Perdutamente tua

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Perdutamente tua
Locandina originale
Titolo originaleNow, Voyager
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1942
Durata117 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico, sentimentale
RegiaIrving Rapper
SoggettoOlive Higgins Prouty
SceneggiaturaCasey Robinson
ProduttoreHal B. Wallis
Casa di produzioneWarner Bros.
FotografiaSol Polito
MontaggioWarren Low

Don Siegel

Effetti specialiWillard Van Enger
MusicheMax Steiner
ScenografiaRobert M. Haas

Fred M. MacLean (arredamenti)

CostumiOrry-Kelly

Eugene Joseff (gioielli)

TruccoPerc Westmore
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Doppiaggio originale:

Ridoppiaggio (anni '80):

Perdutamente tua (Now, Voyager) è un film del 1942 diretto da Irving Rapper.

Il soggetto, tratto dal romanzo Now, Voyager del 1941 di Olive Higgins Prouty[1], riguarda l'emancipazione di una donna e la sua storia d'amore che non può essere coronata pienamente. Lui, infatti, è sposato ma poi l'adulterio che si compie è anche la via attraverso la quale sua figlia vince i problemi psicologici causati dai conflitti tra i suoi genitori.

Prouty prese in prestito il titolo "Now, voyager" dalla poesia di Walt Whitman "The untold want" che nella sua intierezza recita:

"The untold want by life and land ne'er granted,

Now, voyager, sail thou forth, to seek and find"

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Jerry (Paul Henreid) e Charlotte (Bette Davis) in una foto di scena

Charlotte Vale è una zitella repressa e poco attraente la cui vita è dominata dalla madre tiranna, una vedova aristocratica di Boston, il cui dominio emotivo sulla figlia ha portato Charlotte a una totale assenza di fiducia in se stessa. Temendo che Charlotte sia sull'orlo di un esaurimento nervoso, la cognata Lisa invita lo psichiatra Dr. Jaquith per un consulto ed egli raccomanda un soggiorno nella sua casa di cura.

Lontana dalla madre, Charlotte si trasforma in una donna elegante e seducente. Lo psichiatra, poi, suggerisce un viaggio in crociera prima del ritorno a casa. A bordo della nave, Charlotte incontra Geremia Duvaux Durrance, un uomo sposato che sta viaggiando con i suoi amici Deb e Frank McIntyre. È da loro che Charlotte scopre la devozione di Jerry per la sua giovane figlia Tina, motivo per il quale non si decide a divorziare dalla moglie, donna manipolatrice e gelosa che impedisce a Jerry di impegnarsi a fondo nella sua carriera di architetto, nonostante la grande passione che egli abbia per questa professione.

Una volta fatta amicizia, i due decidono di partecipare insieme alla gita organizzata dalla crociera a Rio de Janeiro, quando la loro auto rimane in panne. La mancanza di navi in partenza permetterà ai due di trascorrere altri cinque giorni insieme prima che Charlotte prenda il volo per Buenos Aires per riprendere la crociera. Anche se ormai sono innamorati l'uno dell'altra, decidono che sia meglio non rivedersi più.

Quando arriva a casa, la famiglia di Charlotte è sbalordita dai radicali cambiamenti nel suo aspetto e nel comportamento. Sua madre è decisa a riprendere il controllo della figlia, ma Charlotte vuole mantenere l'indipendenza conquistata. Il ricordo dell'amore di Jerry contribuisce a darle la forza di cui ha bisogno per mantenere il proposito.

Charlotte si fidanza con il ricco e affermato vedovo Elliot Livingston, ma dopo un incontro casuale con Jerry, in cui scopre che è ancora innamorata di lui, rompe il fidanzamento, per la qual cosa ha una violenta lite con la madre, che si arrabbia a tal punto da avere un attacco di cuore e muore. Sentendosi colpevole e sconvolta, Charlotte ritorna alla casa di cura.

Depressa e scossa, incontra Christine detta Tina, una bambina solitaria e infelice che le ricorda molto se stessa; entrambe hanno desiderato di essere amate dalle loro madri. Charlotte sa che la ragazzina è la figlia di Jerry; infatti fu lei stessa a consigliare il padre di portarla nella stessa casa di cura che a lei diede tanto giovamento. Con il permesso del Dr. Jaquith, si prende cura personalmente di Tina. Una volta ottenuti dei miglioramenti, Charlotte fa ritorno alla sua casa di Boston portandola con sé.

Jerry e il dottor Jaquith si recano in casa Vale e Jerry è lieto di vedere i cambiamenti intervenuti in sua figlia. Il dottor Jaquith, dopo un iniziale disappunto, consente a Charlotte di tenere Tina, con la rassicurazione che il rapporto con Jerry rimarrà platonico. Charlotte confida a Jerry che Tina è come un dono per lei da parte dell'uomo che ama e un modo per essergli vicina. Quando Jerry le chiede se è felice, ella risponde che c'è molta ricchezza nella sua vita e se anche non è tutto ciò che avrebbe voluto, aggiunge: "Oh, Jerry, non chiediamo la luna... abbiamo già le stelle".

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La produzione aveva inizialmente proposto un ventaglio di possibili protagoniste che comprendeva Irene Dunne, Norma Shearer e Ginger Rogers[2]. Quando Bette Davis fu informata del progetto si spese affinché potesse essere lei ad interpretare Charlotte. Una volta ottenuto il ruolo la Davis si applicò come non mai perché il suo personaggio potesse essere credibile ed efficace. Collaborò con il costumista Orry-Kelly, per suggerire e scegliere gli abiti adatti per descrivere la metamorfosi che il personaggio avrebbe subito nel corso della storia[2].

Altrettanto importante fu, ovviamente, la scelta del protagonista maschile. Il ruolo venne assegnato all'attore austriaco Paul Henreid. Quando si trattò di sceglierne il look, fu decisivo l'intervento di Bette Davis che bocciò come inadatta la brillantina per il suo partner, facendo cadere la scelta su una capigliatura più naturale[3].

Le vicende belliche impedirono di ambientare in Europa (e in particolare in Italia secondo le indicazioni dell'autrice) il viaggio all'estero nel quale nasce la storia tra Charlotte e Jerry[2]. Gli esterni brasiliani sono tratti da filmati di repertorio mentre tutti gli altri esterni effettivamente girati con il cast riguardano la California e comprendono anche la San Bernardino National Forest.

Per anni sia la Davis che Henreid si sono attribuiti la paternità del piccolo rituale che Jerry compie più volte nel film quando accende due sigarette insieme e poi ne porge una a Charlotte. Un gesto di complicità ed intimità che assume un'importanza simbolica notevole e che entrambi attribuivano ad una propria intuizione avuta durante le prove sul set. Peccato per entrambi che le bozze di sceneggiatura di Casey Robinson conservate negli archivi della University of Southern California già contengano la descrizione di questa scena, nient'affatto improvvisata né inserita all'ultimo momento[4]. Ciononostante questa scena rimase a lungo come un marchio indelebile di Bette Davis che lei ha sempre spacciato per "suo"[5].

Il film fu molto apprezzato all'epoca, come ancora oggi, per il coraggio con il quale affronta temi come l'emancipazione femminile, la salute psichica nella fase adolescenziale e l'adulterio in una società che non aveva ancora aperto al divorzio.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il copyright del film, richiesto dalla Warner Bros. Pictures, Inc., fu registrato il 31 ottobre 1942 con il numero LP11662[1].

Date di uscita tratte da IMDb[6]:

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b AFI
  2. ^ a b c Higham, pp. 159-167
  3. ^ Spada, pp. 189-190
  4. ^ Turner Classic Movies, su tcm.com. URL consultato il 30 novembre 2010.
  5. ^ Moseley, p. 70
  6. ^ IMDb, su imdb.com. URL consultato il 30-11-2010.
  7. ^ (EN) Librarian of Congress Announces National Film Registry Selections for 2007, su loc.gov, Library of Congress, 27 dicembre 2007. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  8. ^ (EN) American Film Institute, AFI's 100 YEARS...100 MOVIE QUOTES, su afi.com. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  9. ^ (EN) AMERICA's 100 GREATEST LOVE STORIES, su filmsite.org. URL consultato il 17 dicembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bette Davis, with Herskowitz, Michael, This 'N That. New York, G.P Putnam's Sons 1987. ISBN 0-399-13246-5
  • Charles Higham, Bette: The Life of Bette Davis. New York, Dell Publishing 1981. ISBN 0-440-10662-1
  • Barbara Leaming, Bette Davis: A Biography. New York, Simon & Schuster 1992. ISBN 0-671-70955-0
  • Roy Moseley, Bette Davis: An Intimate Memoir. New York, Donald I. Fine 1990. ISBN 1-55611-218-1
  • Lawrence J. Quirk, Fasten Your Seat Belts: The Passionate Life of Bette Davis. New York, William Morrow and Company 1990. ISBN 0-688-08427-3
  • (EN) Gene Ringgold, The Films of Bette Davis, The Citadel Press - Secaucus, New Jersey 1966 - ISBN 0-8065-0000-X
  • Steven Jay Schneider, 1001 Movies You Must See Before You Die. Hauppauge, New York, Barron's Educational Series 2005. ISBN 0-7641-5907-0
  • James Spada, More Than a Woman: An Intimate Biography of Bette Davis. New York, Bantam Books 1993. ISBN 0-553-09512-9

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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