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Ray
sito web
Tipo di sitoportale multimediale
LinguaItaliano
Registrazionefacoltativa
ProprietarioRai
Lancio8 febbraio 2015
Stato attualeinattivo
SloganMolto più di quanto immagini.

Ray è la piattaforma multimediale della Rai, gestita da Rai Fiction, Direzione Tecnologica e Produzione CTO e Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne della Rai[1].

Lanciato sperimentalmente come Rai Young nel febbraio del 2015[2][3][4][5][6][7], come accadde per Rai Click e Rai.tv, il portale web venne assorbito da RaiPlay, anch'esso divenuta nel frattempo dal 2019 piattaforma di contenuti con proprie produzioni originali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Il meglio dell'offerta Rai di ieri e di oggi
Rai, di tutti, ancora di più!»

Rai Young[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto RAY (acronimo per intendere Rai Young) fu online a partire da domenica 8 febbraio 2015. Fu presentata come la nuova piattaforma web della Rai dedicata al pubblico della Rete, ed in particolare ai giovani compresi nel target tra i 15 e i 30 anni.

RAY si rivolgeva a un pubblico di giovani che già seguivano molte fiction della televisione generalista, come un contenitore destinato ad implementare un’offerta a loro dedicata, con prodotti e proposte innovative sotto il profilo dei contenuti e soprattutto dell’esperienza: serie originali per il web, prodotti COMPanion delle serie generaliste più amate, streaming dai set, giochi, concorsi, interattività e social network. «Sarà un nuovo modo di vivere le storie, scoprire contenuti inediti, giocare, fare community, interagire e contribuire in prima persona alla scrittura e alla realizzazione di prodotti per il web e la tv», dichiarò Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction dal 2012[8]. Inoltre, Ray doveva essere uno spazio complementare all’offerta generalista, dando al pubblico la possibilità di scoprire la tv da dietro le quinte.

Per festeggiare il lancio della piattaforma fu messa online un’anteprima esclusiva con i primi 10 minuti della seconda stagione di Braccialetti Rossi 2, in onda su Rai 1 da domenica 15 febbraio 2015[1]. RAY sarebbe stata anche la destinazione ideale per la distribuzione di "companion series" di brand generalisti di successo, come Io tra vent'anni, la web series di Una grande famiglia. In questo caso, i giovani protagonisti della serie si riuniscono in una casa sull’albero, si confrontano sui temi più diversi, fanno solenni promesse sul futuro e seppelliscono time-capsule da aprirsi solo tra vent’anni, quando saranno adulti.

Il dg Luigi Gubitosi annunciò, in un pubblico convegno[2], la prossima nascita di un canale a target giovane omonimo, Rai Young, collegato al web, dove far sperimentare talenti e formati.

Fu quindi un progetto costruito in itinere, che si sarebbe delineato nel tempo, cambiando e adattandosi alle esigenze e al contributo attivo degli utenti. Infatti, il progetto tutto interno agli Organi dirigenziali di viale Mazzini (in collaborazione con Rai Fiction, con la Direzione Tecnologica e Produzione CTO e con la Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne della Rai[1]), era sostenuto da una redazione di giovani dell'età media è di 32 anni.

Il sito nasce nel 2005 come Rai Click TV, un sito nel quale si potevano vedere gratuitamente, ma non scaricare, molti programmi televisivi prodotti interamente o parzialmente dalla Rai. Era sufficiente aver installato sul proprio computer l'applicazione Windows Media Player 11 per poter riprodurre i file.

I programmi erano suddivisi per categorie e sottocategorie e non erano inediti, ma già andati in onda almeno una volta su un canale televisivo della Rai. Riproducendo i file disponibili, talvolta compariva in sovrimpressione il logo dell'emittente televisiva Rai che ha trasmesso il programma, talvolta invece compare in sovrimpressione solo il logo della Rai.

Nel sito era facoltativo l'utilizzo del sistema Really simple syndication, per essere aggiornati in tempo reale su tutte le novità del sito.

Forniva anche brevi recensioni dei programmi disponibili.

Rai Click TV è stato utilizzabile fino al dicembre 2008, quando è rimasto online solo Rai.tv.

Rai.tv[modifica | modifica wikitesto]

Il logo usato dal 2007 fino al 2009

Il portale è nato il 9 gennaio 2007 come Rai.tv[9] ed era realizzato dalla struttura RaiNet. Questo sito permetteva di vedere e ascoltare gratuitamente molti programmi prodotti interamente o parzialmente dalla Rai e di seguire, al netto del copyright di alcuni programmi e delle restrizioni di alcuni eventi sportivi, le dirette dei canali. Vi venivano pubblicati anche contenuti inediti come video-interviste, extra, speciali e blog. Era attivo anche un servizio di podcasting. Fino al gennaio del 2009 l'applicazione utilizzata dal sito per riprodurre i file era Windows Media Player 11. Dal febbraio 2009 Rai.tv utilizzava per lo streaming video Silverlight mentre per l'audio (dei canali radiofonici) permetteva la scelta tra Silverlight o RealPlayer.

Logo Rai.tv usato dal 2009 al 2010

Dal 2007 al 2014 molti video erano disponibili sul canale YouTube della Rai. Nel 2014, però, la Rai ha deciso di non rinnovare la collaborazione con il noto sito web[10] cancellando buona parte dei contenuti (150 000 video) che erano stati pubblicati in 9 anni; la perdita economica subita per questa decisione, sulla quale c'è stato un ripensamento, è stata stimata in un milione e mezzo di euro.[11]

RaiPlay[modifica | modifica wikitesto]

Dal 12 settembre 2016 Rai.tv diventa RaiPlay, con una veste grafica e funzioni rinnovate, non integrando però le dirette ed i programmi dei canali radiofonici, che saranno in seguito inglobati nell'apposito portale radiofonico, attivato dal dicembre 2017. Dal 20 dicembre 2016 è disponibile per Smart TV.

Logo Rai.tv usato dal 2010 al 2014

Per accedere ad alcuni contenuti on demand su RaiPlay è necessario registrarsi gratuitamente. Inizialmente l'accesso era obbligatorio solo via app, mentre dal 21 agosto 2017 è necessario anche via browser.

Dal 1º giugno 2017, in occasione del debutto della seconda stagione di Non uccidere, nasce RaiPlay Anteprima, un nuovo servizio che la pubblicazione in esclusiva di tutti o alcuni episodi delle nuove stagioni di alcune serie di produzione Rai o acquistate da terzi prima della messa in onda in tv di queste ultime. Nel dicembre dello stesso anno viene lanciato anche RaiPlay Radio, il portale online dei programmi radiofonici della Rai.

Il portale è presente anche sui principali social media (Facebook, Twitter, Instagram) con l'omonimo account che rilancia gli ultimi contenuti pubblicati o le dirette. Il sito è accessibile anche da dispositivi mobili tramite l'app dedicata disponibile gratuitamente sui principali store virtuali come Microsoft Store, Google Play e App Store. L'app permette di vedere le dirette dei canali e i programmi dei giorni precedenti su smartphone, tablet, Smart TV o tramite Chromecast[12]. La pubblicità commerciale sul sito viene gestita da Rai Pubblicità.

Il 3 marzo 2019, in occasione della prima visione della serie Il nome della rosa, viene introdotto un nuovo player per la riproduzione dei contenuti, che presenta tra le novità la possibilità di mandare avanti o indietro il video di 10 secondi, di sceglierne la qualità di visione, la velocità, di inserire sottotitoli, navigare tra le tracce audio (se disponibili) e, tramite la funzione Restart, di ricominciare la visione di un programma durante la diretta streaming.[13]

Il 30 ottobre 2019 è stato rinnovato il portale in occasione del debutto della prima produzione originale della piattaforma, Viva RaiPlay! di Fiorello; viene introdotta quindi una nuova interfaccia per l'app e per il sito, ispirata ad altre piattaforme streaming come Netflix, e per l'occasione il catalogo viene ampliato anche con produzioni in esclusiva.[14] Il 13 novembre 2019 la diretta della prima puntata di Viva RaiPlay! ha totalizzato 850.000 visualizzazioni, record per la piattaforma.[15]

Il 14 dicembre 2019 ha debuttato su RaiPlay la prima serie Rai in esclusiva per la piattaforma Liberi tutti[16], mentre dal 22 è disponibile Superquark+.

Nel gennaio 2020 raggiunge i 6 milioni di utenti attivi[17].

Durante il Festival di Sanremo 2020 ha trasmesso in esclusiva L'altro Festival, condotto da Nicola Savino con la partecipazione di Valerio Lundini, i Gemelli di Guidonia e Myss Keta.

Contenuti e struttura[modifica | modifica wikitesto]

2009[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 home page del sito appariva la scritta La RAI in diretta sul web:

Poi ci sono i podcast, ossia i video da rivedere:

  • Nell'area In primo piano vi erano i video aggiunti di recente.
  • Nell'area Tematiche vi erano i video suddivisi per categorie: "Comicità e satira", "Notizie", "Società e cultura", "Spettacolo e moda", "Film e telefilm", "Scienza e tecnologia", "Salute e benessere", "Fiction", "Musica", "Junior", "Reality", "Viaggi e tempo libero".
  • Nell'area I più visti vi erano i video che hanno ottenuto il maggior numero di visualizzazioni.
  • Nell'area I più votati vi erano i video che hanno ottenuto il maggior numero di voti; era infatti possibile votare i video, assegnando un punteggio compreso tra 1 e 5.
  • Nell'area Serie complete vi erano le fiction Rai di cui è possibile vedere le intere puntate

Attraverso la sezione Invia il tuo video era possibile postare un video riguardante gli argomenti proposti, che poteva poi essere pubblicato nell'area I vostri video.

2014[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 nella home page del sito appariva un rettangolo di colore nero. A fianco vi era una piccola lista che permette di scegliere il canale tv da vedere. In alto, accanto al logo di Rai.tv, c'era una barra dove vi erano diverse sezioni:

2016[modifica | modifica wikitesto]

Nel menù laterale, accessibile tramite l'apposito tasto, erano presenti le seguenti sezioni:

  • Guida TV / Replay, con l'elenco dei programmi dei canali in ordine cronologico, che integrano la funzione Replay per rivedere un programma già trasmesso;
  • Dirette, in cui era possibile guardare la diretta streaming dei canali televisivi Rai;
  • Programmi, con una lista delle trasmissioni organizzata in ordine alfabetico, e le sezioni specifiche dei generi di programmi (Fiction, Film, Documentari, Musica);
  • Ultimi visti, I miei preferiti e Guarda dopo, accessibili previa registrazione o login al sito.

2019[modifica | modifica wikitesto]

Dal 30 ottobre 2019 nella home page del sito sono presenti notizie o contenuti esclusivi sui programmi, raccolte di programmi divise per sezioni che, eseguendo l'accesso tramite un account RaiPlay, saranno personalizzati in base ai contenuti visti, segnati come preferiti o diversi altri criteri.

Nel menù laterale, accessibile tramite l'apposito tasto, sono presenti le seguenti sezioni:

  • On demand, che contiene le sottosezioni Fiction, Film, Serie TV, Bambini, Programmi, Teche Rai, Documentari, Musica e Teatro con produzioni organizzate per categorie;
  • Canali TV, con i sottomenù Guida TV / Replay (con i programmi dei canali in ordine di messa in onda, che integrano la funzione Replay per rivedere un programma già trasmesso) e Dirette (contiene le dirette streaming dei canali televisivi Rai in HD);
  • La mia lista, con i programmi preferiti e gli ultimi visti, accessibili previa registrazione o login al sito.

RaiPlay Radio[modifica | modifica wikitesto]

RaiPlay Radio
sito web
Logo
Logo
URLwww.raiplayradio.it/
Tipo di sitoportale multimediale
LinguaItaliano
Registrazioneobbligatoria e gratuita
ProprietarioRai
Creato daRai
Lancio2017
Stato attualeattivo
SloganChe il suono sia con te.

RaiPlay Radio è il portale multimediale dedicato all'offerta radiofonica della Rai[18], lanciato nel dicembre 2017[19].

Inizialmente era integrato in Rai.tv.

Nella home page sono presenti i loghi dei 12 canali radio più alcune informazioni riguardanti i contenuti dei programmi radiofonici, un'area personalizzata secondo le preferenze dell'utente e alcune playlist musicali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

RaiPlay Radio è stato lanciato il 19 dicembre 2017 con l'obiettivo di sostituire il portale Radio Rai e di inglobare i siti delle radio della struttura.

Così come accade su RaiPlay, esso permette la visione del palinsesto con la possibilità di riascoltare i programmi già andati in onda.

Contenuti e struttura[modifica | modifica wikitesto]

Nel menù vi sono presenti le seguenti sezioni:

  • Home, area principale con i programmi in onda sui 12 canali radiofonici, arricchita da informazioni riguardanti i contenuti dei programmi;
  • Canali, con una sottosezione per ogni canale;
  • Palinsesti, con le programmazioni radiofoniche nell'arco di 15 giorni;
  • Programmi, l'elenco dei programmi radiofonici in ordine alfabetico;
  • Mia Radio, area personalizzabile in base al profilo, dove è possibile scaricare i programmi in podcast.

Nella pagina di Rai Radio 1 è presente, da ottobre 2018[20], la possibilità per gli utenti registrati di ascoltare una versione personalizzata del GR1 tramite il servizio MioGR, che permette di ascoltare servizi della testata giornalistica in base a tematiche selezionate dall'utente.

RaiPlay Yoyo[modifica | modifica wikitesto]

RaiPlay Yoyo
sito web
Logo
Logo
URLwww.raiplayyoyo.it/
Tipo di sitoportale multimediale
RegistrazioneFacoltativa
ProprietarioRai
Creato daRai
Lancio2018
SloganLa prima app non si scorda mai.

RaiPlay Yoyo è un servizio offerto dalla Rai dedicato ai bambini tra i 2 e gli 8 anni accessibile tramite app. È gestito dalla struttura Rai Ragazzi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

RaiPlay Yoyo nasce nell'aprile 2018 ed è un'app esclusivamente ai contenuti del canale Rai Yoyo, il canale per i bambini della fascia d'età tra i 2 e gli 8 anni. È disponibile per iOS e Android.

Le dirette e i contenuti on demand sono fruibili anche senza bisogno di registrazione, che è però necessaria per accedere alle funzioni di personalizzazione dell’offerta e alle impostazioni di sicurezza. Una volta registrati sarà possibile creare un profilo bambini, scaricare le puntate e salvare i programmi preferiti. L'app permette, inoltre, di controllare i tempi di utilizzo e la cronologia dei contenuti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Rai sempre più "young" e social: ecco RAY, su today.it, 15 febbraio 2015. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  2. ^ a b Elena Rembado, Allo studio Rai Young, nuovo canale a target giovane, su e-duesse.it, 19 gennaio 2015. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  3. ^ Daniele Pasquini, Rai Young: Gubitosi annuncia l’ennesimo canale dedicato ai giovani. E a che serve Rai4?, su davidemaggio.it, 21 gennaio 2015. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  4. ^ Teresa Nappi, Rai lancia la piattaforma web Ray, dove le “Storie” si (ri)generano. Condivisione e interazione le parole d’ordine, su engage.it, 5 febbraio 2015. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  5. ^ Nasce Ray, la piattaforma web della Rai dedicata al pubblico più giovane, su iltelevisionario.wordpress.com. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  6. ^ La Rai lancia Ray: Tv in streaming rivolta al pubblico di Internet (PDF), in Radio Tv News, n. 37, Roma, Confindustria Radio Televisioni, 12 febbraio 2015.
  7. ^ Ray, la piattaforma multimediale e interattiva dedicata alle fiction Rai, su tvblog.it, 20 aprile 2015. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  8. ^ Eugenio Occorso, “Tinny” Andreatta la manager cinefila che governerà la fiction della Rai, su repubblica.it, 10 settembre 2012. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  9. ^ Nasce Rai.tv il nuovo portale video di Rai, su digital-news.it. URL consultato l'8 giugno 2016.
  10. ^ La Rai divorzia da YouTube per i video, su corriere.it. URL consultato l'8 giugno 2016.
  11. ^ La Rai riscopre YouTube dopo aver perso un milione e mezzo, su tomshw.it. URL consultato l'8 giugno 2016.
  12. ^ La tv del giorno dopo con RaiPlay, su androidetecnologia.it. URL consultato il 26 giugno 2019.
  13. ^ Su Raiplay Il Nome della rosa disponibile in italiano e inglese, su RAI Ufficio Stampa. URL consultato il 21 giugno 2019.
  14. ^ RaiPlay, su RAI Ufficio Stampa. URL consultato il 2 novembre 2019.
  15. ^ Fiorello, record di visualizzazioni con Viva RaiPlay!, su RAI Ufficio Stampa. URL consultato il 15 novembre 2019.
  16. ^ Redazione ANSA, Liberi tutti, prima serie RaiPlay dagli autori di Boris, su ANSA.it, 13 dicembre 2019. URL consultato il 19 dicembre 2019 (archiviato il 17 dicembre 2019).
  17. ^ Rai: un anno di ascolti vincenti, su RAI Ufficio Stampa. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  18. ^ Nasce la piattaforma Rai Play Radio con offerta radiofonica tramite web e app - Digital-News, in Digital News, 19 dicembre 2017. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  19. ^ Su Rai Play Radio dieci canali del servizio pubblico, su primaonline.it. URL consultato il 24 dicembre 2017.
  20. ^ E' nato MioGR - Rai Radio 1 - RaiPlay Radio, su Rai. URL consultato il 1º novembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Archivio della vecchia pagina ufficiale, su ray.rai.it (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2016).
  • parentesi graffe: Rai
  • parentesi graffe: Reti TV di lingua italiana
  • parentesi graffe: Piattaforme distribuzione digitale
  • parentesi graffe: Portale|internet|telematica|televisione
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