Regno d'Italia (1805-1814)

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File:Flag of the Regno Italico 1805.png
Periodo napoleonico:
bandiera del Regno d'italia 1802-1805
Scudo araldico
Emblema del Regno d'Italia (1805-1814)
Corona Ferrea,
usata per incoronare Napoleone I Bonaparte
Re d'Italia.
Tale corona è oggi custodita presso il Duomo di Monza.
Periodo napoleonico:
Suddivisione politica della penisola italiana nel 1810, dopo il Trattato di Schönbrunn
Periodo napoleonico:
Moneta da 40 Lire

Il Regno d'Italia (1805-1814), talvolta noto anche come Regno Italico; fu uno stato preunitario italiano fondato da Napoleone I Bonaparte, esso comprendeva l'Italia centro orientale e buona parte del settentrione con capitale Milano.

Storia

Nascita

Il 18 marzo 1805 con la pace di Presburgo l'Austria rinunciò a Gorizia ed alla Provincia Veneta. Il Veneto fu unito alla Repubblica Italiana, creando il Regno d'Italia.

A questo punto Napoleone Bonaparte, il quale si era fatto proclamare dal Senato Imperatore dei francesi facendosi incoronare da Papa Pio VII - trasformò anche la precedente Repubblica Italiana in Regno d'Italia - auto nominandosi Re d'Italia (l'incoronazione avvenne il 26 maggio 1805 all'interno del Duomo di Milano).

Eugène de Beauharnais, figlio di prime nozze della moglie di Napoleone, Giuseppina, di cui il Bonaparte si fidava ciecamente e dal quale era sicuro di non dovere temere il perseguimento obiettivi politici propri, fu nominato Viceré d'Italia.

Nel 1809 furono staccate dal Regno le città di Gorizia e Trieste e i territori di Istria, Dalmazia e delle Bocche di Cattaro per formare sempre sotto il controllo francese, le Province Illiriche con capitale Lubiana.

Caduta

Lo stesso argomento in dettaglio: Caduta del Regno Italico.

Il Regno d'Italia cessò di esistere nel 1814 con la fine del periodo napoleonico: il 6 aprile 1814, Napoleone si disse pronto ad abdicare, atto che fu formalizzato il giorno 11. Il giorno 16 il Beauharnais comunicava di avere concluso anch'egli un armistizio con il feldmaresciallo austriaco Bellegarde, anche se sperava che il suo trono potesse essere salvato dalla disfatta napoleonica.

Dopo i disordini milanesi del 20 aprile con il linciaggio a morte del ministro delle finanze Giuseppe Prina ad opera della folla inferocita, Beauharnais capì tuttavia di non avere l'appoggio della popolazione. La gente lo identificava infatti con i detestati francesi e così il giorno 26 abdicò, lasciando il giorno successivo l'Italia per ritirarsi in esilio in Baviera presso i suoceri. Aveva così fine il Regno napoleonico d'Italia.

Citazioni

(FR)

«A mon passage à Milan, un grand peuple réveillé ouvrait un moment les yeux. L'Italie sortait de son sommeil, et se souvenait de son génie comme d'un rêve divin … elle apportait dans la mesquinerie de notre pauvreté la grandeur de la nature transalpine, nourrie qu'elle était, cette Ausonie, aux chefs-d'oeuvre des arts et dans les hautes réminiscences d'une patrie fameuse.»

(IT)

«al mio passaggio a Milano, un grande popolo risvegliato apriva un momento gli occhi. L’italia usciva dal suo sonno, e ricordava il proprio genio come un sogno divino: .. ella portava nella meschineria della nostra povertà la grandezza della natura transalpina, nutrita come era, questa Ausonia, ai capolavori delle arti ed alle alte reminiscenze di una patria famosa»

Voci correlate

Il Napoleonico Regno d'Italia nel 1805

Collegamenti esterni

  • Napitalia L'esercito del Regno Italico sotto Napoleone