Crisi della Crimea del 2014: differenze tra le versioni

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Le unità militari ucraine hanno avuto ordine di lasciare le loro basi; l'ultimo reparto, una unità meccanizzata dell'esercito, ha lasciato la propria procedendo con un convoglio verso l'Ucraina; il cambio di regime nella regione e il ricongiungimento con la Russia è stato riconosciuto solo da alcuni governi. Il segretario generale della NATO [[Anders Fogh Rasmussen]] come anche il North Atlantic Council hanno condannato le azioni russe e ritengono nullo il referendum indetto dalla popolazione della Repubblica Autonoma di Crimea per violazione della costituzione ucraina.<ref>http://www.nato.int/cps/en/natolive/official_texts_107681.htm North Atlantic Council statement on the situation in Ukraine</ref>.
Le unità militari ucraine hanno avuto ordine di lasciare le loro basi; l'ultimo reparto, una unità meccanizzata dell'esercito, ha lasciato la propria procedendo con un convoglio verso l'Ucraina; il cambio di regime nella regione e il ricongiungimento con la Russia è stato riconosciuto solo da alcuni governi. Il segretario generale della NATO [[Anders Fogh Rasmussen]] come anche il North Atlantic Council hanno condannato le azioni russe e ritengono nullo il referendum indetto dalla popolazione della Repubblica Autonoma di Crimea per violazione della costituzione ucraina.<ref>http://www.nato.int/cps/en/natolive/official_texts_107681.htm North Atlantic Council statement on the situation in Ukraine</ref>.
Le città di [[Kharkov]], [[Donetsk]] e [[Lugansk]] proclamano delle repubbliche popolari, costringendo le forze armate e dell'ordine alla repressione. <ref>http://italian.ruvr.ru/2014_04_10/Lugansk-sta-per-seguire-l-esempio-di-Kharkov-e-Donetsk-7340/</ref>


== Note ==
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Versione delle 04:53, 11 apr 2014

Crisi della Crimea
parte dell'Euromaidan
Data23 febbraio 2014-in corso
Luogopenisola di Crimea
Esito
  • Indipendenza della Crimea, riconosciuta dalla Russia
  • Adesione alla Federazione Russa da parte della neonata Repubblica di Crimea
Schieramenti
Comandanti
Perdite
Totale: 2
Voci di crisi presenti su Wikipedia

La crisi della Crimea è una conseguenza dei disordini in Ucraina nel 2014, localizzata nella penisola della Crimea, la cui popolazione è per maggioranza di etnia russa. Nel febbraio 2014 il governo filorusso è stato rimpiazzato da uno filoeuropeo, in linea con le rivendicazioni dell'Euromaidan.

Antefatti

Foto satellitare della zona di Sebastopoli; al centro la baia e la città, a destra l'aeroporto militare di Sebastopoli-Belbek

La Russia ha negoziato il 21 aprile 2010 con l'allora presidente dell'Ucraina Viktor Janukovyč un accordo per la concessione prolungata di basi russe in territorio ucraino. Nel trattato, noto come accordi di Charkiv, è stata concordata un'estensione di 25 anni (dal 2017 al 2042 con ulteriore opzione fino al 2047) del precedente contratto ventennale negoziato nel 1997 di affitto delle infrastrutture portuali nella città di Sebastopoli, base storica della Flotta russa del Mar Nero in cambio della riduzione per 10 anni del prezzo del gas russo all'Ucraina e di un aumento dell'affitto della base navale.[6] Il negoziato ha esteso la durata di un accordo già esistente e negoziato nel maggio 1997 tra l'allora presidente russo Boris El'cin e Leonid Kučma, secondo presidente dell'Ucraina indipendente, per terminare il contenzioso intorno al futuro della flotta ex sovietica del Mar Nero, ancorata a Sebastopoli e numericamente molto consistente con circa 835 navi tra quelle da guerra e quelle ausiliarie.[6]

Sebastopoli è anche la principale base navale della marina militare ucraina, numericamente molto inferiore rispetto alla Flotta russa del Mar Nero. Altra città strategicamente importante è Kerč', situata all'imboccatura del Mar d'Azov, porto ampio anche se non militarizzato e con un vicino aeroporto militare dismesso, Baherovo (Багерове авіабаза)[7], con pista in cemento di 3 500 m da cui possono operare anche trasporti pesanti. Per la Russia la Crimea è importantissima per il controllo del Mar Nero, nel quale altrimenti potrebbe operare solo dal porto di Novorossijsk.

Mappa della penisola di Crimea. La Repubblica autonoma di Crimea è colorata in giallo chiaro.
Distribuzione dei gruppi etnici nella penisola di Crimea secondo il censimento ucraino del 2001. L'etnia russa ne compone la maggioranza con il 58%.

La composizione etnica della repubblica autonoma di Crimea è a maggioranza russa, circa il 58%, secondo gruppo etnico è quello ucraino (24%); nella penisola è presente anche una forte minoranza tatara (12%). Inoltre, il russo è considerato la lingua madre da tre quarti dei suoi abitanti, mentre l’ucraino solo da un decimo. Secondo le stime ufficiali dell’Istituto internazionale di sociologia di Kiev, il 97% degli abitanti usa la lingua russa per comunicare.[8] Secondo alcuni media occidentali, la minoranza tatara sarebbe preoccupata per la possibilità di un ripetersi della deportazione effettuata da Stalin nel 1944.[9]

La crisi

In questa foto del 2007 la flotta russa del Mar Nero all'ancora a Sebastopoli; la prima a sinistra col numerale 121 è l'incrociatore Moskva; la base navale è quella occupata a tutt'oggi.

La Russia è intervenuta nei primi giorni di marzo 2014 spostando truppe regolari, spesso con uniformi prive di contrassegni, nella penisola di Crimea, e bloccando con le sue navi da guerra il porto di Sebastopoli ai movimenti delle navi ucraine; il dispiegamento di truppe è stato comunque approvato dal parlamento russo con lo scopo "di proteggere la popolazione di etnia russa in Crimea".[10] L'Ucraina ha risposto mettendo in mobilitazione le sue forze armate, anche se l'obiettivo principale è quello di risolvere la questione per via diplomatica in quanto le forze armate ucraine in nessun caso sarebbero in grado di confrontarsi con quelle russe sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. La Russia ha risposto affermando che le sue truppe non lasceranno il territorio della Crimea finché la situazione non si sarà stabilizzata. Alcuni stati tra cui gli Stati Uniti d'America, il Canada, la Francia, la Germania, l'Italia, la Polonia, il Regno Unito e l'organo dell'Unione europea hanno accusato la Russia di aver violato le leggi internazionali e di aver destabilizzato la sovranità ucraina.

Soldati senza contrassegni a Simferopoli, 2 marzo 2014

Il 4 marzo unità paramilitari armate, ma senza contrassegni, hanno iniziato a presidiare il locale parlamento che ha rifiutato il governatore nominato dal governo centrale; tali unità sono state sostituite il 6 marzo da paramilitari con segni distintivi cosacchi e disarmati.[11] Contemporaneamente sono state formate "milizie di autodifesa" dalla locale popolazione russa. Sempre il 6 marzo, i russi hanno affondato un incrociatore antisommergibili in disarmo, lo Ochakov della classe Kara inoperativo dal 2000[12], all'imbocco del porto di Donuzlav, base navale e quartier generale della marina ucraina per la zona sud (Південна військово-морська база, base navale Sud), bloccandovi cinque unità da guerra ucraine[11]; l'operazione è stata compiuta da un rimorchiatore, scortato da unità da guerra guidate dall'incrociatore lanciamissili Moskva, che ha posizionato la nave, affondata poi da cariche di demolizione[11][13][14]; vicino alla base, nella città di Myrnyi, sono dislocati reparti della 15ª brigata motorizzata indipendente russa [15]; affacciato sulla baia esiste un grosso campo di aviazione dismesso. Anche l'aeroporto militare di Belbek è stato occupato da militari russi che ne hanno estromesso i militari ucraini approfittando del vuoto di potere a Kiev durante la fuga di Janukovyč, rifiutando di restituirne il controllo; il ministro ucraino Arsen Avakov ha dichiarato su Twitter "Posso solo descrivere il fatto come una invasione ed occupazione militare".[16][17] Anche la base dell'esercito ucraino nel villaggio di Pereval'noe è stata circondata e bloccata da militari, presumibilmente russi, mentre proteste di attiviste del movimento FEMEN sono state represse a Sebastopoli.[11]

Il 6 marzo 2014, il Supremo Consiglio della Crimea ha compilato ed inviato una richiesta al presidente russo Vladimir Putin nella quale viene esplicitamente richiesto di entrare a far parte della Russia. Nella stessa data il vice primo ministro della repubblica autonoma di Crimea, Rustam Temirgaliev, ha dichiarato che le forze ucraine ancora presenti sul territorio saranno costrette ad arrendersi o andarsene, e che "le uniche forze armate legali sul territorio della Crimea sono le forze armate russe".[11]

L'11 marzo 2014, con 4 giorni di anticipo rispetto al referendum indetto, il Parlamento della Crimea ha votato per l'autonomia della Crimea dall'Ucraina con 78 voti favorevoli su 81 votanti.

Il 15 marzo 2014, alla vigilia del Referendum, le truppe russe e quelle ucraine si scontrano per il controllo del villaggio di Strilkove, nell'Oblast' di Cherson, pochi chilometri a nord della Crimea.[18] L'attacco viene respinto, mentre il ministro della Difesa attiva le forze aeree.

Secondo i risultati del referendum del 16 marzo 2014, il 96,77% (l'80% degli aventi diritto al voto) dei cittadini di Crimea si è espresso a favore della riunificazione con la Russia, votando sì all'annessione della penisola alla Federazione Russa. Al referendum hanno partecipato 1.274.096 persone, pari all'83,1% degli aventi diritto al voto.[19]

18 marzo 2014

Un attivista tartaro, Reshat Ametov, scomparso durante una manifestazione il 3 marzo 2014, è stato trovato morto con segni di violenza. Secondo testimoni era stato stato prelevato da uomini con giacche in stile militare.[3][4][5]

A Zurigo, davanti la sede della FIFA, una ventina di persone giunte direttamente da Kiev, ha inscenato una manifestazione di protesta chiedendo l'esclusione della nazionale russa dai Mondiali brasiliani e di togliere alla Russia l'organizzazione di quelli del 2018.[20]

Secondo il quotidiano online Ukrajinska Pravda (Verità ucraina), che cita Vladyslav Seleznëv, portavoce del ministero della Difesa ucraino, i soldati ucraini della base militare di Simferopoli "sarebbero stati arrestati".[21]

Anche il parlamento della Transnistria chiede l'adesione alla Federazione Russa.[22]

Gli Stati Uniti d'America valutano la possibilità di una rotazione delle proprie truppe nel Baltico e l'eventualità di esercitazioni navali allo scopo di "assicurare la protezione degli alleati Nato da aggressioni russe". Queste sono state le dichiarazioni del vice presidente degli USA Joe Biden, a Varsavia dopo aver incontrato il presidente estone Toomas Hendrik Ilves.[23]

Nella piazza Rossa di Mosca si sono ritrovate 120.000 persone per festeggiare l'annessione della Crimea alla Federazione Russa.[24]

Il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, nel corso di una conversazione telefonica, riferisce al "collega" John Kerry che le sanzioni occidentali sono inaccettabili e "non rimarranno prive di conseguenze".[25]

Il governo di Kiev autorizza i soldati ucraini in Crimea ad usare le armi.[26][27]

Un membro delle forze filo-russe di auto-difesa della Crimea è stato ucciso e due sono stati feriti da cecchini a Simferopol mentre erano in cerca di un gruppo non identificato di uomini armati segnalato da residenti locali.[28]

19 marzo 2014

Il presidente americano Barack Obama e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno avuto un colloquio telefonico in cui "hanno condannato le mosse della Russia per l'annessione formale della Crimea.[29][30] [31]

Secondo la Russia, ad Herman Van Rompuy è stato impedito di recarsi in Russia dai suoi colleghi.[32]

A Sebastopoli, alcune centinaia di manifestanti filo russi hanno fatto irruzione nella sede dello stato maggiore della marina militare ucraina e hanno ammainato la bandiera ucraina issando la bandiera russa [33][34][35]. Dopo poche ora i manifestanti lasciano spontaneamente la base.[36]

Per Mosca esiste il pericolo di "spargimenti di sangue" nelle regioni filo-russe dell'est dell'Ucraina, se le autorità di Kiev non faranno "attenzione" alla situazione della popolazione di origine russa delle regioni orientali. Il monito è stato lanciato dal portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov.[37]

Il vice procuratore generale di Kiev, Mykola Golomša, ha reso noto che sono stati individuati i cecchini che hanno fatto strage di manifestanti il 20 febbraio a Kiev, nei pressi di Piazza Maidan, e che avrebbero sparato anche sui poliziotti. Secondo la Procura, tra gli indagati ci sono dei cittadini non ucraini, ma ha escluso collegamenti con gli uomini al potere oggi a Kiev.[38][39]

Le milizie filorusse in Crimea hanno affermato di aver catturato il comandante della marina ucraina Serhij Hajduk.[40]

Vladislav Seleznëv, ministro della difesa ucraino fa sapere che nell'ovest dell'Ucraina militari russi avrebbero tentato di entrare in una base ucraina in Crimea abbattendo il cancello con un trattore, ma si sarebbero fermati di fronte ai militari ucraini armati.[41][42]

Circa 200 militari russi con l'ausilio di 5 blindati occupano due basi in Crimea.[43]

Oleksandr Turčynov, presidente ucraino, dà l'ultimatum per la liberazione del vice ammiraglio della marina Aleksandr Vitko.[44]

Il vicepremier della Crimea, Temirgaliev, ha annunciato che il governo di Crimea ha chiesto ai tatari "di lasciare parte delle proprie terre richieste per scopi sociali" nel quadro di una riorganizzazione e regolarizzazione della proprietà delle terre occupate dai tartari dopo il loro ritorno dall'esilio. Termigaliev ha anche affermato che il governo è pronto a distribuire ai tartari altre terre e a regolarizzare la proprietà delle rimanenti.[45]

Sviluppi

Le unità militari ucraine hanno avuto ordine di lasciare le loro basi; l'ultimo reparto, una unità meccanizzata dell'esercito, ha lasciato la propria procedendo con un convoglio verso l'Ucraina; il cambio di regime nella regione e il ricongiungimento con la Russia è stato riconosciuto solo da alcuni governi. Il segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen come anche il North Atlantic Council hanno condannato le azioni russe e ritengono nullo il referendum indetto dalla popolazione della Repubblica Autonoma di Crimea per violazione della costituzione ucraina.[46]. Le città di Kharkov, Donetsk e Lugansk proclamano delle repubbliche popolari, costringendo le forze armate e dell'ordine alla repressione. [47]

Note

  1. ^ Spari in Crimea: ucciso un soldato ucraino, in The Globalist Syndication, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  2. ^ (EN) Chris Harris, Ukrainian PM accuses Russian soldiers of ‘war crime’ after serviceman killed in Crimea, in Euronews, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  3. ^ a b Raffaella Menichini, Morto attivista tataro, a centinaia al funerale, in la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  4. ^ a b (FR) Un opposant au rattachement de la Crimée à la Russie retrouvé mort, in France 24, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  5. ^ a b (EN) Jessica Elgot, Reshat Ametov, Crimean Tatar, Found Dead With 'Signs Of Torture', Human Rights Watch Says, in The Huffington Post, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  6. ^ a b Alessio Bini, Il nuovo accordo russo-ucraino: un’interpretazione geopolitica, Eurasia, 14 maggio 2010. URL consultato il 22 marzo 2014.
  7. ^ (RU) Главная | Багерово, su bagerovo.ru. URL consultato il 22 marzo 2014.
  8. ^ Yuri Girenko, L'incognita della Crimea, in Russia Oggi, 22 febbraio 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  9. ^ (EN) Henry Meyer, Kateryna Choursina, Crimean Tatars Deported by Stalin Oppose Putin in Ukraine, in Bloomberg Businessweek, 28 febbraio 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  10. ^ (EN) Shaun Walker, Harriet Salem, Russian parliament approves troop deployment in Ukraine, in The Observer, Kiev, Simferopol, 1° marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  11. ^ a b c d e (EN) Sam Webb, Damien Gayle, Vladimir Putin scuttles his own navy warship in Black Sea to BLOCK Ukrainian vessels from leaving port as Crimeans face referendum on whether to join Russia, in Daily Mail, 6 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  12. ^ (EN) Russia sinks ship to block Ukrainian Navy ships, su navaltoday.com, 6 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  13. ^ (EN) Sergei L. Loiko, Russia sinks ship to block Urkrainian naval vessels from entering Black Sea, in The Sydney Morning Herald, 7 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  14. ^ (EN) Jim Hoft, Russia Sinks Cruiser to Block Ukrainian Ships in Novoozerne, su thegatewaypundit.com, The Gateway Pundit, 6 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  15. ^ Defence Express 05.03.2014 [non chiaro]
  16. ^ (EN) Military airport in Ukraine's Crimea taken over by Russian soldiers-Interfax, in Reuters, Kiev, 28 febbraio 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  17. ^ (EN) Ukraine accuses Russia of 'armed invasion' after Crimea airports blockaded, in The Daily Telegraph, 28 febbraio 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  18. ^ Ucraina accusa: "Invasione russa, reagiremo", in la Repubblica, Kiev, 15 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  19. ^ (EN) 96.77 percent Crimeans vote to join Russia - 100 percent ballots processing data, in Russia Beyond the Headlines, 17 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  20. ^ Katia Riccardi, Calcio: manifestazione anti-Russia davanti sede Fifa, in la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  21. ^ Piera Matteucci, Arrestati militari ucraini base Simferopoli, in la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  22. ^ Piera Matteucci, Transdnistria chiede adesione a Russia, in la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  23. ^ Piera Matteucci, Biden: "Si valuta rotazione truppe Usa in regione baltica", in la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  24. ^ Piera Matteucci, Migliaia di persone festeggiano a Piazza Rossa, in la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  25. ^ Piera Matteucci, Lavrov a Kerry: "Sanzioni inaccettabili, conseguenze", in la Repubblica, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  26. ^ Ucraina, Russia-Usa-Ue vanno avanti su negoziati. Ma Lavrov snobba Kiev, in la Repubblica, Kiev, 5 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  27. ^ Piera Matteucci, Arrestati militari ucraini base Simferopoli, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  28. ^ (EN) Pro-Russian Forces Attacked in Crimea, One Dead – Report, in RIA Novosti, Sinferopoli, 18 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  29. ^ Alfonso Desiderio, Ucraina, telefonata Obama-Merkel: nuova condanna annessione Crimea e aiuti per Kiev, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  30. ^ Obama-Merkel, condanna annessione Crimea, in ANSA, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  31. ^ (EN) Obama, Merkel Consult on Crimea, in NBC News, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  32. ^ Angelo Melone, a cura di Piera Matteucci, "Impedita visita Van Rompuy", Mosca ironizza, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  33. ^ Sebastopoli, filo russi assaltano sede marina Kiev, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  34. ^ Filmato audio Sebastopoli, stato maggiore Marina Militare occupato dai filorussi, Corriere della Sera, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  35. ^ Piera Matteucci, Forze Crimea controllano base Sebastopoli: "No resistenza", in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  36. ^ Piera Matteucci, Soldati ucraini lasciano base della marina a Sebastopoli, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  37. ^ Piera Matteucci, Cremlino: "C'è rischio spargimenti di sangue nell'Est", in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  38. ^ Piera Matteucci, Procura, individuati cecchini strage Kiev, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  39. ^ (EN) Prosecutor: EuroMaidan not involved in sniper killings of nearly 100 protesters, in Kyiv Post, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  40. ^ Piera Matteucci, Milizie filorusse: "Catturato capo marina Ucraina", in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  41. ^ Piero Matteucci, Milizie filorusse: "Catturato capo marina Ucraina", in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  42. ^ dove non ci sono stati feriti. Piero Matteucci, Kiev: "Nessun ferito in assalto base Marina a Sebastopoli", in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  43. ^ Piera Matteucci, Russi occupano altre 2 basi militari ucraine in Crimea, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  44. ^ Piera Matteucci, Kiev, ultimatum 3 ore per liberare comandante marina, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  45. ^ Raffaella Menichini, a cura di Valeria Pini, Vicepremier Crimea: i tatari devono lasciare le proprie terre, in la Repubblica, 19 marzo 2014. URL consultato il 22 marzo 2014.
  46. ^ http://www.nato.int/cps/en/natolive/official_texts_107681.htm North Atlantic Council statement on the situation in Ukraine
  47. ^ http://italian.ruvr.ru/2014_04_10/Lugansk-sta-per-seguire-l-esempio-di-Kharkov-e-Donetsk-7340/

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