Mossa

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Mossa
comune
(IT) Mossa
(FUR) Mosse [1]
Mossa – Stemma
Mossa – Bandiera
Mossa – Veduta
Mossa – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Gorizia
Amministrazione
SindacoEmanuela Russian (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°56′16.44″N 13°33′11.52″E / 45.9379°N 13.5532°E45.9379; 13.5532 (Mossa)
Altitudine59 m s.l.m.
Superficie6,21 km²
Abitanti1 516[2] (30-6-2022)
Densità244,12 ab./km²
Comuni confinantiCapriva del Friuli, Farra d'Isonzo, Gorizia, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale34070
Prefisso0481
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT031014
Cod. catastaleF767
TargaGO
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 306 GG[4]
Nome abitantimossesi o mossaruli
Patronosant'Andrea Apostolo
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mossa
Mossa
Mossa – Mappa
Mossa – Mappa
Posizione del comune di Mossa nell'ex provincia di Gorizia
Sito istituzionale

Mossa (Mosse in friulano standard, Mossa nella variante locale[5], Moš in sloveno[6]) è un comune italiano di 1 516 abitanti in Friuli-Venezia Giulia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Mossa ha un'estensione di poco superiore ai 6 km² e confina con i comuni di Capriva del Friuli, San Lorenzo Isontino, Farra d'Isonzo, San Floriano del Collio e Gorizia (frazione Lucinico). Posta poco più di 1 km dal confine con la Slovenia, il territorio comunale è prevalentemente pianeggiante, fatta eccezione per alcune modeste alture che superano di poco i 100 m di altitudine, e si trova nella destra orografica del fiume Isonzo a contatto con le prime propaggini del Collio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del paese sembrerebbe derivare dal toponimo longobardo Mossau o Moos-Au ("piana muschiosa"), sebbene l’area era sicuramente abitata già nel Neolitico, come attestato dal ritrovamento di alcune asce in pietra. Nel paese sono state rinvenute anche alcune monete romane e una necropoli slava, con molti scheletri in buono stato di conservazione.[7] La prima testimonianza scritta risale invece al 1064, in un documento relativo a una donazione fatta al duomo di Aquileia dalla contessa Hadwig (Edvige) "di Mossa", personaggio importante per la nascita della futura Contea di Gorizia, che scelse come residenza vedovile il castello di Mossa.

Nel Medioevo Mossa gode di ampia autonomia amministrativa e possiede un seggio nel Parlamento del Friuli. Tra il Duecento e il Cinquecento subisce le alterne vicende delle guerre tra il Patriarcato di Aquileia e i conti di Gorizia. Nel 1480 un grave incendio distrugge il castello: ciò spiegherebbe la costruzione di un nuovo fabbricato, più modesto del primo e per questo chiamato Cjascjelût (castelletto). Nel 1523 Mossa passa definitivamente alla contea di Gorizia e l’amministrazione è affidata a varie famiglie nobili, tra cui i Cobenzl (dal 1587) e i Codelli (dal 1759). Durante il dominio asburgico, che durerà fino al 1915, Mossa diventa un piccolo borgo rurale, con la popolazione dedita prevalentemente all'agricoltura e al piccolo artigianato. Nel 1877 una legge provinciale sancisce la prima autonomia del comune di Mossa, per distacco da quello di Lucinico a cui fino allora apparteneva.

La prima guerra mondiale segna la fine del periodo asburgico. Il 24 maggio 1915, quando l'Italia entra in guerra, il paese è subito occupato dall’esercito italiano e la popolazione mossese è costretta a trasferirsi in varie località austriache fino al termine della guerra. Con la disfatta di Caporetto il paese è riconquistato dall'esercito austro-ungarico, che lo terrà sino al ritiro definitivo dopo la battaglia di Vittorio Veneto. Dopo l’annessione all’Italia del 1918, nel 1928 il comune di Mossa è accorpato, assieme a San Lorenzo Isontino e Moraro, a quello di Capriva. Ma il paese deve ancora subire i tragici eventi della seconda guerra mondiale e del successivo governo militare alleato fino al 1947. Dopo il conflitto Mossa viene a trovarsi vicino al nuovo confine fra Italia e Jugoslavia (dal 1991 Slovenia), che corre pochi chilometri a nord del paese. Il 26 agosto 1955 Mossa riottiene l'autonomia comunale e oggi è un centro agricolo, con piccole industrie, botteghe artigiane e trattorie tipiche.[8]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 18 febbraio 1978.[9]

«D'argento, ad un'ogiva d'azzurro, caricata della figura di San Marco Evangelista, vestito di bianco, aureolato d'oro, sostenente il Vangelo aperto, e da un leone al naturale, in maestà, accovacciato ai piedi del Santo su campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Il campanile

Chiesa di Sant'Andrea Apostolo[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale, dedicata a sant'Andrea Apostolo, si trova nel centro del paese. Fu costruita negli anni venti e inaugurata nel 1927 dopo che la vecchia chiesa situata in borgo Zenta fu distrutta dai bombardamenti nel corso della prima guerra mondiale.[10][11]

Santuario del Preval (Santa Maria Regina dei Popoli)[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario del Preval si trova nella piana del Preval a nord del paese. Tracce archeologiche e documenti d'archivio testimoniano la presenza di un edificio di culto in quest'area già nel X secolo, nel luogo in cui secondo la tradizione alcuni contadini trovarono un'immagine della Madonna. L'edificio attuale, dopo decenni di incuria e abbandono, è stato ricostruito nei primi anni novanta e inaugurato ufficialmente nel 1995. Alcuni anni dopo cambiò il nome in Santa Maria Regina dei Popoli per volere di papa Giovanni Paolo II.

Legata al luogo è la statua lignea che rappresenta la Madonna del Preval, datata nel XV secolo e attribuita alla scuola tolmezzina. Per secoli ospitata nel santuario, ora si trova in una cappella laterale della chiesa parrocchiale di Sant'Andrea.[12]

Altre architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Codelli[modifica | modifica wikitesto]

La villa, antica residenza della principale famiglia mossese ed oggi sede di un'azienda agricola, si trova sulla collinetta che domina il borgo Vallisella. L'edificio fu costruito dalla famiglia Cobenzl, a cui nel 1759 subentrarono i Codelli, ed è stato più volte rimaneggiato fino a perdere l'aspetto originario. Accanto alla villa si trova la cappella del palazzo dedicata a santa Maria Assunta, risalente al Cinquecento e ricostruita quasi interamente nel Settecento.[13]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Piana del Preval[modifica | modifica wikitesto]

La piana del Preval è situata nella zona nord del comune ed è suddivisa tra Mossa e San Floriano del Collio. Quest'area, fino ad inizio Novecento paludosa, fu bonificata nel periodo fascista e trasformata in area agricola. Nonostante questa trasformazione il Preval mantiene ancora oggi la sua caratteristica di zona umida e offre rifugio ad una grande varietà di specie di uccelli, anfibi e rettili. Per la sua importanza naturalistica, parte dell'area è stata inserita nella SIC IT3330001 "Palude del Preval", istituita nell'ambito del progetto europeo Natura 2000[14]. L'area è facilmente raggiungibile in bicicletta dal centro del paese utilizzando le piste ciclabili realizzate alcuni anni fa dalla provincia di Gorizia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A Mossa, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[16].
La lingua friulana che si parla a Mossa fra le varianti appartenenti al friulano goriziano[17].

Associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Mossa hanno sede diverse associazioni:[18]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Mossa fa parte dell'ASTER "Collio Isonzo" assieme a tutti i comuni della Destra Isonzo, con comune capofila Cormons.

Precedenti amministrazioni:

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1955 1956 Luigi Medeot Comm. pref.
1956 1961 Luigi Medeot Democrazia Cristiana Sindaco
1961 1965 Luigi Medeot Democrazia Cristiana Sindaco
1965 1970 Amos Pazzagli Democrazia Cristiana Sindaco
1970 1975 Renzo Medeot Democrazia Cristiana Sindaco
1975 1980 Edoardo Zoff Democrazia Cristiana Sindaco
1980 1985 Edoardo Zoff Democrazia Cristiana Sindaco
1985 1990 Edoardo Zoff Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1995 Pierluigi Medeot Democrazia Cristiana Sindaco
1995 1999 Pierluigi Medeot Lista Civica Sindaco
1999 2004 Pierluigi Medeot Lista Civica Sindaco
2004 2009 Pierluigi Medeot Lista Civica Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Mossa hanno sede tre sodalizi sportivi:

  • G.S. Pallavolo Mossa, che gioca nella palestra comunale
  • A.S.D. Mossa Calcio: rifondata nel 2016 dopo anni di inattività, attualmente disputa il campionato di Terza Categoria. Tra gli anni '90 e gli anni 2000 fu una presenza fissa nel campionato Eccellenza Friuli-Venezia Giulia
  • Gorizia Rugby A.S.D, che dal 2017 disputa le proprie partite a Mossa.

Per alcuni anni il campo sportivo comunale ha ospitato la partita del Pro Gorizia Calcio.

Negli ultimi anni il comune è stato più volte attraversato dal Giro d'Italia: nel 2014 nella tappa Gemona del Friuli-Trieste vinta da Luka Mezgec, nel 2021 nella tappa Grado-Gorizia vinta da Victor Campenaerts.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Marian e i pais dal Friul Oriental, Società filologica italiana, p. 34-36.
  8. ^ Cenni storici, su comune.mossa.go.it. URL consultato l'11 settembre 2017.
  9. ^ Mossa, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 9 ottobre 2024.
  10. ^ 5 settembre 2017, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  11. ^ Viaggio in Friuli Venezia Giulia | Mossa - Chiesa di S. Andrea Apostolo, su viaggioinfriuliveneziagiulia.it. URL consultato il 5 settembre 2017.
  12. ^ Santuario della Madonna del Preval > HOME PAGE, su santuariopreval.it. URL consultato il 5 settembre 2017.
  13. ^ Azienda Agricola Codelli, su codelli.it. URL consultato il 5 settembre 2017.
  14. ^ N2K IT3330001 dataforms, su natura2000.eea.europa.eu. URL consultato il 5 settembre 2017.
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  17. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  18. ^ Le Associazioni, su comune.mossa.go.it. URL consultato il 5 settembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Amministrazione Comunale di Mossa, Mossa 1956-1996, quarant'anni di autonomia amministrativa, agosto 1997
  • F. Boscarol, P. Iancis, M. Plesnicar, I. Portelli, L. Ferrari e D. Degrassi, Mossa nella storia, Istituto di storia sociale e religiosa di Gorizia, aprile 2009
  • Elisa Tofful, La chiesa del Preval, Istituto di storia sociale e religiosa di Gorizia, aprile 2014

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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