Sindrome LEOPARD

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Sindrome LEOPARD
Malattia rara
Cod. esenz. SSNRN1010
Specialitàdermatologia, cardiologia e reumatologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
OMIM151100, 611554 e 613707
MeSHD044542
MedlinePlus001473
eMedicine1096445
Sinonimi
Lentigginosi cardiomiopatica progressiva

La sindrome LEOPARD, o lentigginosi cardiomiopatica progressiva,[1] è una malattia genetica caratterizzata da un insieme di malformazioni scheletriche e cardiache associate alla presenza sulla pelle di lentiggini[2]. La malattia venne descritta per la prima volta nel 1936 da Zeisler e Becker come associazione di lentiggini, ipertelorismo, petto carenato e prognatismo[3]; osservazioni successive permisero l'associazione di tali caratteristiche somatiche con i difetti scheletrici e cardiovascolari, ma fu Gorlin che nel 1969 coniò il termine LEOPARD[4] come acronimo che indica sette caratteristiche cliniche e che riconduce anche all'aspetto "macchiato" della pelle dei pazienti per la presenza delle lentiggini.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

La malattia è classificata come rara[5] o estremamente rara[6] dalla letteratura, che comprende un centinaio circa di casi clinici descritti.

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

Confusa inizialmente con la neurofibromatosi per la presenza delle macchie caffellatte, e con la sindrome di Noonan per l'ipertelorismo che caratterizza entrambe le forme, la sindrome LEOPARD è in realtà dovuta a una mutazione che coinvolge lo stesso gene di quest'ultima, il PTPN11, assieme ad altre mutazioni accessorie che ne spiegano la variabilità clinica. Il gene PTPN11 è responsabile della sintesi dell'enzima tirosin-fosfatasi, ma questo tipo di mutazione produce aspetti differenti da quelli della sindrome di Noonan e si verifica con una frequenza di gran lunga minore[7]. La sindrome si trasmette come carattere autosomico dominante. Il gene responsabile ha un'alta penetranza, ma l'espressività è estremamente variabile e determina caratteristiche cliniche a volte parziali.

Caratteristiche cliniche[modifica | modifica wikitesto]

L'acronimo LEOPARD indica l'associazione di:

  • Lentiggini: sono numerosissime e possono arrivare a coprire, senza una distribuzione particolare, fino all'80% della superficie corporea, interessando sia le aree esposte al sole che quelle non esposte; il contorno è irregolare e la loro grandezza varia da pochi millimetri a 1-1,5 centimetri di diametro. Lo studio dei melanociti ha rivelato la presenza di granuli giganti di melanina simili a quelli riscontrati nelle macchie caffellatte della neurofibromatosi.
  • Anomalie Elettrocardiografiche, per la presenza di disturbi di conduzione quali blocco di branca.
  • Ipertelorismo Oculare: l'aumento di distanza fra gli occhi si accompagna ad altre caratteristiche somatiche quali bassa attaccatura delle orecchie e prognatismo (sporgenza della mandibola).
  • Stenosi Polmonare: il restringimento è di solito localizzato alla radice dell'arteria polmonare e può accompagnarsi alla compresenza di stenosi aortica o di prolasso valvolare mitralico
  • Anomalie genitali quali ipospadia o criptorchidismo nel maschio, agenesia o ipoplasia di un ovaio nella femmina.
  • Ritardo di crescita: i bambini hanno peso normale alla nascita e cominciano a rallentare lo sviluppo dopo l'anno di vita.
  • Difetto dell'udito: si tratta di solito di sordità neurosensoriale (in inglese: Deafness).

Sono stati descritti anche due casi di leucemia associata alla sindrome[8][9].

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Per la diagnosi non è necessaria la compresenza di tutte le caratteristiche sopra descritte. È sufficiente il riscontro dell'associazione di lentiggini e di altre due caratteristiche o, in assenza di lentiggini, la presenza di 3 caratteristiche e la conferma della diagnosi in un parente di primo grado (genitore, figlio, fratello)[10].

Prognosi e terapia[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte dei pazienti affetti dalla sindrome può condurre una vita relativamente normale; la cardiomiopatia è responsabile della morte in quei pazienti in cui le anomalie cardiovascolari sono più rilevanti. Una volta confermata la diagnosi, i pazienti dovrebbero comunque essere seguiti dal punto di vista cardiologico.

Poiché la sindrome è compatibile con una normale fertilità, i pazienti (e i parenti dei pazienti) dovrebbero sottoporsi a una consulenza genetica se decidono di avere figli. L'eventuale gravidanza va seguita anche per il monitoraggio delle eventuali malformazioni cardiache.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ James, William; Berger, Timothy; Elston, Dirk (2005). Andrews' Diseases of the Skin: Clinical Dermatology. (10th ed.). Saunders. ISBN 0-7216-2921-0.
  2. ^ Monica Bonetti, Jeroen Paardekooper Overman, Federico Tessadori, Emily Noël, Jeroen Bakkers and Jeroen den Hertog, Noonan and LEOPARD syndrome Shp2 variants induce heart displacement defects in zebrafish, in http://dev.biologists.org/content/141/9/1961.full?sid=03c6d8f0-f95e-44d4-933b-74fb06616523#fn-group-1.
  3. ^ Zeisler EP, Becker SW, Generalized lentigo: its relation to systemic nonelevated nevi, in Arch Dermatol Syphilol, vol. 33, 1936, pp. 109–125.
  4. ^ Gorlin RJ, Anderson RC, Blaw M, Multiple lentigenes syndrome, in Am. J. Dis. Child., vol. 117, n. 6, 1969, pp. 652–62, PMID 5771505.
  5. ^ Sito della National Organization for Rare Disorders (NORD)
  6. ^ Jozwiak, S. e Schwartz, R. LEOPARD Syndrome overview
  7. ^ Tullu MS, Muranjan MN, Kantharia VC, et al., Neurofibromatosis-Noonan syndrome or LEOPARD Syndrome? A clinical dilemma, in J Postgrad Med, vol. 46, n. 2, 1º aprile 2000, pp. 98–100, PMID 0011013475.
  8. ^ 6.Laux D, Kratz C, Sauerbrey A. Common acute lymphoblastic leukemia in a girl with genetically confirmed LEOPARD syndrome. J Pediatr Hematol Oncol. Aug 2008;30(8):602-4
  9. ^ Ucar C, Calyskan U, Martini S, Heinritz W: Acute myelomonocytic leukemia in a boy with LEOPARD syndrome (PTPN11 gene mutation positive). J Pediatr Hematol Oncol 2006 Mar; 28(3): 123-5
  10. ^ Voron DA, Hatfield HH, Kalkhoff RK, Multiple lentigines syndrome. Case report and review of the literature, in Am. J. Med., vol. 60, n. 3, 1976, pp. 447–56, DOI:10.1016/0002-9343(76)90764-6, PMID 1258892.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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