Ryan Nelsen

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Ryan Nelsen
Nazionalità Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Altezza 185 cm
Peso 84 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 31 gennaio 2013 - giocatore
Carriera
Giovanili
1997-1999Greensboro College Pride
1999-2001Stanford Cardinal
Squadre di club1
2001-2005D.C. United81 (7)
2005-2012Blackburn172 (8)
2012Tottenham5 (0)
2012-2013QPR18 (1)
Nazionale
2008-2012Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda olimpica8 (0)
1999-2012Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda49 (7)
Carriera da allenatore
2013-2014Toronto FC
Palmarès
 Coppa d'Oceania
Oro Nuova Zelanda 2002
Oro 2008
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ryan William Nelsen (Christchurch, 18 ottobre 1977) è un allenatore di calcio ed ex calciatore neozelandese, di ruolo difensore.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Nelsen era un difensore centrale forte fisicamente, abile nei colpi di testa e dotato di ottima personalità.[1] Sapeva essere pericoloso anche sui calci di punizione.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Nelsen iniziò a giocare come difensore centrale nella rappresentativa del St Thomas of Canterbury College, il college della sua città. Nel 1997 andò negli USA al Greensboro College, giocando nella rappresentativa del college. Due anni dopo passò alla Stanford University, giocando nella rappresentativa dell'università, in cui poco tempo dopo si laureò in scienze politiche.

Nel 2001 fu ingaggiato dal D.C. United, squadra della MLS. Nel 2003 fu nominato capitano, e rimase negli USA fino al 2005, collezionando in tutto sette gol e cinque assist.

Nel gennaio 2005 Nelsen sbarca in Inghilterra, al Blackburn che lo prende gratuitamente. Nell'estate di quell'anno firma un contratto di tre anni con i Rovers, viste le sue grandi prestazioni (dopo il suo arrivo i Rovers prenderanno una media di 0,67 gol per partita).

Nelsen perde le ultime partite della stagione 2005/06 per la frattura del piede subita in un Charlton-Blackburn (terminato 0-2). Nell'estate del 2006 subisce una lesione al tendine del ginocchio, che lo costringe a restare fuori fino alla fine dell'anno. Torna in campo in FA Cup contro il Luton Town a fine gennaio, venendo nominato capitano, segno della fiducia del club su di lui e della sua popolarità. Nel luglio 2007 firma un nuovo contratto di cinque anni con i Rovers. Il 25 aprile del 2009, nella partita vinta in casa 2-0 dal Blackburn contro il Wigan, realizza nel secondo tempo il suo primo gol della carriera con la maglia dei Rovers. Nel due stagioni successive è migliorato in fase realizzativa, riuscendo infatti a segnare 7 reti in 56 partite.

Nel 2010 è nominato calciatore oceanico dell'anno.

Il 21 gennaio 2011 rinnova il suo contratto fino al 30 giugno 2013. Il 2 febbraio 2012 approda al Tottenham insieme a Louis Saha,[2] quest'ultimo a parametro zero. Conclude la stagione con cinque presenze in campionato e tre in FA Cup; in quest'ultima competizione ha segnato la sua unica rete con i londinesi realizzando il gol del momentaneo 1-0 contro il Bolton (3-1).[3][4][5] A fine stagione lascia gli Spurs svincolandosi.

Il giugno 2012 passa al Queens Park Rangers firmando un contratto annuale.[6] Afferma di aver scelto il QPR per via del suo buon rapporto con il vecchio coach Mark Hughes che aveva già incontrato quando questi allenava il Blackburn.[7] A causa della sua anziana età, 34 anni, viene visto con perplessità dai tifosi, ma riesce a far parte della rosa titolare e in poco tempo conquista la tiforseria avendo dimostrato attaccamento alla maglia e viene definito the warrior a discapito delle grandi star che nel mercato estivo erano arrivate a Loftus Road e avevano reso al di sotto delle aspettative come José Bosingwa, Park Ji-sung e altri.[8] Segna il suo primo gol nella partita finita 2-2 contro il Wigan, rete del momentaneo 1-1.[9] Nonostante lui fornisca delle buone prestazione fondo alla classifica. Il 2 gennaio nel derby contro il Chelsea, vinto 1-0 grazie alla rete di Shaun Wright-Phillips, contribuisce al successo dei biancoblù con tackles e interventi che salvano il risultato e regalano la seconda vittoria della stagione al club.[10]

L'8 gennaio 2013 Nelsen viene assunto come nuovo allenatore del Toronto FC, squadra della Major League Soccer.[11][12] Tuttavia, egli rimane sotto contratto con il QPR fino alla fine di gennaio.[13] Infatti gioca tutto il mese con buone prestazioni che permettono al QPR di ottenere pareggi, ma non abbastanza per vincere e togliersi dall'ultimo posto nella classifica. Il 29 gennaio la sua ultima partita coi Rangers è contro il Manchester City, attuali campioni d'Inghilterra, oltre alla prestazione ottima del neo zelandese e della squadra in generale, la partita termina 0-0. Alla fine della partita gli viene riservata un'ovazione.[14]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Vanta 49 presenze e 7 reti con la sua nazionale, di cui è stato capitano durante i Mondiali di Sudafrica 2010.[15]

Con la nazionale olimpica ha preso parte alle Olimpiadi del 2008 e del 2012.[16][17]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

L'8 gennaio 2013 viene ingaggiato come allenatore dal Toronto FC, club militante in Major League Soccer.[12] Il 1º febbraio raggiunge il Canada e inizia la carriera da allenatore. L'esordio nel Toronto FC coincide con la sconfitta contro l'altra squadra canadese dei Vancouver Whitecaps (0-1).[18] Il 31 agosto 2014 viene esonerato e sostituito da Greg Vanney.[19]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

D.C. United: 2004

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

2002, 2008

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

2003, 2004
2006, 2010
2020

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Nelsen, l'unica stellatra gli "All Whites", su repubblica.it, 1º giugno 2010. URL consultato il 28 aprile 2021.
  2. ^ (EN) Nelsen completes move, su tottenhamhotspur.com. URL consultato il 28 aprile 2021.
  3. ^ (EN) Kevin McGarra, Tottenham's Ryan Nelsen breaks Adam Bogdan's resistance for Bolton, su The Guardian, 27 marzo 2012. URL consultato il 29 maggio 2021.
  4. ^ (EN) Spurs 3-1 Bolton - Nelsen steers us to Wembley, su tottenhamhotspur.com. URL consultato il 29 maggio 2021.
  5. ^ (EN) Ryan's delight, su tottenhamhotspur.com. URL consultato il 29 maggio 2021.
  6. ^ (EN) Nelsen to QPR, su tottenhamhotspur.com. URL consultato il 28 aprile 2021.
  7. ^ (EN) Nelsen hails winner Hughes as defender links back up with old boss at QPR, su dailymail.co.uk, 18 giugno 2012. URL consultato il 28 aprile 2021.
  8. ^ (EN) Nick Akerman, Picking a Premier League 2012-13 Flops XI, su Bleacher Report. URL consultato il 28 aprile 2021.
  9. ^ (EN) NELSEN: NO EXCUSES, su qpr.co.uk. URL consultato il 28 aprile 2021.
  10. ^ (EN) Chris Bevan, Chelsea 0-1 QPR, in BBC Sport, 2 gennaio 2013. URL consultato il 28 aprile 2021.
  11. ^ (EN) NELSEN AGREES TORONTO SWITCH, su qpr.co.uk. URL consultato il 28 aprile 2021.
  12. ^ a b (EN) Ryan Nelsen Named Head Coach, su torontofc.ca, 8 gennaio 2013. URL consultato il 28 aprile 2021.
  13. ^ (EN) GOODBYE NELLIE, su qpr.co.uk. URL consultato il 28 aprile 2021.
  14. ^ (EN) Guard of honour for Nelsen after last QPR game, su stuff.co.nz, 30 gennaio 2013. URL consultato il 28 aprile 2021.
  15. ^ Emanuela Audisio, All Whites, dilettanti senza paura. Vi ricordate la Corea nel ' 66?, in la Repubblica, 20 giugno 2010, p. 49. URL consultato il 28 aprile 2021.
  16. ^ (EN) Nelsen grateful to Ince, su eurosport.co.uk, 9 luglio 2008. URL consultato il 28 aprile 2021.
  17. ^ (EN) NELSEN SUFFERS OLYMPIC DEFEAT, su qpr.co.uk. URL consultato il 28 aprile 2021.
  18. ^ (EN) Reds Fall Short In Vancouver, su torontofc.ca, 2 marzo 2013. URL consultato il 28 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2020).
  19. ^ (EN) Vanney Named New Head Coach, su torontofc.ca, 31 agosto 2014. URL consultato il 28 aprile 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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