Zwinger (Dresda): differenze tra le versioni
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La Sala d'armi (Rüstkammer) dello Zwinger rappresenta una delle più grandi collezioni d'[[armi]] al mondo.<ref name="ng231"/> Vi si trovano: armature, armi da caccia, elmi, scudi, ecc.<ref name="baedecker148"/> La collezione più ricca è quella che comprende i pezzi risalenti al [[XVI secolo]].<ref name="mondadori165"/> Recenemente è stata trasferita al Castello Residenziale. |
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Sono esposte, tra l'altro, le armi utilizzate nei tornei che si svolgevano anticamente all'interno del perimetro su cui in seguito sorse lo Zwinger.<ref name="touring-germanianord"/> Tra i pezzi più pregiati, figurano l'armatura da parata del [[principe elettore]] [[Federico Cristiano di Sassonia]] e l'uniforme indossata da [[Augusto II di Polonia|Augusto il Forte]], quando, nel [[1697]], fu incoronato [[re di Polonia]].<ref name="baedecker148"/> |
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Versione delle 00:49, 5 apr 2015
Lo Zwinger (pron. /'tsviŋgɐ:) è uno dei principali monumenti della città tedesca di Dresda: si tratta di un complesso architettonico (palazzo con giardini) in stile barocco, costruito tra il 1709/1710 e il 1732/1733 per volere di Augusto II di Polonia detto il Forte (1670-1733) e progettato dall'architetto Matthäus Daniel Pöppelmann (1662-1736) con la collaborazione dello scultore Balthasar Permoser (1651-1732).[1][2][3][4][5][6][7][8][9]
Il termine "Zwinger", con cui è denominato il complesso significa all'incirca "fortificazione inframurale" (ovvero "fra le mura cittadine") o "castello concentrico" e fa riferimento ad una preesistente fortezza medievale.[3][8][10]
Il complesso, pressoché interamente ricostruito dopo le distruzioni dovute ai bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale[5][6], è considerato una delle massime espressioni dell'architettura barocca tedesca[2] e fino al 2009 faceva parte - come il resto dei monumenti di Dresda e della Valle dell'Elba - del patrimonio dell'umanità dal'Unesco (lista da cui la città è stata "depennata" dopo la costruzione in quell'anno di un nuovo ponte sull'Elba).[11][12]
Un tempo utilizzato per giochi e feste di corte[2], ospita ora alcune importanti collezioni museali.[2][13], tra cui spicca la Gemäldegalerie Alte Meister (pinacoteca).
Ubicazione
Lo Zwinger si trova al nr. 1 di Theaterplatz[14], in pieno centro storico, lungo il corso dell'Elba, tra la Sophienstraße, la Ostra-Allee e la Terrassenufer e di fianco alla Semperoper, alla Hofkirche e al Castello di Dresda, nonché nelle immediate vicinanze di tutti gli altri principali munumenti della città, come la Frauenkirche, la Brühlsche Terrasse e l'Albertinum.[3][15][16][17][18]
Caratteristiche
Lo Zwinger si compone di quattro ali principali, il Wallpavillon, il Glockenspielpavillon, la Zwingergalerie e la Sempergalerie costruite ai lati di un giardino ornato al centro da quattro fontane.[10]
Altre parti costitutive dello Zwinger sono: il Deutscher Pavillon, il Französischer Pavillon, lo Zoologischer Pavillon e la fontana Nymphenbad.
Storia
Sul luogo dove ora sorge lo Zwinger si trovava in origine una fortezza medievale.[3]
Risale al 1696 l'idea di costruire nel luogo un anfiteatro, che sarebbe dovuto servire per i giochi di corte.[5][6]
Nel 1709, Augusto il Forte commissionò all'architetto Matthäus Daniel Pöppelmann la costruzione di un'orangérie.[3][5][6] Fu così eretta una sorta di anfiteatro in legno, inaugurata in occasione della visita del re di Danimarca.[3]
In seguito, a partire dal 1714, Pöppelmann pensò di aggiungervi nuovi elementi in stile barocco.[3][5][6]
La costruzione del nuovo complesso architettonico terminò tra il 1732 e il 1733, dopo la morte di Augusto il Forte.[7]
Nel 1813, nel corso delle guerre napoleoniche, l'edificio subì gravi danni.[6] Danni ancor più gravi li subì nel 1849, quando alcune parti dello Zwinger furono distrutte da un incendio[5][6]: la ricostruzione avvenne tra il 1852 e il 1857 sotto la direzione di Karl Moritz Haenel.[5][6]
Un'opera di restauro fu quindi intrapresa tra il 1880 e il 1898[5][6] e successivamente a partire dal 1910[5][6], opera poi interrotta a causa della prima guerra mondiale[5][6].
Nel febbraio 1945, sotto i bombardamenti alleati su Dresda nel corso della seconda guerra mondiale, l'edificio andò - come il resto della città - quasi completamente distrutto.[5][6]. L'unica parte del complesso ad essere risparmiata fu la fontana Nymphenbad.[5][6]
Le rovine furono messe in sicurezza l'estate successiva[5][6] e la sostanziale ricostruzione (v. immagini qui sotto) fu completata solo nel 1964[5][6], anche se l'opera di restauro non è ancora terminata[5][6].
Punti d'interesse
Wallpavillon
Il Wallpavillon (letteralmente: "Padiglione delle mura") occupa la parte settentrionale del palazzo.[19] Fu iniziato nel 1716 da Matthäus Daniel Pöppelmann.[20]
È sormontato da una statua raffigurante Ercole che sorregge il mondo.[3][19]
Glockenspielpavillon
Il Glockenspielpavillon ("Padiglione del carillon") è situato di fronte al Wallpavillion[19]: un tempo noto come Stadtpavillon, ("Padiglione della città")[19][21] fu realizzato del 1723[21].
Prende l'attuale nome dal carillon (in tedesco: "Glockenspiel") formato da 40 campane in porcellana di Meissen[3][22], che fu aggiunto tra il 1924 e il 1936[8][21][23].
Il carillon suona melodie di Antonio Vivaldi, Carl Maria von Weber e Humperdink.[21]
Completamente distrutto sotto i bombardamenti del 1945, il Glockenspielpavillon fu ricostruito nel 1965.[21]
Zwingergalerie
La Zwingergalerie occupa il lato occidentale dello Zwinger, ovvero quello parallelo alla Ostraallee. È diviso dalla Kronentor ed ospita il Museum für Tierkunde (museo zoologico).[3]
Kronentor
La Kronentor (letteralmente: "Porta della corona"), che costituisce l'entrata principale allo Zwinger[19] ed è diventata uno dei simboli della città di Dresda[24], prende il nome dalla corona polacca sostenuta da quattro aquile da cui è sormontata.[3][19] È decorata con statue raffiguranti le quattro stagioni.[3]
Museum für Tierkunde
Nel Museum für Tierkunde ("Museo di zoologia") sono esposti oltre 4.000.000 di reperti.[3]
Nymphenbad
La Nymphenbad è una fontana situata fra il Wallpallon e la Sempergalerie: fu realizzata da Matthäus Daniel Pöppelmann, che si ispirò ai ninfei italiani, dopo un viaggio in Italia.[3] È decorata con tritoni, ninfe e grotte.[19]
Alcune sculture furono ricostruite negli anni 1920 del XX secolo.[25]
Sempergalerie
La Sempergalerie o Semperbau, situata di fronte alla Zwingergalerie, fu aggiunta tra il 1847 e il 1854 da Gottfried Semper (l'architetto della Semperoper) ed è abbellita da sculture realizzate da Ernst Friedrich August Rietschel.[3] Ospita la Gemäldegalerie Alte Meister [3]. Fino a tempi recenti vi si trovava la "Rustkammer" Sala d'Armi, che in un recente riallestimento è stata trasferita in una nuova sede presso il vicino Castello Residenziale
Gemäldegalerie Alte Meister
La Gemäldegalerie Alte Meister ("Galleria degli Antichi Maestri") rappresenta una delle più importanti collezioni d'arte d'Europa[26] La collezione, in origine ospitata nello "Johanneum"[26], è appartenuto alla Casata di Wettin, soprattutto ad Augusto II di Polonia e a suo figlio Federico Augusto II.[26]
Sono esposte opere di pittori tedeschi, italiani, olandesi, fiamminghi e Spagna.[3][10][27] Vi si trovano dipinti di Sandro Botticelli, Canaletto, Correggio, Andrea Del Sarto, Pinturicchio, Raffaello, Rembrandt, Rubens, Tiziano, Jan van Eyck, Diego Velázquez, ecc.[3][10]
Tra i pezzi più pregiati, vi è la Madonna Sistina di Raffaello (1512-1513) acquistato nel 1754 da Federico Augusto II.[10]
Mathemathisch-Physikalischer Salon
Il Mathemathisch-Physikalischer Salon occupa l'ala nord-occidentale dello Zwinger[23][28], tra la Zwingargalerie e il Glockenspielpavillon, e fu realizzato nel 1728[28].
Ospita una collezione di strumenti di misurazione, mappe, ecc.[3][23] Tra i pezzi più pregiati, figura un globo celeste arabo del XII secolo.[23]
Deutscher Pavillon
Nel Deutscher Pavillon ("padiglione tedesco") è ospitata la Porzellansammlung ("Collezione di porcellane").[3]
Collezione di porcellane
La collezione di porcellane (Porzellansammlung) dello Zwinger, una delle più grandi al mondo[22], è basata sulla collezione appartenuta ad Augusto il Forte.[3][29]. Comprende una collezione di porcellane cinese, giapponesi (con pezzi che vanno dall'età antica al XVII secolo[3]) e, soprattutto vari pezzi in porcellana di Meissen.[3][23]
Französischer Pavillon
Zoologischer Pavillon
Lo "Zwinger" in filatelia
Ecco qui di seguito alcuni francobolli emessi dalla Germania e dall'ex-DDR raffiguranti lo "Zwinger":
-
Lo Zwinger in un francobollo del 1990
Note
- ^ Egert-Romanowska, Joanna - Omilanowska, Małgorzata, Germania, Dorling Kindersley, London, 2000 - Mondadori, Milano, 2002, p. 164
- ^ a b c d Ivory, Michael, Le Guide Traveller di National Geographic - Germania, National Geographic Society, New York, 2004 - Whitestar, Vercelli, 2005, p. 231
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w A.A.V.V., Germania Nord, Touring Club Italiano, Milano, 2003
- ^ A.A.V.V., Germania [Deutschland], Karl Baedecker, Ostfildern - De Agostini, Novara, 1992, p. 146
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Dresden und Sachsen: Zwinger
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Dresden und Sachsen: Zwinger - Geschichte
- ^ a b Bernhard Peter: der Zwinger
- ^ a b c A View on Cities: Dresden > Zwinger
- ^ Dresda, Firenze dell'Elba: Lo Zwinger
- ^ a b c d e A.A.V.V., Guida Express - Germania, Sitigratis, Milano, 2006, p. 244
- ^ Dresdner Elbtal ist kein Welterbe mehr, in: Tagesschau
- ^ Germany's Dresden deleted from UNESCO's World Heritage List, in: China View, 2009-06-26
- ^ A.A.V.V., Itinerari d'Europa, Touring Club Italiano, Milano, 1999
- ^ Miovista.de: Dresden > Zwinger
- ^ Ivory, Michael, op. cit., p. 232
- ^ Egert-Romanowska, Joanna - Omilanowska, Małgorzata, op. cit., p. 159
- ^ A.A.V.V., Guida Express - Germania, cit., p. 245
- ^ A.A.V.V., Germania [Deutschland], Baedecker, cit., p. 148
- ^ a b c d e f g Egert-Romanowska, Joanna - Omilanowska, Małgorzata, op. cit., p. 165
- ^ Metropole Dresden: Zwinger > Wallpavillon
- ^ a b c d e Metropole Dresden: Wallpavillon
- ^ a b A.A.V.V., Germania, Baedecker, cit., p. 147
- ^ a b c d e A.A.V.V., Egert-Romanowska, Joanna - Omilanowska, Małgorzata, op. cit., p. 164
- ^ Metropole Dresden: Kronentor
- ^ Metropole Dresden: Nymphenbad
- ^ a b c Egert-Romanowska, Joanna - Omilanowska, Małgorzata, op. cit., p. 166
- ^ Egert-Romanowska, Joanna - Omilanowska, Małgorzata, op. cit., p. 167
- ^ a b Metropole Dresden: Zwinger > Mathemathisch-Physikalischer Salon
- ^ Ivory, Michael, op. cit., p. 132
Voci correlate
- Gemäldegalerie Alte Meister
- Augusto II di Polonia
- Matthäus Daniel Pöppelmann
- Balthasar Permoser
- Architettura barocca
- Castello di Moritzburg
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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