Pedicularis oederi
Pedicolare di Oeder | |
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Pedicularis oederi | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Orobanchaceae |
Tribù | Pedicularideae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Orobanchaceae |
Genere | Pedicularis |
Specie | P. oederi |
Nomenclatura binomiale | |
Pedicularis oederi Vahl, 1806 |
La pedicolare di Oeder (nome scientifico Pedicularis oederi Vahl, 1806) è una pianta parassita appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome generico (Pedicularis) deriva da un termine latino che significa "pidocchio" e si riferisce alla convinzione che queste piante infestino di pidocchi il bestiame al pascolo; altri giustificano l'etimologia del nome del genere all'opposto, ossia in quanto si pensa che queste piante liberino la testa dai pidocchi.[2][3][4] L'epiteto specifico (oederi) è stato dato in ricordo del medico e naturalista della Germania settentrionale G. Ch. von Oeder (1728 - 1791).[5]
Il nome scientifico della pianta è stato definito per la prima volta dal botanico e zoologo danese-norvegese Vahl (1749-1804) nella pubblicazione (edizione postuma) "Dansk Oekonom. Plantel ed. 2: 580" del 1806.[6]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Queste piante sono alte da 4 a 10 cm (massimo 20 cm). La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Sono piante parassite: le radici mostrano organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. Durante l'essiccazione le piante si anneriscono alquanto.[2][5][7][8][9]
Radici[modifica | modifica wikitesto]
Le radici, grosse e carnose (a fittone), si distribuiscono a raggiera cercando di raggiungere le radici di altre piante per succhiarne la linfa.
Fusto[modifica | modifica wikitesto]
La parte aerea del fusto è eretta con superficie pubescente (quasi lanosa).
Foglie[modifica | modifica wikitesto]
Le foglie basali hanno il contorno da lanceolato a lanceolato-lineare a forma pennatosetta con segmenti (da 10 a 30 copie per foglia) oblanceolati e profondamente crenato-dentati (ottusi o arrotondati all'apice). La superficie è glabra (a volte pubescenti lungo le venature). Le foglie cauline sono poche (da 1 a 2) e progressivamente ridotte. La disposizione delle foglie lungo il fusto è alterna. Dimensione delle foglie basali: larghezza 8 – 12 mm; lunghezza 30 – 40 mm (massimo 70 mm). Lunghezza del picciolo: fino a 50 mm.
Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]
Le infiorescenze sono delle dense spighe formate da fiori peduncolati (alla fine l'infiorescenza si allunga). Alla base di ogni fiore sono presenti delle brattee (a disposizione alterna) di aspetto fogliaceo a contorno lineare-lanceolato e con superficie villosa. Lunghezza dell'infiorescenza: 5 cm circa (massimo 10 cm).
Fiore[modifica | modifica wikitesto]
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla e il calice sono a 5 parti). Lunghezza del fiore: 12 – 24 mm.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
- X, K (5), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula[7]
- Calice:il calice è gamosepalo, irsuto-lanato, con cinque denti (la base del calice è un tubo campanulato). I denti del calice, acuti e interi sui bordi, sono lunghi 1/3 del tubo. Lunghezza della calice: 7 – 12 mm.
- Corolla: la corolla, a forma più o meno cilindrica, è gamopetala bilabiata a fauci aperte con superficie glabra. Il labbro superiore della corolla è eretto e arrotondato ad apice falcato; quello inferiore è patente con tre lobi più o meno uguali (quello medio è arrotondato e più piccolo di quelli laterali). Il colore della corolla è giallo scuro; all'apice è rosso-purpureo. Lunghezza della corolla: 12 – 20 mm. Lunghezza del labbro superiore 2 cm con parte apicale falcata di 12 – 16 mm. Dimensioni del labbro inferiore: larghezza 5 – 7 mm; lunghezza 7 – 14 mm.
- Androceo: l'androceo possiede quattro stami didinami (due grandi e due piccoli). I filamenti sono inseriti più o meno alla base della corolla e sono pubescenti nella parte superiore. Le antere, dissimulate sotto il cappuccio del labbro superiore sono strettamente unite da una fitta peluria. La maturazione del polline è contemporanea allo stigma.[10]
- Gineceo: l'ovario è supero formato da due carpelli ed è biloculare. Lo stilo inserito all'apice dell'ovario è del tipo filiforme; lo stigma è semplice ed è lievemente protruso oltre il cappuccio della corolla in modo da evitare l'auto-impollinazione.[10]
- Fioritura: da (giugno) luglio a agosto.
Frutti[modifica | modifica wikitesto]
Il frutto è una capsula loculicida bivalve a forma ovoidale o ovoidale-lanceolata (a maturità è lunga 1,5 volte il calice; larghezza 7 mm; lunghezza 18 mm). I semi sono pochi a forma angolosa.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
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- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Circum Artico-Alpico.
- Distribuzione: in Italia questa specie è molto rara ed è presente solamente nelle Alpi Centrali. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimento di Alpes-de-Haute-Provence), in Svizzera (cantoni Berna e Vallese), in Austria (Länder del Vorarlberg, Tirolo Settentrionale e Stiria). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nelle Alpi Dinariche e Carpazi.[12] Nel resto dell'Europa si trova nella Penisola Balcanica, in Scandinavia e in Russia.[13] Fuori dall'Europa è presente anche in Asia (Cina, Bhutan, Giappone, Kazakistan, Kirghizistan, Mongolia, e Tagikistan) e in America del Nord.[9]
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pascoli alpini su calcare. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[12]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi europei queste piante si possono trovare da 1800 fino a 2500 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: alpino e in parte quello subalpino. In Asia queste piante vegetano fino a 5400 m s.l.m..[9]
Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]
Dal punto di vista fitosociologico Pedicularis oederi appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
- Classe: Elyno-Seslerietea variae
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[14][15]) distribuiti in tutti i continenti. Il genere Pedicularis comprende 400-500 specie (il genere più numeroso della famiglia con distribuzione quasi cosmopolita - manca in Africa e Australia) delle quali 23 sono presenti nella flora spontanea italiana.
La classificazione del genere è difficile in quanto la forma del fiore è molto simile tra specie e specie; inoltre il colore della corolla nel secco è indistinguibile. Pignatti nella "Flora d'Italia" divide le specie spontanee della flora italiana in tre gruppi in base alla forma del labbro superiore (vedi il disegno):[5]
- Sez. Anodontae: l'apice del labbro superiore della corolla è arrotondato (né rostrato e né dentato).
- Sez. Rhyncholophae: il labbro superiore della corolla è più o meno falcato e termina in un becco allungato.
- Sez. Pedicularis: il labbro superiore della corolla è provvisto di due dentini sotto la parte falcata.
La specie P. oederi appartiene alla sez. Anodontae.
Il numero cromosomico di P. oederi è: 2n = 16.[16]
Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]
Secondo una recente ricerca di tipo filogenetico la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Pedicularis si trova nel quarto clade (relativo alla tribù Pedicularideae). All'interno della tribù il genere è in posizione "gruppo fratello" al resto dei generi della tribù.[17]
Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]
Per questa specie alcune checklist riconoscono le seguenti sottospecie:[1][9]
- Pedicularis oederi subsp. branchyophylla (Pennell) Tsoong
- Pedicularis oederi subsp. multipinna (HL Li) PC Tsoong, 1963: le foglie sono provviste di 25 - 30 copie di segmenti; il tubo del calice è leggermente più corto. Si trova solo in Cina.[18]
- Pedicularis oederi subsp. oederi: (la stirpe più comune presente in Europa) le foglie sono provviste di 10 - 20 copie di segmenti.
- Pedicularis oederi var. albertae (Hultén) B. Boivin
- Pedicularis oederi var. angustiflora (Limpr.) Tsoong
- Pedicularis oederi var. sinensis (Maxim.) Hurus.
- Pedicularis oederi f. rubra (Maxim.) Tsoong
Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
- Pedicularis albertae Hultén (sinonimo della varietà albertae)
- Pedicularis angustiflora Limpr. (sinonimo della varietà angustiflora)
- Pedicularis asplenifolia Muhl.
- Pedicularis branchyophylla Pennell (sinonimo della sottospecie branchyophylla)
- Pedicularis oederi subsp. heteroglossa (Prain) Pennell.
- Pedicularis oederi var. multipinna H. L. Li (sinonimo della sottospecie multipinna)
- Pedicularis oederi var. oederi
- Pedicularis oederi var. rubra (Maxim.) Limpr. (sinonimo della forma rubra)
- Pedicularis oederi f. oederi
- Pedicularis versicolor Wahlenb.
- Pedicularis versicolor var. rubra Maxim. (sinonimo della forma rubra)
- Pedicularis versicolor var. sinensis Maxim. (sinonimo della varietà sinensis)
Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]
La pedicolare di Oeder in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Oeders Läusekraut
- (FR) Pédiculaire d'Oeder
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Pedicularis oederi, su The Plant List. URL consultato il 16 luglio 2015.
- ^ a b Motta 1960, Vol. 3 - pag. 236.
- ^ David Gledhill 2008, pag.294.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 21 giugno 2015.
- ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 593.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 luglio 2015.
- ^ a b Judd, pag. 496.
- ^ Strasburger, pag. 852.
- ^ a b c d eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 16 luglio 2015.
- ^ a b Motta 1960, Vol. 3 - pag. 237.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 140.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 262.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 16 luglio 2015.
- ^ Strasburger, p. 850.
- ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 20 ottobre 2014.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 16 luglio 2015.
- ^ McNeal, Bennet, Wolfe, Mathews.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 16 luglio 2015.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 236.
- David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 16 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 262.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 140, ISBN 88-7621-458-5.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 593, ISBN 88-506-2449-2.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica, vol. 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Joel R. McNeal, Jonathan R. Bennett, Andrea D. Wolfe e Sarah Mathews, Phylogeny and origins of holoparasitism in Orobanchaceae, in American Journal of Botany, vol. 100, n. 5, maggio 2013, pp. 971-983 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Pedicularis oederi eFloras Database
- Pedicularis oederi IPNI Database
- Pedicularis oederi EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Pedicularis oederi The Plant List - Checklist Database