id=905 TRAIL - Linea ferroviaria Torino-Modane (tratta piemontese)]</ref> fra i principali valichi ferroviari alpini il Frejus è il secondo per altitudine raggiunta dopo il [[Ferrovia del Brennero|Brennero]] (1371&nbsp;m).

La pendenza massima, o più tecnicamente l'ascesa massima, secondo i dati ufficiali di RFI riferiti alla tratta italiana, è del 30‰, raggiunta per un tratto di circa 1&nbsp;km presso il tunnel del Frejus; data la brevità del tratto la documentazione di RFI considera la pendenza massima della linea il 28‰.<ref>RFI-Italfer - Relazione tecnica di esercizio NLTL (giugno 2010) - Descrizione delle caratteristiche funzionali della linea storica - documento D040-00-R-16-RG-ES0001-001-A, p. 8.</ref> L'ascesa più significativa raggiunta per un tratto più lungo ammonta al 26‰ per circa 20&nbsp;km a monte di Bussoleno.<ref name="RFIst"/> Per quanto riguarda il versante francese, i dati riportati nei "Quaderni" dell'Osservatorio indicano come pendenza massima il 30‰ nella tratta fra St. Jean ed il Frejus.<ref>Quaderno 1 dell'Osservatorio: Potenzialità, prestazioni e criticità della linea storica Torino-Lione (relazione congiunta RFI-LTF), pag. 115</ref> Oltre a queste caratteristiche tecniche ufficiali della linea, sono numerose altre indicazioni più o meno referenziate: ad esempio secondo Trail Lombardia le pendenze massime sarebbero del 34‰ sul lato francese e del 32‰ sul lato italiano, e per il traforo del 28‰ sul lato Francia e 30‰ sul lato Italia.<ref>[http://www.trail.unioncamerelombardia.it/site/infrastructure/show!4520 Scheda "Trail Lombardia"] (sistema informativo delle infrastrutture di Trasporto e Logistica delle Camere di commercio)</ref> Quella del Frejus è la pendenza massima più alta fra i principali valichi ferroviari alpini (la [[ferrovia del Gottardo]] raggiunge il 26‰, il Brennero il 25‰ e il [[Ferrovia del Sempione|Sempione]] il 9,5‰).

Per ciò che concerne le velocità sostenibili, esse variano a seconda della classe di treno e dipendono dalle livellette disponibili. Nel 2005, prima degli ammodernamenti, esse erano stabilite ad un massimo di 155&nbsp;km/h (110&nbsp;km/h all'interno del tunnel del Frejus).<ref name="RFIst">[http://site.rfi.it/quadronormativo/normativa%20esercizio/Compartimenti/DCM%20TO/FCLxRFI/fclpdfcap%5Cf002_cap6-7dal20050103.pdf RFI - Schema della ferrovia Torino-Modane] gennaio 2005</ref>

=== Traffico, sagome e lavori di adeguamento ===

Secondo le previsioni di metà anni settanta, la linea del Frejus sarebbe stata interessata a fine [[anni 1980|anni ottanta]] da un traffico di quasi 15 milioni di tonnellate di merci l'anno e dal 1967 al 1984 fu oggetto di interventi di ammodernamento. Tuttavia nel 1990 il traffico reale ammontò a circa la metà di quanto indicato nelle previsioni, mantenendosi stabile.<ref name="Quaderni1-3"/>

Al 2010 il totale delle merci trasportate lungo la linea storica è stato di circa 3,9 milioni di tonnellate, mentre nel 2012 i treni passeggeri internazionali che vi transitano sono 3 per direzione al giorno.<ref>[http://www.tgv-europe.it/it/orari?rfrr=accueil_header_orari TGV Europe.com]</ref>

Il traffico ha subìto un netto calo dalla fine degli anni novanta, dopo un periodo di leggera crescita nei venti anni precedenti.<ref>Dato rilevabile da molteplici fonti, da ''Alpinfo'' ai Quaderni 1 e 7 dell'Osservatorio Governativo per la NLTL</ref> La diminuzione del traffico è iniziata prima dei lavori di adeguamento del tunnel agli attuali standard europei di trasporto, ma si è aggravata durante gli stessi, che fra il 2003 e il 2007 hanno comportato il transito nel tunnel del Frejus su un solo binario a senso alternato con la limitazione dei treni regionali a [[Bardonecchia]] e lo spostamento dei treni notturni per [[Parigi]] lungo il [[Traforo del Sempione|Sempione]].<ref name="LavoriCLF2007">CLF SpA - Unieco Ferroviario - [http://www.ferroviario.unieco.it/Sezione.jsp?titolo=Sfida%20vinta&idSezione=12 Sfida vinta - L'ammodernamento della galleria del Frejus].</ref><ref name="Articolo Repubblica">La Repubblica - [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/18/lavori-conclusi-nel-traforo-del-frejus-ma.html Lavori conclusi nel traforo del Frejus ma il treno per Parigi resta un rebus] o [http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/09/18/news/lavori_conclusi_nel_traforo_del_frejus_ma_il_treno_per_parigi_resta_un_rebus-21823157/ Lavori conclusi nel traforo del Frejus ma il treno per Parigi resta un rebus - Torino - Repubblica.it]</ref> Dopo il termine dei lavori, il traffico passeggeri Milano-Parigi è rimasto sulla linea del Sempione.

Un ''trend'' stabile ha interessato a partire dagli anni novanta anche i transiti lungo l'[[autostrada A32]] Torino-Bardonecchia e il [[Traforo stradale del Frejus|traforo autostradale T4 del Frejus]].<ref>[http://www.sitaf.it/home.aspx?ch=3.4 SITAF SpA, Dati di traffico automobilistico al 2006] (pre-crisi economica)</ref>
La linea storica è stata usata dal 2003 (con alcune limitazioni dovute alla sagoma)<ref name="IntervistaAFA">[http://www.torino-internazionale.org/IT/Tool/Press/Single?id_press=1065 Intervista al presidente di ''Autostrada Ferroviaria Alpina''] su La Stampa del 5 novembre 2003</ref> anche per il trasporto dei camion sugli speciali carri ferroviari Modalohr: si tratta della cosiddetta [[autostrada ferroviaria alpina]] fra Orbassano (I) e Aiton (F). Rispetto al trasporto di un semplice container, questa tipologia di trasporto comporta quasi un raddoppio del peso che le locomotive devono rimorchiare, ovvero un dimezzamento del carico utile.<ref name="COWI"/> I dati sull'autostrada ferroviaria indicano problemi sia economici (RFI denuncia un deficit di 9,9 [[milione|milioni]] di euro e 11,4 milioni di euro l'anno) sia per quanto concerne la quantità di camion trasportati,<ref name="Quaderno1"/> e la situazione è stata giudicata negativa anche dalla Corte dei Conti francese.<ref name="CorteFR">{{fr}} Cour des Comptes - [http://www.ccomptes.fr/fr/content/download/1825/18306/version/1/file/Autoroutes_ferroviaires.pdf Rapporto della Corte dei Conti francese] sulle autostrade ferroviarie (8 febbraio 2012)</ref> Secondo Hupac, azienda leader nel trasporto combinato attraverso le Alpi svizzere, gli standard ottimali sarebbero quelli di convogli lunghi 750&nbsp;m su tratte con pendenza massima del 12‰, ritenendo che in tal caso non si renderebbero neppure necessarie le sovvenzioni alla modalità oggi conferite dai paesi alpini: Hupac sostiene a tal proposito che con investimenti molto modesti lato Italia si potrebbero aumentare notevolmente le potenzialità delle linee già esistenti verso la Svizzera (Gottardo in particolare)<ref>[http://www.trasportoeuropa.it/index.php/home/archvio/18-intermodalita/6943-hupac-chiede-piu-infrastrutture-e-meno-sovvenzioni Hupac chiede più infrastrutture e meno sovvenzioni<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (Progetto Prioritario TEN-T 24). Questo tipo di servizio trova una sua ragion d'essere soprattutto nella possibilità di prosecuzione del viaggio nei tempi obbligati di riposo dell'autista, mentre la breve tratta in cui si svolge il servizio (Orbassano-Aiton) renderebbe non economica la scelta. Secondo l’ ''Association européenne pour le développemente du transport ferroviarie'' la distanza utile a consentire il riposo del conducente è di 250/350&nbsp;km, secondo Hupac non inferiore a 300&nbsp;km.<ref>[http://www.regione.piemonte.it/speciali/nuova_TorinoLione/dwd/quaderni/quaderno4.zip ''Intermodalità. Centri d'interscambio e autostrade ferroviarie''], Quad. Osserv. 4, pp, 208 e 41. Caso opposto quello dell'autostrada ferroviaria Lussemburgo-Perpignan, che con un viaggio della durata di 18 ore non è competitiva con il trasporto autostradale. Per tali ragioni, a diversità per esempio del servizio Novara-Friburgo, il trasporto delle due "autostrade" francesi è oggi soprattutto non accompagnato. In ogni caso, a giudizio della Corte dei conti francese, il costo delle sovvenzioni è troppo elevato a fronte della resa del servizio: http://www.ccomptes.fr/fr/CC/documents/RPA/Autoroutes_ferroviaires.pdf.</ref>

Con la fine dei lavori di adeguamento si è ipotizzato che grazie alla linea storica ammodernata si possano "togliere dalle strade alpine della Val di Susa e della [[Val d'Isère]], circa 300 mila camion l'anno".<ref name="Articolo Repubblica"/> Inoltre è stato ipotizzato di realizzare entro il 2015 un nuovo terminal dell'''Autostrada Ferroviaria Alpina'' a Grenay, più vicino a Lione rispetto all'attuale terminal di Aiton, allungando quindi il tragitto coperto utilizzando la linea storica.

[[File:Railway Loading gauge UIC and containers profile -ISO.png|thumb|Confronto fra la sagoma standard ferroviaria ("''universale''" o "''Berna 1914''", e le sagome maggiorate standardizzate dall'[[Union internationale des chemins de fer|UIC]] GA-B-C. È illustrato anche il confronto con le sagome di container standard ISO e high-cube e l'ipotesi di sagoma "Autostrada ferroviaria grande sagoma" prevista da LTF.]]

La linea storica è stata oggetto di un dossier, pubblicato sul sito del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]] nel marzo 2012,<ref name="Dossier Governo italiano">[http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/domande_risposte.pdf - TAV Torino-Lione: Domande e risposte] marzo 2012, copia [http://www.slideshare.net/quotidianopiemontese/tav-torinolione-domande-e-risposte copia dal Quodidiano piemontese]</ref> dove si sostiene che "''allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. È dunque una linea fuori mercato''".

Il dossier è stato oggetto di critiche in merito alla scientificità di alcune affermazioni e ad alcuni presunti errori.<ref name="critichedossier">Le critiche tecniche al dossier governativo sono state riunite in una [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/ANALISI%20DOCUMENTO%20GOVERNO%2028.03.12.pdf analisi critica (controdossier)], ed inoltre altre critiche sono giunte da vari esperti fra cui [http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/16/tutte-obiezioni-punti-governo-mercalli-opera-dannosa-costosa/197601/ Luca Mercalli], [http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/tartaglia_Lettera%20Monti_032012.pdf Angelo Tartaglia], [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/03/16/la-val-di-susa-le-new-town.html Salvatore Settis]; a sua volta il Governo ha controreplicato con documento datato 22 aprile 2012 [http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/TAV/TAV_risposte_osservazioni_comunita_montana.pdf ''Risposta alle osservazioni della Comunità montana…'']</ref> {{chiarire|Per quanto riguarda la [[quota]], la linea non parte dal livello del mare ma da Torino (239&nbsp;m) e Lione e pertanto la "salita di 1250 metri di quota" è da ridimensionare in quanto non corrisponde al dislivello né con [[Torino]] né con [[Lione]]|il dossier parla di quota e la "quota" si misura comunque dal mare, altrimenti si chiamerebbe dislivello}}. Per quanto riguarda le sagome fra il 2007<ref name="LavoriCLF2007"/> ed il 2011 si sono conclusi i lavori di adeguamento del tunnel della linea storica alla sagoma internazionale GB1 [[Union internationale des chemins de fer|UIC]], con una spesa di 107,8 milioni di euro<ref name="dati-fr">{{fr}} [http://fr.structurae.de/structures/data/index.cfm?id=s0004586 Tunnel ferroviaire de Fréjus]</ref> (circa 400 milioni secondo altre fonti). Gli interventi, che hanno comportato uno scavo di abbassamento del fondo del tunnel di 70&nbsp;cm nella tratta italiana e la scalpellatura delle pareti<ref name="LavoriCLF2007"/><ref>lo scavo di abbassamento è stato realizzato dalla ditta CLF SpA (''Costruzione Linee Ferroviarie'', del gruppo ''UNIECO ferroviario'') con una speciale fresa e "sono stati asportati con questo sistema 60 mila metri cubi di roccia compatta"; inoltre "sulla linea è installato un modernissimo impianto di segnalamento ferroviario"; CLF SpA - Unieco Ferroviario, [http://www.ferroviario.unieco.it/Sezione.jsp?titolo=Sfida%20vinta&idSezione=12 Sfida vinta - L'ammodernamento della galleria del Frejus]</ref> e sono riportati anche dal sito del [[Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti]],<ref>M.I.T. - Direzione Generale per le Infrastrutture Ferroviarie e per l'Interoperabilità Ferroviaria - [http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=83 Lavori di adeguamento delle linee esistenti: il Frejus] - 05/06/2009</ref> consentono oggi il trasporto di casse e semirimorchi di profilo PC45 (con altezze di 3750 mm) anziché, come in precedenza, del solo PC32 (3620 mm). I risultati non sono stati tuttavia ottimali. Infatti nella tratta francese RFF ha effettuato per ragioni di contenimento della spesa uno scavo profondo solamente 30-40 cm, contro i 70 della parte italiana; di conseguenza, per ottenere la medesima sagoma GB1, i binari sono stati avvicinati al centro della sezione della galleria, con l’esito di una riduzione dell’intervia e dell’interasse tra i binari che rende necessarie “''misure restrittive di circolazione e frequenti interventi di manutenzione che dovranno essere effettuati in assenza di traffico e che avranno, pertanto, gravi conseguenze sul normale esercizio della linea''”.<ref>{{cita web|autore=Pasquale Cialdini|titolo=Fréjus. Storia del primo traforo delle Alpi|url=http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=11149|p=54|editore=MIT|anno=2011|formato=pdf}}</ref>






== Traffico ==
[[File:Ferrovia del Frejus.jpg|thumb|Treno regionale Bardonecchia&nbsp;– Torino Porta Nuova]]
Attualmente (2011) i [[Treno regionale (Italia)|treni regionali]] che percorrono la tratta terminano a Bardonecchia. Fino al 2002, prima dell'inizio dei lavori di ampliamento della galleria per il passaggio di treni container, essi proseguivano fino a [[stazione di Modane|Modane]]. Nonostante la fine dei lavori summenzionati e la riattivazione della circolazione su entrambi i binari, a tutt'oggi continuano ad attestarsi a Bardonecchia. Da quella data gli unici treni viaggiatori che raggiungono la cittadina francese, provenendo dall'Italia, sono i [[TGV]]. Tra Modane e [[Bardonecchia]], in luogo dei treni regionali, vi è un servizio di pullman sostitutivi a tariffa ferroviaria. Gli automezzi impiegati sono da diciannove posti, privi di bagagliaio e di posto disabili.

Il traffico merci è calato da 8,6 milioni di tonnellate nel 2000 a 2,4 milioni nel 2009<ref>[http://www.bav.admin.ch/verlagerung/01529/index.html?lang=it AlpInfo 2009], statistiche ufficiali della [[Svizzera]]</ref>. In particolare vi si effettuano speciali [[trasporto di merci|treni merci]], composti da carri piatti e molto bassi, sui quali vengono caricati camion completi, per l'attraversamento della parte più elevata dell'arco alpino. Tali treni sono muniti anche di una carrozza viaggiatori per il trasporto dei camionisti. Questo treno ("Autostrada Ferroviaria Alpina") viene svolto quotidianamente con quattro coppie di corse al giorno, tra lo scalo merci di Torino Orbassano e lo scalo francese di Aiton, al termine della Val Moriana.

=== Numero e tipologia dei treni instradabili ===
[[File:Capacità traffico treni linea storica Torino-Lione.png|thumb|upright=1.6|Numero di treni potenzialmente instradabili sull'esistente linea Torino–Lione.]]
Nel 2007, anche a causa dei lavori di ammodernamento in corso che imponevano il binario singolo nel tunnel del Frejus,<ref name="Articolo Repubblica">La Repubblica - [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/09/18/lavori-conclusi-nel-traforo-del-frejus-ma.html Lavori conclusi nel traforo del Frejus ma il treno per Parigi resta un rebus] o [http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/09/18/news/lavori_conclusi_nel_traforo_del_frejus_ma_il_treno_per_parigi_resta_un_rebus-21823157/ Lavori conclusi nel traforo del Frejus ma il treno per Parigi resta un rebus - Torino - Repubblica.it]</ref> la "linea storica" era utilizzata per il 30% circa della sua capacità di trasporto;<ref>Si veda il 1° quaderno dell'Osservatorio governativo sulla Torino-Lione</ref> nel 2010 il traffico è ulteriormente calato.

Secondo i dati RFI, con gli ultimi interventi sull'intera linea, completati nel 2010-2011, la capacità è stata aumentata a 250 tracce teoriche al giorno, che scendono a 226, per via delle ore di pausa del servizio necessarie alla manutenzione ordinaria.<ref name="Quaderno1">Osservatorio governativo per la linea Torino-Lione - Quaderno 1 - Relazione congiunta di LTF e RFI</ref>

La conversione da "tracce" a "treni" si effettua tenendo conto delle interferenze fra i treni di diverso tipo (regionali, internazionali e merci), e dunque a diverse velocità: secondo RFI la capacità effettiva è di 180 treni al giorno nel tratto di valico tra Saint Jean de Maurienne e Bussoleno, e a 210 nel tratto tra Bussoleno e Torino.<ref name="Quaderno1"/> Secondo RFI, essa potrebbe essere ulteriormente aumentata con interventi di ottimizzazione tecnologica. Altre linee di valico, ad esempio quella del San Gottardo, sostengono un numero di treni più elevato grazie a migliori tecnologie di controllo del traffico.<ref>Nel 2006, il valico del San Gottardo ha visto transitare in media 240/250 treni al giorno, come riportato nel "Quaderno 1" dell'Osservatorio).</ref>

Secondo RFI, si può ipotizzare il transito di 14 treni a lunga percorrenza (a fronte dei 6 treni nel 2012) ai quali si possono aggiungere 40 regionali nella tratta di valico e un numero compreso tra 65 e 120 regionali in bassa valle. Pertanto si renderebbero disponibili tracce per 126 treni merci nella tratta di valico e 76/131 treni nella tratta di bassa valle verso Torino. Il carico utile, considerando ogni treno di pesante in media 510-550 tonnellate e l'esercizio per 260 giorni all'anno,<ref>Quaderno 1 pag. 124</ref> diventerebbe di 16-18 milioni&nbsp;t di merci l'anno, nel caso i treni regionali siano 65 al giorno, oppure di 10/11 milioni&nbsp;t di merci l'anno, nel caso essi siano 120 al giorno. I dati sono al netto dei tempi di manutenzione, dell'interruzione di alcune ore notturne del traffico, dei treni vuoti e delle locomotive isolate.<ref>Osservatorio governativo per la linea Torino-Lione - Quaderno 1 - Relazione congiunta di LTF e RFI.</ref>

Per quanto riguarda i pesi trainabili, permangono dei vincoli di esercizio: lungo le tratte più pendenti della linea con le attuali locomotive vengono gestiti treni fino a 1150 tonnellate in doppia trazione e fino a 1600&nbsp;t in tripla trazione; a titolo di paragone l'attuale ferrovia del Gottardo (verso la Svizzera) permette transiti in trazione multipla fino a 2000 t.<ref>[http://www.alptransit.ch/fileadmin/dateien/shop/broschueren/La_nuova_ferrovia_del_San_Gottardo.pdf], p. 11</ref>

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* Rete Ferroviaria Italiana. ''Fascicolo linea 2''
* Nico Molino, ''La ferrovia del Frejus'', Susa Libri, Sant'Ambrogio 1996
* Quaderno 1 Osservatorio governativo per il collegamento ferroviario Torino–Lione: [http://www.regione.piemonte.it/speciali/nuova_TorinoLione/dwd/quaderni/quaderno1.zip ''Linea Storica. Tratta di valico''], maggio 2007
* {{cita libro| autore=| titolo=Atlante ferroviario d'Italia e Slovenia| editore=Schweers + Wall| città=| anno=2010| pagine=18 e pp. 30-31| isbn=978-3-89494-129-1}}

== Voci correlate ==
* [[Progetto di ferrovia Torino-Lione]]
* [[Ferrovia del Moncenisio]]

== Altri progetti ==
{{Interprogetto| commons=Category:Frejus railway| commons_preposizione=sulla}}

== Collegamenti esterni ==
* [http://www.regione.piemonte.it/trasporti/pendolari/dwd/orari/to_mod.pdf Orario ferroviario] della linea.
* [http://www.treni2000.it/art/art8/art8.htm La linea ferroviaria Torino - Modane su treni 2000]

{{Portale|Piemonte|trasporti}}

[[Categoria:Linee ferroviarie in Francia|Frejus]]
[[Categoria:Linee ferroviarie in Piemonte|Frejus]]

Versione delle 16:02, 26 apr 2015

Ferrovia del Frejus
Stati attraversatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Francia Francia
InizioTorino
FineModane
Attivazione1854 (Torino - Bussoleno - Susa)
1871 (Bussoleno - Modane)
GestoreRFI[1]
RFF[2]
Lunghezza103 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3 kV CC (dal 1961)
DiramazioniBussoleno-Susa (8 km)
Torino San Paolo/Bivio Pronda – Torino Orbassano (4,5 km)
Ferrovie

La ferrovia del Frejus (Torino – Modane/Susa, o a seconda delle definizioni anche Torino – Modane – Chambéry – Culoz) è la strada ferrata internazionale che partendo da Torino ne attraversa la cintura suburbana, per transitare poi attraverso la valle di Susa ed il traforo ferroviario del Frejus, e terminare infine presso la località francese di Modane. Da qui inizia la linea per Culoz, gestita dalle ferrovie francesi (RFF), che permette ai treni di proseguire verso Lione, Ginevra e Parigi.

Il tratto in territorio italiano, da Torino fino al traforo, è gestito da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), mentre quello in territorio francese, fino a Modane, è di competenza di RFF. Quest'ultimo tratto, sulla base di accordi fra l'Italia e la Francia, è dotato di un sistema di segnalamento rispettoso degli standard delle Ferrovie dello Stato.

A volte è definita "Ferrovia del Fréjus" l'intera tratta Torino – Modane – Chambéry – Culoz, compresa quindi la tratta Culoz-Modane, la quale in altri testi è indicata come ferrovia della Savoia o della Moriana.

Storia

Tratta Inaugurazione
Torino-Bussoleno-Susa 25 maggio 1854[3]
Bussoleno-Modane 16 ottobre 1871

Nel periodo in cui in tutta Europa andava affermandosi il trasporto su rotaia (metà del XIX secolo), l'allora governo piemontese iniziò a costruire una linea ferroviaria attraverso la valle di Susa, con la prospettiva della realizzazione di un traforo attraverso le Alpi.

La prima tratta, da Torino a Susa, fu inaugurata il 22 maggio 1854. Nello stesso periodo si discuteva organicamente del progetto del traforo, i cui lavori iniziarono il 31 agosto 1857 e terminarono con l'inaugurazione nel settembre 1871; mentre nel frattempo veniva anche completato il tratto di ferrovia tra Bussoleno e Bardonecchia i cui lavori erano iniziati già nel 1867. La decisione degli ingegneri di far partire la tratta mancante da Bussoleno, per superare un forte dislivello in prossimità di Meana, fu assai criticata perché escluse la città di Susa dalla linea internazionale, isolandola su un breve troncone laterale. L'apertura del traforo portò anche alla chiusura della ferrovia del Moncenisio.

La linea, originariamente a binario semplice, venne raddoppiata il 1º dicembre 1908 tra il Quadrivio Zappata e Collegno[4], nel 1909 tra Beaulard e Salbertrand, nel 1911 tra Collegno ed Alpignano, nel 1912 tra Alpignano ed Avigliana, nel 1915 tra Avigliana e Bussoleno, e nel 1984 tra Bussoleno e Salbertrand.

L'elettrificazione (trifase) fu completata tra il 1912 ed il 1920, ma questo sistema fu abbandonato nel 1961 con l'adozione dell'alimentazione a 3000 volt in corrente continua. La nuova elettrificazione, che comportò la conversione dell'interno nodo di Torino, venne inaugurata festosamente il 9 giugno dello stesso anno, alla presenza del Ministro dei Trasporti Giuseppe Spataro[5].

Caratteristiche

La linea ferroviaria Torino-Modane è lunga 103 km, interamente elettrificata ed a doppio binario. È dotata del sistema di blocco automatico a correnti codificate.

Percorso

Ingresso del Traforo del Frejus sul lato italiano.
Stazioni e fermate
Head station
0+000 Torino Porta Nuova
Junction to left Continuation to right
1+092
0+000
Linea per Genova, Savona e Pinerolo
Enter tunnel
Unknown route-map component "tCONTr" Unknown route-map component "tABZrf"
1+276
0+000
Linea per Milano
Unknown route-map component "tABZrg" Unknown route-map component "tCONTl"
Quadrivio Zappata: per Torino Lingotto, Genova, Savona e Torre Pellice
Unknown route-map component "tCONTr" Unknown route-map component "tABZlg"
Linea per Milano
Exit tunnel
Non-passenger station/depot on track
1+566 Torino San Paolo
Unknown route-map component "v-STRa" Unknown route-map component "d"
Unknown route-map component "dSTRl" Unknown route-map component "dKRZo" Unknown route-map component "dABZq+l" Non-passenger terminus from right
linea per Orbassano
Unknown route-map component "d" Unknown route-map component "vSTRe-"
4+112 Bivio Pronda
Stop on track
5+128 Grugliasco * 2009
Station on track
7+426 Collegno 300 m s.l.m.
Unknown route-map component "AKRZu"
Tangenziale Nord di Torino
Station on track
11+643 Alpignano 338 m s.l.m.
Stop on track
16+861 Rosta 343 m s.l.m.
Station on track
21+736 Avigliana 348 m s.l.m.
Stop on track
25+359 Sant'Ambrogio 352 m s.l.m.
Station on track
28+945 Condove-Chiusa San Michele 367 m s.l.m.
Station on track
32+196 Sant'Antonino-Vaie 380 m s.l.m.
Unknown route-map component "AKRZu"
Autostrada A32
Bridge over water
Fiume Dora Riparia
Station on track
35+729 Borgone 399 m s.l.m.
Stop on track
38+578 Bruzolo di Susa 408 m s.l.m.
Station on track
43+166 (0+000) Bussoleno 441 m s.l.m.
Continuation to left Junction to right
Linea per Susa
Bridge over water
Fiume Dora Riparia
Enter and exit tunnel
Station on track
50+523 (7+650) Meana 595 m s.l.m.
Enter and exit tunnel
Enter and exit short tunnel
Enter and exit short tunnel
Galleria Tagliata
Station on track
57+097 (15+079) Chiomonte 771 m s.l.m.
Enter and exit short tunnel
Enter and exit short tunnel
Enter and exit tunnel
Non-passenger station/depot on track
63+070 (21+992) Exilles 933 m s.l.m.
Enter tunnel
64+176 Galleria di Serre de la Voute (1096 m)
Exit tunnel
65+272
Bridge over water
Fiume Dora Riparia
Unknown route-map component "AKRZu"
Autostrada Torino-Bardonecchia
Station on track
66+809 (25+945) Salbertrand 1007 m s.l.m.
Bridge over water
70+585 Ponte Ventoux sul fiume Dora Riparia
Station on track
72+748 Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere 1067 m s.l.m.
Bridge over water
Fiume Dora di Bardonecchia
Stop on track
78+558 Beaulard 1145 m s.l.m.
Enter and exit tunnel
Bridge over water
Fiume Dora di Bardonecchia
Enter and exit tunnel
Station on track
83+831 Bardonecchia 1258 m s.l.m.
Enter tunnel
84+425 Traforo del Frejus (13.657 m)
Unknown route-map component "tDST"
91+188 PC Frejus
Unknown route-map component "tGRENZE"
91+215 Confine di Stato 1338 m s.l.m.
Unknown route-map component "tDST"
98+145 PC Terre Froides
Exit tunnel
98+082
Station on track
102+548 Modane 1057 m s.l.m.
Continuation forward
Linea per Chambéry e Culoz
Diramazione Bussoleno-Susa
Continuation backward
Linea per Torino
Station on track
43+165 Bussoleno 440 m s.l.m.
Unknown route-map component "c" Junction to left Continuation to right Unknown route-map component "c"
Linea per Modane
End stop
50+692 Susa 503 m s.l.m.

La tratta montana inizia da Bussoleno e i due binari di corsa hanno tracciati diversi, quello diretto a Bardonecchia, percorre tutto in galleria fino a Salbertrand, mentre quello in arrivo da Bardonecchia, ha meno tratti in galleria e corre leggermente più in basso. Da Salbertrand seguono lo stesso tracciato. Quello diretto a Bardonecchia, essendo il binario "di salita" al valico, è stato progettato con un percorso in gallerie a "S" per contenere la pendenza, aumentando la lunghezza.

Tra Bussoleno e Salbertrand comunque i due binari si incontrano allo stesso livello, nelle stazioni intermedie. Caso particolare la fermata di Exilles, con un binario alto e uno basso. Tale fermata non è più in servizio quotidiano, essendo dall'altra parte della vallata rispetto al paese di Exilles, e all'omonimo forte. Ma viene comunque attivata su richiesta, es. in occasione di treni storici, o come fermata straordinaria per salita e discesa di comitive. All'uscita ovest di Bardonecchia è situato l'imbocco del traforo, sormontato da un monumentale portale merlato e accompagnato da due torri circolari merlate.

Proseguendo a piedi lungo la strada per la frazione di Rochemolles si può intravedere sulla sinistra del torrente il primo imbocco del traforo all'epoca dello scavo, tale imbocco ora è murato ma presenta alcuni fori da cui si riesce a vedere i binari all'interno.

Il punto più elevato del tracciato è 1338 m, all'interno del traforo del Frejus. L'ascesa massima (o pendenza) è del 30‰, ma viene raggiunta solo per circa 1 km di linea presso il tunnel del Frejus; data la brevità del tratto la documentazione di RFI considera la pendenza massima della linea il 28‰.[6] L'ascesa più significativa raggiunta per un tratto più lungo ammonta al 26‰ per circa 20 km a monte di Bussoleno. Le sagome delle gallerie (quasi tutte A+ o B) hanno una larghezza di 2,72 m ed un'altezza di 3,96 o 4,11 m.[senza fonte]

Tabella delle velocità massime

Di seguito sono elencate (in km/h) le velocità massime consentite sulla linea del Frejus per i ranghi A, B, C e P.

Questi dati non hanno pretesa di esaustività ma sono riportati, in modo semplificato, solo per funzione informativa. Sullo Schema della ferrovia Torino-Modane ad opera di RFI se ne può trovare la descrizione completa.

sezione / ranghi A B C P Progr. chilom.
Torino P.N. - Quadrivio Zappata 90 90 90 90 0-1
Quadrivio Zappata - Torino S. Paolo 140 150 150 150 1-2
Torino S. Paolo - Collegno 140 155 155 155 2-7
Collegno - Alpignano 130 150 150 150 7-12
Alpignano - Rosta 100 105 105 105 12-17
Rosta - Avigliana 125 135 135 135 17-22
Avigliana - Borgone 130 155 155 155 22-36
Borgone - Bussoleno 130 150 150 150 36-43
Bussoleno - Susa (diramazione) 75 80 - - 43-51
Bussoleno - P.C. Meana 80 85 85 90 43-51
P.C. Meana - Exilles 90 95 100 100 51-63
Exilles - Salbertrand 90 100 100 100 63-67
Salbertrand - Oulx 100 105 110 130 67-73
Oulx - Beaulard 120 130 130 130 73-79
Beaulard - Bardonecchia 95 100 100 100 79-84
Bardonecchia - P.C. Frejus 75 80 85 85 84-86
P.C. Frejus - Modane 70/100 75/110 75/110 75/110 86-103

Lavori di adeguamento

Lo stato di fatto: la "linea storica"

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia del Frejus.

Tra Torino e Lione è presente un collegamento ferroviario di tipo tradizionale a doppio binario. La linea è elettrificata in corrente continua, a 3000 volt in territorio italiano e a 1500 V in quello francese. Dal capoluogo piemontese la ferrovia del Frejus giunge fino a Modane attraversando la valle di Susa e valicando lo spartiacque grazie al traforo ferroviario omonimo. Dalla cittadina francese la linea scende fino a Culoz, percorrendo la val Moriana; si immette quindi sulla Lione–Ginevra giungendo fino a Lione. Esiste un secondo itinerario, a binario semplice elettrificato in corrente alternata da 25 000 volt e frequenza da 50 hertz, che da Chambery giunge a Saint-André-le-Gaz, innestandosi presso questo scalo sulla Lione–Grenoble, la quale è a doppio binario ed elettrificata a 25 kV CA, 50 Hz. Nel complesso, la gestione delle infrastrutture è suddivisa fra Rete Ferroviaria Italiana (RFI), società di proprietà di Ferrovie dello Stato SpA che gestisce la rete ferroviaria, nel tratto italiano, e Réseau Ferré de France (RFF), società ferroviaria di proprietà di SNCF, in quello francese.

Queste linee furono costruite tra gli anni cinquanta e gli anni settanta del XIX secolo;[7] in epoche successive furono oggetto di diversi ammodernamenti e di rifacimenti, anche con mutamenti parziali dei percorsi.[8]

Per quanto riguarda la tratta italiana, una serie di ammodernamenti furono attuati in varie fasi dal 1967 al 1984 raddoppiando i binari e riducendo la pendenza in alcune tratte.[9] In connessione a questi lavori, fu attuata anche la ristrutturazione del nodo di Torino realizzando lo scalo merci di Orbassano in sostituzione di quello Lingotto-Smistamento[10] e dando avvio ai lavori del passante ferroviario di Torino, oggi completato.

Gli ultimi ammodernamenti della linea "storica" del Frejus hanno avuto inizio nel 2003 e si sono conclusi fra il 2007[11] ed il 2011[12] con l'adeguamento dei sistemi di segnalamento e della sagoma limite, oggi di tipo B1 (o GB1).

In tema di sicurezza, restano legate alla linea storica le criticità descritte dal rapporto COWI 2006: “Anche il contesto geografico è difficile poiché la Moriana e la Val di Susa comportano numerosi fiumi a regime torrenziale e sono soggette a forti sbalzi termici e precipitazioni a carattere eccezionale. Ne risulta che gli incidenti più frequenti ai quali è soggetta la linea sono dovuti a: 1) nevicate la cui intensità può interrompere totalmente il traffico per ore; 2) temporali la cui violenza può innescare cadute di massi e colate di fango; 3) gelate che provocano la formazione di stalattiti di ghiaccio nei tunnel e possono comportare rotture o deformazioni dei binari; 4) inondazioni (piene dell'Arc e dei suoi affluenti, piene della Dora), meno frequenti, ma dalle gravi conseguenze. Queste limitazioni ambientali e geologiche aumentano sensibilmente i costi di manutenzione della linea.”[13]

Altitudine, pendenze e velocità sostenibili

Riguardo all'altitudine, il punto più elevato raggiunto dal tracciato ferroviario è di 1338,45 m s.l.m., all'interno del traforo;[14][15][16] fra i principali valichi ferroviari alpini il Frejus è il secondo per altitudine raggiunta dopo il Brennero (1371 m).

La pendenza massima, o più tecnicamente l'ascesa massima, secondo i dati ufficiali di RFI riferiti alla tratta italiana, è del 30‰, raggiunta per un tratto di circa 1 km presso il tunnel del Frejus; data la brevità del tratto la documentazione di RFI considera la pendenza massima della linea il 28‰.[17] L'ascesa più significativa raggiunta per un tratto più lungo ammonta al 26‰ per circa 20 km a monte di Bussoleno.[18] Per quanto riguarda il versante francese, i dati riportati nei "Quaderni" dell'Osservatorio indicano come pendenza massima il 30‰ nella tratta fra St. Jean ed il Frejus.[19] Oltre a queste caratteristiche tecniche ufficiali della linea, sono numerose altre indicazioni più o meno referenziate: ad esempio secondo Trail Lombardia le pendenze massime sarebbero del 34‰ sul lato francese e del 32‰ sul lato italiano, e per il traforo del 28‰ sul lato Francia e 30‰ sul lato Italia.[20] Quella del Frejus è la pendenza massima più alta fra i principali valichi ferroviari alpini (la ferrovia del Gottardo raggiunge il 26‰, il Brennero il 25‰ e il Sempione il 9,5‰).

Per ciò che concerne le velocità sostenibili, esse variano a seconda della classe di treno e dipendono dalle livellette disponibili. Nel 2005, prima degli ammodernamenti, esse erano stabilite ad un massimo di 155 km/h (110 km/h all'interno del tunnel del Frejus).[18]

Traffico, sagome e lavori di adeguamento

Secondo le previsioni di metà anni settanta, la linea del Frejus sarebbe stata interessata a fine anni ottanta da un traffico di quasi 15 milioni di tonnellate di merci l'anno e dal 1967 al 1984 fu oggetto di interventi di ammodernamento. Tuttavia nel 1990 il traffico reale ammontò a circa la metà di quanto indicato nelle previsioni, mantenendosi stabile.[8]

Al 2010 il totale delle merci trasportate lungo la linea storica è stato di circa 3,9 milioni di tonnellate, mentre nel 2012 i treni passeggeri internazionali che vi transitano sono 3 per direzione al giorno.[21]

Il traffico ha subìto un netto calo dalla fine degli anni novanta, dopo un periodo di leggera crescita nei venti anni precedenti.[22] La diminuzione del traffico è iniziata prima dei lavori di adeguamento del tunnel agli attuali standard europei di trasporto, ma si è aggravata durante gli stessi, che fra il 2003 e il 2007 hanno comportato il transito nel tunnel del Frejus su un solo binario a senso alternato con la limitazione dei treni regionali a Bardonecchia e lo spostamento dei treni notturni per Parigi lungo il Sempione.[11][12] Dopo il termine dei lavori, il traffico passeggeri Milano-Parigi è rimasto sulla linea del Sempione.

Un trend stabile ha interessato a partire dagli anni novanta anche i transiti lungo l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e il traforo autostradale T4 del Frejus.[23] La linea storica è stata usata dal 2003 (con alcune limitazioni dovute alla sagoma)[24] anche per il trasporto dei camion sugli speciali carri ferroviari Modalohr: si tratta della cosiddetta autostrada ferroviaria alpina fra Orbassano (I) e Aiton (F). Rispetto al trasporto di un semplice container, questa tipologia di trasporto comporta quasi un raddoppio del peso che le locomotive devono rimorchiare, ovvero un dimezzamento del carico utile.[13] I dati sull'autostrada ferroviaria indicano problemi sia economici (RFI denuncia un deficit di 9,9 milioni di euro e 11,4 milioni di euro l'anno) sia per quanto concerne la quantità di camion trasportati,[25] e la situazione è stata giudicata negativa anche dalla Corte dei Conti francese.[26] Secondo Hupac, azienda leader nel trasporto combinato attraverso le Alpi svizzere, gli standard ottimali sarebbero quelli di convogli lunghi 750 m su tratte con pendenza massima del 12‰, ritenendo che in tal caso non si renderebbero neppure necessarie le sovvenzioni alla modalità oggi conferite dai paesi alpini: Hupac sostiene a tal proposito che con investimenti molto modesti lato Italia si potrebbero aumentare notevolmente le potenzialità delle linee già esistenti verso la Svizzera (Gottardo in particolare)[27] (Progetto Prioritario TEN-T 24). Questo tipo di servizio trova una sua ragion d'essere soprattutto nella possibilità di prosecuzione del viaggio nei tempi obbligati di riposo dell'autista, mentre la breve tratta in cui si svolge il servizio (Orbassano-Aiton) renderebbe non economica la scelta. Secondo l’ Association européenne pour le développemente du transport ferroviarie la distanza utile a consentire il riposo del conducente è di 250/350 km, secondo Hupac non inferiore a 300 km.[28]

Con la fine dei lavori di adeguamento si è ipotizzato che grazie alla linea storica ammodernata si possano "togliere dalle strade alpine della Val di Susa e della Val d'Isère, circa 300 mila camion l'anno".[12] Inoltre è stato ipotizzato di realizzare entro il 2015 un nuovo terminal dell'Autostrada Ferroviaria Alpina a Grenay, più vicino a Lione rispetto all'attuale terminal di Aiton, allungando quindi il tragitto coperto utilizzando la linea storica.

Confronto fra la sagoma standard ferroviaria ("universale" o "Berna 1914", e le sagome maggiorate standardizzate dall'UIC GA-B-C. È illustrato anche il confronto con le sagome di container standard ISO e high-cube e l'ipotesi di sagoma "Autostrada ferroviaria grande sagoma" prevista da LTF.

La linea storica è stata oggetto di un dossier, pubblicato sul sito del Governo italiano nel marzo 2012,[29] dove si sostiene che "allo stato attuale, il collegamento italo-francese è una linea di montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota con sovra costi esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. È dunque una linea fuori mercato".

Il dossier è stato oggetto di critiche in merito alla scientificità di alcune affermazioni e ad alcuni presunti errori.[30] Per quanto riguarda la quota, la linea non parte dal livello del mare ma da Torino (239 m) e Lione e pertanto la "salita di 1250 metri di quota" è da ridimensionare in quanto non corrisponde al dislivello né con Torino né con Lione[il dossier parla di quota e la "quota" si misura comunque dal mare, altrimenti si chiamerebbe dislivello]. Per quanto riguarda le sagome fra il 2007[11] ed il 2011 si sono conclusi i lavori di adeguamento del tunnel della linea storica alla sagoma internazionale GB1 UIC, con una spesa di 107,8 milioni di euro[31] (circa 400 milioni secondo altre fonti). Gli interventi, che hanno comportato uno scavo di abbassamento del fondo del tunnel di 70 cm nella tratta italiana e la scalpellatura delle pareti[11][32] e sono riportati anche dal sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,[33] consentono oggi il trasporto di casse e semirimorchi di profilo PC45 (con altezze di 3750 mm) anziché, come in precedenza, del solo PC32 (3620 mm). I risultati non sono stati tuttavia ottimali. Infatti nella tratta francese RFF ha effettuato per ragioni di contenimento della spesa uno scavo profondo solamente 30-40 cm, contro i 70 della parte italiana; di conseguenza, per ottenere la medesima sagoma GB1, i binari sono stati avvicinati al centro della sezione della galleria, con l’esito di una riduzione dell’intervia e dell’interasse tra i binari che rende necessarie “misure restrittive di circolazione e frequenti interventi di manutenzione che dovranno essere effettuati in assenza di traffico e che avranno, pertanto, gravi conseguenze sul normale esercizio della linea”.[34]




Traffico

Treno regionale Bardonecchia – Torino Porta Nuova

Attualmente (2011) i treni regionali che percorrono la tratta terminano a Bardonecchia. Fino al 2002, prima dell'inizio dei lavori di ampliamento della galleria per il passaggio di treni container, essi proseguivano fino a Modane. Nonostante la fine dei lavori summenzionati e la riattivazione della circolazione su entrambi i binari, a tutt'oggi continuano ad attestarsi a Bardonecchia. Da quella data gli unici treni viaggiatori che raggiungono la cittadina francese, provenendo dall'Italia, sono i TGV. Tra Modane e Bardonecchia, in luogo dei treni regionali, vi è un servizio di pullman sostitutivi a tariffa ferroviaria. Gli automezzi impiegati sono da diciannove posti, privi di bagagliaio e di posto disabili.

Il traffico merci è calato da 8,6 milioni di tonnellate nel 2000 a 2,4 milioni nel 2009[35]. In particolare vi si effettuano speciali treni merci, composti da carri piatti e molto bassi, sui quali vengono caricati camion completi, per l'attraversamento della parte più elevata dell'arco alpino. Tali treni sono muniti anche di una carrozza viaggiatori per il trasporto dei camionisti. Questo treno ("Autostrada Ferroviaria Alpina") viene svolto quotidianamente con quattro coppie di corse al giorno, tra lo scalo merci di Torino Orbassano e lo scalo francese di Aiton, al termine della Val Moriana.

Numero e tipologia dei treni instradabili

Numero di treni potenzialmente instradabili sull'esistente linea Torino–Lione.

Nel 2007, anche a causa dei lavori di ammodernamento in corso che imponevano il binario singolo nel tunnel del Frejus,[12] la "linea storica" era utilizzata per il 30% circa della sua capacità di trasporto;[36] nel 2010 il traffico è ulteriormente calato.

Secondo i dati RFI, con gli ultimi interventi sull'intera linea, completati nel 2010-2011, la capacità è stata aumentata a 250 tracce teoriche al giorno, che scendono a 226, per via delle ore di pausa del servizio necessarie alla manutenzione ordinaria.[25]

La conversione da "tracce" a "treni" si effettua tenendo conto delle interferenze fra i treni di diverso tipo (regionali, internazionali e merci), e dunque a diverse velocità: secondo RFI la capacità effettiva è di 180 treni al giorno nel tratto di valico tra Saint Jean de Maurienne e Bussoleno, e a 210 nel tratto tra Bussoleno e Torino.[25] Secondo RFI, essa potrebbe essere ulteriormente aumentata con interventi di ottimizzazione tecnologica. Altre linee di valico, ad esempio quella del San Gottardo, sostengono un numero di treni più elevato grazie a migliori tecnologie di controllo del traffico.[37]

Secondo RFI, si può ipotizzare il transito di 14 treni a lunga percorrenza (a fronte dei 6 treni nel 2012) ai quali si possono aggiungere 40 regionali nella tratta di valico e un numero compreso tra 65 e 120 regionali in bassa valle. Pertanto si renderebbero disponibili tracce per 126 treni merci nella tratta di valico e 76/131 treni nella tratta di bassa valle verso Torino. Il carico utile, considerando ogni treno di pesante in media 510-550 tonnellate e l'esercizio per 260 giorni all'anno,[38] diventerebbe di 16-18 milioni t di merci l'anno, nel caso i treni regionali siano 65 al giorno, oppure di 10/11 milioni t di merci l'anno, nel caso essi siano 120 al giorno. I dati sono al netto dei tempi di manutenzione, dell'interruzione di alcune ore notturne del traffico, dei treni vuoti e delle locomotive isolate.[39]

Per quanto riguarda i pesi trainabili, permangono dei vincoli di esercizio: lungo le tratte più pendenti della linea con le attuali locomotive vengono gestiti treni fino a 1150 tonnellate in doppia trazione e fino a 1600 t in tripla trazione; a titolo di paragone l'attuale ferrovia del Gottardo (verso la Svizzera) permette transiti in trazione multipla fino a 2000 t.[40]

Note

  1. ^ per il tratto in territorio italiano
  2. ^ per il tratto in territorio francese
  3. ^ Parte della linea Torino - Susa
  4. ^ Ordine di Servizio n. 348 del 1908
  5. ^ Renzo Marello, T.E. sulla Milano-Torino. 3000 Volt sulla Modane-Alessandria, in Voci della Rotaia, anno IV, n. 6, giugno 1961, p. 3.
  6. ^ RFI-Italfer - Relazione tecnica di esercizio NLTL (giugno 2010) - Descrizione delle caratteristiche funzionali della linea storica - documento D040-00-R-16-RG-ES0001-001-A, p. 8.
  7. ^ Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 24 marzo 2012.
  8. ^ a b Le caratteristiche e la storia della linea "storica" sono oggetto del 1° e del 3° quaderno dell'Osservatorio governativo sulla Torino-Lione.
  9. ^ Quaderno 1 dell'osservatorio, p. 18
  10. ^ Lo scalo di Orbassano fu concepito sulla base del concetto di scomposizione e ricomposizione dei treni, cioè di movimentazione dei carri, mentre ormai da molti decenni i trasporti internazionali sono basati sul concetto di movimentazione dei container e necessitano di sistemi per il loro carico/scarico e stoccaggio.
  11. ^ a b c d CLF SpA - Unieco Ferroviario - Sfida vinta - L'ammodernamento della galleria del Frejus.
  12. ^ a b c d La Repubblica - Lavori conclusi nel traforo del Frejus ma il treno per Parigi resta un rebus o Lavori conclusi nel traforo del Frejus ma il treno per Parigi resta un rebus - Torino - Repubblica.it
  13. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore COWI
  14. ^ Severino Grattoni e Germain Sommeiller, Traforo delle Alpi tra Bardonnèche e Modane: Relazione della Direzione tecnica alla Direzione generale delle strade ferrate dello stato, Tipografia Ceresole e Panizza, 1863, p. 98.
  15. ^ Treni 2000 on line - La linea ferroviaria Torino-Modane
  16. ^ TRAIL - Linea ferroviaria Torino-Modane (tratta piemontese)
  17. ^ RFI-Italfer - Relazione tecnica di esercizio NLTL (giugno 2010) - Descrizione delle caratteristiche funzionali della linea storica - documento D040-00-R-16-RG-ES0001-001-A, p. 8.
  18. ^ a b RFI - Schema della ferrovia Torino-Modane gennaio 2005
  19. ^ Quaderno 1 dell'Osservatorio: Potenzialità, prestazioni e criticità della linea storica Torino-Lione (relazione congiunta RFI-LTF), pag. 115
  20. ^ Scheda "Trail Lombardia" (sistema informativo delle infrastrutture di Trasporto e Logistica delle Camere di commercio)
  21. ^ TGV Europe.com
  22. ^ Dato rilevabile da molteplici fonti, da Alpinfo ai Quaderni 1 e 7 dell'Osservatorio Governativo per la NLTL
  23. ^ SITAF SpA, Dati di traffico automobilistico al 2006 (pre-crisi economica)
  24. ^ Intervista al presidente di Autostrada Ferroviaria Alpina su La Stampa del 5 novembre 2003
  25. ^ a b c Osservatorio governativo per la linea Torino-Lione - Quaderno 1 - Relazione congiunta di LTF e RFI
  26. ^ (FR) Cour des Comptes - Rapporto della Corte dei Conti francese sulle autostrade ferroviarie (8 febbraio 2012)
  27. ^ Hupac chiede più infrastrutture e meno sovvenzioni
  28. ^ Intermodalità. Centri d'interscambio e autostrade ferroviarie, Quad. Osserv. 4, pp, 208 e 41. Caso opposto quello dell'autostrada ferroviaria Lussemburgo-Perpignan, che con un viaggio della durata di 18 ore non è competitiva con il trasporto autostradale. Per tali ragioni, a diversità per esempio del servizio Novara-Friburgo, il trasporto delle due "autostrade" francesi è oggi soprattutto non accompagnato. In ogni caso, a giudizio della Corte dei conti francese, il costo delle sovvenzioni è troppo elevato a fronte della resa del servizio: http://www.ccomptes.fr/fr/CC/documents/RPA/Autoroutes_ferroviaires.pdf.
  29. ^ - TAV Torino-Lione: Domande e risposte marzo 2012, copia copia dal Quodidiano piemontese
  30. ^ Le critiche tecniche al dossier governativo sono state riunite in una analisi critica (controdossier), ed inoltre altre critiche sono giunte da vari esperti fra cui Luca Mercalli, Angelo Tartaglia, Salvatore Settis; a sua volta il Governo ha controreplicato con documento datato 22 aprile 2012 Risposta alle osservazioni della Comunità montana…
  31. ^ (FR) Tunnel ferroviaire de Fréjus
  32. ^ lo scavo di abbassamento è stato realizzato dalla ditta CLF SpA (Costruzione Linee Ferroviarie, del gruppo UNIECO ferroviario) con una speciale fresa e "sono stati asportati con questo sistema 60 mila metri cubi di roccia compatta"; inoltre "sulla linea è installato un modernissimo impianto di segnalamento ferroviario"; CLF SpA - Unieco Ferroviario, Sfida vinta - L'ammodernamento della galleria del Frejus
  33. ^ M.I.T. - Direzione Generale per le Infrastrutture Ferroviarie e per l'Interoperabilità Ferroviaria - Lavori di adeguamento delle linee esistenti: il Frejus - 05/06/2009
  34. ^ Pasquale Cialdini, Fréjus. Storia del primo traforo delle Alpi (PDF), su mit.gov.it, MIT, 2011, p. 54.
  35. ^ AlpInfo 2009, statistiche ufficiali della Svizzera
  36. ^ Si veda il 1° quaderno dell'Osservatorio governativo sulla Torino-Lione
  37. ^ Nel 2006, il valico del San Gottardo ha visto transitare in media 240/250 treni al giorno, come riportato nel "Quaderno 1" dell'Osservatorio).
  38. ^ Quaderno 1 pag. 124
  39. ^ Osservatorio governativo per la linea Torino-Lione - Quaderno 1 - Relazione congiunta di LTF e RFI.
  40. ^ [1], p. 11

Bibliografia

  • Rete Ferroviaria Italiana. Fascicolo linea 2
  • Nico Molino, La ferrovia del Frejus, Susa Libri, Sant'Ambrogio 1996
  • Quaderno 1 Osservatorio governativo per il collegamento ferroviario Torino–Lione: Linea Storica. Tratta di valico, maggio 2007
  • Atlante ferroviario d'Italia e Slovenia, Schweers + Wall, 2010, pp. 18 e pp. 30-31, ISBN 978-3-89494-129-1.

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