Mondella (famiglia)

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Mondella
"Et in coelo praemium
("E una ricompensa in paradiso")"

15 castagne di oro poste in piramide su azzurro - capo d'Impero .
Stato Sacro Romano Impero
Ducato di Milano
Ducato di Savoia
Bandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
bandiera Regno Lombardo-Veneto
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Repubblica Italiana
Casata di derivazioneMandelli
Titoli
FondatoreGiovanni Mondella
Data di fondazione375 d.C. prime notizie

962 d.C. notizie certe

EtniaItaliana

Mondella è una famiglia nobile bresciana, derivante dal casato dei Mandelli attraverso Giovanni Mandelli, figlio di Guidetto, I conte di Maccagno Imperiale, e di Floramonda Visconti, figlia di Matteo I Visconti, signore di Milano.[1]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Mandelli è originaria di Mandello del Lairo sul lago di Como. Si presume che essa derivi dalla Gens patrizia romana Manila, ma questa ipotesi non ha prove a suo sostegno.[2]

Già si hanno notizie della famiglia "de Mandello", a Milano, nel 375 d.C. quando il santo vescovo Ambrogio, concede ad essa l'onore della difesa della porta di "Giano Bifronte".[3][4]

Non si hanno notizie della famiglia durante il periodo di dominazione dei Franchi e dei Longobardi. Le notizie storiche riprendono dal 962 d.C. quando l'imperatore Ottone I concede, a Tazio Mandelli il feudo di Maccagno, con il titolo di Conte del Sacro romano impero e la dignità di vicario imperiale perpetuo, per sé e per i suoi discendenti.[3][4]

L'antichità della famiglia rimane comunque comprovata, anche dalla frase che accompagna sempre lo stemma dei Mandelli nelle raffigurazioni degli alberi genealogici della famiglia. Essa reca scritto: "mandella gentis insigna vetustisima" ovvero: "l'insegna della famiglia Mondella è la più antica" [1] [4]

La famiglia Mandelli, sempre rilevante nell'entourage visconteo si divide in molte ramificazioni, ormai tutte estinte per discendenza agnatizia. Uno di questi rami è proprio quello della famiglia Mondella derivante da Giovanni Mandello.[1]

Giovanni Mondella, capostipite del casato, visse a Milano durante il dominio dei Visconti, con cui per altro era strettamente imparentato per parte materna. Fu podestà per conto dei Visconti in città quali: Piacenza, Cremona, Milano, Bergamo e Brescia, nella quale alla fine della sua carriera si stabilì.[1]

Fu amico di Francesco Petrarca, che gli dedicò un'opera: Itinerarium Syriacum, per il suo pellegrinaggio a Gerusalemme.[1]

Sono riconducibili alla famiglia tre motti: "Et in coelo praemium" (e una ricompensa in paradiso); "Loyauté passe tout" (la fedeltà supera tutto); "Sed non deficiunt" (ma non vengono meno).[3][4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In Brescia[modifica | modifica wikitesto]

Fu durante la vita di Giovanni Mandello che la famiglia subì una variazione del cognome che venne trasformato da Mandelli a Mondella probabilmente per errori di trascrizione. Nell'archivio della diocesi di Brescia è citato infatti Giovanni Mandello come "Giovanni Mondella da Milano" nella qualità di visdomino della diocesi.[1]

Villa Mondella a Ghedi

Dopo la morte del Mandello, la famiglia si stabilì definitivamente nella città di Brescia, in contrada porta bruciata, dove presto contrasse nobili parentadi con le altre famiglie patrizie. Grazie all'attività di orefice e mercante intrapresa da Giovanni II Mondella e anche grazie ai matrimoni con le casate dei Sala, Maggi, Garbelli, Ducco, Cirimbelli e Federici il patrimonio familiare aumentò considerevolmente.[5]

Dai nobili Garbelli la famiglia ebbe in eredità il Castello di Bornato.[6]

Giovanni II Mondella grazie alla sua alta qualificazione come orefice, contribuì alla creazione del reliquiario delle sante croci di Brescia.[6]

Agli inizi del secolo XVII, Ottavio Mondella servì come informatore ed agente diplomatico i Duchi di Savoia Carlo Emanuele I e Vittorio Amedeo, i suoi servigi furono apprezzati in tal misura che la reggente Cristina di Francia (tra l'altro sua cugina di diciannovesimo grado) lo creò Cavaliere Mauriziano con il trattamento di "Don",e istituì una commenda nella comunità di Barge nel 1654.[6][5]

Particolare è la lettera patente rilasciata da Cristina di Francia con cui si riconosce il privilegio di ereditare i titoli anche per via femminile (in assenza di linea maschile), fatto alquanto raro per quanto riguarda le concessioni di titoli nobiliari.[6]

Durante il corso del XIXsec. Ottavio Mondella Comprò la grande maggioranza delle proprietà di Ghedi, tra le quali Villa Mondella e Palazzo Orsini con diverse cascine, come la "Motta" di Ghedi e altre.[7]

Fu proprio nella cascina della "Motta" di Ghedi che il nob. Ottavio Mondella (a insaputa di suo padre) ospitò le prime riunioni della Massoneria a Brescia nel 1793 la cui organizzazione venne gestita dai Conti Mazzucchelli e Lechi. [8]

Il decentramento degli interessi al di fuori del capoluogo non si fermò alla sola cittadina di Ghedi. Vennero possedute dalla famiglia anche altre proprietà, tra le più notabili vi furono sicuramente il Castello di Bornato, il palazzo Martinengo Cesaresco della Motella e la villa Fiorini-Mondella a Gargnano.[6]

Nella prima metà del 1700 la famiglia adottò l'orfano Pietro Pompeo Sales, che divenne in seguito un compositore di musica.[9]

Nel 1742 Luigi III ottenne che la famiglia venisse ammessa al patriziato bresciano.[6][5]

Dopo il matrimonio tra Carlo Mondella e Carolina Baroni, nel 1894, gli interessi familiari si spostarono da Ghedi a Clusane sul Lago dove la famiglia risulta ancora oggi residente e iscritta nel registro della nobiltà italiana con il titolo di: "nobile".[9]

Mondella, ramo di Biella[modifica | modifica wikitesto]

Si ha notizia inoltre di un ramo della famiglia Mondella, estinto agli inizi del XIX sec., residente in Biella avente i titoli di "Conte di Vandorno" e "Barone di Piverone", oltre che "Nobile del sacro Romano Impero" confermato da una lettera patente emessa dall'imperatore Carlo V.[10]

La parentela con questo ramo è confermata anche da alcuni documenti provenienti dall'archivio della fondazione Sella, in cui si è documentata una visita del cavaliere Don Ottavio Mondella ai suoi parenti in Biella, durante un suo viaggio verso Torino, e in cui si conferma la discendenza dai Mandelli di Milano.[6][10]

Santa Crocifissa di Rosa[modifica | modifica wikitesto]

Importante legame familiare formatosi con il matrimonio tra Antonio Mondella e Bianca di Rosa, fu quello appunto con la famiglia dei Di Rosa, dalla quale discende (sorella di Bianca) Santa Maria Crocifissa di Rosa.[2]

Il padre di Bianca e della Santa Crocifissa, Clemente IV era figlio di Clemente III e della nob. Ottavia Maggi. La madre di Bianca e della Santa Crocifissa era la contessa Camilla Albani, la cui madre era la contessa Paola Martinengo[2]

Personaggi illustri[modifica | modifica wikitesto]

  • Aloisio Mondella: Professore di medicina all'università di Padova nel XVI sec. [7]
  • Giovanni Maria Mondella: Orefice, partecipò alla creazione del reliquiario delle sante croci ancora oggi conservato in Duomo vecchio a Brescia.[7]
  • Ottavio Mondella: Primo cavaliere Mauriziano della famiglia, agente diplomatico presso casa Savoia [7]
  • Luigi III Mondella: Fece ammettere la famiglia al patriziato bresciano nel 1742[7]
  • Ottavio Mondella: Fautore delle fortune della famiglia a Ghedi[7]
  • Antonio Mondella: Primo sindaco di Ghedi dopo l'unità d'Italia.[7]
  • Gerolamo Mondella: Fratello di Luigi IV, perse il Castello di Bornato in una partita a carte. Capostipite del ramo cadetto dei Mondella di Milano da cui discende Felice Mondella (ramo estinto)[7]
  • Barbara Mondella: Sorella di Gerolamo e di Luigi IV, sposa Giuseppe Pontoglio.[7]
  • Carlo Mondella: Di Luigi IV e di Anna Dotti. Fu a Ghedi, nelle sue vaste proprietà, uno dei pionieri della bonifica. Inoltre fu a lungo sindaco di quel comune e poi a Clusane, dove si era ritirato e dove durante la prima guerra mondiale diresse il Comitato d'assistenza civile per i militari al fronte.[7]
  • Caterina Mondella (Rina): Sorella di Carlo, sposa Riccardo Fiorini.[7]
  • Cecilia Mondella: Sorella di Carlo, sposa Giovanni Farina.[7]
  • Felice Mondella:Professore Universitario.[7]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

  • 1 Tazio (in vita nel 962)[7]
  • 2 Ottone Mandelli †1090[2]
  • 3 Robaconte †1195[2]
  • 4 Ottone il gigante †1241[2]
  • 5 Robaconte da Mandello, citato da Dante nella Divina Commedia *1170 †1238[2]
  • 6 Ottone Mandelli [2]
  • 7 Guidetto I Conte di Maccagno Imperiale, sposa Floramonda Visconti [2]
  • 8 Giovanni Mondella XIV sec.[1]
  • 9 Giovanni de Mondella II (in vita nel 1430) [6]
  • 10 Bertollo Mondella †1469 [6]
  • 11 Giovanni III [6]
  • 12 Antonio Donato (in vita nel 1501) [6]
  • 13 Giovanni Maria Mondella I(orefice), sposa la nob. Maddalena Ducco [6]
  • 14 Luigi I Mondella [6]
  • 15 Ottavio Mondella (primo Cavaliere Mauriziano), sposa nel 1617 la nob. Camilla Federici [6]
  • 16 Luigi II, Sposa nel 1660 la nob. Cecilia Garbelli[6]
  • 17 Giovanni Maria Mondella II, sposa la Contessa Lucia Sala [6]
  • 18 Luigi III (fece iscrivere la famiglia al Patriziato bresciano), sposa nel 1774 la nob. Barbara Cirimbelli [6]
  • 19 Girolamo, sposa nel 1795 la nob. Lucia Pulusella[6]
  • 20 Antonio †1864, Sposa la nob. Bianca di Rosa, sorella della Santa crocifissa di Rosa. [6]
  • 21 Luigi IV †1893, sposa Anna Dotti [6]
  • 22 Carlo Mondella (*1860;†1934), sposa Carlolina Baroni(*1868-†1910) e ha sette figli tra i quali: Luigi V(*1898-†1991); Carlo Ottavio(*1900-†1960) che a sua volta ha Giuseppe Mondella (*1939-†2000); Gerolamo(*1904-1987); Ippolito(*1907-†1993).[6]

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

 Cav.Tazio
in vita nel 962 d.C.
 
 
 Ottone
†1090
 
 
 Robaconte
†1195
 
 
 Ottone il gigante
†1241
 
 
 Robaconte da Mandello
citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia
 
 
 Ottone Mandelli
 
  
 Guidetto I conte di Maccagno Imperiale
sposa Floramonda Visconti figlia di Matteo I Visconti
 Pietro Mandelli
†1351 sposa Mazabora Crivelli ascritto al patriziato veneto nel 1366 dal Doge Marco Cornaro
  
    
 Matteo II conte di Maccagno imperiale
†1392
 Giovanni Mondella †1384
Galeazzo
†1382
Ottone Mandelli I Conte di Caorso
   
   
 Niccolò III conte di Maccagno imperiale
 Giovanni de Mondella II
in vita nel 1430
 Raffaele Mandelli II Conte di Caorso
   
    
 Ramo di Maccagno estintonel 1829 con Gabriele Mandelli XV conte di Maccagno
Bertollo Mondella
†1469
Antonio Mondella
si porta in Piemonte a Biella dove dà origine al ramo comitale
 Ottone II Mandelli III Conte di Caorso
sposa Tilda Borromeo figlia di Vitalino Borromeo I Conte di Arona
   
   
 Giovanni III Mondella
orefice crea la teca contenete il reliquiario delle sante croci di Brescia
Giovanni Mondella
Ramo comitale di Biella estinto nel XIX sec.
 Ramo patrizi veneti marchesi di Caorso estinto nel 1837 con il Marchese Bernardino Mandelli
 
 
 Antonio Donato Mondella
†1524 sposa la nob. Lucia Maggi
 
   
 Giovanni Battista Mondella
senza figli
Aloisio Mondella
professore di medicina all'università di Padova †1530
Giovanni Maria Mondella
, sposa la nob. Maddalena Ducco
 
 
 Luigi I Mondella
*1545 †1587
 
  
 Ottavio Mondella
sposa la nob. Camilla Federici
Gerolamo Mondella
 
 
 Luigi II
*1625 †1687 sposa la nob. Cecilia Garbelli
 
 
 Giovanni Maria Mondella II
*1669 †1725 sposa la contessa Lucia Sala
 
 
 Luigi III
sposa la nob. Barbara Cirimbelli
 
   
 Girolamo
sposa la nob. Lucia Pulusella
Giovanni IV
Ottavio
 
 
 Antonio
*1795 †1864 sposa la nob. Bianca Di Rosa, sorella della santa Maria Crocifissa Di Rosa
 
   
 Luigi IV
sposa Anna Dotti
Barbara
*1827 †1892 sposa il nob. Giuseppe Pontoglio
Gerolamo
*1830 †1875 sposa Caterina Bordiga
  
    
 Cav. Carlo
*1860 †1934 sposa Carolina Baroni
Caterina
*1867†1939 sposa il notaio Riccardo Fiorini
Cecilia
*1859 †1920 sposa l'avvocato Giovanni Farina
Ramo di Milano ormai estinto
 
       
Giuseppina
*1894 †1982 sposa Ing. Ferruccio Bettoni
Anna
*1896†1992 sposa Dr. Luigi Lazzaroni
Ing. Luigi V
*1898 †1991 sposa la nob. Emma Olivini
 Dr. Carlo Ottavio
*1900 †1960 sposa Ulrica Fattorini
 Lucia
*1902 †1969 sposa il Conte Dr. Giovanni Rampinelli
 Geom. Gerolamo
*1904 †1987 sposa Maria Betti Bonera
 Dr. Ippolito
*1907†1993 sposa Alessandra Berné
    
       
 Cecilia
*1935 sposa il nob. Dr. Silvio Rampinelli
 Giuseppe
*1939 †2000 muore senza discendenza
Carolina
*1935 sposa Dr. Antonio Mazzardi
 Maria Luisa
*1936 †2010 sposa il nob. Lodovico Rota
Carla
*1942 †2014
Paola Rosa
*1943 sposa l'Ing. Carlo Andreis
 Anna Mondella
*1962 sposa Gabriele Zanini
     
            
 Paola
*1965
Emma
*1968
Vincenzo
*1970
Marzia
*1976
Dr.ssa Ulrica
*1973
Dr. Carlo
*1961
Alessandra
*1965
Luigi Rota
*1964
Francesca
*1975
Dr.ssa Maria
*1980
Dr.ssa Alessandra
*1985
Luca
*2002

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Federica Cengarle, Giovanni Mandello, in Enciclopedia Treccani.
  2. ^ a b c d e f g h i Archivio di stato di Piacenza, Mandelli Genealogia, in Fondo eredità Mandelli,.
  3. ^ a b c Paolo Grillo, Le entrate signorili dei Mandelli a Maccagno: fine XIII-inizi XIV secolo, in Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie, 11 febbraio 2020, pp. 157–168, DOI:10.54103/2611-318x/12996. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  4. ^ a b c d Jacopo III Mandelli, Conte di Maccagno, e le sue monete Carlo Kunz 1864.
  5. ^ a b c Alessandro Augusto Monti della Corte, Libro d'oro del patriziato bresciano, Brescia, 1960, p. 56.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Antonio Fappani (a cura di), Famiglia Mondella (Mondella), in Enciclopedia bresciana, vol. 5.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n Antonio Fappani (a cura di), Ghedi (2), in Enciclopedia bresciana, vol. 5.
  8. ^ storia della massoneria bresciana, su collegio-brixia.com.
  9. ^ a b Annuario della Nobiltà italiana, Mondella, in Volume 2, (Mondella).
  10. ^ a b Fondazione Sella, documento di origine della famiglia Mondella di Biella., in Fondazione Sella.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enciclopedia Treccani: Giovanni Mandello
  • Enciclopedia Bresciana a cura di Antonio Fappani
  • Annuario della nobiltà italiana
  • Il Settecento e il primo Ottocento nel territorio / Fausto Lechi
  • Arch. di Stato di Piacenza, Fondo eredità Mandelli
  • Jacopo III Mandelli, Conte di Maccagno, e le sue monete Carlo Kunz 1864
  • archivio Fondazione Sella
  • Alessandro Augusto Monti Della Corte, Le famiglie del patriziato bresciano 1960

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]